Yngwie Malmsteen














































Yngwie J. Malmsteen

Yngwie Malmsteen 1.jpg
Yngwie Malmsteen in una sua performance
Nazionalità
Svezia Svezia
Genere
Heavy metal[1][2][3][4]
Neoclassical metal[1][2][5]
Hair metal[6][7]
Hard rock[1]
Power metal[2][5][8]
Periodo di attività musicale
1983 – in attività
Strumento chitarra
Gruppi
Steeler
Alcatrazz
Rising Force
G3

Album pubblicati
27
Studio 14
Live 5

Sito ufficiale

Yngwie Johan Malmsteen, nato come Lars Johan Yngve Lannerbäck (Stoccolma, 30 giugno 1963), è un chitarrista svedese che ha raggiunto la notorietà negli anni ottanta grazie alla notevole velocità esecutiva ed abilità tecnica.




Indice






  • 1 Biografia


  • 2 Aspetti tecnici


  • 3 Strumentazione


  • 4 Discografia


  • 5 Gruppo


    • 5.1 Formazione attuale




  • 6 Vita privata


  • 7 Curiosità


  • 8 Note


  • 9 Altri progetti


  • 10 Collegamenti esterni





Biografia |


Cresce in un piccolo sobborgo di Stoccolma, e l'interesse per la musica inizia a 7 anni, quando rimane colpito dalle celebrazioni per il funerale di Jimi Hendrix trasmesso alla televisione. Figlio di musicisti, in quello stesso periodo si appassiona alla musica classica. L'esecuzione televisiva dei 24 Capricci di Niccolò Paganini per mano del violinista lettone Gidon Kremer lo convince definitivamente ad intraprendere la strada del virtuosismo. Nel 1983 un suo demo arriva al talent scout americano Mike Varney, titolare della Shrapnel Records, il quale rimane molto colpito dal modo innovativo di suonare dello svedese e lo invita a cercare fortuna nel Nuovo Continente, quindi Yngwie parte per gli Stati Uniti con 2 chitarre e un paio di jeans.


Nel 1983 collabora grazie a Varney con Ron Keel al progetto Steeler, che lo lancerà prima verso gli Alcatrazz (con i quali registrerà un album in studio e uno dal vivo), poi verso la fondazione del suo personale progetto/gruppo: i Rising Force, che porta all'omonimo primo album del 1984. In questo album l'autore include alcuni fra i suoi pezzi più noti (Black Star e Far Beyond the Sun), che da qui in avanti entrano a far parte della scaletta di ogni sua esibizione dal vivo.


Da qui nasce una carriera caratterizzata da numerosi successi, ma anche da gravi incidenti (entra ed esce da un coma dopo un incidente automobilistico avvenuto mentre era alla guida della sua Jaguar XKE: il risultato della convalescenza e della lunga riabilitazione è Odyssey, album che gli restituisce una certa notorietà negli U.S.A.; si frattura ben due volte la mano) che fortunatamente non interrompono mai la sua carriera.


In seguito, nel 1988, la nota marca di strumenti musicali Fender produrrà e commercializzerà la chitarra elettrica "Stratocaster Malmsteen", modello che tra le peculiarità offre un manico con tutti i tasti scavati (scalloped), come voluto dall'artista. Malmsteen è il primo artista insieme ad Eric Clapton e Richie Sambora ad avere uno strumento signature per la Fender. Malmsteen ha contribuito ad elevare lo studio della chitarra rock portandola a livelli tecnici e complessità espressive ancora inesplorate negli anni ottanta.
Figura da oltre vent'anni nelle classifiche annuali dei migliori chitarristi al mondo.


Nel luglio 2001 si è esibito con la New Japan Philharmonic Orchestra in un concerto da cui è stato tratto il DVD Yngwie Malmsteen With The New Japan Philharmonic - Concerto Suite For Electric Guitar And Orchestra In E Flat minor. Nel 2003 ha partecipato al progetto musicale G3 insieme a Steve Vai e a Joe Satriani. Nel 2005 e nel 2008 si è esibito con la sua band al Festival italiano Gods of Metal, svoltosi in entrambe le occasioni a Bologna. Sempre qui torna nel maggio 2010 per Ultimate World Guitar Exhibition, esibendosi a fianco di altri grandi chitarristi e al cantante/bassista Glenn Hughes.



Aspetti tecnici |


Yngwie J. Malmsteen suona principalmente i suoi licks ispirandosi ai grandi compositori di musica classica, uno su tutti Johann Sebastian Bach, e a chitarristi rock come Ritchie Blackmore, Uli Jon Roth e Jimi Hendrix.


Il suo stile è caratterizzato dall'estrema precisione nell'uso della pennata continua e della pennata alternata. Fa inoltre largo uso delle tecniche Tremolo e Sweep Picking.


Numerosi sono i chitarristi che a lui si sono ispirati, tra i quali si ricordano Michael Angelo Batio, Joe Stump, Michael Romeo dei Symphony X e Timo Tolkki degli Stratovarius, nonché Roland Grapow (ex Helloween).



Strumentazione |




Yngwie Malmsteen Stratocaster


Yngwie Malmsteen possiede moltissime chitarre, di cui la maggior parte è stata da lui modificata creando degli "scavi" ad ogni tasto del manico (tastiera scalloped). Il manico "scalloped" è uno dei suoi simboli distintivi. L'ispirazione a detta modifica (già utilizzata da Blackmore), a detta di Yngwie, gli è venuta quando vide un liuto del XVI secolo avente tale particolare tastiera.


Malmsteen è noto anche per essere stato uno dei primi endorser della Fender ad avere una linea di chitarre "signature" a suo nome.


Nel dicembre 2008 è stata resa disponibile dal Fender custom shop la chitarra signature Play loud (detta anche "The Duck"), una replica pressoché identica della Stratocaster preferita da Malmsteen tra quelle della sua collezione: essa ha in dotazione il manico con la tastiera scalloped, pick-ups DiMarzio HS-3 e tutte le caratteristiche "relic" (come scalfitture, tratti di vernice consumata ed altri segni dovuti all'usura) fornite di proposito per replicare le condizioni attuali dello strumento autentico.


Nel 2010 è diventato endorser della Seymour Duncan, lanciando il modello di single coil a doppia bobina YJM-FURY e decretando il cambiamento dei pick-ups utilizzati (e pubblicizzati) in passato, ovvero i DiMarzio HS-3 e YJM.


Riguardo agli amplificatori da lui utilizzati, prima di lanciare la testata Marshall YJM signature, era propenso ad utilizzare testate Marshall (di cui i modelli: JMP master volume MkII lead 100 W e 50 W, 1959 SLP e 1987x) e cabinet 4x12 equipaggiati con coni Celestion G-12 greenbacks (25 W o 30 W) e talvolta cabinet Marshall 1960 equipaggiati con coni Celestion Vintage 30.
In passato pubblicizzò le testate Rhino YJM Blackstar da 50, 100 e 150 W.


La marca di pedali DOD lanciò tempo fa il YJM 308, una replica dell'overdrive/preamp DOD 250 (modello grigio) utilizzato da Malmsteen per gran parte della sua carriera, modificato a sua richiesta per essere più squillante. Dal 2015 la Fender produce un overdrive sempre a suo nome che presumibilmente ricalca quanto già proposto dalla DOD.



Discografia |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Yngwie Malmsteen.


  • 1984 – Rising Force

  • 1985 – Marching Out

  • 1986 – Trilogy

  • 1988 – Odyssey

  • 1990 – Eclipse

  • 1992 – Fire and Ice

  • 1994 – The Seventh Sign

  • 1995 – Magnum Opus

  • 1996 – Inspiration

  • 1997 – Facing the Animal

  • 1999 – Alchemy

  • 2000 – War to End All Wars

  • 2002 – Attack!!

  • 2005 – Unleash the Fury

  • 2008 – Perpetual Flame

  • 2009 – Angels of Love

  • 2009 – High Impact

  • 2010 – Relentless

  • 2012 – Spellbound

  • 2016 – World on Fire



Gruppo |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Formazione di Yngwie Malmsteen.


Formazione attuale |



  • Yngwie Malmsteen (Chitarra), (Voce)


  • Ralph Ciavolino (Basso)


  • Mark Ellis (Batteria)


  • Nick Marino (Voce), (Tastiere)



Vita privata |


Ha avuto tre mogli: Erika Norberg, Amber Dawn Landin e l'ultima April Malmsteen che è madre di Antonio, unico figlio maschio e così chiamato in onore del compositore italiano Antonio Vivaldi. Alla terza moglie ha dedicato molti brani tra cui Prelude to April (che fa parte del Concerto Suite) e Like an Angel - For April (contenuta nell'album Facing the Animal). È collezionista di chitarre Fender e di automobili Ferrari; ad esse ha dedicato i pezzi Cavallino Rampante, Amadeus Quattro Valvole e Red Devil.



Curiosità |







  • È stato un importante endorser del marchio Schecter Guitar Research.

  • In Giappone esiste un gruppo musicale chiamato Concerto Moon, attualmente ancora attivo, con stili molto simili a quelli di Yngwie Malmsteen. Una delle particolarità di questa band è quella di avere nel chitarrista (Norifumi Shima) alcuni riferimenti tecnici riconducibili a Malmsteen.


  • Michael Schenker lanciò un'ipotetica sfida a Malmsteen, mettendo l'assolo di Save Yourself all'inizio del suo disco del 1989.

  • Con Ronnie James Dio ha partecipato ad uno show del tour di Dream Evil, suonando insieme la canzone Man on the Silver Mountain; i due successivamente registrarono una reinterpretazione del brano degli Aerosmith, Dream On. Nel 2000 ci fu un mini-tour negli Stati Uniti con Dio, Yngwie e Doro Pesch. RJ lo chiamò anche a partecipare al suo disco di beneficenza "Stars", nel quale suona un riconoscibilissimo assolo. È nota la stima che c'era tra i due artisti.

  • Durante il tour di War to end all wars ci furono diverbi con Mark Boals, che abbandonò il gruppo. Fu chiamato per concludere il tour Jørn Lande. Anche con lui le cose non andarono meglio: poco prima di uno show a Cleveland, i due sfiorarono la rissa, e lo show venne sospeso (così come il tour, proseguito poi con altri musicisti), in quanto sia Jørn Lande che John Macaluso (e di lì a poco anche lo storico tastierista di Malmsteen, Mats Olausson) abbandonarono la band di Malmsteen per fondare gli Ark. Malmsteen, nel disco "Attack" dedicherà a loro una canzone, il cui titolo "The ship of fools" ("La nave degli stupidi") si riferisce proprio alla "nave" Ark.

  • Durante i live del periodo con Göran Edman, la canzone Heaven Tonight veniva introdotta dal refrain registrato, ma con la voce di Joe Lynn Turner che l'aveva incisa in studio.

  • Ha sempre detto, riferendosi alla sua folgorazione per la chitarra: "il giorno che Jimi Hendrix è morto, l'Yngwie Malmsteen chitarrista è nato".

  • Il tour di Trilogy non fu completato da Mark Boals, ma venne richiamato Jeff Scott Soto.



Note |




  1. ^ abc allmusic.com - Yngwie Malmsteen bio


  2. ^ abc Yngwie Malmsteen su MusicMight Archiviato il 18 agosto 2014 in Internet Archive.


  3. ^ Alcatrazz - Encyclopaedia Metallum: The Metal Archives


  4. ^ Steeler - Encyclopaedia Metallum: The Metal Archives


  5. ^ ab Yngwie Malmsteen su Encyclopaedia Metallum url consultato il 3 settembre 2010


  6. ^ allmusic.com - Recensione "Fire and Ice"


  7. ^ allmusic.com - Recensione "Live in Leningrad: Trial by Fire"


  8. ^ Yngwie Malmsteen su Metaleum



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su Yngwie Malmsteen


Collegamenti esterni |






  • Sito ufficiale, su yngwiemalmsteen.com. Modifica su Wikidata


  • (EN) Yngwie Malmsteen, su VGMdb.net. Modifica su Wikidata


  • (EN) Yngwie Malmsteen, su Internet Movie Database, IMDb.com. Modifica su Wikidata


  • Yngwie Malmsteen, su Last.fm, CBS Interactive. Modifica su Wikidata


  • (EN) Yngwie Malmsteen, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata


  • (EN) Yngwie Malmsteen, su Discogs, Zink Media. Modifica su Wikidata


  • (EN) Yngwie Malmsteen, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation. Modifica su Wikidata


  • (EN) Yngwie Malmsteen, su Encyclopaedia Metallum. Modifica su Wikidata


  • (EN) Yngwie Malmsteen, su Encyclopaedia Metallum. Modifica su Wikidata

  • Sito ufficiale di Yngwie J. Malmsteen, su yngwiemalmsteen.com.

  • America Needs No Change - Yngwie Malmsteen, su youtube.com.


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Controllo di autorità
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