Motorola




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Nota disambigua.svgDisambiguazione – Se stai cercando la squadra ciclistica, vedi Motorola Cycling Team.

































































Motorola Inc.
Logo
Stato
Stati Uniti Stati Uniti
Forma societaria società per azioni
Fondazione 25 settembre 1928
Fondata da Paul Galvin
Chiusura 4 gennaio 2011
Sede principale Schaumburg
Gruppo
Lenovo (solo Motorola Mobility)
Persone chiave Gregory Q. Brown, AD
Settore telecomunicazioni
Prodotti


  • sistemi embedded

  • telefonia mobile

  • walkie-talkie

  • microprocessori


Fatturato
$6,8 miliardi (2017)
Dipendenti 55.000
Slogan «Intelligence Everywhere» e «Hello Moto»
Sito web
www.motorola.com

Motorola Inc. è stata inizialmente un'azienda statunitense di attiva nel campo dell'elettronica fondata nel 1928 con sede a Schaumburg, Illinois, un sobborgo di Chicago.


Nel 2011 ha cessato di esistere come entità unica, venendo divisa in due società distinte: la Motorola Solutions e la Motorola Mobility. Nell'agosto dello stesso anno quest'ultima è stata acquistata da Google Inc. e nel 2016 è stata inglobata nella Lenovo.


Ha prodotto microprocessori, orologi, telefoni cellulari, nonché di innumerevoli tipologie di componenti elettronici, adatti per svariate applicazioni, dai diodi ai circuiti integrati. La Motorola sviluppò anche il sistema di identificazione tramite riconoscimento biometrico AFIS.




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 La creazione e le prime attività


    • 1.2 I microprocessori ed i primi telefoni cellulari


    • 1.3 La divisione, le acquisizioni e la fine




  • 2 Le attività nel campo della telefonia


  • 3 Note


  • 4 Altri progetti


  • 5 Collegamenti esterni





Storia |



La creazione e le prime attività |


Il suo nome originale, al momento della fondazione nel 1928, era Galvin Manufacturing Corporation, che fu poi cambiato in Motorola nel 1947. L'azienda vide apparire la denominazione Motorola come nome di una nuova linea di autoradio (motor=automobile, ola=suono), dal marchio di una famosa azienda di apparecchi radio, Victrola. Durante la seconda guerra mondiale fu produttrice di apparecchi riceventi e ricetrasmittenti per le forze armate americane, acquisendo brevetti che la rendono ancor oggi una delle società più importanti nel settore delle ricetrasmittenti per uso professionale.



I microprocessori ed i primi telefoni cellulari |


Motorola aprì nel 1955 un proprio stabilimento a Phoenix, Arizona, per la produzione dei transistor utilizzati nelle proprie apparecchiature[1] e, nel 1966, aprì a Mesa un altro stabilimento, questo per la produzione di circuiti integrati.[2] I transistor e gli integrati erano sia utilizzati da Motorola per impieghi militari ed automobilistici e prodotti destinati al consumatore finale che venduti ad altri costruttori. Oltre ai chip LSI di tipo MOS Motorola produceva e vendeva anche memorie usate nelle calcolatrici e nei computer. Nel 1973 Motorola registrava vendite per 1,2 miliardi di dollari ed aveva 64.000 dipendenti: il solo reparto semiconduttori fatturava 419 milioni di dollari ed era il secondo produttore di semiconduttori dopo Texas Instruments.[3] Nello stesso anno fu annunciato di voler costruire un altro stabilimento ad Austin, Texas, per la produzione di circuiti integrati in tecnologia MOS. La divisione dei microprocessori di Mesa venne trasferita nella città texana nel 1975.[4]


Uno dei microprocessori prodotti, il 68000 del 1982, fu alla base di molti computer e prodotti elettronici, fra cui i primi Apple Macintosh, i computer Amiga, Atari ST e altri, tra i quali anche i minicomputer classe linea 3000 Olivetti.


L'azienda forse fu maggiormente conosciuta sul mercato come produttrice di telefoni cellulari. Il primo telefono cellulare portatile perfettamente funzionante venne realizzato nel 1973 dall'ingegnere americano Martin Cooper per conto di Motorola: questo apparecchio, denominato commercialmente Motorola DynaTAC, fu il primo cellulare riconosciuto dalla FCC nel 1983. Alla Casa comunque appartengono altri primati nell'ambito della telefonia mobile raggiunti in seguito allo sviluppo della serie MicroTAC.



La divisione, le acquisizioni e la fine |


Il 6 ottobre 2003 Motorola annunciò lo scorporo delle attività relative ai semiconduttori e la creazione di Freescale Semiconductor, Inc., società alla quale fu ceduta l'attività dei microprocessori; la separazione fu effettiva dal 16 luglio 2004 mentre i semiconduttori generici vennero conferiti alla ON Semiconductor.


Il 4 gennaio 2011 Motorola Inc. è stata divisa in due società distinte, Motorola Mobility e Motorola Solutions, per cercare di porre rimedio alle grosse perdite che ammontano a circa 4,3 miliardi di dollari.[5]
Nel gennaio 2011 entra nel mercato dei tablet con il Motorola Xoom.


Il 15 agosto 2011 la società Motorola Mobility è stata venduta al colosso dell'informatica Google Inc. per la cifra di 12,5 miliardi di dollari[6], l'acquisizione è stata approvata all'unanimità dai consigli d'amministrazione delle due aziende. Grazie all'acquisizione, la società di Mountain View inizierà a produrre smartphone aventi marchio Google e dotati di sistema operativo Android..mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}[senza fonte]


Nel 2013 viene ufficializzato l'acquisto della divisione Motorola Home da parte di ARRIS group, Inc.[7]


Il 29 gennaio 2014, Google firma un accordo con Lenovo per la cessione del 95% di Motorola Mobility che sarà acquisita per 2,91 miliardi di dollari (cifra soggetta ad alcune rettifiche)[8].Nel 2016 Lenovo ingloba completamente l'azienda.



Le attività nel campo della telefonia |








Motorola d470


I primi telefoni cellulari Motorola apparvero in Italia intorno alla prima metà degli anni novanta del XX secolo, nel 1993 era già disponibile il modello 8800x, versione ETACS dell'apparecchio noto anche oltreoceano come brick phone per la sua forma "a mattone". In seguito furono sviluppati apparecchi ETACS più compatti come il MicroTac, l'8400 e l'8600: apparecchi tutto sommato simili nelle caratteristiche generali e nella forma. Dal "progetto Microtac" presero origine anche i primi cellulari Motorola con tecnologia GSM come l'8400, l'8700 e l'8900, apparecchi GSM che restavano compatibili con gran parte degli accessori sviluppati per la precedente famiglia di ETACS.


Nel 1997 venne commercializzato il modello International 8700, venduto per 1.400.000 lire italiane; tale modello è rimasto uno dei più noti cellulari di casa Motorola anche per le sue doti di resistenza all'usura leggermente superiori alla media degli apparecchi del periodo. Il modello 8900 era praticamente identico all'8700 nella forma, ma implementa la tecnologia GSM DualBand (900 e 1800 MHz); verso la fine degli anni novanta il telefono più all'avanguardia ed emblema della casa americana fu senza dubbio lo Star Tac, ispirato dal comunicatore della saga televisiva Star Trek. Lo StarTac presentava un design innovativo, era il primo telefono cellulare che si apriva a conchiglia, era molto piccolo e molto elegante, sebbene dotato di batterie sottodimensionate per motivi di stile che lo rendevano di scarsa autonomia se paragonato ai concorrenti 8700 e 8900.
Lo StarTAC era disponibile all'inizio sia in versione E-Tacs (StarTAC 75 e Star Tac 90), successivamente arrivò il modello il GSM 900 (StarTAC 85), tutti con display alfanumerico; successivamente fu introdotto anche lo StarTAC 130 avente tecnologia GSM DualBand e display grafico: funzionava con mini SIM card, a differenza dei precedenti modelli che supportavano SIM "full size".


Qualche anno dopo la "casa alata" stupì ancora con un prodotto particolarmente compatto: si chiamava v3690 e tecnologicamente era simile allo StarTAC 130; tuttavia aveva misure ridottissime tanto che fu chiamato in gergo "il dattero".


All'inizio del nuovo millennio Motorola aveva in catalogo modelli tecnologicamente non innovativi anche se affidabili ed orfani di molte delle funzioni aggiuntive tipiche degli apparecchi messi in commercio dalle case concorrenti: basti pensare che si dovette aspettare lo StarTAC 130 per poter inviare un SMS ad un contatto in rubrica in maniera diretta. Per rimediare al gap tecnologico ed alla conseguente fuga di clientela verso altre Case, Motorola introdusse il modello V66, bello e funzionale ma decisamente meno affidabile delle serie precedenti.


Nel 2004 Motorola lanciò in Italia il suo primo telefono UMTS dotato di videocamera e fotocamera, si trattava però di un modello dedicato alla neonata compagnia telefonica H3G. Il modello era l'A835, telefono molto grosso per lo standard del periodo, ma ben fatto; veniva commercializzato in modo da essere vincolato elettronicamente alle SIM fornite dalla compagnia medesima (in pratica, in Italia, veniva venduto dalla rete H3G e poteva funzionare solo con SIM fornite da H3G). Alcuni esperti comunque trovarono metodi per sbloccare questo telefono e renderlo compatibile con le SIM di qualunque operatore, tale operazione comunque era illegale e provocava la perdita della garanzia dell'apparecchio. L'A835 non ebbe il successo sperato nonostante il prezzo di vendita contenuto.


Successivamente Motorola ha debuttato sul mercato con il RAZR V3, modello che consentì al produttore statunitense un'eccellente occasione di ribalta su un mercato saturo come quello della telefonia. La caratteristica rilevante di questo modello era lo spessore di circa 14 mm, cosa che ha consentito nel 2004 di conquistare le vette del mercato: un successo elevatissimo che portò Motorola a produrre diversi telefoni secondo lo stile e la filosofia contenuti in questo apparecchio; nel RAZR V3 e in particolare nel più evoluto il V3xx si risolsero i problemi tecnici che avevano afflitto la precedente generazione di cellulari.


Nel 2006 Motorola acquisì Symbol Technologies, società leader mondiale nella Voice-directed work, tuttavia dopo l'uscita del RAZR la Motorola cominciò ad accusare pesanti perdite finanziarie; a fine 2007 la divisione telefonia mobile ebbe perdite fino al 30%. Probabilmente la clientela, seccata da esperienze negative avute con gli apparecchi dei primi anni del 2000, non ha rinnovato la fiducia alla Casa ed ha rivolto altrove l'interesse. Sempre nel 2006 Motorola acquisì AJAR, compagnia specializzata nello sviluppo di applicazioni software orientate ai telefoni cellulari per il mercato di massa.[9]


Nel marzo 2008 la società annunciò l'intenzione di separare la divisione della società che sviluppava le infrastrutture per telefonia mobile (che prenderà il nome di Broadband & Mobility) dalla divisione che sviluppava i terminali (che diventerà Mobile Devices).


Nell'ottobre 2008, nell'ambito di un piano di tagli di tremila posti di lavoro, Motorola annunciò la dismissione del centro di ricerca e sviluppo di Torino (370 dipendenti), acquisito da Reply[10], e di altri centri di ricerca europei.


Motorola dal 2010 commercializza in Italia telefoni smartphone con sistema operativo Android come il Droid, l'Atrix e nel 2011 il nuovo Dinara[11], e, associato a Tim, il tablet Xoom. Motorola nel 2012 chiude la sede in Italia.


Nel 2013 è tornata in Italia con i Moto G e Moto X.


Nel 2014 seguirono il top di gamma Moto X 2014, il medio gamma Moto G 2014 e il nuovo base gamma Moto E.


Nel 2015 è stato lanciato il Moto X Style, Moto X Play, Moto X Force e il nuovo Moto G 2015.


Nel 2016 Lenovo inglobò completamente l'azienda. Da questo momento i due marchi avrebbero avuto due identità distinte. Motorola avrebbe prodotto per suo conto la serie Moto G e la serie Moto Z, invece a Lenovo (per suo conto o in collaborazione con altri produttori ODM) sarebbe spettata la serie Moto E e Moto M. Tutti gli smartphone sarebbero stati venduti sotto il marchio Lenovo Moto, tuttavia con la M "alata" impressa sulla confezione di vendita, nelle pubblicità e nell'animazione di avvio. Lenovo, inoltre, decise di rievocare lo storico motto famoso ai tempi del Motorola V3 "Hello Moto".


Nel 2017, causa scarse vendite generali[12], Lenovo ha deciso di riutilizzare e reintegrare il marchio Motorola cancellando definitivamente il marchio Lenovo Moto. Tutti i prodotti saranno venduti con il marchio Motorola, senza riferimenti a Lenovo. Inoltre, anche in Cina Lenovo importerà il marchio Motorola sostituendolo al marchio ZUK ed allo stesso marchio Lenovo.



Note |




  1. ^ Rapporto annuale di Motorola del 1955 (PDF), Chicago, Motorola, 1956, p. 9.


  2. ^ Motorola's Mesa plant grows again, in Arizona Republic, Phoenix, 24 maggio 1970, pp. D15, D18.


  3. ^ Rapporto annuale di Motorola del 1975 (PDF), Chicago, Motorola, marzo 1976.


  4. ^ Semiconductor makers delay expansion, in Electronics, vol. 47, nº 23, New York, McGraw-Hill, 14 novembre 1974, pp. 82–85..mw-parser-output .citazione-table{margin-bottom:.5em;font-size:95%}.mw-parser-output .citazione-table td{padding:0 1.2em 0 2.4em}.mw-parser-output .citazione-lang{vertical-align:top}.mw-parser-output .citazione-lang td{width:50%}.mw-parser-output .citazione-lang td:first-child{padding:0 0 0 2.4em}.mw-parser-output .citazione-lang td:nth-child(2){padding:0 1.2em}



    (EN)

    «Motorola's Austin MOS plant already in operation. "However, engineering and marketing won't move until 1975."»


    (IT)

    «La fabbrica MOS ad Austin di Motorola è già operativa. Comunque i reparti di ingegneria e di marketing non vi si trasferiranno fino al 1975.»





  5. ^ Annuncio della divisione di Motorola, in The Wall Street Journal, Dow Jones & Company, Inc., 5 gennaio 2011. URL consultato il 7 gennaio 2011.


  6. ^ Google compra Motorola Mobility per 12,5 miliardi di dollari, repubblica.it, 15 agosto 2011. URL consultato il 4 febbraio 2015.


  7. ^ ARRIS - Press Release


  8. ^ (EN) Lenovo to Acquire Motorola Mobility from Google, su investor.google.com. URL consultato il 30 gennaio 2014.


  9. ^ Motorola acquires TTPCom AJAR Software Platform, su motorola.com.


  10. ^ Reply: firmato accordo con Motorola per acquisto centro ricerche Torino


  11. ^ Motorola Dinara: Smartphone Android con schermo HD e fotocamera da 13 megapixel?, mobileblog.it, 21 luglio 2011. URL consultato il 4 febbraio 2015.


  12. ^ Lenovo, scendono utili e fatturato, ma crescono le vendite di Pc - CorCom, in CorCom, 16 febbraio 2017. URL consultato il 17 giugno 2018.



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



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Collegamenti esterni |






  • (EN) Sito ufficiale, su motorola.com. Modifica su Wikidata


  • Canale ufficiale, su YouTube. Modifica su Wikidata


  • (EN) Motorola, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata


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