Arcidiocesi di Trebisonda


































Trebisonda
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Trapezuntina
Patriarcato di Costantinopoli


Sede titolare di Trebisonda
Mappa della diocesi civile del Ponto (V secolo)

Arcivescovo titolare

sede vacante
Istituita

XVII secolo
Stato

Turchia
Arcidiocesi soppressa di Trebisonda
Diocesi suffraganee
Cherianon, Chamazur, Chachaeon, Paiper, Cherameos, Lerion, Bizanon
Eretta
?
Soppressa
?

Dati dall'annuario pontificio

Sedi titolari cattoliche

L'arcidiocesi di Trebisonda (in latino: Archidioecesis Trapezuntina) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.




Indice






  • 1 Storia


  • 2 Cronotassi degli arcivescovi greci


  • 3 Cronotassi dei vescovi latini


  • 4 Cronotassi degli arcivescovi titolari


  • 5 Note


  • 6 Bibliografia


  • 7 Collegamenti esterni





Storia |


Trebisonda, corrispondente alla città di Trabzon nell'odierna Turchia, è un'antica sede arcivescovile della provincia romana del Ponto Polemoniaco nella diocesi civile del Ponto. Essa faceva parte del patriarcato di Costantinopoli.


Originariamente suffraganea dell'arcidiocesi di Neocesarea[1], prima del 787 fu elevata al rango di sede metropolitana con il titolo di Trebisonda di Lazica (a ricordo dell'antica provincia scomparsa).[2] Nella Notitia Episcopatuum attribuita all'imperatore Leone VI (inizio X secolo) Trebizonda è annoverata al 33º posto fra le metropolie del Patriarcato[3] e le sono assegnate sette suffraganee: Cherianon, Chamazur, Chachaeon, Paiper, Cherameos, Lerion e Bizanon.[4] Lequien menziona due arcivescovi greci che, in epoca moderna, entrarono in comunione con la sede di Roma, ossia Doroteo e Cirillo.


Nel XIII e XIV secolo Trebisonda fu sede di un'importante colonia genovese. Dal 1289 esisteva in città un monastero francescano, mentre nel 1315 Andrea della Terza aveva fondato un convento domenicano. Inoltre Trebisonda era sede del Custode della vicaria Orientalis.[5]


Nella bolla di istituzione della sede metropolitana di Vospro (5 luglio 1333), tra le diverse diocesi suffraganee è compresa anche Trebisonda, che nel 1362 entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Saraj.


Non si conosce tuttavia la data di nomina del primo vescovo, Antonio. Fece parte nel 1344 di una importante ambasciata del catholicos armeno a papa Clemente VI in vista dell'unione della Chiesa apostolica armena con la Chiesa cattolica; non potendo rientrare nella sua diocesi a causa di sommosse antilatine a Trebisonda, fu nominato vescovo di Galtellì in Sardegna. Anche il suo successore, Mathieu, non lasciò mai la sua sede di Cambrai: il papa dovette concedergli dei benefici, visto che non poteva vivere delle entrate della sua diocesi. Terzo vescovo fu Cosma, episcopus Traphasonensis, il quale tuttavia risiedette tre anni alla corte papale di Avignone prima di essere trasferito a Saraj.


Seguono altri vescovi, come riporta la cronotassi di Eubel, che secondo Richard comprende vescovi titolari ma anche probabili vescovi residenziali. La lista delle diocesi alle quali è inviato un collettore apostolico nel 1429 non comprende più Trebisonda.


Oggi Trebisonda sopravvive come sede arcivescovile titolare; la sede è vacante dal 16 luglio 1969.



Cronotassi degli arcivescovi greci |



  • Domno † (menzionato nel 325)

  • Atarbio † (menzionato nel 451)

  • Antipatre † (menzionato nel 530 circa)


  • Antimo † (? - circa 533 nominato patriarca di Costantinopoli)

  • Antimo † (? - 536 deposto) (per la seconda volta)

  • Uranio † (menzionato nel 546/547)[6]

  • Teodoro I † (menzionato nel 680)

  • Cristoforo † (menzionato nel 787)

  • Teodoro II (o Teodosio) † (circa X secolo)[7]

  • Costantino † (prima del 1023 - dopo il 1024)

  • Leone † (menzionato nel 1054)

  • Doroteo † (menzionato nel 1439)

  • Cirillo † (menzionato prima del 1653)



Cronotassi dei vescovi latini |



  • Antonio † (? - 13 luglio 1345 nominato vescovo di Galtellì)

  • Mathieu, O.C. † (prima di ottobre 1345 - 1359 deceduto)

  • Cosma, O.F.M. † (prima di novembre 1359[8] - 17 giugno 1362 nominato arcivescovo di Saraj)

  • Ludovico † (? - 28 gennaio 1376 nominato vescovo di Stefaniaco)

  • Alessandro, O.F.M. † (? - 3 settembre 1387 nominato vescovo di Caffa)

  • Giovanni (Mundel), O.F.M. † (? - ? deceduto)

  • Bartolomeo, O.E.S.A. † (14 novembre 1390 - ? deceduto)

  • Michele Petri, O.S.B. † (22 maggio 1405 - ?)

  • Michele, O.F.M. † (23 ottobre 1409 - ?)

  • Nicola di Gamundia, O.F.M. † (2 dicembre 1409 - ? deceduto)

  • Paulus Marklini de Heilbronn, O.F.M. † (31 gennaio 1414 - ?)

  • Marco Viario, O.F.M. † (11 aprile 1427 - ? deceduto)

  • Gregorio di Corsanegro, O.S.B. † (14 marzo 1429 - ? deceduto)



Cronotassi degli arcivescovi titolari |



  • Simone Brosio Horstein † (24 agosto 1626 - 13 gennaio 1642 deceduto)

  • Crispin Fuk von Hradiste, O.Praem. † (18 aprile 1644 - 23 agosto 1653 deceduto)

  • Agostino Franciotti † (4 maggio 1654 - 1670 deceduto)

  • Francesco Casati † (2 giugno 1670 - 16 ottobre 1702 deceduto)


  • Carlos Borja Centellas y Ponce de León † (20 luglio 1705 - 21 giugno 1721 nominato cardinale presbitero di Santa Pudenziana)

  • Vincenzo Santini † (28 maggio 1721 - prima del 30 luglio 1728 deceduto)

  • Alexius Antonius von Nassau † (20 settembre 1728 - ?)

  • Antonio Piatti † (13 agosto 1821 - 2 ottobre 1837 nominato patriarca di Antiochia)

  • George Errington † (30 marzo 1855 - 19 gennaio 1884 deceduto)

  • Edmund Stonor † (11 febbraio 1889 - 28 febbraio 1912 deceduto)


  • Teodoro Valfrè di Bonzo † (13 settembre 1916 - 15 dicembre 1919 nominato cardinale presbitero di Santa Maria sopra Minerva)

  • Giuseppe Antonio Zucchetti, O.F.M.Cap. † (8 marzo 1920 - 1º giugno 1931 deceduto)

  • Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone † (28 ottobre 1944 - 16 luglio 1969 deceduto)



Note |




  1. ^ Gelzer, op. cit., p. 539, nnº 240-244.


  2. ^ Jean Darrouzès, Remarques sur des créations d'évêchés byzantins, in Revue des études byzantines, tome 47, 1989, pp. 210-215.


  3. ^ Gelzer, op. cit., p. 551, nº 36.


  4. ^ Gelzer, op. cit., p. 557, nnº 537-544.


  5. ^ Si trattava di una delle tre vicarie in cui i Francescani avevano suddiviso i loro conventi in Tartaria, ossia nell'impero mongolo; le altre erano la vicaria Aquilonaris e la vicaria del Cathay.


  6. ^ Denis Feissel, Notes d'épigraphie chretienne, in Bulletin de correspondance hellénique, vol. 116, 1, 1992, p. 388.


  7. ^ Catalogue of Byzantine Seals at Dumbarton Oaks and in the Fogg Museum of Art, vol. IV, 2001, p. 106.


  8. ^ Nel mese di novembre, in quanto vescovo di Trebisonda, elargisce delle indulgenze (Richard, p. 233, nota 15).



Bibliografia |



  • (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig 1931, p. 441

  • (LA) Michel Lequien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi 1740, Tomo I, coll. 509-514

  • (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1, p. 493; vol. 4, p. 342; vol. 5, p. 386

  • (FR) Jean Richard, La Papauté et les missions d'Orient au Moyen Age (XIII-XV siècles), Ecole Française de Rome, 1977, pp. 232–235

  • (DEEL) Heinrich Gelzer, Ungedruckte und ungenügend veröffentlichte Texte der Notitiae episcopatuum, in: Abhandlungen der philosophisch-historische classe der bayerische Akademie der Wissenschaften, 1901, pp. 529–641



Collegamenti esterni |




  • (EN) David Cheney, Arcidiocesi di Trebisonda, su Catholic-Hierarchy.org. Modifica su Wikidata

  • (EN) La diocesi nel sito di www.gcatholic.org



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