Matia Bazar










































Matia Bazar

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I Matia Bazar vincitori al Festival di Sanremo 1978 con il brano ...e dirsi ciao
Paese d'origine
Italia Italia
Genere
Pop
Synth pop
Periodo di attività musicale
1975 – in attività
Etichetta Farn music, Ariston, CGD, DDD, Polydor Records/PolyGram, Sony Music, Universal Music Group

Album pubblicati
44
Studio 23
Live 2
Raccolte 19

Sito ufficiale

I Matia Bazar sono un gruppo italiano di musica pop, con sperimentazioni[1]rock ed elettroniche, formatosi nel 1975 a Genova. La formazione storica, fondatrice del gruppo, comprendeva Antonella Ruggiero (voce), Carlo Marrale (chitarra), Aldo Stellita (basso), Piero Cassano (tastiere) e Giancarlo Golzi (batteria). La band, che nella sua storia ha affrontato numerosi cambi di formazione (soprattutto fra le vocalist), lutti e rifondazioni, ha vinto per due volte il Festival di Sanremo (ed altrettante il premio della critica)[2] riscuotendo anche un notevole successo internazionale.




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 Le origini e il successo: l'era Antonella Ruggiero


      • 1.1.1 Gli anni d'oro fra popolarità e sperimentazione




    • 1.2 La svolta rock con Laura Valente


    • 1.3 Il ritorno sulle scene con Silvia Mezzanotte


    • 1.4 La fase Roberta Faccani


    • 1.5 La reunion con Silvia Mezzanotte


    • 1.6 La rifondazione con Luna Dragonieri




  • 2 Formazione


    • 2.1 Attuale


    • 2.2 Ex componenti


    • 2.3 Turnisti


    • 2.4 Timeline




  • 3 Discografia


    • 3.1 Album in studio


    • 3.2 Album live


    • 3.3 Raccolte




  • 4 Partecipazioni a manifestazioni canore


    • 4.1 Azzurro


    • 4.2 Cantagiro


    • 4.3 Eurovision Song Contest


    • 4.4 Partecipazioni al Festival di Sanremo


    • 4.5 Festival Italiano


    • 4.6 Festivalbar


    • 4.7 Un disco per l'estate


    • 4.8 Napoli prima e dopo


    • 4.9 Festival mondiale della canzone popolare di Tokyo


    • 4.10 Vota la voce


    • 4.11 Altre manifestazioni canore




  • 5 Note


  • 6 Bibliografia


  • 7 Voci correlate


  • 8 Altri progetti


  • 9 Collegamenti esterni





Storia |



Le origini e il successo: l'era Antonella Ruggiero |


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«Matia perché è un mio soprannome. Bazar perché abbiamo sempre voluto fare tutto da noi, dalle canzoni agli arrangiamenti, ai testi, alle organizzazione delle tournée per cui è un bazar il nostro.»


(Antonella Ruggiero in un'intervista per la RSI del 1981)

I Matia Bazar nascono dall'unione di Carlo Marrale (chitarra e voce), Piero Cassano (tastiere e voce) e Aldo Stellita (basso e cori), tutti ex-componenti dei Jet, con Antonella Ruggiero (voce). Il nome d'arte della cantante era "Matia" (dal genovese "matan", ovvero "pazza"), da qui il nome del gruppo.[3]


Dopo l'incisione del primo 45 giri entrerà nel gruppo Giancarlo Golzi (batteria e cori), uscente dal Museo Rosenbach.[4][5]


Debuttano nel 1975 con il singolo Stasera... che sera! (con Paolo Siani, session man dell'Ariston Records, alla batteria),[4][5] partecipando alla manifestazione Un disco per l'estate, senza qualificarsi per le serate finali di Saint-Vincent. In seguito pubblicano il singolo Per un'ora d'amore con il quale ottengono un buon successo, che si ripete l'anno seguente con il brano Che male fa ed il primo album Matia Bazar 1.


Nel 1976 è il singolo Cavallo Bianco, ispirato al genere rock progressivo, ad ottenere un grande successo. L'anno successivo il gruppo esordisce al Festival di Sanremo con la canzone Ma perché, che, sebbene ignorata alla kermesse, ha un notevole successo tra i giovani; cui fa seguito il secondo album Gran Bazar, che riscuote invece un successo straordinario.


Sempre nel 1977 viene pubblicata la raccolta L'oro dei Matia Bazar, contenente l'inedito Solo tu, che raggiunge la vetta della classifica di vendita dei 45 giri con circa un milione di copie. Il singolo viene inciso anche in lingua spagnola e riceve un ottimo consenso sul mercato latino. Usando il brano, i Matia Bazar realizzano una pubblicità televisiva per la Tanara, nota marca di gelati. Nel 1978 il gruppo partecipa per la seconda volta consecutiva al Festival di Sanremo con ...E dirsi ciao vincendo la manifestazione. Pochi mesi dopo, pubblica l'album Semplicità.


Il 1979 vede la partecipazione all'Eurovision Song Contest con la canzone Raggio di Luna, incisa poi in spagnolo con titolo Rayo de Luna e in inglese come Moonshine. Durante l'autunno viene pubblicato il singolo C'è tutto un mondo intorno, che anticipa l'album Tournée. Nel 1980 il gruppo pubblica l'album Il tempo del sole con il singolo Italian Sinfonia che viene presentato nell'estate al Festivalbar, dove ottiene un ottimo successo.


Nel marzo del 1981 Piero Cassano lascia la formazione e viene sostituito da Mauro Sabbione, che, grazie alle sue tastiere e composizioni, caratterizzerà il periodo elettronico del gruppo. Nello stesso anno viene pubblicato il singolo Fantasia, come anteprima e lancio dell'album Berlino, Parigi, Londra. Il 21 agosto 1982 il gruppo registra un concerto live a Misano Adriatico, trasmesso da Canale 5, dove presenta Fantasia e Io ti voglio adesso, duetta con Loredana Bertè (...E la luna bussò, C'è tutto un mondo intorno) e con Miguel Bosé (che partecipa in Solo tu).



Gli anni d'oro fra popolarità e sperimentazione |


Nel 1983, i Matia Bazar partecipano al Festival di Sanremo con il brano Vacanze romane[6], che vince il Premio della Critica. Questo brano ottiene una straordinaria popolarità e anticipa l'album Tango con le sue nuove sonorità elettroniche. Per il brano Il video sono io viene realizzato un videoclip con la regia di Piccio Raffanini, che vincerà la manifestazione Rimini Myfest e diventerà sigla finale di Domenica in.


Nell'estate, i Matia vincono il primo Telegatto di TV Sorrisi e Canzoni come "miglior gruppo italiano". Alla fine del 1983 pubblicano Il treno blu, un singolo per il mercato giapponese mai distribuito in Italia; realizzano la colonna sonora di Magic Moments, un film di Luciano Odorisio, e compongono il brano Casa mia per l'album di artisti vari Architettura sussurrante. Nell'aprile del 1984, alla vigilia dell'uscita dell'album Aristocratica, Mauro Sabbione lascia il gruppo per dedicarsi a progetti sperimentali (Melodrama) e collaborare con i Litfiba.


Nell'ottobre del 1984 entra in formazione il tastierista Sergio Cossu. Nello stesso anno, il gruppo partecipa al Festival di Tokyo con il brano Cercami ancora. Nel 1985 i Matia Bazar sono al Festival di Sanremo con Souvenir, che vince il Premio della Critica e anticipa l'uscita dell'album Melanchólia (titolo che lo scrittore, filosofo e caposcuola dell'esistenzialismo Jean Paul Sartre voleva originariamente dare al suo capolavoro La Nausea).


Come singolo estivo viene scelto invece Ti sento, con il quale il gruppo, già famoso in vari paesi del mondo, si affermerà definitivamente a livello internazionale. Il brano viene inciso in diverse lingue e, con titolo I Feel You, avrà un rinnovato successo anche in Italia, grazie a un sound d'avanguardia che miscela le tastiere elettroniche ai sintetizzatori. Ti sento diventa un classico del gruppo ligure e una delle canzoni più conosciute degli anni ottanta.


Durante il 1987 la CGD distribuisce su vinile tre raccolte antologiche: Stasera che sera, Solo tu e C'è tutto un mondo intorno, che l'anno dopo verranno ristampate su CD. Nel 1987 viene pubblicato anche l'album Melò, apprezzato dalla critica e caratterizzato da una grande raffinatezza musicale e vocale. Dal disco viene tratto il singolo Noi, che ottiene uno straordinario successo, viene presentato al Festivalbar e ne viene realizzato un videoclip negli studi di Cinecittà, scegliendo come scenografia quella degli esterni del film Momo. Durante quell'estate i Matia vincono di nuovo il Telegatto come "miglior gruppo italiano".


Nel 1988 partecipano al Festival di Sanremo con il brano La prima stella della sera incluso come inedito nella raccolta 10 grandi successi. Nel 1989, all'apice del successo con il singolo Stringimi, presentato in estate al Festivalbar, e il seguente album Red Corner, Antonella Ruggiero lascia il gruppo, sia a causa della sua maternità, sia per seguire strade personali.



La svolta rock con Laura Valente |


Nel 1990, in seguito all'uscita di Antonella Ruggiero dal gruppo dopo un sodalizio di quattordici anni, prende il suo posto Laura Valente, che farà parte dei Matia Bazar fino al 1998.


Nel giugno 1991 con un debutto dal vivo a Amsterdam, i Matia Bazar presentano la "nuova" formazione con Laura solista, davanti a oltre 20.000 olandesi. Nello stesso anno esce il primo album del rinnovato gruppo, intitolato Anime pigre[7], in cui già si traccia la svolta verso un genere più graffiante e moderno. Tra i brani dell'album spicca Si può ricominciare.


Sempre nel 1991 i Matia partecipano ad alcune tappe del Cantagiro, dove presentano il singolo Volo anch'io, altri successi del gruppo e un duetto con Vincenzo Spampinato in Antico suono degli dei. Nel 1992 partecipano per la sesta volta al Festival di Sanremo con Piccoli giganti, brano che si rivela di ottimo successo e viene inserito come inedito nella raccolta Tutto il mondo dei Matia Bazar.


Nell'estate dello stesso anno il gruppo partecipa al Festivalbar con Piccoli giganti e ad alcune tappe del Cantagiro, dove ripresenta alcuni successi come Ti sento. Proprio questi brani permettono alla formazione di vincere la prima tappa e di gareggiare per la sezione big alla pari con i brani di Aleandro Baldi, che, tuttavia, nella tappa finale di Fiuggi vincerà con 770 punti contro i 750 dei Matia. Il 1º novembre 1992, il gruppo tiene un lungo concerto al Rolling Stone di Milano, dove interpreta vecchi brani di successo e canzoni da Anime pigre[8].


L'anno successivo, partecipa di nuovo al Festival di Sanremo con il brano Dedicato a te, che si rivela uno straordinario successo. Esce l'album Dove le canzoni si avverano[9], che, oltre il brano sanremese, contiene Svegli nella notte, presentato con successo al Festivalbar ed al Canzoniere dell'estate. Lo stesso anno vede anche la presenza ad alcune tappe del Cantagiro.


In autunno la band prende parte al Festival Italiano, condotto da Mike Bongiorno, con L'amore non finisce mai, che rivela in pieno la raggiunta maturità interpretativa della Valente e del gruppo. Questa sarà l'ultima apparizione di Carlo Marrale, infatti il chitarrista lascia definitivamente il gruppo dopo diciotto anni passati insieme, per dedicarsi alla carriera solista. Per la prima volta in assoluto, i Matia Bazar diventano un quartetto e partecipano a Innocenti evasioni, un disco tributo a Lucio Battisti, interpretando il suo brano Con il nastro rosa.


Il 22 novembre 1995, dopo una pausa durata due anni, dovuta alla maternità di Laura, al "Propaganda di Milano", i Matia Bazar festeggiarono i loro vent'anni di carriera, presentando l'album raccolta Radiomatia[10], con l'inedito La scuola dei serpenti, cover del brano You're the voice, successo del 1986 del cantante australiano John Farnham, e altri loro successi riarrangiati. L'album viene presentato di nuovo in un lungo concerto al "Rolling Stone di Milano" con un ottimo successo di pubblico.


Nel settembre 1996 i Matia Bazar, accompagnati da Paolo Gianolio, sono presenti alla rassegna "Festival Feedback", a Bellinzona, ove interpretano alcuni successi tra cui molti brani da Radiomatia. Il 9 maggio 1997 esce l'ottimo album Benvenuti a Sausalito, dedicato alla cittadina californiana simbolo del periodo hippy, dove i Matia Bazar tornano a sperimentare sonorità ricercate e rockeggianti dopo anni di pop tradizionale. L'album viene presentato il 2 giugno 1997 al "Propaganda" di Milano", per la trasmissione "105 Night Express", in onda su Italia 1[11].


Il nuovo progetto discografico, però, non può essere promosso in maniera adeguata a causa della grave malattia di Aldo Stellita. Dopo le partecipazioni televisive a Tappeto volante (dove presentano il singolo Quando non ci sei e il brano Parola magica) e al Premio Rino Gaetano, Stellita è costretto a diradare le proprie presenze, e nel "Sausalito Tour" il gruppo viene accompagnato da Carlo De Bei (coautore di alcuni brani del disco) alle chitarre e da Nello Giudice al basso, oltre a Silvia Valente, sorella di Laura, ai cori.


Il 9 luglio 1998 muore Aldo Stellita: fondatore, bassista e autore della maggior parte dei testi delle canzoni del gruppo[12]. Pochi mesi dopo anche Laura Valente e Sergio Cossu lasciano definitivamente il gruppo; queste uscite determinano la temporanea "fine" dei Matia Bazar dopo la scomparsa di Aldo.



Il ritorno sulle scene con Silvia Mezzanotte |


Dopo un periodo di stasi, il gruppo riprende a lavorare, spinto dall'unico superstite della formazione originale, il batterista Giancarlo Golzi, che nel 1999 richiama l'amico, ora produttore discografico, Piero Cassano, già tastierista e motore componente del gruppo storico. Insieme decidono di ridare ai Matia Bazar una veste più popolare che porterà il gruppo alla realizzazione di prodotti meno sofisticati e più commerciali. Golzi propone la cantante Silvia Mezzanotte a Cassano e quest'ultimo, entusiasta della nuova voce, recluta anche l'arrangiatore e polistrumentista Fabio Perversi [13].


I quattro riportano alla ribalta i redivivi Matia Bazar e partecipano nel 2000 al Festival di Sanremo con il brano Brivido caldo[14], seguito dall'uscita dell'album omonimo.


Nell'estate dello stesso anno, ancora con Brivido caldo, prendono parte a Vota la voce e vincono il Telegatto come "miglior gruppo italiano dell'anno"[15]. L'anno successivo sono nuovamente in gara al Festival di Sanremo con la canzone Questa nostra grande storia d'amore, che giungerà terza e sarà inclusa nell'album Dolce canto.


Nel 2002 partecipano per la terza volta consecutiva al Festival di Sanremo con Messaggio d'amore, vincendo la manifestazione e completando il ciclo di ritorno al successo del "nuovo" gruppo. Il brano viene inserito, come inedito da studio insieme a Ritmo della luna, nella raccolta live Messaggi dal vivo.


Nel 2004 la cantante Silvia Mezzanotte, dopo quasi cinque anni, lascia il gruppo per dedicarsi alla carriera da solista[15].



La fase Roberta Faccani |




Concerto dei Matia Bazar a Stigliano, giugno 2007. A sinistra Piero Cassano, a destra la cantante Roberta Faccani, sullo sfondo alla batteria Giancarlo Golzi.


A sostituire Silvia Mezzanotte viene chiamata Roberta Faccani, che entrerà ufficialmente come cantante verso la fine del 2004, e la sua collaborazione con i Matia Bazar sarà regolata da un contratto, a tempo determinato, della durata di cinque anni.


Nel 2005 la nuova formazione si presenta al Festival di Sanremo con il brano Grido d'amore, va in finale e ottiene un terzo posto nella categoria gruppi. Curiosamente Antonella Ruggiero, che partecipa alla manifestazione come solista, vince nella categoria donne. Subito dopo esce l'album Profili svelati con il brano sanremese e altri inediti[16].


Il 5 ottobre 2007 è la volta di One1 Two2 Three3 Four4, una raccolta che rivisita successi delle principali band italiane. Il 9 maggio 2008 si ripete in modo del tutto analogo il progetto con One1 Two2 Three3 Four4 - Volume due.
In entrambi i volumi di One1 Two2 Three3 Four4 il gruppo si è avvalso della collaborazione del coro gospel nazionale Nicolini Gospel Choir di Piacenza.


Il 29 aprile 2010 un comunicato stampa annuncia la separazione da Roberta Faccani per scadenza di contratto[17].



La reunion con Silvia Mezzanotte |




Concerto dei Matia Bazar del 2011 con Silvia Mezzanotte


Con l'uscita dal gruppo di Roberta Faccani inizia la ricerca di una nuova voce femminile. Ma a sorpresa, il 20 settembre 2010, sul sito ufficiale del gruppo viene ufficializzato il ritorno di Silvia Mezzanotte come solista. Gli stessi Matia dichiarano: «È bastato incontrarsi per caso, tra un'ospitata televisiva e un concerto, per ritrovarsi in studio ad ascoltare le nuove canzoni»[18]. Il ritorno nasce dalla rinnovata intesa artistica tra la cantante e il gruppo, con un album già in lavorazione e una lunga tournée prevista per il 2011, con iniziative e partecipazioni ad eventi.


Il 22 ottobre 2010 viene distribuito alle radio il singolo Gli occhi caldi di Sylvie (musica di Piero Cassano e Fabio Perversi, testo di Adelio Cogliati e Giancarlo Golzi arrangiamento di Fabio Perversi), subito diffuso e richiesto con grande frequenza. Dal 1º novembre, la canzone viene resa disponibile per il download sui principali negozi digitali[19]. Il 31 ottobre il gruppo partecipa alla trasmissione televisiva Domenica in su Rai Uno, ufficializzando la "reunion" con Silvia Mezzanotte e promuovendo il singolo.


Dopo tre anni di silenzio discografico, il 29 marzo 2011 esce l'album Conseguenza logica, lavoro anticipato dal singolo Gli occhi caldi di Sylvie, che attraverso i suoi brani, racconta l'amore a 360° gradi[20].
Il 16 aprile 2011, da Castelraimondo (MC) inizia il Conseguenza logica Tour, che toccherà tutta Italia e le grandi città europee[21].


Nel febbraio 2012 il gruppo partecipa al 62º Festival di Sanremo[22] con il brano Sei tu, che non riesce ad accedere alla fase finale. Nella serata dedicata alla canzone italiana nel mondo i Matia si esibiscono con Al Jarreau in Speak Softly Love (titolo italiano: Parla più piano, colonna sonora del film Il padrino) e in We're in This Love Together, noto brano dello stesso Al Jarreau. Il 12 agosto 2015 muore improvvisamente, a seguito di un infarto, il batterista Giancarlo Golzi[23].


Il 2 febbraio 2016 la casa discografica del gruppo comunica il termine della collaborazione con Silvia Mezzanotte, che era ripresa nel 2010. Al contempo si annunciano la prossima realizzazione di un progetto discografico e concerti live.[24]


Nel maggio 2017 anche Piero Cassano annuncia la sua seconda uscita dal gruppo (la prima era stata nel 1981).



La rifondazione con Luna Dragonieri |


Al Festival di Bellaria 2017 esordisce la nuova formazione dei Matia Bazar, capeggiata dal nuovo detentore del marchio: il polistrumentista Fabio Perversi, che dopo aver provato a riunire alcuni membri storici, ne riceve comunque l'incoraggiamento (al pari delle famiglie Golzi e Stellita) a portare avanti una nuova era della band, completamente rinnovata[25][26][27] e sotto l'egida dell'etichetta elvetica Farn music. Il nuovo inizio avviene con il singolo Verso il punto più alto, lanciato il 15 gennaio 2018, brano che presenta una line-up formata dal veterano Perversi; dalla nuova vocalist Luna Dragonieri; da Fiamma Cardani alla batteria; da Paola Zadra al basso; e da Piero Marras alla chitarra. La nuova formazione conta ora due uomini e ben tre donne, cambiando radicalmente la tradizione della band. A detta di Perversi, la decisione di avvalersi di figure femminili al basso e alla batteria è stata presa al fine di non oscurare con inutili paragoni la memoria dei due fondatori prematuramente scomparsi Stellita e Golzi, insostituibili, mentre la scelta di Luna Dragonieri - che Perversi e Cassano erano sul punto di produrre come solista prima della morte di Golzi - è coerente con la grande tradizione di vocalist della band.[28] Il 14 giugno dello stesso anno i Matia Bazar lanciano un secondo singolo, Questo è il tempo.[29]



Formazione |



Attuale |



  • Fabio Perversi - tastiere, sintetizzatore, violino (1999-oggi)

  • Luna Dragonieri - voce (2017-oggi)

  • Piero Marras - chitarra (2017-oggi)

  • Paola Zadra - basso (2017-oggi)

  • Fiamma Cardani - batteria (2017-oggi)



Ex componenti |




  • Giancarlo Golzi - batteria, cori (1975-2015)


  • Piero Cassano - tastiere, chitarra, voce, cori (1975-1981, 1999-2017)


  • Antonella Ruggiero - voce, percussioni (1975-1989)


  • Carlo Marrale - chitarra, voce (1975-1994)


  • Aldo Stellita - basso (1975-1998)


  • Mauro Sabbione - tastiere, pianoforte, violino, cori (1981-1984)


  • Sergio Cossu - tastiere, pianoforte (1984-1998), chitarra (1994-1998)


  • Laura Valente - voce (1990-1998)


  • Silvia Mezzanotte - voce (1999-2004, 2010-2016)


  • Roberta Faccani - voce (2004-2010)



Turnisti |



  • Paolo Siani - batteria (1975)

  • Carlo De Bei - chitarra (1996-1998)

  • Paolo Gianolio - chitarra (1996)

  • Nello Giudice - basso (1997)

  • Silvia Valente - cori (1997)

  • Giorgio Pavan - basso (1998)



Timeline |








Discografia |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Matia Bazar.


Album in studio |




  • 1976 - Matia Bazar 1


  • 1977 - Gran Bazar


  • 1978 - Semplicità


  • 1979 - Tournée


  • 1980 - Il tempo del sole


  • 1982 - Berlino, Parigi, Londra


  • 1983 - Tango


  • 1984 - Aristocratica


  • 1985 - Melanchólia


  • 1987 - Melò


  • 1989 - Red Corner


  • 1991 - Anime pigre


  • 1993 - Dove le canzoni si avverano


  • 1995 - Radiomatia


  • 1997 - Benvenuti a Sausalito


  • 2000 - Brivido caldo


  • 2001 - Dolce canto


  • 2005 - Profili svelati


  • 2007 - One1 Two2 Three3 Four4


  • 2008 - One1 Two2 Three3 Four4 - Volume due


  • 2011 - Conseguenza logica


  • 2012 - Conseguenza logica (Sanremo Edition)

  • 2018 -



Album live |




  • 2002 - Messaggi dal vivo


  • 2002 - Matia Bazar: I concerti di Live@RTSI 20 maggio 1981 (CD, VHS e DVD)


  • 2015 - Matia Bazar 40th Anniversary Celebration (CD + 2 DVD)



Raccolte |




  • 1977 - L'oro dei Matia Bazar - Solo tu


  • 1987 - Stasera che sera


  • 1987 - Solo tu


  • 1987 - C'è tutto un mondo intorno


  • 1988 - 10 grandi successi (conosciuto anche come Matia Bazar - Best)


  • 1992 - Tutto il mondo dei Matia Bazar


  • 1994 - Gold (ristampa di Tutto il mondo dei Matia Bazar)


  • 1996 - Tutto il meglio dei Matia Bazar


  • 1998 - Souvenir: The Very Best of Matia Bazar


  • 1999 - Vacanze romane e altri successi


  • 2001 - Sentimentale: le più belle canzoni d'amore...


  • 2002 - Studio Collection


  • 2002 - I grandi successi


  • 2004 - Made in Italy


  • 2006 - Le più belle canzoni di Matia Bazar


  • 2006 - Collezione Italiana (ristampa di Studio Collection)


  • 2006 - DOC - Disco di Origine Controllata


  • 2007 - The Best Platinum Collection


  • 2007 - Solo grandi successi


  • 2007 - The Platinum Collection


  • 2008 - Per un'ora d'amore: The Virgin Collection


  • 2011 - Fantasia - Best & Rarities


  • 2012 - Essential



Partecipazioni a manifestazioni canore |



Azzurro |




  • 1983: con Tango/Lili Marlene


  • 1986: con Ti sento


  • 1989: con Stringimi



Cantagiro |




  • 1980: con Italian Sinfonia


  • 1991: con Volo anch'io, Antico suono degli dei (con Vincenzo Spampinato) ed altri successi


  • 1992: con Piccoli giganti, Ti sento ed altri successi, vincitori di una tappa


  • 1993: con Dedicato a te ed altri successi


  • 2005: con Grido d'amore ed altri successi


  • 2008: con vari successi del gruppo.



Eurovision Song Contest |



  • 1979: con Raggio di luna - 14º posto


Partecipazioni al Festival di Sanremo |
































































































Anno e Categoria


Brani (autori - compositori)


Interprete


Duettante


Piazzamento


Sanremo 1977

Ma perché
(Carlo Marrale, Piero Cassano e Aldo Stellita)

Matia Bazar


-


Finalista


Sanremo 1978

...e dirsi ciao
(Giancarlo Golzi, Aldo Stellita, Piero Cassano, Carlo Marrale e Antonella Ruggiero)

Matia Bazar


-


1° (vincitori)


Sanremo 1983

Vacanze romane
(Carlo Marrale e Giancarlo Golzi)

Matia Bazar


-





Sanremo Big 1985

Souvenir
(Aldo Stellita, Carlo Marrale e Sergio Cossu)


Matia Bazar


-


10°


Sanremo Big 1988

La prima stella della sera
(Aldo Stellita, Sergio Cossu e Carlo Marrale)


Matia Bazar


-


19°


Sanremo Campioni 1992

Piccoli giganti
(Aldo Stellita, Sergio Cossu, Carlo Marrale e Laura Valente)


Matia Bazar


-





Sanremo Campioni 1993

Dedicato a te
(Laura Valente, Maurizio Bassi, Sergio Cossu, Aldo Stellita e Carlo Marrale)


Matia Bazar


-





Sanremo Campioni 2000

Brivido caldo
(Giancarlo Golzi e Piero Cassano)


Matia Bazar


-





Sanremo Campioni 2001

Questa nostra grande storia d'amore
(Giancarlo Golzi e Piero Cassano)


Matia Bazar


-





Sanremo Campioni 2002

Messaggio d'amore
(Giancarlo Golzi e Piero Cassano)


Matia Bazar


-


1° (vincitori)


Sanremo Campioni 2005

Grido d'amore
(Giancarlo Golzi e Piero Cassano)


Matia Bazar


Sergio Múñiz


Finalista (3ª categoria Gruppi)


Sanremo Artisti 2012

Sei tu
(Piero Cassano, Giancarlo Golzi e Fabio Perversi)


Matia Bazar


Platinette (per Viva l'Italia!), Al Jarreau (nel brano Speak Softly Love di Gianni Boncompagni e Nino Rota e nel brano We're in This Love Together di Al Jarreau)


Non finalista

Il simbolo "-" indica che il relativo campo non veniva contemplato nel Festival in oggetto.


Festival Italiano |



  • 1993: con L'amore non finisce mai


Festivalbar |




  • 1978: con Tu semplicità


  • 1980: con Italian Sinfonia


  • 1987: con Noi e Mi manchi ancora


  • 1989: con Stringimi


  • 1992: con Piccoli giganti


  • 1993: con Svegli nella notte


  • 2000: con Non abbassare gli occhi


  • 2001: con Dolce canto



Un disco per l'estate |




  • 1975: con Stasera... che sera!


  • 2000: con Non abbassare gli occhi


  • 2001: con Dolce canto e Cose della vita


  • 2002: con Ritmo della luna


  • 2004: con vari successi del gruppo



Napoli prima e dopo |




  • 2006: con Resta cu'mme


  • 2007: con Malafemmena


  • 2009: con 'A canzuncella



Festival mondiale della canzone popolare di Tokyo |



  • 1984: con Cercami Ancora


Vota la voce |




  • 1977: con Solo tu


  • 1980: con Italian sinfonia


  • 1983: con Elettrochoc


  • 1984: con Aristocratica


  • 1987: con Noi


  • 2000: con Brivido caldo



Altre manifestazioni canore |




  • 1978: Festa d'inverno - Disco Neve con Solo tu


  • 1981: Musicaneve con Fortuna


  • 1983: Rimini Myfest con Il video sono io


  • 1985: Countdown con Ti sento



Note |




  1. ^ Riccardo Visintin, Claudio Fabretti, Matia Bazar L'elettrochoc della canzone italiana, su ondarock.it. URL consultato il 28 febbraio 2017.


  2. ^ http://www.danielemignardi.it/matia-bazar/


  3. ^ (LIJ) Giovanni Casaccia (a cura di), Dizionario Genovese-Italiano, 2ª ed., Genova, Gaetano Schenone, 1876, p. 503, OL14818337M. URL consultato il 29 dicembre 2013.
    «Mattëia s.f. mattia, mattezza, insania, pazzia, demenza, follia, ecc.: cose, azioni, parole da matto».



  4. ^ ab Vito Vita, Giancarlo Golzi (10 febbraio 1952-12 agosto 2015), blogspot.it. URL consultato il 19 gennaio 2016.


  5. ^ ab Vito Vita, Mattia, prima e dopo (JPG), in Intervista a Giancarlo Golzi su Musica Leggera n°14, marzo 2011, p. 33. URL consultato il 19 gennaio 2016.
    «Giancarlo Golzi: La mattina passano e mi raccontano del 45 giri che hanno realizzato per il Disco per l'Estate, Stasera che sera...
    Vito Vita: Infatti su quel disco tu non sei in copertina... Chi ha suonato la batteria in quel pezzo?
    Golzi: Paolo Siani, che aveva già suonato in Io, Matia. Si, non ero in copertina perché non ero ancora del gruppo»
    .



  6. ^ Renzo Stefanel, Matia Bazar: paese che non ha più campanelli, in Blog Retroterra, anni '80, RockIt, 2 settembre 2009. URL consultato il 27 marzo 2014.


  7. ^ Giacomo Pellicciotti, Matia Bazar 2, il ritorno, in Spettacoli, la Repubblica, 7 agosto 1991, p. 25. URL consultato il 19 gennaio 2014.


  8. ^ Gloria Pozzi, Matia Bazar: donna nuova, pop nuovo, in archivio storico, Corriere della Sera, 2 novembre 1992, p. 34. URL consultato il 29 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2013).


  9. ^ Mario Luzzatto Fegiz, La terza via esiste: si chiama Matia Bazar, in archivio storico, Corriere della Sera, 17 aprile 1993, p. 28. URL consultato il 29 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2014).


  10. ^ Stefania Ulivi, FESTA Per i vent'anni del gruppo, in archivio storico, Corriere della Sera, 23 novembre 1995, p. 37. URL consultato il 29 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).


  11. ^ Elia Perboni, Matia Bazar, ritorno al futuro, in archivio storico, Corriere della Sera, 31 maggio 1997, p. 51. URL consultato il 29 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2014).


  12. ^ Matia Bazar, morto Stellita: Claudio gli dedica lo show, in archivio storico, Corriere della Sera, 10 luglio 1998, p. 35. URL consultato il 29 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).


  13. ^ Alba Solaro, Matia Bazar: "Il nostro marchio? Rigore ed eleganza", in Tuttosanremo/cronaca, la Repubblica online, 26 febbraio 2000. URL consultato il 29 marzo 2014.


  14. ^ Gino Castaldo, Matia Bazar "Brivido caldo", in Tuttosanremo, recensione, la Repubblica online, 26 febbraio 2000. URL consultato il 29 marzo 2014.


  15. ^ ab Addio ai Matia Bazar, canto da sola, in archivio storico, Corriere della Sera, 19 febbraio 2004, p. 41. URL consultato il 29 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).


  16. ^ Ambrosia J.S. Imbornone, Matia Bazar: c’è tutta una storia intorno, ma anche un presente, in Recensioni, MusicalNews, 10 agosto 2005. URL consultato il 27 marzo 2014.


  17. ^ Un altro divorzio nei Matia Bazar, in Spettacolo, TGcom24, 29 aprile 2010. URL consultato il 3 aprile 2014.


  18. ^ Mezzanotte torna coi Matia Bazar, in Spettacolo, TGcom24, 20 settembre 2010. URL consultato il 18 aprile 2014.


  19. ^ Musica:'Gli occhi caldi di Silvie', in radio il singolo dei Matia Bazar, 21 ottobre 2010. URL consultato il 31 ottobre 2010.


  20. ^ EXTRA Per i Matia Bazar, il nuovo album è "Conseguenza logica", 17 aprile 2011. URL consultato il 17 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2012).


  21. ^ Castelraimondo, luci accese sui Matia Bazar, 16 aprile 2011. URL consultato il 17 aprile 2011.


  22. ^ Le Novae - Sanremo 2012, ecco la lista dei big e dei duetti Archiviato il 4 ottobre 2013 in Internet Archive.


  23. ^ Lutto nel mondo della musica: un infarto si è portato via Giancarlo Golzi Riviera24.it


  24. ^ Silvia Mezzanotte lascia i Matia Bazar, in 02-02-2016.


  25. ^ https://www.ilgazzettino.it/cultura/arrivano_i_nuovi_matia_bazar_tra_passato_e_futuro-3496493.html


  26. ^ http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2018/01/20/i-nuovi-matia-bazar-tra-passato-e-futuro_0b55a15d-17a4-4b32-a5c2-5cf1f19b6fe2.html


  27. ^ https://www.facebook.com/matiabazarpageofficial/photos/a.1885046678474194.1073741828.1884944358484426/1957734324538762/?type=3&theater


  28. ^ https://www.sorrisi.com/musica/dischi-in-uscita/matia-bazar-la-nuova-formazione-al-femminile-e-il-singolo-verso-il-punto-piu-alto/


  29. ^ https://youmedia.fanpage.it/video/af/WyIrYOSwPml555qS



Bibliografia |




  • Cesare Rizzi (a cura di), Enciclopedia del rock italiano, Milano, Arcana, 1993, ISBN 88-7966-022-5. pg. 294-297

  • Gianluca Testani (a cura di), Enciclopedia Rock Italiano, Arcana Editrice, 2006, ISBN 88-7966-422-0.



Voci correlate |



  • Jet (gruppo musicale italiano)

  • Museo Rosenbach

  • Antonella Ruggiero

  • Piero Cassano

  • Aldo Stellita

  • Carlo Marrale

  • Giancarlo Golzi

  • Mauro Sabbione

  • Sergio Cossu

  • Laura Valente

  • Silvia Mezzanotte

  • Roberta Faccani



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su Matia Bazar


Collegamenti esterni |






  • Sito ufficiale, su matiabazar.com. Modifica su Wikidata


  • (EN) Matia Bazar, su Internet Movie Database, IMDb.com. Modifica su Wikidata


  • Matia Bazar, su Discografia nazionale della canzone italiana, Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi. Modifica su Wikidata


  • (EN) Matia Bazar, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata


  • (EN) Matia Bazar, su Discogs, Zink Media. Modifica su Wikidata


  • (EN) Matia Bazar, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation. Modifica su Wikidata

  • Sito ufficiale, su matiabazarofficial.com.

  • Sito ufficiale di Antonella Ruggiero, su antonellaruggiero.com.

  • Sito ufficiale di Carlo Marrale, su carlomarrale.com.

  • Sito ufficiale di Mauro Sabbione, su sabbione.com.

  • Sito ufficiale di Silvia Mezzanotte, su silviamezzanotte.com.


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