Lago di Massaciuccoli




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Lago di Massaciuccoli

Massaciuccoli lake overview.jpg

Stato

Italia Italia

Regione

Toscana Toscana

Provincia

Lucca Lucca

Coordinate

43°50′N 10°20′E / 43.833333°N 10.333333°E43.833333; 10.333333Coordinate: 43°50′N 10°20′E / 43.833333°N 10.333333°E43.833333; 10.333333
Dimensioni

Superficie
6,90 km²


Mappa di localizzazione: Italia

Lago di Massaciuccoli

Lago di Massaciuccoli




Il lago di Massaciuccoli (in provincia di Lucca, con il lembo meridionale appartenente alla provincia di Pisa, vicino all'omonima frazione di Massarosa in provincia di Lucca) è un lago costiero della Toscana. Il lago e l'area palustre intorno fanno parte del Parco naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli e di un'oasi LIPU, viste le numerose specie di uccelli presenti.[1]




Indice






  • 1 Geologia e idrologia


  • 2 Storia


    • 2.1 Il lago ghiacciato


    • 2.2 L'alluvione del dicembre 2009




  • 3 Caratteristiche fisiche


  • 4 Flora


  • 5 Fauna


    • 5.1 Avifauna


    • 5.2 Ittiofauna




  • 6 Attività sportive e ricreative


  • 7 Note


  • 8 Bibliografia


  • 9 Voci correlate


  • 10 Altri progetti


  • 11 Collegamenti esterni





Geologia e idrologia |


La pianura bonificata circostante il lago di Massaciuccoli era in origine interamente coperta da zone palustri, formate dalle antiche foci dell'Arno. I terreni palustri residui, localizzati a nord del lago, sono tuttora di ampiezza rilevante (quasi doppia rispetto alla superficie dello specchio d'acqua principale). Tutto il lago e parte della zona palustre sono inclusi nel Parco Naturale di Migliarino - San Rossore, che non è purtroppo stato in grado di arrestare alcune forme di pesante degrado ambientale.


Il lago è provvisto di un emissario funzionale, il Canale Burlamacca che si getta entro il porto di Viareggio, e di un altro, il fosso della Bufalina, dal quale le acque vengono spinte al mare tramite un impianto idrovoro; gli immissari consistono nel modesto Rio di Quiesa, il canaleBarra e soprattutto nei canali di drenaggio delle bonifiche retrostanti la sponda pisana, che apportano attualmente acque di cattiva qualità.



Storia |


Il bacino era conosciuto già in epoca romana, come si rileva dalla Tabula Peutingeriana, come lago delle Fosse Papiriane. Dal tardo medioevo il lago divenne zona di confine tra la repubblica di Lucca e la Repubblica di Pisa prima, poi con il Granducato di Toscana. Tale situazione politica rallentò possibili opere di bonifica unitarie; nel corso dei secoli XVII e XVIII la sponda meridionale fu oggetto di limitate bonifiche toscane. Nella prima metà del XIX secolo l'architetto Lorenzo Nottolini ideò un progetto per la bonifica del lago per conto della Repubblica di Lucca. Tale ipotesi, che non ebbe seguito, prevedeva di scavare un letto artificiale per il Serchio, che sarebbe andato a sboccare in mare più a Nord drenando le acque delle paludi e del lago e coinvolgendo parzialmente anche la bonifica del Lago di Bientina, con il potenziamento del Canale Ozzeri-Rogio nel Serchio. Sempre durante il Ducato di Lucca (nel regno di Carlo Lodovico) le acque delle aree palustri poste a Nord del lago vennero utilizzate per dar luogo a risaie abbastanza estese. Alla fine del XIX secolo il musicista lucchese Giacomo Puccini acquistò una casa a Torre, sulla riva occidentale del bacino. La struttura venne trasformata in un elegante villino che divenne luogo di residenza preferito del maestro. Oggi Puccini è sepolto nella cappellina della casa e la località, in suo onore venne ribattezzata Torre del Lago Puccini, frazione di Viareggio. Il lago fu inoltre uno dei soggetti più spesso ritratti da alcuni esponenti della pittura macchiaiola e post-macchiaiola, come Cabianca, Pagni, e soprattutto i fratelli Tommasi. Nonostante questi aspetti culturali, la zona è stata storicamente interessata da pesanti manomissioni ambientali dovute a forme improprie di sfruttamento, a cominciare da quello della Torbiere d'Italia SpA, che produsse ai primi del secolo scorso tre enormi cicatrici nel manto palustre a nord dello specchio acqueo (il Fosso Morto, Punta Grande e il Centralino), per proseguire più recentemente con il business dell'estrazione delle sabbie silicee.



Il lago ghiacciato |


Dato il clima relativamente mite e la vicinanza al mare è piuttosto raro vedere il lago completamente ghiacciato. L'ultima volta il fenomeno si è presentato nel gennaio del 1985. Ancora nel XX secolo si ebbe molto ghiaccio nel 1929. Fenomeni minori furono registrati nel 1956 e all'inizio del secolo. Per i secoli precedenti mancano studi approfonditi, ma è lecito ritenere che vi siano stati altri episodi di congelamento, ad esempio nel 1709. Fino alla fine del XX secolo era invece relativamente frequente veder ghiacciare le paludi nelle zone vicine alla riva.



L'alluvione del dicembre 2009 |


Il 25 dicembre 2009 il lago rischiò di tracimare a causa dell'esondazione del Serchio dovuta a forti precipitazioni a seguito di una perturbazione portata dallo scirocco già in atto dalla sera della vigilia, contestualmente all'innalzamento dello zero termico che provocò la parziale fusione delle neve presente nel bacino idrico del Serchio (la neve era molto abbondante anche nella pianura di Lucca).


Il Serchio, ingrossato dai suoi affluenti, ruppe un argine nei pressi della foce e le acque fuoriuscite dal fiume invasero le pianure limitrofe arrivando a lambire il lago di Massaciuccoli, anch'esso già ingrossato dalle piogge.


L'intervento del Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli e della Protezione Civile evitò una ulteriore esondazione del lago che avrebbe invaso la zona industriale di Montramito e Massarosa.



Caratteristiche fisiche |


Il lago e il comprensorio di fossi e canali erano fino a un recente passato una tappa importante per tutti gli uccelli migratori in rotta verso i paesi caldi. La maggior parte dei canali sono stati ricavati artificialmente in varie epoche, anche durante il ventennio fascista, per bonificare dalla malaria le vicine campagne ed anche per l'estrazione della torba. Fino ad anni recenti, inoltre, l'estrazione della sabbia silicea ha sottratto centinaia di ettari all'ambiente naturale.




Zona paludosa antistante il lago




vista dei canali intorno al lago dal paese di Massaciuccoli


Alcuni vasti bacini secondari, di grande profondità, sono infatti derivati della cavatura della sabbia silicea per la fabbricazione del vetro abbastanza presente nella zona, attività ormai vietata da vari decenni.
La torba estratta dal lago era invece utilizzata come combustibile per le fornaci.



Flora |


Sono presenti nell'area piante tipiche palustri come la cannuccia di palude, la ninfea, la lisca, la Lemna minor, la Ceratophyllum demersum, la Lemna gibba, l'Osmunda regalis, la Typha latifolia e la Typha angustifolia.
La zona ospita tuttora le più vaste estensioni di falasco (Cladium mariscus) esistenti in Italia, e grandissime estensioni di sfagno che rivestono un enorme valore ambientale. Il falasco veniva localmente raccolta in passato ed usata soprattutto come strame nelle stalle. Il valore naturalistico del Lago di Massaciuccoli è notevolmente diminuito negli ultimi anni a causa dell'eutrofizzazione delle acque, un problema a tutt'oggi irrisolto che ha causato la scomparsa di molte specie di uccelli acquatici per le quali la zona era celebre e l'alterazione della vegetazione naturale.[2]



Fauna |



Avifauna |


Sono presenti nell'area il falco di palude, l'airone cenerino, l'airone bianco maggiore e l'airone guardabuoi (soprattutto nei campi intorno a Migliarino Pisano), la garzetta, il beccaccino, la folaga, il germano reale e l'usignolo di fiume, la cannaiola e il cannareccione nel canneto. In inverno sono presenti come svernatori il cormorano, lo svasso maggiore, lo svasso piccolo. In primavera e in estate il lago si popola di rondini e di balestrucci, oltre ai cavalieri d'Italia, alcuni trampolieri, il raro tarabuso, la sgarza ciuffetto, la marzaiola, il mignattino e il mignattino alibianche (simbolo dell'oasi). Nella zona di Villa Ginori è presente una numerosa garzaia di aironi rossi (almeno 80 coppie).



Ittiofauna |


Sono presenti la tinca, il cefalo, la gambusia, la carpa, il carassio, il persico trota e il persico sole, la scardola, l'anguilla[3]. La specie più diffusa nel lago è il pesce gatto[3]. Negli anni '90, la comparsa nell'area del vorace gambero rosso della Louisiana[4], ha comportato delle alterazioni negli equilibri ecologici del lago, ben documentate dalla zoologa fiorentina Francesca Gherardi.



Attività sportive e ricreative |


Durante la stagione primaverile ed estiva, sul lago si svolgono diverse attività sportive, in particolare canottaggio, canoa e vela.


Un altro importante aspetto di attrazione è costituito dalle visite guidate organizzate dalla LIPU, dal momento che il lago rientra in un'area protetta.





LagoMassaciuccoli panorama2.jpg


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Panorama del lago da una capanna di osservazione a Massaciuccoli







LagoMassaciuccoli panorama.jpg


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Panorama del lago da Torre del Lago Puccini





Note |




  1. ^ Riserva naturale del Chiarone (Oasi Massaciuccoli), su lipu.it. URL consultato il 28 febbraio 2017.


  2. ^ Lago e Padule di Massaciuccoli, su www.parcosanrossore.org. URL consultato il 28 febbraio 2017.


  3. ^ ab Il lago di Massaciuccoli, su TuttoPesca. URL consultato il 28 febbraio 2017.


  4. ^ Damiano Fedeli, L'invasione dei gamberi killer, su ifg.uniurb.it. URL consultato il 27 febbraio 2017.



Bibliografia |


  • Arturo Lini, Amerigo Pelosini, Il lago di Massaciuccoli e le terre umide, Caleidoscopio, 2008, ISBN 978-88-95292-12-0.


Voci correlate |



  • Parco naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli

  • Fosse Papiriane

  • Viareggio



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su lago di Massaciuccoli


Collegamenti esterni |



  • Sito ufficiale del Parco naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, su parcosanrossore.org.


  • Parco naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli su parks.it, il portale dei parchi italiani

  • Oasi Lipu Massaciuccoli, su oasilipumassaciuccoli.org.


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