Stetofonendoscopio






Stetofonendoscopio


Lo stetofonendoscopio è uno strumento utilizzato perlopiù in campo medico. Lo stetofonendoscopio è da molti identificato come il simbolo stesso di questa professione.




Indice






  • 1 Etimologia


  • 2 Cenni storici


  • 3 Utilizzo odierno


    • 3.1 Tipi di stetoscopi


      • 3.1.1 Acustico


      • 3.1.2 Elettronico






  • 4 Altri progetti





Etimologia |


Il nome deriva dall'unione di due nomi, indicanti due strumenti diversi:




  • fonendoscopio (dal greco ϕωνή, fonè, «suono», ἔνδον, èndon, «dentro» e -σκόπιον, skòpion, der. di σκοπέω «osservare»), detto colloquialmente anche fonendo, è uno strumento atto all'auscultazione dei visceri in generale.


  • stetoscopio (dal greco στήθος, stéthos, «petto»), è uno strumento medico utile all'auscultazione del torace.



Cenni storici |




Primi stetoscopi


Lo stetoscopio fu inventato in Francia nel 1816 da René-Théophile-Hyacinthe Laennec. Si narra che l'ispirazione gli venne utilizzando un quaderno arrotolato, per percepire i battiti cardiaci di una paziente obesa, impossibilitato all'auscultazione semplice appoggiando l'orecchio.
In seguito lo stetoscopio venne perfezionato, tramite l'utilizzo di un cilindro di legno, alto un piede e con un foro del diametro di 2 mm.
Nel 1851 Arthur Leared inventò lo stetoscopio biauricolare, e nel 1852 George Camman ne perfezionò la forma, per la produzione industriale.


Negli anni successivi furono apportati molti altri minori aggiustamenti, fino a quando nel 1960 il dottore David Littmann, dalla Harvard Medical School, crea un nuovo stetoscopio, più leggero rispetto agli altri modelli e con un'acustica migliorata. Alla fine del 1970, Littmann introdusse la membrana fluttuante.



Utilizzo odierno |


Lo stetoscopio viene usato nella diagnosi di molte malattie, dal momento che permette di percepire alcuni suoni interni dell'organismo. Prima della sua invenzione, i medici appoggiavano l'orecchio al petto del paziente, nella speranza di sentire qualcosa.


Al di fuori del campo medico, particolari tipi di stetoscopi, sia acustici che elettronici, muniti di parte finale ad asta appuntita, sono spesso usati nell'ambito delle riparazioni meccaniche e in particolar modo automobilistiche, allo scopo di facilitare l'individuazione delle sorgenti di rumori anomali dovuti all'usura di componenti come i cuscinetti.



Tipi di stetoscopi |



Acustico |




Fonendoscopio


Lo stetoscopio acustico è il più comune, e funziona tramite la trasmissione di suoni dal petto, attraverso dei canali contenenti aria, alle orecchie dell'uditore.


La parte finale, che viene posizionata sul petto del paziente, può avere forma di disco o a campana. Quello a forma di disco trasmette meglio le onde sonore a più alta frequenza, quello a campana le onde a bassa frequenza.


Il funzionamento da un punto di vista fisico è il seguente: La pelle sotto la campana aperta funziona come un diaframma il quale possiede una frequenza di risonanza che è proporzionale alla compressione della pelle ed inversamente proporzionale al diametro della campana stessa. Ciò implica una certa variabilità nella frequenza di risonanza, per cui un suono cardiaco (a bassa frequenza), può non essere percepito attraverso lo strumento di auscultazione se questo viene premuto fortemente contro la pelle. La campana chiusa dello stetoscopio invece, non è altro che una campana dotata di un diaframma con una sua frequenza di risonanza, di solito abbastanza elevata da smorzare i suoni a bassa frequenza. Di conseguenza, lo stetoscopio a campana chiusa viene utilizzato soprattutto nell'auscultazione dei suoni polmonari, i quali hanno una frequenza meno elevata di quelli cardiaci.


Lo stetoscopio biauricolare fu inventato da Rappaport e Sprague agli inizi del XX secolo.


Uno dei problemi degli stetoscopi acustici è il basso volume del suono trasmesso. Ne consegue, molto spesso, una difficoltà nell'eseguire una diagnosi precisa.



Elettronico |




Stetofonendoscopio elettronico


Lo stetoscopio elettronico permette di udire anche i suoni più deboli, amplificandoli.


A differenza degli stetoscopi acustici, che sono tutti basati sullo stesso metodo di funzionamento, gli stetoscopi elettronici variano molto tra un modello e l'altro.


I più semplici funzionano grazie ad un microfono applicato al petto del paziente, ma, di contro, risentono del suono dell'ambiente esterno, che spesso causa interferenze.


Altri, più complessi, trasformano in onde sonore gli impulsi elettrici, così da poter essere amplificate per un migliore ascolto.


Esistono anche degli stetoscopi elettronici che grazie alla tecnologia bluetooth trasferiscono i suoni registrati dal paziente al computer, per un successivo riascolto o ancora meglio per una continua comparazione nel tempo, ovvero anche con banche dati anonime di valori cardiaci alimentate su Internet (Eko Core).


Recentemente, alcuni stetoscopi elettronici sono stati dotati di filtri, allo scopo di eliminare le interferenze sonore esterne.



Altri progetti |



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