Noldor




Nell'universo fantasy creato da J.R.R. Tolkien i noldor (o ñoldor) sono uno dei tre popoli degli Elfi partiti da Cuiviénen per il "Grande Viaggio" verso il continente di Aman. La loro origine e classificazione principale è definita all'interno de Il Silmarillion.


I Noldor erano tipicamente alti, tutti di carnagione chiara, con lunghi capelli neri o bruni (tranne pochi che avevano capelli dorati, come Finarfin e i suoi figli, o rossicci, come alcuni dei figli di Fëanor) e occhi generalmente chiari, grigi o blu (un'eccezione ad esempio è Maeglin, che aveva occhi scuri).


In Aman divennero grandi fabbri e maestri in tutte le arti, istruiti dal Vala che più di tutti servirono e amarono, Aulë.
Costruirono le città di Tirion e Formenos a Valinor, abbellendole con opere di inestimabile splendore e bellezza; nei loro edifici vi era una profusione di quanto di bello fosse lavorabile dalla terra: marmi levigati, legno intagliato, pietre scolpite, oro lucente, argento, platino, mithril, bronzo, rame e ferro. Ma a superare ogni altra creazione dei noldor in bellezza erano solo le loro gemme. Erano anche molto abili nella pittura e nella scultura, annoverando tra i loro ranghi eccellenti pittori, artigiani e scultori.




Indice






  • 1 Storia


  • 2 Re supremi dei noldor


    • 2.1 A Valinor




  • 3 Note


  • 4 Voci correlate





Storia |




I noldor di Gran Burrone come appaiono nell'adattamento cinematografico di Peter Jackson; al centro Arwen.


Dopo il loro risveglio nei pressi delle acque di Cuiviénen, gli elfi si divisero in tre grandi gruppi: i vanyar, i noldor ed i teleri.


Originariamente, prima del Grande Viaggio il nome dei noldor era tatyar, ovvero i secondi, poiché erano seguaci di Tata, il secondo elfo svegliatosi dalle acque del lago. Tale nome fu totalmente abbandonato da coloro dei Secondi (i noldor veri e propri) che intrapresero il Grande Viaggio (metà dei tatyar secondo il Cuivienyarna, che partirono guidati da Finwë), mentre rimase nelle Ere successive ad indicare alcune stirpi di avari discendenti dai Tatyar rimasti (l'altra metà dei seguaci di Tata, che rimasero nelle Terre Mortali esortati da un Tatya di nome Morwë), che ancora si riconoscevano come membri della Seconda Stirpe.


La saga dei Silmaril vede come protagonisti i noldor, a capo dei quali fu Finwë. Rinomato fra i noldor fu Fëanor, che realizzò i Silmaril, e i suoi due fratellastri Fingolfin e Finarfin. Fëanor, condizionato dalle menzogne e dalle discordie che Melkor aveva seminato tra i noldor, prese in odio sia i Valar sia Melkor stesso, a cui diede il nome di Morgoth. Più della metà dei Noldor seguì Fëanor nel suo ritorno alla Terra di Mezzo per recuperare i Silmaril rubati, mentre altri rimasero a Tirion, guidati nei secoli successivi da Finarfin. Per trovare le navi per giungervi massacrò con l'aiuto degli altri noldor gran parte dei Teleri e rubò loro le navi. Mandos predisse l'oscuro destino che pendava sulla testa dei noldor, detto Sorte dei noldor.


I noldor di insediarono nel Beleriand, dove già risiedevano in gran numero i sindar, discendenti di quei teleri che mai varcarono il mare, i quali erano guidati da re Thingol; costui concesse ai noldor di dimorare nelle terre del Beleriand, ad eccezione del Doriath, che fu precluso a tutti i noldor, eccetto ai figli di Finarfin, nipoti di Thingol stesso (in quanto teleri da parte materna). Ben presto, i noldor ed i sindar si mescolarono ampiamente, tanto che lentamente il noldorin quenya cadde in disuso nella vita quotidiana, sostituito dal sindarin (sebbene il quenya rimanesse la lingua della cultura e delle arti).


I noldor del Beleriand furono protagonisti di epiche imprese ed insormontabili fatiche, nonché di nobili gesta ed eroismi, nelle cinque grandi battaglie contro Morgoth per il recupero dei Silmaril, che infine portarono alla distruzione di tutti i loro regni e alla morte di quasi tutti i loro re; poco prima della Guerra d'Ira, i noldor del Beleriand furono vicini alla scomparsa quasi totale.


Dopo la fine della Prima Era e l'inabissamento del Beleriand, i noldor esiliati ricevettero il perdono dei Valar ed il permesso di rientrare ad Aman, insieme ai sindar che l'avessero voluto: molti partirono per Valinor, mentre altri si stabilirono nei reami di Lindon e Eregion; in quest'ultimo governava Celebrimbor, nipote di Fëanor stesso, grande maestro orafo e migliore fabbro delle Terre mortali. L'Eregion prosperò, e per oltre millecinquecento anni divenne uno dei più ricchi e potenti regni dell'intera Arda, grazie anche al continuo scambio culturale e commerciale con i nani di Khazad-dûm.


Nell'epoca del massimo splendore dell'Eregion, tuttavia, Celebrimbor era divenuto avido e sempre più alla ricerca di sfide impossibili e ricchezze; fece così l'errore di prestare ascolto ai consigli di Sauron, che allora si presentava come un uomo di bell'aspetto (e si faceva chiamare Annatar) e come dispensatore di doni per migliorare la Terra di mezzo, al fine di renderla simile alle Terre immortali. Fu così che vennero forgiati gli anelli del potere. Ben lungi dall'essere un filantropo ed un benefattore per la Terra di mezzo, Sauron mirava in realtà al dominio totale di Arda: così, forgiò l'Unico Anello, col quale poteva controllare tutti gli altri anelli, chi li indossava e le opere che grazie ad essi vennero eseguite.


Dopo che i noldor si resero conto dei suoi reali piani, le armate di Mordor mossero verso l'Eriador e devastarono l'Eregion, uccidendo Celebrimbor e sterminando quasi completamente i noldor di questa regione. Quello che era forse stato il più ricco e influente dei regni degli eldar nelle Terre mortali dall'Esilio in poi, divenne una terra desolata e selvaggia; la capitale Ost-in-Edhil, un tempo luminosa e ricca di vita e luce, divenne un ricettacolo di spettri e creature dell'ombra; I pochi elfi superstiti ripiegarono a Imladris e nel Lindon, dove ancora regnava Gil-Galad, unico tra i sovrani dell'Eriador a resistere a Sauron, ma la maggior parte di essi attraversò il mare.


Dopo la battaglia di Dagorlad dove morì Gil-Galad, l'ultimo re supremo, i noldor sparirono in pratica dalla Terra di mezzo, non solo per le perdite subite nelle guerre contro Sauron, ma anche (e soprattutto) perché molti traversarono il mare; la fuga dei noldor ad Aman proseguì lenta ma inarrestabile per tutta la Terza Era. I pochi che scelsero di rimanere nelle Terre mortali vivevano a Gran Burrone con Elrond, ai Porti Grigi con Círdan o a Lórien con Galadriel.


All'inizio della Quarta Era, gran parte dei noldor rimasti di Lórien e Gran Burrone partirono per Valinor; pochissimi rimasero nella Terra di mezzo, in prevalenza ad Imladris ed ai Porti Grigi.



Re supremi dei noldor |


È il titolo che viene attribuito al più anziano o potente della Casa di Finwë, a Valinor e, poi, nella Terra di Mezzo. Dopo l'assassinio di Finwë, Fëanor suo figlio divenne Re; dopo la sua morte, suo figlio Maedhros rinunciò al titolo in favore dello zio Fingolfin. Alla morte di Turgon, figlio di Fingolfin, il titolo passò alla casa di Finarfin, il terzo figlio di Finwë, rimasto ad Aman, con il pronipote Gil-galad. Dopo la morte di quest'ultimo, nessuno assunse più questo titolo, poiché pochi noldor rimanevano nella Terra di mezzo e vivevano quasi tutti in regni a maggioranza sindar.


Ecco l'elenco di tutti i re supremi dei noldor che si sono succeduti nel corso delle ere:




  • Finwë (Anni degli Alberi 1050 - 1495)


  • Fëanor (Anni degli Alberi 1495 - 1497[1])


  • Fingolfin (P.E. 1 - 455)


  • Fingon (455 - 471)


  • Turgon (471 - 510)


  • Gil-galad (P.E. 510 - S.E. 3441)



A Valinor |


Dopo la morte di Finwë e la partenza di Fëanor, i noldor di Aman ebbero come re Finarfin (Anni degli Alberi, 4730 P.E.).



Note |




  1. ^ P.E. 1



Voci correlate |



  • Aulendur

  • Casa di Finwë

  • Suddivisione degli elfi


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