McDonnell Douglas MD-80













































































































McDonnell Douglas MD-80

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Un MD-82 Alitalia in atterraggio.
Descrizione
Tipo aereo di linea
Equipaggio 2 piloti + gli assistenti di volo
Costruttore
Stati Uniti McDonnell Douglas
Data primo volo 25 ottobre 1979
Data entrata in servizio 13 settembre 1980
Utilizzatore principale
Stati Uniti American Airlines
Altri utilizzatori
Stati Uniti Delta Air Lines, SAS
Esemplari 1191 (MD-80)[1]
116 (MD-90)[2]
Costo unitario 41,5~48,5 milioni di $
Sviluppato dal Douglas DC-9
Altre varianti
McDonnell Douglas MD-90
McDonnell Douglas MD-94X
Boeing 717
Dimensioni e pesi
Lunghezza
45,1 m
Apertura alare
32,8 m
Altezza
9,05 m
Peso max al decollo
67 812 kg
Passeggeri 152 (2 classi)
172 (una classe)
Capacità
35,5 m³
Capacità combustibile
22 106 l
Propulsione
Motore 2 Pratt & Whitney JT8D-217A/C
Spinta 88.9 kN ciascuno
Prestazioni
Velocità di crociera 0,76 Mach (811 km/h)
Autonomia
3 798 km (2 052 nm)
Quota di servizio
10 668 m
Note i dati su dimensioni, pesi, propulsione e prestazioni si riferiscono al MD-82/-88

Boeing Commercial Airplanes - MD-80 Technical Characteristics, su boeing.com. URL consultato il 20 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2007).


voci di aerei civili presenti su Wikipedia



Un MD-81 dell'Austrian Airlines




Un MD-82 dell'Alitalia




Un MD-83 della Spanair




Un MD-87 della SAS




Un MD-88 dell'Iberia




MD-90 della Japan Airlines




Un MD-83 dell'American Airlines


Il McDonnell Douglas MD-80 (soprannominato Mad Dog, "Cane pazzo") è un aereo bimotore ad ala bassa con propulsori in coda da trasporto passeggeri per rotte a corto e medio raggio di notevole successo commerciale, prodotto dalla McDonnell Douglas a partire dalla seconda metà degli anni settanta sulla base del modello Douglas DC-9.




Indice






  • 1 Storia del progetto


    • 1.1 Differenziazione dei vari modelli


    • 1.2 Ordini e consegne




  • 2 Tecnica


    • 2.1 Caratteristiche tecniche




  • 3 Impiego operativo


    • 3.1 Gli MD-80 di Alitalia




  • 4 Incidenti


  • 5 Versioni


  • 6 Note


  • 7 Voci correlate


  • 8 Altri progetti


  • 9 Collegamenti esterni





Storia del progetto |


Il progetto del DC-9 venne iniziato dalla Douglas Aircraft Company, in seguito fusasi con la McDonnell Aircraft Corporation nel 1967.


L'aereo presentava un caratteristico impennaggio a T e due motori montati in coda (i Pratt & Whitney JT8D che già equipaggiavano il trireattore Boeing 727).


Alle prime versioni del DC-9 (le -10, -15 e -20) si affiancò quella costruita nel maggior numero di esemplari, la -30, che presentava un sensibile allungamento della fusoliera, motori più potenti e l'impiego di slats sul bordo d'attacco alare che consentivano un notevole miglioramento delle prestazioni da piste corte ed in condizioni hot and high.


Limitata diffusione ebbero due versioni successive: la -40 (con fusoliera ulteriormente allungata rispetto alla -30 e motori ancora più performanti) e la -50 (ulteriore allungamento).


Alla fine degli anni settanta la casa statunitense cominciò a pensare ad una evoluzione più "radicale" del velivolo che fosse più al passo con i tempi (anche sulle tratte a corto raggio il numero di passeggeri aumentava costantemente), così nacque il progetto DC-9 Super 80 che, a partire dalla prima metà degli anni ottanta, venne rinominato MD-80 (veniva abbandonata la vecchia sigla DC, le iniziali di "Douglas Commercial" in favore di MD, ovvero "McDonnell Douglas").


Questo aeromobile, così come il predecessore Douglas DC-9, venne affettuosamente chiamato dai suoi piloti "Mad Dog" a causa del fatto che l'elevatore in coda era composto da due parti non collegate direttamente ai comandi di volo, ma mosse aerodinamicamente tramite due alette più piccole poste sul bordo d'uscita, chiamate control tab, direttamente collegate ai comandi dei piloti. Il risultato era che gli elevatori sopra citati erano liberi di muoversi a terra e, se le condizioni del vento erano favorevoli, poteva accadere che uno dei due fosse sollevato mentre l'altro fosse abbassato, esattamente come simpaticamente apparirebbe un cane che ha un orecchio a punta alzato e l'altro pendente.



Differenziazione dei vari modelli |


Fondamentalmente, rispetto al DC-9-50 (la versione più grande del DC-9), l'MD-80 presentava un ragguardevole allungamento della fusoliera, un aumento dell'apertura alare con un profilo più efficiente e l'utilizzo di motori più potenti, meno rumorosi e dai consumi più contenuti, i Pratt & Whitney JT8D-200, evoluzione anch'essi dei propulsori che equipaggiavano i DC-9.


MD-80 non è la sigla di un modello specifico, bensì il nome generico dell'intero programma, gli aerei veri e propri sono l'MD-81-82 e 83 (tra di loro presentano alcune differenze nell'autonomia di volo e nel tipo di propulsori), l'MD-87 versione "accorciata" che si rifà al DC-9-50 e l'MD-88 che presentò un ragguardevole aggiornamento dell'avionica (FMS, strumentazione EFIS, ecc.).


Un'ulteriore versione fu l'MD-90, che presentava un ulteriore piccolo "stretch" (1,4 m) della fusoliera rispetto agli originali MD-81-82-83-88, ulteriori aggiornamenti avionici, mentre i JT8D vennero abbandonati in favore dei più potenti, efficienti e silenziosi International Aero Engines IAE V2500.


Tale versione non ebbe molto successo ed alcuni esemplari furono prodotti su licenza in Cina.


L'ultimo di questa prolifica famiglia fu l'MD-95 il quale presentò un radicale aggiornamento dell'avionica di bordo (un flight deck Honeywell dell'ultima generazione) e motori ulteriormente più efficienti e silenziosi, le turboventole BMW-Rolls Royce BR715.
Si tornò poi "alle origini" con una versione accorciata molto simile al DC-9-30, appositamente studiata per il traffico a corto raggio e turn over elevato.
Tuttavia l'MD-95 non venne mai commercializzato con il suo nome originale bensì, dal momento che la McDonnell Douglas si fuse con la Boeing nel 1997, con quello di Boeing 717.


Nel 2005 Boeing decise di sospendere la produzione del 717 nonostante il discreto successo commerciale, probabilmente temendo di cannibalizzare le vendite del rivale di sempre (ma ora appartenente alla stessa famiglia) Boeing 737. Venne così a concludersi l'epopea di uno dei jet commerciali più famosi, vera icona dell'aria.


Tra DC-9, MD-81/82/83/87/88/90 e Boeing 717 in tutto sono stati prodotti 2.438 aerei, è il terzo aereo più prodotto dopo il Boeing 737 (in produzione dal 1967) e l'Airbus A320 (in produzione dal 1987).


Alitalia, che acquistò 90 esemplari del modello MD-82, è stata insieme ad American Airlines tra le prime compagnie ad acquistare questi aeromobili. Il DC-9 prima e successivamente l'MD-80 hanno rappresentato per oltre 30 anni la spina dorsale della flotta a medio raggio italiana.



Ordini e consegne |




















































Ordini e consegne MD-80[1]
Modello Ordini Consegne
MD-80-81 132 132
MD-80-82 539 539
MD-80-82T 30 30
MD-80-83 265 265
MD-80-87 75 75
MD-80-88 150 150
MD-80 Totale 1117 1117

































Ordini e consegne MD-90[2]
Modello Ordini Consegne
MD-90-30 113 113
MD-90-30ER 1 1
MD-90-30T 2 2
MD-90 Totale 116 116





Tecnica |


Le soluzioni aerodinamiche adottate si caratterizzavano per essere mirate ad un'estrema efficienza aerodinamica.
Tra esse si notano:




  1. Motori montati sulla parte posteriore della fusoliera, per migliorare l'efficienza dell'ala.

  2. Coda a T per ridurre la resistenza d'interferenza.


  3. Ipersostentatori con alto angolo di barra per migliorare le prestazioni in decollo e atterraggio.


Come già detto, furono numerose le versioni sviluppate nel corso degli anni. Negli anni '70 troviamo il DC-9/15, DC-9/30 e DC-9/50, dall'inizio degli anni '80 il DC-9 si evolve nel progetto Super80 e, in seguito, in MD Super80 ed infine in MD-80.


Dall'MD-80 sono derivati poi vari modelli ed evoluzioni (MD-81, MD-82, MD-83, MD-87, MD-88, MD-90), fino ad arrivare negli anni 2000 quando, in seguito all'acquisizione di McDonnell Douglas da parte di Boeing, si è arrivati al Boeing 717. Le differenze tra le versioni sono più che altro limitate alla lunghezza della fusoliera, al relativo dimensionamento dei motori e alla forma delle ali, più corte e prive di flap nelle prime versioni.


L'avionica dell'MD-80 è stata aggiornata nel corso degli anni (con, ad esempio, l'aggiunta dell'EFIS). Il progetto si è sempre rivelato vincente facendo mantenere il Mad Dog in testa alle classifiche di affidabilità e di popolarità.
Per l'assistenza in linea di volo l'azienda attualmente responsabile è la Boeing di Seattle.
Nel 2007 l'MD80 ha ricevuto l'abilitazione a due importanti modifiche:



  1. L'aggiunta di un hush kit sui motori per ridurre l'emissione sonora e rientrare nei nuovi standard di inquinamento acustico.

  2. L'inserimento delle winglets sulle estremità alari per migliorarne l'efficienza aerodinamica.


Per quanto riguarda le ultime versioni il peso massimo al decollo di un MD-80 è di circa 70.000 kg.



Caratteristiche tecniche |



























































































Caratteristiche tecniche[3][4]

MD-81 MD-82/-88 MD-83 MD-87 MD-90-30 MD-90-50
Configurazione posti

classe business: 2-2 • classe economica: 3-2
Passeggeri
155 (2 classi)
172 (1 classe)
152 (2 classi)
172 (1 classe)
155 (2 classi)
172 (1 classe)
130 (2 classi)
139 (1 classe)
153 (2 classi)
172 (1 classe)
Cargo

35,5 m³

28,7 m³

26,5 m³

36,8 m³

23,3 m³
Motori
Spinta massima

Pratt & Whitney JT8D-209
82.3 kN
(18 500 lb)

Pratt & Whitney JT8D-217A/C
88.9 kN
(20 000 lb)

Pratt & Whitney JT8D-219
93.4 kN
(21 000 lb)

Pratt & Whitney JT8D-217C
88.9 kN
(20 000 lb)

International Aero V2525-D5
111.2 kN
(25 000 lb)

International Aero V2528-D5
124.5 kN
(28 000 lb)
Capacità massima carburante

22 106 l
(5 840 U.S. gal)

26 4951 l
(7 000 U.S. gal)

22 106/26 495* l
(5 840/7 000* U.S. gal)

22 104 l
(5 840 U.S. gal)

28 845 l
(7 620 U.S. gal)
Peso massimo al decollo

63 503 kg

67 812 kg

72 575 kg

63 503/67 813* kg

70 760 kg

78 245 kg
Raggio massimo

2 897 km

3 798 km

4 635 km

4 395 km

3 860 km

5 160 km
Velocità di crociera
a 10 668 m
0,76 Mach
811 km/h
0,76 Mach
812 km/h
Apertura alare

32,87 m
Lunghezza totale
45,1 m 39,7 m 46,5 m
Altezza di coda
9,05 m 9,3 m 9,4 m


Impiego operativo |



Gli MD-80 di Alitalia |


Alitalia - Linee Aeree Italiane nel 1982 ordinó 90 MD-80-82, motorizzati con i Pratt & Whitney JT8D, per sostituire i Douglas DC-9. La prima consegna avvenne nel 1983; tali aeromobili costituirono per quasi 20 anni il nucleo principale della flotta a corto-medio raggio della compagnia di bandiera italiana.


All'inizio degli anni 2000 inizió una graduale dismissione, sostituendo gli MD-80 più vetusti con la famiglia degli Airbus A320. Nel momento della chiusura di Alitalia - Linee Aeree Italiane e l'apertura di Alitalia - Compagnia Aerea Italiana ve ne erano ancora 71 in esercizio. Sotto la nuova compagnia la dismissione venne accelerata, con l'ingresso massiccio in flotta di numerosi nuovi Airbus. La dismissione definitiva venne completata nell'ottobre del 2012.


I vertici dell'Alitalia, nei primi anni ottanta, avrebbero preferito l'acquisto dei Boeing 737 e non degli MD-80. Veniva invece escluso a priori l'acquisto degli Airbus. È da considerare che, appunto all'inizio degli anni '80, la McDonnell Douglas era in crisi; con l'occasione della necessità di rinnovamento della flotta Alitalia, Spadolini, all'epoca Presidente del Consiglio dei Ministri, organizzò una trattativa commerciale e diplomatica negli USA per negoziare l'acquisto degli MD-80, con l'intento sia di rinnovare la flotta di Alitalia sia di compiacere il governo statunitense con un'operazione diplomatica. L'acquisto tuttavia si rivelò corretto, sia perché si trattava di un aeromobile dalle ottime qualità sia perché aveva una base tecnologica comune con i Douglas DC-9, di cui la flotta Alitalia era in larga parte costituita.


Gli MD-80 dell'Alitalia erano tutti battezzati con i nomi di città italiane. Gli aeromobili in questione vennero presentati ad Alitalia l'11 dicembre 1983 alla presenza dell'allora presidente dell'IRI Romano Prodi, presso gli stabilimenti McDonnell-Douglas di Long Beach in California.


Il primo MD-80 che operò un volo nazionale per Alitalia fu l'aeromobile con marche I-DAWA (denominato "Roma", dismesso nel 2008) il 16 gennaio 1984, sulla rotta Roma Fiumicino-Palermo Punta Raisi. Il 1º giugno 1984 vi fu anche l'esordio in tratta internazionale con il volo Roma Fiumicino-Parigi.
Dagli equipaggi Alitalia venne affettuosamente coniato un altro soprannome per il velivolo, Tubo, che si aggiunse a Mad Dog, riferito alla lunghezza ed alla forma della fusoliera.


Il giorno 27 ottobre 2012 fu l'ultimo giorno di servizio ufficiale dell'MD-80 in Alitalia, con il volo AZ1740 da Catania a Fiumicino ETD 20:00 - ETA 21:20 (spec. MD-82 denominato "Siracusa" marche I-DATI)[5].



Incidenti |



  • Il 16 agosto 1987 un MD-82 della statunitense Northwest Airlines, che operava il volo 255, precipitò poco dopo il decollo dall'Aeroporto di Detroit per un errore dell'equipaggio dell'aereo. 156 persone a bordo e 2 persone a terra morirono, l'unica persona rimasta viva nell'incidente fu una bambina di 4 anni (Cecelia Cichan-Lumpkin), salvata dal corpo della madre.[6]

  • il 27 dicembre 1991, il volo SAS 751, un McDonnell Douglas MD-81 si schiantò a Gottröra, in Svezia. Durante la fase di salita iniziale, i motori aspirarono del ghiaccio e si bloccarono, lasciando l'aereo senza propulsione. L'aereo effettuò un atterraggio di emergenza in un campo, spezzandosi in tre parti. Fortunatamente non scoppiò alcun incendio e tutti gli occupanti si salvarono.

  • Il 1º giugno 1999 il volo American Airlines 1420 uscì fuori pista all'aeroporto di Little Rock in Arkansas a causa di condizioni meteo avverse ed errori dei piloti. 11 persone morirono.

  • Il 31 gennaio 2000 un MD-83 della statunitense Alaska Airlines, che operava il volo 261, precipitò nell'Oceano Pacifico provocando 88 morti. Causa dell'incidente l'inceppamento dello stabilizzatore orizzontale dell'aereo, dovuto all'usura per la mancata e scarsa manutenzione del velivolo da parte della compagnia aerea. Dopo questo incidente a tutti gli operatori aerei degli USA fu ordinato di lubrificare le parti meccaniche dei velivoli più frequentemente.[7]


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Lo stesso argomento in dettaglio: Volo Alaska Airlines 261.

  • L'8 ottobre 2001 un MD-87 della SAS Scandinavian Airlines, che effettuava il volo 686 dall'Aeroporto di Milano-Linate per la Danimarca, entrò in collisione in fase di decollo con un Cessna jet provocando 118 morti. La causa dell'incidente fu l'errato posizionamento del Cessna ed il mancato funzionamento del radar in scarsissime condizioni di visibilità.[8]





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Lo stesso argomento in dettaglio: Disastro aereo di Linate.


  • Il 7 maggio 2002 un MD-82 della cinese China Northern Airlines, che operava il volo 6136 dalla capitale Pechino per Dalian, precipitò vicino a Dalian provocando 111 morti. La causa dell'incidente fu un suicida che incendió il velivolo.

  • Il 30 novembre 2004 un MD-82 della indonesiana Lion Air, che operava il volo 538, precipitò superando la pista nella fase di atterraggio all'Aeroporto di Adi Sumarmo della città di Surakarta, nell'Isola di Giava Centrale in Indonesia, provocando 25 morti.

  • Il 16 agosto 2005 un MD-82 della colombiana West Caribbean Airways, che operava il volo 708, precipitò nelle montagne nella parte nordoccidentale del Venezuela provocando la morte di 152 passeggeri e di 8 membri dell'equipaggio.[9]

  • Il 16 settembre 2007 un MD-82 della compagnia aerea low-cost One-Two-GO Airlines, che operava il volo 269, precipitò vicino alla pista ed esplose dopo un tentativo di effettuare un atterraggio in cattive condizioni meteo all'Aeroporto di Phuket in Thailandia; morti 89 passeggeri su 130.[10]






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Lo stesso argomento in dettaglio: Incidente aereo di Phuket.


  • Il 30 novembre 2007 un MD-83 della Atlasjet, che operava il volo nazionale 4203 dalla città di Istanbul verso la città di Isparta in Turchia, precipitò nella parte sudoccidentale della Turchia provocando 57 morti. La causa dell'incidente rimane ancora sconosciuta.[11]

  • Il 20 agosto 2008 un MD-82 della Spanair, che operava il volo nazionale 5022 da Madrid a Gran Canaria in Spagna, precipitó in fase di decollo provocando 154 morti e 18 superstiti[12][13].






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Lo stesso argomento in dettaglio: Volo Spanair 5022.


  • Il 3 giugno 2012 un MD83 della Dana Air, volo 997, decollato da Abuja e diretto a Lagos precipitó sulla capitale commerciale della Nigeria, Lagos, provocando, a quanto detto fino ad ora, la morte di tutte le persone a bordo, più, probabilmente, la morte di alcune persone a terra. Si parla di un errore del pilota in fase di atterraggio.

  • Il 24 luglio 2014 un MD 83 della Swiftair si è schiantato durante un volo per conto di Air Algerie da Ouagadougou ad Algeri. I 116 passeggeri e i membri dell'equipaggio sono morti tutti. Si pensa possa essere stato a causa del maltempo che imperversava nella zona.


























Incidenti MD-80/MD-90
Modello Distrutti Incidenti Ultimo incidente Fonte
MD-80 30 63 24 luglio 2014
MD-90 2 3 8 maggio 2009
MD-90, ASN. URL consultato l'11 luglio 2011.


Versioni |




  • McDonnell Douglas MD-81 - versione base, con 2 motori JT8D-208 da 82.3 kN.


  • McDonnell Douglas MD-82 - versione con motori più potenti, con 2 motori JT8D-217 da 88.9 kN e un maggiore peso massimo al decollo.


  • McDonnell Douglas MD-82T - variante prodotta in Cina dalla CATIC.


  • McDonnell Douglas MD-83 - versione con motori più potenti, con 2 motori JT8D-219 da 93.4 kN, un maggiore peso massimo al decollo ed una maggiore autonomia.


  • McDonnell Douglas MD-87 - versione più corta di 5,4 metri, con 2 motori JT8D-217 da 88.9 kN e nuova avionica completamente digitale.


  • McDonnell Douglas MD-88 - versione con le stesse migliorie dell'MD-87 e le dimensioni dell'MD-82.


  • McDonnell Douglas MD-90-30 - versione base, con 2 motori IAE V2500 e il cockpit EFIS.


  • McDonnell Douglas MD-90-30ER - versione con un maggiore peso massimo al decollo ed una maggiore autonomia.


  • McDonnell Douglas MD-90-30T - variante prodotta in Cina dalla CATIC.


  • McDonnell Douglas MD-90-50 - versione con raggio ancora più lungo, proposta ma non prodotta.


  • McDonnell Douglas MD-95 - l'ultima versione, commercializzato come Boeing 717.



Note |




  1. ^ ab MD-80 Model Summary Through June 2010, su active.boeing.com. URL consultato il 20 luglio 2010.


  2. ^ ab MD-90 Model Summary Through June 2010, su active.boeing.com. URL consultato il 20 luglio 2010.


  3. ^ Boeing Commercial Airplanes - MD-80 Technical Characteristics, su boeing.com. URL consultato il 20 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2007).


  4. ^ Boeing Commercial Airplanes - MD-90 Technical Characteristics, su boeing.com. URL consultato il 20 luglio 2010 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2013).


  5. ^ Articolo di Rainews24.it del 17.12.2012.


  6. ^ Crash Survivor's Psychic Pain May Be the Hardest to Heal - NYTimes.com.


  7. ^ NTSB Abstract AAR-02/01.


  8. ^ SK686.


  9. ^ CNN.com - 160 believed dead in Venezuela jet crash - Aug 16, 2005.


  10. ^ BBC NEWS | Asia-Pacific | Search for clues after Thai crash.


  11. ^ 56 feared dead in Turkey jet crash - CNN.com.


  12. ^ Fonte: La Repubblica, 20.08.2008, "Disastro all'aeroporto di Madrid - Almeno 153 morti, 20 superstiti".


  13. ^ Fonte: La Repubblica, 20.08.2008, "Una sola causa non basta - L'Md82 è ormai superato".



Voci correlate |


Sviluppo correlato


  • Douglas DC-9

  • McDonnell Douglas MD-90

  • Boeing 717

  • ACAC ARJ21


Aeromobili comparabili


  • Airbus A320 family

  • Boeing 737 family

  • Bombardier CSeries


Altri aeromobili simili


  • BAC One-Eleven

  • Bombardier CRJ Series


  • Fokker F28/F70/F100


  • Ilyushin Il-62 (quadrimotore)

  • Sud Aviation Caravelle


  • Tupolev Tu-134/Tu-334


  • Vickers VC-10 (quadrimotore)



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su McDonnell Douglas MD-80


Collegamenti esterni |



  • (EN) MD-80 su boeing.com, su boeing.com.

  • (EN) MD-90 su boeing.com, su boeing.com.

  • MD-80 sul portale MD80.it, su md80.it.

  • La storia del DC-9 e la sua evoluzione in MD-80 su ilVolo.it, su ilvolo.it.

  • (EN) McDonnell Douglas MD-81/82/83/88 su Airliners.net, su airliners.net.

  • (EN) McDonnell Douglas MD-87 su Airliners.net, su airliners.net.

  • (EN) McDonnell Douglas MD-90 su Airliners.net, su airliners.net.


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