Carlo il Grosso












































































































Carlo III
il Grosso

Amiel - Charles the Fat.jpg


Re dei Franchi Occidentali
In carica
6 dicembre 884 –
11 novembre 887
Incoronazione
20 maggio 885, Grand
Predecessore

Carlomanno II
Successore

Oddone

Imperatore dei Romani
In carica
12 febbraio 881 –
novembre 887
Incoronazione
12 febbraio 881, Roma
Predecessore

Carlo il Calvo
Successore

Guido II di Spoleto

Re d’Italia
In carica
22 marzo 880 –
11 novembre 887
Incoronazione
12 aprile 880, Ravenna
Predecessore

Carlomanno
Successore

Berengario del Friuli

Re dei Franchi Orientali
con Carlomanno di Baviera 876-880
con Ludovico III 876-882

In carica
28 agosto 876 –
11 novembre 887
Predecessore

Ludovico II
Successore

Arnolfo di Carinzia

Nascita

Donaueschingen, 13 giugno 839
Morte
Neidingen, Beuron, 13 gennaio 888
Luogo di sepoltura

monastero di Augia, Reichenau[1]
Dinastia

Carolingi
Padre

Ludovico II il Germanico
Madre

Emma di Baviera
Coniuge

Riccarda di Svevia
Figli

Bernardo, illegittimo
Religione

Cristianesimo Cattolico

Carlo III, detto il Grosso (Donaueschingen, 13 giugno 839 – Beuron, 13 gennaio 888[2]), è stato re di Alemannia (876-887), poi Re d'Italia (879-887), Sacro romano imperatore (881-887), Re dei Franchi orientali (882-887) e infine Re dei Franchi occidentali, re d'Aquitania e re nominale di Provenza (884-887). Fu l'ultimo imperatore, nella linea di discendenza legittima, della dinastia carolingia ed anche l'ultimo Imperatore dei Romani a governare su tutti i regni dell'impero.




Carlo il Grosso, dipinto da Max Barack, nel XIX secolo




Indice






  • 1 Origine


  • 2 Biografia


  • 3 Discendenza


  • 4 Antenati


  • 5 Note


  • 6 Bibliografia


    • 6.1 Fonti primarie


    • 6.2 Letteratura storiografica




  • 7 Voci correlate


  • 8 Altri progetti


  • 9 Collegamenti esterni





Origine |


Figlio maschio terzogenito del re dei Franchi orientali e Re di Lotaringia, Ludovico II detto il Germanico e della moglie, Emma di Baviera[3], figlia di Guelfo I di Baviera (?-824/825|5), conte di Altdorf ed altre contee in Baviera e di Edvige di Sassonia[4]. Quindi come confermato dagli Annales Xantenses, Emma era la sorella dell'imperatrice, Giuditta di Baviera[5].



Biografia |




L'impero Carolingio alla morte di Ludovico II detto il Germanico. In rosa il regno di Carlo il Grosso.


Nell'862, il 1º agosto[6], secondo gli Annales Bertiniani, Carlo il Grosso prese in moglie Riccarda di Svevia, figlia del conte palatino Ercangero[7], della famiglia degli Ahalolfingi. Nell'865 il padre assegnò a Carlo il Grosso il governo dell'Alemannia, di cui divenne re alla morte del genitore, nell'876.


Quando nell'871 si era sparsa la voce che l'imperatore Ludovico II era stato messo a morte dal principe di Benevento (Adelchi), suo padre Ludovico il Germanico inviò Carlo in Italia per raccogliere adesioni contro il proprio fratellastro Carlo il Calvo, ambedue desiderosi di occupare il regno d'Italia. La notizia che l'imperatore era vivo giunse prima che si arrivasse allo scontro armato. Così quando l'imperatore Ludovico II morì, il 12 agosto 875, Carlo il Grosso fu nuovamente inviato in Italia alla guida di un esercito, ma fu costretto a ritirarsi e fu sostituito nell'incarico dal fratello Carlomanno.


Ludovico il Germanico morì il 28 agosto 876 e il regno dei Franchi orientali o di Germania fu diviso tra i suoi tre figli:




  • Carlomanno ricevette la Baviera e il titolo di Re dei Franchi orientali o di Germania


  • Ludovico III il Nord: Franconia, Sassonia e Turingia

  • Carlo il Grosso l'Alemannia (Svevia), l'Alsazia e la Rezia[6].




L'impero Carolingio alla morte del fratello Carlomanno. In arancione il regno di Carlo il Grosso.


Nel novembre dell'879 suo fratello Carlomanno re di Baviera, il quale nell'877 era riuscito a farsi incoronare re d'Italia, a causa della malattia che lo aveva colpito e che, dopo pochi mesi, lo avrebbe portato alla morte, dovette abbandonare l'Italia[6]. Il papa Giovanni VIII lo invitò a prendere possesso del regno d'Italia, e già, in quello stesso anno, Carlo aveva assunto il controllo di tutto il Nord Italia[6]. Nell'estate dell'880, di ritorno da Ravenna, dove era stato eletto re d'Italia, si incontrò coi cugini, Luigi III, re de Franchi occidentali e Carlomanno II, re d'Aquitania, per stringere un'alleanza.


Prima mossero guerra contro Ugo, figlio naturale di Lotario II, che pretendeva il ducato di Lorena (l'eredità del padre, toltagli in quanto figlio illegittimo). Poi, dato che Carlomanno non riusciva a imporsi su Bosone, eletto re di Provenza al posto di Carlomanno II, i tre alleati si mossero in aiuto di Carlomanno contro Bosone, invadendo la Provenza: conquistarono Mâcon ed una parte del regno di Provenza e, in agosto, fu posto l'assedio a Vienne, dove Bosone si era asserragliato; ma a novembre l'assedio fu tolto, per la defezione di Carlo il Grosso. Infatti Carlo il Grosso, lasciato l'assedio di Vienne, si dovette recare a Roma per ricevere la corona imperiale dalle mani di papa Giovanni VIII (12 febbraio 881)[6].


Dopo la morte del fratello Ludovico III (882), Carlo il Grosso, ereditò il titolo regale dei Franchi orientali o di Germania, assumendo anche il controllo sui territori su cui Ludovico III regnava (Franconia, Sassonia, Turingia e Baviera, che aveva ereditato alla morte del fratello Carlomanno, nell'880), lasciando ad Arnolfo, figlio illegittimo di suo fratello Carlomanno di Baviera, il ducato di Carinzia.
Dopo che, nell'884 suo cugino re d'Aquitania e pretendente al trono di Provenza, Carlomanno II, divenuto, nell'882, anche re dei Franchi occidentali, succedendo al fratello Luigi III, morto per una caduta da cavallo, era anche lui morto, secondo gli Annales Vedastini, per una caduta da cavallo, in seguito ad un incidente di caccia[8], Carlo il Grosso fu scelto dai maggiorenti del regno a succedergli come re dei Franchi Occidentali, re d'Aquitania e pretendente al trono di Provenza, perché il legittimo erede, Carlo, fratellastro di Carlomanno era ancora un bimbo: fu eletto a Ponthion nel giugno 885.






Dinastia carolingia
(Sovrani dei Franchi dell'est)






















Charlemagne autograph.svg



Ludovico II il Germanico

Figli
   Carlomanno di Baviera
   Ludovico il Giovane
   Carlo il Grosso

Carlomanno di Baviera

Figli
   Arnolfo di Carinzia

Ludovico il Giovane

Carlo il Grosso

Arnolfo di Carinzia

Figli
   Ludovico il fanciullo
   Sventibaldo,
   re di Lotaringia

Ludovico IV il Fanciullo




L'impero Carolingio di Carlo il Grosso, dopo l'unificazione dell'885.


Formalmente l'impero di Carlo Magno era unificato sotto un unico sovrano. Carlo il Grosso fu però incapace di contrastare le invasioni dei Vichinghi, nonostante alcune vittorie iniziali, tra cui quella su Ugo di Lotaringia e suo cognato , uno dei capi dei vichinghi, Goffredo[9]. Nell'885, prima Goffredo fu attirato in un'imboscata da Enrico di Alamagna duca di Franconia, e fu ucciso. Poi Ugo, anche lui fu attirato in un'imboscata da Enrico di Alamagna, fu fatto prigioniero, e per ordine dell'imperatore, il cugino Carlo il Grosso, fu accecato e rinchiuso nel monastero dell'abbazia di Prüm dove morì una decina d'anni dopo, senza lasciare discendenza.


Però in quello stesso anno, Carlo il Grosso venne sconfitto, a Lovanio, dai Vichinghi là radunatisi, poiché dopo la morte di Carlomanno II, si erano sentiti sciolti dall'impegno[10] di dover lasciare il regno dei Franchi occidentali ed erano ritornati.


Nell'886, una imponente flotta di navi vichinghe pose l'assedio a Parigi. Il conte di Parigi, Oddone riuscì dopo una sortita ad avvisare l'imperatore, Carlo il Grosso, che convocò un'assemblea a Metz dove si decise di soccorrere la città. Fu inviato in avanscoperta il duca di Franconia, Enrico di Alamagna, che però fu ucciso mentre perlustrava l'accampamento nemico (28 agosto) e le sue truppe si ritirarono. Due mesi dopo Carlo si presentò con l'esercito davanti a Parigi, ma invece di dare battaglia, aprì le trattative con il capo dei vichinghi, Sigfrido, che si conclusero con l'accordo che i Vichinghi avrebbero tolto l'assedio a Parigi, dietro il pagamento da parte dell'imperatore di 700 libbre d'argento ed il permesso di risalire la Senna per svernare in Borgogna, che poi fu messa a sacco.


Nell'887 Carlo ricevette la moglie di Bosone (morto l'11 gennaio, senza essersi mai arreso), la regina di Provenza, Ermengarda d'Italia, a cui promise protezione per il figlio, l'erede di Bosone, Ludovico, a cui garantì la successione sul trono di Provenza e, secondo il Reuter, lo nominò suo erede[6].


In quell'anno, Carlo divorziò dalla moglie Riccarda, che, secondo gli Annales Argentinenses, era stata accusata di adulterio con Liutwardo Vercellensi episcopo[11], ma che una commissione giudicò ancora vergine[11]. L'accusa rivolta alla regina si trova anche nel Bernoldi Chronicon, che precisa che la commissione che trovò la regina vergine fu voluta da papa Stefano V[12].


A seguito della ribellione di suo nipote, Arnolfo di Carinzia, figlio naturale di Carlomanno, che era stato tra i maggiori avversari di Carlo III a Magonza, Carlo venne deposto (anche se un vero atto di deposizione, secondo lo storico Timothy Reuter non esiste[6]) da una dieta di Grandi dell'Impero, svoltasi a Trebur, nei pressi di Darmstadt nel novembre dell'887, approfittando del fatto che l'imperatore era fisicamente impedito a causa di una grave malattia. A quel punto l'impero di Carlomagno era definitivamente disgregato, le diverse fazioni cercarono di porre il proprio controllo sulla corona. Arnolfo di Carinzia venne proclamato re dei Franchi orientali[6]. Oddone fu proclamato re di Francia da una dieta svoltasi a Compiègne[13]. In Italia, Berengario del Friuli e Guido II di Spoleto finirono per contendersi la corona di re d'Italia.


Carlo, dopo la deposizione, fu condotto in Alemannia, a Neidingen, una località sul Danubio, vicino a Costanza, dove morì, poco tempo dopo, secondo il cronista Reginone, il 13 gennaio 888[14] e venne seppellito nell'monastero di Augia[14], sull'isola di Reichenau. Reginone, che definisce Carlo il Grosso "uomo molto devoto"[5], dice anche che dopo la sua morte l'erede da lui designato non fu tenuto in considerazione[5].



Discendenza |


Dal matrimonio con Riccarda forse ebbe un figlio[15], in netto contrasto con le cronache, gli Annales Argentinenses ed il Bernoldi Chronicon[11][12]:


  • Carlomanno (?-† 876), morto giovane.

Carlo ebbe anche un figlio illegittimo, da una concubina di cui non si conosce il nome, né gli ascendenti:



  • Bernardo[16] (876-891), che Carlo - contro l'opinione dei maggiorenti dell'impero - avrebbe voluto legittimare con l'appoggio di papa Adriano III[17], senza riuscirci, per la morte del papa[17]. Dopo la morte del padre, Carlo il Grosso, Bernardo, dall'890 sino alla morte (891[16]), capeggiò una ribellione contro il cugino, Arnolfo di Carinzia, che era succeduto a Carlo il Grosso sul trono dei Franchi orientali.


Antenati |



















































Carlo il Grosso

Padre:
Ludovico II il Germanico

Nonno paterno:
Ludovico il Pio

Bisnonno paterno:
Carlo Magno

Trisnonno paterno:
Pipino il Breve

Trisnonna paterna:
Bertrada di Laon

Bisnonna paterna:
Ildegarda

Trisnonno paterno:
Geroldo di Vinzgau

Trisnonna paterna:
Emma di Alemagna

Nonna paterna:
Ermengarda de Hesbaye

Bisnonno paterno:
Ingerman de Hesbaye

Trisnonno paterno:
Rodberto


Bisnonna paterna:
Edvige di Baviera



Madre:
Emma di Baviera

Nonno materno:
Guelfo I di Baviera

Bisnonno materno:
Rotardo di Metz



Bisnonna materna:
Ermelinda



Nonna materna:
Edvige di Baviera

Bisnonno materno:
Isanbarto







Note |




  1. ^ (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus VI: Analista Saxo, anno 888 , Pag 587


  2. ^ allora il luogo era conosciuto come Neidingen


  3. ^ (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus IX; Genealogiae Comitum Flandriae , Pag 303


  4. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus II, Thegani Vita Hludovici Imperatoris, Pag 596, par. 26


  5. ^ abc (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus II; Annales Xantenses anno 827, pag 225


  6. ^ abcdefgh (EN) Foundation for Medieval Genealogy :GERMANY - CHARLES


  7. ^ (LA) Annales Bertiniani anno 862, pag 115


  8. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, tomus I, Annales Vedastini anno 884, pag 522


  9. ^ Ugo di Lotaringia aveva tentato diverse volte (per una quindicina d'anni) di recuperare il suo ducato d'Alsazia ed il regno di suo padre (di Lotaringia), ma sempre senza successo, finché nell'884, dopo essersi alleato con Goffredo che aveva sposato sua sorella Gisella, parve che potesse realizzare il suo obiettivo.


  10. ^ Ad Amiens, nell'883 i Vichinghi avevano obbligato Carlomanno II, a venire a patti: i vichinghi si sarebbero ritirati e avrebbero lasciato il suo regno in cambio di 12.000 libbre d'argento. L'accordo fu stipulato nell'884 e l'impegno fu mantenuto, la flotta fece rotta per le coste inglesi e solo una parte di vichinghi o si stabilì in Lorena o si accampò nei pressi di Lovanio.


  11. ^ abc (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus XVII; Annales Argentinenses , Pag 87


  12. ^ ab (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus V; Bernoldi Chronicon , Pag 421


  13. ^ Il legittimo erede al trono, della stirpe dei carolingi, Carlo, figlio postumo di Luigi il Balbo e fratellastro di Carlomanno era ancora un bimbo. Per questo motivo, che il nuovo re non era un carolingio, le contee della marca di Spagna, guidate dalla contea di Barcellona, non riconobbero Oddone come re, e cominciarono a guardare verso la penisola iberica e, di lì a poco, iniziarono a prendere parte alla reconquista della penisola contro i musulmani di al-Andalus


  14. ^ ab (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus I; Reginonis Chronicon , Pag 598


  15. ^ (EN) Genealogy: Carolingi - Charles III "the Fat"


  16. ^ ab (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus I; Annales Alamannici , Pag 52


  17. ^ ab (LA) Monumenta germaniae Historica, tomus I; Annales Fuldensis , Pag 402



Bibliografia |



Fonti primarie |



  • (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus VI.

  • (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus IX.

  • (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus II.

  • (LA) Annales Bertiniani.

  • (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus I.

  • (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, tomus IX.

  • (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus XVII.

  • (LA) Monumenta Germaniae Historica, tomus V.



Letteratura storiografica |



  • René Poupardin, I regni carolingi (840-918), in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1979, pp. 583–635

  • Allen Mayer, I vichinghi, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1979, pp. 734–769



Voci correlate |



  • Sacro Romano Impero


  • Franchi (storia dei regni Franchi)

  • Sovrani franchi

  • Governanti della Provenza

  • Duchi d'Aquitania

  • Re d'Italia

  • Imperatori del Sacro Romano Impero

  • Sovrani di Germania

  • Storia della Francia

  • Storia della Germania

  • Barbaro



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |



  • (EN) Foundation for Medieval Genealogy :GERMANY - CHARLES, su fmg.ac.

  • (EN) Genealogy: Carolingi - Charles III "the Fat", su genealogy.euweb.cz.

  • (DE) .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
    Onlineversion[collegamento interrotto] dei Regesta Imperii






















































































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