Ofelia (Amleto)
Ofelia (Ophelia, in lingua inglese) è uno dei principali personaggi femminili della tragedia Amleto (The Tragical History of Hamlet, Prince of Denmark, in lingua originale), composta tra il 1600 e il 1602 dal drammaturgo britannico William Shakespeare.
Indice
1 Caratteristiche e origini del personaggio
1.1 Ofelia nella tragedia
2 Ofelia nell'arte
3 Ofelia nella scienza
4 Note
5 Voci correlate
6 Altri progetti
7 Collegamenti esterni
Caratteristiche e origini del personaggio |
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Figlia di Polonio, ciambellano di Elsinore, capitale della Danimarca, e sorella di Laerte, giovane cavaliere, Ofelia è una giovane ragazza aristocratica non appartenente alla stirpe reale: la residenza alla corte di Elsinore le è permessa grazie alla carica ricoperta dal padre. Il ruolo che Ofelia ha nella tragedia è quello della vittima degli eventi: delusa da un amore per Amleto che crede non puro, veritiero e disinteressato (Amleto rinnegherà i sentimenti per lei per non coinvolgerla nelle meschine trame dello zio Claudio, usurpatore del trono di Danimarca) e divenuta folle per l'assassinio del padre a opera dello stesso Amleto, terminerà la sua esistenza affogando in un corso d'acqua, scatenando l'odio e la vendetta da parte del fratello Laerte, che tenterà di uccidere Amleto.
Nel 1579, una giovane di Stratford, Katherine Hamlett, annegò accidentalmente nel fiume Avon; conosciamo questo evento grazie a un'inchiesta di cui restano tracce negli archivi della cittadina[1]. L'evento dovette scuotere la piccola comunità, tanto da suggerire che Shakespeare, allora quindicenne, abbia successivamente preso spunto da questa situazione per la morte di Ofelia che manca nelle fonti dell'Amleto[1].
Ofelia nella tragedia |
Ofelia è mira delle offerte amorose di Amleto, e il suo primo ingresso in scena, durante la terza scena del primo atto, avviene nel corso dei preparativi per la partenza di Laerte per la Francia, durante i quali il fratello consiglia la giovane di non cedere alle lusinghe d'amore del principe, che ritiene non disinteressate: anche Polonio la redarguisce, strappandole la promessa di evitare di intrattenersi troppo con lo spasimante.
Messo in moto da Amleto il meccanismo che scatena gli eventi tragici della vicenda a seguito dell'apparizione del fantasma del padre, Ofelia viene costretta da Polonio a consegnargli le lettere d'amore ricevute dal principe, tramite le quali potrà provare ai reali danesi la pazzia, creduta d'amore, del giovane nei confronti della donna. Ofelia, combattuta e spaventata dal comportamento di Amleto, cede infine agli ordini del padre, che si esibisce in una sgangherata conversazione con i monarchi sui presunti motivi della follia del principe. Dopo di ciò, viene convinta dagli astanti a intrattenersi in una conversazione con lui, in modo tale da poter udire, nascosti, i vagheggiamenti d'amore dell'uomo. In quell'occasione gli restituisce le lettere d'amore ricevute e riceve il primo colpo che la spinge verso la nevrosi, modificando di fatto le successive apparizioni del personaggio: Amleto, per impedirle che i loschi inganni nei quali l'ingenua fanciulla si trova invischiata le siano di nocumento o per mantenere inalterato il suo ruolo di uomo uscito fuori di senno o, ancora, dichiarando il suo disgusto per il sesso femminile dopo il sospetto uxoricidio della madre[2], dichiara di non averla mai amata, la offende e lascia la scena.
Ofelia, abbandonata e distrutta dalla rivelazione, si libera dallo stritolamento che subisce tra i doveri di obbedienza al padre e l'amore che sperava sincero da parte di Amleto e sviscera le proprie emozioni in un monologo[3]:
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(EN) «O, what a noble mind is here o'erthrown! | (IT) «Oh, qual nobil mente è qui sconvolta! |
(Amleto, monologo di Ofelia, Atto III scena I, traduzione di Goffredo Raponi[4]) |
Il duro colpo viene mal parato da Ofelia, il cui smarrimento ha inizio. Nella successiva scena riappare per presenziare all'allestimento dello spettacolo teatrale degli attori giunti a Elsinore: l'atteggiamento nei confronti di Amleto tende a sottolinearne l'impudenza (Amleto farcisce di metafore sessuali alcune battute) ma non impedisce a Ofelia di non contravvenire alle consuetudini e alle buone maniere, permettendo al principe di poggiare il capo sulle sue ginocchia come era uso fare all'epoca nel corso delle rappresentazioni curtensi. Sempre Ofelia sarà la prima ad accorgersi, oltre al conscio Amleto, del turbamento di Claudio di fronte alla rappresentazione che rivive l'omicidio perpetrato ai danni del re suo fratello, chiamato anch'egli Amleto. Questo accorgimento, il subitaneo riconoscimento dello spavento di Claudio, sottolinea marcatamente l'ingenuità e la purezza della donna, che ha per prima coscienza della situazione: non è disattenzione verso la rappresentazione, quella che porta Ofelia a osservare Claudio ed esclamare "Il re si è alzato" ("The King rises"), poiché poco prima aveva asserito di voler prestare attenzione al dramma.
Accade che Amleto, nel corso di una conversazione con la madre Gertrude, scopra e uccida Polonio, nascostosi dietro un arazzo per ascoltare, non visto, il dialogo tra i due. Non è rappresentato in scena il momento in cui la giovane viene a conoscenza della morte del padre: la quinta scena del quarto atto la presenta come impazzita, che chiede udienza a Gertrude mentre canta canzoni, inframezzate da contenuti a volte poco sensati[5], che alludono al tradimento d'amore subito e alla perdita del padre, giacente ormai sottoterra. Il suo stato è sotto gli occhi della corte ma anche del fratello Laerte, tornato dalla Francia alla notizia della morte del padre. Ofelia distribuisce agli astanti delle erbe e dei fiori, simboli attraverso i quali la giovane si esprime, ed esce di scena per l'ultima volta intonando un ultimo, disperato e lamentoso canto nel quale commemora Polonio e si strugge per il suo impossibile ritorno.
La morte di Ofelia, che avviene per disgrazia e imperizia della stessa, oramai incapace di ragionare assennatamente, non viene mostrata in scena ma viene resa nota al pubblico per bocca di Gertrude in una celebre battuta:
(EN) «GERTRUDE: One woe doth tread upon another's heel, LAERTE: Drown'd! O, where? GERTRUDE: There is a willow grows aslant a brook, | (IT) «GERTRUDE: Una disgrazia incalza alle calcagna LAERTE: Annegata! Ah, dove? GERTRUDE: C'è un salice che cresce di traverso |
(Amleto, Atto IV scena VII, traduzione di Goffredo Raponi) |
Il momento più drammatico e significativo del personaggio di Ofelia è rappresentato quindi dalla sua morte, che lo spettatore non vede in scena: l'assenza diviene quindi presenza del momento drammatico.[6]
Ofelia nell'arte |
Il personaggio di Ofelia ha ispirato numerose opere pittoriche e musicali, le quali hanno sempre sottolineato il carattere tragico del personaggio, che da sottomesso e ingenuo simbolo di castità e purezza subisce, per il corso degli eventi e indipendentemente dalla sua volontà, un cambiamento radicale che lo portano a esiti fatali. Sebbene non rappresentata in scena, è proprio la tragica e romantica morte della ragazza che ha trovato maggiore riscontro nel lavoro degli artisti.
- Nel corso del XIX secolo, durante il quale si effettua una rivalutazione critica sulle opere di William Shakespeare, numerosi dipinti hanno come protagonista Ofelia, come si può vedere ad esempio nelle opere di John Everett Millais, Jules Joseph Lefebvre, John William Waterhouse, George Frederic Watts.
Ophélia, film del 1963 di Claude Chabrol, è basato sull'Amleto shakespeariano ma prende il nome dell'unico personaggio che non si lascia trascinare nella follia del protagonista Yvan, convinto di rivivere la tragedia del principe danese.- La canzone Via della povertà di Fabrizio De André del 1974 accenna a Ofelia in modo paradossale e dissacrante, illustrandone la morte interiore nel momento in cui la giovinezza le viene spezzata fino alla romantica morte, ma dipingendola come donna mai amata da nessuno ("zitella"), al contrario di ciò che avviene nella tragedia. Appare del resto nell'originale inglese Desolation Row di Bob Dylan del 1965.
- Il cantautore Francesco Guccini le ha dedicato una canzone dal titolo Ophelia contenuta nell'album Due anni dopo del 1970. La canzone, com'è accaduto con molte altre opere dell'artista emiliano, è stata interpretata anche dalla band I Nomadi.
- La canzone di Lou Reed "Goodnight Ladies", del 1972 dall'album Transformer, utilizza una battuta dalla follia di Ofelia (Atto 4, Scena 5) come coro.
- La canzone Ophelia, dall'album Sitting Targets di Peter Hammill tratta anch'essa del personaggio dell'Amleto.
- Ofelia viene tramutata in Lofelia nel celebre riadattamento di Giovanni Testori, L'Ambleto.
- L'artista Emilie Autumn ha interpretato il personaggio di Ofelia per poter trasmettere il suo dolore, ha anche coniato una parola che vuol esprimere, per così dire, il dolore "ofelico". Opheliac è il titolo della canzone ispirata al personaggio shakespeariano.
- L'artista giapponese Kaya ha pubblicato un singolo, recante il nome di "Ophelia", sulla cui cover, interpretando il personaggio, è ritratto supino nell'acqua.
- A Ofelia è anche dedicata una poesia del poeta francese Arthur Rimbaud.
- Al personaggio di Ophelia è dedicato il quarto movimento della celebre Royal Winter music I composta da Hans Werner Henze.
- Nell'anime e manga Claymore vi è una guerriera, la No. 4: Ophelia dell'Onda, la quale ha una storia simile alla Ofelia dell'Amleto.
- Anche nell'anime Ergo Proxy è presente un episodio, intitolato per l'appunto Ophelia, in cui la protagonista figura nella stessa posizione presente nell'opera del pittore preraffaellita John Everett Millais.
- La canzone "Dig Ophelia" fa parte dell'album "Thanks for the Ether" del gruppo Rasputina.
- L'attrice britannica Kate Winslet ha interpretato il ruolo di Ofelia nel film Hamlet diretto da Kenneth Branagh.
- L'attrice britannica Helena Bonham Carter interpretò il ruolo di Ofelia nel film Amleto diretto da Franco Zeffirelli.
- Nella canzone Remedios Maria del cantautore Dente in cui si stravolgono in modo cinico e libertario le figure femminili più celebri, viene citata anche Ofelia, in un verso che dice: "Ofelia al corso di nuoto si accende una sigaretta, fa la scema con le amiche nello spogliatoio...".
- Jim Morrison "Ode to L. A. while thinking of Brian Jones, deceased": They've just picked me to play the Prince of Denmark. Poor Ophelia"[7]
Ophelia è un brano de i The Lumineers estratto dal loro album Cleopatra, pubblicato nel 2016
Ofelia nella scienza |
A Ofelia è dedicato il nome dell'omonimo satellite di Urano; anche un asteroide della fascia principale, il 171 Ophelia, porta il suo nome.
Note |
^ ab Alessandro Serpieri, Il mistero del primo Amleto, in Giuseppina Restivo, Renzo Crivelli (a cura di), Tradurre/Interpretare "Amleto", Bologna, Clueb, 2002, ISBN 88-491-1853-8..
^ Shakespeare Our Contemporary Archiviato il 16 ottobre 2007 in Internet Archive.
^ Un'importante annotazione riguarda il ruolo dei monologhi nel testo scespiriano: il celebre monologo di Amleto, "Essere o non essere", che il personaggio declama nel momento in cui entra in scena prima dell'incontro con la giovane, non è recitato da un attore da solo come convenzionalmente capita nel corso dei monologhi, ma questi è spiato da Polonio, Claudio e forse la stessa Ofelia. Anche il monologo della donna, successivo al loro incontro, è ascoltato dal padre e dal re. Di fatto ciò notifica un ampliamento delle potenzialità drammaturgiche della convenzione scenica del monologo.
^ Amleto, traduzione a cura di Goffredo Raponi Archiviato il 5 novembre 2007 in Internet Archive.
^ Una strofe recita, a tal proposito, "They bore him barefaced on the bier; Hey non nonny, nonny, hey nonny;" ("Nella bara a volto nudo l'han disteso..."). La seconda parte, non letteralmente traducibile in lingua italiana, è una specie di nenia o intercalare, presente anche in una canzone di Molto rumore per nulla cantata per bocca di Baldassarre ma con significato ironico, gioioso.
^ Un lontano parallelo può essere fatto con il saggio di Peter Brook Lo spazio vuoto - precedentemente noto in Italia con il titolo Il teatro e il suo spazio - nel quale si ravvisa nel vuoto non la vacuità ma la presenza. Il riferimento del testo, però, non ha collegamento alcuno con la tragedia scespiriana.
^ Poesie con Traduzione II
Voci correlate |
- Amleto
- Personaggi shakespeariani
Altri progetti |
Altri progetti
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Collegamenti esterni |
- (EN) Le battute del personaggio di Ofelia nella tragedia, su opensourceshakespeare.org.