Lingua greca























































Greco
Ελληνικά
Locutori
Totale 13,4 milioni (2012)
Altre informazioni
Scrittura Alfabeto greco
Tipo SVO
Tassonomia
Filogenesi
Lingue indoeuropee
 Greco moderno
Statuto ufficiale

Ufficiale in

Grecia Grecia[1]
Cipro Cipro[2]
Unione europea Unione europea[3]
Italia Italia (minoranze linguistiche)[4]
Armenia Armenia (minoranze)[5][6]
Romania Romania (minoranze)[5]
Albania Albania (minoranze)[4]
Ucraina Ucraina (minoranze)[5]Ungheria Ungheria (minoranze)
Codici di classificazione
ISO 639-1 el
ISO 639-2 (B)gre, (T)ell
ISO 639-3
ell (EN)
ISO 639-5 grk
Glottolog
gree1276 (EN) e mode1248 (EN)
Estratto in lingua

Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
'Ολοι οι άνθρωποι γεννιούνται ελεύθεροι και ίσοι στην αξιοπρέπεια και τα δικαιώματα. Είναι προικισμένοι με λογική και συνείδηση, και οφείλουν να συμπεριφέρονται μεταξύ τους με πνεύμα αδελφοσύνης.

Traslitterazione
Óli i ánthropi yennioúde eléftheri ke ísi stin axioprépia ke ta dhikeómata. Íne prikisméni me loyikí ke sinídhisi, ke ofílun na siberiférode metaxí tus me pnévma adhelfosínis.

Il greco (greco moderno: ελληνικά, elliniká, greco; ελληνική γλώσσα, ellinikí glóssa, lingua greca) è un ramo indipendente della famiglia delle lingue indoeuropee, nativa della Grecia ed altre parti del Mediterraneo dell'est e del Mar Nero. Ha la più lunga storia documentata di ogni altra lingua indoeuropea vivente, attraversando 34 secoli (3400 anni) di documenti scritti.[7] Il suo sistema di scrittura è stato l'alfabeto greco per la maggior parte della sua storia; altri sistemi, come la lineare B e il sillabario cipriota sono stati usati precedentemente.[8]. L'alfabeto nacque dalla scrittura fenicia, e fu a sua volta la base del latino, cirillico, armeno, copto, gotico e molti altri sistemi di scrittura.


La lingua greca occupa un posto importante nella storia del mondo occidentale e del Cristianesimo; il canone della letteratura greca antica include opere nel canone occidentale come i poemi epici Iliade e Odissea. Il greco è anche la lingua nella quale sono composti molti dei testi fondamentali della scienza, specialmente astronomia, matematica e la logica, e la filosofia occidentale, come i dialoghi platonici e le opere di Aristotele. Il Nuovo Testamento della Bibbia cristiana è stato scritto in koinè. Insieme ai testi in latino e le tradizioni del mondo romano, lo studio dei testi greci e della società costituisce la disciplina dei Classici.


Durante l'antichità, il greco era una lingua franca ampiamente diffusa nel mondo mediterraneo, nell'Asia occidentale e in molti altri luoghi. Eventualmente sarebbe diventata la lingua ufficiale dell'impero bizantino e si è sviluppata nel greco medievale.[9] Nella sua forma moderna, la lingua greca è la lingua ufficiale in due paesi, Grecia e Cipro, una minoranza linguistica riconosciuta in altri 7 paesi, ed è una delle 24 lingue ufficiali dell'Unione Europea. La lingua è parlata da almeno 13.2 milioni di persone oggi in Grecia, Cipro, Italia, Albania, Turchia e la diaspora greca.


Le radici greche sono spesso usate per coniare nuove parole per altre lingue; greco e latino sono le fonti predominanti del vocabolario scientifico internazionale.




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 Periodi


    • 1.2 Diglossia


    • 1.3 L' unità storica




  • 2 Distribuzione geografica


    • 2.1 Status ufficiale




  • 3 Caratteristiche


    • 3.1 Fonologia


    • 3.2 Morfologia


    • 3.3 Nomi e aggettivi


    • 3.4 Verbi




  • 4 Grammatica del greco moderno


  • 5 Classificazione


  • 6 Dialetti


  • 7 Influenza sulle altre lingue


  • 8 Greco classico e greco moderno


  • 9 Note


  • 10 Bibliografia


    • 10.1 Lingua greca moderna




  • 11 Voci correlate


  • 12 Altri progetti





Storia |


Il greco fu parlato nella penisola balcanica da circa il 3° millennio a.C.,,[10] o possibilmente prima.[11] La prima testimonianza scritta è stata una tavoletta in lineare B trovata a Messenia che risale fra il 1450 e il 1350 a.C.,[12] rendendo il greco la lingua viva più antica registrata nel mondo. Tra le lingue indoeuropee, la sua data di prima attestazione scritta è eguagliata soltanto dalle lingue anatoliche, ora estinte.



Periodi |




L'area di lingua Proto-greca secondo il linguista Vladimir I. Georgiev


La lingua greca è convenzionalmente divisa nei seguenti periodi:




  • Proto-greco: l'inedito ma presunto ultimo antenato di tutte le varietà conosciute del greco. L'unità del proto-greco sarebbe finita quando i migranti ellenici entrarono nella penisola greca nel periodo neolitico o nell'età del bronzo.[13]


  • Greco miceneo: la lingua della civiltà micenea. È registrata nella scrittura lineare B nelle tavolette risalenti dal 15° secolo a.C. in poi.


  • Greco antico: nei suoi vari dialetti, la lingua del periodo arcaico e classico dell'antica civiltà greca. Era ampiamente conosciuta in tutto l'impero romano. Il greco antico cadde in disuso in Europa occidentale nel Medioevo, ma rimase ufficialmente in uso nel mondo bizantino, e fu reintrodotto nel resto d'Europa con la caduta di Constantinopoli e la migrazione greca in Europa occidentale.


  • Koinè greca: la fusione del dorico con l'attico, il dialetto di Atene, diede inizio al processo che ha portato alla creazione del primo dialetto comune, che divenne lingua franca nel Mediterraneo orientale e nel vicino Oriente. La koiné greca può essere inizialmente rintracciata all'interno degli eserciti e dei territori conquistati da Alessandro Magno, e dopo la colonizzazione ellenistica del mondo conosciuto, era parlata dall'Egitto ai margini dell'India. Dopo la conquista romana della Grecia, un bilinguismo non ufficiale di greco e latino fu stabilito nella città di Roma, e la koiné greca divenne la prima o la seconda lingua nell'impero romano. Anche l'origine del Cristianesimo può essere rintracciata nella koiné greca, perché gli apostoli utilizzarono questa forma della lingua per diffondere il Cristianesimo. È anche conosciuta come greco ellenistico, greco del Nuovo Testamento e talvolta greco biblico perché era la lingua originale del Nuovo Testamento, e l'Antico Testamento fu tradotto nella stessa lingua attraverso la Septuaginta.


  • Greco medievale, conosciuto anche come greco bizantino: la continuazione della koiné greca, fino alla scomparsa dell'impero bizantino nel 15° secolo. Greco medievale è una frase di copertura di un intero continuum di differenti stili di parola e di scrittura, che vanno dalle continuazioni vernicolari della koiné parlata che si stavano già avvicinando al greco moderno in molti aspetti, a forme altamente istruite che imitavano l'attico classico. Gran parte del greco scritto che era usato come lingua ufficiale dell'impero bizantino, era una varietà eclettica di medio livello basata sulla koiné scritta.


  • Greco moderno (Neo-ellenico):[14] Derivante dal greco medievale, l'utilizzo del greco moderno può essere rintracciato nel periodo bizantino, fin dall'11° secolo. È la lingua usata dai greci moderni, e a parte il greco moderno standard, ci sono molti dialetti.



Diglossia |


Nell'era moderna, la lingua greca entrò in uno stato di diglossia: la coesistenza delle forme scritte vernicolari e arcaiche del linguaggio. Ciò che divenne nota come questione della lingua greca fu una polarizzazione fra le due varietà del greco moderno: dhimotikí, la forma volgare del greco moderno, e la katharévousa, che significa "purificata", un compromesso fra la dhimotikí e il greco antico, che fu sviluppata all'inizio del 19° secolo, e fu usata per scopi letterari e ufficiali nello stato greco appena formato. Nel 1976, la dhimotikí fu dichiarata la lingua ufficiale della Grecia, avendo incorporato caratteristiche della katharévousa e dando vita al greco moderno standard, che è utilizzato per tutti gli scopi ufficiali e nell'istruzione.[15]



L' unità storica |




La distribuzione delle principali aree dialettali del greco moderno


L' unità storica e l'identità continua tra le varie fasi della lingua greca è spesso sottolineata. Anche se il greco ha subito cambiamenti morfologici e fonologici paragonabili a quelli visti in altre lingue, mai dall'antichità classica la sua tradizione culturale, letteraria e ortografica è stata interrotta nella misura in cui si può parlare di una nuova lingua emergente. Oggi i parlanti greci tendono a considerare le opere letterarie dell'antico greco come parte della loro lingua piuttosto che come una lingua straniera.[16] Spesso si afferma anche che i cambiamenti storici sono stati relativamente lievi rispetto ad altre lingue. Secondo una stima, "il greco omerico è probabilmente più vicino al demotico di quanto l'inglese medio del 12° secolo sia all'inglese parlato moderno."[17]



Distribuzione geografica |


Il greco è parlato da circa 13 milioni di persone, principalmente in Grecia, Albania e Cipro, ma anche in tutto il mondo dalla grande diaspora greca. Vi sono insediamenti e regioni tradizionali di lingua greca nei paesi limitrofi di Albania, Bulgaria e Turchia, così come in diversi paesi nell'area del Mar Nero, come Ucraina, Russia, Romania, Georgia, Armenia, ed Azerbaigian, e nel Mar Mediterraneo, l'Italia meridionale, la Siria, Israele, l'Egitto, il Libano, la Libia e antiche città costiere lungo il Levante. In particolare in Albania a causa dell'ondata di immigrazione verso la Grecia oggi una percentuale significativa della popolazione può parlare la lingua greca, o almeno ha qualche conoscenza di base di essa. La lingua è parlata anche dalle comunità di emigranti greci in molti paesi dell'Europa occidentale, in particolare nel Regno Unito e in Germania, Canada, Stati Uniti, Australia, Argentina, Brasile, Cile, Sud Africa ed altri.



Status ufficiale |


Il greco è la lingua ufficiale della Grecia, dove è parlato da quasi tutta la popolazione.[18] È anche la lingua ufficiale di Cipro (nominalmente a fianco del turco).[2] A causa dell'adesione di Grecia e Cipro nell'Unione europea, il greco è una delle 24 lingue ufficiali dell'organizzazione.[19] Inoltre, il greco è ufficialmente riconosciuto come lingua minoritaria in parti d'Italia e ufficiale a Dropull e Himara (Albania) e come lingua minoritaria in tutta l'Albania,[4] nonché in Armenia, Romania e Ucraina come regionale o minoranza linguistica nel quadro della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie.[5] I greci sono anche una minoranza etnica riconosciuta in Ungheria.



Caratteristiche |


La fonologia, la morfologia, la sintassi e il vocabolario della lingua mostrano tendenze sia conservatrici che innovative attraverso l'intera attestazione della lingua dal periodo antico a quello moderno. La divisione in periodi convenzionali è, come con tutte queste periodizzazioni, relativamente arbitraria, specialmente perché in tutti i periodi il greco antico ha goduto di un alto prestigio e il colto ne prese fortemente spunto.



Fonologia |


Nel corso della sua storia, la struttura sillabica del greco è cambiata poco: il greco mostra una struttura sillabica mista, che consente complesse iniziali sillabiche ma code molto ristrette. Ha solo vocali orali e un insieme abbastanza stabile di contrasti consonantici. I principali cambiamenti fonologici sono avvenuti durante il periodo ellenistico e romano (vedi la fonologia della koiné greca per i dettagli):



  • sostituzione dell'accento tonico con un accento enfatizzato.

  • semplificazione del sistema di vocali e dittonghi: perdita della distinzione della lunghezza delle vocali, monottongazione della maggior parte dei dittonghi e diversi passaggi in uno spostamento a catena delle vocali verso la /i/ (iotacismo).

  • sviluppo delle occlusive aspirate sorde /pʰ/ e /tʰ/ alle fricative sorde /f/ e /θ/, rispettivamente; lo sviluppo simile di /kʰ/ a /x/ può aver avuto luogo successivamente (i cambiamenti fonologici non si riflettono nell'ortografia, e sia i fonemi precedenti sia quelli successivi sono scritti con φ, θ e χ).

  • sviluppo delle occlusive sonore /b/, /d/, e /ɡ/ alle loro controparti fricative sonore /β/ (successivamente /v/), /ð/ e /ɣ/.



Morfologia |


In tutte le sue fasi, la morfologia del greco mostra un ampio insieme di affissi di derivazione produttiva, un sistema limitato ma produttivo di parole composte[20] e un ricco sistema flessionale. Sebbene le sue categorie morfologiche siano state abbastanza stabili nel tempo, i cambiamenti morfologici sono presenti ovunque, in particolare nei sistemi verbali e nominali. Il principale cambiamento nella morfologia nominale dalla fase classica è stato il disuso del caso dativo (le sue funzioni sono state largamente prese in prestito dal genitivo). Il sistema verbale ha perso l'infinito, il futuro formato sinteticamente, i tempi perfetti e l'ottativo. Molte sono state sostituite da forme perifrastiche (analitiche).



Nomi e aggettivi |


I pronomi mostrano distinzioni nella persona (1°, 2° e 3°), nel numero (singolare, duale e plurale nell'antica lingua, soltanto singolare e plurale nelle successive fasi) e nel genere (maschile, femminile e neutro) e nel declino per il caso (da sei casi nelle prime forme attestate a quattro nella lingua moderna).[21] I nomi, gli articoli e gli aggettivi mostrano tutte le distinzioni tranne che per la persona. Sia gli aggettivi attributivi che quelli predicativi concordano con il nome.



Verbi |


Allo stesso modo, le categorie flessive del verbo greco sono rimaste sostanzialmente le stesse nel corso della storia della lingua, ma con cambiamenti significativi nel numero di distinzioni all'interno di ogni categoria e nella loro espressione morfologica. I verbi greci hanno forme flessive sintetiche per:







































Greco antico
Greco moderno
Persona
prima, seconda e terza anche seconda persona formale
Numero
singolare, duale e plurale singolare e plurale

Tempo

presente, passato e futuro
passato e non passato (il futuro è espresso da una costruzione perifrastica)

Aspetto

imperfetto, perfetto (tradizionalmente chiamato aoristo) e passato prossimo (a volte chiamato anche perfetto)
imperfetto e perfetto/aoristo (il passato prossimo è espresso da una costruzione perifrastica)

Modo

indicativo, congiuntivo, imperativo e ottativo
indicativo, congiuntivo,[22] e imperativo (altre funzioni modali sono espressi da costruzioni perifrastiche)
Diatesi

attiva, media, e passiva
attiva e mediopassiva


Grammatica del greco moderno |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Grammatica del greco moderno.

.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}La grammatica della lingua greca moderna è enormemente semplificata rispetto al greco antico. La costruzione della frase è in linea di massima identica all'italiano e per analogia all'inglese ed al francese, poiché segue lo schema Soggetto - verbo - complemento oggetto. La presenza delle declinazioni, tuttavia, consente una certa libertà che viene sfruttata soprattutto per ragioni stilistiche. Allo stesso modo dell'italiano si possono costruire frasi composte da più espressioni concatenate da avverbi. Nei casi in cui il complemento oggetto sia un verbo sostantivato, nel greco moderno si usa il congiuntivo al posto dell'infinito usato in italiano.[senza fonte]


I sostantivi si dividono in tre generi, maschile, femminile e neutro; il genere del sostantivo non sempre ne determina il sesso: alcune parole di genere neutro, ad esempio, hanno valore femminile oppure maschile. Un esempio di questa particolarità è τo κορίτσι, che significa "la ragazza", dove il termine ragazza è neutro e si coniuga con articolo neutro 'τo' anche se secondo logica dovrebbe essere femminile. Nel caso di κορίτσι il motivo è spiegabile: in origine era κόρη, femminile, cui è stato aggiunto un suffisso diminutivo (-τσιον, con caduta della terminazione, come in molti altri sostantivi) che, avendo desinenza neutra, crea sostantivi neutri; questo stesso procedimento, e alla stessa parola, si ritrova anche in tedesco e in olandese: il tedesco das Mädchen (ragazza) è neutro, ma deriva dall'antico die Mad, femminile, cui è stato aggiunto il suffisso diminutivo -chen, che è sempre neutro; in olandese, nello stesso identico modo, ma con qualche evoluzione fonetica in più, abbiamo het meisje /'mɛɪʃə/ (ragazza) derivato da un antico de meid, femminile.


Ogni sostantivo si declina a seconda del caso e del numero. Per la numerosità ci sono desinenze singolari e desinenze plurali. Per quanto riguarda i casi, ne esistono solamente cinque, di cui uno utilizzato molto raramente. I casi sono indicati dalla desinenza del sostantivo:




  • nominativo: si usa per il soggetto


  • genitivo: indica il possesso o l'appartenenza


  • accusativo: indica l'oggetto diretto


  • vocativo: possiede una desinenza soltanto per la declinazione maschile in -ος.


Esiste inoltre qualche residuo del dativo utilizzato soltanto nella lingua colta e in alcune frasi fatte; nella lingua comune è del tutto scomparso ed è sostituito dal genitivo (Μου έδωσε ένα βιβλίο = Mi ha dato un libro) oppure, esattamente come in italiano, da un complemento di moto a luogo figurato (Έδωσε σ'εμένα ένα βιβλίο = Mi ha dato un libro).


I sostantivi acquisiti da lingue straniere normalmente non vengono declinati ed il loro caso si desume dal contesto nella frase o meglio dall'articolo che li accompagna. Molti sono i termini stranieri presenti nella lingua neogreca, soprattutto francesi; es. ραντεβού (francese: rendez-vous = appuntamento), ecc.


Gli articoli sono obbligatori come in italiano. Esistono gli articoli determinativi ο, η, το (come, in italiano, il/lo, la) ed indeterminativi ένας, μία, ένα (come un/uno, una); nella flessione viene escluso il vocativo che per definizione è sempre determinato e non ha bisogno di articolo determinativo. L'unica preposizione articolata (sing. στο(ν), στη(ν), στο; plur. στους, στις, στα) si forma con la preposizione di moto a luogo o locativa σε unita all'accusativo (la quasi totalità delle preposizioni regge oggi l'accusativo); gli articoli indeterminativi non si possono invece fondere le preposizioni. Es: "Πάμε σε ενα ξενοδοχείο" - Andiamo a un albergo - "Πάμε στο ξενοδοχείο" andiamo all'albergo.


I verbi sono anch'essi semplificati rispetto al greco antico; vi sono due coniugazioni e l'ausiliare è uno, έχω avere, utilizzato nella costruzione di diversi tempi. [senza fonte]



Classificazione |


Il greco costituisce un ramo autonomo della famiglia indoeuropea, ma la sua esatta posizione nell'albero genealogico rimane oggetto di discussione. Essa infatti appartiene alle lingue centum, ma presenta numerose caratteristiche proprie di una lingua satem. Accanto ad accostamenti con lingue illiriche e della Tracia, troppo poco conosciute per poter trarre conclusioni certe, si è ipotizzata una particolare vicinanza tra il greco e la lingua armena.


Tra le lingue indoeuropee è la seconda lingua più antica per attestazione, dopo la lingua ittita, e quella in assoluto documentata per il più ampio arco di tempo.



Dialetti |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetti greci.

Il greco in tutte le sue fasi ha conosciuto ampie diversificazioni dialettali, ed essi vanno considerati in un ambito cronologico preciso. Si distinguono allora due fasi:


  • greco antico: in età arcaica e classica la diversificazione dialettale era la norma e gli antichi greci stessi ne avevano piena consapevolezza. I moderni studiosi di dialettologia hanno radunato i dialetti greci antichi in cinque grossi gruppi: i dialetti nord-occidentali, il dorico, l'eolico, l'arcado-cipriota e lo ionico, di cui l'attico costituisce una variante ampiamente autonoma.

Una serie di tratti condivisi legano i dialetti nord occidentali e il dorico, da una parte, lo ionico e l'arcado-cipriota dall'altro; l'eolico invece appare di classificazione più problematica, in posizione mediana tra i due gruppi. Questi dialetti declinarono rapidamente in età ellenistica, e furono soppiantati dalla koinè senza lasciare discendenti: solo per il moderno Tsaconico è accertata una ascendenza chiaramente dorica.

  • greco medioevale e moderno. Sulle divisioni linguistiche dell'età bizantina siamo meno informati; in epoca moderna è però possibile distinguere una serie di dialetti:

    • la dhimotikí, parlata nello stato greco, che presenta a sua volta una serie di differenziazioni locali (si distingue tra varianti settentrionali e meridionali, a loro volta con ulteriori differenziazioni)

    • il greco cipriota, affine ai dialetti meridionali della dhemotikí.

    • lo tsaconico: parlato in un'area ristretta della Laconia, questo dialetto è l'unico dialetto moderno a discendere direttamente da un dialetto antico, il dorico.

    • il pontico e il cappadocio: originariamente parlati rispettivamente nella zona settentrionale della Turchia e nella Cappadocia, questi dialetti, pur derivando dalla koinè avevano preservato caratteristiche tipicamente ioniche. I parlanti di queste varietà furono costretti a trasferirsi nella Grecia propria con lo scambio di popolazioni avvenuto negli anni '20 tra Grecia e Turchia.

    • il grico: parlato in due isole linguistiche italiane, nel Salento e in Calabria, la posizione di questo dialetto non è chiara: essi preservano certe caratteristiche degli antichi dialetti italioti, ma la loro derivazione è discussa.



La forma di scrittura nota per il greco è la lineare B, derivata a sua volta dalla lineare A, usata dai minoici, che si ritiene non parlassero una lingua indoeuropea. Si tratta di un sistema di scrittura prevalentemente sillabico, corredato da una certa quantità di ideogrammi, usato esclusivamente per scopi amministrativi, strutturalmente inadatto per la scrittura di una lingua come il greco: in esso infatti non era possibile distinguere le consonanti occlusive in sorde, sonore e sorde aspirate, che venivano rese tutte con uno stesso segno, e non c'era modo di contrassegnare i gruppi consonantici o le consonanti finali. L'uso di questa forma di scrittura fu abbandonato con il crollo della civiltà micenea.


Solo alcuni secoli dopo, nell'VIII secolo a.C., dopo un periodo di alcuni secoli in cui mancano testimonianze scritte, i greci svilupparono un nuovo sistema di scrittura, adattando alla propria lingua l'alfabeto fenicio con l'introduzione di simboli distinti per le vocali: nasceva così l'alfabeto greco. Di tale alfabeto esistettero in età arcaica numerose varianti, ma a partire dal V secolo a.C. l'alfabeto ionico si impose, divenendo in età ellenistica l'unico alfabeto del mondo greco. Questo alfabeto, seppure con piccole modifiche rispetto agli esempi più antichi, è quello tuttora usato per il greco moderno.



Influenza sulle altre lingue |


La lingua greca classica è alla base di molte parole moderne delle lingue indoeuropee, soprattutto di quelle romanze. Molte parole composte italiane del lessico scientifico e non – in medicina quasi tutti i nomi delle patologie (termine stesso coniato dal greco) – sono state coniate da essa. Vari esempi: geografia, astronomia, democrazia, filosofia, retorica, etica, politica, monarchia, chiesa, geologia, biologia, citoplasma, cromosoma, mitocondrio, linfocita, macrofago, anatomia, fisiologia, tiroide, esofago, stomaco, pancreas, botanica, zoologia, matematica, geometria, fisica, chimica, atomo, ione, stechiometria, metallo, idrogeno, ossigeno, azoto, grammatica, fonetica, ortografia, lessico, sintassi, antropologia, psicologia, pedagogia, archeologia, paleontologia, architetto, musica, cinema, fotografia, spinterogeno, metafisica, odontoiatria, gastroenterologia, endocrinologia, farmacologia, otorinolaringoiatria, oncologia, ematologia, chirurgia, isterectomia, orchiectomia, esofagoscopia, emorragia, morfologia, governo, nomofilachia, sinallagma, economia, ecologia, metallurgia, siderurgia, elettronica, elettrotecnica, meccanica, aeronautica, automa, telefono, tecnologia. Ma nella lingua italiana sono presenti anche moltissime parole non composte di origine greca, diffusesi spontaneamente e non coniate, poiché alcuni idiomi parlati localmente nella penisola italica, come i dialetti campani, derivano dal sovrapporsi del latino sull'osco e sul greco (con influenze esercitate anche dal castigliano, dal francese medioevale e dai dialetti franchi). Alcuni di questi termini a loro volta sono entrati a formar parte del toscano, poi divenuto fonte della lingua italiana. Le stesse parole idioma e dialetto sono di origine greca.



Greco classico e greco moderno |


In Italia, uno dei pochi stati europei in cui è diffuso lo studio delle lingue classiche nell'ambito dell'istruzione secondaria, si tende a chiamare semplicemente "greco" il greco classico e a utilizzare l'aggettivo "moderno" per indicare la lingua oggi ufficiale della Grecia. Non a caso i vocabolari di greco classico si chiamano semplicemente "vocabolari di greco", mentre sulle copertine di quelli di greco moderno viene aggiunto l'aggettivo "moderno".


La pronuncia del greco moderno è caratterizzata dal cosiddetto itacismo, che prende il nome dalla pronuncia del grafema η (che si chiama "ita" e si legge i), mentre la maggior parte dei grecisti ritiene che la pronuncia del greco classico corretta, o quantomeno più vicina a quella originale, sia quella cosiddetta etacistica, in cui appunto il grafema η si chiama "eta" e si legge e (aperta). La pronuncia etacistica è quella utilizzata per lo studio del greco classico ovunque, tranne che nella Grecia stessa, dove la lingua antica viene studiata adoperando la stessa pronuncia di quella moderna, per via della ininterrotta trasmissione testuale che dall'epoca antica arriva fino a oggi per tramite della fase bizantina. Pertanto, è molto difficile risalire alla pronuncia effettivamente in uso in età classica, specie se consideriamo che la lingua greca classica non è altro che un insieme di dialetti (eolico, dorico, ionico e ionico-attico fra i maggiori) unificati da Alessandro Magno con la κοινὴ διάλεκτος (koinè diálektos, idioma comune).



Note |




  1. ^ Enthologue riporta "ell" come codice della lingua, su ethnologue.com.


  2. ^ ab La Costituzione di Cipro, App. D., parte 1, Art. 3, su cyprus.gov.cy. dichiara che le lingue ufficiali della Repubblica sono il greco e il turco. In ogni caso, lo status ufficiale del turco è solo sulla carta nella zona a maggioranza greca di Cipro; in pratica, al di fuori della zona a maggioranza turca nel nord dell'isola, il turco è scarsamente utilizzato; vedi A. Arvaniti (2006), Erasure as a a means of maintaining diglossia in Cyprus, San Diego Linguistics Papers 2: 25-38, pagina 27.


  3. ^ Consiglio della Comunità Economica Europea: Disposizione n. 1 riguardo alle lingue utilizzate nella Comunità Economica Europea, Consiglio d'Europa.


  4. ^ abc Greco, Ufficio dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. URL consultato l'8 dicembre 2008.


  5. ^ abcd Lista delle dichiarazioni fatte nel rispetto del trattato 148, Consiglio d'Europa. URL consultato l'8 dicembre 2008.


  6. ^ Intervista con Aziz Tamoyan, Unione Nazionale degli Yezidi, groong.usc.edu. URL consultato l'8 dicembre 2008.


  7. ^ Greek language, in Encyclopædia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.. URL consultato il 29 aprile 2014.


  8. ^ Adrados, Francisco Rodríguez, 1922-, A history of the Greek language : from its origins to the present, Leiden, Brill, 2005, ISBN 9789004128354, OCLC 59712402.


  9. ^ Germaine Catherine Manuel, A study of the preservation of the classical tradition in the education, language, and literature of the Byzantine Empire, HVD ALEPH, 1989.


  10. ^ Renfrew,  p. 35; Georgiev,  p. 192.


  11. ^ Gray e Atkinson,  pp. 437–438; Atk,inson e Gray,  p. 102.


  12. ^ Ancient Tablet Found: Oldest Readable Writing in Europe, National Geographic Society, 30 marzo 2011. URL consultato il 22 novembre 2013.


  13. ^ A comprehensive overview in J.T. Hooker's Mycenaean Greece (Hooker,  Chapter 2: "Before the Mycenaean Age", pp. 11–33 and passim); for a different hypothesis excluding massive migrations and favoring an autochthonous scenario, see Colin Renfrew's "Problems in the General Correlation of Archaeological and Linguistic Strata in Prehistoric Greece: The Model of Autochthonous Origin" (Renfrew,  pp. 263–276, especially p. 267) in Bronze Age Migrations by R.A. Crossland and A. Birchall, eds. (1973).


  14. ^ Ethnologue


  15. ^ Mackridge, Peter., The modern Greek language : a descriptive analysis of standard modern Greek, Oxford [Oxfordshire], Oxford University Press, 1985, ISBN 9780198157700, OCLC 11134463.


  16. ^ Browning.


  17. ^ Alexiou,  pp. 156–192.


  18. ^ Greece, in The World Factbook, Central Intelligence Agency. URL consultato il 23 gennaio 2010.


  19. ^ The EU at a Glance – Languages in the EU, in Europa, European Union. URL consultato il 30 luglio 2010.


  20. ^ Ralli,  pp. 164–203.


  21. ^ The four cases that are found in all stages of Greek are the nominative, genitive, accusative and vocative. The dative/locative of Ancient Greek disappeared in the late Hellenistic period, and the instrumental case of Mycenaean Greek disappeared in the Archaic period.


  22. ^ There is no particular morphological form that can be identified as 'subjunctive' in the modern language, but the term is sometimes encountered in descriptions even if the most complete modern grammar (Holton et al. 1997) does not use it and calls certain traditionally-'subjunctive' forms 'dependent'. Most Greek linguists advocate abandoning the traditional terminology (Anna Roussou and Tasos Tsangalidis 2009, in Meletes gia tin Elliniki Glossa, Thessaloniki, Anastasia Giannakidou 2009 "Temporal semantics and polarity: The dependency of the subjunctive revisited", Lingua); see Modern Greek grammar for explanation.



Bibliografia |



Lingua greca moderna |



  • Μανόλης Α. Τριανταφυλλίδις, Νεοελληνική Γραμματική (της δημοτικής), Αριστοτέλειο Πανεπιστήμιο Θεσσαλονίκης, Atene, 1941

  • Manolis Triandafyllidis, Piccola grammatica neogreca, (traduzione italiana di M. Caracausi), Università Aristotele di Salonicco, Salonicco, 1995

  • AA. VV., Dizionario greco moderno - italiano - greco moderno, Zanichelli, Bologna, 1996

  • H. Tonnet, Histoire du grec moderne, L'Asiathèque, Parigi, 1993-2003



Voci correlate |









  • Alfabeto greco

  • Segni diacritici dell'alfabeto greco

  • Grammatica del greco antico

  • Dialetti greci

  • Lingua greca antica

  • Koinè

  • Hermeneumata Pseudodositheana






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