Repubblica




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Repubbliche (in blu) in Europa (2015)




Repubbliche (in blu) in Europa (1815)


La repubblica (dal latino: res publica, cosa pubblica) è una forma di governo di uno Stato, appartenente alle forme di democrazia rappresentativa o aristocratica, in cui la sovranità viene esercitata dal popolo secondo forme stabilite dal sistema politico che, nei sistemi repubblicani moderni, può prevedere una costituzione scritta o un sistema costituzionale orale.


Secondo la definizione generale, la repubblica è anche la forma di governo in cui le cariche pubbliche sono di solito scelte con metodi diversi dalla trasmissione ereditaria (solitamente nomina o elezione).


Essa viene solitamente contrapposta alle forme di assolutismo monarchico, alla monarchia costituzionale e generalmente a tutte quelle di stato assoluto, le quali viceversa prevedono la presenza della figura del sovrano.




Indice






  • 1 Storia


  • 2 Descrizione


  • 3 Repubbliche storiche


    • 3.1 Repubbliche classiche


    • 3.2 Repubbliche marinare


    • 3.3 Repubblica mercantile


    • 3.4 Repubbliche napoleoniche


    • 3.5 Libertà dorata




  • 4 Note


  • 5 Voci correlate


  • 6 Altri progetti


  • 7 Collegamenti esterni





Storia |


La prima repubblica fu quella romana, anche se già nelle polis greche si ravvisa una forma repubblicana (democrazia ateniese). La repubblica aristocratica iniziò quando il re Tarquinio il Superbo fu scacciato (509 a.C.) e finì quando Ottaviano divenne il primo imperatore (ma già col governo autocratico di Cesare la repubblica era considerata tale solo di nome) nel 27 a.C., anche se ufficialmente Roma rimase una repubblica durante il periodo del principato, almeno fino al 284 (l'imperatore deteneva il titolo di princeps senatus e non di dominus, ovvero di sovrano, come in seguito alla riforma di Diocleziano).


La linea di demarcazione tra monarchia e repubblica è all'inizio labile: ad esempio, nella polis greca, dopo il passaggio dalla monarchia all'aristocrazia, solo quest'ultima casta poteva eleggere gli arconti o prendere decisioni (politeia).


Col tempo le conseguenze socio-economiche della colonizzazione greca nel mar Mediterraneo furono notevoli: l'espansione e l'incremento degli scambi commerciali e delle attività artigianali ed industriali e l'introduzione della moneta favorirono la formazione di una nuova classe di commercianti ed industriali, che progressivamente misero in crisi il predominio dell'aristocrazia.
La possibilità di entrare a far parte della vita politica



Descrizione |


Il filosofo greco Aristotele formulò una, ormai consolidata, distinzione terminologica fra tre forme di governo: la monarchia, l'aristocrazia e la politìa[1]. In termini di principio nessuna di queste forme di governo è incompatibile con la Repubblica, anche se propriamente viene inteso come Repubblica una forma di governo che è un'aristocrazia o una politìa (e le rispettive degenerazioni: oligarchia e democrazia, quest'ultima intesa come governo di popolo che, trascurando il bene comune, mira a favorire indebitamente le classi più povere), piuttosto che una monarchia (e la sua degenerazione, la tirannide). Principalmente la repubblica si esplica con l'elezione degli organi di direzione politica, che rimangono in carica per un tempo determinato, terminato il quale il sistema politico prevede una nuova elezione


Questo termine, come l'equivalente greco politeia, fa in sostanza riferimento all'organizzazione politica della società in senso generale e l'uso del termine da parte degli autori classici (per esempio nella Repubblica di Platone) non deve necessariamente essere considerato come un riferimento ad un particolare tipo di istituzione politica. La Repubblica, per gli antichi, non era altro che l'interesse per il bene della collettività, per la polis, lo Stato. È esemplare l'articolo della costituzione della Repubblica di Weimar: «Il Reich tedesco è una Repubblica».


Le repubbliche, infatti, non sono necessariamente democratiche: per esempio nell'antichità, pensiamo alla Repubblica romana, la piena cittadinanza è stata negata agli schiavi o alle donne; oppure si può fare riferimento alla Repubblica di Venezia, che, nella seconda fase della sua storia, era una repubblica oligarchica in cui il popolo era escluso dal governo della cosa pubblica, ma dove il capo dello Stato (il doge) veniva scelto con un complesso sistema di voto-sorteggio tra gli appartenenti alla classe "nobiliare".


D'altro canto non tutti gli Stati democratici sono repubbliche, per esempio il Regno Unito, sebbene democratico non è una repubblica, ma una monarchia parlamentare, in cui è presente una camera bassa, la Camera dei Comuni, eletta direttamente dai cittadini, ma il capo dello Stato (il re o la regina) è scelto secondo un rigido criterio ereditario. Nel corso dei secoli, la "Repubblica" si è andata sempre più caratterizzando come sistema a carattere prettamente democratico, come sistema istituzionale in cui i vertici dello Stato non vengono scelti per via ereditaria.[2] Più che tra monarchia e repubblica, la distinzione è sempre più divenuta tra repubblica e "monarchia o oligarchia nobiliare".



Repubbliche storiche |



Repubbliche classiche |


Nonostante non si utilizzasse propriamente il termine "repubblica" per indicare queste forme di governo, generalmente s'intende le polis greche o la Repubblica romana. La repubblica romana, a differenza delle democrazie greche, era una forma temperata di aristocrazia.



Repubbliche marinare |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Repubbliche marinare.



Localizzazione e antichi stemmi delle repubbliche marinare


L'espressione repubblica marinare è nata nell'Ottocento per indicare le entità statali che goderono di un'indipendenza di fatto o di diritto; la loro autonomia, economia, politica e cultura erano basate essenzialmente sulla navigazione e sugli scambi marittimi. La loro storia va dal Medioevo sino alle soglie dell'Età contemporanea; le repubbliche marinare furono:[3]Amalfi, Genova, Pisa, Venezia, Ancona, Gaeta, Noli e la città dalmata di Ragusa.


Dopo l'isolamento in cui si era trovata nell'Alto Medioevo, l'Europa, grazie alle repubbliche marinare, rialzò nuovamente lo sguardo verso gli altri continenti.[4] Queste città, nonostante la rivalità commerciale che le metteva l'una contro l'altra, per la loro intraprendenza, lo spirito di avventura e la capacità di risorgere dopo tempi difficili, sono sempre state considerate una grande gloria per l'Italia.[4] Dall'Oriente le repubbliche mercantili importavano una vasta gamma di merci introvabili in Europa, che poi rivendevano in altre città d'Italia e dell'Europa centrale e settentrionale, creando un triangolo commerciale tra l'Oriente arabo, l'Impero bizantino e l'Italia; sino alla scoperta dell'America furono perciò nodi essenziali degli scambi tra l'Europa e gli altri continenti.


Dal punto di vista istituzionale, coerentemente con la loro origine comunale, le città marinare erano delle repubbliche oligarchiche, generalmente rette, in maniera più o meno dichiarata, dalle principali famiglie mercantili: i governi erano dunque espressione del ceto mercantile; per questo, a volte, ci si riferisce a tali città col termine più specifico di "repubblica mercantile". Il termine repubblica, in questo caso, non va inteso nel significato moderno: fino a Niccolò Machiavelli e a Immanuel Kant, "repubblica" era sinonimo di "Stato", e non era contrapposto a monarchia.[5]



Repubblica mercantile |


Forma di aristocrazia, tipica ad esempio delle Repubbliche marinare italiane.



Repubbliche napoleoniche |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Repubbliche sorelle.

Le repubbliche napoleoniche (o giacobine, o repubbliche sorelle) sono i nuovi Stati che si costituirono alla fine del Settecento (tra il 1797 e il 1799) in Italia e nell'Europa centro-settentrionale, in seguito all'occupazione militare francese e che avevano come modello le istituzioni della Francia rivoluzionaria. Esse furono inizialmente: la Repubblica Anconitana, la Repubblica Astese, la Repubblica Bergamasca, la Repubblica Bolognese, la Repubblica Bresciana, la Repubblica Cremasca, la Repubblica di Alba, la Repubblica Ligure, la Repubblica Piemontese, la Repubblica Reggiana e la Repubblica Tiberina. Successivamente, a seguito di fusioni, si costituirono la Repubblica Cispadana e la Repubblica Transpadana, a loro volta confluite nella Repubblica Cisalpina. Per ultime videro la luce la Repubblica Romana, che assorbì la Repubblica Anconitana, e la Repubblica Napoletana.



Libertà dorata |






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Lo stesso argomento in dettaglio: Libertà dorata.

Forma di aristocrazia vigente nel Regno di Polonia prima e nella Confederazione polacco-lituana poi, nel XVI secolo.



Note |




  1. ^ Politìa, in Vocabolario - Treccani


  2. ^ Giuseppe Maranini-Silvio Basile, Repubblica, Repubblica, in Digesto IV, Disc.pubbl., XIII, Utet, Torino, 1997


  3. ^ Per le fonti riguardant l'inserimento di queste città nel novero delle repubbliche marinare, si veda l'incipit della voce specifica


  4. ^ abDisse il presidente Ciampi: L'Italia delle Repubbliche Marinare... aprì all'Europa le vie del mondo; vedi: Discorso del 16 ottobre 2000


  5. ^ Enciclopedia Pomba, editrice Utet Torino, 1942, voce "Repubblica".



Voci correlate |



  • Democrazia

  • Libertà dorata

  • Stati per forma di governo

  • Monarchia

  • Repubblicanesimo

  • Repubblica parlamentare

  • Repubblica presidenziale

  • Repubbliche marinare

  • Repubbliche sorelle

  • Stato

  • Stato federale



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |




  • Repubblica, in Thesaurus del Nuovo soggettario, BNCF. Modifica su Wikidata

  • [1]


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