Dagda (divinità)




Dagda "dio buono" era una divinità celtica associata alla guerra, conosciuto anche come Eochaid "colui che combatte con il tasso" Ollathair ("padre potente"). La sua compagna era Mórrígan. Secondo dio della triade principale, Dagda era assimilabile al Giove romano e come lui era signore della folgore.


In Gallia era chiamato Taranis[1], ed era il signore degli elementi. era definito Ruadh Rofhessa "il Rosso dalla scienza perfetta" e sotto questa veste tutelava i contratti e l'amicizia[2] .


Nella mitologia celtica si dice che Dagda guadagnò la propria grandezza "promettendo di fare da solo tutto ciò che promisero di fare gli altri dei del cielo". Dagda era considerato il dio buono perché a lui venivano attribuiti i miracoli e perché proteggeva i raccolti badando al tempo.


Era rappresentato con una clava in mano, arma magica che, oltre ad essere strumento di offesa, aveva il potere di rendere la vita. Spesso suonava un'arpa dai poteri straordinari, in grado di causare tristezza in chi l'ascoltava e di calmare chi era colto da ira. Altro suo attributo era il calderone della resurrezione.















Note |




  1. ^ Non ci sono attestazioni dell'etimologia per quanto riguarda la Gallia, ma in antico gallese tarann significa "fulmine".


  2. ^ Vedi F. Le Roux, La religione dei Celti, in Storia delle religioni, Bari 1976, pp. 810 - 813.



Bibliografia |



  • Enciclopedia delle religioni. Volume 12 Religioni dell'Eurasia, Milano, Jaca Book, 2009. ISBN 978-88-16-41012-1





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