Blue Öyster Cult
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Blue Öyster Cult | |
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Da sinistra: Eric Bloom, Allen Lanier, Buck Dharma | |
Paese d'origine | Stati Uniti |
Genere | Hard rock[1] Heavy metal[1][2][3] Rock psichedelico[1] Rock progressivo[1] Arena rock Rock gotico |
Periodo di attività musicale | 1967 – in attività |
Album pubblicati | 22 |
Studio | 14 |
Live | 4 |
Raccolte | 4 |
Sito ufficiale | |
I Blue Öyster Cult sono un gruppo musicale rock statunitense nato alla fine degli anni sessanta. Nella loro opera si trovano elementi di diversi sottogeneri del rock, inclusi hard rock, heavy metal, rock psichedelico e rock progressivo. Fra i loro brani più celebri si possono citare (Don't Fear) The Reaper (il loro massimo successo, dall'album Agents of Fortune del 1976), Astronomy, Godzilla e Burnin' for You.
La line-up originale della band era composta dal cantante e chitarrista Eric Bloom, dal chitarrista Buck Dharma, dal tastierista Allen Lanier e dai fratelli Joe e Albert Bouchard, rispettivamente bassista e batterista.
Indice
1 Storia del gruppo
1.1 L'inizio
1.2 Il successo commerciale
1.3 Il declino
1.4 Il ritorno
2 Nome
3 Cover e apparizioni in altri media
4 More Cowbell
5 Formazione
5.1 Attuale
5.2 Ex componenti
6 Discografia
6.1 Album studio
6.2 Live
6.3 Raccolte
7 Note
8 Bibliografia
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Storia del gruppo |
L'inizio |
La band si formò sotto il nome di Soft White Underbelly nel 1967, nella State University of New York at Stony Brook, Long Island, nello Stato di New York, sotto insistenza del critico Sandy Pearlman, futuro manager del gruppo.
Pearlman, oltre a far avere alla band un contratto discografico prima con la Elektra Records e poi con la Columbia Records, contribuiva spesso ai testi delle canzoni, diventando così una sorta di membro aggiunto della band.
La band era pronta per registrare il proprio album d'esordio quando il cantante Les Braunstein abbandonò il gruppo e fu sostituito da Eric Bloom.
La band cambiò diversi nomi tra il 1968 e il 1970, fino ad approdare al definitivo Blue Öyster Cult, citazione di un poema scritto da Sandy Pearlman che significa letteralmente "il culto dell'ostrica blu", ma che nel poema di Pearlman rappresenta una massa di alieni pronta a colonizzare la Terra.
I B.Ö.C., dopo un lungo tirocinio nell'area di Long Island, realizzarono l'album di debutto, l'omonimo Blue Öyster Cult, pubblicato nel gennaio del 1972.
Il disco ottenne un discreto successo e la band partì in tour con gruppi come Byrds, Alice Cooper e Mahavishnu Orchestra.
Il secondo album Tyranny and Mutation (1973) ottenne anch'esso un discreto successo, ma sarà il successivo Secret Treaties, uscito nel 1974, a farli apprezzare anche dalla critica.
L'album, che vanta la collaborazione di Patti Smith, amante del tastierista Allen Lanier e coautrice della canzone Career of Evil, divenne dopo poco disco d'oro, grazie anche al singolo Astronomy.
Il successo commerciale |
Con tre album all'attivo e la critica e il pubblico dalla loro parte, i Blue Öyster Cult realizzarono il primo album dal vivo, On Your Feet or on Your Knees (1975), che ottenne un buon successo.
L'album Agents of Fortune (1976), grazie anche al singolo (Don't Fear) The Reaper, riscosse un successo planetario e in poco tempo divenne disco d'oro.
I Blue Öyster Cult erano sulla cresta dell'onda e i loro concerti registravano il tutto esaurito; le loro performance dal vivo erano spettacolari e suggestive grazie ad alcuni laser che, illuminando il palco con diversi colori, creavano dei fantastici disegni psichedelici.
La gente, però, iniziava a conoscere la band più per i loro show che per la loro musica, e così i Blue Öyster Cult accantonarono dopo qualche tempo questo tipo di spettacolo, anche a causa degli eccessivi costi delle sfavillanti luci.
Trainato dal singolo Godzilla, il quinto album della band, Spectres (1977), fu un altro grandissimo successo per i Blue Öyster Cult.
Nel 1978 uscì il loro secondo album live Some Enchanted Evening, che dopo pochissimo divenne disco di platino, accrescendo ancora di più la fama e il successo della band.
Il successivo album registrato in studio, Mirrors (1979), fu prodotto da Tom Werman, noto per le sue collaborazioni con Ted Nugent e i Cheap Trick, il quale rimpiazzò lo storico produttore e manager del gruppo Sandy Pearlman.
L'album fu considerato inferiore ai precedenti da pubblico e critica, i quali ritenevano che la band si fosse indirizzata verso un pop prettamente commerciale.
L'album infatti fu un mezzo fiasco, nonostante la presenza di The Vigil e The Great Sun Jester, canzoni molto apprezzate dai fan.
Nel frattempo Sandy Pearlman divenne il manager dei Black Sabbath e, a sua volta, l'ex manager di questi ultimi, Martin Birch, produsse il settimo album dei Blue Öyster Cult, Cultösaurus Erectus (1980), che fu acclamato più dalla critica europea che da quella statunitense.
Birch produsse anche il successivo album della band, Fire of Unknown Origin (1981), il quale conteneva la celeberrima Burnin' for You, che contribuì al successo dell'album.
Durante il tour che seguì l'uscita dell'album, il batterista Albert Bouchard abbandonò la band e fu sostituito da Rick Downey.
Il declino |
Nel 1982 uscì il terzo album live della band, il doppio LP Extraterrestrial Live; un anno dopo uscì The Revölution by Night che, prodotto da Bruce Fairbairn, ottenne uno scarso successo, e il singolo Shooting Shark raggiunse solamente l'83ª posizione nelle chart.
Dopo il tour che seguì l'uscita dell'album, il batterista Rick Downey abbandonò la band, che dunque fu costretta a richiamare Albert Bouchard, il quale partecipò solamente a un breve tour per la California, dopo il quale, a causa delle continue vicissitudini con gli altri membri della band, se ne andò nuovamente.
Poco dopo anche il tastierista Allen Lanier decise di abbandonare la band, la quale all'improvviso si trovò priva di batterista e di tastierista.
Le posizioni vacanti vennero occupate dopo poco da Jimmy Wilcox e Tommy Zvoncheck, con i quali la band registrò l'album Club Ninja (1986), considerato dai fan e dagli stessi BÖC l'ultimo grande album del gruppo.
Dopo la tappa tedesca del tour che seguì l'uscita dell'album, il bassista Joe Bouchard abbandonò la band e fu rimpiazzato dal meno talentuoso Jon Rogers, che rimase nella band sino al 1995.
Il cantante Eric Bloom e il chitarrista Buck Dharma oramai erano gli unici superstiti della line-up originale, e questa nuova formazione durò soltanto per le restanti tappe del tour, dopo il quale la band decise di sciogliersi.
Il ritorno |
I BÖC si riformarono dopo poco poiché ricevettero l'offerta di esibirsi in Grecia.
Come lo seppe, Allen Lanier non esitò a tornare nella band.
Nel 1988 venne dunque pubblicato il concept album Imaginos, originariamente destinato ad essere un progetto solista di Pearlman e Bouchard, uscì sotto il nome Blue Oyster Cult per considerazioni di carattere pratico.
L'album contiene il remake di due canzoni già presenti nell'album del 1972 Secret Treaties, ovvero Astronomy e Subhuman (qui rinominata Blue Öyster Cult).
Per ben dieci anni la band non realizzò più album e si limitava a esibirsi nei locali; in questo periodo Ron Riddle era il batterista e Jon Rogers il bassista.
Quando Riddle lasciò la band si susseguirono diversi batteristi, Chuck Burgi, John Miceli, John O'Reilly, Bobby Rondinelli e infine Jules Radino.
Nel 1995 anche Rogers lasciò la band e fu rimpiazzato temporaneamente da Greg Smith e in seguito da Danny Miranda (divenuto famoso anni dopo per la sua assidua collaborazione con i Queen e Paul Rodgers), a sua volta sostituito nel 2004 da Richie Castellano.
I BÖC ritornarono in studio nel 1998, anno della pubblicazione del loro dodicesimo album, Heaven Forbid, e nel 2001, quando registrarono Curse of the Hidden Mirror.
Attualmente i Blue Öyster Cult si esibiscono in festival, club e talvolta intraprendono dei tour.
Nel 2012, per il quarantennale della band, per un solo concerto tenutosi a New York, si sono uniti alla formazione attuale anche i membri originari Joe ed Albert Bouchard ed Allen Lanier.
Il 14 agosto 2013 è deceduto il membro originario Allen Lanier dopo una lunga malattia.
Nome |
Il nome Blue Öyster Cult è una citazione di un poema scritto da Sandy Pearlman e che letteralmente significa "il culto dell'ostrica blu", ma che nel poema di Pearlman rappresenta una massa di alieni pronta a colonizzare la Terra. Una voce parzialmente infondata dice che il nome sia anche l'anagramma di "Cully Stout Beer", letteralmente "compagna birra nera". L'aggiunta dell'umlaut nel nome fu suggerita dal tastierista Allen Lanier, e in seguito molte altre band del panorama heavy metal inserirono un umlaut nel nome, di cui si ricordano i Motörhead, i Mötley Crüe, i Queensrÿche e gli Spin̈al Tap.
Cover e apparizioni in altri media |
- La canzone Astronomy è stata reinterpretata dai Metallica e compare nel loro album Garage Inc. (1998).
- Gli Evanescence hanno fatto una cover live della canzone (Don't Fear) The Reaper durante un loro concerto (1999)[4].
- I Fu Manchu hanno fatto una cover di Godzilla contenuta nel loro album Eatin' Dust.
- La canzone Godzilla compare nella colonna sonora del videogame Guitar Hero.
- Il brano "Veteran of the Psychic Wars" compare nel film di animazione Heavy
Metal. - Il brano "Cities on flames with rock 'n' roll" compare nel videogioco Guitar Hero III: Legends of Rock
- La canzone "Cities On Flame With Rock'n'Roll" è stata reinterpretata dagli Iced Earth ed è presente nell'album "Tribute to the Gods" del 2000.
- Svariate loro canzoni compongono la colonna sonora di My Name Is Earl
- Uno dei personaggi del film The Stoned Age sostiene di aver "visto la luce" dopo essere stato casualmente illuminato da un riflettore durante un concerto della band (che compare nel film)
- La canzone (Don't Fear) The Reaper, probabilmente il loro brano più famoso, ha ricevuto un gran numero di citazioni:
- Fa da sottofondo al Reaper che "raccoglie" le anime nella puntata N° 12 della prima stagione di Supernatural,nella stessa serie anche Fire Of Unknown Origins e Burnin'For You appaiono alla puntata N° 17 della prima stagione in più nel stesso episodio numerose sono le citazione alla band.
- appare nella colonna sonora del film di John Carpenter Halloween, la notte delle streghe.
- appare nel film Benvenuti a Zombieland.
- compare anche nel romanzo di Stephen King "L'ombra dello scorpione" e nella sua trasposizione televisiva, in apertura del primo episodio.
- è citata nel thriller "Svaniti nel nulla" di Harlan Coben.
- riarrangiata come sottofondo acustico, compare anche nel film Scream, dove Neve Campbell la ascolta prima di essere aggredita in casa.
- appare nei videogiochi Prey (nel preciso momento in cui il protagonista viene rapito da una navicella aliena), Rock Band, True Crime New York e Ripper.
- è stata reinterpretata nel 1998 dal gruppo finlandese degli HIM
- è presente all inizio del diciassettesimo episodio (e gira,gira,gira...) della prima stagione di Agents of S.H.I.E.L.D.
- Compare nel finale della seconda stagione di Orange is the new black,quando Miss Rosa evade dal carcere alla guida di un furgone e investe Vee uccidendola .
- all'inizio di un episodio della terza stagione di Prison Break, ambientato in una prigione di Panama, si può sentire una cover di questo brano cantata in spagnolo.
- il suo ritornello compare al termine dell'episodio 2 della stagione 13' de I Simpson; durante l'episodio Homer vince un medaglione dei Blue Öyster Cult.
- è presente nella colonna sonora del film (titoli di coda) Sospesi nel tempo diretto da Peter Jackson con Michael J. Fox.
- La cover di (Don't fear) The Reaper eseguita dai Caesars appare nella sequenza finale dell'ottavo episodio della seconda stagione della serie "Six Feet Under" dal titolo "Ricordi di Natale" (It's the Most Wonderful Time in the Year)
- è inserita nella puntata 8 (Il mio avvocato innamorato) dell'ottava stagione di Scrubs cantata a cappella dalla band di Ted, l'avvocato.
- Nel film di John Carpenter "Il Signore Del Male" il marchio del male riportato sul braccio di un'attrice è il simbolo della band (il punto di domanda con la croce)
- I titoli di alcuni episodi del fumetto horror-western Djustine riprendono quelli di brani dei Blue Oyster Cult.
- La canzone "Don't Turn Your Back è inserita nel gioco Slender's Woods: entrando in una stanza della mansione di Matthew si può trovare un giradischi con il disco in vinile di Fire of Unknown Origin.
- La storia del gruppo e alcune sue canzoni sono al centro della trama del romanzo La via del male di J. K. Rowling, pubblicato sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith. Il titolo originale del libro è Career of Evil, e nelle intestazioni dei singoli capitoli compaiono titoli e versi di alcuni brani del gruppo.
- Molteplici riferimenti al gruppo e all'album Imaginos sono disseminati nel manga di Yukito Kishiro Alita l'angelo della battaglia, a partire dal nome dello scienziato pazzo Desty Nova e del corpo cibernetico della protagonista, chiamato appunto imaginos. Il simbolo della band - la combinazione di tre punti esclamativi e uno interrogativo messi a croce - è usato come emblema di uno dei personaggi del manga.
More Cowbell |
Nel 2000, i Blue Öyster Cult furono l'oggetto di uno sketch del Saturday Night Live, che è entrato nell'immaginario collettivo degli americani e ha reso l'espressione "more cowbell" (letteralmente "Più campanaccio") un'espressione comune. La scena, che si propone di essere un episodio fittizio di Behind the Music del canale VH1, è ambientata nel 1976, durante la registrazione di (Don't Fear) The Reaper. Per godersi lo sketch bisogna innanzitutto essere al corrente che il ritmo di tutto il brano è scandito da una cowbell (in italiano campana o campanaccio), una percussione chiamata in questo modo proprio per via della sua forma che ricorda appunto le campane legate al collo delle mucche. In realtà questo strumento venne suonato da Eric Bloom, ma nella scenetta il compito viene assegnato ad un personaggio fittizio, chiamato Gene Frenkle, interpretato da Will Ferrell.
Nello sketch, Christopher Walken interpreta il produttore Bruce Dickinson (da non confondersi con l'omonimo del cantante degli Iron Maiden), mentre altri attori interpretano i musicisti. La band inizia a suonare la canzone, ma è costretta ad interrompersi in quanto Frenkle suona il cowbell a volume troppo alto rispetto al resto della band, ma Dickinson entra nello studio sostenendo di volere more cowbell, con stupore della band, che invece considera il suono dello strumento troppo fastidioso. Frenkle, in seguito all'incoraggiamento di Dickinson, suona il campanaccio più forte di prima, causando un'altra interruzione della registrazione. Frenkle sembra deciso a voler seguire i consigli del resto del gruppo e mettersi in disparte, ma Dickinson torna in scena, sostenendo di volere more cowbell e dicendo a Frenkle di continuare a suonare in quel modo. A questo punto tutta la band si oppone a Frenkle, che invece tenta di provocarli arrivando a suonare il cowbell a pochi centimetri dall'orecchio di Eric Bloom (Chris Parnel), al punto di non rendersi conto di essere completamente fuori tempo. Vi è un'altra discussione tra i musicisti, ma Dickinson rimane convinto della sua scelta. A questo punto Frenkle tiene un discorso semi-serio al resto della band, con cui riesce a convincerli a registrare la sua parte nel brano; subito dopo, mentre il gruppo ricomincia a suonare, lo sketch termina un fermo immagine su Gene Frenkle, con la scritta "In Memoriam: 1950-2000", per sottolineare che il video in questione doveva essere un tributo a lui dedicato.
Il Bruce Dickinson interpretato da Walken, in realtà, non fu un produttore, ma un manager della Columbia Records, che non ebbe mai a che fare con il gruppo durante le registrazioni dei brani. Si pensa che invece il personaggio di Walken fosse in realtà una caricatura di Sandy Pearlman, il vero manager del gruppo, per via dei suoi modi di parlare, vestire e camminare.
Come è accaduto con altre battute tratte dal SNL, la frase More cowbell divenne un vero e proprio tormentone ed entrò nell'uso comune. In seguito a questo, gli stessi Blue Öyster Cult, durante l'esecuzione live del brano, utilizzarono un roadie che suonasse il cowbell sul palco.
Formazione |
Attuale |
Eric Bloom - voce, chitarra (1969-presente)
Buck Dharma - chitarra, cori (1967-presente)
Richie Castellano - chitarra, basso, tastiere, cori (2004-presente) (basso 2004-2007; chitarra 2007-presente)
Kasim Sulton - basso, cori (2012-presente)
Jules Radino - batteria, percussioni (2004-presente)
Ex componenti |
Les Braunstein - voce, chitarra (1967-1969)
Allen Lanier - chitarra, tastiere, cori (1967-1985, 1987-2007)
Tommy Zvoncheck - chitarra, tastiere, cori (1985-1987)
Andrew Winters - basso, cori (1967-1971)
Joe Bouchard - basso, cori (1971-1986)
Jon Rogers - basso, cori (1986-1995)
Greg Smith - basso, cori (1995)
Danny Miranda - basso, cori (1995-2004)
Rudy Sarzo - basso, cori (2007-2012)
Albert Bouchard - batteria, percussioni, cori (1967-1981, 1985)
Rick Downey - batteria, percussioni (1981-1985)
Jimmy Wilcox - batteria, percussioni (1985-1987)
Ron Riddle - batteria, percussioni (1987-1991)
Chuck Burgi - batteria, percussioni (1991-1992, 1992-1995, 1996-1997)
John Miceli - batteria, percussioni (1992, 1995)
John O'Reilly - batteria, percussioni (1995-1996)
Bobby Rondinelli - batteria, percussioni (1997-2004)
Al Pitrelli - chitarra, cori (touring member 1999)
Andy Ascolese - chitarra, tastiere, basso (touring member 2012-2014)
Discografia |
Album studio |
- 1972 - Blue Öyster Cult
- 1973 - Tyranny and Mutation
- 1974 - Secret Treaties
- 1976 - Agents of Fortune
- 1977 - Spectres
- 1979 - Mirrors
- 1980 - Cultösaurus Erectus
- 1981 - Fire of Unknown Origin
- 1983 - The Revölution by Night
- 1985 - Club Ninja
- 1988 - Imaginos
- 1994 - Cult Classic
- 1998 - Heaven Forbid
- 2001 - Curse of the Hidden Mirror
Live |
- 1975 - On Your Feet or on Your Knees
- 1978 - Some Enchanted Evening
- 1982 - Extraterrestrial Live
- 2002 - A Long Day's Night
Raccolte |
- 1990 - Career of Evil: The Metal Years
- 1995 - Workshop of the Telescopes (2-disc set)
- 2000 - Don't Fear the Reaper: The Best of Blue Öyster Cult
- 2003 - The Essential Blue Öyster Cult
Note |
^ abcd Allmusic.com - Blue Öyster Cult
^ scaruffi.com - Blue Öyster Cult
^ pg=PA18&dq=Sandy+Pearlman+heavy+metal+Blue+%C3%96yster+Cult&hl=it&ei=FOy9TPqnHsSOswbz6rzIDQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=9&ved=0CFIQ6AEwCA#v=onepage&q&f=false Articolo sul Billboard magazine risalente al 18 agosto 1973
^ YouTube
Bibliografia |
- Nick Logan e Bob Woffinden, Enciclopedia del rock, Milano, Fratelli Fabbri Editore, 1977.
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Blue Öyster Cult
Collegamenti esterni |
Sito ufficiale, su blueoystercult.com.
Canale ufficiale, su YouTube.
(EN) Blue Öyster Cult, su The Encyclopedia of Science Fiction.
(EN) Blue Öyster Cult, su Internet Movie Database, IMDb.com.
(EN) Blue Öyster Cult, su AllMusic, All Media Network.
(EN) Blue Öyster Cult, su Discogs, Zink Media.
(EN) Blue Öyster Cult, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Official site, su blueoystercult.com.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 127762021 · ISNI (EN) 0000 0001 2154 7054 · LCCN (EN) nr89011529 · GND (DE) 1217768-4 · BNF (FR) cb13902036m (data) |
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