Roccantica




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Roccantica
comune



Roccantica – Stemma Roccantica – Bandiera
Roccantica – Veduta
Localizzazione
Stato
Italia Italia
Regione
Lazio Coat of Arms.svg Lazio
Provincia
Provincia di Rieti-Stemma.png Rieti
Amministrazione
Sindaco Alberto Sciarra (lista civica)
Territorio
Coordinate
42°19′N 12°42′E / 42.316667°N 12.7°E42.316667; 12.7 (Roccantica)Coordinate: 42°19′N 12°42′E / 42.316667°N 12.7°E42.316667; 12.7 (Roccantica)
Altitudine 457 m s.l.m.
Superficie 16,72 km²
Abitanti 550[1](31-5-2018)
Densità 32,89 ab./km²
Comuni confinanti
Cantalupo in Sabina, Casperia, Monte San Giovanni in Sabina, Poggio Catino, Rieti, Salisano
Altre informazioni
Cod. postale 02040
Prefisso 0765
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT
057061
Cod. catastale H427
Targa RI
Cl. sismica zona 2B (sismicità media)
Nome abitanti roccolani
Patrono san Valentino
Giorno festivo 14 febbraio
Cartografia

Mappa di localizzazione: Italia

Roccantica

Roccantica



Roccantica – Mappa
Posizione del comune di Roccantica nella provincia di Rieti
Sito istituzionale

Roccantica è un comune italiano di 550 abitanti in provincia di Rieti, in Lazio.




Indice






  • 1 Geografia fisica


    • 1.1 Territorio


    • 1.2 Clima




  • 2 Storia


  • 3 Monumenti e luoghi d'interesse


    • 3.1 Architetture religiose


    • 3.2 Aree naturali




  • 4 Società


    • 4.1 Evoluzione demografica




  • 5 Amministrazione


    • 5.1 Altre informazioni amministrative




  • 6 Note


  • 7 Altri progetti





Geografia fisica |




Una via di Roccantica



Territorio |


Roccantica sorge a 457 metri di altezza sul livello del mare, su un costone dei monti Sabini. Nel territorio comunale si erge il monte Pizzuto, fino ad un'altezza di 1.288 m s.l.m.



Clima |


Classificazione climatica: zona E, 2196 GR/G



Storia |


Il 2 aprile 568, giorno successivo alla Pasqua, Albonio, re dei Longobardi, lascia le naìe rive danubiane (Pannoia) e per il passo del Prendil nel Friuli invade l’Italia. Tra gli storici la consistenza numerica dell’orda è varia: si va dai centomila combattenti ai duecentomila uomini, o addirittura ai trecentomila combattenti. La lenta migrazione longobarda attraverso l’Italia, avvenne senza grandi battaglie; furono pochi i paesi resistenti, nessuna città, esclusa Pavia, resse l’urto. Anche quest’ultima, dopo un anno di assedio aprì le porte. Albonio affidò le sue terre a Faroaldo I che così ne fu il primo duca; poi sotto Ariulfo quel ducato ebbe la sua massima estensione anche se, tra il 569-70, sopraggiunse anche la peste. I villaggi divennero deserti, anche i pochi superstiti avevano i segni della morte nel volto e vagavano in cerca di una via migliore. Sorge l’astro di Carlo, detto Magno dai posteri e i duchi di Spoleto, zona che comprendeva Roccantica, gli giurarono fedeltà. Il 28 gennaio 814 muore Carlo e l’italia è di Bernardo (figlio di Pipino e nipote di Carlo) ma Ludovico il Pio (altro figlio di Carlo) l’assegna a suo figlio Lotario. Si assiste alla ribellione di Bernardo, con la morte di Pipino e Ludovico, segue la rivolta dei fratelli di Lotario con la definitiva assegnazione dell’Italia a Lotario. A questo re si deve il primo documento su Roccantica. E’ dell’anno 840 e Roccantica viene menzionata col nome di “FUNDUM ANTIQUUM” dall’editto emesso da questo re franco. Roccantica è quindi in quest’epoca un fundum, un fondo, case e terreni coltivati o incolti. Questo fundum, posto sotto la giurisdizione farense, costituisce con dura fatica quella che sarà l’odierna torre e le prime mura di difesa. Il fundum quindi diventa Rocca e le mura originarie dovrebbero essere quelle che oggi circondano la torre. Intorno alla rocca si insinuarono un primitivo nucleo di case. Il 23 agosto 846 sbarcarono alle foci del Tevere i Saraceni. Penetrarono all’interno del Lazio e misero a ferro e fuoco tutti i villaggi, Roccantica compresa. I paesi erano devastati dall’assedio Saraceno e questa devastazione durò oltre trent’anni. Finalmente Giovanni X raccoglie milizia a Roma, nella Tuscia e nella Sabina e, con il comando di Teofilatto dei conti di Tuscolo e di Alberico le truppe cacciarono i Saraceni dalla Sabina. Siamo nel 936 quando muore l’abate Ratfredo e Farfa attraversa un periodo di decadenza. Tutta la Chiesa attraversa un periodo critico e la Sabina tutta si avvia a divenire un selva semideserta che solo lo spuntare dell’anno Mille vedrà a poco a poco rifiorire. Tre anni prima dell’anno Mille l’abate Ugo prende in mano le redini del monastero farense. In questo spazio di tempo così desolato si insinua una terza forza tra la Chisa e Farfa: i Crescenzi. I Crescenzi prendono il nome da un appartenente a quel casato: Crescenzio, conte e erettore del territorio sabinate dove, già nel 967, possedeva ricchi patrimoni. Questa famiglia aveva messo radici nella Sabina dopo aver ottenuto l’”honor” comitale da papa Giovanni XIII discendente di questa famiglia, ed ora esercitava il proprio potere su queste terre. Il papa regnante ora è Benedetto X al quale si affiancherà Niccolò II. Ambedue i papi furono regolarmente eletti, ma il papa che più interessa nella stori di Roccantica è sicuramente Niccolò II. Niccolò II era il futuro papa nato agli inizi dell’XI secolo col nome di Gherardo (o Gerrdo). Venne d Firenze, dove era vescovo dal 1045, e a Sutri, dopo la deposizione di Benedetto X, fu eletto alla guida della Chiesa. Niccolò II fu consacrato a Roma il 13 aprile 1059 ed attuò profonde riforme tra le quali, importantissima, quella concernente l’elezione pontificia. Niccolò voleva riformale la Chiesa Sabina e riconquistare le terre perdute in questi luoghi dalle vecchie razzie. Il papa ricorse, dunque, ad un’alleanza, assurda per quel periodo: si alleò con gli allora odiati normanni: Riccardo e Roberto il Guiscardo del casto di Hauteville (Altavilla). con l’aiuto del primo Altavilla il papa poté prendere Galeria ed impadronirsi di Benedetto X, che venne deposto nel concilio Laterano ridotto alla sola comunione laica. Con l’aiuto del secondo poté riconquistare la Sabina, togliendola ai Tuscolani e a Crescenzi, sostenitori di Benedetto X. Proprio in questo periodo si colloca l’episodio della difesa della Rocca de Antiquo, datasi spontaneamente a papa Niccolò II, contro i Crescenzi. Niccolò è presente alla Rocca de Antiquo, poi a Rieti, poi all’Aquila. Le truppe Crecenziane assalgno la Rocca. I roccolani combattono e si difendono come possono, gettando sugli assalitori tutto quel che capita tra le mani, brandendo forconi, asce, semplici bastoni. Lotta impari, sia per numero dei contendenti sia per gente da una parte avvezza alle battaglie (come le truppe dei Crescenzi) e i roccolani usi soltanto al lavoro dei campi. Si assiste ad una carneficina. Giunge l’aiuto del Guiscardo, ma per la vita degli abitanti della Rocca, esso è tardivo, pochi sono gli scampati. Di un piccolo borgo fortificato rimangono a testimonianza della lotta solo fumnti rovine. Rocca de Antico non esiste più. Ma subito dopo, passata la tempesta, anche se ancora tutto è desolazione, Niccolò non dimentica quella “Rocca” a lui fedele e lo spopolato borgo torna a risorgere attraverso l’emanazione di una Bolla. Resti di un borgo tornano ad essere “Castra”, sottoposto alle dirette dipendenze del papa e a quelle della Camera Apostolica, “Fidelis et constans” così come è ancora scritto nel motto di Roccantica. Castra privilegiato nei secoli che verranno, perché detentore di quel “Privilegium” e questo fino al 1802, cioè fino all’abbolizione della feudalità da parte dello Stato Pontificio. Dei dodici Roccolani sopravvissuti all’assalto alla rocca, ancora oggi possiamo leggere i nomi, citati uno ad uno, all’inizio del documento papale.



Monumenti e luoghi d'interesse |



Architetture religiose |


Sono di notevole interesse le chiese gotiche di San Valentino e di Santa Caterina; quest'ultima è stata affrescata nel 1430 da Pietro Coleberti con otto dipinti sulla vita della santa Caterina d'Alessandria.



Aree naturali |


Nel territorio comunale di Roccantica esiste la grande dolina, nota come Revotano, del diametro di circa 250 metri, in cui, secondo una credenza locale, sarebbe sprofondato il precedente villaggio.



Società |



Evoluzione demografica |


Abitanti censiti[2]






Amministrazione |


Nel 1923 passa dalla provincia di Perugia in Umbria, alla provincia di Roma nel Lazio, e nel 1927, a seguito del riordino delle circoscrizioni provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, quando venne istituita la provincia di Rieti, Roccantica passa a quella di Rieti, venendo allo stesso tempo accorpata al comune di Casperia.




Vista di Celleno, Orte, Calvi, Roccantica e Casperia.


Nel 1939 viene nuovamente staccata da Casperia, riacquistando dignità comunale.


































Periodo
Primo cittadino
Partito
Carica
Note

2004

2009
Loretta Sabatini

lista civica

Sindaco


2009
2014
Riccardo Bianchini

lista civica

Sindaco

2014
in corso
Alberto Sciarra

lista civica

Sindaco



Altre informazioni amministrative |


  • Fa parte della Comunità montana "Sabina"


Note |




  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 maggio 2018.


  2. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.



Altri progetti |



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Controllo di autorità
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