Acireale
Acireale comune | |||||
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Localizzazione | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Sicilia | ||||
Città metropolitana | Catania | ||||
Amministrazione | |||||
Sindaco | Stefano Alì (M5S) dal 25-06-2018 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 37°36′45″N 15°09′56″E / 37.6125°N 15.165556°E37.6125; 15.165556 (Acireale) | ||||
Altitudine | 161 m s.l.m. | ||||
Superficie | 40,43 km² | ||||
Abitanti | 52 093[1](31-7-2018) | ||||
Densità | 1 288,47 ab./km² | ||||
Frazioni | Vedi elenco | ||||
Comuni confinanti | Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant'Antonio, Giarre, Riposto, Santa Venerina, Zafferana Etnea | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 95024 | ||||
Prefisso | 095 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
Codice ISTAT | 087004 | ||||
Cod. catastale | A028 | ||||
Targa | CT | ||||
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media) | ||||
Cl. climatica | zona C, 978 GG[2] | ||||
Nome abitanti | Acesi | ||||
Patrono | Santa Venera | ||||
Giorno festivo | 26 luglio | ||||
Cartografia | |||||
Acireale | |||||
Posizione del comune di Acireale nella città metropolitana di Catania | |||||
Sito istituzionale | |||||
Acireale (Jaci-Riali o Jaci in siciliano[3]) è un comune italiano di 52 093 abitanti. È il secondo comune più popoloso della città metropolitana di Catania in Sicilia, il quattordicesimo comune più popoloso della Sicilia (nonché il sesto comune non capoluogo più popoloso della medesima regione) ed il 136º più popoloso in Italia.
È il centro principale dell'hinterland acese, comprendente, oltre ad Acireale, i comuni di Aci Catena, Aci Sant'Antonio, Aci Castello, Aci Bonaccorsi, Valverde e parte di Santa Venerina, in origine tutti ricompresi nel territorio dell'antica Aquilia, che insieme formano un'unica area urbana senza soluzione di continuità di oltre 130.000 abitanti.
Città formatasi da piccole migrazioni dal territorio a sud, oggi l'impianto urbanistico è quello tipico delle città tardo-medievali della Sicilia.
Sorge a metà della costa Ionica siciliana. I suoi abitanti si chiamano acesi (jacitani in siciliano). È sede della diocesi di Acireale.
Acireale è nota per il suo carnevale, per il barocco e, fino a pochi anni fa, per le sue terme. Vicina all'Etna, comprende nel suo territorio una serie di borghi marinari dotati di porticciolo, tra cui Santa Maria la Scala e Capo Mulini.
Indice
1 Geografia fisica
1.1 Territorio
1.2 Clima
2 Storia
2.1 Simboli
3 Monumenti e luoghi d'interesse
3.1 Piazza del Duomo
3.2 Centro storico
3.3 Periferia
3.3.1 Piazze e vie storiche centrali
3.4 Luoghi di interesse naturalistico
3.4.1 Bosco d'Aci
3.4.2 La Timpa
4 Società
4.1 Evoluzione demografica
4.2 Etnie e minoranze straniere
4.3 Istituzioni, enti e associazioni
4.3.1 Sanità
4.3.2 Giustizia e Forze dell'ordine
4.3.3 Altri uffici e istituzioni
5 Cultura
5.1 Istruzione
5.1.1 Scuole
5.1.2 Musei
5.2 Miti e leggende
5.3 Acireale nella cultura popolare siciliana
5.4 Teatro
5.5 Media
5.6 Cinema
5.7 Gastronomia
5.8 Eventi
6 Geografia antropica
6.1 Urbanistica
6.2 Quartieri
6.3 Frazioni
6.3.1 Elenco delle frazioni
7 Economia
8 Infrastrutture e trasporti
9 Amministrazione
9.1 Gemellaggi
9.2 Altre informazioni amministrative
10 Sport
10.1 Impianti sportivi
11 Curiosità
12 Note
13 Bibliografia
14 Altri progetti
15 Collegamenti esterni
Geografia fisica |
Territorio |
Il comune è stato costruito in un altopiano su di un terrazzo di origine lavica, chiamato la Timpa, che, con i suoi 161 metri di altezza, la pone quasi a strapiombo sul mar Ionio. La costa, dove sorgono diverse borgate, è caratterizzata dalla scogliera di origine lavica. Vi è anche una certa ricchezza di sorgenti d'acqua e di verde e la zona circostante è coltivata, soprattutto ad agrumi. Situato sulla Riviera dei Ciclopi, sul mar Ionio, nella Sicilia orientale, alle pendici meridionali dell'Etna.
Clima |
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Il clima è tipicamente mediterraneo, con estati calde e secche e inverni miti e piovosi. La neve è rara, ma si è vista occasionalmente nel corso degli anni durante forti ondate di freddo.
Storia |
Il nome della città deriva dalla mitologia greca, in cui vi era posto per un personaggio chiamato Aci. Questi era un pastore di cui si innamorò la ninfa Galatea, di cui a sua volta era innamorato il ciclope Polifemo che schiacciò il rivale sotto un masso. Dal sangue del pastore nacque un fiume[4] chiamato Akis dai greci, prevalentemente sotterraneo. Il nome della città ha subito dunque una lenta evoluzione: diventò Jachium sotto i bizantini, Al Yag con gli arabi e quindi Aci d'Aquila (o Aquilia) con gli spagnoli. Nel XIV secolo la città si stabilì nel territorio attuale (prima sorgeva nei pressi del castello di Aci, oggi Aci Castello) con il nome di Aquilia Vetere prima, e di Aquilia Nuova in seguito. Il nome Acireale fu attribuito alla città, secondo la tradizione, da Filippo IV di Spagna solo nel 1642[5].
Una capitale "semi-perfetta" |
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Al centro di ricchi traffici mercantili e popolata da nobili e ricchi artigiani per secoli, Acireale è stata vicina spesso ad affermarsi come capitale, specie nei confronti degli altri casali vicini a cui fornì sia le menti che finanziamenti. Tuttavia la storia della città caratterizzata da crescite e crisi la farebbero meglio definire come capitale "semi-perfetta". Acireale non fu mai capitale (tranne un brevissimo periodo nel XVI secolo, con gli Alagona) ed a testimonianza quasi eloquente di questo paradosso può essere portato il Duomo, realizzato nelle maestose forme tardo-barocche secoli prima che la città fosse elevata a sede di Diocesi, le chiese, i palazzi nobiliari e tutto il suo centro storico o la stessa riacquisizione della demanialità operata con una onerosa tassazione delle mercanzie, avvenuta fra l'altro ben due volte. |
Si narra che Acireale e le altre Aci trassero la propria origine da Xiphonia, una misteriosa città greca oggi del tutto scomparsa. I poeti Virgilio e Ovidio fecero risalire il mito della fondazione alla storia d'amore tra Galatea e Aci, ucciso per gelosia dal ciclope Polifemo.
In epoca romana nello stesso territorio nacque una città chiamata Akis, e che storicamente partecipò alle guerre puniche. Nel Medioevo il borgo si consolidò attorno al castello di Aci e solo nel Trecento una decina di nuclei familiari si spostarono più a nord, dove nacque Aquilia (Aci d'Aquila) o Aquilia Nuova, primo punto stabile dell'odierna città.
Il Cinquecento fu importantissimo per Aquilia Nuova, dove si consolidò un forte ceto mercantile che portò una notevole ricchezza alla città e si insediarono diverse corporazioni ed ordini religiosi lasciando una impronta tanto indelebile che ancora oggi spesso viene citata come «la città dalle cento campane».
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«Acireale è una sorta di medioevale Avignone sede di tutte le possibili corporazioni e ordini, religiosi e conventi ed istituti e collegi e perfino di sei licei cattolici (oltreché di uno statale)...» |
(Carlo Levi Tracce della memoria, pagina 98.) |
Nel 1528 l'imperatore Carlo V la eresse a comune. Nel Seicento, il territorio di Aquilia perse molti territori (divenuti universitas, cioè città) ma ottenne il nome odierno, grazie all'intervento del re Filippo IV nel 1642. L'11 gennaio 1693 la città fu in parte distrutta dal terremoto, che sconvolse tutta la Sicilia sud-orientale.
Nel 1848 fu uno dei principali centri dei moti in Sicilia. Nel 1873 con l'apertura dello stabilimento termale Santa Venera e l'inaugurazione dell'annesso Grand Hotel des Bains, Acireale divenne un centro termale di una certa notorietà. Dal 1861 è stata capoluogo del Circondario di Acireale, abolito poi, come tutti i circondari d'Italia, dal regime fascista nel 1927.
Ottiene il titolo di Città con decreto presidenziale del 30 novembre 2005.
Oggi è nota in particolar modo per il Carnevale di Acireale, tra i più famosi a livello nazionale, che attrae visitatori provenienti da gran parte d'Italia, data la presenza, accanto ai carri allegorico-grotteschi e ai gruppi mascherati in sfilata, dei carri infiorati, prerogativa tipica acese.
Inoltre, grazie alla presenza del Pal'Art Hotel (già PalaTupparello), il palazzetto dello sport più capiente in Sicilia, Acireale è spesso nota per ospitare, ogni anno, numerosi concerti dei più noti cantanti e gruppi musicali italiani.
Simboli |
Lo stemma attuale di Acireale si ricollega al sigillo dell'“Universitas di Aci” concesso al tempo dell'ottenimento dell'autonomia comunale. La blasonatura attuale, modificata con delibera del consiglio comunale del 6 dicembre 2008, è la seguente:[6]
«Di cielo, al mare di azzurro fluttuoso d'argento sostenente a sinistra lo scoglio di grigio al naturale uscente dal fianco sinistro; esso scoglio sostenente il castello triturrito d'oro, la torre centrale più alta e più larga, esso castello, murato di nero, merlato alla guelfa, il fastigio di cinque, le torri ognuna di tre, esso castello, aperto di nero finestrato dello stesso, tre poste in fascia; le torri ognuna di due ordinate in palo; la torre centrale sostenente il leone d'oro uscente, linguato di rosso, coronato all'antica d'oro, tenente, con le zampe anteriori l'asta di nero munita del vessillo bifido e svolazzante a destra di rosso caricato dalla croce d'oro, esso castello accompagnato a destra da tre faraglioni fortemente cuspidati di grigio al naturale fondati sul mare; il tutto accompagnato nel cantone destro del capo dalle lettere maiuscole A e G d'oro. Ornamenti esteriori da città» |
Monumenti e luoghi d'interesse |
Paolo Vasta e la scuola tardo barocca acese |
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Paolo Vasta, pittore e architetto, fu il caposcuola di una corrente di artisti locale a partire dall'apertura, nel 1734, di ritorno da un lungo periodo romano, di una bottega d'arte in città. La bottega riuscirà a godere di una certa fama ed egli avrà alcuni famosi apprendisti fra cui Vito D'Anna, palermitano, considerato uno dei maggiori esponenti della pittura siciliana del XVIII secolo, Michele Vecchio, Giuseppe Grasso Naso, il figlio Alessandro ed altri. |
Piazza del Duomo |
Il centro di Acireale è la Piazza del Duomo, su cui si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città, tra cui la Chiesa Cattedrale, la Basilica dei Santi Pietro e Paolo, il Palazzo del Comune, il Palazzo Modò.
Cattedrale di Acireale è dedicata a Maria Santissima Annunziata, ma è comunemente attribuita al culto di Santa Venera, la patrona. L'impianto originale risale al XV secolo ed è stato rimaneggiato nei secoli successivi. All'interno si trovano opere di Pietro Paolo Vasta, Antonio Filocamo, Giuseppe Sciuti, Francesco Patané, Vito D'Anna e Giacinto Platania.- La Basilica dei Santi Pietro e Paolo fu costruita nel 1550 e ricostruita nel 1608. Ha un prospetto barocco, progettato da Vasta nel 1741. Il campanile è del XIX secolo; un secondo campanile, pur se progettato non venne mai realizzato. L'interno, a navata unica, fu ristrutturato dopo il terremoto del 1818. Vi si trovano alcune tele del Vasta, di Giacinto Platania ed una statua del Cristo alla Colonna, di autore ignoto, molto venerata in città e tradizionalmente portata in processione ogni 70 anni. Nel giugno del 1933 papa Pio XI l'ha elevata alla dignità di basilica minore.[7]
- Il Palazzo Municipale, o Loggia Giuratoria, di chiaro impianto scenografico barocco, fu progettato dopo il 1640 e rimaneggiato nel XVIII secolo. Da ammirare i "mascheroni", le mensole che reggono le balconate. All'interno, vi è un'esposizione di divise militari d'epoca.
- Il Palazzo Modò (ex Teatro Eldorado) è un palazzo, che non prospetta direttamente sulla piazza ma ne è defilato. Della originaria struttura rimangono due balconi con reggimensole baroccheggianti, dei "mascheroni" ed il nome del teatro Eldorado, realizzato al suo interno nel 1909 ed attivo sino al primo dopoguerra.
La pavimentazione della piazza è stata rinnovata nel 2009. I lavori sono stati affidati agli architetti Paolo Portoghesi e Vito Messina e all'ingegnere Aldo Scaccianoce i quali reputarono che le mattonelle in cemento stonassero con lo stile Barocco che caratterizza la città.
La nuova pavimentazione della piazza duomo di Acireale è stata preparata seguendo il progetto che si sviluppa con una geometria ben definita. Il piano della pavimentazione è suddivisibile in 8 anelli concentrici che sono, a loro volta, suddivisi in 12 settori per i primi due anelli e 24 settori per i rimanenti; al centro della geometria si sviluppa un rosone, il tutto per rappresentare una cupola rovesciata come se questa fosse guardata dal basso verso l'alto dalla parte interna.
Ogni settore è composto da 9 o 18 mattonelle di marmo denominato white-cream delimitato da una doppia fascia di pietra lavica doppiamente lavorata: bocciardata e levigata.
È stata coperta una superficie di 1600 m² di cui 60 costituiti dal rosone centrale che tra pietra lavica e un minuzioso mosaico accoglie lo stemma della città di Acireale.
Tecnicamente la preparazione dei tagli dei materiali è partita ancora prima dell'apertura del cantiere edile sulla piazza. Si sono infatti dovute preparare 145 diverse forme di taglio di marmo beige, per un totale di 1350 mattonelle, 28 diversi tagli di pietra lavica bocciardata per un totale di 600 fasce circa e altrettante in pietra lavica levigata. La scelta e l'accostamento delle due lavorazioni di pietra lavica è stata appositamente consigliata per evidenziare ancora di più la tridimensionalità che si era discussa nel progetto.
Per quanto riguarda il rosone, costituito da sei cerchi intrecciati tra loro secondo una geometria esagonale, sono state impiegate 132 fasce laviche distribuite tra levigate e bocciardate. Al centro si forma così un alloggio esagonale dove è stato installato lo stemma della città, il tutto arricchito da un elegante mosaico di sassolini. Si può quindi stimare che sono stati preparati circa 2700 pezzi, dello spessore di 3 centimetri, per coprire i 1600 metri quadrati.
La localizzazione del centro, che non è stata scelta a caso dai progettisti, ha origine in un punto che è l'intersezione di due assi: quello ortogonale al comune e quello ortogonale alla fiancata laterale della cattedrale. Da questo punto in maniera assialsimmetrica si sviluppa il disegno della piazza.
Al centro viene installato lo stemma della città con orientamento che segue l'asse ortogonale al comune. La preparazione, e quindi la lavorazione, dello stemma è stata rigorosa. Sono state rispettate le regole ufficiali in accordo con la regola araldica della preparazione degli stemmi. Lo scudo e la corona sono realizzati con lo stesso marmo impiegato per la pavimentazione con degli incassi di pietra lavica “occhio di pernice” per rappresentare i tre faraglioni e la roccia ai piedi del castello. La lavorazione delle linee segue una tracciatura con profondità variabile dai 2 ai 4 millimetri e con spaziature che non scendono al di sotto dei 4 millimetri. La scelta della profondità della tracciatura è stata studiata considerando che lo stemma, come il resto della piazza, è soggetto al continuo calpestìo dei pedoni.
Centro storico |
Nel centro storico vi sono altre chiese, altri palazzi e vari monumenti di grande interesse:
Basilica collegiata di San Sebastiano, è la chiesa più importante di Acireale, dichiarata monumento nazionale, nonché monumento messaggero di una cultura di pace dall'UNESCO. Realizzata a partire dal Settecento, presenta una facciata a più ordini, preceduta da una balaustra. L'interno è ricco di affreschi di Pietro Paolo Vasta;
Chiesa di Sant'Antonio da Padova, è la più antica chiesa della città, forse l'unica che risale al periodo di Aquilia Nuova. Rimaneggiata nei secoli, anche a causa dei terremoti, conserva un bel portale in stile gotico. La chiesa era inizialmente intitolata a san Sebastiano e sede dell'antica confraternita dedicata al santo. Solo dopo la costruzione della nuova chiesa di San Sebastiano, venne dedicata al culto di sant'Antonio. Al suo interno si possono ammirare affreschi e tele di Alessandro e Pietro Paolo Vasta. Lo stesso Paolo Vasta, mentre lavorava al suo interno, colto da malore cadde da una impalcatura subendo l'incidente che gli costò la paralisi;
Chiesa di Santa Maria del Suffragio, appare quasi asimmetrica rispetto alla strada ed ha la facciata rivolta al mare. Tradizionalmente la necessità della costruzione della chiesa è attribuita alle mogli dei pescatori, che poco abbienti si trovavano a disagio nelle ricche e sontuose chiese frequentate dalla nobiltà cittadina. La chiesa fu realizzata nel XVII secolo. L'interno è ricchissimo di affreschi, tra cui Il Mistero dell'Eucaristia di Pietro Paolo Vasta sulla volta;
Chiesa di San Camillo, ha una facciata esterna molto scarna, ma è riccamente decorata all'interno. Realizzata nel 1621 a navata unica, fu affrescata da Paolo Vasta con le Storie del Vecchio Testamento con soggetto femminile e, per questo, definita da alcuni come "la Chiesa delle donne".
Il corso Umberto (ex via dell'Indirizzo) è il passeggio della città, via lungo la quale prospettano i diversi palazzi nobiliari. Svoltando a sinistra, dopo circa 350 m, si arriva in piazza Garibaldi (detta "la piazzetta", dagli acesi), dove è collocata al centro la statua dedicata ai caduti dello scultore acese Michele La Spina. Inoltre nel lato ovest della piazza prospetta il cinema-teatro Maugeri, il più grande di Sicilia al momento dell'inaugurazione (1952). Proseguendo in corso Umberto, per altri 500 m, si raggiunge piazza Indirizzo, dove sulla destra si trova l'ingresso alla Villa Belvedere, inaugurata nel XIX secolo e nel lato a nord il prospetto della chiesa dell'Indirizzo, in stile neoclassico. Non sono di minore importanza i palazzi nobiliari Musumeci (con portale d'ingresso in pietra lavica scolpita) e Calanna, e le chiese di San Biagio, Santa Maria degli Angeli, della Madonna del Carmelo nel quartiere Carmine, San Domenico, San Filippo Neri, San Rocco, Maria Santissima Odigitria e Maria Santissima Maddalena. Altre chiese si trovano dislocate nei vari quartieri del comune e il numero totale giustifica l'appellativo di città dai cento campanili.
Periferia |
Alla periferia sud si trovano le terme di Santa Venera. Costruite in stile neoclassico, sorgono all'interno del giardino inglese. Furono inaugurate nel 1873 dal barone Agostino Pennisi di Floristella e nel 1951 vennero acquisite dalla Regione Siciliana. Le terme sfruttano le stesse acque sulfuree-salso-bromo-iodiche, che venivano tradizionalmente utilizzate dai Greci e poi dai Romani, provenienti dalla zona delle antiche terme Xiphonie. A fianco delle terme, per accoglierne gli ospiti, era sorto il Grand Hotel des Bains in stile liberty; in esso soggiornò Richard Wagner e nella piscina posta all'interno del parco venne girato il film Palombella rossa di Nanni Moretti.
Di più recente costruzione sono gli impianti delle Terme di Santa Caterina (anni ottanta) siti nell'omonima borgata.
La frazione di Santa Caterina, separata dalla statale e dalla ferrovia dal centro cittadino, si sviluppa in posizione panoramica a picco sul mare. La presenza della frazione è attestata partire dal XVII secolo. La chiesa dedicata a Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto risale al XVIII secolo.
Nella provinciale per Santa Tecla si trova la chiesa del Presepe (detta anche chiesa di Santa Maria della Neve), dove è possibile ammirare un presepe del Settecento. L'edificio, edificato nell'antro di una grotta lavica nel 1752, espone all'interno una tela di Vito D'Anna.
Altro luogo caratteristico sono le chiazzette una antica trazzera (stradina) che a zig-zag conduce al mare di Santa Maria la Scala e dove si trova la seicentesca Fortezza del Tocco.
Il Santuario di Maria Santissima di Loreto si trova su un'altura ad est della città. Venne edificato a partire dal 1548 dall'eremita Giovanni Maccarrone. La struttura ha la pianta quadrangolare, come dal modello della Casa Santa di Loreto. All'interno affreschi di Pietro Paolo Vasta e Alessandro Vasta e di Matteo Ragonisi.
Piazze e vie storiche centrali |
Piazza Duomo, piazza Indirizzo, Piazza Europa, piazza Lionardo Vigo, piazza Agostino Pennisi, piazza Porta Gusmana, piazza Garibaldi, piazza Cappuccini, piazza San Domenico, piazza Marconi, piazza San Biagio. Corso Umberto (già via dell'Indirizzo), corso Savoia (già via Carolina), corso Italia, corso Sicilia, via Cavour, via Marchese di Sangiuliano, via Dafnica, via Galatea, via Roma, viale Regina Margherita.
Via Roma, arteria che collega la piazza Cappuccini con il corso Umberto, si chiama così in seguito a un'ordinanza del 1931, con la quale Benito Mussolini impose a tutti i podestà di intitolare una via centrale del comune alla capitale.
Luoghi di interesse naturalistico |
Bosco d'Aci |
Nel territorio di Acireale ricade l'area in cui sorgeva il bosco d'Aci, oggi ridotto solamente alle frazioni di Santa Maria degli Ammalati, San Giovanni Bosco, Pennisi, Piano d'Api e Santa Maria la Stella. Un tempo si estendeva in tutta la zona orientale dell'Etna e ospitava soprattutto querce e castagni. Claudiano lo citò nel mito del ratto di Proserpina e durante la dominazione romana era conosciuto come rifugio per i briganti. Disboscato a partire dal Quattrocento per ricavarne legname, si è ulteriormente ridotto per far spazio alle costruzioni cittadine.
La Timpa |
La Timpa è un promontorio tra 80 e 150 m di altezza circa a ridosso della costa di Acireale. Dal 1999 è diventata riserva naturale orientata. È caratterizzata da rocce di origine vulcanica a gradinate e da diverse faglie nelle quali cresce una fitta vegetazione; il territorio della riserva si presenta conservato ed in larga parte incontaminato, pur se inserito in un contesto particolarmente antropizzato, come la costa orientale a nord di Catania.
Società |
Evoluzione demografica |
Acireale è, dopo la città capoluogo, il comune più popoloso della città metropolitana di Catania e dell'Area metropolitana[8]. La popolazione è distribuita per poco più del 60% in città e la restante parte risiede nelle diverse frazioni, in un territorio molto antropizzato. Le dinamiche demografiche vedono un certo drenaggio di popolazione, dalla città alle frazioni ed anche ai comuni vicini, specie quelli di Aci Catena, Aci Sant'Antonio e Santa Venerina. Molto strette sono le relazioni con Catania, caratterizzate dalla complementarità a livello turistico (gli alberghi sono in massima parte nell'acese) e da pendolarismo per gli studi universitari e per ragioni di lavoro.
Abitanti censiti[9]
Etnie e minoranze straniere |
Gli stranieri residenti nel comune sono 1 394, ovvero il 2,65% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[10]:
Romania, 356
Sri Lanka, 162
Marocco, 131
Istituzioni, enti e associazioni |
Sanità |
- Ospedale "Santa Marta e Santa Venera" di Acireale
- Azienda Sanitaria Provinciale 3 Catania - Distretto di Acireale
- Croce Rossa Italiana - Comitato di Acireale
- A.I.A.S. - Sezione di Acireale
Giustizia e Forze dell'ordine |
- Ufficio del Giudice di pace di Acireale
- Commissariato di Pubblica Sicurezza di Acireale
- Comando Compagnia dei Carabinieri di Acireale
- Tenenza di Guardia di Finanza di Acireale
- Vigili del fuoco - Distaccamento provinciale di Acireale
Altri uffici e istituzioni |
- Agenzia delle Entrate - ufficio territoriale di Acireale
- INPS - punto informazioni di Acireale
- Regione Siciliana - Servizio Turistico di Catania - Unità Operativa di Acireale
- Capitaneria di Porto - Delegazione di spiaggia di Santa Maria la Scala e Ufficio Locale Marittimo di Pozzillo
- S.I.A.E. - mandataria di Acireale
- F.I.G.C. - Associazione Italiana Arbitri - sezione di Acireale
- Istituto Autonomo Case Popolari di Acireale
- Automobile Club Acireale
- Regione Siciliana - Centro per l'impiego n.13 di Acireale
Cultura |
Istruzione |
Scuole |
La città era cresciuta nella seconda metà del XIX secolo come "Città degli studi" in quanto vi era un patrimonio di diversi collegi e istituti di istruzione superiore che oggi, in assenza di un polo universitario, può considerarsi perduto. Vi sono un grande numero di istituti di istruzione superiore di secondo grado, pubblici e privati, divisi tra licei, istituti tecnici e professionali, di cui si servono in gran parte anche gli studenti di comuni limitrofi.
Le scuole secondarie di secondo grado statali presenti nel territorio comunale sono:
- Liceo Classico "Gulli e Pennisi"
- Liceo Scientifico - Linguistico - Scienze Applicate - Sportivo "Archimede"
- Liceo Linguistico - economico sociale - Scienze Umane "Regina Elena"
- Istituto d'Istruzione Superiore "F. Brunelleschi" - Liceo Artistico e Istituto Tecnico Economico - sezione per il turismo
- Istituto d'Istruzione Superiore "Majorana - Meucci" - Tecnico Economico - sezioni: amministrazione, finanza e marketing; sistemi informativi aziendali; Professionale - sezioni: servizi socio sanitari; manutenzione tecnica
- Istituto d'Istruzione Superiore "G. Ferraris" - sezioni: informatica e telecomunicazioni; elettronica, elettrotecnica ed automazione meccanica; meccatronica ed energia; chimica biotecnologie ambientali e sanitarie; costruzioni, ambiente e territorio
Musei |
Biblioteca e pinacoteca Zelantea, è un'istituzione del XVII secolo, ospitata in un palazzo neoclassico realizzato nel XIX secolo dall'ingegnere Mariano Panebianco, che raccoglie alcune collezioni d'arte e di testi antichi. È visitabile su richiesta al personale.- Nel Museo delle tradizioni contadine di Aci Platani si trova la ricostruzione di una tipica abitazione di una famiglia contadina etnea del XIX secolo.
- Il Museo delle uniformi, ospitato presso il palazzo del Comune in Piazza Duomo raccoglie una collezione di uniforme storiche a partire dalla fine del XVIII secolo.
- Il Museo dell'Opera dei Pupi di Via Alessi.
- Il Monetario Floristella, che attualmente si trova presso il Museo Archeologico Regionale di Siracusa ed è in attesa di una collocazione in città, raccoglie la collezione numismatica di Agostino Pennisi di Floristella.
- Il Teatro dell'Opera dei Pupi di Capomulini, condensa negli spazi espositivi la importante tradizione dei pupari acesi tramandata per generazioni (e riconosciuta, insieme alle altre tradizioni pupare siciliane, patrimonio immateriale dell'umanità dall'UNESCO).
Miti e leggende |
Ad Acireale alla storia si affianca spesso la leggenda, soprattutto nel mito della fondazione. Tra le leggende Aci e Galatea, l'avventura di Odisseo contro il ciclope Polifemo, un bosco nato dalla vendetta di Zeus contro dei giganti ed una leggenda relativa alla fuga dell'esercito cartaginese davanti ad una colata dell'Etna.
- La leggenda paronima, da cui poi nascerebbe anche il nome della città e dei casali, fu l'idillio di amore fra Aci e Galatea ed è introdotta da Ovidio nelle Metamorfosi, da Teocrito, da Virgilio, da Posidippo, da Filosseno, da Callimaco, da Ermesianatte e da Euforione. La bellissima ninfa Galatea era innamorata del pastorello Aci. Il loro amore era contrastato da Polifemo, terribile ciclope che, infuriato dalla gelosia, scagliò contro il pastorello un sasso, provocandone la morte. La ninfa, disperata per la perdita di Aci, supplicò gli dèi affinché lo restituissero in vita ed essi, accogliendo le preghiere, trasformarono il pastorello in un fiume eterno, chiamato Aci. Il fiume Aci, che ha un cammino sotterraneo ignoto e fa parte del ricchissimo sistema imbrifero etneo, sfocia sia in località Acque grandi ("acquaranni") tra Acireale e Capomulini, sotto un poderoso banco lavico, sia nella frazione di Santa Maria la Scala (Testa di l'Acqua), presso il "Molino di Miuccio", con acqua limpidissima e gelida, sia a nord del quartiere di Santa Caterina (Acqu'e ferru) dove ha un caratteristico effetto rossiccio, causato dalla presenza di ossidi di ferro, che nella fantasia popolare, sulla base dei versi ovidiani, viene attribuito al sangue di Aci.
Nella Villa Belvedere è esposto un gruppo scultorio di Aci e Galatea, copia in marmo eseguita al pantografo sul modello in gesso patinato esposto alla Biblioteca Zelantea, opera di Rosario Anastasi del 1846, che rappresenta l'epilogo del mito, l'ultimo atto, quando Galatea, con la sua drammatica invocazione agli dèi, vorrebbe risuscitare il suo amato Aci ucciso da un sasso scagliato da Polifemo. A venti anni di distanza, nel 1866, Auguste Ottin adatta nella seicentesca Fontana Medici dei Giardini del Lussemburgo di Parigi, la marmorea composizione con Galatea languidamente distesa accanto ad Aci cui fa da contrasto il bronzeo Polifemo che li guata geloso sovrastandoli, preludio della sua primordiale vendetta.
- Un altro riferimento al figlio di Poseidone si ha nel libro IX dell'Odissea. Nell'identificare l'antro dove abitò il feroce avversario di Ulisse in Virgilio, in Callimaco e in altri autori classici e moderni si fa riferimento alle balze dell'Etna, propriamente nel tratto di costa situato tra Capo Mulini e Aci Trezza. I faraglioni di Acitrezza inoltre sarebbero secondo il mito i massi scagliati contro il Laerziade dall'accecato mostro. L'Isola Lachea venne identificata con l'isola bassa dove sostò la flotta delle dodici navi achee di cui fa menzione Omero solo nel XIX secolo (prima infatti era nota semplicemente come l'Isola).
- Nella Gigantomachia di Claudiano si fa riferimento allo scontro che funestò il mondo dei miti, tra i Titani dell'Olimpo e i Giganti. Questi ultimi vennero puniti cadendo nel Lucus Jovis identificato col Bosco d'Aci, nel quale bosco si sarebbero potute scorgere, come riportato sempre nella stessa opera, sia le pelli che le teste recise di questi sfortunati in strazianti espressioni di dolore tanto che persino Polifemo vi si teneva lontano[11].
- Secondo la tradizione l'eruzione dell'Etna del 396 a.C. - che storicamente investì e stravolse il territorio acese - avrebbe anche terrorizzato e messo in fuga la flotta cartaginese comandata da Imilcone che si preparava ad uno sbarco durante la seconda guerra punica, determinandone un grave smacco.
Acireale nella cultura popolare siciliana |
Nella zone di Acireale si produce il tipico cavolo trunzo, riconosciuto ufficialmente come Presidio Slow Food, varietà di cavolo rapa (Brassica oleracea gongylodes) coltivato da sempre anche nelle località vicine. In riferimento a ciò è nata la frase di ironico scherno "Aci babbana civitas tronzorum cavolorumque magna mater est" cioè "Acireale città sciocca è la grande madre dei cavoli trunzi" , spesso usata nelle locali dispute campanilistiche. Trunzo in lingua siciliana è sinonimo di testardo (in quanto la cd. "testa" del trunzo sarebbe dura come quella delle persone testarde), e per tale motivo le popolazioni circostanti vollero caratterizzare gli acesi attribuendo loro la proprietà metaforica dell'ortaggio.
L'uso di questi blasoni popolari è tipico delle dinamiche della percezione comunitaria siciliana tradizionale.[12]
Teatro |
Il più importante teatro della città è stato il Teatro Vincenzo Bellini costruito, seguendo lo stile neoclassico, dall'ingegnere catanese Carmelo Sciuto Patti ed inaugurato nel 1870. Nel 1952 un devastante incendio doloso ne distrusse l'interno; a distanza di sessant'anni si attende ancora il suo restauro e la riapertura.
Altri teatri importanti sono il Cinema Teatro Maugeri (attualmente chiuso) e il Teatro Turi Ferro (in attività)
Media |
Acireale è sede delle emittenti televisive locali REiTV, Sestarete Acireale (ex T.R.A.), Etna Espresso Channel (ex Canale 9) e delle emittenti radio Radio Aci Broadcasting Communication (Radio ABC), Radio Digital Sound (ex Studio Aquilia Sound) e Radio Etna Espresso. In città si pubblicano il settimanale Il Gazzettino del Sud, Akis e il quindicinale cattolico La voce dell'Jonio. Dal 2008 è inoltre attivo il settimanale telematico d'informazione L'Eco delle Aci[13].
Cinema |
Acireale ha ospitato il set di alcuni importanti film:
La sposa bella (The Angel Wore Red), di Nunnally Johnson (e Mario Russo per l'edizione italiana) (1960);
Un bellissimo novembre, di Mauro Bolognini (1968);
La prima notte del dottor Danieli, industriale col complesso del... giocattolo di Giovanni Grimaldi (1970);
Malizia, di Salvatore Samperi (1972);
La vedova inconsolabile ringrazia quanti la consolarono, di Mariano Laurenti (1973);
Il figlioccio del padrino, di Mariano Laurenti (1973);
La seduzione, di Fernando Di Leo (1973);
L'arbitro, di Luigi Filippo D'Amico (1974);
Il padrino - Parte II , di Francis Ford Coppola (1974);
Il fidanzamento, di Giovanni Grimaldi (1975);
La perdizione, di Luigi Grosso (1986)[14];
Palombella rossa, di Nanni Moretti (1989);
Il padrino - Parte III, di Francis Ford Coppola (1990);
Vite blindate, di Alessandro Di Robilant (fiction, 1997);
Gli astronomi, di Vanni Ronsisvalle (2003);
I Viceré, di Roberto Faenza (2006).
Gastronomia |
La granita, ottimo alimento rinfrescante dall'afa estiva ad Acireale è considerato quasi un rito. Nato probabilmente dalla tradizione dei «nevaroli» che dall'Etna trasportavano la neve sino in riva al mare, quando ancora non esisteva il frigorifero, in città l'invenzione della granita è attribuita a Francesco Procopio dei Coltelli un ingegnoso trezzoto che con il café «le Procope» fece successo nella Parigi del XVII secolo.
Francesco Procopio Cutò, nasce in Sicilia, tuttavia le fonti discordano sulla sua città natìa: se infatti da una lunga tradizione lo vuole originario di Aci Trezza (CT), una più recente ipotesi lo pone nativo di Palermo, basandosi su un attestato di battesimo rinvenuto presso l'archivio parrocchiale della Chiesa di Sant'Ippolito situata nel quartiere Capo del capoluogo. In tale atto il battesimo fu celebrato il 10 febbraio 1651, giorno seguente alla sua nascita. Dal certificato di battesimo emerge il cognome greco, Cutò, relativamente diffuso in Sicilia, e non Coltelli. Un simile malinteso è facilmente spiegabile se si considera che in francese la parola “coltelli”, scritta couteaux, si legge proprio “cutò”.
Una terza ipotesi, anch'essa verosimile, propende per la nascita a Palermo ed un periodo vissuto a Trezza, dove proprio grazie al commercio della neve dell'Etna (attività storicamente rilevante) Procopio avrebbe ideato il gelato.
Procopio fondò il più antico caffè di Parigi, chiamato Le Procope nel 1686. Nel XIX secolo soprattutto sarà molto in voga e preferito da molte personalità della politica e della cultura, fra cui Robespierre, Danton, Marat, Voltaire, Diderot, Balzac e Hugo. Attualmente è stato trasformato in un ristorante (oggi in rue de l'Ancienne Comédie).
Nel 1675 sposò nella chiesa di Saint-Sulpice Marguerite Crouin dalla quale ebbe otto figli. L'atto di matrimonio consente di conoscere i nomi dei suoi genitori che furono Onofrio e Domenica Semarqua. Ottenne la nazionalità francese nel 1685 e nel 1696 si risposò con Anne Françoise Garnier che gli diede quattro figli. Nel 1717 ormai anziano si ritirò dall'attività e l'anno seguente, avendo sposato Julie Parmentier, ebbe un altro figlio.
Generalmente viene servita nella sua ricetta di base al gusto di mandorla ed accompagnata da brioche. Un altro alimento tipico dell'estate acese è il seltz con limone e sale, venduto dai numerosi chioschi che si trovano per le vie della città.
Inoltre, è rinomata la pasticceria, che ha nelle zeppole di riso con miele (definite anche crispelle di San Giuseppe in altri comuni), nei cannoli ripieni con crema di cioccolato, crema bianca o ricotta, nei prodotti di pasticceria mignon e nella gelateria artigianale le sue punte di diamante, e la tavola calda con prodotti freschi di forno (arancini, "cartocciate", "cipolline" ecc.) nonché prodotti da colazione dolci (cornetti, panzerotti, "raviole" con ripieno di ricotta, "iris" con ripieno di crema di cioccolato o crema). Nelle borgate marinare vi sono molti ristoranti che propongono menu a base di solo pesce fresco.
Eventi |
- La festa di San Sebastiano, il 20 gennaio, è il primo evento significativo del calendario acese. La festa religiosa consiste in una processione che parte in mattinata dalla Basilica dedicata al Santo con in testa il Fercolo di San Sebastiano e si sposta per la città toccando i quartieri storici e quelli più moderni.
- Il Carnevale di Acireale, tra i più importanti della Sicilia e d'Italia, è considerato una naturale continuazione della festa religiosa. La prima edizione nota è quella del 1594 e si è proseguita la tradizione ogni anno, salvo nei periodi bellici e dopo il terremoto del Val di Noto. Oggi è accompagnato da una competizione per i carri allegorici, infiorati e in miniatura più belli.
- In primavera, si svolge la Festa dei Fiori, dedicata nello specifico ai carri infiorati.
- In estate, la festa più importante è quella della santa patrona, Santa Venera, che si svolge il 26 luglio.
- Inoltre, sempre in estate, si svolge il ''carnevale estivo'', nel primo fine settimana del mese di agosto.
- La Nivarata è un festival estivo internazionale della granita siciliana
- La Fiera dello Jonio, che si tiene tradizionalmente a settembre, è una mostra dell'artigianato e delle tradizioni tipiche siciliane.
Geografia antropica |
Urbanistica |
L'espansione edilizia della città si è rivolta prevalentemente verso nord, dove il centro urbano del XIX secolo è stato raddoppiato in termini di superficie. Negli ultimi decenni del XX secolo gli interventi di edilizia popolare e residenziale hanno portato all'intensa urbanizzazione dell'area di San Cosmo (o, più correttamente, San Cosimo) dove già esisteva un piccolo borgo già attestato nel XVII secolo e ormai completamente inglobato nella periferia cittadina. Altre zone di sviluppo sono poste ad ovest, nella zona del Santuario di Loreto, (in siciliano U Litu) e delle frazioni di Balatelle (Balateddi), Piano d'Api e Pennisi.
Per quanto riguarda l'odonomastica del centro cittadino, ad Acireale ovest, nell'area, di edificazione novecentesca, attorno a piazza Dante, vi sono una serie di vie con nomi di letterati famosi: tra gli altri, Jacopone da Todi, Ludovico Ariosto, Alessandro Manzoni, Nino Martoglio, Giosuè Carducci, Francesco Guicciardini, Carlo Goldoni, Luigi Capuana, Eugenio Montale, Guido Gozzano e molti altri. Quest'area è sorta con questa conformazione dopo l'impulso che le ha dato l'edilizia popolare nel Novecento.
Oltre alle strade del centro storico, dal Duomo a Piazza Europa a Piazza Indirizzo, altre arterie ormai principali della cittadina sono viale Cristoforo Colombo, via Lazzaretto e via Salvatore Vigo.
La strada statale 114, la cosiddetta strada Orientale Sicula, per gli acesi anche Litoranea, la attraversa "dall'esterno", ma svolge praticamente la funzione di delimitazione del centro cittadino a est, così come via Lazzaretto a ovest e viale Cristoforo Colombo a nord.
Quartieri |
- Cappuccini
- Cervo ('U Cevvu)
- Città del fanciullo ('U fanciullu in siciliano)
- Pescheria ('A chiazza in siciliano)
- Piazza del Carmine ('U Cammunu in siciliano)
- Piazza Dante (Chianu Pizzuni in siciliano)
- Piazza Europa
- San Biagio
- San Giovanni
- San Giuseppe
- San Martino
- San Michele
- San Salvatore ('U Sabbaturi in siciliano)
- Santa Maria del Suffragio ('I Motti in siciliano)
- San Cosmo
- Triangolo
- Tupparello ('U Tuppareddu)
- Via Loreto
- Via Mandorle (Vanedda 'e mennuli in siciliano)
- Stazione Vecchia
Frazioni |
Le frazioni marittime di Acireale sono, da nord a sud, Pozzillo, Stazzo, Santa Tecla, Santa Maria la Scala e Capo Mulini, quest'ultima citata nel romanzo I Malavoglia di Giovanni Verga.
Elenco delle frazioni |
- Aci Platani
- Balatelle
- Capo Mulini
- Fiandaca
- Guardia
- Mangano
- Pennisi
- Piano d'Api
Pozzillo (Superiore ed Inferiore)- San Cosmo
- San Giovanni Bosco
- Santa Caterina
- Santa Maria degli Ammalati
- Santa Maria delle Grazie
- Santa Maria la Scala
Santa Maria la Stella (condivisa con il comune di Aci Sant'Antonio)- Santa Tecla
- Scillichenti
- Stazzo
Economia |
La "Riviera dei limoni" |
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Il limone arrivò in Sicilia con gli arabi nel X secolo e da allora ha avuto una certa diffusione nell'isola. Ad Acireale però la coltura dell'agrume venne introdotta solo a fine XIX secolo e sviluppata dagli anni cinquanta. Il successo baciò nuovamente la città che rifiorì sull'onda di un business .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}che fece di Acireale la capitale del limone[senza fonte], generando anche un importante indotto che interessava buona parte della provincia di Catania e quelle vicine di Messina e Siracusa. Ma la posizione di successo ottenuta venne successivamente erosa dalla agguerrita concorrenza internazionale e dai mutati equilibri politici ed economici e numerose aziende agricole che non seppero adattarsi alle mutate condizioni del mercato fallirono o vennero fortemente ridimensionate. Oggi a testimonianza di quel periodo rimangono i sempreverdi giardini di limone e la denominazione di Riviera dei Limoni, mentre parte degli stabilimenti destinati alla lavorazione sono stati destinati a spaziosi esercizi commerciali. Attualmente la produzione dei limoni e degli agrumi in genere è concentrata in diverse cooperative di medio-grandi dimensioni ed è prevalentemente destinata alla industria delle essenze data la particolare qualità. La parte di produzione destinata invece alle aziende di trasformazione alimentare è residuale ed una quota ancora minore al consumo. |
Acireale fu un forte centro economico, culturale ed artistico nei secoli successivi al XVI, destinata a scontrarsi e rivaleggiare, oltre che con la vicina Catania, anche con i centri di Messina e Palermo. Le sue fiere che richiamavano mercanti da diverse parti ed i privilegi spettanti dalla demanialità favorirono l'afflusso dei capitali e l'affermarsi di un forte ceto mercantile. Tuttavia la sua storia, come quella di molte altre città, si caratterizzò per una serie di crisi, dovute a catastrofici eventi naturali o cause economiche e da rinascite vigorose, caratterizzate anche dalla tenacia e lungimiranza dimostrata dai propri avi come in occasione delle diverse riacquisizioni della demanialità e la costituzione della diocesi.[senza fonte]
Rimasta in bilico più tempo fra centro locale e la possibilità di fare il salto ed affermarsi a quarto polo urbano, culturale ed economico dell'isola[senza fonte], soffre oggi di una incerta collocazione anche a causa della crisi dell'agrumicoltura, su cui basava parte del proprio successo economico e di uno stentato passaggio ad una vocazione più turistica e commerciale.
Le attività economiche principali sono il turismo, la ristorazione e l'edilizia. Sono sviluppate anche le attività commerciali, specie nel settore automobilistico che si è affermato a partire dalla seconda metà degli anni novanta. Nel settore primario sono importanti sia l'agricoltura che la pesca, inoltre sono sviluppate le attività di produzione di semipreparati e quelle connesse con la conservazione e la commercializzazione della produzione. Attività marginali sono l'imbottigliamento di acque minerali (Acqua Pozzillo) ormai dismessa e di bevande in genere.
Ha avuto sede legale e direzione generale ad Acireale il Credito Siciliano (già Banca Popolare Santa Venera) fuso per incorporazione nel Credito Valtellinese.
L'acquedotto comunale garantisce la fornitura continua (grazie anche alla relativa ricchezza di sorgive nel territorio), mentre è incompleta la metanizzazione delle frazioni.
La città appare immune dal controllo mafioso, mentre in realtà il problema esiste, essendo la macro-criminalità infiltrata spesso nei diversi settori produttivi, sociali, finanziari e politici che alcune in alcuni casi si mostrano compiacenti in altri sottomessi. Il problema della microcriminalità è invece di scarsa rilevanza.[senza fonte]
Dal 1999 la costituzione (ad opera dell'avvocato Nando Gambino) di un Comitato per l'istituzione della provincia di Acireale ha dato voce ad una delle aspirazioni che, insieme alla costituzione di una università ed a quella della diocesi (quest'ultima però realizzata), sono ambite da quasi due secoli dagli acesi.[senza fonte].
Infrastrutture e trasporti |
I collegamenti viari principali della città sono l'autostrada A18 che collega Messina a Siracusa e la circonvallazione, formata dalla Via Cristoforo Colombo e dalla Statale 114, di fondamentale importanza per la viabilità della città.
Acireale dispone di una propria stazione ferroviaria sulla linea Messina-Siracusa con un traffico di treni a lunga percorrenza e d'interesse regionale e nazionale in direzione di Siracusa e Messina.
Buona parte della viabilità nel territorio è su strade provinciali e sulla Strada statale 114 Orientale Sicula (l'antica Via consolare Valeria), che non passa però per il centro di Acireale, rendendo così più scorrevole la percorrenza. Esistono dei porti pescherecci a Pozzillo, Santa Tecla, Santa Maria la Scala, Stazzo e Capo Mulini (questi ultimi due sono anche piccoli porti turistici).
La mobilità pubblica conta sul servizio pubblico urbano gestito dall'Azienda Siciliana Trasporti e sul servizio di autobus extraurbani verso Catania, altri comuni limitrofi, ed alcune destinazioni nazionali.
Dal 1915 al 1934 la città costituì il capolinea settentrionale della tranvia Catania-Acireale.
Amministrazione |
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
23 gennaio 1989 | 28 giugno 1990 | Giuseppe Basile | Democrazia Cristiana | Sindaco | [15] |
28 giugno 1990 | 9 settembre 1992 | Rosario Sciuto | Democrazia Cristiana | Sindaco | [15] |
13 ottobre 1992 | 21 ottobre 1993 | Alfonso Sciacca | Democrazia Cristiana | Sindaco | [15] |
15 febbraio 1994 | 8 giugno 1998 | Cristoforo Filetti | Alleanza Nazionale | Sindaco | [15] |
8 giugno 1998 | 12 ottobre 1999 | Agostino Pennisi | ind.sin. | Sindaco | [15] |
23 novembre 1999 | 27 novembre 2000 | Massimo Raimondi | Comm. straordinario | [15] | |
27 novembre 2000 | 22 settembre 2002 | Antonino Nicotra | centro-destra | Sindaco | [15] |
14 ottobre 2002 | 27 maggio 2003 | Massimo Raimondi | Comm. straordinario | [15] | |
27 maggio 2003 | 29 agosto 2003 | Antonino Garozzo | centro-destra | Sindaco | [15] |
16 ottobre 2003 | 28 giugno 2004 | Onofrio Zaccone | Comm. straordinario | [15] | |
28 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Antonino Garozzo | Forza Italia | Sindaco | [15] |
8 giugno 2009 | 1º luglio 2014 | Antonino Garozzo | Il Popolo della Libertà | Sindaco | [15] |
11 giugno 2014 | 27 febbraio 2018 | Roberto Barbagallo | centro-sinistra | Sindaco | [15][16] |
25 giugno 2018 | in carica | Stefano Alì | Movimento 5 Stelle | Sindaco | [15] |
Gemellaggi |
Mar del Plata, dal 1996
Viareggio
Altre informazioni amministrative |
Il comune di Acireale fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.7 (Colline litoranee di Acireale)[17]. A seguito di diverse indagini svolte dalla Guardia di Finanza il 22 Febbraio 2018 vengono arrestati 7 dipendenti comunali e il sindaco Roberto Barbagallo.[18] L'indagine ha portato alla luce irregolarità nella concessione degli appalti.
Sport |
Lo sport più seguito è il calcio. La prima squadra è l'Acireale Calcio, che in passato ha preso parte a due campionati di Serie B (1993-94 e 1994-95) e diversi di Serie C1 e Serie C2. Dopo il fallimento dell'estate 2006, dalla stagione 2017/2018 milita in Serie D.
Nel calcio a 5 l'Acireale Calcio a 5 ha militato in Serie A2 nazionale.
Nel calcio femminile ad acireale gioca l'A.S.D. C.F. Acese militante nel campionato di Serie A2 nazionale.
Inoltre altri sport praticati sono il basket, con la squadra maschile della Polisportiva Basket Acireale, che milita nel campionato nazionale di serie C dilettanti, e quelle sia maschili sia femminili del Basket San Luigi Acireale; la pallavolo con l'Aquilia Acireale; la pallamano con la Società Sportiva Pallamano Acireale che milita in A2; la pallanuoto con la Polisportiva Pozzillo Acireale che milita in B (ricordata dal regista Nanni Moretti nel film Palombella rossa) e la Polisportiva Acese, nel 2007 tornata in serie B mentre ora gioca in C nazionale; il pattinaggio con l'Unione Sportiva Galatea. La città vanta una solida tradizione anche nella scherma: nell'aprile 2008 ad Acireale si sono svolti i campionati mondiali categoria juniores e cadetti e nel 2014 i Campionati Italiani assoluti.
Impianti sportivi |
Quasi tutti gli sport sono praticati in città, pur con alcune difficoltà dovute alla carenza di strutture sportive.
Vi sono due stadi principali: Lo stadio Tupparello che è dotato di un campo in erba, pista di atletica, con una capacità di 8.500 posti a sedere; E il vecchio stadio Comunale, sito in viale Regina Margherita, con un campo di calcio regolamentare in terra battuta, dotato di tribune per circa 3.500 spettatori. Ci sono anche altri campi di calcio nelle frazioni antistanti la città.
Vi sono due palazzetti dello sport: il PalaTupparello (oggi Pal'Art Hotel) di circa 6.000 posti ed il PalaVolcan con capienza di 1.200 spettatori.
Vari i campi di calcio a 5 o pallamano con tribunette. Infine, Acireale possiede diverse palestre scolastiche (molto nota quella dell'Istituto San Luigi), una pista di pattinaggio regolamentare ed una piscina di pallanuoto con tribuna da 400 spettatori, inaugurata nel 1977, in occasione della gara decisiva per la promozione della Polisportiva Pozzillo nella Serie B di pallanuoto maschile.
Curiosità |
- Acireale si fregia di essere stata la prima città insorta ad innalzare il tricolore in Sicilia nel 1860 dopo lo sbarco dei Mille[19].
- Il 5 febbraio 1897 in comune arrivava il cinematografo ed Acireale divenne così la seconda città siciliana, dopo Palermo, ad ammirare il cinema[20].
- Alla fine del XIX secolo furono un gruppo di universitari della città, che insieme ad altri di Bergamo, Pavia, Torino e Fiesole a costituire la Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI)[21].
- Il Gruppo Scout «Acireale I» fu il primo ad essere costituito nell'Italia liberata dagli alleati nel 1944.
Il padrino - Parte III pur essendo stato girato in diverse location siciliane e non (fra cui Acireale), è ambientato a Bagheria.- Secondo una leggenda popolare l'antico fiume Aci scorrerebbe sotto piazza del Duomo e sarebbe possibile ascoltarne lo scorrere delle acque.
- Il nome del Carnevale di Acireale è stato abbinato, assieme ad altre manifestazioni, alla Lotteria Nazionale negli anni 1996, 1999, 2001, 2006 e nel 2010.
- Alla città è stato dedicato un francobollo nel 1997 e nel 2010 ed una cartolina postale nel 1984.
Note |
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2018.
^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 5/6.
^ Approfondimento Archiviato il 5 febbraio 2007 in Internet Archive. a cura del Centro studi storico-sociali siciliani.
^
Articolo[collegamento interrotto] su siciliatourist.tv
^ Il consiglio comunale approva il nuovo stemma della città
^ (EN) Catrholic.org. Basilicas in Italy
^ Il comune risulta appartenente all'Area Metropolitana di Catania - fonte Anci Sicilia Archiviato l'8 dicembre 2010 in Internet Archive.
^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
^ Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2015 per sesso e cittadinanza, ISTAT. URL consultato il 18 marzo 2017.
^ Vedi ad esempio Copia archiviata (PDF), su provincia.catania.it. URL consultato l'8 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007)..
^ Michele Burgio, Dinamiche della percezione comunitaria attraverso i soprannomi etnici. Da Pitrè a oggi, in Sicilia, su academia.edu, p. 94. URL consultato il 17 ottobre 2015.
^ Sito web dell'L'Eco delle Aci.
^ Marco Giusti, Stracult. Dizionario dei film italiani, Frassinelli, 2004, pp. 617,618, ISBN 88-7684-813-4.
^ abcdefghijklmnhttp://amministratori.interno.it/
^ Dimessosi a seguito del suo arresto per voto di scambio
^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 5 luglio 2011.
^ Corruzione: 8 arresti - Guardi di finanza in due comuni, ANSA, 23 febbraio 2018.
^ Citazione da Rizzo S. in Acireale. Guida monumentale e turistica, edito ad Acireale 1977.
^ Citazione dal libro La Sicilia ed il cinema, edito da Maimone a Catania.
^ Citazione dalla voce Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI).
Bibliografia |
- AA.VV., Acireale (speciale della rivista Kalos), Edizioni Ariete, Palermo.
- Blanco M., Gli affreschi di Pietro Paolo Vasta nelle antiche chiese di Acireale, edizioni Clio, 2003.
- Brocato D., Scarcella G., Castelli e luoghi fortificati della provincia di Catania, edito da Apt Catania, 2004.
- Gravagno G. - La Storia di Aci, Acireale 1992.
- Gravagno M.C. - Aci nei secoli XVI e XVII, Acireale 1986.
- Marino A. (a cura di) - Acireale, una città attraverso il barocco, ed.Skira, Milano 1999
- Pennisi A., Rizzo G.E. - Siciliae Veteres Nummi, la collezione numismatica Pennisi di Floristella - Acireale 1940, Ed. Stianti
- Raciti Romeo V. - Acireale e Dintorni. Guida storica monumentale, Acireale, 1927 (ristampa curata da Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Acireale, 1980)
- Raccuglia S. - Storia di Aci, ristampa, edito dalla Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Acireale 1987.
- Rizzo S. - Acireale. Guida monumentale e turistica, Acireale 1977.
- Vigo L. - Guida di Acireale, Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Acireale 1870 ca.
- Saporita F. - Acireale 1943, Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Acireale 1990 ca.
- Scautismo : Per una storia dello Scautismo Acese 1944 -1974, I primi trent'anni dell'Acireale 1°. A cura di Calì Franco e Vecchio Nello, 2007 Galatea Editrice - Acireale (Catania).
- Ignoto P.- " Guida, cartacea, alla Ristorazione ed all'Ospitalità nella Sicilia Orientale", Acireale(CT) / Porto Empledocle (AG) 2006.
- Vecchio N. , Calì F. (a cura di) - " Per una storia dello Scautismo Acese, 1944/1974, i primi trent'anni dell'Acireale 1° " - Galatea Editrice, Acireale 2007.
- Ignoto P.- " Guida eno-gastronomica,on line, della Sicilia Orientale" www.ristorazionehotelleria. altervista.org - Catania 2014.
- Ignoto P.- Pubblicazione Riviste on line:TaccuiniStorici.it (Perugia ) e SceltediGusto.it ( Palermo ) della ricetta originale e tradizionale dell'Arancino al Ragù, fritto ed al forno e della prima scheda di degustazione/assaggio, 2017
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- Sito del Comune, su comune.acireale.ct.it.
- Acirealeblog, su acirealeblog.com.
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- Acireale, su cittadiacireale.com.
- Festival della Granita siciliana, su nivarata.it.
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