Chapter 11




Il Chapter 11 (letteralmente "Capitolo 11") è una norma della legge fallimentare statunitense.[1]


Consente alle imprese che lo utilizzano una ristrutturazione a seguito di un grave dissesto finanziario. È una legge federale statunitense, ed i soggetti possono, in alternativa, ricorrere a leggi statali, spesso più rapide e snelle, per gestire situazioni di insolvenza.




Indice






  • 1 Caratteristiche


  • 2 Funzionamento


  • 3 Fallimenti maggiori


  • 4 Note


  • 5 Voci correlate





Caratteristiche |


Il Chapter 11 è utilizzabile sia dalle imprese, in forma societaria o individuale, sia da privati cittadini (nell'ordinamento statunitense, infatti, anch'essi sono soggetti al fallimento). L'utilizzo di gran lunga prevalente è però quello da parte delle società. È grossomodo equivalente all'amministrazione controllata un tempo prevista nella legislazione italiana e reintrodotta dal Decreto Sviluppo (Decreto Legge 22.06.2012 n° 83)[2].


Il Chapter 7, per contrasto, riguarda il fallimento vero e proprio che sfocia nella liquidazione totale dei beni dell'impresa, mentre il Chapter 13 è relativo alle procedure che coinvolgono privati individui con debiti di importo relativamente limitato (il tetto al 2007 era pari a circa 300.000 dollari di debiti non garantiti e 1 milione di debiti garantiti).



Funzionamento |


Quando un imprenditore negli Stati Uniti non è in grado di onorare i suoi debiti, quest'ultimo o i suoi creditori possono chiedere ad una corte federale la protezione prevista dal Chapter 7 o dal Chapter 11. Con il Chapter 7 l'impresa cessa la sua attività e un trustee vende tutti i suoi beni e distribuisce il ricavato ai creditori. È equivalente alla normale procedura fallimentare della normativa italiana.


Nel Chapter 11 l'imprenditore rimane solitamente in possesso di tutti i suoi beni ed è però sottoposto al controllo e alla giurisdizione della corte.[3] Con l'ingresso nel Chapter 11 tutte le azioni dei creditori volte a pretendere il pagamento dei loro debiti sono automaticamente bloccate (esattamente come nella legge fallimentare italiana). Alcuni contratti, conosciuti come contratti esecutivi, possono essere cancellati se è finanziariamente conveniente per la procedura. Tali contratti includono i contratti di lavoro, i leasing immobiliari, contratti di manutenzione o fornitura.


Chapter 11 è una procedura di riorganizzazione e non di liquidazione. Il suo scopo è quindi quello di risanare l'impresa. A tale scopo viene impostato un piano che nel giro di alcuni mesi o anche anni, a seconda della dimensione e della complessità della procedura, dovrebbe risanare la situazione e far uscire l'impresa dal Chapter 11. Il piano di risanamento deve essere proposto dall'impresa stessa e approvato dal giudice. Nel caso in cui un piano non venga accettato o non si riesca a portarlo avanti il giudice può convertire la procedura nel Chapter 7 e iniziare la liquidazione.


Nel Chapter 11, come nelle altre procedure, il pagamento dei debiti avverrà seguendo un ordine di priorità, prima i creditori garantiti (secured creditor) poi i dipendenti e i fornitori di beni ed infine tutti gli altri.
Il creditore garantito è, nella legislazione Americana, un creditore con il beneficio di una garanzia frutto di, o in accordo a, una azione di legge fatta per assicurare la performance di una obbligazione, operata verso alcuni o tutti gli asset del debitore. Nell'eventualità di fallimento del debitore, il creditore garantito può far valere questa "assicurazione" nei confronti degli asset del debitore ed evitare di competere nel momento della liquidazione con i creditori che non godano di tale beneficio.



Fallimenti maggiori |


Il più grande fallimento negli Stati Uniti fino al 2008 è stato quello della Lehman Brothers. Di seguito i 15 maggiori fallimenti[4]:



































































































Società
Data
Valore dei beni pre-fallimento
Valore attualizzato al 2007 in dollari[5]

Lehman Brothers
15 settembre 2008
$639.063.000.000
?

Washington Mutual
26 agosto 2008
$327.913.000.000
?

Worldcom
21 luglio 2002
$103.914.000.000
$119.716.589.862

Enron
12 febbraio 2001
$63.392.000.000
$74.229.508.197

Conseco
18 dicembre 2002
$61.392.000.000
$70.728.110.599

Texaco
12 aprile 1987
$35.892.000.000
$62.638.743.455

Financial Corp. of America
9 settembre 1988
$33.864.000.000
$57.010.101.010

Refco
17 ottobre 2005
$33.333.172.000
$35.385.532.909

Global Crossing
28 gennaio 2002
$30.185.000.000
?

Pacific Gas and Electric
6 aprile 2001
$29.770.000.000
$34.859.484.778

UAL Corp.
9 dicembre 2002
$25.197.000.000
?

Delta Air Lines
14 settembre 2005
$21.801.000.000
?

Adelphia Communications
25 giugno 2002
$21.499.000.000
?

MCorp
31 marzo 1989
$20.228.000.000
$32.678.513.732

Mirant Corporation
14 luglio 2003
$19.415.000.000
?


Note |




  1. ^ Il riferimento completo è: Chapter 11, Title 11, United States Code


  2. ^ I - Da idrocarburi a Iva - Idrocarburi, disposizioni in materia di - Il Sole 24 ORE


  3. ^ Joseph Swanson and Peter Marshall, Houlihan Lokey and Lyndon Norley, Kirkland & Ellis International LLP (2008). A Practitioner's Guide to Corporate Restructuring. City & Financial Publishing, 1st edition ISBN 9781905121311


  4. ^
    Bankruptcydata.com



  5. ^ Calculation made according to this pdf Archiviato il 30 ottobre 2008 in Internet Archive.



Voci correlate |



  • Fallimento (diritto)

  • United States Code






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