Francesco Solimena
.mw-parser-output .avviso .mbox-text-div>div,.mw-parser-output .avviso .mbox-text-full-div>div{font-size:90%}.mw-parser-output .avviso .mbox-image div{width:52px}.mw-parser-output .avviso .mbox-text-full-div .hide-when-compact{display:block}
Francesco Solimena, noto come l'Abate Ciccio (Canale di Serino, 4 ottobre 1657 – Barra, 5 aprile 1747), è stato un pittore e architetto italiano.
Attivo in area napoletana, sia pure con committenze nelle maggiori corti europee, è considerato uno degli artisti che meglio incarnarono la cultura tardo-barocca in Italia.
Indice
1 Biografia
2 Analisi del lavoro
3 Opere pittoriche (non esaustiva)
3.1 Napoli
3.2 Altri luoghi
4 Opere architettoniche (non esaustiva)
5 Note
6 Bibliografia
7 Voci correlate
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni
Biografia |
Solimena si formò presso la bottega del padre Angelo, a Nocera dei Pagani (il nome con cui era conosciuta in passato, tra XVI secolo e il 1806, una civitas che comprendeva un'ampia porzione dell'agro nocerino, formata da 5 attuali comuni: Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Sant'Egidio del Monte Albino e Corbara), città originaria della madre, Marta Resigniano, dove viveva la sua famiglia, rifacendosi dapprima alle opere di Francesco Guarini e successivamente, trasferitosi a Napoli e resosi autonomo nello stile, cominciò a guardare con interesse alla pittura scenografica e fantasiosa di Luca Giordano e a quella tenebrista di Mattia Preti.
Fu avviato alla pittura durante una visita a Nocera dei Pagani del cardinale Pietro Francesco Orsini, il futuro papa Benedetto XIII, che osservate alcune opere del giovane consigliò al padre Angelo (che lo ospitava nel suo palazzo) di avviarlo alla pittura perché il ragazzo dimostrava un talento poco comune.
Le opere tra il 1670 e il 1680 tra cui si ricordano Il Paradiso nella cattedrale di Nocera e la Visione di San Cirillo d'Alessandria nella chiesa di San Domenico a Solofra furono eseguite in collaborazione col padre.
Le opere eseguite successivamente al 1680, manifestarono sempre più il distacco dalla pittura naturalista che diverrà progressivamente adesione al gusto barocco. Vanno menzionate a questo proposito gli affreschi di San Giorgio a Salerno, e le tele delle Virtù della sacrestia di San Paolo Maggiore a Napoli. Nella tela di San Francesco rinunzia al sacerdozio nella chiesa di Sant'Anna dei Lombardi (1691-1692) è invece evidente l'influenza di Mattia Preti.
Lo stile pittorico nuovo, con l'avvicinamento all'Accademia dell'Arcadia, ebbe la sua consacrazione ne La cacciata di Eliodoro dal tempio al Gesù Nuovo e negli affreschi della cappella di San Filippo Neri ai Gerolamini.
Nel 1728 gli fu commissionato una tela raffigurante Gundacker von Althan nell'atto di offrire all'imperatore d'Austria Carlo VI il catalogo della pinacoteca imperiale (Kunsthistorisches Museum di Vienna), che "suscitò un vero entusiasmo".
Un ritorno ai lavori giovanili si andò evidenziando a partire dal 1735 come ad esempio nei dipinti realizzati nella Reggia di Caserta su committenza di Carlo di Borbone.
Lavorò per le maggiori corti europee, pur senza muoversi quasi mai da Napoli. Morì nella sua villa di Barra il 5 aprile 1747, e i suoi resti sono conservati all'interno della chiesa di San Domenico. Fra i suoi allievi vi furono Giuseppe Rubini, Paolo Gamba, Ferdinando Sanfelice e Domenico Antonio Vaccaro, Romualdo Formoso e Michele Foschini.
Il Comune di Napoli, la circoscrizione di Barra, e i padri Domenicani, nel 250º anniversario della sua morte, apposero una lapide sulla sua tomba all'interno della Chiesa di San Domenico.
Analisi del lavoro |
La composizione dei quadri di Francesco Solimena è spesso sottolineata da elementi architettonici (scale, archi, balaustre, colonne) che focalizzano l'attenzione sui personaggi, come le ombre e tessuti leggeri.
Gli storici dell'arte hanno avuto il piacere di individuare i tanti modelli che aveva imitato nelle sue composizioni. I suoi numerosi studi preparatori, spesso combinazione di diverse tecniche quali disegni a inchiostro e penna, gesso e acquerello.
Un esempio tipico dello stile della sua prima maturità è la "Allegoria di un regno" (1690), collezione di libri Stroganov ora custodito nel Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.
Dal 1680, Francesco Solimena si appropria della sperimentazione cromatica di Luca Giordano, allievo di José de Ribera, che aveva assimilato le esperienze pittoriche più diverse dell'Italia del momento e ha permesso la fioritura della pittura barocca-napoletana. Francesco Solimena risulta essere il suo erede, ed ha tramandato tale stile ai suoi allievi Corrado Giaquinto, Sebastiano Conca, Francesco De Mura e Nicola Maria Rossi.
Dal 1690, è tornato agli esempi di vigorosa ed espressiva pittura barocca di Mattia Preti con l'introduzione a Napoli, all'inizio del Settecento, di un periodo di maggiore interesse artistico: il rococò, quale esaurimento del Barocco. Nel primo Settecento, si rivolse a grandi solenni composizioni, soggetti sacri e profani. Dal 1730, circa, ritorna al suo entusiasmo giovanile, con una pittura barocca, caratterizzata da uno stile classico barocco, governato quindi da un'inquietante "intensità visiva" .
Francesco Solimena ha esercitato una notevole influenza sui pittori delle generazioni più giovani e future di Napoli, ma anche di tutta l'Europa centrale. È servito come esempio per la generazione emergente, in particolare Jean-Honoré Fragonard, Francisco Goya e François Boucher, il quale si è ispirato a molte delle opere di Solimena.
Grazie a Francesco Solimena e alla pittura eroica del "chiaroscuro" di Caravaggio e di Giovanni Battista Caracciolo che hanno caratterizzato Napoli in quel secolo, la città ha raggiunto lo status di centro di dispositivo artistico, tanto da diventare una capitale europea della pittura.
Opere pittoriche (non esaustiva) |
Napoli |
San Giorgio e il drago; San Giovanni Damasceno; San Cirillo, olii su tela, Duomo di Napoli.
Cristo che appare in sogno a San Martino e San Martino che divide il mantello con il povero, olii su tela, Certosa di San Martino.
Il Trionfo di Sant'Ignazio, Basilica Santuario del Gesù Vecchio.
I Santi Elia ed Eliseo; L'Assunta, Basilica di Santa Maria del Carmine Maggiore.
Gloria di Maria Assunta e santi 1705 circa, chiesa di San Girolamo delle Monache.
Trionfo della fede sull'eresia ad opera dei Domenicani, 1701 c.a., Napoli - Basilica San Domenico Maggiore.
La cacciata di Eliodoro dal tempio 1725, Chiesa del Gesù Nuovo.
Affreschi della Cappella di San Filippo Neri 1727-1730, Chiesa dei Gerolamini.
San Francesco rinuncia al sacerdozio 1691-1692, Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova.
Il Miracolo delle Rose, affresco, Chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova.
Ciclo di affreschi nella sacrestia di Solimena, 1689-1690, Napoli, basilica di San Paolo Maggiore.
Storie di San Nicola, Apostoli e Virtù, affreschi della volta, San Nicola alla Carità.
Madonna con il Bambino tra i Santi Pietro e Paolo; I Santi Francesco d'Assisi, di Sales e Antonio da Padova; olii su tela, Chiesa di San Nicola alla Carità.
Il Miracolo di San Giovanni di Dio 1691, chiesa dell'Ospedale della Pace, ora al Museo Civico di Castel Nuovo.
La Vergine con sant'Anna e san Gioacchino, 1675 circa, olio su tela, 126 x 98 cm, Museo di Capodimonte.
Autoritratto, 1715-1720, olio su tela, 129 x 114 cm, Museo di Capodimonte.
Il massacro dei Giustiniani a Scio, 1710, olio su tela, 277 x 164 cm, Museo di Capodimonte.
Enea alla corte di Didone, 1739-1741, olio su tela, 435 x 340 cm, Museo di Capodimonte.
San Giovanni Evangelista e il cardinale Innico Caracciolo, olio su tela, Museo diocesano.
Madonna con i Santi Domenico, Caterina da Siena e Vincenzo Ferrer, olio su tela, Barra, Chiesa di San Domenico.
Madonna delle Grazie con le anime purganti, Barra, Chiesa dell'Annunziata.
San Cristoforo, Chiesa di Sant'Anna dei Lombardi.
Il Transito di San Giuseppe, Chiesa di Santa Maria di Caravaggio.
Il Transito di San Giuseppe, Chiesa di San Giuseppe Maggiore dei Falegnami.
La Madonna con il Bambino tra i Santi Monica ed Agostino; La Madonna del Carmine tra i Santi Angelo e Chiara da Montefalco; olii su tela, Chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella.
L'Annunciazione; La Natività; oli su tela, Cappella del Monte dei Poveri.
I Santi Nicola e Antonio ed angeli; trittico affrescato, Chiesa di San Giorgio Maggiore.
L'Annunciazione; Lo Sposalizio della Vergine; Santa Chiara in gloria tra i Santi Bonaventura, Ludovico da Tolosa e Giovanni da Capestrano; olii su tela, Chiesa del Gesù delle Monache.
La Visitazione; La Natività; Il Sogno di San Giuseppe; L'Annunzio ai pastori; L'Epifania; La Fuga in Egitto; olii su tela, Chiesa di Santa Maria Donnalbina.
L'Annunciazione; La Visitazione; La Madonna con il Bambino tra un Santo guerriero, Santa Lucia un Santo domenicano; olii su tela, Chiesa di San Pietro Martire.
San Francesco d'Assisi, olio su tela, Chiesa di Sant'Anna alle Paludi.
La Gloria di San Rufo; olio su tela, Cappella di Palazzo Ruffo di Bagnara.
Alessandro dei Medici che entra a Firenze; affresco, Palazzo Tirone Nifo.
Agar e Ismaele nel deserto confortati dall'angelo; tela, Palazzo Zevallos.
L'Apparizione della Madonna nel paese di Caravaggio; tela, Chiesa della Villa Pignatelli di Monteleone.
Altri luoghi |
Cacciata degli Angeli ribelli, Castel Frentano (CH), sagrestia del santuario di Santa Maria della Selva.
Il Paradiso (1671), Nocera Inferiore, Cattedrale.
Adorazione dei pastori, Nocera Inferiore, Chiesa di Sant'Antonio.
Maria Vergine bambina e Sant'Anna, Nocera Inferiore, Chiesa di Sant'Antonio.
San Marco, Nocera Inferiore, Cattedrale.
La Visione di San Cirillo d'Alessandria, Solofra, chiesa di San Domenico.
Storie di Santa Tecla, Archelaa e Susanna, 1680, Salerno, chiesa di San Giorgio.
Santa Caterina d'Alessandria e l'Angelo 1697, Strasburgo, Musée des Beaux-Arts.
Madonna con il Gonfalone e San Bonaventura 1710 opera datata e firmata per la chiesa di Santa Maria degli Angeli di Aversa e oggi nel museo diocesano della stessa città.
L'incontro di Rebecca ed Eleazar al pozzo, 1710 circa, olio su tela, 202 x 150 cm, Venezia, Gallerie dell'Accademia.
Autoritratto, 1715, Firenze, Gallerie degli Uffizi, Uffizi
Adorazione dei pastori 1716 c.a. chiesa dell'Annunziata Aversa
Ultima Cena 1717, Assisi, Sacro Convento.
Didone riceve Enea e Cupido nelle sembianze di Ascanio, 1710 circa, olio su tela, 207 x 310 cm, Londra, National Gallery
Il bagno di Betsabea, 1725, olio su tela, 103 x 129 cm, Salisburgo, Residenzgalerie.
La presentazione del Camauro a Papa Celestino V, 1727, Vasto, Chiesa di Santa Maria Maggiore.
La Pentecoste, 1727, Vasto, Chiesa di Santa Maria Maggiore.
Gundacker von Althan nell'atto di offrire all'imperatore d'Austria Carlo VI il catalogo della pinacoteca imperiale, 1728, Vienna, Kunsthistorisches Museum.
Giuditta con la testa di Oloferne, (1728-1733), Vienna, Kunsthistorisches Museum.
Immacolata, 1730 circa, Ferrandina, chiesa di Santa Chiara[1].
Madonna con Gesù bambino (1730), Museo del Monastero di Montserrat, Catalogna.
San Filippo Neri che adora la Vergine col Bambino affidandole la protezione di Torino, Torino, chiesa di San Filippo Neri (1733)..
Trionfo di Carlo III di Borbone alla battaglia di Velletri 1734-1735, Caserta, Reggia.
I Santi Clemente Papa, Filippo Neri, Lorenzo e Lazzaro che adorano il volto di Cristo, Sarzana, Cattedrale di Santa Maria Assunta
Il Miracolo di San Nicola di Bari, Fiumefreddo Bruzio, Chiesa di Santa Chiara.
San Gennaro, olio su tela, Vallo della Lucania, Museo diocesano.
Il Trionfo di Carlo di Borbone L'Aquila, Museo nazionale d'Abruzzo.
Madonna del Rosario Teramo, Museo Civico di Teramo.
Annunciazione Venezia, Chiesa di San Rocco.
San Michele Arcangelo, Nardò, Cattedrale di Nardò.
San Michele Arcangelo, Ruvo di Puglia, chiesa di San Michele.
Madonna che porge il rosario a San Domenico, Piano di Sorrento, basilica di San Michele Arcangelo
Crocifisso che appare a San Pietro d'Alcantara, Troia, Palazzo Vescovile.
Madonna del Rosario con i Santi Domenico e Caterina da Siena, Sessa Aurunca, Oratorio della Confraternita del Santissimo Rosario.
L'Assunzione della Vergine, tela (1697), Marcianise, Chiesa della Santissima Annunziata.
La Madonna consegna a San Bonaventura il Gonfalone del Santo Sepolcro o Madonna della Vittoria, olio su tela, cm. 101,5 x 76, Palermo, Galleria Regionale della Sicilia.
Madonna, dipinto documentato nella raccolta di Antonio Lucchesi-Palli della galleria di Palazzo Campofranco di Palermo.[2]
Opere architettoniche (non esaustiva) |
Nel quarto decennio del XVIII secolo, a causa dell'estesa fatiscenza della fabbrica quattrocentesca, il vescovo Niccolò de Dominicis decise di riedificare nel sito attuale il campanile della Cattedrale di Nocera Inferiore.
Finanziato anche dalla confraternita del Rosario, che contribuì con ben 2050 ducati, il nuovo campanile fu realizzato "in conformità al modello di legname fattone fare dal R.D. Francesco Solimeno", conservato, a quel tempo, nell'oratorio della congrega.
L'opera costituisce una delle rare realizzazioni architettoniche di Francesco Solimena, che vi impresse il segno tangibile delle sue doti di progettista, testimoniate anche dalle imprese napoletane della chiesa di San Nicola alla Carità, del portale di San Giuseppe dei Vecchi, del suo palazzo a San Potito e nella facciata della chiesa di San Domenico a Barra. Opera sua è anche l'altare di San Nicola nell'Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis a Sant'Egidio del Monte Albino.
Note |
^ Rossella Villani, I seguaci del Solimena nella Basilicata del Settecento (PDF), su old.consiglio.basilicata.it. URL consultato il 15 dicembre 2015.
^ Pagina 26, Emanuele Vaccaro, "La galleria de' quadri del Palazzo di Palermo di Sua eccellenza D. Antonio Lucchesi - Palli, principe di Campofranco" [1], Palermo, Filippo Solli, 1838.
Bibliografia |
- Alfonso De Romanis, SOLIMENA, Francesco, detto l'Abate Ciccio, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936. URL consultato il 15 dicembre 2015.
- Margaret Bicco, La "rifattione" della cattedrale di Nocera Inferiore. Cronache da un cantiere settecentesco, Quaderni del Dipartimento di Restauro e Costruzione dell'Architettura e dell'Ambiente, nº 7, Napoli, Il Girasole, 2005, p. 35, ISBN 88-8159-187-1.
Voci correlate |
- Pittura napoletana
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco Solimena
Collegamenti esterni |
- Solimèna, Francesco, detto l'Abate Ciccio, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011. URL consultato il 15 dicembre 2015.
.mw-parser-output .CdA{border:1px solid #aaa;width:100%;margin:auto;font-size:90%;padding:2px}.mw-parser-output .CdA th{background-color:#ddddff;font-weight:bold;width:20%}
Controllo di autorità | VIAF (EN) 29802024 · ISNI (EN) 0000 0000 6632 624X · LCCN (EN) nr91043081 · GND (DE) 119325438 · BNF (FR) cb149598042 (data) · ULAN (EN) 500019310 · BAV ADV11145133 · CERL cnp01343637 |
---|