Futbol'nyj Klub Dynamo Kyïv
FK Dynamo Kyïv Calcio | |||
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Segni distintivi | |||
Uniformi di gara
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Colori sociali | Blu · bianco | ||
Dati societari | |||
Città | Kiev | ||
Nazione | Ucraina | ||
Confederazione | UEFA | ||
Federazione | FFU | ||
Campionato | Prem"jer-liha | ||
Fondazione | 1927 | ||
Presidente | Ihor Surkis | ||
Allenatore | Aljaksandr Chackevič | ||
Stadio | Stadio Olimpico (70 050 posti) | ||
Sito web | www.fcdynamo.kiev.ua | ||
Palmarès | |||
Titoli nazionali | 13 campionati dell'URSS 15 campionati ucraini | ||
Trofei nazionali | 9 Coppe dell'URSS 3 Supercoppe sovietiche 11 Coppe d'Ucraina 7 Supercoppe d'Ucraina | ||
Trofei internazionali | 2 Coppe delle Coppe 1 Supercoppe UEFA 4 Coppe della CSI | ||
Stagione in corso | |||
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Futbol'nyj Klub Dynamo Kyïv (ucr. ФК Динамо Київ, rus. Футбо́льный клуб Дина́мо Ки́ев, Futbol'nyj Klub Dinamo Kiev ), nota come Dinamo Kiev, è una società calcistica ucraina di Kiev. Milita nella massima divisione del campionato ucraino dalla fondazione di quest'ultimo e disputa le partite interne nello Stadio Olimpico di Kiev (70.050 posti).
Fondata nel 1927 come squadra della locale polizia sovietica di Kiev, la Dinamo è la squadra più titolata dell'ex URSS. Dopo lo scioglimento di tale Paese nel 1991 e l'indipendenza dell'Ucraina, ha dominato il campionato nazionale nel suo primo decennio di vita. Dal 1936 ha sempre militato nella massima serie, prima del campionato sovietico, risultando l'unico club in grado di contrastare l'egemonia delle squadre moscovite, e poi di quello ucraino. Nel 1965 divenne il primo club sovietico a partecipare ad una coppa europea.
Nel suo palmarès figurano 13 campionati sovietici, 15 campionati ucraini, 9 Coppe sovietiche, 3 Supercoppe sovietiche, 11 Coppe d'Ucraina e 7 Supercoppe d'Ucraina. In ambito internazionale si è aggiudicata 2 Coppe delle Coppe, una Supercoppa europea e 4 Coppe della CSI.
Indice
1 Storia
1.1 Origini
1.2 L'esordio nel campionato sovietico
1.3 La gara contro i tedeschi
1.4 La rinascita e il primo titolo
1.5 Da Maslov a Lobanovs'kyj
1.6 Dominio nel neonato campionato ucraino
1.7 Anni duemila
2 Organico
2.1 Rosa
3 Allenatori e presidenti
4 Calciatori
4.1 Vincitori di titoli
4.1.1 Premi individuali
5 Palmarès
5.1 Competizioni nazionali
5.2 Competizioni internazionali
5.3 Competizioni giovanili
5.4 Altri piazzamenti
6 Primati
6.1 Gol
6.2 Presenze
7 Note
8 Bibliografia
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Storia |
Origini |
La Dinamo Kiev fu fondata nel 1927 dall'NKVD, il ministero dell'interno sovietico, allo scopo di istituire anche in Ucraina, sulla scia di quanto già fatto in Russia e in Georgia dove, per esempio, esistevano già rispettivamente la Dinamo Mosca e la Dinamo Tbilisi, squadre dei reparti di Polizia, cui il termine Dinamo faceva riferimento. I giocatori non erano professionisti, ma dipendenti del ministero, cui il club era subordinato.
Nei suoi primi anni di vita il club era considerato la seconda forza tra quelli della capitale ucraina, dovendo cedere questo titolo al più quotato Lokomotiv Kiev. Contemporaneamente la capitale calcistica (ed anche politica) del paese era Charkiv, che rappresentava l'Ucraina nei nascituri tornei dell'URSS, dato che non era ancora nato un vero e proprio campionato sovietico.
L'esordio nel campionato sovietico |
Lentamente la Dinamo Kiev iniziò ad affermarsi come uno dei migliori club ucraini e, complice lo spostamento della capitale Ucraina da Charkiv a Kiev, fu scelta come rappresentante dell'Ucraina nel primo campionato sovietico di calcio nella primavera del 1936. Il primo campionato vide la Dinamo classificarsi al secondo posto e, nella seconda edizione dello stesso anno, al sesto; nel 1937 si classificò al terzo, mentre nel 1938 al quarto.
.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}In questi anni la squadra di Kiev si impose anche sulla selezione francese Red Star di Parigi per 6 a 1 e per 9 a 1 sulla nazionale turca venendo successivamente sconfitti 3 a 1 da una selezione basca[senza fonte]. Numerosi giocatori della Dinamo rappresentavano quanto di meglio l'Unione Sovietica potesse offrire e, allenati dal leggendario allenatore Mikhail Tovarovskiy contavano su giocatori quali Nikolai Trusevich, Anton Idzkovskiy, Mikhail Sviridovskiy, V. Shilovskiy, K. Schegodskiy, K. Piontkovskiy, V. Prokofiev, M. Volin, I. Lifshits, Nikolay Makhinya.
La gara contro i tedeschi |
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Durante la seconda guerra mondiale molti giocatori della Dinamo non riuscirono a mettersi in salvo dagli occupanti tedeschi e vennero impiegati come prigionieri di guerra nel locale panificio; venuti a conoscenza della presenza di questi calciatori i tedeschi decisero di mostrare la loro superiorità formando una selezione mista di tedeschi e ungheresi, sfidando una selezione formata da otto giocatori della Dynamo: Nikolai Trusevich, Mikhail Sviridovskiy, Nikolai Korotkikh, Aleksey Klimenko, Fedor Tyutchev, Mikhail Putistin, Ivan Kuzmenko, Makar Hončarenko e tre giocatori del Lokomotiv Kyiv, anch'essi rimasti a Kyiv: Vladimir Balakin, Vasiliy Sukharev, e Mikhail Melnik.
La selezione ucraina dapprima affrontò la partita sapendo che doveva assolutamente perdere, ma entrata nello stadio e vedendosi accolta da numerosissimi tifosi ucraini, i giocatori decisero di giocare seriamente per far vedere al proprio popolo uno spiraglio di luce in quel buio periodo. Gli ucraini travolsero i nazisti battendoli per 5 a 1. Allora i nazisti programmarono una nuova partita un mese dopo, conosciuta come Partita della morte, con l'obbligo agli ucraini di perdere. Lo "Start" (la squadra ucraina) domina e vince 5-3. Ma quello che umiliò di più i tedeschi fu la "sesta rete". Quella non segnata. Klimenko, come Maradona contro l'Inghilterra, saltò come birilli mezza squadra avversaria, portiere compreso, ed invece di depositare la palla in rete, si fermò sulla linea di porta, si girò su se stesso e calciò il pallone verso il centro del campo.
La rappresaglia arrivò poco dopo. A farne le spese furono diversi giocatori, alcuni torturati ed uccisi, alcuni fucilati e gettati dal burrone di Babij Jar e altri deportati nei lager.
La rinascita e il primo titolo |
Tra il 1937 e il 1948, pur giocando sia il campionato che la coppa nazionale, la Dinamo disputò anche la Coppa statale della RSS Ucraina: in tale periodo vinse ben sei edizioni, divenendo la squadra più titolata anche se con un numero limitato di partecipazioni[1].
La Dinamo venne distrutta ed occorrerà molto tempo prima che torni ad occupare il ruolo che ricopriva nel calcio sovietico negli anni antecedenti la guerra. Difatti la Dinamo tornò ai vertici solo nel 1952 finendo seconda in campionato e vincendo la Coppa dell'Unione Sovietica del 1954; i principali giocatori di quell'epoca erano Oleg Makarov, A. Lerman, B. Golubev, N. Golyakov, P. Tischenko, T. Popovich, A. Larionov, M. Mikhalina, Edward Yust, A. Koltsov, Alexander Zazroev, Mikhail Koman, Z. Sengetovskiy, V. Zhilin, P. Vinkovatov, V. Bogdanovich, V. Zhuravlev, V. Fomin, V Terentiev.
Nel 1955 Golubev, Fomin e Makarov vennero convocati nella nazionale sovietica e, unitamente ai giocatori sopracitati, costituirono l'ossatura per la squadra che vinse per la prima volta il campionato sovietico del 1961 portando per la prima volta il trofeo fuori da Mosca dove era rimasto sino ad allora; i giocatori fautori di questa vittoria epocale furono Valeri Lobanovski, Viktor Kanevskiy, Oleg Bazilevich, Andrei Biba, Valentin Troyanovskiy, Vladimir Anufrienko, Yuriy Voinov, Vassiliy Turyanchik, Joseph Sabo, Viktor Serebryannikov, V. Schegolkov, Anatoliy Suchkov e Nikolai Koltsov.
Da Maslov a Lobanovs'kyj |
La fama della Dinamo venne ulteriormente rafforzata dall'arrivo del nuovo allenatore Viktor Maslov nel 1963. Nel 1964 la Dinamo vinse la sua seconda Coppa dell'Unione Sovietica e negli anni tra 1966 e il 1968 conquistò tre titoli consecutivi.
Nel 1966 furono convocati dalla nazionale sovietica Leonīds Ostrovskis, Yozhef Sabo, Valeriy Porkuyan e Viktor Serebryanikov per i Mondiali inglesi del 1966 in cui la nazionale arrivò quarta, Anatoliy Byshovets, Volodymyr Muntyan, Evgeni Rudakov e Vladimir Levchenko per gli europei del 1968 in Italia (esperienza chiusa nuovamente al quarto posto), mentre Viktor Serebryanikov, Volodymyr Muntyan, Anatoliy Puzach, Anatoliy Byshovets, Vitaliy Khmelnytskyi parteciparono ai Mondiali messicani del 1970.
Nel 1971 la Dinamo vinse un altro campionato, mentre dal 1973 si affermavano i metodi del nuovo allenatore Valerij Lobanovs'kyj, metodologie basate su una preparazione fisica sconosciuta sino ad allora e sul concetto di squadra, al cospetto del quale tutte le individualità perdevano d'importanza. Saranno queste innovazioni a portare la Dinamo a realizzare l'accoppiata campionato-coppa nel 1974 (prima squadra dell'Unione Sovietica a riuscire nell'impresa). A quei tempi nelle sue file militavano Oleg Blochin, Leonid Buryak, Volodymyr Onyščenko, Vladimir Veremeev, Viktor Kolotov e dieci undicesimi dei titolari lo erano anche della nazionale sovietica (allenata in quel periodo dallo stesso Lobanovksi). Nel 1975 la Dinamo vince un altro campionato dell'URSS (il settimo), e la Coppa delle Coppe 1974-1975 battendo in finale gli ungheresi del Ferencvaros con un netto 3-0 (divenendo la prima squadra dell'Unione Sovietica a vincere un trofeo europeo), conquistandosi in tal modo il diritto di contendere al Bayern Monaco la Supercoppa europea del 1975, vinta poi per 1-0. In quello stesso anno Oleg Blochin vinse il Pallone d'oro 1975 come miglior giocatore europeo di quell'anno.
La Dinamo continuò ad inserire giovani talenti su di un telaio collaudato continuando a mietere successi in patria (vincendo i campionati del 1977, 1980, 1981 e la coppa del 1978, 1982) continuando a formare l'ossatura (8 giocatori su 11) della nazionale sovietica che partecipò al Mondiale spagnolo del 1982.
Nel 1985 la Dinamo ritorna a vincere l'accoppiata campionato-coppa. L'anno seguente vinse il campionato e la Coppa delle Coppe 1985-1986 battendo per 3-0 in finale l'Atletico Madrid, nello stesso anno vinse il Pallone d'oro nuovamente un giocatore della Dinamo l'attaccante Igor Belanov. Perse 1-0 la Supercoppa europea del 1986 contro la Steaua Bucarest del giovane Gheorghe Hagi autore del goal decisivo. Negli anni seguenti il processo di democratizzazione dell'URSS consentì a molti giocatori di lasciare la Dinamo e andare a giocare all'estero venendo rimpiazzati da numerosi giovani talenti che consentirono alla Dinamo di vincere la coppa del URSS 1989-90 e il suo tredicesimo titolo nel 1990 mentre, dopo l'addio dell'allenatore Valeri Lobanovski, non riuscirono a ripetersi nel 1991, anno dell'ultimo campionato sovietico della storia.
La Dinamo chiuse quindi l'era del campionato sovietico come detentrice del record di scudetti vinti (13), come seconda per numero di coppe nazionali vinte (dietro lo Spartak Mosca) e prima per supercoppe vinte.
Dominio nel neonato campionato ucraino |
Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica e l'avvio del campionato ucraino, la Dinamo esordì nel nuovo torneo lasciando inaspettatamente il titolo del 1992 al Tavrija. Dopo questo primo "passo falso", la squadra inanellò una striscia di 9 titoli vinti consecutivamente (di cui gli ultimi 5 vinti sotto la guida del tecnico Valeri Lobanovski, vincitore anche di tre coppe d'Ucraina) fino all'edizione 2001-2002, quando si affacciò alla ribalta nazionale lo Šachtar, ancora oggi l'unica squadra capace di contrastare la Dinamo per il predominio calcistico dell'Ucraina.
Già nell'estate del 1993, però, il club attraversò una prima fase di crisi: il presidente Viktor Bezverkhy avviò le procedure per la liquidazione del club. Il 19 luglio 1993, in un'assemblea straordinaria di dirigenti e calciatori del club, il presidente fu destituito e fu fondato il Football Club Dinamo (Kiev). Come presidente della neonata società fu eletto Hryhoriy Surkis. Il comune di Kiev, che insieme al centro Slavutych e alla inglese Newport Management aveva partecipato come socio alla fondazione del club, concesse al club due centri di allenamento e lo Stadio Dinamo.
Dagli anni '90 club partecipò a varie edizioni della UEFA Champions League e in ambito nazionale vinse 9 titoli di fila, rivaleggiando solo con lo Šachtar, squadra che si classificò per varie stagioni seconda prima di interrompere il dominio della Dinamo vincendo il primo campionato nel 2001-2002. Facevano parte di quella squadra elementi di talento quali Andrij Ševčenko, Serhij Rebrov, Andrij Husin e Oleh Lužnyj.
Particolarmente fruttuose furono le campagne europee del biennio 1997-1999. Nella Champions League 1997-1998 la Dinamo vinse il proprio girone mettendosi alle spalle Newcastle Utd, PSV e Barcellona, riuscendo anche nell'impresa di vincere per 3-0 al Camp Nou. Ai quarti di finale fu poi eliminata dalla Juventus di Marcello Lippi, poi finalista. Nella Champions League 1998-1999 la squadra di Kiev fece di meglio, raggiungendo la semifinale, dove fu eliminata dal Bayern Monaco.
Anni duemila |
Nel 2007, in occasione degli 80 anni del club, l'emblema della squadra fu impreziosito da due stelle, ciascuna delle quali indica la vittoria di 10 campionati sovietici e di 10 campionati ucraini.
Nel dicembre 2007 il club nominò il primo allenatore non ucraino della propria storia, il russo Jurij Sëmin, che nel 2007-2008 fallì la conquista del campionato e della Coppa d'Ucraina . Nella Coppa UEFA 2008-2009 ottenne la migliore prestazione nelle coppe europee dal 1999: eliminò Valencia e Paris Saint-Germain e approdò in semifinale, dove fu eliminata nel derby ucraino dallo Šachtar, poi vincitore del trofeo. In quella stagione la Dinamo si rifece in campionato, conquistando il suo 13º titolo.
Nel 2010-2011, una stagione segnata dalla vittoria da record (9-0) in campionato contro l'Illičivec', concluse seconda[2], piazzamento ripetuto nella stagione seguente, l'ultima di Ševčenko.
Nel 2011-2012 la Dinamo concluse al secondo posto in campionato e fu eliminata dal Rubin Kazan' nel turno preliminare di Champions League. Retrocessa in Europa League, eliminò il Liteks Loveč e si qualificò per la fase a gironi del torneo, dove si piazzò terza nel proprio raggruppamento.
Nell'aprile 2013 fu condannata a disputare due partite interne nelle coppe europee a porte chiuse a causa di episodi di razzismo di cui si resero responsabili suoi sostenitori. Eliminando Feyenoord e Borussia M'gladbach approdò alla fase a gironi della Champions League, dove giunse terza qualificandosi per l'Europa League, da cui fu estromessa dal Bordeaux. In campionato giunse terza e in Coppa d'Ucraina fu eliminata già nei sedicesimi di finale, a conclusione di un'annata amara.
Nel 2013-2014 non andò meglio: il club si piazzò quarto in campionato (peggior piazzamento dopo la dissoluzione dell'URSS) e fu eliminata ai sedicesimi di Europa League dal Valencia. Oleh Blochin fu esonerato e sostituito con Serhij Rebrov, con cui la squadra vinse per la prima volta dopo 11 anni la Coppa d'Ucraina.
La svolta arrivò nella stagione 2014-2015, quando la Dinamo si rinforzò con l'ingaggio di Aleksandar Dragović, Jeremain Lens, Łukasz Teodorczyk e Vitorino Antunes. Guidata da Rebrov, vinse il titolo nazionale senza subire sconfitte e anche la Coppa d'Ucraina. Nella stessa annata superò il girone di Europa League ed eliminò il Guingamp ai sedicesimi di finale e l'Everton agli ottavi, prima di cadere ai quarti contro la Fiorentina.
Nella stagione 2015-2016 la Dinamo, puntellata dall'arrivo del talentuoso Derlis González, tornò a disputare la Champions League, dove si piazzò seconda nel suo girone dietro il Chelsea e davanti al Porto grazie alla vittoria per 2-0 in Portogallo. Agli ottavi di finale, dove approdò per la prima volta dal 1999, fu eliminata dal Manchester City. In ambito nazionale arrivò il secondo double di fila.
Nell'estate del 2016 calciatori quali Miguel Veloso, Dieumerci Mbokani, Radosav Petrović e Łukasz Teodorczyk lasciarono il club. La stagione 2016-2017 si rivelò molto deludente: in campionato la squadra della capitale si piazzò seconda a 17 punti dallo Šachtar capolista e in Champions League ultima nel proprio girone, malgrado una storica vittoria per 6-0 contro il Beşiktaş a Kiev. Nel gennaio 2017 arrivarono alla Dinamo i difensori Aleksandar Pantić e Tamás Kádár, che si aggiunsero agli emergenti Viktor Cyhankov e Artem Bjesjedin. In Coppa d'Ucraina la Dinamo fu sconfitta in finale dallo Šachtar per 1-0.
Organico |
Rosa |
Aggiornata al 22 luglio 2018[3].
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Allenatori e presidenti |
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Calciatori |
Vincitori di titoli |
- Campioni d'Europa
Jurij Kovalëv (Francia 1960)
Jurij Vojnov (Francia 1960)
- Campioni olimpici di calcio
Oleksij Mychajlyčenko (Seul 1988)
Premi individuali |
- Pallone d'oro: 1
Oleh Blochin (1975)
Ihor Bjelanov (1986)
Palmarès |
Competizioni nazionali |
Campionato sovietico: 13 (record)
1961, 1966, 1967, 1968, 1971, 1974, 1975, 1977, 1980, 1981, 1985, 1986, 1990
- Coppa dell'URSS: 9
1954, 1964, 1965-1966, 1974, 1978, 1982, 1984-1985, 1986-1987, 1989-1990
Supercoppa dell'Unione Sovietica: 3 (record)
- 1980, 1985, 1986
Coppa della RSS Ucraina: 6 (record)
- 1937, 1938, 1944, 1946, 1947, 1948
Campionato ucraino: 15 (record)
1992-1993, 1993-1994, 1994-1995, 1995-1996, 1996-1997, 1997-1998, 1998-1999, 1999-2000, 2000-2001, 2002-2003, 2003-2004, 2006-2007, 2008-2009, 2014-2015, 2015-2016
Coppa d'Ucraina: 11 (record)
1992-1993, 1995-1996, 1997-1998, 1998-1999, 1999-2000, 2002-2003, 2004-2005, 2005-2006, 2006-2007, 2013-2014, 2014-2015
- Supercoppa d'Ucraina: 7
2004, 2006, 2007, 2009, 2011, 2016, 2018
Competizioni internazionali |
- Coppa delle Coppe: 2
1974-1975, 1985-1986
- Supercoppa UEFA: 1
- 1975
- Coppa dei Campioni della CSI: 4
1996, 1997, 1998, 2002
Competizioni giovanili |
- Trofeo Dossena: 1
- 1989
Altri piazzamenti |
Campionato sovietico:
- Secondo posto: 1936 (primavera), 1952, 1960, 1965, 1969, 1972, 1973, 1976 (autunno), 1978, 1982, 1988
- Terzo posto: 1937, 1979, 1989
Coppa dell'Unione Sovietica:
- Finalista: 1973
- Semifinalista: 1946, 1970, 1980, 1988-1989
Supercoppa dell'Unione Sovietica:
- Finalista: 1977
Campionato ucraino:
- Secondo posto: 1992, 2001-2002, 2004-2005, 2005-2006, 2007-2008, 2009-2010, 2010-2011, 2011-2012, 2016-2017, 2017-2018
- Terzo posto: 2012-2013
Coppa d'Ucraina:
- Finalista: 2001-2002, 2007-2008, 2010-2011, 2016-2017, 2017-2018
- Semifinalista: 2003-2004, 2008-2009
Supercoppa d'Ucraina:
- Finalista: 2005, 2008, 2014, 2015
Coppa dei Campioni della CSI:
- Finalista: 1999
Coppa UEFA:
- Semifinalista: 2008-2009
Coppa dei Campioni:
- Semifinalista: 1976-1977, 1986-1987, 1998-1999 (record fra le squadre mai giunte in finale)
Supercoppa UEFA:
- Finalista: 1986
Primati |
Gol |
Aggiornato al 31 agosto 2017
# | Nome | Anni | Campionato | Coppa nazionale | Coppe internazionali | Altre coppe | Totale |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Oleh Blochin | 1969–1987 | 211 211 | 029 29 | 026 26 | 000 0 | 266 266 |
2 | Serhij Rebrov | 1992–2000 2005–2007 | 113 113 | 019 19 | 031 31 | 000 0 | 163 163 |
3 | Andriy Yarmolenko | 2007–2017 | 099 99 | 019 19 | 019 19 | 000 0 | 137 137 |
4 | Maksim Shatskikh | 1999–2008 | 097 97 | 022 22 | 023 23 | 000 0 | 142 142 |
5 | Andriy Shevchenko | 1994–1999 2009–2012 | 083 83 | 016 16 | 025 25 | 000 0 | 124 124 |
6 | Oleh Husjev | 2003– | 056 56 | 015 15 | 022 22 | 002 2 | 095 95 |
7 | Artem Milevskiy | 2002-2013 | 057 57 | 011 11 | 016 16 | 003 3 | 087 87 |
8 | Viktor Kanevskyi | 1953–1964 | 080 80 | 005 5 | 000 0 | 000 0 | 085 85 |
9 | Leonid Buryak | 1973–1984 | 056 56 | 012 12 | 014 14 | 000 0 | 082 82 |
10 | Viktor Kolotov | 1971–1981 | 062 62 | 011 11 | 008 8 | 000 0 | 081 81 |
11 | Viktor Serebryanikov | 1959–1971 | 070 70 | 005 5 | 004 4 | 000 0 | 079 79 |
11 | Viktor Leonenko | 1992–1998 | 061 61 | 010 10 | 008 8 | 000 0 | 079 79 |
Presenze |
Aggiornato al 10 aprile 2016.[4]
# | Nome | Anni | Campionato | Coppa nazionale | Coppe internazionali | Altre coppe | Totale |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Oleksandr Šovkovs'kyj | 1993– | 414 414 | 058 58 | 142 142 | 008 8 | 622 622 |
2 | Oleh Blochin | 1969–1987 | 432 432 | 067 67 | 079 79 | 003 3 | 582 582 |
3 | Anatoliy Demyanenko | 1979–1990 1992–1993 | 347 347 | 047 47 | 043 43 | 002 2 | 439 439 |
4 | Oleh Husjev | 2003– | 276 276 | 043 43 | 096 96 | 006 6 | 421 421 |
5 | Leonid Buryak | 1973–1984 | 304 304 | 052 52 | 051 51 | 002 2 | 409 409 |
6 | Volodymyr Veremeyev | 1968–1982 | 310 310 | 045 45 | 044 44 | 002 2 | 401 401 |
7 | Volodymyr Muntyan | 1965–1977 | 302 302 | 034 34 | 035 35 | 000 0 | 371 371 |
8 | Volodymyr Bezsonov | 1976–1990 | 278 278 | 048 48 | 039 39 | 003 3 | 368 368 |
9 | Serhij Rebrov | 1992–2000 2005–2007 | 242 242 | 044 44 | 073 73 | 002 2 | 361 361 |
10 | Vladyslav Vashchuk | 1993–2002 2005–2008 | 253 253 | 041 41 | 062 62 | 000 0 | 356 356 |
Note |
^ (EN) Ukraine - Cup Finals, RSSSF.com. URL consultato il 21 aprile 2014.
^ http://www.fcdynamo.kiev.ua/en/news/chempionat_ukrainy/dynamo_illichivets_9_0_line_ups_and_events/
^ (EN) First team squad 2017/18, fcdynamo.kiev.ua. URL consultato il 9 settembre 2017.
^ http://www.fcdynamo.kiev.ua/en/news/oleg_gusev_voshel_v_desyatku_dinamovskikh_gvardeytsev/
Bibliografia |
- (EN) Andy Dougan, Dynamo: Triumph and Tragedy in Nazi-Occupied Kyiv, Guilford, CN: Lyons Press. ISBN 1-58574-719-X
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
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