Uovo (alimento)






Uova di gallina appena raccolte.




Un uovo di gallina confrontato con due uova di quaglia.




In alto a sinistra: due uova di tacchino; in basso a sinistra: due uova di anatra; a destra: un uovo di oca.




Morfologia dell'uovo di gallina:
1. Guscio
2. Membrana testacea esterna
3. Membrana testacea interna
4. Calaza
5. Albume liquido esterno
6. Albume denso
7. Membrana vitellina
8. Tuorlo
9. Blastodisco
10. Tuorlo scuro
11. Tuorlo chiaro
12. Albume liquido interno
13. Calaza
14. Camera d'aria
15. Cuticola


L'uovo è un alimento consumabile direttamente o come ingrediente in numerosi piatti delle cucine di tutto il mondo.


Il più utilizzato è l'uovo di gallina, ma si consumano anche le uova di altri volatili: quaglia, anatra, oca, struzzo, eccetera. Nell'uso corrente il termine "uovo" senza altre precisazioni indica quello di gallina.


Si consumano anche uova di pesci (caviale, uova di lompo, bottarga), di tartarughe, di molluschi (lumache), di insetti ecc.




Indice






  • 1 Morfologia


  • 2 Peso


  • 3 Valori nutrizionali e digeribilità


    • 3.1 Digeribilità




  • 4 Produzione


  • 5 La rintracciabilità


  • 6 Categorie


  • 7 Grammatura


  • 8 Ovoprodotti


  • 9 Igiene


  • 10 Determinazione della freschezza


  • 11 L'uovo in cucina


  • 12 Fraseologia


  • 13 L'uovo nella storia


  • 14 Allergie alimentari


  • 15 Curiosità


  • 16 Note


  • 17 Bibliografia


  • 18 Voci correlate


  • 19 Altri progetti





Morfologia |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Uovo (biologia).

L'uovo è una cellula germinale femminile costituita essenzialmente da guscio, tuorlo e albume. A queste parti si affiancano una serie di altre strutture, a cominciare dalla cuticola che riveste esternamente il guscio ed è la prima barriera di protezione contro la penetrazione di germi. Se la cuticola permette il passaggio dei gas che filtrano attraverso i pori del guscio, impedisce invece la perdita di acqua importante per la sopravvivenza dell'embrione.
La “cuticola” contiene vari minerali ottenuti dall’assunzione da parte dell’animale di piccoli frammenti litoidi più o meno arrotondati o altri sedimenti, quest’ultimi utilizzati anche per rendere più confortevole la digestione di semi o altri alimenti da sminuzzare.
Al di sotto del guscio si trova un doppio strato di "membrana testacea", anch'essa ha una funzione di protezione ed è strettamente appaiata in tutti i punti al guscio tranne al polo ottuso dove si separa e forma uno spazio denominato "camera d'aria".
Al centro dell'albume, prevalentemente costituito di proteine e acqua, si trova il tuorlo circondato da una membrana vitellina. Il tuorlo è tenuto in posizione centrale grazie alla presenza di legamenti proteici, "calaze", che si protraggono da esso verso i poli dell'uovo intrecciandosi alle proteine dell'albume.


L'albume è anche detto "chiara d'uovo" (o "bianco d'uovo").


Il colore del guscio dipende esclusivamente dalla razza e non ha alcuna influenza sulle caratteristiche sensoriali o nutrizionali dell'uovo. Il colore del tuorlo dipende invece dai pigmenti contenuti nel mangime o aggiunti intenzionalmente per ottenere una gradazione di colore che segua le preferenze del consumatore. .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}Gli italiani, ad esempio, preferiscono una colorazione intensa del tuorlo, mentre in altri paesi, come i Paesi Bassi, si prediligono colori più tenui.[senza fonte] Anche per quanto riguarda il colore del guscio gli italiani lo preferiscono colorato, al contrario di altri paesi come gli Stati Uniti dove si preferiscono uova a guscio bianco.



Peso |


Il peso di ogni singolo uovo è variabile da specie a specie e, all'interno della medesima specie, fra uovo e uovo; tuttavia i valori medi sono:[1]




  • gallina: 55 g


  • anatra: 75 g


  • oca: 165÷190 g


In particolare il peso medio dell'uovo di gallina è così ripartito fra le sue componenti:[1]



  • guscio: 5,5 g

  • albume: 31,95 g

  • tuorlo: 17,5 g



Valori nutrizionali e digeribilità |


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Avvertenza

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Le uova forniscono quindi una quantità significativa di proteine e di altri elementi nutritivi.


La tabella che segue espone le quantità dei principali nutrienti di vari tipi di uova[2] (gr= grammi; mg =milligrammi; μg = microgrammi; kcal = chilocalorie). I valori si riferiscono a 100 grammi di uovo completo (tuorlo + albume).





































































































































































Composizione Unità Gallina[3]
Anatra[4]
Oca[5]
Tacchino[6]
Quaglia[7]

Acqua

g


76,15


70,83


70,43


72,5


74,35


Proteine

g


12,56


12,81


13,87


13,68


13,05


Grassi

g


9,51


13,77


13,27


11,88


11,09


Carboidrati

g


0,72


0,93


1,35


1,15


0,41


Calorie

kcal


143


185


185


171


158


Calcio

mg


56


64


60


99


64


Fosforo

mg


198


220


208


170


226


Ferro

mg


1,75


3,85


3,64


4,1


3,65


Sodio

mg


142


146


138


151


141


Potassio

mg


138


222


210


142


132


Vitamina B1

mg


0,04


0,156


0,147


0,11


0,13


Vitamina B2

mg


0,457


0,404


0,382


0,47


0,79


Vitamina A

μg


160


192


185


166


155


Vitamina D

μg


2


1,7


1,7


?


1,4


Vitamina E

mg


1,05


1,34


1,29


?


1,08


Colesterolo

mg


372


884


852


933


844


Colina

mg


251,1


263,4


263,4


?


263,4


Le uova di gallina sono le più comunemente consumate, quelle di quaglia trovano impiego soprattutto in pasticceria. Le uova in genere sono altamente nutrienti. Forniscono una grande quantità di proteine complete di alta qualità,[8] che contengono tutti gli amminoacidi essenziali per gli esseri umani, e forniscono quantità significative di parecchie vitamine e minerali, compresa la vitamina A, riboflavina, acido folico, vitamina B6, vitamina B12, colina, ferro, calcio, fosforo e potassio. Sono inoltre uno degli alimenti singoli meno costosi contenenti proteine complete.


L'uovo è uno dei pochi alimenti che contengono vitamina D, anche se quest'ultima è prodotta fisiologicamente negli esseri umani quando la loro pelle è esposta alla luce solare. Un grande tuorlo d'uovo contiene circa 60 calorie (250 kJ), mentre l'albume contiene circa 15 calorie (60 kJ). Un grande tuorlo contiene più di due terzi della razione quotidiana suggerita di 300 mg di colesterolo, anche se uno studio indica che il corpo umano non ne assorbe molto dalle uova.[9] Il tuorlo compone circa 33% del peso netto dell'uovo, contiene tutto il grasso, un po' meno di metà delle proteine e gran parte delle sostanze nutrienti. Inoltre contiene tutta la colina, che corrisponde approssimativamente alla metà della razione quotidiana suggerita e contiene lecitina che favorisce l'eliminazione del colesterolo. La colina è una sostanza nutriente importante per lo sviluppo del cervello ed è suggerita alle donne incinte per assicurare un sano sviluppo del cervello del feto.[10]


A livello nutrizionale è opportuno distinguere tra albume e tuorlo. Tutte le vitamine A, D ed E dell'uovo sono contenute nel tuorlo.


La tabella che segue mostra le differenze in contenuto di nutrienti fra tuorlo e albume[2] e contenuto completo (tuorlo + albume) di un uovo di gallina di dimensioni medie (I valori delle prime due colonne si riferiscono a 100 grammi di ciascuno dei due componenti dell'uovo, qui considerati come parti di uovo di gallina, mentre la terza colonna indica il contenuto completo, tuorlo più albume, di ciascun nutriente in un uovo di gallina di dimensioni medie).

































































































































Composizione Unità Tuorlo[11]
Albume[12]
Uovo medio
completo (escl. guscio)[13]

Acqua

g


37,13


87,57


52,31


Proteine

g


15,86


10,9


6,26


Grassi


g




26,54


0,17


4,70


Carboidrati


g




3,59


0,73


0,86


Calorie

kcal


322


52


73


Calcio

mg


129


7


24,81


Fosforo

mg


390


15


74,04


Ferro

mg


2,73


0,08


0,5


Sodio

mg


48


166


61


Potassio

mg


109


163


71,15


Vitamina B1

mg


0,176


0,004


0,032


Vitamina B2

mg


0,528


0,439


0,23


Vitamina A

μg


371


--


65


Vitamina D

μg


5,4


--


0,94


Vitamina E

mg


2,58


--


0,45


Colesterolo

mg


1085


--


189,87


Colina

mg


682,3


1,1


119,75


L'albume è la parte esterna, trasparente, di consistenza più fluida e coagula a 62 °C; è composto al 90% di acqua e al 10% di proteine. Il tuorlo è la parte interna, di colore giallo arancio intenso e coagula a 65 °C; è composto da una miscela più complessa: contiene acqua al 50%, 17% proteine, 30% grassi e altri emulsionanti.



Digeribilità |


La digeribilità (intesa come tempo di permanenza nello stomaco di chi se ne ciba, in condizioni normali) varia dal tipo di cottura. Ecco i tempi medi per l'assunzione contemporanea di due uova di gallina:[14]



  • cotte à la coque = 90 minuti

  • consumate crude = 120 minuti

  • bollite sode o fritte in padella = 180 minuti.


La digeribilità dei due componenti (albume e tuorlo) tuttavia è opposta: l'albume è mal attaccato dai succhi gastrici se ingerito crudo (ma, più facilmente digeribile, anche crudo, se montato a neve) mentre è di buona digeribilità coagulato cotto; al contrario il tuorlo è più digeribile se non completamente cotto, cioè portato con l'albume a un livello di cottura tale che quest'ultimo sia completamente coagulato (solido bianco) ma il tuorlo sia ancora allo stato semiliquido (uovo "in camicia", à la coque o bazzotto).[14]



Produzione |













































Produzione mondiale in milioni di tonnellate secondo la FAO[15]
Prodotto
1964
1969
1974
1979
1984
1989
1994
1999
2004
2009
Uova di gallina
15,6
18,6
21,6
25,4
29,3
34,2
41,1
50,0
55,4
62,4
Uova di altri volatili
0,754
0,886
0,964
1,146
1,520
2,098
3,651
3,910
4,429
4,981









































Principali produttori di uova (1.000 t - 2008)[16]

Cina 26.734

Indonesia 1.485

Spagna 707

Stati Uniti d'America 5.339

Francia 879

Italia 700

India 2.740

Thailandia 872

Paesi Bassi 627

Giappone 2.554

Ucraina 868

Filippine 622

Messico 2.337

Turchia 824

Regno Unito 614

Russia 2.135

Germania 787

Corea del Sud 594

Brasile 1.904

Iran 711
MONDO 65.586


La rintracciabilità |




Un uovo tedesco da allevamento biologico


Dal 2004 sul guscio di tutte le uova di gallina prodotte nell'Unione europea è necessario che venga marchiato un apposito codice che ne consente la rintracciabilità, indicando il tipo e il luogo di allevamento da dove proviene l'uovo stesso.[17]


Il codice è formato dalle seguenti cifre:




  • Tipo di allevamento

    • 0: biologico - utilizza galline di razze rustiche provenienti da allevamenti biologici che razzolano a terra e all'aperto con una densità non superiore a 6 galline per m². Il mangime è composto di alimenti biologici di origine controllata, prevalentemente mais e cereali;

    • 1: all'aperto - come l'allevamento a terra con l'aggiunta di ampi spazi aperti sul quale le galline possono razzolare;

    • 2: a terra - galline allevate in grandi capannoni con luce artificiale e una densità non superiore a 7 animali per m²;

    • 3: in gabbia - le galline sono allevate in gabbie di metallo con una superficie di 750 cm² (20% più grande di un foglio A4), alte 45 cm ,[18] illuminate da luce artificiale e con elevata densità di popolazione.



  • Sigla del Paese di provenienza (esempio: IT per l'Italia).

  • Codice ISTAT del comune dove è situato l'allevamento (3 cifre).

  • Sigla della provincia dove è situato l'allevamento (esempio: MO, VR ecc.).

  • Codice dell'allevamento.


Il codice del comune e la sigla della provincia variano a seconda dei Paesi (in alcuni è una sigla, in altri è un numero ecc.).


Sull'imballaggio devono essere riportate le seguenti informazioni:



  • nome, indirizzo e codice del produttore

  • numero di uova e/o il peso

  • giorno o periodo di deposizione

  • tipo di allevamento con le seguenti diciture:

    • "uova da agricoltura biologica"

    • "uova da allevamento all'aperto"

    • "uova da allevamento a terra"

    • "uova da allevamento in gabbie"




In Italia, in Francia e in numerosi altri paesi la maggior parte della produzione delle uova deriva da allevamenti in gabbie. La Svizzera nel 1992 ha invece proibito l'allevamento in gabbia. Questo provvedimento, fortemente sostenuto dalle locali organizzazioni ambientaliste, non ha dato però i risultati sperati in quanto non proibisce comunque l'importazione dall'estero di uova da allevamento in gabbia, che attualmente coprono circa il 50% del fabbisogno locale.[19]


Le uova di categoria B, non adatte al consumo umano, non hanno obbligo di stampigliatura, ma gli imballaggi devono essere contraddistinti da una fascetta o un'etichetta di colore rosso.



Categorie |


Le uova vengono suddivise in due categorie:



  • categoria A: uova pulite, a guscio integro, con camera d'aria di altezza inferiore a 6 mm. Sono destinate al commercio al dettaglio. In questa categoria rientrano le uova extra, nelle quali la camera d'aria ha un'altezza inferiore ai 4 mm; esse devono essere messe in commercio entro 9 giorni dalla deposizione e devono riportare obbligatoriamente impressa la data di deposizione. Le uova di categoria A non devono essere sottoposte a procedure di lavaggio o refrigerazione

  • categoria B: tutte le uova che non rientrano nella categoria precedente, comprese uova di categoria A declassate. Sono destinate alle industrie alimentari di trasformazione (pastifici, produttori di maionese e prodotti dolciari), previa pastorizzazione obbligatoria per legge.



Grammatura |


Le uova di categoria A vengono catalogate in base al peso in:



  • XL, grandissime (uguale o superiore a 73 grammi)

  • L, grandi (uguale o superiore a 63 g e inferiore a 73 g)

  • M, medie (uguale o superiore a 53 g e inferiore a 63 g)

  • S, piccole (meno di 53 g)



Ovoprodotti |


Il Regolamento CE n. 853/2004 del Parlamento Europeo[20] definisce, al punto 7.3 dell'allegato 1, gli ovoprodotti come: "prodotti trasformati risultanti dalla trasformazione di uova, o vari componenti o miscugli di uova o dall'ulteriore trasformazione di detti prodotti trasformati".


Si tratta cioè del solo tuorlo, del solo albume o miscugli di entrambi, provenienti da uova sgusciate che possono venire congelate, essiccate, cristallizzate, coagulate o trasformate in altri modi.


Sono esempi di ovoprodotti:



  • le uova sgusciate pastorizzate

  • il tuorlo pastorizzato

  • l'albume pastorizzato

  • le uova in polvere pastorizzate

  • l'albume cristallizzato



Igiene |


Le uova prodotte da animali sani sono internamente sterili. La frequenza della contaminazione in utero delle uova da parte delle salmonelle (contaminazione endogena) di cui possono essere affetti gli animali è nell'ordine di 2 per milione. In compenso, la contaminazione del guscio (contaminazione esogena) con questi stessi batteri è frequente e rappresenta circa il 50% delle tossinfezioni umane da salmonella in Italia (Enternet 2000-2004). Il guscio delle uova può anche essere contaminato da muffe, nel caso vengano conservate in ambienti umidi, le quali danno origine a macchie superficiali di vario colore (gialle, blu o verdi) che possono portare alla putrefazione dell'uovo.



  1. Conservare le uova a temperature tra gli 0 e i 4 °C; ciò permette anche alle uova di conservare il loro sapore e mantenerne a lungo la freschezza[21]

  2. Nel frigorifero, conservare le uova nella loro confezione, al fine di evitare che possano contaminare altri alimenti o esserne contaminati

  3. L'uovo va conservato ponendolo con la punta verso il basso. Infatti la parte più appuntita del guscio è quella più resistente alle sollecitazioni meccaniche (pressione ed urto) e in questo modo si riduce il rischio di incrinature del guscio nella posizione più delicata, quella cioè contenente la "camera d'aria", soggetta a contaminazione in caso di contatto con l'aria esterna dovuto a incrinature del guscio.[21]

  4. Il guscio è ricoperto da un sottilissimo strato naturale (cuticola) che impedisce la contaminazione da parte delle salmonelle. Le uova non devono mai essere lavate proprio per evitare che la cuticola venga rimossa.

  5. Utilizzare subito le uova con guscio incrinato, buttare quelle rotte

  6. Lavarsi le mani prima del contatto con il guscio e non toccare mai il tuorlo e l'albume quando si rompe l'uovo

  7. Non rompere l'uovo sul bordo del recipiente che conterrà il tuorlo e l'albume

  8. Evitare che parti di guscio cadano nel prodotto sgusciato, allontanare subito i gusci senza poggiarli sul piano

  9. Non tenere le uova al caldo per più di due ore


Le uova vengono commercializzate a temperatura ambiente, ma vanno conservate in frigo dopo l'acquisto evitando gli sbalzi termici che possono provocare la formazione di condensa sul guscio con conseguente aumento di permeabilità per l'ingresso dei germi.



Determinazione della freschezza |


Per verificare che le uova siano fresche, prima di romperle è sufficiente metterle in un recipiente di acqua fredda salata (10% di sale). Le uova fresche andranno a depositarsi sul fondo, mentre le uova non più fresche tenderanno a salire in superficie a mano a mano che invecchiano a causa dell'aumento di dimensione della camera d'aria interna.
Un secondo metodo è quello cosiddetto della "speratura"; l'uovo osservato davanti a una forte fonte luminosa deve avere il tuorlo visibile come ombratura senza contorno apparente, deve essere ancorato al centro dell'albume anche dopo rotazione e non devono essere presenti corpi estranei.[22]
Un terzo metodo si usa dopo la rottura dell'uovo su una superficie: il tuorlo deve mantenersi alto e sodo, l'albume deve restare compatto intorno a esso e più fluido all'esterno. Quando il tuorlo tende facilmente a rompersi e a mescolarsi con l'albume l'uovo non è più molto fresco. Rimane commestibile, ma può risultare difficile da montare e poco adatto ad alcune preparazioni culinarie.


Leggere modificazioni possono notarsi con uova di galline di età avanzata e nel periodo estivo. Consumare e acquistare uova principalmente da allevamenti vicini al punto d'acquisto.


Le uova di categoria A possono essere ulteriormente classificate in «extra» o «extra fresche» solo nei primi 9 giorni dalla data di deposizione, dopodiché devono essere riclassificate in categoria A o B a seconda dello stato in cui si trovano e vanno consumate entro quattro settimane dalla deposizione (28 giorni).



L'uovo in cucina |




Esempio di uovo con due tuorli.


L'uovo è un ingrediente che entra in innumerevoli ricette di dolci, gelati, piatti sapidi grazie alle sue proprietà emulsionanti, coagulanti e schiumogene.


Il tuorlo dell'uovo ha un buon potere emulsionante grazie alla presenza di fosfolipidi che formano complessi lipoproteici con il colesterolo. L'aggiunta di sale o zuccheri aumenta la capacità emulsionante per riduzione dell'acqua extracellulare. Questa proprietà è importante nella preparazione di salse, maionese e gelati.[23]


L'albume ha un basso valore calorico, ma è ricco di proteine e rientra in alcune preparazioni come le meringhe.


L'uovo è protagonista di piatti specifici:




  • frittata, uova sbattute fino a farne una miscela omogenea di tuorlo e albume e versate in olio bollente, avendo cura di girare il tutto per farle cuocere da entrambe le parti.

  • uova strapazzate; come la frittata, salvo che l'uovo viene sbattuto solo durante la cottura: l'uovo viene versato in una padella con un po' di olio caldo e viene cotto mischiando albume e tuorlo.


  • uovo stracciato, o stracciatella, uova sbattute, versate attraverso un passino in brodo bollente

  • uovo fritto (o uovo al tegamino, uova all'occhio di bue): rotto il guscio, l'uovo viene versato in olio bollente o burro ben dorato avendo cura di mantenere intatto il tuorlo, che non deve solidificare.


  • uovo al paletto, come l'uovo fritto, salvo che viene prima cotto l'albume e poi il tuorlo




Due uova all'occhio di bue




  • uovo in camicia (o uovo affogato o poché): come l'uovo fritto ma versato in acqua con aceto (mai aggiungere sale, impedirebbe la giusta coagulazione dell’albume) in leggero bollore o a bagnomaria. Con una padella apposita risulta più semplice far solidificare l'uovo nel modo giusto.


  • uovo alla benedict: è un uovo in camicia disposto su uno strato di prosciutto, il tutto adagiato su un muffin inglese e condito con salsa olandese.


  • uovo sodo: l'uovo intero (col guscio) viene cotto in acqua bollente per circa sette minuti, poi sgusciato e mangiato; può andare a comporre altri piatti o preparazioni tagliato a rondelle, spicchi, ecc.


  • uovo mimosa: uova sode farcite e decorate con tuorli sbriciolati per simulare la mimosa.

  • uovo à la coque: preparato come l'uovo sodo ma la cottura dura solo 2 minuti e mezzo: così il tuorlo resta liquido; viene assunto in apposito porta-uovo, rompendo e asportando solo una calotta superiore del guscio, con un cucchiaino

  • uovo bazzotto: come à la coque, ma sui tre minuti o poco più cottura, in modo che il tuorlo rimanga semiliquido; viene assunto allo stesso modo di quello à la coque;


  • zabaione, tuorlo montato con zucchero e vino o vino liquoroso (solitamente marsala).

  • uovo sbattuto: tuorlo di uovo crudo e zucchero mescolati energicamente insieme fino ad assumere una consistenza semi-solida, è una preparazione che fornisce molta energia e per questo veniva usata in passato come "energetico" per i bambini.


  • pain perdu, pane secco imbevuto nelle uova sbattute e successivamente fritto (nell'Alto Lazio dette fette gajarde)


  • eggnog, bevanda di origine inglese, molto diffusa nel mondo anglosassone, a base di uovo, latte, liquore e spezie;


  • uovo di re Vittorio: fonduta di toma piemontese e fontina con il rosso d'uovo e lamelle di tartufo


  • meringhe: albume montato e zucchero


  • balut: piatto tipico del sud-est asiatico, consistente in un uovo già fecondato e bollito poco prima della schiusa.


  • uovo centenario: piatto tipico cinese consistente in un uovo fermentato nella soda per 100 giorni.

  • uovo all'ostrica: l'uovo dev'essere fresco e se ne usa il solo tuorlo, che, posto in una tazzina, viene ricoperto di succo di limone con aggiunta di pepe e sale a piacere e il tutto viene assunto così com'è senza sbattere l'uovo.

  • uovo "bevuto": l'uovo dev'essere fresco e viene "bevuto" crudo praticando due fori sulle estremità del guscio, da uno dei quali il contenuto (tuorlo e albume) viene "succhiato".


L'uovo inoltre è l'ingrediente di base della maionese, una famosa salsa a base di tuorlo d'uovo, olio, limone e sale, e delle salse da questa derivate. Ciò è dovuto, oltre che al pregio del gusto dell'uovo, al potere emulsionante del tuorlo, qui rispetto all'olio. L'uovo, intero o solo tuorlo o solo albume entra comunque a far parte importante di molte altre salse e di molte altre preparazioni culinarie, dolci inclusi.



Fraseologia |


L'immagine dell'uovo ricorre in numerosi proverbi e modi di dire della lingua italiana. Eccone alcuni:



  • Camminare sulle uova (=muoversi con cautela estrema per evitare guai)

  • Come bere un uovo (=facile)

  • Fare una frittata (=combinare un pasticcio non più rimediabile)

  • Gallina che canta ha fatto l'uovo (=chi proclama qualcosa ripetutamente ne ha combinata una)

  • Gallina dalle uova d'oro (= attività che rende bene al proprietario. Assume anche il significato di un personaggio che grazie a meriti artistici fa arricchire chi lo sfrutta)

  • Cercare il pelo nell'uovo (=pignoleria eccessiva)

  • Meglio un uovo oggi che una gallina domani (=meglio accontentarsi di un risultato modesto ma concreto, certo ed immediato, che puntare su uno molto più consistente, ma futuro e incerto. Scritta e diffusa grazie a una commedia di Carlo Goldoni[24])

  • Pieno come un uovo (=sazio per il tanto mangiare)

  • Rigirare la frittata (=cambiare oratoriamente i termini di una questione a proprio vantaggio)

  • Rompere le uova nel paniere (=intervenire pesantemente scombinando i progetti altrui)

  • Testa d'uovo (=studioso eminente)

  • Uovo di Colombo

  • Paradosso dell'uovo e della gallina



L'uovo nella storia |


Le qualità alimentari dell'uovo sono state apprezzate dall'uomo sin dall'antichità.
Gli Egiziani già allevavano polli e avevano inventato un sistema artificiale di incubazione delle uova, come testimonia lo storico greco Diodoro Siculo nella narrazione di un suo viaggio in Egitto e Varrone (116-24 a.C.) nella sua opera Rerum rusticarum libri.
I Cartaginesi, come narra Massimo Montanari nella Storia dell'alimentazione, mangiavano invece uova di struzzo.
Anche i Greci consumavano uova di gallina, tant'è che il medico greco Galeno affermava che nella dieta di una persona anziana non dovevano mai mancare.
Presso i Romani le uova di gallina, insieme a pane, olive e vino, componevano l'antipasto (gustatio) della cena, tanto che entrava in un detto (ab ovo usque ad mala, cioè "dall'uovo alle mele") che denotava il tipico pasto completo.



Allergie alimentari |


Tutta una serie di proteine contenute nelle uova, come ovomucoid (Gal d1), ovalbumina (Gal d2), conalbumina (Gal d3), lisozima (Gal d 4), apovitellenina (I-VI) e ovomucina (IgY), sono causa di allergie alimentari specie nella prima infanzia.[25]



Curiosità |







  • Secondo Dante Alighieri, l'uovo con il sale sarebbe il miglior alimento al mondo. Un popolare aneddoto narra infatti che un giorno egli incontrò in piazza un signore a lui sconosciuto, che lo fermò domandandogli: "Qual è il cibo più buono del mondo?". "L'uovo", rispose il poeta. Un anno dopo, nella stessa piazza, i due s'incontrarono nuovamente, e lo sconosciuto domandò a bruciapelo: "Con che?". "Col sale", fu la pronta risposta di Dante, famoso per la sua memoria. Partendo da questo aneddoto, Achille Campanile scrisse il racconto Dante e l'uovo, contenuto nella raccolta Vite degli uomini illustri (1975).

  • Le uova sono frutto di una strategia evoluzionistica di riproduzione sessuata che sfocia nell'emissione del prodotto del concepimento all'esterno degli organi materni prima della formazione dell'embrione.



Note |




  1. ^ ab Achille Morricone & Vincenzo Pedicino, Dizionario dietetico degli alimenti, p. 848


  2. ^ ab Valori Nutrizionali Alimenti – Latticini e uova


  3. ^ [1]


  4. ^ [2]


  5. ^ [3]


  6. ^ [4]


  7. ^ [5]


  8. ^ Articolo della Food and Agriculture Organization sulle uova


  9. ^ Articolo di University Science sulle uova e il colesterolo


  10. ^ Le uova e lo sviluppo del cervello nel feto


  11. ^ [6]


  12. ^ [7]


  13. ^ Albume: 31,95 gr; Tuorlo: 17,5 gr


  14. ^ ab Achille Morricone & Vincenzo Pedicino, Dizionario dietetico degli alimenti, p. 851


  15. ^ Livestock Primary, su faostat.fao.org, FAO.


  16. ^ Dal Calendario Atlante de Agostini, edizione 2011


  17. ^ Reg. CE 23 maggio 2007, n. 557, "che stabilisce le modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio recante norme di commercializzazione applicabili alle uova".


  18. ^ Direttiva 1999/74/CE, articolo 6 dell'Unione europea, in materia di "Norme minime per la protezione delle galline ovaiole"


  19. ^ Scheda "Uova" su Acsi.ch Archiviato il 23 ottobre 2004 in Internet Archive.


  20. ^ Regolamento (CE) n. 853/04 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale


  21. ^ ab Achille Morricone & Vincenzo Pedicino, Dizionario dietetico degli alimenti, p. 850


  22. ^ Reg. CE 23 dicembre 2003, n. 2295, "recante modalità di applicazione del Regolamento (CEE) n. 1907/90 del Consiglio relativo a talune norme di commercializzazione applicabili alle uova"


  23. ^ M.Pizzichini, P.Marcolini, P.Erbisti, A.Serse, Innovazione tecnologica nell'industria di lavorazione delle uova, ENEA, Dipartimento Innovazione, Settore Biotecnologie e Agricoltura


  24. ^ La Locandiera, Atto Terzo, Scena 18: "Marchese: Mirandolina, è meglio un uovo oggi, che una gallina domani. Sposatevi ora, e vi do subito dodici zecchini."


  25. ^ SDAP - Structural Database of Allergenic Proteins, su fermi.utmb.edu.



Bibliografia |



  • Giampaolo Colavita (a cura di), Igiene e tecnologia degli alimenti di origine animale, Milano, Point Veterinaire Italie, 2008, p. 322. ISBN 978-88-95995-47-2

  • Achille Morricone & Vincenzo Pedicino, Dizionario dietetico degli alimenti, Milano, Garzanti Editore, 1986



Voci correlate |



  • Pollicoltura

  • Uovo livornese

  • Uovo centenario



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