Nazionale di calcio della Germania





































































































Germania
Germania


Detentore della Confederations Cup

DFB maschile logo.svg


Uniformi di gara






Manica sinistra

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Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Casa



Manica sinistra

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Maglietta

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Manica destra

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Pantaloncini

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Calzettoni

Calzettoni


Trasferta


Sport

Football pictogram.svg Calcio
Federazione

DFB
Deutscher Fußball-Bund – DFB
Confederazione

UEFA

Codice FIFA
GER
Soprannome

Die Mannschaft

Selezionatore

Germania Joachim Löw

Record presenze

Lothar Matthäus (150)
Capocannoniere

Miroslav Klose (71)

Ranking FIFA
14º (25 ottobre 2018)
Esordio internazionale

Svizzera Svizzera 5 - 3 Germania Germania
Basilea, Svizzera; 5 aprile 1908
Migliore vittoria

Germania Germania 16 - 0 Impero russo Russia
Stoccolma, Svezia; 1º luglio 1912
Peggiore sconfitta

Inghilterra Inghilterra dilettanti 9 - 0 Germania Germania
Oxford, Regno Unito; 13 marzo 1909

Campionato del mondo
Partecipazioni
19 (esordio: 1934)
Miglior risultato

Oro Campioni nel 1954, 1974, 1990, 2014

Campionato d'Europa
Partecipazioni
12 (esordio: 1972)
Miglior risultato

Oro Campioni nel 1972, 1980, 1996

Confederations Cup
Partecipazioni
3 (esordio: 1999)
Miglior risultato

Oro Campioni nel 2017

Torneo Olimpico
Partecipazioni
3 (esordio: 1912)
Miglior risultato
Quarti di finale nel 1928, 1936

Nations League
Partecipazioni
1 (esordio: 2018-2019)
Miglior risultato
11° posto (nella Lega A 2018-2019)

La nazionale di calcio della Germania (ted. Deutsche Fußballnationalmannschaft) è la rappresentativa calcistica della Germania ed è posta sotto l'egida della Deutscher Fussball-Bund.


È una delle nazionali di calcio più titolate, essendosi aggiudicata per quattro volte il campionato mondiale, per tre volte il campionato europeo e per una volta la Confederations Cup. Nelle due principali competizioni per nazionali (mondiale ed europeo) è giunta a disputare la partita finale rispettivamente otto e sei volte: in entrambi i casi si tratta di un record. Inoltre si è piazzata tra le prime quattro per ben tredici volte al mondiale e nove volte all'europeo, record anche in tal caso. A livello europeo condivide con la Spagna il primato di vittorie nella manifestazione continentale (3) e con l’Italia quello di vittorie nel mondiale (4). La nazionale tedesca è una delle due selezioni europee, insieme alla nazionale francese, ad avere vinto almeno una volta le tre maggiori competizioni internazionali (europeo, mondiale e Confederations Cup).


Ai campionati europei vanta altresì il maggior numero di partecipazioni, dodici. Complessivamente è la nazionale europea con il maggior numero di presenze e di partite disputate nelle due massime competizioni e la compagine europea con la migliore continuità di risultati in queste due competizioni. Ai campionati del mondo, se si escludono la prima edizione di Uruguay 1930, a cui rinunciò a partecipare, e quella di Brasile 1950, da cui venne squalificata per aver causato lo scoppio della seconda guerra mondiale, in due sole occasioni la nazionale tedesca non si è piazzata tra le migliori otto squadre del torneo, a Francia 1938 e a Russia 2018. Dalla Confederations Cup 2005 alla Confederations Cup 2017 la nazionale tedesca ha fatto registrare una striscia di otto competizioni consecutive tra europei, mondiali e Confederations Cup in cui ha raggiunto almeno la semifinale. È inoltre l'unica nazionale europea ad avere sempre ottenuto sul campo la qualificazione alla fase finale del mondiale.


Nel match d'esordio al campionato del mondo 2014 contro il Portogallo la Germania è diventata la prima squadra a giocare 100 partite nelle fasi finali del torneo[1] (seguita, nel corso dello stesso torneo, dal Brasile, che ha raggiunto e superato anch'essa il totale delle 100 partite; attualmente, dopo l'edizione 2018, le due nazionali condividono il record del maggior numero di partite disputate nella fase finale del mondiale, ma la nazionale brasiliana ha ottenuto questo risultato con due partecipazioni in più rispetto a quella tedesca). Nella stessa rassegna ha ottenuto la più ampia vittoria in una semifinale mondiale, battendo per 7-1 i brasiliani padroni di casa. Con la successiva vittoria finale dell'edizione la Germania è diventata, infine, la prima nazionale europea a vincere il titolo mondiale nel continente americano.[2]


La Germania fu inserita al primo posto al momento dell'istituzione della classifica mondiale della FIFA, stilata per la prima volta nell'agosto 1993, e ritrovò altre volte la vetta: nel 1993, nel 1994, dal luglio 2014 al giugno 2015, nel luglio 2017, dal settembre 2017 al luglio 2018. Il piazzamento più basso è stato il 22º posto, occupato nel marzo 2006. Attualmente occupa la 14ª posizione.[3]




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 Esordi


    • 1.2 Il secondo dopoguerra


    • 1.3 Sconfitte leggendarie


    • 1.4 Il secondo trionfo


    • 1.5 Dal 1974 al 1982


    • 1.6 L'era di Beckenbauer CT


    • 1.7 La nuova Germania unita e il titolo europeo del 1996


    • 1.8 La crisi e la finale persa nel 2002


    • 1.9 L'era Klinsmann


    • 1.10 L'era Löw




  • 2 Colori e simboli


    • 2.1 Divise storiche




  • 3 Statistiche


  • 4 Palmarès


  • 5 Partecipazioni ai tornei internazionali


  • 6 Statistiche dettagliate sui tornei internazionali


    • 6.1 Mondiali


    • 6.2 Europei


    • 6.3 Confederations Cup


    • 6.4 Olimpiadi




  • 7 Tutte le rose


    • 7.1 Mondiali


      • 7.1.1 Germania nazista e post-bellica (dal 1933 al 1949)


      • 7.1.2 Germania Ovest (dal 1949 al 1990)


      • 7.1.3 Germania riunificata (dal 1991)




    • 7.2 Campionato d'Europa


      • 7.2.1 Germania Ovest (dal 1960 al 1990)


      • 7.2.2 Germania riunificata (dal 1991)




    • 7.3 Confederations Cup


    • 7.4 Giochi olimpici


      • 7.4.1 Impero tedesco (dal 1871 al 1918)


      • 7.4.2 Repubblica di Weimar (dal 1919 al 1933)


      • 7.4.3 Germania nazista e post-bellica (dal 1933 al 1949)




    • 7.5 Mundialito




  • 8 Rosa attuale


  • 9 Commissari tecnici


  • 10 Record individuali


    • 10.1 Record presenze e reti di ex giocatori della Germania Est nella Germania




  • 11 Confronti con altre nazionali


    • 11.1 Saldo positivo


    • 11.2 Saldo neutro


    • 11.3 Saldo negativo




  • 12 Note


  • 13 Voci correlate


  • 14 Altri progetti


  • 15 Collegamenti esterni





Storia |



Esordi |




La partita d'esordio





Basilea, Stadion Landhof, 5 aprile 1908



Svizzera Svizzera 5 – 3 Germania Germania




  • Svizzera: Dreyfuss, Strauss, Mégroz, Henneberg, Rubli, Isenegger, Lehmann, Hug, Pfeiffer, Kämpfer, Kobelt




  • Germania: Baumgarten, Jordan, Hempel, Hiller, Ludwig, Weymar, Förderer, Becker, Kipp, Baumgärtner, Hensel




  • Arbitro: Henry Devitte (Svizzera)

  • Spettatori: 3 500

  • Marcatori: 6', 69' Becker (G); 21', 89' Kämpfer (S); 28' (aut.) Jordan (S); 32', 57' Pfeiffer (S); 52' Förderer (G)





Tra il 1899 e il 1901 ci furono ben cinque partite non ufficiali fra diverse selezioni tedesche e inglesi, tutte terminate in clamorose sconfitte per i teutonici. Otto anni dopo la fondazione della DFB, fu disputata la partita d'esordio della nazionale ufficiale tedesca, precisamente il 5 aprile 1908, contro la Svizzera a Basilea, che però fu vinta dagli elvetici 5-3. Da notare che a quel tempo non c'era un CT e i giocatori vennero direttamente convocati dalla federazione.


La Germania partecipò al torneo olimpico di calcio 1912 venendo subito eliminata al turno preliminare dall'Austria per 5-1. Al torneo di consolazione per le squadre eliminate al turno preliminare e al primo turno arrivò fino in semifinale dove fu eliminata dall'Ungheria per 3-1.


Il primo commissario tecnico della squadra fu Otto Nerz, un insegnante scolastico di Mannheim, che guidò la squadra dal 1926 al 1936. La Germania arrivò terza nel Mondiale del 1934, che fu anche la sua prima apparizione ad un torneo iridato. Due anni dopo l'incarico fu affidato a Sepp Herberger.




La selezione teutonica al torneo olimpico di Stoccolma 1912


Dopo che l'Austria (avente all'epoca una forte selezione nazionale) fu annessa alla Germania nel 1938 nell'Anschluss, i giocatori austriaci del Rapid Vienna (che fu tra l'altro l'unica austriaca a vincere la Bundesliga) si aggiunsero alla selezione tedesca in breve tempo per motivi politici. Tuttavia al mondiale del 1938 la Germania unita fu eliminata al primo turno (un doppio confronto con la Svizzera negli ottavi di finale), cosa che non sarebbe più avvenuta per la squadra tedesca in un mondiale fino all'edizione del 2018.



Il secondo dopoguerra |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Nazionale di calcio della Germania dell'Est.

Al termine della seconda guerra mondiale, con la Germania ormai divisa in due entità politiche differenti – la Repubblica Democratica e quella Federale – e devastata dalla guerra, la situazione calcistica era alquanto problematica. Si formò un'altra federazione che si staccò dal DFB per amministrare indipendentemente il calcio nella Germania dell'Est, formando una propria nazionale. Oltre a questo, la formazione tedesco-occidentale, ormai Germania Ovest, non era vista di buon occhio: per i primi anni solo le vicine Svizzera e Austria, oltre che la Turchia, giocarono sfide con l'Ovest. Fu la Repubblica d'Irlanda a rompere questo tabù ed accordarsi con la federcalcio occidentale per una partita.




La Germania Ovest per la prima volta iridata al campionato del mondo 1954


Dopo essere stati esclusi dai Mondiali del 1950 in Brasile, i tedeschi occidentali sorprendentemente vinsero il successivo, nel 1954 in Svizzera, guidati da Fritz Walter e ancora allenati da Sepp Herberger. Giocarono la finale contro la favoritissima Ungheria, che li aveva battuti 8-3 in una partita del primo turno, e completarono una inattesa rimonta dopo essere passati in svantaggio di ben due reti nei primi minuti della partita. Dopo aver pareggiato entro la fine del primo tempo, i tedeschi riuscirono a contenere gli attacchi della squadra ungherese e misero a segno il gol del decisivo 3-2 con un tiro di Helmut Rahn a sei minuti dal termine. Questo clamoroso e insperato successo, passato alla storia come il "miracolo di Berna", entusiasmò la Germania del dopoguerra ed è stato considerato un fattore importante della ripresa economico-morale del paese.


A distanza di alcuni mesi dalla partita peraltro si apprese che quasi tutti i giocatori tedeschi che avevano partecipato alla finale di Berna avevano sofferto di una forma di epatite; si parlò di probabili "pratiche dopanti" utilizzate illegalmente dalla nazionale della Germania per favorire la vittoria nel mondiale.[4] La FIFA tuttavia non svolse alcuna inchiesta ufficiale e il titolo non venne revocato.[4]



Sconfitte leggendarie |




Un frangente della sfida tra Germania Ovest e Argentina al campionato del mondo 1966, edizione che vide i tedeschi finalisti.


Conclusasi con un quarto posto l'avventura al Mondiale del 1958 e raggiunti i quarti di finale in quello del 1962, Helmut Schön divenne allenatore nel 1964. Il cambio in panchina portò i suoi frutti, dato che nei Mondiali del 1966, la Germania Ovest raggiunse la finale, trovandosi di fronte però l'Inghilterra padrona di casa a Wembley. Soltanto un gol all'ultimo minuto di Wolfgang Weber portò la situazione in pareggio e aprì lo scenario dei tempi supplementari, ma due gol di Geoff Hurst, che segnò una prestigiosa tripletta, coronarono campione l'Inghilterra per 4-2. Tuttavia il primo gol nei supplemantari di Hurst, soprannominato Wembley-Tor ("Wembley-gol") in Germania, è entrato nella storia come uno dei gol più contestati e controversi. Molti tedeschi credettero che il gol fosse stato regalato dall'arbitro per errore dei guardalinee, ed una ricerca dell'Università di Oxford portata a termine nel 1995 usando un'analisi video al computer, determinò che effettivamente la palla non avrebbe oltrepassato la linea di porta. Comunque, anche il pareggio di Weber non fu esente da polemiche, dato che il pallone prima dell'assist decisivo fu toccato con una mano dal suo compagno.


Nelle qualificazioni al successivo campionato d'Europa 1968 i tedeschi furono eliminati nel girone di qualificazione, dopo un pareggio per 0-0 in Albania il 17 dicembre 1967; a qualificarsi, nell'unico girone composto da tre squadre, fu la Jugoslavia, poi finalista dell'edizione. Rimane questo l'unico caso di mancata qualificazione alla fase finale di un Europeo da parte della nazionale tedesca, non avendo preso parte alle due edizioni precedenti: il risultato di questa partita è noto in Germania come la Schmach von Tirana ("Vergogna di Tirana").


Un'altra memorabile sconfitta tedesca ai supplementari avvenne nei Mondiali del 1970 in Messico, questa volta in semifinale contro l'Italia allo Estadio Azteca. Karl-Heinz Schnellinger pareggiò nei minuti di recupero portando il risultato sull'1-1 e durante i supplementari entrambe le squadre passarono in testa, prima la Germania con un gol di Gerd Müller; Franz Beckenbauer rimase in campo con una spalla slogata ed il braccio disgiunto dal resto del corpo. L'Italia poi si impose per quel che ormai è conosciuto come "4-3 messicano", aggiudicandosi la partita più combattuta e drammatica mai disputata in un mondiale, talmente epica ormai che viene chiamata Jahrhundertspiel ("Partita del secolo") anche in Germania. La formazione teutonica si dovette accontentare di un terzo posto ottenuto con un risultato di misura (1-0) sull'Uruguay, mentre Gerd Müller si aggiudicò la classifica marcatori della competizione con 10 reti.



Il secondo trionfo |





Overath e Müller sollevano la Coppa del Mondo vinta dalla Germania Ovest nel 1974.


Nel 1971, Franz Beckenbauer divenne capitano della Germania Ovest e la guidò alla conquista prima dell'Europeo successivo e poi del mondiale disputato in casa.


La prima vittoria del torneo continentale, nel 1972 si concretizzò con una vittoria netta per 3-0 sull'Unione Sovietica nella finale di Bruxelles[5], che suggellò la netta superiorità della squadra tedesca sulle altre[6]. Durante il percorso di qualificazione, la mannschaft si prese anche la soddisfazione di eliminare, nei quarti, l'Inghilterra, espugnando lo storico campo di Wembley per 3-1, e prendendosi così la rivincita per la finale persa sei anni prima proprio contro gli inglesi[6].


Due anni dopo, al Campionato mondiale di calcio 1974, fu il turno dell'Olanda di Johan Cruyff, che perse nella finale disputata allo Stadio Olimpico di Monaco di Baviera per 2-1.


Una storica partita tra le due compagini tedesche si giocò ad Amburgo il 22 giugno del 1974 nella fase finale del mondiale di quell'anno: vinse la DDR 1-0 grazie ad un gol di Jürgen Sparwasser: secondo molti la partita in oggetto fu combinata per consentire alle due selezioni il passaggio di turno, con reciproco vantaggio (la Ovest, perdendo, evitò il girone di ferro con Olanda, Brasile e Argentina).



Dal 1974 al 1982 |


La Germania Ovest fallì nell'intento di difendere entrambi i titoli. Prima si arrese alla Cecoslovacchia nella finale del campionato d'Europa 1976, anche se soltanto ai tiri di rigore (5-3 dopo che i supplementari si conclusero sul 2-2). Questa è, ad oggi, l'unica sconfitta subita ai tiri di rigore dalla nazionale tedesca in una partita ufficiale. Poi al campionato del mondo 1978, fu eliminata al secondo turno a gironi dopo una storica sconfitta per 2-3 con l'Austria. Schön si dimise da allenatore e fu sostituito da Jupp Derwall.




La Germania Ovest vincitrice del campionato d'Europa 1980


La guida di Derwall iniziò molto bene, dato che la Germania Ovest vinse il campionato d'Europa 1980, eliminando tra gli altri i Paesi Bassi nella fase a gironi e battendo poi il Belgio in finale grazie a una doppietta di Hrubesch (2-1), ottenendo così il secondo titolo continentale della sua storia[7]. Due anni dopo raggiunse anche la finale del campionato del mondo 1982, ma non senza difficoltà. Battuta addirittura all'esordio (1-2) dalla debuttante Algeria, in quello che passò alla storia come il primo successo ai mondiali di una nazionale africana contro un'europea, la nazionale tedesca riuscì a passare oltre grazie a un 1-0 sull'Austria che condannò gli stessi algerini e premiò le due squadre europee, per un "patto di non belligeranza" che fece chiacchierare molto, dal quale la FIFA decise di reintrodurre subito l'eliminazione diretta dopo la prima fase a gironi a partire dall'edizione successiva. Superò poi il secondo turno eliminando i padroni di casa della Spagna e la temibile Inghilterra, mente nella semifinale contro la Francia rimontò da 1-3 a 3-3 nei supplementari, vincendo infine 5-4 ai rigori, per la prima volta decisivi nella storia dei mondiali. In finale, tuttavia, fu battuta abbastanza agevolmente dall'Italia (3-1), che conseguì il suo terzo titolo mondiale.



L'era di Beckenbauer CT |


Dopo l'eliminazione al primo turno negli Europei del 1984, Franz Beckenbauer tornò in Nazionale, stavolta da allenatore. Nei Mondiali del 1986 la Germania Ovest approdò di nuovo in finale per la seconda volta consecutiva, dopo aver eliminato di nuovo la Francia in semifinale, stavolta con un netto 2-0, ma non riuscì ad imporsi sull'Argentina, che vinse 3-2. Nell'Europeo del 1988 giocato in Germania, la squadra perse per 2-1 contro l'Olanda in semifinale, poi vincitrice della competizione.




L'undici della Germania Ovest sceso in campo nella vittoriosa finale del campionato del mondo 1990, che ha dato ai tedesco-occidentali il terzo titolo mondiale, nonché l'ultimo successo prima della riunificazione con l'Est.


Nei Mondiali di calcio Italia 1990 la Germania Ovest raggiunse per la terza volta consecutiva la finale, questa volta vincendola. Capitanata da Lothar Matthäus, dopo aver battuto la Jugoslavia per 4-1, gli Emirati Arabi Uniti 5-1 e pareggiato 1-1 con la Colombia nel girone eliminatorio, sconfisse negli ottavi i Paesi Bassi 2-1, nei quarti la Cecoslovacchia 1-0 e in semifinale l'Inghilterra 4-3 ai rigori dopo un 1-1, approdando in finale. Qui ritrova l'Argentina del solito Maradona. Dopo un confronto molto duro (definito tra i più brutti della storia del calcio), la Germania Ovest vinse 1-0 grazie a un rigore all'84' di Andreas Brehme. Beckenbauer, che già aveva vinto il titolo come capitano nel 1974, divenne così all'epoca il secondo sportivo (dopo Mário Zagallo, poi eguagliati dal solo Didier Deschamps) ad aver vinto il mondiale da giocatore, capitano e da allenatore; inoltre con questo risultato la Germania Ovest diventa la prima Nazionale europea a battere una Nazionale sudamericana in finale (impresa che sarà ripetuta otto anni dopo dalla Francia contro il Brasile, e di nuovo dalla Germania contro l'Argentina nel 2014).



La nuova Germania unita e il titolo europeo del 1996 |


Dopo la vittoria nel 1990 Beckenbauer lasciò la panchina all'assistente Berti Vogts, mentre la caduta del Muro di Berlino e la riunificazione tedesca portarono alla fusione delle due nazionali in una nuova definitiva Germania. Il periodo di separazione lasciò uno scenario di prestigio per la nazione occidentale, dato che le vittorie di campionati mondiali e tornei europei fino al campionato mondiale di calcio 1990 furono appannaggio della Germania Ovest. La medaglia d'oro alla XXI Olimpiade di Montréal 1976 fu vinta invece dalla Germania Est. Il grosso della nuova nazionale riunificata venne articolato sul gruppo di giocatori della ex-Germania Ovest, pur con l'apporto di vari giocatori della Germania Est, come ad esempio Matthias Sammer, Thomas Doll e Ulf Kirsten.


La Germania Est mancò la qualificazione al mondiale di Italia 1990 per un solo punto perdendo per 3-0 l'ultima partita delle qualificazioni in casa dell'Austria il 15 novembre 1989, sei giorni dopo il crollo del Muro di Berlino. Con la caduta del muro e il percorso ormai avviato di riunificazione tedesca, la Germania Est avrebbe cessato di esistere come stato indipendente il 3 ottobre 1990, ma la sua nazionale fu comunque compresa nel sorteggio dei gironi della fase finale del campionato d'Europa 1992, tenutosi il 2 febbraio 1990. L'urna inserì le rappresentative di Germania Ovest e Germania Est nello stesso gruppo, insieme a Galles, Belgio e Lussemburgo.


Dopo la caduta del muro la Germania Est avrebbe giocato solo 8 partite, di cui l'ultima a Bruxelles contro il Belgio[8], battuto per 2-0 il 12 settembre 1990. Quella disputata nella capitale belga avrebbe dovuto essere la prima partita delle qualificazioni al campionati europeo di Svezia, ma in virtù della decisione del 23 agosto 1990 del Parlamento tedesco-orientale di ratificare la riunificazione con la Germania Ovest, la federazione calcistica della DDR si ritirò dalla competizione, ragion per cui la sfida con i belgi in programma di lì a quache settimana fu declassata dalla UEFA a semplice amichevole[8]. Il 3 ottobre 1990 avvenne ufficialmente la riunificazione della Germania.





Lothar Matthäus a segno dal dischetto nel corso del campionato del mondo 1994


Il 31 ottobre 1990, nella prima gara di qualificazione all'europeo del 1992, la Germania Ovest batté per 3-2 in trasferta il Lussemburgo. Fu l'ultima partita giocata dalla Germania Ovest[9]. Il 19 dicembre 1990, al Neckarstadion di Stoccarda, la Germania disputò la prima partita come rappresentativa del paese riunificato vincendo per 4-0 in amichevole contro la Svizzera[10]. L'unico degli atleti della Germania Est a partire titolare fu Matthias Sammer, che durante l'esecuzione dell'inno della Repubblica Federale tenne lo sguardo basso e non si unì al coro.


La Germania unita tornò a disputare le eliminatorie di Euro '92 il 1º maggio 1991, battendo per 1-0 il Belgio al Niedersachsenstadion di Hannover. La qualificazione al campionato d'Europa fu ottenuta grazie al primo posto nel raggruppamento, frutto di 5 vittorie e una sola sconfitta in 6 partite, distanziando di un punto il Galles secondo.


La selezione tedesca, reduce dalla vittoria al mondiale italiano di due anni prima e arricchita da elementi di valore provenienti dalla scomparsa nazionale della Germania Est, si presentò dunque in Svezia da favorita per la vittoria finale. Dopo il pareggio ottenuto in extremis contro la CSI (1-1), i tedeschi batterono la Scozia per 2-0 e furono sconfitti per 3-1 dai Paesi Bassi, qualificandosi comunque al turno successivo grazie al secondo posto nel girone. In semifinale riuscirono ad avere la meglio sulla Svezia padrona di casa, battendola per 3-2. Malgrado la squadra di Vogts avesse dalla sua i favori del pronostico, la finale di Stoccolma riservò una grande sorpresa: la Germania perse per 2-0 contro la sorprendente Danimarca, che, dopo aver mancato la qualificazione all'europeo, era stata chiamata a partecipare alla competizione all'ultimo momento, in sostituzione della squalificata Jugoslavia.





Oliver Bierhoff decise con due gol (tra cui il primo golden goal della storia dell'europeo) la finale del campionato d'Europa 1996 tra Germania e Rep. Ceca


Ammessa di diritto alla fase finale del campionato del mondo 1994 negli Stati Uniti in quanto campione del mondo in carica, la Germania era rimasta pressoché invariata rispetto al 1990: Lothar Matthäus capitanava una squadra di talenti che annoverava, tra gli altri, Jürgen Klinsmann, Andreas Brehme, Rudi Völler e Bodo Illgner. All'esordio, a Chicago contro la Bolivia, la compagine tedesca vinse per 1-0, poi pareggiò per 1-1 la difficile partita contro la Spagna, sempre a Chicago. Spostatasi a Dallas per disputare la partita contro la Corea del Sud, in un clima rovente (35 °C) vinse per 3-2 grazie ad una doppietta di Klinsmann, pur subendo due gol nel secondo tempo. A minare la tranquillità della squadra, qualificatasi agli ottavi di finale come prima nel girone, fu il dito medio di Stefan Effenberg all'indirizzo dei tifosi al momento dell'uscita dal campo, al 75° minuto di gioco. Il CT Vogts e la federazione si espressero in termini durissimi e decisero di sospendere il calciatore, rispedendolo immediatamente in patria[11]. Agli ottavi di finale, a Chicago, la Germania ebbe la meglio sul Belgio battendolo per 3-2, con una doppietta di Völler realizzata nel primo tempo. Ai quarti di finale, al Giants Stadium di New York, un gol su calcio di rigore di Matthäus dopo appena due minuti di gioco parve indirizzare la qualificazione verso la nazionale tedesca, ma la Bulgaria non si perse d'animo e prima pervenne al pareggio con Hristo Stoičkov al 75° minuto e poi con Jordan Lečkov mise a tappeto i favoriti avversari al 78° minuto.


Vogts fu aspramente criticato per la bruciante eliminazione contro i bulgari, ma rimase in sella per le eliminatorie del campionato d'Europa 1996, il primo con una fase finale a sedici squadre, in programma in Inghilterra. La Germania vinse il girone di qualificazione con 8 vittorie, un pareggio e una sconfitta, sopravanzando Bulgaria (qualificatasi con i tedeschi), Georgia, Moldavia, Galles e Albania. Il sorteggio della fase finale mise i tedeschi in un insidioso girone, con Italia, Rep. Ceca e Russia. Vinta la partita d'esordio contro i cechi (2-0), la Germania liquidò la Russia con un netto 3-0 e si presentò alla sfida contro l'Italia con due risultati su tre a disposizione per qualificarsi al turno seguente. Gli azzurri, sconfitti dai cechi dopo il vittorioso esordio con i russi e dunque obbligati alla vittoria, sprecarono varie occasioni da gol e fallirono anche un calcio di rigore con Gianfranco Zola[12]: lo 0-0 finale qualificò l'undici di Vogts ed eliminò la squadra di Arrigo Sacchi. Ai quarti di finale, contro la Croazia, la Germania si impose per 2-1, mentre in semifinale superò la temibile Inghilterra, padrona di casa, per 6-5 ai tiri di rigore dopo l'1-1 dei tempi supplementari. Il 30 giugno 1996, a Wembley, si trovò di fronte la sorpresa del torneo, quella Repubblica Ceca già affrontata e battuta qualche giorno prima nel girone. Al 58° minuto di gioco una rete di Patrik Berger su calcio di rigore portò i cechi in vantaggio, ma Oliver Bierhoff pareggiò dopo un quarto d'ora. La sfida si prolungò, così, ai tempi supplementari e fu decisa dal primo golden goal nella storia dell'europeo, quello dello stesso Bierhoff, siglato al 5° del primo tempo supplementare. La partita si chiuse dunque immediatamente dopo la rete del centravanti dell'Udinese: per i tedeschi fu il terzo titolo europeo; il difensore Matthias Sammer fu eletto miglior calciatore della competizione e avrebbe vinto qualche mese dopo l'ambito Pallone d'oro.



La crisi e la finale persa nel 2002 |




La nazionale tedesca schierata per l'inno durante un match del campionato d'Europa 2004


Dopo la vittoria all'europeo del 1996, la Germania iniziò un periodo di declino. La qualificazione al campionato del mondo 1998 in Francia fu ottenuta non senza patemi. L'11 ottobre 1997, nell'ultima giornata delle eliminatorie, ad Hannover, la Germania cercava il punto che le avrebbe assicurato di qualificarsi direttamente per il mondiale francese evitando i play-off. L'avversaria era l'Albania ultima nel girone, che riuscì a resistere agli attacchi tedeschi e passò clamorosamente in vantaggio al decimo della ripresa grazie ad un'autorete in acrobazia di Jürgen Kohler. I tedeschi rimontarono con Thomas Helmer e Oliver Bierhoff portandosi sul 2-1, ma all'ottantesimo subirono il gol del pari di Igli Tare, che diede il via al convulso finale di partita. Al gol tedesco di Olaf Marschall replicò Rudi Vata, prima del definitivo 4-3 di Bierhoff al secondo minuto di recupero[13].


Nel girone di fase finale del mondiale i tedeschi furono contrapposti a Jugoslavia, Stati Uniti e Iran. Alla vittoria per 2-0 contro gli statunitensi seguirono il pareggio in rimonta per 2-2 (dall'iniziale svantaggio per 0-2) contro gli jugoslavi e il 2-0 contro gli iraniani. L'impresa contro gli jugoslavi fu oscurata dagli episodi di violenza di cui si macchiarono i naziskin tedeschi a Lens[14]: il poliziotto francese Daniel Nivel rimase stato gravemente ferito e fu valutata l'esclusione della Germania dal torneo. La squadra di Vogts eliminò agli ottavi di finale (2-1) il Messico, ma ai quarti di finale fu travolta per 3-0 dalla Croazia ed eliminata. Per la Germania fu la sconfitta più larga in una fase finale dea mondiali dopo il 3-6 contro la Francia al mondiale di Svezia 1958. Quella contro i croati fu l'ultima partita per una generazione di nazionali tedeschi capitanata da Lothar Matthäus, che stabilì in Francia il primato di partite disputate in Coppa del mondo (25) e il record, condiviso con i messicani Antonio Carbajal e Rafael Márquez e l'italiano Gianluigi Buffon, di partecipazioni alla fase finale del torneo (5).


Vogts rimase inizialmente in carica e tentò di ringiovanire la nazionale, ma non riuscì a convincere in due partite amichevoli contro le selezioni di Malta e Romania del settembre 1998 e così si dimise, lasciando il posto ad Erich Ribbeck. La prima decisione del nuovo CT fu quella di convincere Lothar Matthäus a rimanere in nazionale nonostante la sua età avanzata.


La tendenza negativa proseguì nei mesi successivi. Nella prima partita di qualificazione a Euro 2000, il 10 ottobre 1998, la Germania fu battuta per 1-0 a Bursa dalla Turchia.


La Germania disputò, in qualità di campione d'Europa in carica, la Confederations Cup del 1999 in Messico. Lo scarso interesse della federazione tedesca per il torneo trovò riscontro nella insufficiente preparazione atletica dei calciatori e nell'impiego di numerose seconde linee. La Germania uscì, infatti, già dopo la fase a gironi: alla vittoria per 2-0 contro la Nuova Zelanda fecero seguito le perentorie sconfitte contro Brasile (0-4) e Stati Uniti (0-2). Dal 1948 la selezione tedesca non era eliminata da un torneo ufficiale al primo turno.


Con sei vittorie e un pareggio nelle restanti sette partite di qualificazione successive alla sconfitta in Turchia, la Germania si qualificò poi per l'europeo di Belgio-Paesi Bassi 2000 grazie al primo posto nel proprio girone, ottenuto mettendosi dietro Turchia, Finlandia, Irlanda del Nord e Moldavia. Nella fase finale, però, non vinse neanche una partita e fu subito eliminata nella fase a gironi. Pareggiato l'esordio contro la Romania (1-1), perse di misura (1-0) contro l'Inghilterra e si presentò alla partita decisiva, contro un Portogallo già qualificato e in campo con le riserve, con la necessità di vincere sperando in un contemporaneo pareggio dei rumeni contro l'Inghilterra. La squadra tedesca fu, tuttavia, sconfitta per 3-0, lasciando mestamente l'europeo[15]. Con la sconfitta contro il Portogallo si chiuse anche la carriera ultraventennale di Lothar Matthäus in nazionale.


Rudi Völler rimpiazzò il dimissionario Ribbeck, prima come soluzione temporanea, poi definitivamente dato che il suo successore designato, Christoph Daum, fu coinvolto in uno scandalo di droga[16].


I tedeschi si risollevarono al mondiale del 2002. Per la prima volta nella sua storia la compagine tedesca si era qualificata per la fase finale di un mondiale passando per i play-off. Nel girone di qualificazione era giunta seconda, a pari punti con l'Inghilterra (17), ma in svantaggio negli scontri diretti (1-0 per i tedeschi in Inghilterra, 5-1 per l'Inghilterra a Monaco di Baviera). Era stata dunque costretta a spareggiare contro l'Ucraina, battuta per 4-1 a Dortmund dopo l'1-1 dell'andata a Kiev. Le aspettative per la campagna di Giappone e Corea del Sud non erano elevate. Ciononostante, ispirati dal regista Michael Ballack e dai gol di Miroslav Klose, i tedeschi sovvertirono le scarse attese della vigilia e all'esordio contro l'Arabia Saudita vinsero per 8-0. La Germania pareggiò poi per 1-1 con l'Irlanda e batté per 2-0 il Camerun, chiudendo il girone al primo posto. Nei confronti diretti, con una striscia di 1-0 contro Paraguay, USA (molto contestato per un rigore non concesso agli avversari per fallo di mano sulla linea di porta) e Corea del Sud, i tedeschi raggiunsero la finale contro il Brasile, che affrontarono per la prima volta in un mondiale. Senza la stella Ballack, squalificato, la Germania capitolò per 2-0, grazie ad una doppietta di Ronaldo. Il portiere tedesco Oliver Kahn vinse il premio come miglior giocatore del torneo, prima volta per un estremo difensore.


Ad Euro 2004 la nazionale tedesca non vinse alcuna gara, in un girone con Olanda, Repubblica Ceca e Lettonia. Dopo l'1-1 contro l'Olanda, la Germania pareggiò a reti bianche contro i lettoni e nell'ultima partita perse per 2-1 contro i cechi già qualificati, che per l'occasione avevano schierato le riserve. Völler si dimise. La DFB dovette cercare il terzo commissario tecnico in nemmeno sei anni, contro i sei avuti nei settantacinque anni precedenti.



L'era Klinsmann |




Bandiere tedesche a Bochum per assistere a Germania-Ecuador (20 giugno 2006).


Nel luglio 2004 la DFB assegnò la panchina della nazionale all'ex centravanti Jürgen Klinsmann[17], al suo esordio come allenatore.[18] Il nuovo CT diede fiducia a promesse quali Bastian Schweinsteiger, Lukas Podolski e Philipp Lahm con l'intenzione di costruire una squadra giovane, in grado di produrre un calcio offensivo e divertente per il pubblico. In porta preferì Jens Lehmann alla bandiera Oliver Kahn.


Esentata - a norma di regolamento - dalle qualificazioni per il mondiale, la Mannschaft disputò per alcuni mesi solo amichevoli[19][20]. Il primo banco di prova della gestione Klinsmann fu la Confederations Cup 2005, ospitata in casa nel mese di giugno. Dopo aver superato il girone battendo Australia (4-3 con gol di Mertesacker, Podolski, Kurányi e Ballack), Tunisia (3-0, gol di Ballack, Hanke e Schweinsteiger) e pareggiato contro l'Argentina (2-2, gol di Asamoah e Kurányi), la Germania perse la semifinale contro il Brasile (2-3, gol di Podolski e Ballack), ma si consolò aggiudicandosi il terzo posto grazie al successo contro il Messico (4-3 dopo i tiri di rigore, con realizzazioni dal dischetto di Huth, Podolski, Ballack e Schweinsteiger). Il buon risultato ottenuto nella Confederations Cup fece ben sperare in vista del mondiale casalingo dell'anno successivo, anche se nelle amichevoli seguenti ci furono anche alcuni passi falsi: sconfitte esterne contro Slovacchia il 3 settembre, Turchia l'8 ottobre 2005 e Italia (4-1) a Firenze il 1° marzo 2006.


Inseriti nel girone A del mondiale 2006, i tedeschi si qualificarono per gli ottavi di finale da primi in classifica a punteggio pieno. Nel girone sconfissero infatti la Costa Rica per 4-2[21], la Polonia per 1-0 e l'Ecuador per 3-0.[22][23] Nella fase a eliminazione diretta eliminarono poi la Svezia (battuta per 2-0 con doppietta di Podolski) e l'Argentina (superata ai tiri di rigore dopo aver chiuso sull'1-1 i tempi supplementari, con gol del pareggio segnato da Klose a dieci minuti dalla fine dei tempi regolamentari e due rigori della serie parati da Lehmann).[24][25] In semifinale dovettero tuttavia inchinarsi all'Italia, che trovò i gol risolutivi a pochi minuti dalla conclusione dei supplementari (0-2)[26]. I tedeschi chiusero quindi la manifestazione casalinga al terzo posto, sconfiggendo il Portogallo per 3-1 (doppietta di Schweinsteiger e autorete di Petit)[27].



L'era Löw |





Joachim Löw, commissario tecnico della nazionale tedesca dal 2006, ha conquistato il titolo mondiale nel 2014


Il 12 luglio 2006 Klinsmann lasciò la guida della nazionale e fu sostituito dal suo vice, Joachim Löw. Il girone di qualificazione per il campionato d'Europa 2008 dei tedeschi fu assai abbordabile: l'unica rivale di peso fu la Repubblica Ceca, per altro orfana delle sue stelle più rappresentative, che avevano scelto di lasciare la nazionale. Il nuovo commissario tecnico esordì con tre vittorie consecutive in altrettante partite ufficiali valevoli per le qualificazioni a Euro 2008, contro Irlanda, San Marino e Slovacchia. Il successo contro i sammarinesi (13-0 il 6 settembre 2006) è la vittoria con maggior scarto ottenuta dalla nazionale tedesca in trasferta e la peggiore sconfitta di San Marino nella sua storia. Il precedente primato dei tedeschi apparteneva ad un 9-1 inflitto in trasferta al Lussemburgo nel 1934. Il successo contro i diretti avversari, i cechi, portò poi la Germania al primo posto. Alcuni pareggi concessi alla Germania dai rivali consentirono alla squadra di Löw di mantenere il primato. Il 13 ottobre 2007 la Nazionale tedesca si qualificò con largo anticipo per il campionato d'Europa 2008, ma nell'ultima partita fu scavalcata dalla Repubblica Ceca dopo la sconfitta nel secondo scontro diretto.


Alla fase finale di Euro 2008 la Germania si confermò tra le migliori nazionali al mondo. Classificatasi seconda nel gruppo B, battendo la Polonia (2-0), perdendo contro la Croazia (2-1) e battendo l'Austria padrona di casa per 1-0, ai quarti di finale, contro il temibile Portogallo, tra le favorite per la vittoria finale, la Germania ebbe buon gioco imponendosi per 3-2, dopo essere stata in vantaggio per 2-0 e 3-1. In semifinale eliminò la Turchia sconfiggendola per 3-2 in una partita rivelatasi combattuta, malgrado gli infortuni e le squalifiche avessero decimato i turchi. Il gol di Philipp Lahm, realizzato a un minuto dalla fine, consentì alla Germania di accedere per la sesta volta ad una finale del campionato europeo di calcio, dove la nazionale tedesca fu battuta dalla Spagna per 1-0.




La Germania in allenamento nel corso del campionato d'Europa 2012, edizione che vide i tedeschi semifinalisti.


Qualificatasi al campionato mondiale di calcio 2010 dopo aver superato Liechtenstein, Finlandia, Russia, Galles ed Azerbaigian, sue avversarie nel gruppo di qualificazione, la Germania fu inserita nel gruppo D con Serbia, Ghana ed Australia. All'esordio, il 13 giugno a Durban contro l'Australia, la giovane Germania priva dell'infortunato Ballack, caratterizzata dalla più bassa età media del torneo e da una rosa multietnica, vinse brillantemente per 4-0, ma il buon avvio fu seguito dall'imprevista sconfitta per 1-0 contro la Serbia. La vittoria nella terza giornata, 1-0 contro il Ghana, consentì ai tedeschi di qualificarsi per gli ottavi di finale come prima del girone. Qui affrontarono l'Inghilterra, giunta seconda nel gruppo C, e la batterono per 4-1. La partita è ricordata anche per il gol regolare non assegnato agli inglesi sul punteggio di 2-1.[28] Nei quarti la Germania si impose, come quattro anni prima, sulla quotata Argentina, battendola per 4-0 grazie al gol in avvio di Thomas Müller, alla doppietta di Miroslav Klose e al primo gol in Nazionale del difensore Arne Friedrich. In semifinale i tedeschi furono sconfitti 1-0 dalla Spagna, poi campione, non riuscendo quindi a vendicare la sconfitta di due anni prima nella finale all'europeo. Fu la seconda eliminazione consecutiva in semifinale ad un mondiale per i tedeschi. La Germania giocò la finale per il terzo posto contro l'Uruguay e vinse per 3-2 con i gol di Müller, Jansen, Khedira e si riconfermò terza, come quattro anni prima, quando i tedeschi giocavano in casa.


Qualificatasi per l'europeo del 2012 con 10 vittorie in altrettanti incontri, in Polonia e Ucraina la squadra di Löw, capitanata da Philipp Lahm e compagine dall'età media più bassa del torneo, vinse nel suo girone tutte le sfide, con Paesi Bassi, Portogallo e Danimarca. Eliminò ai quarti di finale la Grecia, che, dopo aver segnato il gol dell'1-1, capitolò per 4-2. Affrontò poi l'Italia, che si confermò ancora una volta "bestia nera" per i tedeschi nei tornei ufficiali. Gli azzurri vinsero per 2-1 (Mesut Özil segnò su rigore a tempo ormai scaduto) e la Germania fu eliminata dall'europeo in semifinale.




La Germania vittoriosa al campionato del mondo 2014


La squadra tedesca riuscì a qualificarsi per i mondiali del 2014 vincendo il proprio girone con 28 punti. Nella rassegna mondiale superò il girone grazie alle vittorie su Portogallo e Stati Uniti e al pareggio contro il Ghana. Negli ottavi di finale batté dopo i supplementari l'Algeria e nei quarti di finale sconfisse la Francia per 1-0 grazie ad un gol di Mats Hummels. In semifinale la squadra tedesca affrontò i padroni di casa del Brasile e li sconfisse con il punteggio record di 7-1, infliggendo ai brasiliani la più pesante sconfitta della storia della nazionale verdeoro. L'ultimo ostacolo verso la vittoria fu l'Argentina di Lionel Messi. Dopo che i tempi regolamentari si chiusero sul risultato di 0-0, un gol di Götze al 113º minuto di gioco consegnò la vittoria e il quarto titolo mondiale della sua storia alla Germania.


Dopo il mondiale lasciarono la nazionale Philipp Lahm, Per Mertesacker e Miroslav Klose. L'inizio delle qualificazioni al campionato d'Europa 2016 non fu dei migliori. Dopo la vittoria casalinga per 2-1 contro la Scozia, la Germania perse per la prima volta nella sua storia contro la Polonia (2-0 a Varsavia) e pareggiò per 1-1 contro l'Irlanda. Vinse poi contro Gibilterra (4-0) e concluse l'anno battendo per 1-0 i campioni d'Europa della Spagna. Malgrado la sconfitta patita nell'ottobre 2015 a Dublino (1-0) alla penultima giornata, battendo per 2-1 la Georgia a Lipsia all'ultima giornata i tedeschi si qualificarono per la fase finale dell'europeo come primi classificati nel girone con 22 punti, frutto di 7 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte.


Nel marzo 2016, in preparazione all'europeo in programma in Francia, la Germania affrontò in amichevole l'Inghilterra, con cui perse per 3-2 dopo aver sprecato un vantaggio di due gol, e l'Italia, sconfitta per 4-1. Per la prima volta dopo 21 anni la Germania riuscì a battere gli azzurri. Il 29 maggio perse per 3-1 in casa contro la Slovacchia.




La Germania vincitrice della FIFA Confederations Cup 2017


Il 12 giugno 2016 iniziò l'europeo per la Germania, che esordì nel torneo battendo per 2-0 l'Ucraina (partita nella quale, peraltro, la Germania sfiorò un clamoroso autogol per una sfortunata deviazione di Jérôme Boateng, che salvò la porta di Manuel Neuer sulla linea). Nella seconda sfida la squadra di Löw affrontò la Polonia, avversaria già nel girone di qualificazione. La partita finì a reti bianche. La Germania concluse il proprio girone con la vittoria per 1-0 ai danni del Irlanda del Nord. Superata agevolmente la Slovacchia per 3-0 negli ottavi di finale (reti di Boateng, Draxler e Gomez), la Germania si ritrovò ai quarti di finale di fronte l'Italia, sua storica rivale, e per la prima volta la eliminò da una grande competizione internazionale, anche se solo ai tiri di rigore (6-5 dopo che i tempi supplementari si erano conclusi sul punteggio di 1-1, frutto del gol di Mesut Özil e del rigore trasformato in rete da Leonardo Bonucci). Il percorso dei tedeschi verso la Coppa d'Europa si arrestò, come quattro anni prima, in semifinale, a causa della sconfitta per 2-0 contro i padroni di casa della Francia (doppietta di Antoine Griezmann). Dopo il campionato europeo lasciarono la nazionale tedesca anche Bastian Schweinsteiger e Lukas Podolski.


Nel giugno 2017 la Germania tornò a disputare, dopo 12 anni, la Confederations Cup, presentandosi in Russia da campione del mondo in carica. Löw optò per una rosa composta da molti giovani e giocatori da rodare in vista del mondiale di Russia 2018. Superato il girone di prima fase come prima classificata grazie a due vittorie (3-2 al debutto contro l'Australia inframmezzate da un pareggio (1-1 contro il Cile), batté in semifinale il Messico (4-1), approdando per la prima volta alla finale della competizione. Sconfiggendo per 1-0 il Cile allo Stadio Krestovskij di San Pietroburgo si aggiudicò il trofeo per la prima volta. Tre giocatori tedeschi, Leon Goretzka, Lars Stindl e Timo Werner, furono capocannonieri della manifestazione con 3 gol ciascuno.




Una formazione tedesca al campionato del mondo 2018


La Germania conseguì una brillante qualificazione al mondiale 2018, grazie al primo posto nel girone di qualificazione e ad un percorso netto: 10 vittorie in 10 incontri disputati, nel gruppo comprendente anche Irlanda del Nord, Rep. Ceca, Norvegia, Azerbaigian e San Marino. Di diverso tenore fu, però, il cammino nella fase finale del mondiale: per la prima volta nella sua storia la Germania fu eliminata al girone del primo turno della fase finale. Dopo la sconfitta per 1-0 all'esordio contro il Messico, nella successiva sfida contro la Svezia i tedeschi passarono in svantaggio, mettendo a rischio la propria permanenza nel torneo, ma pareggiarono nella ripresa e ottennero una sofferta vittoria in rimonta (2-1) nei minuti di recupero del secondo tempo. Nell'ultima partita, contro una Corea del Sud ancora in corsa per una difficile qualificazione, la Germania non riuscì a sbloccare il risultato, mentre in contemporanea la Svezia si portò sul 3-0 contro il Messico; i tedeschi, obbligati a quel punto alla vittoria, subirono al 92° minuto il gol di Kim Young-Gwon, convalidato dal VAR (dopo un'errata segnalazione di un fuorigioco), e al 96° il raddoppio sudcoreano segnato da Son Heung-Min, perdendo così per 2-0 e chiudendo ultimi nel girone di prima fase, evento senza precedenti in un mondiale[29]. Il tecnico Joachim Löw nella conferenza post-partita si attribuì le colpe della sconfitta e si dichiarò incerto sul suo futuro sulla panchina della Mannschaft; tuttavia il 30 giugno la federazione ha confermato Löw alla guida della nazionale tedesca almeno fino a Euro 2020.[30]


Il trend negativo proseguì nella UEFA Nations League 2018-2019, dove la Germania, inserita nella Lega A, non andò oltre l'ultimo posto nel proprio minigirone. Pareggiò a reti bianche a Monaco di Baviera contro la Francia, poi perse contro i Paesi Bassi per 3-0 ad Amsterdam, subendo la sconfitta più larga di sempre dagli olandesi, e per 2-1 contro i francesi allo Stade de France. La successiva vittoria olandese in casa contro i francesi, il 16 novembre 2018, condannò all'ultimo posto con una giornata di anticipo e alla retrocessione in Lega B i tedeschi, che, a giochi ormai fatti, impattarono (2-2) nella sfida conclusiva, in casa contro i Paesi Bassi, dopo aver sciupato nei cinque minuti finali il doppio vantaggio.



Colori e simboli |





Philipp Lahm con la classica divisa casalinga tedesca: maglia bianca abbinata a calzoncini neri e calzettoni bianchi.


Sin dalla sua nascita la nazionale tedesca ha sempre indossato come prima tenuta un completo bianco (a volte con bordini neri), con calzoncini neri e calzettoni bianchi; si trattava dei colori della bandiera della Prussia. Dopo la scissione delle due Germanie, la Germania Ovest ha continuato ad usare questo abbigliamento casalingo, mentre la Germania Est ha giocato in blu, colore che non verrà mai ripreso dopo la riunificazione.


Nel 1988 appare un vistoso tricolore tedesco che parte dalla spalla destra e copre quasi tutto il petto. La scelta del fornitore tecnico è felice, perché ricollega la caduta del muro di Berlino, la successiva fusione delle due nazionali e la vittoria al mondiale italiano del 1990, pertanto i colori nazionali diventano un motivo frequente per almeno sei anni: ridotti alle spalle nel 1992, tornano in maniera molto invasiva nel petto nel 1994 ma come rombi a sfumature tricolori, simili al piumaggio presente nel petto di un'aquila. Nel 1996 c'è un ritorno alla semplicità, con una tenuta completamente bianca e nera con un tricolore nel colletto e nei bordi delle maniche. Un piccolo tricolore, formato da tre righine orizzontali sul petto, torna nel 1998, per poi figurare negli anni successivi in piccoli ornamenti più o meno vistosi. In occasione del Mondiale 2014 viene realizzata una divisa decisamente di rottura rispetto al passato: la maglia, bianca, reca in petto una vistosa "V" con gradiente di varie tonalità di rosso, mentre i pantaloncini non sono più neri ma diventano anch'essi bianchi.[31]





Pierre Littbarski e Lothar Matthäus sollevano la Coppa del Mondo vinta dalla Germania Ovest a Italia 1990, con indosso la maglia introdotta al campionato d'Europa 1988, fasciata dal tricolore tedesco e presto divenuta tra le più iconiche nella storia della Mannschaft.[32]


Se la tenuta casalinga, ornamenti a parte, è rimasta quasi sempre invariata anche e nonostante le vicissitudini politiche, molto più tribolata è la storia della divisa da trasferta. La seconda casacca tedesca è tradizionalmente di color verde. Per lungo tempo è sopravvissuta la credenza secondo cui questo colore fosse stato scelto in onore e rispetto dell'Irlanda, prima compagine non confinante che accettò un confronto calcistico con la Germania Ovest nell'immediato secondo dopoguerra;[33] in realtà, il verde è semplicemente derivato dal colore preminente nello stemma del Deutscher Fußball-Bund, la federcalcio tedesca.[34][35] La maglia verde, indossata per la prima volta al campionato del mondo 1954,[34] ha caratterizzato la vittoria del primo Campionato europeo del 1972,[36] ed ha accompagnato la Germania anche dopo la riunificazione con l'Est, fino al 1º settembre 2001: in questa data la Germania ha giocato in maglia verde quella che è stata la sua peggior sconfitta casalinga in epoca moderna, un 1-5 contro l'Inghilterra all'Olympiastadion di Monaco di Baviera. Dopo questa débâcle, la maglia verde è stata accantonata,[37] e nel decennio successivo è iniziata una lenta evoluzione della seconda divisa. Il 2002 ha visto l'introduzione di una divisa con due tonalità di grigio, mentre nel 2004 ha debuttato una maglia completamente nera con dettagli gialli e rossi.[37] La Confederations Cup 2005 ha visto l'esordio di una maglia rossa, fortemente voluta dal CT Jürgen Klinsmann (convinto che il colore rosso potesse dare un vantaggio psicologico alla squadra in termini di aggressività[38]); questa divisa è stata la più utilizzata come seconda maglia durante gli anni duemila, ed in particolare Klinsmann premette per utilizzare proprio questa come prima divisa nei Mondiali casalinghi del 2006,[38] salvo poi desistere. Il 2010 ha visto nuovamente una maglia nera, stavolta con inserti oro.[37] Con l'Europeo del 2012, in occasione del quarantennale della conquista del primo alloro continentale, c'è il ritorno della classica seconda divisa verde.[36][39][40]


Il simbolo della nazionale tedesca non è quello del DFB, ma una tradizionale aquila nera stilizzata, che richiama lo stemma nazionale. Il fornitore tecnico è, oramai dal 1980, il gruppo tedesco adidas, rimpiazzando la Erima, un'azienda teutonica di proprietà della stessa adidas.



Divise storiche |


Casa[41]
















Manica sinistra

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Maglietta

Maglietta


Manica destra


Pantaloncini


Calzettoni


1908 (prima maglia)





Manica sinistra

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Maglietta

Maglietta

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Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Mondiale
1934





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Maglietta

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Pantaloncini


Calzettoni


Mondiale 1938[42]






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Maglietta

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Pantaloncini


Calzettoni


Mondiale 1954
 





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Pantaloncini

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Calzettoni


Mondiale 1962
 





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Pantaloncini


Calzettoni


Mondiali
1966-1970





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Calzettoni


Mondiale 1974
 





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Pantaloncini

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Calzettoni


Mondiale 1978
 





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Pantaloncini


Calzettoni


Europeo 1980
 





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Pantaloncini

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Calzettoni


Mondiale 1982
 



















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Pantaloncini

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Europeo 1984
 





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Mondiale 1986
 





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Pantaloncini

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Europeo 1988 e Mondiale 1990





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Pantaloncini

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Europeo 1992
 





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Pantaloncini

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Calzettoni


Mondiale 1994
 





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Europeo 1996
 





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Mondiale 1998
 





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Europeo 2000
 





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Mondiale 2002
 





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Europeo 2004
 

















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Mondiale 2006
 





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Europeo 2008
 





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Calzettoni


Mondiale 2010
 





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Pantaloncini

Calzettoni

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Europeo 2012
 





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Calzettoni


Mondiale 2014
 





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Pantaloncini

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Europeo 2016
 







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Pantaloncini

Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Confederations Cup 2017






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Pantaloncini

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Calzettoni


Mondiale 2018
 



Trasferta[41]
















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Calzettoni


Mondiali 1954-1958





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Mondiali 1966-1970





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Mondiale 1974
 





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Pantaloncini


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Europeo 1980 e Mondiale 1982





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Europeo 1984
 





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Mondiale 1986
 





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Calzettoni


Europeo 1988 e Mondiale 1990





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Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Europeo 1992
 





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Mondiale 1994
 





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Europeo 1996
 

















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Mondiale 1998
 





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Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Europeo 2000
 





Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini


Calzettoni


Mondiale 2002
 





Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini


Calzettoni


Europeo 2004
 





Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini


Calzettoni


Confederations Cup 2005





Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Mondiale 2006
 





Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Europeo 2008
 





Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Mondiale 2010
 





Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Europeo 2012
 





Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Mondiale 2014
 










Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Europeo 2016
 






Manica sinistra

Manica sinistra

Maglietta

Maglietta

Manica destra

Manica destra

Pantaloncini

Pantaloncini

Calzettoni

Calzettoni


Mondiale 2018
 




Statistiche |



  • La prima partita in campo internazionale della nazionale tedesca fu giocata il 5 aprile 1908 a Basilea in Svizzera contro la nazionale elvetica, i tedeschi persero per 5 a 3. La vittoria con più gol (16-0) fu contro la nazionale di calcio russa il 1º luglio 1912 a Stoccolma in Svezia. La partita in cui subirono più gol fu giocata il 13 marzo 1909 ad Oxford in Inghilterra; i tedeschi persero 0-9 contro la nazionale inglese dilettanti.

  • I tedeschi hanno giocato diciannove volte la coppa del mondo, la prima nel 1934. Vinsero nel 1954, 1974, 1990 e 2014. Fecero il loro esordio nel campionato europeo nel 1972, ed hanno giocato in tutto dodici edizioni. Trionfarono in questo torneo nel 1972, 1980 e 1996.

  • La nazionale tedesca ha partecipato a tre edizioni della Confederations Cup, vincendo l'edizione 2017.

  • Capitani onorari della squadra (Ehrenspielführer) sono Fritz Walter, Uwe Seeler, Franz Beckenbauer e Lothar Matthäus. Il calciatore che ha giocato più partite nella squadra è Lothar Matthäus, con 150 presenze; Miroslav Klose ha invece segnato il maggior numero di gol nella storia della nazionale, 71.

  • La nazionale tedesca è, insieme a quella brasiliana, l'unica ad avere sempre ottenuto (con l'esclusione delle edizioni del 1974 e del 2006 giocate in casa, per le quali la qualificazione era diretta, così come lo era per la nazionali campioni in carica fino al 2002) la qualificazione sul campo alle fasi finali della Coppa del Mondo (le due edizioni a cui non ha partecipato furono dovute a rinuncia nel 1930 ed all'esclusione nel 1950 per motivi post-bellici) e l'unica, assieme al Brasile, ad avere disputato più di 100 partite nelle fasi finali della medesima competizione (dopo il mondiale 2018 sono entrambe a quota 109 partite).



Palmarès |



  • FIFA World Cup Icon (Campionato mondiale di calcio).svg Campionato mondiale: 4 (record europeo condiviso con l'Italia)


Svizzera 1954, Germania Ovest 1974, Italia 1990, Brasile 2014


  • UEFA European Cup.svg Campionato d'Europa: 3 (record condiviso con la Spagna)


Belgio 1972, Italia 1980, Inghilterra 1996

  • FIFA Confederations Cup (Cup).svg Confederations Cup: 1

Russia 2017


Partecipazioni ai tornei internazionali |





























































































Campionato del mondo

Edizione

Risultato

1930

Non partecipante

1934
Terzo posto Bronze medal world centered-2.svg

1938
Ottavi di finale

1950

Squalificata

1954

Campione Coppa Jules Rimet Icon.svg

1958
Quarto posto

1962
Quarti di finale

1966
Secondo posto Silver medal world centered-2.svg

1970
Terzo posto Bronze medal world centered-2.svg

1974

Campione Coppa mondiale.svg

1978
Secondo turno

1982
Secondo posto Silver medal world centered-2.svg

1986
Secondo posto Silver medal world centered-2.svg

1990

Campione Coppa mondiale.svg

1994
Quarti di finale

1998
Quarti di finale

2002
Secondo posto Silver medal world centered-2.svg

2006
Terzo posto Bronze medal world centered-2.svg

2010
Terzo posto Bronze medal world centered-2.svg

2014

Campione Coppa mondiale.svg

2018
Primo turno




































































Campionato europeo

Edizione

Risultato

1960

Non partecipante

1964

Non partecipante

1968

Non qualificata

1972

Campione UEFA European Cup.svg

1976
Secondo posto Silver medal europe.svg

1980

Campione UEFA European Cup.svg

1984
Primo turno

1988
Semifinali Bronze medal europe.svg

1992
Secondo posto Silver medal europe.svg

1996

Campione UEFA European Cup.svg

2000
Primo turno

2004
Primo turno

2008
Secondo posto Silver medal europe.svg

2012
Semifinali Bronze medal europe.svg[43]

2016
Semifinali Bronze medal europe.svg




































Giochi olimpici[44]

Edizione

Risultato

1908

Non partecipante

1912
Turno di qualificazione

1920

Non partecipante

1924

Non partecipante

1928

Quarti di finale

1936

Quarti di finale

1948

Non partecipante
















































Confederations Cup

Edizione

Risultato

1992

Rinuncia

1995

Non invitata

1997

Rinuncia

1999
Primo turno

2001

Non qualificata

2003

Rinuncia[45]

2005
Terzo posto Bronzen medaille.svg

2009

Non qualificata

2013

Non qualificata

2017

Campione Gouden medaille.svg


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni





Statistiche dettagliate sui tornei internazionali |



Mondiali |









































































































































































































Anno
Luogo
Piazzamento
V
N
P
Gol

1930

Uruguay Uruguay
Non partecipante - - - -

1934

Italia Italia
Terzo posto Bronze medal world centered-2.svg
3 0 1 11:8

1938

Francia Francia
Ottavi di finale 0 1 1 3:5

1950

Brasile Brasile
Squalificata[46] - - - -

1954

Svizzera Svizzera

Campione Coppa Jules Rimet Icon.svg
5 0 1 25:14

1958

Svezia Svezia
Quarto posto 2 2 2 12:14

1962

Cile Cile
Quarti di finale 2 1 1 4:2

1966

Inghilterra Inghilterra
Secondo posto Silver medal world centered-2.svg
4 1 1 15:6

1970

Messico Messico
Terzo posto Bronze medal world centered-2.svg
5 0 1 17:10

1974

bandiera Germania Ovest

Campione Coppa mondiale.svg
6 0 1 13:4

1978

Argentina Argentina
Secondo turno 1 4 1 10:5

1982

Spagna Spagna
Secondo posto Silver medal world centered-2.svg
3 2 2 12:10

1986

Messico Messico
Secondo posto Silver medal world centered-2.svg
3 2 2 8:7

1990

Italia Italia

Campione Coppa mondiale.svg
5 2 0 15:5

1994

Stati Uniti Stati Uniti
Quarti di finale 3 1 1 9:7

1998

Francia Francia
Quarti di finale 3 1 1 8:6

2002

Corea del Sud Corea del Sud / Giappone Giappone
Secondo posto Silver medal world centered-2.svg
5 1 1 14:3

2006

Germania Germania
Terzo posto Bronze medal world centered-2.svg
5 1 1 14:6

2010

Sudafrica Sudafrica
Terzo posto Bronze medal world centered-2.svg
5 0 2 16:5

2014

Brasile Brasile

Campione Coppa mondiale.svg
6 1 0 18:4

2018

Russia Russia
Primo turno 1 0 2 2:4


Europei |



















































































































































Anno
Luogo
Piazzamento
V
N
P
Gol

1960

Francia Francia
Non partecipante - - - -

1964

Spagna Spagna
Non partecipante - - - -

1968

Italia Italia
Non qualificata - - - -

1972

Belgio Belgio

Campione UEFA European Cup.svg
2 0 0 5:1

1976

Jugoslavia Jugoslavia
Secondo posto Silver medal europe.svg
1 1 0 6:4

1980

Italia Italia

Campione UEFA European Cup.svg
3 1 0 6:3

1984

Francia Francia
Primo turno 1 1 1 2:2

1988

bandiera Germania Ovest
Semifinali Bronze medal europe.svg
2 1 1 6:3

1992

Svezia Svezia
Secondo posto Silver medal europe.svg
2 1 2 7:8

1996

Inghilterra Inghilterra

Campione UEFA European Cup.svg
4 2 0 10:3

2000

Belgio Belgio / Paesi Bassi Paesi Bassi
Primo turno 0 1 2 1:5

2004

Portogallo Portogallo
Primo turno 0 2 1 2:3

2008

Austria Austria / Svizzera Svizzera
Secondo posto Silver medal europe.svg
4 0 2 10:7

2012

Polonia Polonia / Ucraina Ucraina
Semifinali Bronze medal europe.svg
4 0 1 10:6

2016

Francia Francia
Semifinali Bronze medal europe.svg
3 2 1 7:3


Confederations Cup |






































































































Anno
Luogo
Piazzamento
V
N
P
Gol

1992

Arabia Saudita Arabia Saudita
Rinuncia - - - -

1995

Arabia Saudita Arabia Saudita
Non invitata - - - -

1997

Arabia Saudita Arabia Saudita
Rinuncia - - - -

1999

Messico Messico
Primo turno 1 0 2 2:6

2001

Corea del Sud Corea del Sud / Giappone Giappone
Non qualificata - - - -

2003

Francia Francia
Rinuncia - - - -

2005

Germania Germania
Terzo posto Bronzen medaille.svg
3 1 1 15:11

2009

Sudafrica Sudafrica
Non qualificata - - - -

2013

Brasile Brasile
Non qualificata - - - -

2017

Russia Russia

Campione Gouden medaille.svg
4 1 0 12:5


Olimpiadi |











































































Anno
Luogo
Piazzamento
V
N
P
Gol

1908
Londra Non partecipante - - - -

1912
Stoccolma Turno di qualificazione 0 0 1 1:5

1920
Anversa Non partecipante - - - -

1924
Parigi Non partecipante - - - -

1928
Amsterdam Quarti di finale 1 0 1 5:4

1936
Berlino Quarti di finale 1 0 1 9:2

1948
Londra Non partecipante - - - -


Tutte le rose |



Mondiali |



Germania nazista e post-bellica (dal 1933 al 1949) |


Coppa del Mondo FIFA 1934

P Buchloh, P Jakob, P Kreß, D Busch, D Haringer, D Schwartz, C Albrecht, C Gramlich, C Janes, C Münzenberg, C Szepan, C Zielinski, A Bender, A Conen, A Dienert, A Heidemann, A Hohmann, A Kobierski, A Lehner, A Noack, A Siffling, A Streb, CT: Nerz



Coppa del Mondo FIFA 1938

P Buchloh, P Jakob, P Raftl, D Janes, D Schmaus, D Streitle, C Goldbrunner, C Kitzinger, C Kupfer, C Mock, C Münzenberg, C Skoumal, C Wagner, A Gauchel, A Gellesch, A Hahnemann, A Lehner, A Neumer, A Pesser, A Siffling, A Stroh, A Szepan, CT: Herberger



Germania Ovest (dal 1949 al 1990) |


Coppa del Mondo FIFA 1954

1 Turek, 2 Laband, 3 Kohlmeyer, 4 Bauer, 5 Erhardt, 6 Eckel, 7 Posipal, 8 Mai, 9 Mebus, 10 Liebrich, 11 Metzner, 12 Rahn, 13 Morlock, 14 Klodt, 15 O. Walter, 16 F. Walter, 17 Herrmann, 18 Biesinger, 19 Pfaff, 20 Schäfer, 21 Kubsch, 22 Kwiatkowski, CT: Herberger



Coppa del Mondo FIFA 1958

1 Herkenrath, 2 Erhardt, 3 Juskowiak, 4 Eckel, 5 Wewers, 6 Szymaniak, 7 Stollenwerk, 8 Rahn, 9 Walter, 10 Schmidt, 11 Schäfer, 12 Seeler, 13 Klodt, 14 Cieslarczyk, 15 Kelbassa, 16 Sturm, 17 Schnellinger, 18 Hoffmann, 19 Peters, 20 Nuber, 21 Sawitzki, 22 Kwiatkowski, CT: Herberger



Coppa del Mondo FIFA 1962

1 Tilkowski, 2 Erhardt, 3 Schnellinger, 4 Schulz, 5 Wilden, 6 Szymaniak, 7 Koslowski, 8 Haller, 9 Seeler, 10 Brülls, 11 Schäfer, 12 Nowak, 13 Kurbjuhn, 14 Werner, 15 Giesemann, 16 Sturm, 17 Kraus, 18 Herrmann, 19 Strehl, 20 Vollmar, 21 Sawitzki, 22 Fahrian, CT: Herberger



Coppa del Mondo FIFA 1966

1 Tilkowski, 2 Höttges, 3 Schnellinger, 4 Beckenbauer, 5 Schulz, 6 Weber, 7 Brülls, 8 Haller, 9 Seeler, 10 Held, 11 Emmerich, 12 Overath, 13 Hornig, 14 Lutz, 15 Patzke, 16 Lorenz, 17 Paul, 18 Sieloff, 19 Krämer, 20 Grabowski, 21 Bernard, 22 Maier, CT: Schön



Coppa del Mondo FIFA 1970

1 Maier, 2 Höttges, 3 Schnellinger, 4 Beckenbauer, 5 Schulz, 6 Weber, 7 Vogts, 8 Haller, 9 Seeler, 10 Held, 11 Fichtel, 12 Overath, 13 Müller, 14 Libuda, 15 Patzke, 16 Lorenz, 17 Löhr, 18 Sieloff, 19 Dietrich, 20 Grabowski, 21 Manglitz, 22 Wolter, CT: Schön



Coppa del Mondo FIFA 1974

1 Maier, 2 Vogts, 3 Breitner, 4 Schwarzenbeck, 5 Beckenbauer, 6 Höttges, 7 Wimmer, 8 Cullmann, 9 Grabowski, 10 Netzer, 11 Heynckes, 12 Overath, 13 Müller, 14 Hoeneß, 15 Flohe, 16 Bonhof, 17 Hölzenbein, 18 Herzog, 19 Kapellmann, 20 Kremers, 21 Nigbur, 22 Kleff, CT: Schön



Coppa del Mondo FIFA 1978

1 Maier, 2 Vogts, 3 Dietz, 4 Rüssmann, 5 Kaltz, 6 Bonhof, 7 Abramczik, 8 Zimmermann, 9 Fischer, 10 Flohe, 11 Rummenigge, 12 Schwarzenbeck, 13 Konopka, 14 D. Müller, 15 Beer, 16 Cullmann, 17 Hölzenbein, 18 Zewe, 19 Worm, 20 H. Müller, 21 Kargus, 22 Burdenski, CT: Schön



Coppa del Mondo FIFA 1982

1 Schumacher, 2 Briegel, 3 Breitner, 4 K. Förster, 5 B. Förster, 6 Dremmler, 7 Littbarski, 8 Fischer, 9 Hrubesch, 10 Müller, 11 Rummenigge, 12 Hannes, 13 Reinders, 14 Magath, 15 Stielike, 16 T.Allofs, 17 Engels, 18 Matthäus, 19 Hieronymus, 20 Kaltz, 21 Franke, 22 Immel, CT: Derwall



Coppa del Mondo FIFA 1986

1 Schumacher, 2 Briegel, 3 Brehme, 4 Förster, 5 Herget, 6 Eder, 7 Littbarski, 8 Matthäus, 9 Völler, 10 Magath, 11 Rummenigge, 12 Stein, 13 Allgöwer, 14 Berthold, 15 Augenthaler, 16 Thon, 17 Jakobs, 18 Rahn, 19 K.Allofs, 20 Hoeneß, 21 Rolff, 22 Immel, CT: Beckenbauer



Coppa del Mondo FIFA 1990

1 Illgner, 2 Reuter, 3 Brehme, 4 Kohler, 5 Augenthaler, 6 Buchwald, 7 Littbarski, 8 Häßler, 9 Völler, 10 Matthäus, 11 Mill, 12 Aumann, 13 Riedle, 14 Berthold, 15 Bein, 16 Steiner, 17 Möller, 18 Klinsmann, 19 Pflügler, 20 Thon, 21 Hermann, 22 Köpke, CT: Beckenbauer



Germania riunificata (dal 1991) |


Coppa del Mondo FIFA 1994

1 Illgner, 2 Strunz, 3 Brehme, 4 Kohler, 5 Helmer, 6 Buchwald, 7 Möller, 8 Häßler, 9 Riedle, 10 Matthäus, 11 Kuntz, 12 Köpke, 13 Völler, 14 Berthold, 15 Gaudino, 16 Sammer, 17 Wagner, 18 Klinsmann, 19 Kirsten, 20 Effenberg, 21 Basler, 22 Kahn, CT: Vogts



Coppa del Mondo FIFA 1998

1 Köpke, 2 Wörns, 3 Heinrich, 4 Kohler, 5 Helmer, 6 Thon, 7 Möller, 8 Matthäus, 9 Kirsten, 10 Häßler, 11 Marschall, 12 Kahn, 13 Jeremies, 14 Babbel, 15 Freund, 16 Hamann, 17 Ziege, 18 Klinsmann, 19 Reuter, 20 Bierhoff, 21 Tarnat, 22 Lehmann, CT: Vogts



Coppa del Mondo FIFA 2002

1 Kahn, 2 Linke, 3 Rehmer, 4 Baumann, 5 Ramelow, 6 Ziege, 7 Neuville, 8 Hamann, 9 Jancker, 10 Ricken, 11 Klose, 12 Lehmann, 13 Ballack, 14 Asamoah, 15 Kehl, 16 Jeremies, 17 Bode, 18 Böhme, 19 Schneider, 20 Bierhoff, 21 Metzelder, 22 Frings, 23 Butt, CT: Völler



Coppa del Mondo FIFA 2006

1 Lehmann, 2 Jansen, 3 Friedrich, 4 Huth, 5 Kehl, 6 Nowotny, 7 Schweinsteiger, 8 Frings, 9 Hanke, 10 Neuville, 11 Klose, 12 Kahn, 13 Ballack, 14 Asamoah, 15 Hitzlsperger, 16 Lahm, 17 Mertesacker, 18 Borowski, 19 Schneider, 20 Podolski, 21 Metzelder, 22 Odonkor, 23 Hildebrand, CT: Klinsmann



Coppa del Mondo FIFA 2010

1 Neuer, 2 Jansen, 3 Friedrich, 4 Aogo, 5 Taşçı, 6 Khedira, 7 Schweinsteiger, 8 Özil, 9 Kießling, 10 Podolski, 11 Klose, 12 Wiese, 13 Müller, 14 Badstuber, 15 Trochowski, 16 Lahm, 17 Mertesacker, 18 Kroos, 19 Cacau, 20 Boateng, 21 Marin, 22 Butt, 23 Gómez, CT: Löw



Coppa del Mondo FIFA 2014

1 Neuer, 2 Großkreutz, 3 Ginter, 4 Höwedes, 5 Hummels, 6 Khedira, 7 Schweinsteiger, 8 Özil, 9 Schürrle, 10 Podolski, 11 Klose, 12 Zieler, 13 Müller, 14 Draxler, 15 Durm, 16 Lahm, 17 Mertesacker, 18 Kroos, 19 Götze, 20 Boateng, 21 Mustafi, 22 Weidenfeller, 23 Kramer, CT: Löw



Coppa del Mondo FIFA 2018

1 Neuer, 2 Plattenhardt, 3 Hector, 4 Ginter, 5 Hummels, 6 Khedira, 7 Draxler, 8 Kroos, 9 Werner, 10 Özil, 11 Reus, 12 Trapp, 13 Müller, 14 Goretzka, 15 Süle, 16 Rüdiger, 17 Boateng, 18 Kimmich, 19 Rudy, 20 Brandt, 21 Gündoğan, 22 ter Stegen, 23 Gómez, CT: Löw



Campionato d'Europa |



Germania Ovest (dal 1960 al 1990) |


Campionato d’Europa UEFA 1972

P Kleff, P Maier, D Beckenbauer, D Bella, D Breitner, D Höttges, D Schwarzenbeck, D Vogts, C Bonhof, C Hoeneß, C Köppel, C Netzer, A Grabowski, A Heynckes, A Kremers, A Löhr, A Müller, A Wimmer, CT: Schön



Campionato d’Europa UEFA 1976

1 Maier, 2 Vogts, 3 Dietz, 4 Schwarzenbeck, 5 Beckenbauer, 6 Wimmer, 7 Bonhof, 8 Hoeneß, 9 D. Müller, 10 Beer, 11 Hölzenbein, 12 Worm, 13 Danner, 14 Bongartz, 15 Flohe, 16 Nogly, 17 Kaltz, 18 Kargus, 19 Reichel, 20 Stielike, 21 Dürnberger, 22 Franke, CT: Schön



Campionato d’Europa UEFA 1980

1 Schumacher, 2 Briegel, 3 Cullmann, 4 K.H. Förster, 5 Dietz, 6 Schuster, 7 B. Förster, 8 Rummenigge, 9 Hrubesch, 10 H. Müller, 11 K. Allofs, 12 Memering, 13 Bonhof, 14 Magath, 15 Stielike, 16 Zimmermann, 17 Del'Haye, 18 Matthäus, 19 Votava, 20 Kaltz, 21 Junghans, 22 Immel, CT: Derwall



Campionato d’Europa UEFA 1984

1 Schumacher, 2 Briegel, 3 Strack, 4 K.H. Förster, 5 B. Förster, 6 Rolff, 7 Brehme, 8 K. Allofs, 9 Völler, 10 Meier, 11 Rummenigge, 12 Burdenski, 13 Matthäus, 14 Falkenmayer, 15 Stielike, 16 Bruns, 17 Littbarski, 18 Buchwald, 19 Bommer, 20 Roleder, CT: Derwall



Campionato d’Europa UEFA 1988

1 Immel, 2 Buchwald, 3 Brehme, 4 Kohler, 5 Herget, 6 Borowka, 7 Littbarski, 8 Matthäus, 9 Völler, 10 Thon, 11 Mill, 12 Illgner, 13 Wuttke, 14 Berthold, 15 Pflügler, 16 Eckstein, 17 Dorfner, 18 Klinsmann, 19 Sauer, 20 Rolff, CT: Beckenbauer



Germania riunificata (dal 1991) |


Campionato d’Europa UEFA 1992

1 Illgner, 2 Reuter, 3 Brehme, 4 Kohler, 5 Binz, 6 Buchwald, 7 Möller, 8 Häßler, 9 Völler, 10 Doll, 11 Riedle, 12 Kopke, 13 Thom, 14 Helmer, 15 Frontzek, 16 Sammer, 17 Effenberg, 18 Klinsmann, 19 Schulz, 20 Wörns, CT: Vogts



Campionato d’Europa UEFA 1996

1 Köpke, 2 Reuter, 3 Bode, 4 Freund, 5 Helmer, 6 Sammer, 7 Möller, 8 Scholl, 9 Bobic, 10 Häßler, 11 Kuntz, 12 Kahn, 13 Basler, 14 Babbel, 15 Kohler, 16 Schneider, 17 Ziege, 18 Klinsmann, 19 Strunz, 20 Bierhoff, 21 Eilts, 22 Reck, 23 Todt, CT: Vogts



Campionato d’Europa UEFA 2000

1 Kahn, 2 Babbel, 3 Rehmer, 4 Linke, 5 Bode, 6 Nowotny, 7 Scholl, 8 Häßler, 9 Kirsten, 10 Matthäus, 11 Rink, 12 Lehmann, 13 Ballack, 14 Hamann, 15 Wosz, 16 Jeremies, 17 Ziege, 18 Deisler, 19 Jancker, 20 Bierhoff, 21 Ramelow, 22 Butt, CT: Ribbeck



Campionato d’Europa UEFA 2004

1 Kahn, 2 Hinkel, 3 Friedrich, 4 Wörns, 5 Nowotny, 6 Baumann, 7 Schweinsteiger, 8 Hamann, 9 Bobic, 10 Kurányi, 11 Klose, 12 Lehmann, 13 Ballack, 14 Brdarić, 15 Kehl, 16 Jeremies, 17 Ziege, 18 Ernst, 19 Schneider, 20 Podolski, 21 Lahm, 22 Frings, 23 Hildebrand, CT: Völler



Campionato d’Europa UEFA 2008

1 Lehmann, 2 Jansen, 3 Friedrich, 4 Fritz, 5 Westermann, 6 Rolfes, 7 Schweinsteiger, 8 Frings, 9 Gómez, 10 Neuville, 11 Klose, 12 Enke, 13 Ballack, 14 Trochowski, 15 Hitzlsperger, 16 Lahm, 17 Mertesacker, 18 Borowski, 19 Odonkor, 20 Podolski, 21 Metzelder, 22 Kurányi, 23 Adler, CT: Löw



Campionato d’Europa UEFA 2012

1 Neuer, 2 Gündoğan, 3 Schmelzer, 4 Höwedes, 5 Hummels, 6 Khedira, 7 Schweinsteiger, 8 Özil, 9 Schürrle, 10 Podolski, 11 Klose, 12 Wiese, 13 Müller, 14 Badstuber, 15 Bender, 16 Lahm, 17 Mertesacker, 18 Kroos, 19 Götze, 20 Boateng, 21 Reus, 22 Zieler, 23 Gómez, CT: Löw



Campionato d’Europa UEFA 2016

1 Neuer, 2 Mustafi, 3 Hector, 4 Höwedes, 5 Hummels, 6 Khedira, 7 Schweinsteiger, 8 Özil, 9 Schürrle, 10 Podolski, 11 Draxler, 12 Leno, 13 Müller, 14 Can, 15 Weigl, 16 Tah, 17 Boateng, 18 Kroos, 19 Götze, 20 Sané, 21 Kimmich, 22 ter Stegen, 23 Gómez, CT: Löw



Confederations Cup |



FIFA Confederations Cup 1999

1 Lehmann, 2 Wörns, 3 Heinrich, 4 Linke, 5 Dogan, 6 Maul, 7 Scholl, 8 Wosz, 9 Marschall, 10 Matthäus, 11 Preetz, 12 Enke, 13 Neuville, 14 Baumann, 15 Ballack, 16 Schneider, 17 Gerber, 18 Ricken, 19 Heldt, 20 Rink, CT: Ribbeck



FIFA Confederations Cup 2005

1 Kahn, 2 Hinkel, 3 Friedrich, 4 Huth, 5 Owomoyela, 6 Engelhardt, 7 Schweinsteiger, 8 Frings, 9 Hanke, 10 Deisler, 11 Brdarić, 12 Lehmann, 13 Ballack, 14 Asamoah, 15 Ernst, 16 Hitzlsperger, 17 Mertesacker, 18 Borowski, 19 Schneider, 20 Podolski, 21 Schulz, 22 Kurányi, 23 Hildebrand, CT: Klinsmann



FIFA Confederations Cup 2017

1 Trapp, 2 Mustafi, 3 Hector, 4 Ginter, 5 Plattenhardt, 6 Henrichs, 7 Draxler, 8 Goretzka, 9 Wagner, 10 Demirbay, 11 Werner, 12 Leno, 13 Stindl, 14 Can, 15 Younes, 16 Rüdiger, 17 Süle, 18 Kimmich, 19 Sané, 20 Brandt, 21 Rudy, 22 ter Stegen, 23 Demme, CT: Löw



Giochi olimpici |



Impero tedesco (dal 1871 al 1918) |


Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1912

P Weber, P Werner, D Hempel, D Hollstein, D Reese, D Röpnack, C Bosch, C Breunig, C Burger, C Glaser, C Hirsch, C Krogmann, C Ugi, A Förderer, A Fuchs, A Jäger, A Kipp, A Oberle, A Thiel, A Uhle, A Wegele, A Worpitzky, CT: commissione tecnica



Repubblica di Weimar (dal 1919 al 1933) |


Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1928

P Gehlhaar, P Stuhlfauth, P Wentorf, D Beier, D Heidkamp, D Kutterer, D Weber, C Gruber, C Kalb, C Knöpfle, C Leinberger, C Müller, C Nagelschmitz, C Reinmann, A Albrecht, A L. Hofmann, A R. Hofmann, A Horn, A Hornauer, A Kuzorra, A Pöttinger, A Schmitt, CT: Nerz



Germania nazista e post-bellica (dal 1933 al 1949) |


Calcio ai Giochi Olimpici Estivi 1936

P Buchloh, P Jakob, P Jürissen, D Ditgens, D Munkert, D Münzenberg, C Bernard, C Gellesch, C Goldbrunner, C Gramlich, C Janes, C Mehl, C Sold, A Eckert, A Elbern, A Gauchel, A Hohmann, A Lehner, A Lenz, A Siffling, A Simetsreiter, A Urban, CT: Nerz


NOTA: Per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.



Mundialito |



Mundialito 1980

1 Schumacher, 2 Kaltz, 3 Bonhof, 4 Förster, 5 Dietz, 6 Briegel, 7 Magath, 8 Rummenigge, 9 Hrubesch, 10 H. Müller, 11 K. Allofs, 12 Immel, 13 Niedermayer, 14 Hannes, 15 Votava, 16 Dremmler, 17 Allgöwer, 18 Borchers, CT: Derwall



Rosa attuale |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Calciatori della Nazionale tedesca.

Lista dei 23 giocatori convocati da Joachim Löw per la Coppa del mondo FIFA 2018.



























































































































































































































N.
Pos.
Giocatore
Data nascita (età)
Pres.
Reti
Squadra
1

P

Manuel Neuer Captain sports.svg
27 marzo 1986 (32 anni)
80
-68

Germania Bayern Monaco
2

D

Marvin Plattenhardt
26 gennaio 1992 (26 anni)
7
0

Germania Hertha Berlino
3

D

Jonas Hector
27 maggio 1990 (28 anni)
40
3

Germania Colonia
4

D

Matthias Ginter
19 gennaio 1994 (24 anni)
20
1

Germania Borussia Mönchengladbach
5

D

Mats Hummels
16 dicembre 1988 (29 anni)
67
5

Germania Bayern Monaco
6

C

Sami Khedira
4 aprile 1987 (31 anni)
77
7

Italia Juventus
7

C

Julian Draxler
20 settembre 1993 (25 anni)
47
6

Francia Paris Saint-Germain
8

C

Toni Kroos
4 gennaio 1990 (28 anni)
88
13

Spagna Real Madrid
9

A

Timo Werner
6 marzo 1996 (22 anni)
19
8

Germania RB Lipsia
10

C

Mesut Özil
15 ottobre 1988 (30 anni)
92
23

Inghilterra Arsenal
11

A

Marco Reus
31 maggio 1989 (29 anni)
36
10

Germania Borussia Dortmund
12

P

Kevin Trapp
8 luglio 1990 (28 anni)
3
-4

Francia Paris Saint-Germain
13

C

Thomas Müller
13 settembre 1989 (29 anni)
96
38

Germania Bayern Monaco
14

C

Leon Goretzka
6 febbraio 1995 (23 anni)
17
6

Germania Schalke 04
15

D

Niklas Süle
3 settembre 1995 (23 anni)
12
0

Germania Bayern Monaco
16

D

Antonio Rüdiger
3 marzo 1993 (25 anni)
27
1

Inghilterra Chelsea
17

D

Jérôme Boateng
3 settembre 1988 (30 anni)
75
1

Germania Bayern Monaco
18

D

Joshua Kimmich
8 febbraio 1995 (23 anni)
34
3

Germania Bayern Monaco
19

C

Sebastian Rudy
28 febbraio 1990 (28 anni)
26
1

Germania Bayern Monaco
20

C

Julian Brandt
2 maggio 1996 (22 anni)
20
1

Germania Bayer Leverkusen
21

C

İlkay Gündoğan
24 ottobre 1990 (28 anni)
29
4

Inghilterra Manchester City
22

P

Marc-André ter Stegen
30 aprile 1992 (26 anni)
21
-22

Spagna Barcellona
23

A

Mario Gómez
10 luglio 1985 (33 anni)
78
31

Germania Stoccarda


Commissari tecnici |


















































































































































Nome
Periodo
Partite
Vittorie
Pareggi
Sconfitte
Reti fatte
Reti subite
Differenza reti
Comitato DFB
1908-1926
58
16
12
30
119
146
−27

Otto Nerz †
1926-1936
70
42
10
18
192
113
+79

Sepp Herberger †
1936-1964
167
94
27
46
435
250
+185

Helmut Schön †
1964-1978
139
87
31
21
292
107
+185

Jupp Derwall †
1978-1984
67
44
12
11
144
60
+84

Franz Beckenbauer
1984-1990
66
34
20
12
107
61
+46

Berti Vogts
1990-1998
102
66
24
12
206
86
+120

Erich Ribbeck
1998-2000
24
10
6
8
42
31
+11

Rudi Völler
2000-2004
53
29
11
13
109
57
+52

Jürgen Klinsmann
2004-2006
34
20
8
6
81
43
+38

Joachim Löw
2006-
171
110
32
29
401
163
+238

Totale
951
552
193
206
2128
1117
+1011


Record individuali |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Giocatori della Nazionale di calcio della Germania.

Seguono le classifiche relative al maggior numero di presenze e al maggior numero di gol segnati di sempre per la Germania, aggiornate all'8 giugno 2018.


In grassetto i giocatori in attività.



















































































Record presenze
#
Giocatore
Periodo
Pres.
Reti
1

Lothar Matthäus
1980-2000
150
23
2

Miroslav Klose
2001-2014
137
71
3

Lukas Podolski
2004-2017
130
49
4

Bastian Schweinsteiger
2004-2016
121
24
5

Philipp Lahm
2004-2014
113
5
6

Jürgen Klinsmann
1987-1998
108
47
7

Jürgen Kohler
1986-1998
105
2
8

Per Mertesacker
2004-2014
104
4
9

Franz Beckenbauer
1965-1977
103
14
10

Thomas Häßler
1988-2000
101
11





























































































Record reti
#
Giocatore
Periodo
Reti
Pres.
Reti/pr.
1

Miroslav Klose
2001-2014
71
137
0,52
2

Gerd Müller
1966-1974
68
62
1,1
3

Lukas Podolski
2004-2017
49
130
0,38
4

Jürgen Klinsmann
1987-1998
47
108
0,44
4

Rudi Völler
1982-1994
47
90
0,52

6



Karl-Heinz Rummenigge
1976-1986
45
95
0,47
7

Uwe Seeler
1954-1970
43
72
0,6
8

Michael Ballack
1999-2010
42
98
0,43
9

Thomas Müller
2010-oggi
38
99
0,38
10

Oliver Bierhoff
1996-2002
37
70
0,53


Record presenze e reti di ex giocatori della Germania Est nella Germania |




















































































Nome
Presenze con la Germania Est
Reti con la Germania Est
Presenze con la Germania
Reti con la Germania
Totale presenze
Totale reti
Ulf Kirsten 49 (1985 - 1990) 14 51 (1992 - 2000) 20 100 34
Matthias Sammer 23 (1986 - 1990) 6 51 (1990 - 1997) 8 74 14
Andreas Thom 51 (1984 - 1990) 16 10 (1990 - 1992) 2 61 18
Thomas Doll 29 (1986 - 1990) 7 18 (1990 - 1993) 1 47 8
Dariusz Wosz 7 (1989 - 1990) - 17 (1997 - 2000) 1 24 1
Olaf Marschall 4 (1984 - 1989) - 13 (1994 - 1999) 3 17 3
Heiko Scholz 7 (1987 - 1990) - 1 (1992) - 8 -
Dirk Schuster 4 (1990) - 3 (1991) - 7 -





Exquisite-kfind.png

Per i giocatori che hanno giocato solo nella Nazionale della Germania Est, vedi la voce Nazionale di calcio della Germania dell'Est


Confronti con altre nazionali |






Magnifying glass icon mgx2.svg
Lo stesso argomento in dettaglio: Confronti tra nazionale di calcio della Germania e altre nazionali.

Tra gli avversari nazionali contro cui sono stati disputati almeno 10 incontri, la Germania presenta i seguenti saldi.



Saldo positivo |




























































































































































































































































































































































































Nazionale
Giocate
Vinte
Pareggiate
Perse
Reti fatte
Reti subite
Differenza
Ultima vittoria
Ultimo pari
Ultima sconfitta

Svizzera Svizzera
51 36 6 9 138 65 +73 26 marzo 2008
26 aprile 2000
26 maggio 2012

Paesi Bassi Paesi Bassi
42 15 16 11 79 69 +10 13 giugno 2012
19 novembre 2018
13 ottobre 2018

Austria Austria
40 25 6 9 90 57 +33 6 settembre 2013
18 novembre 1992
2 giugno 2018

Svezia Svezia
37 16 9 12 72 61 +11 23 giugno 2013
16 ottobre 2012
19 aprile 1978

Ungheria Ungheria
34 13 10 11 71 64 +7 4 giugno 2016
12 ottobre 1994
6 giugno 2004

Danimarca Danimarca
27 15 4 8 54 37 +17 17 giugno 2012
6 giugno 2017
28 marzo 2007

Belgio Belgio
25 20 1 4 58 26 +32 11 ottobre 2011
22 settembre 1982
26 settembre 1954
Jugoslavia Jugoslavia 25 14 4 7 46 31 +15
10 giugno 1990

21 giugno 1998

9 maggio 1973

Finlandia Finlandia
23 16 6 1 82 19 +63 31 agosto 2016
14 ottobre 2009
12 agosto 1923

Norvegia Norvegia
22 15 5 2 59 17 +42 4 settembre 2017
2 novembre 1930
11 febbraio 2009

Spagna Spagna
23 9 7 7 29 24 +5 18 novembre 2014
23 marzo 2018
7 luglio 2010

Bulgaria Bulgaria
21 16 2 3 56 24 +32 15 novembre 1995
20 agosto 2002
7 giugno 1995

Polonia Polonia
21 13 7 1 34 12 +22 4 settembre 2015
16 giugno 2016
11 ottobre 2014

Irlanda Irlanda
20 9 5 6 35 24 +11 11 ottobre 2013
14 ottobre 2014
8 ottobre 2015

Turchia Turchia
20 14 3 3 49 13 +36 7 ottobre 2011
9 ottobre 1999
8 ottobre 2005

Portogallo Portogallo
18 10 5 3 29 16 +13 16 giugno 2014
6 giugno 1997
20 giugno 2000
Cecoslovacchia Cecoslovacchia 17 10 4 3 40 28 +12
1º luglio 1990

22 aprile 1992

29 aprile 1964

Galles Galles
17 9 6 2 26 10 +16 1º aprile 2009
21 novembre 2007
14 maggio 2002

Irlanda del Nord Irlanda del Nord
17 11 4 2 38 14 +24 5 ottobre 2017
9 novembre 1996
16 novembre 1983

Scozia Scozia
17 8 5 4 26 23 +3 7 settembre 2015
7 giugno 2003
28 aprile 1999

Albania Albania
14 13 1 0 38 10 +28 6 giugno 2001
17 dicembre 1967
-

Lussemburgo Lussemburgo
13 12 0 1 60 11 +49 27 maggio 2006
- 26 marzo 1939

Romania Romania
13 8 3 2 38 18 +20 12 settembre 2007
12 giugno 2000
28 aprile 2004

Messico Messico
12 5 5 2 24 11 +13 29 giugno 2017
22 dicembre 1993
17 giugno 2018
URSS URSS 12 9 0 3 22 11 +11 27 marzo 1991
- 28 agosto 1985

Slovacchia Slovacchia
11 8 0 3 25 12 +13 26 giugno 2016
- 29 maggio 2016

Stati Uniti Stati Uniti
11 7 0 4 23 17 + 6 26 giugno 2014
- 10 giugno 2015

Uruguay Uruguay
11 8 2 1 29 12 +17 29 maggio 2011
25 aprile 1990
3 giugno 1928

NB: per Nazionale di calcio dell'Unione Sovietica s'intende la Nazionale che giocò dal 1924 al 1991, per Nazionale di calcio della Cecoslovacchia s'intende la Nazionale che giocò dal 1920 al 1993, in cui militavano sia i cechi che gli slovacchi, e per Nazionale di calcio della Jugoslavia s'intende la Nazionale che giocò dal 1920 al 1992, in cui militavano croati, bosniaci, macedoni, serbi, sloveni e montenegrini.



Saldo neutro |














Nazionale
Giocate
Vinte
Pareggiate
Perse
Reti fatte
Reti subite
Differenza
Ultima vittoria
Ultimo pari
Ultima sconfitta


Saldo negativo |

















































































Nazionale
Giocate
Vinte
Pareggiate
Perse
Reti fatte
Reti subite
Differenza
Ultima vittoria
Ultimo pari
Ultima sconfitta

Inghilterra Inghilterra
36 13 7 16 45 70 −25 22 marzo 2017
10 novembre 2017
26 marzo 2016

Italia Italia
35 8 12 15 41 50 −9 29 marzo 2016
15 novembre 2016
28 giugno 2012

Francia Francia
31 9 8 14 46 49 −3 4 luglio 2014
6 settembre 2018
16 ottobre 2018

Brasile Brasile
23 5 5 13 31 41 −10 8 luglio 2014
8 settembre 2004
27 marzo 2018

Argentina Argentina
22 7 5 10 31 32 −1 13 luglio 2014
30 giugno 2006
3 settembre 2014

NB: come da regolamento FIFA le gare terminate ai rigori contro Cecoslovacchia (20 giugno 1976, persa), Francia (8 luglio 1982, vinta), Messico (21 giugno 1986, vinta), Svezia (31 marzo 1988, persa), Inghilterra (4 luglio 1990 e 26 giugno 1996, vinte), Argentina (30 giugno 2006, vinta) e Italia (2 luglio 2016, vinta) sono considerate partite pareggiate.



Note |




  1. ^ Germania nella storia: prima Nazionale a giocare 100 partite ai Mondiali, goal.com, 16 giugno 2014. URL consultato il 14 luglio 2014.


  2. ^ La Germania spezza il tabù sudamericano, it.uefa.com, 13 luglio 2014. URL consultato il 14 luglio 2014.


  3. ^ (EN) Men's Ranking, su fifa.com.


  4. ^ ab G. P. Ormezzano, Il calcio e la coppa del mondo, p. 35.


  5. ^ (EN) West Germany-USSR 3-0, su uefa.com. URL consultato il 5 agosto 2017.


  6. ^ ab Vincenzo Barreca, La storia degli Europei - Germania Ovest 1972, in Calcio 2000, nº 23, ottobre 1999, p. 119-123.


  7. ^ Vincenzo Barreca, La storia degli Europei - Germania Ovest 1980, in Calcio 2000, nº 25, dicembre 1999, pp. 50-57.


  8. ^ ab https://www.ilpost.it/2016/01/02/ultima-partita-germania-est


  9. ^ https://impromptuinc.wordpress.com/2012/04/06/1990-luxembourg-west-germany-2-3-0-2


  10. ^ https://calcio.fanpage.it/19-dicembre-1990-quel-giorno-che-la-germania-torno-unita


  11. ^ LA GERMANIA CACCIA EFFENBERG, La Repubblica, 29 giugno 1994.


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  44. ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle Nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.


  45. ^ La Confederations Cup 2003 si svolse in Francia, la Francia era qualificata di diritto in quanto nazione ospitante ed inoltre aveva vinto l'Europeo 2000. Il posto del vincitore dell'Europeo 2000 doveva, quindi, essere preso dall'Italia in quanto finalista dell'Europeo 2000, la nazionale italiana decise, però, di rifiutare. Dopo il rifiuto dell'Italia la FIFA invitò alla competizione la Germania in quanto finalista del Mondiale 2002 ma anch'essa rifiutò, così venne deciso di invitare la Turchia che nel suddetto mondiale si classificò al terzo posto.


  46. ^ La Germania Ovest fu squalificata insieme al Giappone per essere stati i principali paesi che hanno causato la Seconda Guerra Mondiale, l'Italia, nonostante fu anch'essa un paese aggressore alleato della Germania e Giappone durante la Guerra, fu invitata, ma non ebbe successo. La Germania Est ancora doveva iscriversi alla Coppa del Mondo FIFA.



Voci correlate |



  • Incontri ufficiali della Nazionale di calcio della Germania dal 2001

  • Rivalità calcistica Germania-Inghilterra

  • Rivalità calcistica Germania-Italia

  • Partita del secolo



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Collegamenti esterni |



  • (DE) Sito ufficiale della federazione di calcio tedesca, su dfb.de.

  • (DE) Statistiche sulle nazionali di calcio tedesche, su dfb.de.

  • (DEENIT) Nazionale di calcio della Germania, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.

  • (EN) RSSSF archive of Germany results, su rsssf.com.

  • (EN) RSSSF record of international players, su rsssf.com.


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