Pontificio consiglio della giustizia e della pace




























Pontificio consiglio della giustizia e della pace
Pontificium consilium de iustitia et pace
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«Mira a far sì che nel mondo siano promosse la giustizia e la pace secondo il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa» (Pastor Bonus, 142)
Eretto 6 gennaio 1967
Soppresso 1º gennaio 2017
Successori Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale
Emeriti
cardinale Roger Etchegaray,
cardinale Renato Raffaele Martino
(presidenti emeriti)

Santa Sede · Chiesa cattolica
I dicasteri della Curia romana



Il cardinale ghanese Peter Turkson, ultimo presidente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace.


Il Pontificio consiglio della giustizia e della pace (in latino Pontificium consilium de iustitia et pace) è stato un dicastero della Curia romana, istituito da papa Paolo VI nel 1967 per promuovere nel mondo la giustizia e la pace secondo il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa.[1]




Indice






  • 1 Storia


  • 2 Competenze e struttura


  • 3 Cronotassi


    • 3.1 Presidenti


    • 3.2 Vicepresidenti


    • 3.3 Segretari


    • 3.4 Vice-segretari


    • 3.5 Sottosegretari




  • 4 Note


  • 5 Voci correlate


  • 6 Altri progetti


  • 7 Collegamenti esterni





Storia |


Il pontificio consiglio della giustizia e della pace trova le sue radici nel concilio Vaticano II e nell'auspicio dei padri conciliari, espresso nella Gaudium et spes, sull'opportunità di creare «un organismo della Chiesa universale, al fine di fomentare dovunque la giustizia e l'amore di Cristo verso i poveri; tale organismo avrà per scopo di stimolare la comunità cattolica a promuovere lo sviluppo delle regioni bisognose e la giustizia sociale tra le nazioni».[2]


Papa Paolo VI istituì, con il motu proprio Catholicam Christi Ecclesiam del 6 gennaio 1967[3], la pontificia commissione Justitia et Pax che ebbe il suo statuto definitivo dieci anni dopo con il motu proprio Justitiam et pacem del 10 dicembre 1976[4]. Giovanni Paolo II, con la costituzione apostolica Pastor Bonus del 28 giugno 1988, trasformò la pontificia commissione nel «pontificio consiglio della giustizia e della pace».


Con il motu proprio Humanam progressionem del 17 agosto 2016 papa Francesco ne ha disposto la soppressione a partire dal 1º gennaio 2017. Le sue funzioni sono ora esercitate dal nuovo Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale[5].



Competenze e struttura |


Secondo la Pastor Bonus scopo primario del Pontificio consiglio della giustizia e della pace era di attivare tutti i mezzi per la promozione nel mondo della giustizia e della pace secondo il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa.[1]


La stessa costituzione apostolica così esplicitava i compiti di questo pontificio consiglio:


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«Articolo 143:



§ 1. Approfondisce la dottrina sociale della Chiesa, impegnandosi perché essa sia largamente diffusa e venga tradotta in pratica presso i singoli e le comunità, specialmente per quanto riguarda i rapporti tra operai e datori di lavoro onde siano sempre più permeati dallo spirito del Vangelo.

§ 2. Raccoglie notizie e risultati di indagini circa la giustizia e la pace, il progresso dei popoli e le violazioni dei diritti umani, li valuta e, secondo la opportunità, rende partecipi gli organismi episcopali delle conclusioni che ne ha tratte; favorisce i rapporti con le associazioni cattoliche internazionali e con gli altri istituti esistenti, anche al di fuori della Chiesa cattolica, i quali s'impegnano sinceramente per l'affermazione dei valori della giustizia e della pace nel mondo.

§ 3. Si adopera affinché tra i popoli si formi la sensibilità circa il dovere di favorire la pace, soprattutto in occasione della Giornata mondiale della pace.


Articolo 144: Mantiene particolari relazioni con la Segreteria di Stato, specialmente ogni qualvolta occorre trattare pubblicamente dei problemi attinenti alla giustizia e alla pace mediante documenti o dichiarazioni.»


(Pastor Bonus, art. 143-144.)

La direzione del Pontificio consiglio della giustizia e della pace era affidata ad un presidente, coadiuvato da un segretario e da un sottosegretario, tutti di nomina pontificia e della durata di cinque anni. Il Pontificio consiglio era costituito da circa una quarantina di persone, comprensive di membri a titolo effettivo e di consultori.[6]



Cronotassi |



Presidenti |




  • Cardinale Maurice Roy † (6 gennaio 1967 - 16 dicembre 1976 dimesso)

    • Arcivescovo Bernardin Gantin † (16 dicembre 1976 - 29 giugno 1977 nominato presidente del medesimo dicastero) (pro-presidente)


  • Cardinale Bernardin Gantin † (29 giugno 1977 - 8 aprile 1984 dimesso)

  • Cardinale Roger Etchegaray (8 aprile 1984 - 24 giugno 1998 ritirato)

  • Cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuán † (24 giugno 1998 - 16 settembre 2002 deceduto)

  • Cardinale Renato Raffaele Martino (1º ottobre 2002 - 24 ottobre 2009 ritirato)

  • Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson (24 ottobre 2009 - 31 agosto 2016 nominato prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale)



Vicepresidenti |




  • Arcivescovo Alberto Castelli † (6 gennaio 1967 - 1970 dimesso)


  • Vescovo Ramón Torrella Cascante † (6 novembre 1970 - 20 dicembre 1975 nominato vicepresidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani)

  • Arcivescovo Bernardin Gantin † (20 dicembre 1975 - 15 dicembre 1976 nominato pro-presidente del medesimo dicastero)

  • Arcivescovo Jan Pieter Schotte, C.I.C.M. † (20 dicembre 1983 - 24 aprile 1985 nominato segretario generale del Sinodo dei Vescovi)

  • Vescovo Jorge María Mejía † (8 marzo 1986 - 5 marzo 1994 nominato segretario della Congregazione per i vescovi)

  • Arcivescovo François-Xavier Nguyên Van Thuán † (24 novembre 1994 - 24 giugno 1998 nominato presidente del medesimo dicastero)



Segretari |




  • Monsignore Joseph Gremillion (1966 - 1974 dimesso)
    • Monsignore Andrea Cordero Lanza di Montezemolo † (1974 - 15 dicembre 1976 nominato segretario del medesimo dicastero) (pro-segretario)


  • Monsignore Andrea Cordero Lanza di Montezemolo † (15 dicembre 1976 - 5 aprile 1977 nominato arcivescovo titolare di Anglona e pro-nunzio apostolico in Papua Nuova Guinea e delegato apostolico alle Isole Salomone)

  • Presbitero Roger Joseph Heckel, S.J. † (1º giugno 1977 - 27 marzo 1980 nominato vescovo coadiutore di Strasburgo)

  • Presbitero Jan Pieter Schotte, C.I.C.M. † (27 giugno 1980 - 20 dicembre 1983 nominato vescovo titolare di Silli e vicepresidente dello stesso dicastero)


  • Vescovo Diarmuid Martin[7] (1994 - 17 gennaio 2001 nominato osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni specializzate a Ginevra e l'Organizzazione mondiale del commercio)

  • Vescovo Giampaolo Crepaldi (3 marzo 2001 - 4 luglio 2009 nominato arcivescovo, titolo personale, di Trieste)

  • Vescovo Mario Toso, S.D.B. (22 ottobre 2009 - 19 gennaio 2015 nominato vescovo di Faenza-Modigliana)

    • Arcivescovo Silvano Maria Tomasi (2016 - 1º gennaio 2017) (segretario delegato)




Vice-segretari |




  • Presbitero Johannes Schütte, S.V.D. (1968 - 18 novembre 1971 dimesso)


  • Monsignore Andrea Cordero Lanza di Montezemolo † (1971 - 1974 nominato pro-segretario del medesimo dicastero)

  • Presbitero Roger Joseph Heckel, S.J. † (1975 - 1976 nominato sottosegretario del medesimo dicastero)



Sottosegretari |




  • Presbitero Roger Joseph Heckel, S.J. (1976 - 1977 nominato segretario del medesimo dicastero)

  • Presbitero Johannes Dyba (1977 - 25 agosto 1979 nominato pro-nunzio apostolico in Gambia e Liberia e delegato apostolico in Guinea)

  • Presbitero William Francis Murphy (1980 - 1986 dimesso)

  • Presbitero Diarmuid Martin (1986 - 1994 nominato segretario del medesimo dicastero)

  • Presbitero Giampaolo Crepaldi (1994 - 3 marzo 2001 nominato segretario del medesimo dicastero)

  • Monsignore Frank Joseph Dewane (22 marzo 2001 - 25 aprile 2006 nominato vescovo coadiutore di Venice)

  • Dott.ssa Flaminia Giovanelli (21 gennaio 2010 - 1º gennaio 2017)



Note |




  1. ^ abPastor Bonus, art. 142.


  2. ^ Gaudium et spes nº 90.


  3. ^ Motu proprio Catholicam Christi Ecclesiam, dal sito web della Santa Sede.


  4. ^ Motu proprio Justitiam et pacem, dal sito web della Santa Sede.


  5. ^ Motu Proprio Humanam progressionem, art. 5


  6. ^ Dal sito web del dicastero soppresso.


  7. ^ Presbitero dell'arcidiocesi di Dublino, il 5 dicembre 1998 fu eletto vescovo titolare di Glenndálocha.



Voci correlate |



  • Santa Sede

  • Curia romana

  • Pontifici consigli

  • Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |



  • Sito ufficiale del Pontificio consiglio della giustizia e della pace


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