Opel GT
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Opel GT | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | Opel |
Tipo principale | Coupé |
Produzione | dal 1968 al 1973 |
Sostituita da | Opel Manta |
Esemplari prodotti | 103.463 [1] |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Lunghezza | 4113 mm |
Larghezza | 1580 mm |
Altezza | 1225 mm |
Passo | 2431 mm |
Massa | da 845 a 940 kg |
Altro | |
Assemblaggio | Bochum |
Stile | Erhard Schnell |
Altre antenate | Opel Experimental GT |
Stessa famiglia | Opel Kadett Opel Rekord |
Auto simili | Ford Capri Matra M530 |
L'Opel GT è un'automobile sportiva prodotta dalla casa tedesca Opel presentata per la prima volta nel 1968 e prodotta sino al 1973.
Indice
1 Storia e profilo
2 Caratteristiche estetiche
3 Meccanica collaudata
4 Attività sportiva
5 Dati tecnici
6 Note
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
Storia e profilo |
Commercializzata a partire dal settembre 1968, la GT di casa Opel fu il primo esempio di auto sportiva coniato dalla General Motors.
La genesi della GT risale a tre anni prima, quando al salone dell'automobile di Francoforte del 1965, fu presentato il prototipo Opel Experimental GT, una vettura creata su base della Kadett B e con un propulsore 1900 cm³ da 90 CV, derivato da quello montato sulle contemporanee Rekord B. Il prototipo suscitò clamore per via delle sue linee aerodinamiche, per gli allestimenti interni di stampo nettamente sportivo e per il corpo vettura dal baricentro basso che ricordava da vicino le Corvette C "Sting Ray" (da notare che la Chevrolet, così come la Opel, erano entrambe sotto il gruppo General Motors).
Il modello definitivo uscirà solo tre anni più tardi, una gestazione piuttosto lenta, ma necessaria a convincere i vertici Opel, dal momento che la Casa tedesca non vantava una gran tradizione dal punto di vista delle coupé sportiveggianti, essendosi limitata fino a quel momento a tranquille versioni coupé delle berline che avevano in listino.
La carrozzeria della GT fu ideata da un gruppo di disegnatori guidati da Erhard Schnell, responsabile del Reparto N10, e realizzata dalle carrozzerie Chausson e Brissonneau et Lotz, che curavano rispettivamente la realizzazione grezza e le finiture. L'assemblaggio definitivo e la meccanica erano invece opera dello stabilimento di Bochum, dove venivano assemblate anche le "Kadett".
Al momento del lancio La Opel GT era proposta nelle motorizzazioni da 1100 cm³ erogante 60 CV e da 1900 cm³ con 90 CV, con velocità massima dichiarata, rispettivamente, di 155 e 185 km/h.
La GT 1100, mai importata in Italia, non riuscì ad incontrare il successo del pubblico e, nel 1971, fu tolta di produzione per essere rimpiazzata dalla GT/J 1900, ossia la versione semplificata ed economica della "GT 1900".
Nello stesso anno, a causa delle leggi anti-inquinamento statunitensi, il propulsore da 1.9 litri, l'unico rimasto nella gamma, subì una revisione che portò ad una leggera diminuzione della potenza a 85 CV, ma solo negli esemplari destinati oltreoceano.
La quasi totalità delle vetture è stata destinata al mercato statunitense e solo in una percentuale molto più bassa sono state commercializzate in Europa.
Nell'arco dei suoi anni di produzione 1968-1973 ne sono stati prodotti più di 100.000 esemplari (103.463) di cui solo 3.573 nella cilindrata minore da 1.1 litri[1].
Caratteristiche estetiche |
La linea della GT era di chiaro stampo americano: in particolare, ricordava da vicino le contemporanee Corvette C3. Con esse condivideva infatti molte soluzioni stilistiche, a partire dal corpo vettura basso e profilato, sia pure in scala ridotta rispetto alla popolare vettura venduta oltreoceano. D'ispirazione "corvettiana" era pure il muso appuntito e dotato di fari a scomparsa, la fiancata resa dinamica dall'andamento ondulato dei parafanghi, necessariamente di tale forma per ospitare i cerchi in un corpo vettura così basso. E ancora simili a quelli della Corvette erano i fari posteriori tondi e sdoppiati, nonché l'intero complesso della coda tronca.
Gli interni erano di chiara impostazione sportiva, già a partire dai sedili, per proseguire con il volante a tre razze e con la strumentazione dotata di contagiri, amperometro, manometro per l'olio, termometro dell'acqua, indicatore livello carburante e orologio. Per quanto riguardava la dotazione, la pecca più imperdonabile stava però nell'assenza di un vero e proprio bagagliaio: posteriormente non vi era infatti alcun vano apribile, ma semplicemente il serbatoio carburante, e la ruota di scorta si trovava in fondo al piccolo spazio dietro ai due sedili, spazio che fungeva anche da piccolo bagagliaio.
Meccanica collaudata |
La meccanica della Opel GT era in gran parte derivata dalla Rekord, a parte il motore più piccolo che era derivato da quello della Opel Kadett da 1.1 litri: si trattava di un 4 cilindri da 1078 cm³, con distribuzione a valvole in testa mosse da un albero a camme laterale e con alimentazione a due carburatori monocorpo Solex.
L'unità che equipaggiava la GT 1900 era invece di provenienza Rekord: si trattava di un monoalbero in testa, sempre frazionato in 4 cilindri, ma della cilindrata di 1897 cm³. Differente dall'unità da 1.1 litri anche l'alimentazione, affidata a un carburatore doppio corpo Solex.
Di origine Rekord era anche il resto della meccanica su entrambe le versioni, a partire dalla trasmissione, dotata di cambio manuale a 4 marce e di coppia conica ipoide. A richiesta, sulla 1900 era possibile avere il differenziale autobloccante, non previsto invece sulla GT 1100. Sempre a richiesta e sempre solo sulla GT 1900, era possibile avere un cambio automatico a 3 rapporti. Anche le sospensioni provenivano dalla berlina di fascia medio-alta di Casa Opel, e comprendevano un avantreno a ruote indipendenti e un retrotreno ad assale rigido con barra Panhard. Posteriormente era montata anche una barra stabilizzatrice, che all'avantreno era ottenibile a richiesta. Sia davanti sia dietro erano presenti ammortizzatori idraulici telescopici.
Attività sportiva |
Grazie alla robustezza della meccanica, le Opel GT furono impiegate anche nel mondo delle competizioni. In particolare, fu la più potente GT 1900 a trovare spazio in tale campo e validi preparatori si ebbero anche in Italia, dove la Autotecnica Conrero realizzò alcuni esemplari di Gruppo 2 dotati di una potenza massima di 170 CV. Alcuni di questi esemplari ottennero nel 1969 dei buoni risultati in alcune gare in salita.
Una delle prime vittorie si ebbe nel 1970, al termine della gara in salita Bressanone-Sant'Andrea: la Opel GT 1900, pilotata da Giampaolo Benedini, capace di 190 CV ed omologata in Gruppo 4, si piazzò davanti ad una dozzina di Porsche 911.
Alla Targa Florio del 1971, la Opel GT 1900 pilotata da Salvatore Calascibetta ottenne il primo posto in Gruppo 4 nella sua classe ed il nono posto assoluto, sbaragliando nuovamente avversarie come le temutissime Porsche 911.
Nel 1972, una Opel GT 1900 della potenza di 225 CV, e nuovamente preparata da Conrero, fu condotta alla vittoria da Alberto Rosselli, che si piazzò primo nella categoria fino a 2 litri ed ottavo assoluto in occasione della Coppa Intereuropa di Monza.
Anche alcuni anni dopo la sua uscita dai listini, la Opel GT continuò ad essere utilizzata nelle competizioni, specialmente da piloti privati.
Dati tecnici |
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Note |
^ ab Opel GT, su conceptcarz.com, gennaio 2007. URL consultato il 27 giugno 2018.
^ Caratteristiche - Opel GT 1900, su digilander.libero.it. URL consultato il 27 giugno 2018.
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Opel GT
Collegamenti esterni |
- (FR) LA STARLETTE AMÉRICAINE, UN PEU FRANÇAISE..., su automobile-sportive.com, 12 novembre 2017.
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