Sergej Sergeevič Prokof'ev




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Sergej Prokof'ev a New York nel 1918


Sergej Sergeevič Prokof'ev (in russo: Сергей Сергеевич Прокофьев?; Soncovka, 23 aprile 1891 – Mosca, 5 marzo 1953) è stato un musicista, pianista e compositore sovietico.




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 Infanzia ed esordi


    • 1.2 Vita all'estero


    • 1.3 Ritorno in Russia




  • 2 Composizioni


    • 2.1 Opere


    • 2.2 Balletti


    • 2.3 Colonne sonore


    • 2.4 Opere per orchestra


    • 2.5 Concerti


    • 2.6 Opere per coro


    • 2.7 Opere per pianoforte


    • 2.8 Opere da camera


    • 2.9 Nella cultura di massa




  • 3 Onorificenze


  • 4 Note


  • 5 Bibliografia


  • 6 Altri progetti


  • 7 Collegamenti esterni





Biografia |



Infanzia ed esordi |


Nacque a Soncovka (nell'attuale Ucraina) il 23 aprile (per il calendario giuliano l'11 aprile) 1891 da una famiglia russa relativamente benestante che lo introdusse fin da bambino allo studio della musica, in particolare del pianoforte. Sua madre stessa era pianista. Sergej mostrò un precoce talento per la musica già a cinque anni ed a sette anni aveva imparato a giocare agli stili musicali. Le sue prime opere risalgono al 1908, quando aveva soli 17 anni. Benché la famiglia non fosse propensa ad avviarlo alla carriera musicale in così giovane età, nel 1904 Prokof'ev si iscrisse al Conservatorio di San Pietroburgo, superando le prove di ammissione e iscrivendosi alla classe di composizione, pur essendo di diversi anni più giovane dei suoi compagni di corso. Era considerato eccentrico e arrogante, d'altra parte era spesso insofferente verso l'istituzione scolastica, che considerava noiosa. Divenne amico di Boris Asaf'ev e di Nikolaj Mjaskovskij, suo condiscepolo e sostenitore, che in seguito lo definirà «fenomeno luminoso e sano» sulla rivista Musika.


Al conservatorio studiò sotto la guida, tra gli altri, del maestro Nikolaj Rimskij-Korsakov, guadagnandosi la fama di enfant terrible e diplomandosi in composizione nel 1909. Studiò anche con Ljadov e orchestrazione con N.N. Cherepnin. A.N. Essipova fu un'ottima insegnante di pianoforte, che gettò le basi per l'elaborazione dello stile aggressivo di Prokof'ev, opposto a quello tradizionale, che gli suscitava un particolare tedio. In questo periodo, prima del celebre Primo concerto per Pianoforte e Orchestra Op. 10, scrisse importanti pagine per pianoforte come la Toccata Op. 11, Quattro pezzi Op. 3 e 4 nonché la Sinfonia in Mi minore.
È con queste prime composizioni che si delineò il suo stile, in cui la tonalità diventa un elemento tirato al massimo con modulazioni repentine e frequenti che tuttavia non alterano la plasticità e la nettezza dei piani sonori. Il ritorno alla tonalità d'impianto in Prokofiev è sempre un passaggio carico di violenza e di interessanti e vivaci trovate timbriche (nel caso dell'orchestra).


Nel 1910 morì suo padre e venne meno il suo sostegno economico; fortunatamente il giovane compositore era già noto ed apprezzato a sufficienza per potersi mantenere con la propria arte. I suoi primi due concerti per pianoforte vennero composti in questo periodo: il primo nel 1912 (che suonerà due anni dopo per il Premio Rubinstein) e il difficilissimo e virtuosistico secondo nel 1913, con il quale intendeva affermarsi come pianista-compositore.


Nel 1914 Prokof'ev uscì dal conservatorio con i migliori voti della propria classe e vinse il premio Anton Rubinstein come miglior studente di pianoforte. Poco dopo partì per un viaggio a Londra, dove conobbe Claude Debussy, Maurice Ravel, Richard Strauss, Sergej Djagilev e Igor Stravinskij. Fu proprio con Djagilev che a Londra iniziò a comporre il suo primo balletto (Ala e Lollij) poi rielaborato nel 1916 nella Suite Scitica, composizione carica di ritmi selvaggi con forti punti di contatto con Stravinskij.


Durante gli anni della prima guerra mondiale Prokof'ev ritornò al conservatorio per studiare organo. Scrisse un'opera basata sul romanzo Il giocatore di Fëdor Dostoevskij, ma le prove furono turbate da continui problemi e la prima, nel 1917, venne cancellata per il verificarsi della Rivoluzione di febbraio, che fu salutata con gioia dal compositore. Nell'estate dello stesso anno compose la sua prima sinfonia, detta La Classica, composta in uno stile ispirato al neoclassicismo e a Joseph Haydn. Prokof'ev disse che se Haydn fosse stato ancora vivo l'avrebbe composta nello stesso modo, con poche varianti rispetto al suo stile. Dopo un breve soggiorno con sua madre a Kislovodsk, nelle montagne del Caucaso e un'esecuzione del 1915 a Roma al Teatro Augusteo del suo Secondo concerto per pianoforte e orchestra, tornò nel 1918 a Pietrogrado, deciso a lasciare almeno temporaneamente la Russia. Nel 1918, all'età di 27 anni, lasciò quindi la sua terra natale e cominciò a viaggiare in Europa e in America.


Parigi, Londra e Chicago furono per lui tappe fondamentali, che influenzarono fortemente la sua maturazione artistica. Il suo ritorno nell'Unione Sovietica avvenne nel 1923, quando volle partecipare alla trasformazione sociale e culturale del paese, dove tuttavia, venne accusato dall'apparato burocratico di Stalin di formalismo. Nonostante questo inconveniente, Sergej, continuando ad elaborare la sua prodigiosa tecnica, divenne uno dei massimi artisti che la scuola russa avesse prodotto in quel periodo. La sua musica piaceva perché ironica, talvolta sarcastica, ma soprattutto istintiva e ritmicamente travolgente.



Vita all'estero |




Sergej Prokof'ev nel 1918.


Arrivato a San Francisco, fu immediatamente comparato ad altri illustri esiliati russi (come Sergej Rachmaninov); si esibì con successo in un concerto solista a New York che portò a diverse successive scritture. Siglò inoltre un contratto per la produzione della sua nuova opera L'amore delle tre melarance su testo di Carlo Gozzi, ma la prima fu cancellata per la malattia e successiva morte del direttore d'orchestra Cleofonte Campanini. L'annullamento dell'opera costò a Prokof'ev la sua carriera negli Stati Uniti; trovatosi presto in difficoltà finanziarie, nell'aprile del 1920 rientrò in Europa, a Parigi.


Parigi era meglio preparata ad accogliere lo stile musicale di Prokof'ev; lì riannodò i contatti con la compagnia dei Balletti russi di Djagilev e con Stravinskij, oltre a riprendere alcuni lavori incompiuti come il suo Terzo concerto per pianoforte e orchestra, che tra i cinque è considerato il suo vertice creativo. L'amore delle tre melarance alla fine debuttò nel 1921 a Chicago, ma il pubblico fu piuttosto freddo e Prokof'ev lasciò nuovamente gli Stati Uniti.


Si trasferì quindi, insieme alla madre, sulle Alpi bavaresi per oltre un anno, ove si concentrò principalmente sul lavoro di composizione, dedicandosi in special modo all'opera L'angelo di fuoco, interessantissima dal punto di vista sia estetico, sia musicale: Prokofiev infatti contrappose i principi del bene, rappresentati da un tema diatonico, a quelli del male, rappresentati dal tema ottotonico, usato per esempio anche da Stravinskij in Petruška. I suoi ultimi lavori vennero sentiti anche in Russia e Prokof'ev ricevette i primi inviti a tornare in patria: tuttavia preferì investire ancora sulla sua carriera europea. Nel 1923 sposò la cantante spagnola Lina Llubera e si trasferì nuovamente a Parigi.


Nella capitale francese vennero eseguiti altri suoi lavori (ad esempio la sua seconda sinfonia) ma la critica fu piuttosto tiepida, anche perché il compositore russo non rappresentava più una novità. Nel 1927 le cose cominciarono a rimettersi al meglio; produsse alcuni lavori su commissione per Djagilev ed iniziò una serie di concerti in giro per la Russia, salutati da un'esecuzione trionfale de L'amore delle tre melarance a Leningrado (Ex Pietroburgo). Bisogna notare che pur essendo un'opera lungimirante con i suoi echi timbrici orientali era ancora lontana dalle vette raggiunte per esempio dalle opere Wozzeck e Lulù di Alban Berg, composte rispettivamente nel 1925 e nel 1935.


Altre sue due vecchie opere (una di esse è Il giocatore) vennero eseguite in Europa e nel 1928 compose la Terza Sinfonia in do minore, basata sull'inedita L'angelo di fuoco. Negli anni 1931 e 1932 invece completò il quarto ed il quinto concerto per pianoforte.


Un incidente d'auto nel 1929 gli danneggiò leggermente le mani, impedendogli di tenere una serie di concerti a Mosca, cosa che non gli impedì comunque di seguire i lavori di musicisti russi a lui contemporanei. A guarigione avvenuta, iniziò un nuovo tour negli Stati Uniti, stavolta accolto calorosamente sull'onda dei suoi successi europei. Al tour statunitense ne seguì un altro attraverso l'Europa.


Nei primi anni trenta Prokof'ev tornò a desiderare di rientrare in Russia, dove spostò il maggior numero possibile delle sue prime e dei suoi lavori su commissione. Un lavoro di questo periodo è il balletto Romeo e Giulietta, composto su commissione per il teatro Kirov di Leningrado ed oggi uno dei suoi lavori più famosi.


Sono del periodo dei viaggi anche i balletti Chout (La favola dei buffoni, 1915-1920), Le pas d'arcier (Il passo d'acciaio, 1925), Le fils prodigue (Il figliol prodigo, 1928) e Sur le Borysthène (Sul Dnepr, 1930) e altre composizioni come l'Ouverture su temi ebraici, il Primo concerto per violino e orchestra, la Quarta sinfonia, con elementi derivanti dalla Suite Scitica e il Concerto per violoncello e orchestra, Op.58 più i principali lavori da camera e per pianoforte.



Ritorno in Russia |




Tomba di Sergej Prokof'ev nel cimitero di Novodevičij, a Mosca


Nel 1936 Prokof'ev e la famiglia tornarono definitivamente in Russia. In quel periodo la politica ufficiale dell'Unione Sovietica verso la musica era regolamentata dall'"Unione dei compositori", che stabiliva quali fossero i generi di musica accettabili. L'esclusione delle influenze straniere porterà nei decenni all'isolamento della comunità artistica sovietica dal resto del mondo. In questo clima Prokof'ev si dedicò alla composizione di musica per bambini (Tre canzoni per bambini e Pierino e il lupo tra le altre) nonché alla monumentale Cantata per il XX anniversario della Rivoluzione d'ottobre, che tuttavia non verrà mai eseguita pubblicamente. Anche il debutto dell'opera Semën Kotko verrà posposto perché il suo produttore Vsevolod Mejerchol'd venne arrestato e condannato a morte.


Nel 1941 Prokof'ev subì il primo attacco cardiaco. Ne seguiranno altri, che produrranno un graduale declino delle sue condizioni di salute. A causa della guerra, diverse volte venne trasferito al sud insieme a molti altri artisti; il disagio subito dalla famiglia, unito alla relazione con la venticinquenne Mira Mendelssohn lo porterà al divorzio dalla moglie Lina, che avverrà sette anni dopo. È tuttavia da ricordare che in quegli anni il matrimonio con cittadini non sovietici era considerato illegale, ed è possibile che la rottura del matrimonio sia stata in qualche modo forzata.


La guerra ispirò a Prokof'ev l'opera Guerra e pace, a cui lavorerà per due anni, alternandolo alle musiche per i film di Sergej Ėjzenštejn (Ivan il Terribile, Aleksandr Nevskij, di cui raccoglierà i brani nell'omonima cantata, e Il tenente Kije). L'opera tuttavia subì numerose revisioni imposte dall'"unione dei compositori" e non debuttò mai.


Nel 1944 si trasferì in una tenuta fuori Mosca e compose la sua quinta sinfonia Op. 100, che risulterà essere la sua opera più apprezzata dal pubblico. Poco dopo, subì una brutta caduta, dai cui postumi non si riprenderà mai completamente e che ridurrà drasticamente la sua produttività negli ultimi anni. Il periodo della guerra fu segnato anche dalla composizione delle tre "sonate di guerra", per pianoforte, la 6, la 7 e la 8, in cui appaiono ruggire gli echi di un nuovo corso storico che lascia attonita e ammutolita un'intera generazione. Specialmente la settima sonata, nel suo celebre e travolgente finale in tempo irregolare (7/8) e la lunga, tormentata e complessa ottava divennero i cavalli di battaglia delle nuove generazioni di virtuosi.


Prokof'ev ebbe il tempo di scrivere la sua sesta sinfonia e la sua nona sonata per pianoforte, per Sviatoslav Richter, prima che il partito cambiasse opinione riguardo alla sua musica. Con la fine della guerra l'attenzione del partito tornò a rivolgersi all'interno del paese, stringendo ulteriormente il controllo sulle produzioni degli artisti locali. Improvvisamente, la musica di Prokof'ev venne vista come un grave esempio di formalismo e inadatta, se non pericolosa, per il popolo sovietico. La deliberazione del Comitato Centrale del partito comunista del 10 febbraio 1948 affermava che la sua musica "peccava di intellettualismo e di perversioni formalistiche, era complicata ed astratta, avulsa dalla realtà e contenente gravi errori formalistici e naturalistici".


Il 20 febbraio 1948 la ex moglie Lina venne arrestata con l'accusa di spionaggio: lei si difese dicendo che stava solo cercando di inviare denaro alla madre in Spagna attraverso l'ambasciata, ma fu condannata a vent'anni di detenzione; la pena verrà tuttavia interrotta alla morte di Stalin e Lina lascerà l'Unione Sovietica. Sempre nel 1948 Prokof'ev sposò Mira.


I suoi ultimi progetti di opera vennero cancellati dai programmi del teatro Kirov e questo, insieme alla declinante salute, portò al graduale ritiro di Prokof'ev dalle scene. La sua ultima opera fu la settima sinfonia, presentata al pubblico nel 1952, un'opera dal sapore dolce-amaro per la quale fu chiesto all'autore di introdurre un lieto fine.


Morì il 5 marzo per una emorragia cerebrale. Lo stesso giorno morì anche Iosif Stalin. La notizia della sua morte passò pressoché inosservata perché le autorità sovietiche imposero alla stampa di darne notizia solo una settimana dopo, incentrando l'attenzione sulla morte di Stalin. Al suo funerale parteciparono solamente quaranta persone. È sepolto al cimitero di Novodevičij, a Mosca. Lina Prokof'ev Codina sopravvisse al marito fino al 1989, quando morì a Londra.


Prima del suo ritiro causato dalla debilitazione, Prokof'ev continuò a lavorare da professionista scrivendo altre opere, oltre alla già citata Guerra e Pace: Matrimonio al convento (1940-46) e La storia di un vero uomo (1947-48). Scrisse anche il balletto Cenerentola (1940-45), le musiche di scena per Le notti egiziane (1933-34), le già citate musiche per film e il balletto La favola del fiore di pietra (1948-50), su libretto di Mira Mendelssohn e Leonid Lavrovsky.


Per la varietà della sua produzione qualcuno lo definì un "musicista al quadrato". È ricordato anche perché fu uno dei primi artisti a lavorare nella settima arte, il cinema, come compositore di colonne sonore.
Per queste sue caratteristiche uniche Sergej Prokof'ev viene definito uno dei compositori più poliedrici del ‘900.




Francobollo emesso dalle poste sovietiche per il centenario della nascita di Prokof'ev



Composizioni |



Opere |




  • Maddalena, Op. 13


  • Il giocatore (basata su Il giocatore (Dostoevskij)), Op. 24 (1915-16, rev. 1927) 1929 al La Monnaie/De Munt di Bruxelles come Le jouer


  • L'amore delle tre melarance, Op. 33 (1919)


  • L'angelo di fuoco, Op. 37 opera in 5 atti, libretto del compositore (basato sull'omonimo romanzo simbolista di Valerij Brjusov), traduzione italiana di Mario Nordio (1919-27) 14 settembre 1955 première scenica postuma nel Teatro La Fenice di Venezia dirige Nino Sanzogno per la regia di Giorgio Strehler con Dorothy Dow, Gabriella Carturan, Mafalda Masini, Rolando Panerai, Mario Carlin, Gino Del Signore, Antonio Annaloro ed Enrico Campi e prima assoluta completa al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi il successivo 25 novembre.


  • Semën Kotko, Op. 81


  • Matrimonio al convento, Op. 86 (1946 al Teatro Mariinskij diretta da Boris Khaykin)


  • Guerra e pace Vojna i mir (basata sull'opera di Lev Tolstoj), Op. 91


  • La storia di un vero uomo, Op. 117 (1947-48)


  • Pierino e il lupo, op. 67: una favola in musica con voce recitante



Balletti |




  • Ala i Lollij / Ala e Lollij, Op. 20 (per la maggior parte incorporata nella 'Suite Scitica', Op. 20)


  • Chout / La favola dei buffoni, Op. 21 1921 al Théâtre de la Gaîté Lyrique di Parigi diretta da Ernest Ansermet


  • Trapèze, Op. 39 (anche conosciuta come Quintetto, Op. 39)


  • Le pas d'acier / Il passo d'acciaio, Op. 41


  • Il figliol prodigo, Op. 46


  • Sul Dnepr o Na Dnjepre, Op. 51 (1932 al Palais Garnier di Parigi con Serge Lifar)


  • Romeo e Giulietta, Op. 64 (1935-36)


  • Cenerentola, Op. 87 (1940-44)


  • La favola del fiore di pietra, Op. 118



Colonne sonore |




  • Il tenente Kijé, anche arrangiata come suite orchestrale, Op. 60 (1934)


  • Aleksandr Nevskij, diretto da Sergej Ėjzenštejn, Op. 78 (1938-39) (che esiste anche nella forma di cantata)


  • Ivan il Terribile, diretta da Sergej Ėjzenštejn, Op. 116



Opere per orchestra |



  • Sinfonie


    • Sinfonia n. 1 in Re Classica, Op. 25 (1916-17)


    • Sinfonia n. 2 in Re minore Ferro e acciaio, Op. 40 (1924)


    • Sinfonia n. 3 in Do minore, Op. 44 (1928)


    • Sinfonia n. 4 in Do, Op. 47 (1929-30, riscritta come Op. 112, 1947)


    • Sinfonia n. 5 in Si bemolle, Op. 100 (1945)


    • Sinfonia n. 6 in Mi bemolle minore, Op. 111 (1947)


    • Sinfonia n. 7 in Do diesis minore, Op. 131 (1951-52)

    • altre due sinfonie giovanili, scritte prima del 1909




  • Sinfonietta in La, Op. 5 (rivista successivamente come Op. 48)


  • Sogni, Op. 6


  • Autunnale, Op. 8


  • Divertimento, Op. 43


  • Canzone sinfonica, Op. 57


  • Giornata Estiva, Op.65a. Suite infantile per piccola orchestra (1941)


  • Ouverture russa, Op. 72


  • L'anno 1941, Op. 90

  • Suite di valzer, Op. 110

  • Due valzer di Puškin, Op. 120


  • L'incontro del Volga e del Don, Op. 130


Oltre a una serie di suite orchestrali arrangiate dalle produzioni per il cinema: Romeo e Giulietta, Cenerentola, Il tenente Kijé, L'amore delle tre arance, etc.



Concerti |



  • Per pianoforte:


    • Concerto per pianoforte n. 1 in Re bemolle, Op. 10 (1911-12)


    • Concerto per pianoforte n. 2 in Sol minore, Op. 16 (1912-13, riscritto nel 1923)


    • Concerto per pianoforte n. 3 in Do, Op. 26 (1917-21)


    • Concerto per pianoforte n. 4 in Si bemolle, Op. 53 (1931), per mano sinistra (scritto per Paul Wittgenstein)


    • Concerto per pianoforte n. 5 in Sol, Op. 55 (1932)

    • Concerto per pianoforte op. 133 (1952), per due pianoforti e orchestra d'archi (incompiuto)



  • Per violino:

    • Concerto per violino n. 1 in Re maggiore, Op. 19 (1916-17)



[1]




    • Concerto per violino n. 2 in Sol minore, Op. 63 (1935)

  • Per violoncello:

    • Concerto per violoncello in Mi minore, Op. 58 (1933-38)


    • Sinfonia-concerto per violoncello e orchestra in Mi minore, Op. 125 (1950-52)

    • Concertino per violoncello in Sol minore, Op. 132 (1952) (una versione completata da Kabalevskij, un'altra da Blok)





Opere per coro |




  • Sette, sono sette (cantata), Op. 30 testo di Konstantin Balmont (1924 al Palais Garnier di Parigi come Semero ikh diretta da Serge Koussevitzky)


  • Cantata per il XX anniversario della Rivoluzione d'ottobre, Op. 74


  • Canzone dei nostri giorni, Op. 76


  • Aleksandr Nevskij (cantata), Op. 78


  • Ballata di un giovane sconosciuto, Op. 93


  • Falò d'inverno, Op. 122


  • In guardia per la pace, Op. 124



Opere per pianoforte |




  • Sonate per pianoforte:


    • Sonata per pianoforte n. 1 in Fa minore, Op. 1 (1907-09)


    • Sonata per pianoforte n. 2 in Re minore, Op. 14 (1912)


    • Sonata per pianoforte n. 3 in La minore, Op. 28 (1907-17)


    • Sonata per pianoforte n. 4 in Do minore, Op. 29 (1917)


    • Sonata per pianoforte n. 5 in Do maggiore, Op. 38 (1923, riscritta nel 1952-3 come Op. 135)


    • Sonata per pianoforte n. 6 in La maggiore, Op. 82 (1939-40)


    • Sonata per pianoforte n. 7 in Si bemolle maggiore, Op. 83 (1939-42)


    • Sonata per pianoforte n. 8 in Si bemolle maggiore, Op. 84 (1939-44)


    • Sonata per pianoforte n. 9 in Do maggiore, Op. 103 (1947)

    • Sonata per pianoforte n.10 in Mi minore, Op. 137 (incompiuta) (1952)

    • Sonata per pianoforte n.11, Op. 138 (non realizzata)

    • altre sei sonate giovanili (scritte prima del 1909)



  • Quattro pezzi per pianoforte, Op. 3 (1907-08)

  • Quattro pezzi per pianoforte, Op. 4 (1910-12)


  • Toccata per pianoforte in Re minore, Op. 11 (1912)

  • Dieci pezzi per pianoforte, Op. 12


  • Sarcasmi, cinque pezzi per pianoforte, Op. 17 (1912-14)


  • Visioni fuggitive, venti pezzi per pianoforte, Op. 22 (1915-17)


  • Le storie di una vecchia nonna, Op. 31 (1918)

  • Quattro pezzi per pianoforte, Op. 32 (1918)


  • Le cose in sé, due pezzi per pianoforte, Op. 45 (1928)

  • Due sonatine per pianoforte, Op. 54 (1931-32)


  • Pensieri, tre pezzi per pianoforte, Op. 62 (1933-34)


  • Musica per bambini, dodici pezzi facili, Op. 65 (1935)



Opere da camera |



  • Due quartetti d'archi:

    • Quartetto d'archi n. 1 in Si minore, Op. 50

    • Quartetto d'archi n. 2 in Fa (su temi folcloristici Kabardini), Op. 92




  • Ouverture su temi ebraici, Op. 34 (per clarinetto, quartetto d'archi e piano)

  • Quintetto, Op. 39 (per oboe, clarinetto, violino, viola e contrabbasso)

  • Due sonate per violino:


    • n. 1 in Fa minore, Op. 80


    • n. 2 in Re, Op. 94a (basata sulla sonata per flauto in Re, Op. 94)



  • Sonata per violini all'unisono / violino solista in Re, Op. 115

  • Sonata per due violini in Do Op. 56

  • Sonata per flauto in Re, Op. 94

  • Sonata op. 119 in do maggiore per violoncello e pianoforte (1949) prima esecuzione assoluta privata nella Malyj Sal del Conservatorio Čajkovskij di Mosca con Mstislav Rostropovič e Svjatoslav Richter.

  • Sonata per violoncello solo in Do diesis minore, Op. 134



Nella cultura di massa |



  • Il tema di Lieutenant Kije Suite, Op. 60 è ripreso dal brano Russians di Sting e la porzione Troika della suite compare nel ritornello strumentale della canzone I Believe in Father Christmas di Greg Lake.


  • Dance of the Knights da Romeo e Giulietta è stata riproposta in chiave rock dal complesso Emerson, Lake & Palmer nell'album Black Moon col titolo di Romeo and Juliet.

  • La canzone Party Like a Russian, interpretata da Robbie Williams, ha usato una parte del movimento n 12 "Danza dei cavalieri" tratto dal balletto Romeo e Giulietta.



Onorificenze |











Ordine della Bandiera rossa del Lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Bandiera rossa del Lavoro











Artista del Popolo della RSS Russa - nastrino per uniforme ordinaria
Artista del Popolo della RSS Russa
— 1957










Premio Lenin - nastrino per uniforme ordinaria
Premio Lenin
— 1957










Premio Stalin (6) - nastrino per uniforme ordinaria
Premio Stalin (6)
— 1943, 1946, 1946, 1946, 1947 e 1951


Note |





Bibliografia |



  • Vincenzo Buttino, Invito all'ascolto di Prokofiev, Ugo Mursia Editore, 2000, ISBN 88-425-2611-8


  • Piero Rattalino, Sergej Prokofiev. La vita, la poetica, lo stile, Zecchini, 2003, ISBN 88-87203-22-9

  • Laetitia Le Guay, - Sergej Prokofiev La vita e la musica - Auditorium 2017 ISBN 9788898599349



Altri progetti |



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