Esercito Italiano
Esercito Italiano | |
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Stemma dell'Esercito Italiano | |
Descrizione generale | |
Attiva | 04 maggio 1861 – oggi |
Nazione | Italia |
Servizio | Forza armata |
Tipo | Esercito |
Dimensione | 96.251 unità (oltre a 722 civili)[1] |
Stato Maggiore dell'Esercito | Via Venti Settembre, 123/A Roma |
Patrono | San Giovanni XXIII[2] |
Motto | Salus rei publicae suprema lex esto Sia la salvezza della Repubblica la legge suprema |
Marcia | 4 maggio |
Mascotte | Mascotte dell'esercito |
Battaglie/guerre | Missione Italcon Libano Guerra del Golfo Guerra civile in Somalia Guerra del Kosovo Guerra in Afghanistan ISAF Guerra d'Iraq Prima guerra civile in Libia |
Missioni di peacekeeping | UNITAF Operazione Antica Babilonia EUMM Intervento militare in Libia del 2011 |
Anniversari | 4 maggio 4 novembre |
Decorazioni | Vedi qui |
Sito internet | http://www.esercito.difesa.it/ |
Parte di | |
Forze armate italiane | |
Reparti dipendenti | |
http://www.esercito.difesa.it/organizzazione | |
Comandanti | |
Capo di Stato Maggiore | Gen. di corpo d'armata Salvatore Farina |
Simboli | |
Logo ufficiale | http://www.esercito.difesa.it/comunicazione/calendesercito/PublishingImages/esercito-stella.png |
http://www.esercito.difesa.it/comunicazione/attivita_promozionali/Pagine/Il-logo-dell-esercito.aspx | |
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L'Esercito Italiano (EI) è la componente terrestre delle forze armate italiane, delle quali fa parte assieme alla Marina Militare, all'Aeronautica Militare e all'Arma dei Carabinieri[3], tutte dipendenti dal Capo di stato maggiore della difesa e inserite nel Ministero della difesa.
Nato come Regio Esercito nel 1861 in occasione dell'unità d'Italia dal nucleo della armata sarda, assunse la denominazione attuale dopo la nascita della Repubblica Italiana avvenuta nel 1946. Terminata la fase di transizione del secondo dopoguerra, periodo durante il quale alcune unità erano ancora sotto il controllo Alleato, l'ingresso dell'Italia nella NATO comportò per l'Esercito una riorganizzazione e un ammodernamento in funzione di contrasto a un'eventuale azione militare da parte delle forze del Patto di Varsavia. I mutevoli scenari a livello internazionale hanno fatto sì che l'Esercito Italiano partecipasse inoltre a varie missioni di pace sotto egida ONU o NATO, quale ad esempio la missione Ibis in Somalia cominciata nel 1992 nell'ambito della missione UNITAF o l'UNMIBH in Bosnia ed Erzegovina, durata dal 1995 al 2002.
Con l'avvento del XXI secolo l'Arma dei Carabinieri che prima faceva parte dell'esercito, nel 2000 ha assunto il rango di forza armata; l'emanazione poi della legge 23 agosto 2004, n. 226 ha determinato la sospensione alle chiamate del servizio militare obbligatorio a partire dal 2005 accanto a un processo di riforma generale accompagnato da una progressiva riduzione di effettivi.
Indice
1 Storia
1.1 Dal Regio Esercito alla Repubblica
1.2 Gli anni cinquanta
1.3 Gli anni ottanta-novanta e le missioni internazionali
1.4 Gli anni 2000 e la fine della leva
2 Armi, Corpi e Specialità dell'Esercito
2.1 Armi
2.2 Corpi
2.3 Specialità di Forza Armata
3 Personale
3.1 Gradi e qualifiche
4 Struttura e organizzazione
4.1 Lo Stato maggiore
4.2 Le aree di vertice
4.2.1 COMALP
4.2.2 COMFOP Nord
4.2.3 COMFOP Sud
4.2.4 NRDC-ITA
4.2.5 COMFORDOT
4.2.6 COMFOTER COE
4.2.7 COMFOTER SUPPORTO
5 Corpi ausiliari
6 Uniformi
7 Armamento
8 Equipaggiamento individuale
9 Mezzi terrestri
9.1 Cingolati
9.2 Ruotati
9.3 Genio
9.4 Sanità
9.5 Commissariato
10 Aeromobili
10.1 Aerei da collegamento e trasporto
10.2 Elicotteri
10.3 APR
11 Simbologia
12 Festa dell'Esercito Italiano
13 Impiego operativo
13.1 Missioni e operazioni nazionali
13.2 Missioni e operazioni internazionali
13.3 Le funzioni C4IEW
13.4 Funzioni di protezione civile
14 Armoriali dell'Esercito Italiano
15 Onorificenze concesse alla bandiera di guerra dell'Esercito Italiano
16 Note
17 Bibliografia
17.1 Atti normativi
18 Voci correlate
19 Altri progetti
20 Collegamenti esterni
Storia |
Dal Regio Esercito alla Repubblica |
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Subito dopo l'unità d'Italia nel 1861, venne costituito il Regio Esercito italiano, che nacque dalla fusione dell'"Armata Sarda" con gli altri eserciti operativi nei vari stati preunitari italiani; la denominazione venne stabilita il 4 maggio 1861, con decreto (nota n. 76 del 4 maggio 1861) del Ministro della guerra Manfredo Fanti.[4]
Da allora il Regio Esercito ha partecipato alla Terza guerra di indipendenza, alle campagne coloniali, alla prima e alla Seconda guerra mondiale, prima dalla parte dell'Asse e dopo l'8 settembre 1943 dalla parte degli Alleati.
L'esercito repubblicano nacque dopo la proclamazione della Repubblica il 2 giugno 1946. La sua base consisteva nel Corpo italiano di liberazione, che aveva partecipato alla campagna d'Italia al fianco della forze Alleate contribuendo alla liberazione del territorio nazionale. Dopo la cessazione delle ostilità, la Missione Militare Alleata il 14 novembre 1945 stabilì le norme alle quali il nuovo esercito, detto "di transizione", doveva attenersi.[5] La struttura doveva rimanere quella stabilita fino alla firma del trattato di pace. I cinque Gruppi di Combattimento che erano stati costituiti via via che le forze Alleate avanzavano divennero altrettante divisioni binarie, cioè formate da due reggimenti (solo di fanteria):[5]Divisione fanteria "Friuli", "Cremona", "Legnano", "Folgore" e "Mantova".
A queste si aggiungevano tre divisioni di sicurezza interna, la "Aosta", la "Reggio (originariamente "Sabauda") e la "Calabria" cui si aggiungevano altri dieci reggimenti di cui tre alpini, portando la forza complessiva di quelle che venivano denominate "forze mobili e locali" a 90 000 uomini.[5]
Altre componenti dell'esercito di transizione erano l'Organizzazione centrale e undici comandi militari territoriali che dovevano sostituire le funzioni dei preesistenti comandi di corpo d'armata in tempo di pace, per complessivi 9.000 uomini; l'amministrazione, comprendente le unità dei servizi con altri 31.000 uomini; la componente detta "Addestramento e complementi" che raggruppava il Centro Addestramento Complementi di Cesano e le scuole militari, per complessivi 10.000 uomini, che portavano il totale a 140.000 uomini.[5] Alcuni reparti, consistenti in una divisione, sei raggruppamenti e due gruppi di battaglioni (equivalenti a reggimenti) rimanevano ancora sotto il comando Alleato.[5]
L'organizzazione addestrativa di base era affidata ai comandi militari territoriali, attraverso i Centri addestramento reclute (CAR), con un organico a livello di reggimento, mentre l'addestramento avanzato veniva svolto dalle scuole militari. Inoltre ai comandi territoriali veniva assegnato un reggimento operativo in modo da garantire una presenza diffusa sul territorio, tranne in Sicilia nella quale i compiti di vigilanza vennero assegnati a due divisioni di sicurezza,[5] visti i problemi legati alle tendenze separatiste dell'isola.
Nel 1946 le tre divisioni per la sicurezza interna vennero trasformate in unità operative, con l'aggiunta di un gruppo di artiglieria e un gruppo squadroni di cavalleria blindata (con cingolette CV35) della ricostituita Arma di cavalleria, e questa fu la struttura definitiva dell'Esercito di Transizione alla firma del trattato di Parigi nel 1947.[5]
Gli anni cinquanta |
Dopo la fase di transizione, con l'accettazione dell'Italia nella NATO, le forze armate vengono rinforzate e riarmate, con un consistente concorso degli Stati Uniti d'America in termini di mezzi; la dottrina di impiego e l'addestramento vengono uniformati agli standard dell'alleanza, e vengono tenute regolarmente esercitazioni congiunte. La consistenza dei reparti operativi cresce fino a raggiungere dieci divisioni di fanteria e tre corazzate ("Ariete", "Centauro" e "Pozzuolo del Friuli") cui si aggiungevano cinque brigate alpine.[6] Nel 1954 la struttura di comando fu organizzata su due armate e cinque corpi d'armata, cui si aggiungeva il "Corpo per la sicurezza della Somalia", paese affidato all'Italia per mandato fiduciario dalle Nazioni Unite fino al 1956; di conseguenza, il corpo venne sciolto nello stesso anno.[6]
Con il concretizzarsi della minaccia di invasione da parte del Patto di Varsavia viene definita dalla NATO la dottrina di difesa avanzata, che in Italia portò alla denominazione della "soglia di Gorizia" come linea di difesa alla quale doveva essere idealmente fermata l'eventuale invasione e al miglioramento ed estensione del Vallo Alpino, sistema di fortificazioni inizialmente concepito sotto il fascismo per contrastare una minaccia proveniente dalla Germania e successivamente ripristinato dall'inizio degli anni cinquanta fino al 1992, sotto il presidio di reparti appositamente dedicati allo scopo: Alpini d'arresto e Fanti d'arresto.[7] Nacque la III Brigata missili che, dotata di missili "Honest John" prima (trentadue lanciatori[8]) e "Lance" poi, acquisì la capacità di lancio di testate tattiche nucleari.
Gli anni ottanta-novanta e le missioni internazionali |
Con l'inizio degli anni ottanta l'esercito ha affrontato, dal 1980 al 1982, la sua prima missione armata (cioè non limitata alla sola presenza di osservatori) all'estero, la Missione Italcon, durante la guerra in Libano come forza di pace. Durante la missione, effettuata congiuntamente con forze di altri paesi NATO tra i quali Stati Uniti e Francia, il contingente ha guadagnato la fiducia delle parti contrapposte, riuscendo a non essere vittima di disastrosi attacchi che invece colpirono le altre forze multinazionali e perdendo alla fine un solo uomo a causa dell'esplosione di una mina.[9]
La caduta del muro di Berlino e il dissolvimento del Patto di Varsavia diedero una nuova dimensione alle forze armate italiane, non più in funzione esclusivamente difensiva ma anche e soprattutto in supporto alle iniziative di peacekeeping (come viene denominata internazionalmente una operazione di mantenimento della pace). L'esercito venne infatti schierato nella missione ONU in Namibia (UNTAG, 1989-1990), in Albania e Kurdistan nel 1991, e in Somalia con l'operazione IBIS dal 1992 al 1994, operando nell'ambito dell'UNITAF, una delle operazioni più complesse in teatro estero dalla fine della seconda guerra mondiale. Il contingente italiano, nello svolgere il suo lavoro sul campo somalo, subì un'imboscata che causò la morte di alcuni soldati (battaglia del pastificio). Seguirono la missione ONU in Mozambico (1993-1995, ONUMOZ) e quelle in Bosnia ed Erzegovina (1995-2002, UNMIBH), Timor Est (1999-2000, UNAMET) e Kosovo (1999, UNMIK).[10]
Gli anni 2000 e la fine della leva |
A partire dagli anni novanta del XX secolo l'esercito italiano cominciò ad attraversare una serie di trasformazioni come l'istituzione del ruolo dei volontari in ferma breve (VFB) prima[11] e dei volontari in ferma annuale (VFA) poi.[12] Nell'anno 2000 poi la partecipazione ai concorsi di tutte le FF.AA fu aperta anche alle donne, arrivando ai giorni nostri senza alcuna limitazione di impiego, anche in incarichi di combattimento.
Nel 2000 si ebbe poi la separazione funzionale dell'Arma dei Carabinieri dall'esercito, elevata al rango di forza armata[13], cessando di essere una specialità dell'esercito, e perdendo la tradizionale provenienza del suo Comandante generale dalle file dell'Esercito.
Con la legge Martino del 2004 e la sospensione delle chiamate al servizio militare in Italia,[14] venne avviata un notevole fase di ristrutturazione e ottimizzazione delle risorse soprattutto umane (la forza operativa passa in pochi anni da oltre 230.000 a circa 102.000) ne è discesa una concezione delle Forze armate e una razionalizzazione del loro impiego completamente nuove e molto più agili.[15]
Armi, Corpi e Specialità dell'Esercito |
Armi |
Le Armi dell'Esercito Italiano sono sei:
Arma di Fanteria, con le seguenti specialità:
- Granatieri
- Bersaglieri
- Alpini
- Paracadutisti
- Lagunari
Arma di Cavalleria, con le seguenti specialità:
- Cavalleria di Linea
- Cavalleggeri
- Lancieri
- Carristi
Arma di Artiglieria, con le seguenti specialità:
- Artiglieria terrestre (comprende l'artiglieria da campagna e da montagna)
- Artiglieria contraerei
Arma di Genio, con le seguenti specialità:
- Pionieri
- Pontieri
- Ferrovieri
- Guastatori
Arma delle Trasmissioni, con le seguenti specialità:
- Telematica
- Guerra Elettronica
- Arma dei Trasporti e Materiali
L'Arma dei Carabinieri fu, fino al 2000, la prima Arma dell'Esercito, e successivamente fu elevata a rango di quarta forza armata italiana.
Corpi |
I Corpi dell'Esercito Italiano sono i seguenti:
- Corpo di Commissariato dell'Esercito Italiano
- Corpo Sanitario dell'Esercito Italiano
- Corpo degli Ingegneri dell'Esercito
Specialità di Forza Armata |
- Aviazione dell'Esercito: è l'unica Specialità della Forza Armata che non appartiene a nessuna Arma o Corpo dell'Esercito ma è formata da personale altamente qualificato proveniente da qualsiasi Arma, Corpo o altra Specialità.[16]
Personale |
Personale dell'Esercito Italiano per il 2016[1] | |||||
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Categorie | Totale | Ruoli | |||
Ufficiali | 11.450 | ||||
Sottufficiali | 22.033 | Marescialli: 13.694 Sergenti: 8.339 | |||
Graduati | 38.544 | ||||
Truppa | 22.900 | ||||
Allievi | 1.369 | Ufficiali: 498 Allievi marescialli: 578 Allievi scuole militari: 293 | |||
Totale | 96.251 |
Gradi e qualifiche |
La gerarchia militare italiana è disciplinata dal d.lgs. 15 marzo 2010, in particolare sono previsti:[17]
- Ufficiali generali
- Generale di corpo d'armata con incarichi speciali
- Generale di corpo d'armata
- Generale di divisione
- Generale di brigata
- Ufficiali superiori
- Colonnello
- Tenente colonnello
- Maggiore
- Ufficiali inferiori
- Capitano
- Tenente
- Sottotenente
- Ruolo Marescialli
- Primo Luogotenente Qualifica Speciale
- Luogotenente
- Primo maresciallo
- Maresciallo capo
- Maresciallo ordinario
- Maresciallo
- Ruolo Sergenti
- Sergente maggiore capo Qualifica Speciale
- Sergente maggiore capo
- Sergente maggiore
- Sergente
- Graduati
- Caporal maggiore capo scelto Qualifica Speciale
- Caporal maggiore capo scelto
- Caporal maggiore capo
- Caporal maggiore scelto
- Primo caporal maggiore
- Truppa
- Caporal maggiore
- Caporale
- Soldato
Struttura e organizzazione |
Lo Stato maggiore |
Lo Stato maggiore dell'Esercito (SME), con sede a Roma, è l'organismo deputato alla definizione delle politiche di Forza Armata ed è la struttura al vertice del comando dell'Esercito Italiano.[18]
Per l'attività di comando e controllo sulle unità dell'Esercito, il Capo di stato maggiore dell'Esercito italiano[19], coadiuvato da un Sottocapo di stato maggiore, si avvale di nove alti comandi[20] retti da altrettanti generali di corpo d'armata e da un Ispettorato diretto da un tenente generale.
Le aree di vertice |
Il capo di stato maggiore si avvale di due aree di vertice:[21]
Comando per la formazione, specializzazione e dottrina dell'Esercito[22] di Roma, si occupa della formazione, specializzazione e dottrina di tutto il personale militare dell'Esercito.
Comando logistico dell'Esercito[23] da cui dipendono, sul piano tecnico-funzionale, le unità della logistica di sostegno e della logistica di aderenza.
Oltre allo SME, i seguenti comandi sono alle dipendenze del capo di stato maggiore[24]:
Comando delle forze operative terrestri - Centro Operazioni Esercito[25], con sede in Roma è elemento di organizzazione dell’Esercito responsabile dell’indirizzo delle attività di approntamento e costituisce lo staff per il Capo di Stato Maggiore Esercito per le problematiche connesse alla generazione delle forze per le operazioni, l’addestramento, l’approntamento.
Comando delle forze operative terrestri di supporto[26], acquartierato a Verona. È deputato alla gestione di tutti i Comandi delle Armi di supporto al combattimento della forza armata.
Comando militare della Capitale con sede a Roma,[27] coordina le attività legate al reclutamento, alle forze di completamento e alla promozione e pubblica informazione sul territorio nazionale.
Comando Forze Operative Nord[28] con sede a Milano, svolge le funzioni di comando e controllo nei concorsi operativi e no, su tutto il territorio dell'Italia centro-settentrionale (dieci Regioni Amministrative), impiegando i reparti della Forza Armata in caso di bonifica del territorio da ordigni bellici, di concorso alle forze di polizia o di calamità naturali.
Comando Forze Operative Sud[29], con sede a Napoli, svolge funzioni analoghe a quelle del Comando Forze Operative Nord, per quanto riguarda le regioni meridionali.
Comando Truppe Alpine[30], dislocato in Bolzano, raccoglie in sé la maggioranza dei reparti da montagna dell'Esercito Italiano e ne è responsabile per l'addestramento e la preparazione.
NATO Rapid Deployable Corps - Italy[31], è un Comando multinazionale, della consistenza di una brigata, con sede in Solbiate Olona, Varese. L'Italia fornisce il 90% del personale, il rimanente 10% è costituito da militari provenienti da altre nazioni.
Aree di vertice | |||||
Reparto | Sede | Unità dipendenti | |||
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Stato maggiore dell'Esercito | Roma |
| |||
Comando delle forze operative terrestri COE | Roma |
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Comando delle forze operative terrestri di supporto | Verona |
| |||
Comando militare della Capitale | Roma |
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Comando logistico dell'Esercito | Roma |
| |||
Comando per la formazione, specializzazione e dottrina dell'Esercito | Roma |
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Comando Forze Operative Nord | Milano |
| |||
Comando truppe alpine | Bolzano |
| |||
Comando Forze Operative Sud | Napoli |
| |||
NATO Rapid Deployable Corps - Italy | Solbiate Olona |
|
COMALP |
Il "Comando truppe alpine" o COMALP (o anche T.A.) è dislocato nella città di Bolzano e inquadra le Brigate alpine, il Centro addestramento alpini e i reparti di supporto. Erede del 4º Corpo d'armata alpino, oggi è costituito dai seguenti reparti:[33]
Comando truppe alpine (Bolzano) | |||||
Reparto | Sede | Unità dipendenti | |||
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Comando Divisione alpina "Tridentina" | Bolzano | Comando senza unità assegnate | |||
Brigata alpina "Taurinense" | Torino |
| |||
Brigata alpina "Julia" | Udine |
| |||
Centro addestramento alpino | Aosta |
|
COMFOP Nord |
Organigramma dei reparti Operativi del Comando Forze Operative Nord:
Reparto | Sede | Unità dipendenti |
---|---|---|
Divisione "Friuli" | Firenze |
|
132ª Brigata corazzata "Ariete" | Pordenone |
|
Brigata di cavalleria "Pozzuolo del Friuli" | Gorizia |
|
Brigata aeromobile "Friuli" | Bologna |
|
Dipendono inoltre dal COMFOP NORD i seguenti comandi militari:
- CME "Trentino Alto Adige" (Trento)
- CME "Friuli Venezia Giulia" (Trieste)
- CME "Emilia-Romagna" (Bologna)
- CME "Marche" (Ancona)
- CME "Umbria" (Perugia)
- CME "Abruzzo" (L'Aquila)
- CME "Molise” (Campobasso)
COMFOP Sud |
Organigramma dei reparti Operativi del Comando Forze Operative Sud:
Reparto | Sede | Unità dipendenti |
---|---|---|
Divisione "Acqui" | Capua Caserta |
|
Brigata meccanizzata "Granatieri di Sardegna" | Roma |
|
Brigata meccanizzata "Aosta" | Messina |
|
Brigata meccanizzata "Pinerolo" | Bari |
|
Brigata meccanizzata "Sassari" | Sassari |
|
Brigata bersaglieri "Garibaldi" | Caserta |
|
Dipendono inoltre dal COMFOP SUD i seguenti comandi regioni militari:
- CME Puglia (Bari)
- CME Basilicata (Potenza)
- CME Calabria (Catanzaro)
CME Sicilia (Palermo)
CME Sardegna (Cagliari)
1º Reggimento corazzato (Capo Teulada)
NRDC-ITA |
Il Corpo d'armata di reazione rapida/NATO Rapid Deployable Corps - Italy (NRDC-ITA) si trova nella città di Solbiate Olona (provincia di Varese). È costituito da un comando alimentato con personale multinazionale e da una Brigata di Supporto che inquadra solamente soldati italiani. Inoltre altri reparti sono a disposizione per un rapido intervento. È al comando di un generale di corpo d'armata.
NATO Rapid Deployable Corps - Italy (Solbiate Olona) | |||||
Reparto | Sede | Unità dipendenti | |||
---|---|---|---|---|---|
Brigata di supporto al NATO Rapid Deployable Corps - Italy | Solbiate Olona |
|
COMFORDOT |
Il Comando per la formazione, specializzazione e dottrina dell'Esercito si trova alla città militare della Cecchignola a Roma. Il nuovo comando è così configurato:[38]
Comando per la formazione, specializzazione e dottrina dell'Esercito (Roma) | |||||
Reparto | Sede | Unità dipendenti | |||
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Comando per la formazione e Scuola di applicazione | Torino |
| |||
Centro di simulazione e validazione dell'Esercito | Civitavecchia |
| |||
Comandante per la specializzazione |
|
COMFOTER COE |
Il "Comando delle forze operative terrestri - Centro Operazioni Esercito", con sede in Roma è elemento di organizzazione dell’Esercito responsabile dell’indirizzo delle attività di approntamento e costituisce lo staff per il Capo di Stato Maggiore Esercito per le problematiche connesse alla generazione delle forze per le operazioni, l’addestramento, l’approntamento. Ha sede a Roma.
Questi i reparti dipendenti:
Comando delle forze speciali dell'Esercito - COMFOSE (Pisa)
9º Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin" - unità di Forze Speciali (FS) con sede in Livorno.
185º Reggimento paracadutisti ricognizione acquisizione obiettivi "Folgore" - unità di Forze per Operazioni speciali (FOS) con sede in Livorno.
4º Reggimento alpini paracadutisti "Ranger" - unità di Forze per Operazioni speciali (FOS) con sede in Verona.
28º Reggimento Comunicazioni Operative "Pavia" - unità di Supporto Operativo per le Operazioni Speciali (SOOS)
Comando Aviazione dell'Esercito (Viterbo) Comprende sia reparti operativi sia di supporto.[40]
Comando aviazione dell'Esercito | |||||
Reparto | Sede | Unità dipendenti | |||
---|---|---|---|---|---|
Centro addestrativo aviazione dell'Esercito | Viterbo |
| |||
Brigata AVES | Viterbo |
| |||
Comando sostegno AVES | Viterbo |
|
COMFOTER SUPPORTO |
Il Comando delle forze operative terrestri di supporto è deputato alla gestione di tutti i Comandi delle Armi di supporto al combattimento della forza armata. Ha sede a Verona.
Reparti dipendenti:
Comando artiglieria contraerea (Sabaudia)
- Reggimento Addestrativo
- 4º Reggimento Artiglieria Controaerei "Peschiera"
- 17º Reggimento Artiglieria Controaerei "Sforzesca"
- 121º Reggimento artiglieria contraerei "Ravenna"
- Banda Comando Artiglieria Controaerei
Comando artiglieria (Bracciano)
Reggimento addestrativo
52º Reggimento artiglieria "Torino"
5º Reggimento artiglieria "Superga"
7º Reggimento difesa NBC "Cremona"
Comando genio (Roma)
- Reggimento addestrativo, con sede a Roma - Cecchignola.
Reggimento genio ferrovieri, con sede a Bologna
2º Reggimento genio pontieri, con sede a Piacenza
6º Reggimento genio pionieri, con sede a Roma
- Centro di Eccellenza Counter IED (scuola del Genio), con sede a Roma
- Multinational CIMIC Group, con sede a Motta di Livenza (TV)
- Istituto Storico e di Cultura dell'Arma del Genio, con sede a Roma
- Comando dei Supporti Logistici
- Reggimento Gestione Aree di Transito
- 6º Reggimento Logistico di Supporto Generale
- 1º Reparto di Sanità “Torino”
- 3º Reparto di Sanità “Milano”
- 4º Reparto di Sanità “Bolzano”
- 10º Reparto di Sanità “Napoli”
- Scuola Trasporti e Materiali
Comando trasmissioni (Anzio)
2º Reggimento Trasmissioni Alpino, Bolzano
3º Reggimento Trasmissioni, Roma
7º Reggimento Trasmissioni, Sacile
11º Reggimento Trasmissioni, Civitavecchia
32º Reggimento Trasmissioni, Milano
46º Reggimento Trasmissioni, Palermo
232º Reggimento Trasmissioni, (Avellino)- Scuola delle trasmissioni (a livello di reggimento) (Roma - Cecchignola)
Brigata RISTA - EW (Anzio)
- Reparto Comando
33º Reggimento EW di Treviso
41º Reggimento "Cordenons" di Sora
13º Battaglione "Aquileia" (HUMINT) di Anzio
Corpi ausiliari |
Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana (CM-CRI)
Corpo militare dell'Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta (CM-EI-SMOM)
Uniformi |
Armamento |
Di seguito è elencato l'armamento in dotazione ai Reparti dell'Esercito[41]
Tipo | Arma | Calibro |
---|---|---|
Baionetta |
| |
Pistola |
| 9 × 19 mm Parabellum |
Pistola mitragliatrice / mitra |
| 9 × 19 mm Parabellum |
Fucile d'assalto |
| 5,56 × 45 mm NATO |
Fucile a canna liscia |
| Calibro 12 |
Mitragliatrice leggera |
| 5,56 × 45 mm NATO |
Mitragliatrice media |
| 7,62 × 51 mm NATO |
Mitragliatrice pesante |
| 12,7 × 99 mm NATO |
Fucile di precisione |
| .338 Lapua Magnum, 7,62 × 51 mm NATO |
Fucile di precisione antimateriale[42] |
| 12,7 × 99 mm NATO |
Lanciafiamme |
| |
Lanciagranate per fucili AR 70/90, SC 70/90, SCP 70/90 e ARX-160 |
| 40 × 46 mm |
Bomba a mano |
| |
Mortaio leggero |
| 60 mm |
Mortaio pesante |
| 120 mm |
Obice a traino |
| 155 mm/105 mm |
Cannone senza rinculo |
| 80mm |
Lanciarazzi controcarro |
| 110mm |
Missile controcarro a medio raggio |
| 90mm |
Missile controcarro medio-lungo raggio |
| 130mm |
Missile controcarro a lungo raggio |
| 127mm |
SAM portatile per bassa quota |
| 70mm |
SAM per media e bassa quota |
| |
SAM per bassa, media e alta quota |
|
Equipaggiamento individuale |
Tipo | Modello |
---|---|
Elmetto |
|
Giubbotto antiproiettile |
|
Equipaggiamento CBRN individuale |
|
Visori notturni |
|
Ottica di puntamento a punto rosso |
|
Mirino telescopico di squadra |
|
Mezzi terrestri |
Cingolati |
- Carri da battaglia
C-1 Ariete - 200 esemplari
- Veicoli da trasporto e combattimento
VCC Dardo - IFV 198 esemplari
VCC-1/2 - APC
M106 - APC con mortaio da 120mm
M113 - APC con sistema d'arma TOW
AAV-7A1 - Veicolo d'assalto anfibio
- Semoventi
PzH 2000 - Obice Semovente 155 mm
M109L - Obice Semovente 155 mm
MLRS (Multiple Launching Rocket System) - Sistema multiplo lanciarazzi terra-terra
- Veicoli speciali
Bandvagn 206 - Versioni 206/206S/TOW
M577 - Veicolo Posto Comando
M548 - Veicolo Trasporto Munizioni
Carro soccorso e recupero "Bergepanzer 2" - Mezzo del Genio
- Carro pioniere "Pionierpanzer 1" - Mezzo del Genio
- Carro veicolo gettaponte "Biber" - Mezzo del Genio
Ruotati |
- Tattici
- Motociclo da ricognizione Cagiva 350 W12
Veicolo Tattico Medio Multiruolo - Veicolo blindato medio tattico multiruolo
Land Rover AR 90 - Veicolo da ricognizione/attacco veloce
VM 90T - Veicolo multiruolo versione "Torpedo"
VTLM Lince - Veicolo trasporto leggero
Lancia ACL 90 - Autocarro leggero
Iveco ACM 90 - Autocarro medio
Iveco ACTL 4x4 - Autocarro medio
Iveco ACTL 6x6 - Autocarro tattico logistico
Iveco ACTL 8x8 - Autocarro medio
Astra SM 66.40 CAD - Autocarro tattico pesante per traino artiglieria- Autocisterna tattica 6x6
- Protetti
VM 90P - Veicolo multiruolo versione "Protetto"
- Blindati
Centauro II - Autoblindo/cacciacarri
A luglio 2018, si è finalizzato un contratto per l'acquisizione delle prime 10 unità della Centauro II, il requisito totale è di 136 unità.[55]
B-2 Centauro - Autoblindo/cacciacarri (di nuova costruzione e ordinati in circa 150 esemplari)
B-1 Centauro - Autoblindo/cacciacarri (versione precedente del B-2 presente in 320 esemplari)
Puma 4×4 e 6×6 - APC ruotato 330 esemplari versione 4x4 e 250 esemplari versione 6x6
VBM Freccia - IFV 630 esemplari
Renault VAB NBC (VBR NBC nella versione italiana) - Veicolo blindato da ricognizione
- Veicoli speciali
TM 69 FH 70 - Trattore
Fiat Ducato - Ambulanza
VM 90 - Veicolo multiruolo versione "Ambulanza"
Fiat 370 - Autobus
Fiat A90.14 - Autobus
Fiat M120 - Autosoccorso
Fiat AG70 6605 DM - Autogrù media
Fiat M200 - Autogrù
M180 "ISOLI" - Autogrù M180
Iveco ATC 81 - Autoarticolato trasporto mezzi corazzati da 50 t
Astra - Autocarro trasporto pesante 6x6
Astra - Complesso traino pesante fino a 64 t 8x8
FDOC (Fire Direction Operation Center) - Posto di comando elettronico del sistema d'arma
Genio |
- Ponti
- Ponte su appoggi fissi "Bailey"
- Ponte galleggiante motorizzato "PGM"
- Ponte tattico "MGB"
- Macchine movimento terra
FD/175 - Apripista cingolato
FL/175 - Caricatore cingolato
JCB/426 - Caricatore ruotato
FE/20 - Escavatore cingolato
JCB 1CX/3CX - Terna ruotata
FL 150C - Autolivellatrice
Bitelli Mod. Condor - Autocostipatore
- Supporto generale
- Gruppo elettrogeno "COELMO"
Astra - Autocarri/autoribaltabili pesanti
Locatelli Grill 850 - Autogrù
Ormig 603 TTV - Autogrù- Piattaforma di lavoro sollevabile
- Camion betoniera
- Veicoli speciali
Wheelbarrow Mk8 plus - Veicolo telecomandato- Barchetto a scafo rigido
Sanità |
- Unità sanitaria elitrasportabile MOD. 90
- Nucleo chirurgico campale
Commissariato |
- Tende pneumatiche
- Shelter
- Impianti mobili
- Fresia F18 4x4
Aeromobili |
Aerei da collegamento e trasporto |
Piaggio P-180 - Aereo collegamento regionale
Dornier Do 228 - Aereo trasporto leggero
Elicotteri |
- Esplorazione e scorta
Agusta A129CBT Mangusta - Elicottero da attacco e ricognizione
- Supporto al combattimento
Agusta A109 - Elicottero da collegamento, osservazione avanzata e posto C2 aeromobile
Agusta-Bell AB 205 A-1 - Elicottero leggero multiruolo
Agusta-Bell AB 206 C-1 - Elicottero da addestramento
Agusta-Bell AB 212 - Elicottero da trasporto tattico e pattugliamento
Agusta-Bell AB 412 - Elicottero da trasporto
- Trasporto
NHIndustries NH90 TTH - Elicottero trasporto medio
Boeing CH-47C Chinook - Elicottero trasporto pesante
Boeing CH-47F Chinook - Elicottero trasporto pesante
APR |
- RQ-7 Shadow 200
Simbologia |
All'Esercito Italiano è stato concesso un primo stemma con decreto del presidente della Repubblica del 22 luglio 1991, in seguito esso è stato modificato nel 2014. Nella prima versione il rosso del campo dello scudo indicava «l'audacia, il coraggio ed il sacrificio cruento» espressi dall'Esercito Italiano in tutte le guerre da lui combattute; il trofeo indicava l'insieme delle armi che compongono l'Esercito: «i fucili la Fanteria, le lance la Cavalleria,[7] i cannoni l'Artiglieria, le asce il Genio, le saette le Trasmissioni», mentre le due sciabole ricordavano la partecipazione alle battaglie risorgimentali; in ultimo la «granata d'oro, infiammata al naturale» è il simbolo che accomuna tutte le truppe terrestri; nella nuova versione la granata, spostata nella lista riportante il motto salvs rei pvblicae svprema lex esto, è stata sostituita da una «lorica d'oro, cimata dall'asta di legno al naturale, sostenente l'elmo».
Festa dell'Esercito Italiano |
La festa dell'Esercito Italiano ricorre il 4 maggio e celebra l'istituzione del Regio Esercito, nel 1861: nel 1946 il Regio Esercito ha assunto il nome di Esercito Italiano.
Impiego operativo |
Missioni e operazioni nazionali |
A partire soprattutto dagli anni novanta del XX secolo, l'Esercito ha operato in concorso alle altre forze di polizia italiane in occasione di varie attività, come l'Operazione Vespri siciliani nel 1992, in Campania nell'Operazione Alto Impatto del 2002, nell'Operazione Partenope e nell'Operazione Strade Pulite nel 2008 per fronteggiare la crisi dei rifiuti in Campania, oltre a varie attività di polizia in diverse località.
L'arma è stata impegnata anche in diverse operazioni contro il crimine, come ad esempio nell'operazione "Partenope" - nella quale vennero impiegati 500 soldati - che ebbe inizio il 18 febbraio 1994 e fu interrotta il 15 dicembre 1995. Ripresa il 14 luglio 1997 cessò definitivamente il 30 giugno 1998. L'operazione ebbe risvolti positivi ma non riuscì a debellare il fenomeno camorristico, avendo comunque dei risultati nel ridurre la microcriminalità nella città partenopea.
Altre operazioni importanti sono l'operazione Vespri siciliani", l'"operazione Forza Paris", l'"operazione Riace", l'"operazione Salento", l'"operazione Old Bridge", l'"operazione Perseo" e l'"Operazione Strade sicure".
Missioni e operazioni internazionali |
Ha preso parte inoltre a varie missioni a livello internazionale, come ad esempio nella Missione Italcon nell'ambito della guerra in Libano del 1982 (la prima missione internazionale cui l'esercito italiano repubblicano abbia mai partecipato) e alla Missione Ibis I, nell'ambito dell'Operazione Restore Hope in Somalia tra il 1992 e il 1993.
L'impegno in ambito internazionale è continuato con le missioni in Congo (2001), Afghanistan (missione ISAF, dal 2002), Sudan (2003), Iraq (operazione Antica Babilonia, 2003-2006), Libano (operazione Leonte, dal 2006) e Libia (operazione Cyrene).[10]
Le funzioni C4IEW |
Le funzioni di intelligence vengono ora svolte dall'AISI/AISE. In ambito forza armata la funzione C4I (comando, controllo, comunicazione, computer, informazione) è assolta dalla Brigata RISTA - EW, che raggruppa le unità di guerra elettronica appartenenti all'Esercito Italiano, alle dipendenze del Comando trasmissioni ed informazioni dell'Esercito (CoTIE).[56]
La sigla RISTA-EW sta per Reconnaissance, Intelligence, Surveillance, Target Acquisition - Electronic Warfare, sempre precisando che la funzione intelligence (a livello strategico e operativo) in Italia, dopo la riforma dell'intelligence italiana del 2007 viene assolta dalle agenzie alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei ministri, che delega allo stato maggiore della difesa le funzioni tattiche, a sua volta supportato da organi delle singole forze armate (come appunto la Brigata RISTA - EW).
Funzioni di protezione civile |
Talvolta l'Esercito Italiano è intervenuto con funzioni di soccorso alla popolazione in caso di disastri e calamità naturali prima della costituzione del Dipartimento della Protezione Civile avvenuto nel 1992. Dal terremoto di Messina del 1908, al terremoto del Friuli[57][58] al terremoto dell'Irpinia,[59], fino alla partecipazione annuale alle operazioni antincendio sia con uomini e mezzi terrestri sia con propri mezzi aerei (come gli elicotteri Chinook dotati di apposito cesto-secchio per il lancio di acqua),[60] l'esercito ha partecipato alle operazioni di soccorso in caso di calamità naturali, schierando ospedali da campo e mezzi per movimento terra, nel controllo delle coste in occasioni degli sbarchi (operazione Salento nel 1995, e a Lampedusa nel 2010), e in occasione di disastri e calamità naturali come l'alluvione di Sarno e Quindici del 1998, il terremoto di Umbria e Marche del 1997, il terremoto del Molise del 2002, il terremoto dell'Aquila del 2009 e il terremoto dell'Emilia del 2012 e alle numerose inondazioni/disastri geologici (varie esondazioni del fiume Po), e nel 2010-2012 (in Calabria, in Sicilia e in Toscana e alle Cinque Terre) e ogni volta in cui la Protezione Civile non sia riuscita a soddisfare con i propri uomini e mezzi le necessità di soccorso alla popolazione.[10]
L'esercito ha anche partecipato nel 2010 all'operazione Strade Pulite, ovvero allo sgombero delle strade di Napoli ingombre di spazzatura durante l'emergenza rifiuti in Campania[61] e ai lavori con organi del Genio per ripristinare e mettere in sicurezza numerosi siti in cui riporre l'enorme quantità di rifiuti che gli organi cittadini/provinciali e regionali preposti non erano in grado di soddisfare. Attualmente è impegnato in concorso alla Polizia e ai Carabinieri nell'operazione Strade Sicure, mediante la sorveglianza di punti sensibili di grande transito (metropolitane, grandi stazioni ferroviarie) e presidio di posti fissi (ambasciate, consolati, ecc.)[10].
Armoriali dell'Esercito Italiano |
- Armoriale dell'Esercito Italiano
- Armoriale della fanteria dell'Esercito Italiano
- Armoriale della cavalleria dell'Esercito Italiano
- Armoriale dell'artiglieria dell'Esercito Italiano
- Armoriale del genio dell'Esercito Italiano
- Armoriale delle trasmissioni dell'Esercito Italiano
- Armoriale dell'aviazione dell'Esercito Italiano
- Armoriale dei trasporti e materiali dell'Esercito Italiano
Onorificenze concesse alla bandiera di guerra dell'Esercito Italiano |
La bandiera di guerra dell'Esercito Italiano è decorata delle seguenti onorificenze (aggiornamento al dicembre 2018):
4 Croci di Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia
1 Medaglia d'oro al valor militare
3 Medaglia d'oro al valor civile
2 Medaglia d'oro al merito civile
1 Medaglia d'argento al merito civile
1 Medaglia d'oro al merito della sanità pubblica
Note |
^ ab "Difesa: ecco il nuovo bilancio" - Aeronautica & Difesa" N. 372 - 10/2017 pp. 30-35
^ http://www.ecodibergamo.it/stories/cultura-e-spettacoli/papa-giovanni-xxiii-nominatopatrono-dellesercito-italiano_1253672_11/
^ Ministero della Difesa, su difesa.it. URL consultato il 18 agosto 2013.
^ Nota del ministro Fanti dal sito ufficiale dell'esercito italiano Archiviato il 18 marzo 2013 in Internet Archive.
^ abcdefg La Storia > 1946 - 1947 - sul portale dell'EI, su esercito.difesa.it. URL consultato il 16 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2010).
^ ab La Storia > 1948 - 1954 - sul portale dell'EI, su esercito.difesa.it. URL consultato il 18 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2011).
^ Bernasconi & Muran 2009, p. 9.
^ http://www.ferreamole.it/images/honest_john/honest_john.htm HONEST JOHN - su Ferreamole.it consultato il 17 febbraio 2011
^ Il marò Filippo Montesi - da referenziare
^ abcd La Storia > dal 1955 - ad oggi, su esercito.difesa.it. URL consultato il 17 agosto 2013 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2013).
^ Art. 7 d.lgs 12 maggio 1995, n. 196.
^ decreto legge 21 aprile 1999 n. 110 convertito in la legge 18 giugno 1999 n. 186.
^ Art. 1 comma 2 lett. a) legge 31 marzo 2000 n. 78.
^ Art. 1 comma 1 legge 23 agosto 2004 n. 226.
^ (PDF) Ministero della Difesa Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2013 - 2015 - aprile 2013 Archiviato il 30 dicembre 2013 in Internet Archive.
^ esercito.difesa.it, http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/armi-e-corpi/Aviazione-Esercito Titolo mancante per urlurl
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^ d.lgs. 15 marzo 2010, libro IV titolo I capo II (artt. Art. 626 a 632)
^ www.esercito.difesa.it
^ Subordinato a sua volta al capo di stato maggiore della difesa
^ Livello Corpo d'armata
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^ Il 18 novembre 2009 il 91o btg. "Lucania" di Potenza, dipendente dal Raggruppamento Unità Addestrative, è stato sciolto (fonte comunicato stampa del Comando delle scuole)
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^ www.esercito.difesa.it Archiviato il 14 febbraio 2014 in Internet Archive.
^ abcdef limitatamente alle forze speciali: 13.500 ad inventario
^ 105.000 unità ad inventario
^ 15.000 unità ad inventario
^ 2.000 unità ad inventario
^ più di 3000 ad inventario
^ circa 30.000 ad inventario
^ Programma trinazionale con Germania e Regno Unito FH-70 90 pezzi ad inventario + 72 di riserva
^ Circa 1000 ad inventario
^ Circa 75 ad inventario
^ 432 pezzi ad inventario
^ 145 ad inventario
^ 24 ad inventario
^ 6 batterie in acquisizione
^ "Centauro II: firmato il contratto per le prime 10 blindo" - "Rivista italiana difesa" N. 9 - 09/2018 pag. 9
^ Copia archiviata, su esercito.difesa.it. URL consultato il 17 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2013). Link alla pagina della brigata sul sito dell'Esercito Italiano
^ Copia archiviata, su esercito.difesa.it. URL consultato il 18 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2011). Arma del Genio
^ http://www.associazionelagunari.it/notizia_30_anni_terremoto_friuli.htm A 30 anni dal terremoto, il Friuli non dimentica l'Esercito
^ Speciali Ispro onLine Storie di Protezione Civile - 23/11/1980: il Terremoto 2008, su scribd.com. URL consultato il 31 agosto 2011. Il Terremoto - Storie di Protezione Civile - IsproonLine - Il sisma in Campania e Basilicata, su ispro.it, 23 novembre 1980. URL consultato il 18 febbraio 2011.
^ http://www.paginedidifesa.it/2004/pdd_041009.html L'Aviazione dell'Esercito nella campagna antincendio
^ Intervento dell'esercito a Napoli
Bibliografia |
- Giors Oneto, L'esercito italiano alla luce delle novità tecniche, Spiridon Intar; Aubagne 2008
- Vincenzo Meleca, Il Corpo di Sicurezza della Somalia
Atti normativi |
Decreto del presidente della Repubblica 14 febbraio 1964, n. 237, in materia di "Leva e reclutamento obbligatorio nell'Esercito, nella Marina e nell'Aeronautica".
Legge 14 novembre 2000, n. 331, in materia di "Norme per l'istituzione del servizio militare professionale".
Decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, in materia di "Codice dell'ordinamento militare".
Decreto del presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, in materia di "Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare".
Voci correlate |
- Accademie e scuole militari in Italia
- Alpini
- Armoriale dell'Esercito Italiano
- Associazione nazionale volontari di guerra
- Atto di nascita dell'Esercito Italiano
- Bersaglieri
- Banda musicale dell'Esercito Italiano
- Corpi armati dello Stato
- Carta multiservizi della Difesa
- Decorazioni alla bandiera dell'Esercito Italiano
- Distintivi dell'Esercito Italiano
- Etica militare in Italia
- Elenco dei reggimenti dell'Esercito Italiano
- Forze armate italiane
- Gradi e qualifiche dell'Esercito Italiano
- Gradi e qualifiche della Marina Militare
- Gradi e qualifiche dell'Arma dei Carabinieri
- Gradi e qualifiche della Guardia di Finanza
- Guardia nazionale italiana
- Legge Martino
- Legge di guerra e di neutralità
- Lista dei reggimenti italiani
- Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani
- Missioni militari italiane all'estero
- Reparti alpini
- Riserva selezionata
- Ruolo normale
- Ruolo speciale
- Santi protettori delle forze armate italiane
- Scuola di guerra dell'esercito
- Servizio militare obbligatorio in Italia
- Stato maggiore dell'Esercito italiano
- Sotrin
- Trasformazione terrestre
- Ufficiali in ferma prefissata
- Ufficiale di complemento
- Volontari in ferma prefissata
Altri progetti |
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- Wikiquote
- Wikimedia Commons
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Collegamenti esterni |
- Sito ufficiale dell'Esercito Italiano, su esercito.difesa.it. URL consultato il 3 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2017).
- Sito Regio Esercito, su regioesercito.it.
- Sito ufficiale Corpo Militare CRI, su cri.it.
- Ministero della Difesa - "Direttiva sullo stato giuridico del personale volontario di truppa in ferm prefissata e in ferma breve" (Roma, 2007) (PDF), su militariforum.com.
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