Papa Francesco































































Papa Francesco
Canonization 2014- The Canonization of Saint John XXIII and Saint John Paul II (14036966125).jpg
266º papa della Chiesa cattolica
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Elezione 13 marzo 2013
Insediamento 19 marzo 2013
Motto
Miserando atque eligendo[1]
Cardinali creati vedi Concistori di papa Francesco
Predecessore papa Benedetto XVI
 
Nome Jorge Mario Bergoglio
Nascita
Buenos Aires, 17 dicembre 1936 (82 anni)
Ordinazione sacerdotale 13 dicembre 1969 dall'arcivescovo Ramón José Castellano
Nomina a vescovo 20 maggio 1992 da papa Giovanni Paolo II
Consacrazione a vescovo 27 giugno 1992 dal cardinale Antonio Quarracino
Elevazione ad arcivescovo 3 giugno 1997 da papa Giovanni Paolo II
Creazione a cardinale 21 febbraio 2001 da papa Giovanni Paolo II
Firma
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Francesco[N 1] (in latino: Franciscus PP., in spagnolo: Francisco, nato Jorge Mario Bergoglio (pronuncia italiana /berˈgɔʎʎo/[2]; pronuncia spagnola [βeɾˈɣoɣljo], [beɾˈɣoɣljo][N 2]; Buenos Aires, 17 dicembre 1936) è, dal 13 marzo 2013[3], il 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 8º sovrano dello Stato di Città del Vaticano, primate d'Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice.
Di nazionalità argentina e appartenente ai chierici regolari della Compagnia di Gesù (indicati anche come "gesuiti"), è il primo pontefice di questo ordine religioso, nonché il primo proveniente dal continente americano.[4]




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 Ministero episcopale


      • 1.1.1 Motto episcopale




    • 1.2 Posizioni teologiche, morali, sociali e su temi politici


      • 1.2.1 La teologia della liberazione


      • 1.2.2 Amministrazione dei sacramenti


      • 1.2.3 Aborto, eutanasia e pratiche anticoncezionali


      • 1.2.4 Le unioni omosessuali e l'ideologia di genere


      • 1.2.5 Povertà e disuguaglianza economica


      • 1.2.6 L'attenzione agli emarginati


      • 1.2.7 Reato di tortura


      • 1.2.8 Società urbana e urbanizzazione




    • 1.3 Il conclave del 2005




  • 2 Il pontificato


    • 2.1 Elezione a Sommo Pontefice


    • 2.2 La scelta del nome papale


    • 2.3 Lo stemma papale


    • 2.4 L'anello del pescatore


    • 2.5 La messa inaugurale del ministero petrino


    • 2.6 La presa di possesso della Cattedra romana


    • 2.7 Il rapporto con il papa emerito


    • 2.8 Le riforme nel governo della Chiesa e del Vaticano


      • 2.8.1 La riforma della Curia


      • 2.8.2 La riforma dello IOR


      • 2.8.3 La riforma del Codice Penale vaticano


      • 2.8.4 La riforma economica della Santa Sede


      • 2.8.5 La riforma della pena di morte nel catechismo




    • 2.9 L'impegno per la pace in Siria


    • 2.10 La tutela dell'ambiente


    • 2.11 La lotta alla pedofilia e ai comportamenti sessuali inappropriati nel clero


    • 2.12 Viaggi apostolici


    • 2.13 Canonizzazioni e beatificazioni


    • 2.14 Concistori ordinari pubblici, per la creazione di nuovi cardinali


    • 2.15 Il Giubileo straordinario


      • 2.15.1 La misericordia




    • 2.16 Documenti e opere


      • 2.16.1 Encicliche


      • 2.16.2 Esortazioni apostoliche


      • 2.16.3 Motu proprio






  • 3 Relazioni con le altre comunità religiose


    • 3.1 Il dialogo con la Chiesa ortodossa


    • 3.2 Il dialogo con la Chiesa ortodossa copta


    • 3.3 Il dialogo con i musulmani




  • 4 Controversie


    • 4.1 Controversie col mondo politico


      • 4.1.1 Rapporti con la dittatura argentina




    • 4.2 Controversie sulla sessualità e sulla morale


      • 4.2.1 La difesa di Juan Barros Madrid


      • 4.2.2 Il rifiuto dell'ambasciatore francese gay Laurent Stefanini


      • 4.2.3 I funerali solenni del cardinale Bernard Law, protettore di sacerdoti pedofili


      • 4.2.4 I diplomatici richiamati in Vaticano e sottratti al processo in uno stato estero


      • 4.2.5 Le critiche alla Pontificia commissione per la tutela dei minori




    • 4.3 Controversie teologiche


      • 4.3.1 Critiche all'enciclica Laudato si'


      • 4.3.2 Critiche all'esortazione apostolica Amoris laetitia


      • 4.3.3 Junipero Serra proclamato santo


      • 4.3.4 Cavalierato ad una attivista dei diritti sull'aborto




    • 4.4 Critiche ai comportamenti


      • 4.4.1 Rapporti con i luterani


      • 4.4.2 L'elogio ad Emma Bonino[270]


      • 4.4.3 L'affidamento della direzione della redazione argentina de L'Osservatore Romano a un protestante






  • 5 Genealogia episcopale


    • 5.1 Successione apostolica




  • 6 Ascendenza


  • 7 Onorificenze


    • 7.1 Onorificenze della Santa Sede


    • 7.2 Onorificenze straniere


    • 7.3 Altri riconoscimenti




  • 8 Pubblicazioni


    • 8.1 Pubblicazioni in italiano




  • 9 Film


  • 10 Note


  • 11 Bibliografia


  • 12 Voci correlate


  • 13 Altri progetti


  • 14 Collegamenti esterni


  • 15 Successioni




Biografia




Jorge Mario Bergoglio (quarto da sinistra, terza fila dall'alto) a 12 anni, durante gli studi nel collegio salesiano


Nato in una famiglia di origini piemontesi e liguri, è il primogenito dei cinque figli[5] di Mario, funzionario delle ferrovie salpato nel 1928 dal porto di Genova per cercare fortuna a Buenos Aires,[6] e di Regina Maria Sivori, una casalinga.
Da parte paterna, il bisnonno Francesco era nativo di Montechiaro d'Asti,[7] mentre il nonno Giovanni Angelo era nato in località Bricco Marmorito[8] di Portacomaro Stazione, frazione di Asti non lontana da Portacomaro,[9][10][11][12][13] ove è sopravvissuto un ramo della sua famiglia[14]; la nonna Rosa era originaria di Piana Crixia in provincia di Savona.[15][16]
Da parte materna, il nonno era originario di Santa Giulia di Centaura, frazione collinare di Lavagna in provincia di Genova;[17][18] la nonna era originaria della frazione Teo di Cabella Ligure in provincia di Alessandria.[19]


All'età di 21 anni, a causa di una grave forma di polmonite, gli viene asportata la parte superiore del polmone destro. Infatti a quell'epoca malattie polmonari come infezioni fungine o polmoniti erano curate chirurgicamente per la scarsità di antibiotici. Anche per questo i vaticanisti lo esclusero dalla lista dei papabili durante il conclave della sua elezione.[20]


Perito chimico,[21] si è mantenuto per un certo periodo facendo le pulizie in una fabbrica e poi facendo anche il buttafuori in un locale malfamato di Córdoba.[22][23] In base a quanto dichiarato dallo stesso, ha avuto anche una fidanzata prima d'intraprendere la vita ecclesiastica.[24]


Decide di entrare nel seminario di Villa Devoto e l'11 marzo 1958 comincia il suo noviziato nella Compagnia di Gesù, trascorrendo un periodo in Cile e tornando a Buenos Aires in seguito, per laurearsi in filosofia nel 1963.[25] Dal 1964 insegna per tre anni letteratura e psicologia nei collegi di Santa Fe e Buenos Aires.[26]


Riceve l'ordinazione presbiterale il 13 dicembre 1969 con l'imposizione delle mani da parte dell'arcivescovo di Córdoba Ramón José Castellano.


Dopo altre esperienze d'insegnamento e la nomina a padre superiore provinciale dell'Argentina (dal 31 luglio 1973 al 1979[26]) è rettore della Facoltà di teologia e filosofia a San Miguel. Nel 1979 partecipa al vertice della Celam (Consiglio episcopale latinoamericano) a Puebla de Zaragoza ed è fra coloro che si oppongono decisamente alla teologia della liberazione, sostenendo la necessità che il continente latino-americano faccia i conti con la propria tradizione culturale e religiosa. Nel 1986 si reca in Germania per un periodo di studio alla "Philosophisch-Theologische Hochschule
Sankt Georgen" di Francoforte sul Meno con lo scopo di completare la tesi di dottorato, ma non consegue il titolo.[27] Nel breve periodo tedesco Bergoglio ha modo di vedere e conoscere l'immagine votiva di Maria che scioglie i nodi, devozione che poi contribuirà a diffondere in Argentina[28][29]. Ritornato in patria diventa direttore spirituale e confessore della chiesa della Compagnia di Gesù di Córdoba.




Bergoglio nel 2008 durante la messa per la commemorazione della mediazione papale di Giovanni Paolo II nel conflitto del Beagle avvenuta nel 1979


Ministero episcopale


Il 20 maggio 1992 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo ausiliare di Buenos Aires, titolare di Auca. Riceve la consacrazione episcopale il 27 giugno 1992 con l'imposizione delle mani da parte del cardinale Antonio Quarracino, arcivescovo di Buenos Aires, assistito dal vescovo Emilio Ogñénovich e dall'arcivescovo Ubaldo Calabresi.


Il 3 giugno 1997 è nominato arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Succede alla medesima sede il 28 febbraio 1998, a seguito della morte del cardinale Antonio Quarracino. Diventa così primate d'Argentina. Dal 6 novembre dello stesso anno è anche ordinario per i fedeli di rito orientale in Argentina.


Il 21 febbraio 2001 Giovanni Paolo II, tenendo un concistoro ordinario pubblico per la creazione di quarantadue nuovi cardinali e la pubblicazione dei due cardinali riservati in pectore nel concistoro del 21 febbraio 1998, lo crea cardinale del titolo di San Roberto Bellarmino.


Dal 2005 al 2011 è a capo della Conferenza Episcopale Argentina.


Inoltre è consigliere della Pontificia commissione per l'America Latina, gran cancelliere dell'Università Cattolica Argentina, presidente della Commissione episcopale per la Pontificia Università Cattolica Argentina, membro della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, membro della Congregazione per il clero, membro della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, membro del Comitato di presidenza del Pontificio consiglio per la famiglia e membro del Consiglio post sinodale.


Durante il suo impegno come vescovo ha scelto uno stile di grande semplicità, spostandosi con i mezzi pubblici e rinunciando a vivere nella sede dell'Episcopato, a favore di un comune appartamento dove si cucinava da solo i pasti.[23]


Motto episcopale




Lo stemma cardinalizio


Il motto che compare nello stemma adottato da Bergoglio dopo la sua ordinazione a vescovo è Miserando atque eligendo, espressione tratta da un'omelia di Beda il Venerabile, santo e dottore della Chiesa e traducibile come «[lo] guardò con misericordia (con sentimento di pietà) e lo scelse»:[30]


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(LA)

«Vidit, inquit, Iesus hominem sedentem in telonio, Matthaeum nomine, et ait illi: Sequere me. Vidit autem non tam corporei intuitus, quam internae miserationis aspectibus, [...] Vidit ergo Iesus publicanum, et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi, Sequere me.»


(IT)

«Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi" (Mt 9, 9). Vide non tanto con lo sguardo degli occhi del corpo, quanto con quello della bontà interiore. Vide un pubblicano e, siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: "Seguimi".»


(Beda il Venerabile, Homelie[31], traduzione dalle Omelie (Om. 21; CCL 122, 149-151)[32])



Posizioni teologiche, morali, sociali e su temi politici


La teologia della liberazione


Negli anni settanta nel Sudamerica si accese il dibattito sulla teologia della liberazione: Bergoglio non condivise le aperture di diversi membri importanti del suo ordine e assunse una posizione più moderata[33], esprimendo anche parole di condanna verso quei gesuiti che si lasciavano attrarre dalla teologia della liberazione[34]. Quando partecipò nel 1979 a Puebla alla terza conferenza generale del Consiglio episcopale latinoamericano, fu tra i principali oppositori di questa riflessione teologica[35], anche se alcuni lo considerano vicino a una sua "scuola argentina"[36]. Durante gli anni della dittatura, s'impegnò in prima persona per offrire rifugio e protezione ai religiosi perseguitati per la loro vicinanza alla teologia della liberazione. Il Colegio Máximo dei gesuiti, di cui era il provinciale, divenne in quel periodo una centrale di soccorso dove, con la scusa degli esercizi spirituali, veniva fornito un nascondiglio sicuro e una via clandestina per poter lasciare il Paese[37].


Amministrazione dei sacramenti




Bergoglio in un'immagine del 2008


Nel Documento di Aparecida, in occasione della quinta conferenza generale dell'episcopato latino-americano nel 2007, l'allora cardinale Bergoglio si espresse circa il merito dei singoli di ricevere l'Eucaristia. Il testo al punto 436 afferma che "Dobbiamo rispettare la coerenza eucaristica, vale a dire essere a conoscenza del fatto che non possono accedere alla Santa Comunione e allo stesso tempo agire con fatti o parole contro i comandamenti, soprattutto quando favoriscono l'aborto, l'eutanasia e altri gravi delitti contro la vita e la famiglia. Questa responsabilità pesa in particolare sui legislatori, i governanti e gli operatori sanitari".[38][39]


Il cardinale Bergoglio ha aspramente criticato, perché "allontanano il popolo di Dio dalla salvezza", alcuni sacerdoti di Buenos Aires che si sono rifiutati di battezzare i bambini nati da coppie non sposate o figli di madri nubili.[40]



Aborto, eutanasia e pratiche anticoncezionali


Il cardinale Bergoglio, conformemente alla posizione ufficiale della Chiesa su questi temi, ha invitato il clero e i laici a opporsi all'aborto e all'eutanasia, ritenendo i movimenti politici a essi favorevoli espressione di una "cultura della morte".[41]


Secondo il quotidiano britannico The Guardian, avrebbe una visione diversa da quella ufficiale della Chiesa sull'uso di contraccettivi, ritenendo che possono essere ammissibili per prevenire la diffusione di malattie[42] anche se si è opposto alla loro distribuzione gratuita, proposta dal Governo Kirchner in Argentina.[43]



Le unioni omosessuali e l'ideologia di genere


Bergoglio ha ribadito l'insegnamento della Chiesa cattolica sull'intrinseca immoralità delle pratiche omosessuali e, di pari passo, ha insegnato l'importanza del rispetto per le persone omosessuali.[44]




La presidente dell'Argentina Cristina Kirchner riceve l'arcivescovo Jorge Mario Bergoglio alla Casa Rosada nel 2007


Nel 2010, in occasione del dibattito sulla legge sostenuta dal governo argentino volta a stabilire l'equivalenza tra matrimonio eterosessuale e unioni omosessuali, l'arcivescovo di Buenos Aires si oppose al disegno di legge[45], entrando in contrasto con la presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner.[46] In una lettera alle Suore Carmelitane di Buenos Aires Bergoglio scrisse:[47][48]






«Il popolo argentino dovrà affrontare, nelle prossime settimane, una situazione il cui esito può ferire gravemente la famiglia. Si tratta del disegno di legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso. [...] È in gioco l'identità e la sopravvivenza della famiglia: padre, madre e figli. È in gioco la vita di tanti bambini che saranno discriminati in anticipo, privandoli della maturazione umana che Dio ha voluto che si desse con un padre e una madre. È in gioco un rigetto frontale della legge di Dio, per di più incisa nei nostri cuori. [...] Non siamo ingenui: non si tratta di una semplice lotta politica; [...] bensì di una mossa del Padre della Menzogna che pretende di confondere e ingannare i figli di Dio.»



Alcuni hanno sostenuto che la sua militanza nella campagna contro la legge abbia contribuito alla sua approvazione[49] e da qualche membro della Chiesa argentina la sua lettera fu vista a posteriori come un errore strategico.[50] Nel 2012 la Chiesa argentina espose le sue ragioni nel dibattito su modifiche al codice civile argentino, ragioni che includevano la surrogazione di maternità e la fecondazione artificiale, ma evitando il linguaggio forte che le alienò consensi nel 2010.[49]


Il difficile rapporto tra la Casa Rosada e Bergoglio, iniziato già con la presidenza di Néstor Kirchner, è proseguito con fasi alterne fino all'elezione al soglio pontificio.[51]


Nell'enciclica Lumen fidei, redatta a quattro mani con papa Benedetto XVI, viene ribadito e valorizzato il ruolo della famiglia intesa come unione tra uomo e donna nel matrimonio:






«Il primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini si trova nella famiglia. Penso anzitutto all'unione stabile dell’uomo e della donna nel matrimonio. Essa nasce dal loro amore, segno e presenza dell'amore di Dio, dal riconoscimento e dall'accettazione della bontà della differenza sessuale, per cui i coniugi possono unirsi in una sola carne (cfr Gen 2,24) e sono capaci di generare una nuova vita, manifestazione della bontà del Creatore, della sua saggezza e del suo disegno di amore[52]



Durante una conferenza stampa tenutasi il 29 luglio 2013 per il ritorno al Vaticano dal Brasile per la Giornata mondiale della gioventù, rispondendo a una domanda sulla lobby gay in Vaticano ha affermato:






«Mah! Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato chi mi dia la carta d'identità in Vaticano con "gay". Dicono che ce ne sono. Credo che quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere una persona gay, dal fatto di fare una lobby: perché le lobby, tutte non sono buone. Quello è cattivo. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega in modo tanto bello questo, [...] e dice: "non si devono emarginare queste persone per questo, devono essere integrate in società". Il problema non è avere questa tendenza, no, dobbiamo essere fratelli, perché questo è uno, ma se c’è un altro, un altro. Il problema è fare lobby di questa tendenza: lobby di avari, lobby di politici, lobby dei massoni, tante lobby. Questo è il problema più grave per me.[53][54]»



L'11 aprile 2014, rivolgendosi alla delegazione dell'Ufficio Internazionale Cattolico dell'Infanzia, ha denunciato la "manipolazione educativa" dei bambini riguardo alla maturazione e all'identità sessuale, paragonandola ai regimi totalitari del Novecento:






«Occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Continuando a maturare nella relazione, nel confronto con ciò che è la mascolinità e la femminilità di un padre e di una madre, e così preparando la maturità affettiva. Ciò comporta al tempo stesso sostenere il diritto dei genitori all'educazione morale e religiosa dei propri figli. E a questo proposito vorrei manifestare il mio rifiuto per ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con i bambini e i giovani non si può sperimentare. Non sono cavie da laboratorio! Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono spariti; conservano la loro attualità sotto vesti diverse e proposte che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a camminare sulla strada dittatoriale del "pensiero unico". Mi diceva, poco più di una settimana fa, un grande educatore: "A volte, non si sa se con questi progetti - riferendosi a progetti concreti di educazione - si mandi un bambino a scuola o in un campo di rieducazione".[55]»



La critica è stata poi ribadita il 19 gennaio 2015 nella conferenza stampa durante il volo di ritorno dalle Filippine, conferenza in cui ha parlato esplicitamente di teoria del gender:






«Vent’anni fa, nel 1995, una Ministro dell’Istruzione Pubblica aveva chiesto un grosso prestito per fare la costruzione di scuole per i poveri. Le hanno dato il prestito a condizione che nelle scuole ci fosse un libro per i bambini di un certo grado di scuola. Era un libro di scuola, un libro preparato bene didatticamente, dove si insegnava la teoria del gender. [...] Ma non è una novità questa. Lo stesso hanno fatto le dittature del secolo scorso. Sono entrate con la loro dottrina. Pensate ai balilla, pensate alla Gioventù hitleriana...[56]»



I medesimi concetti sono stati ribaditi il 27 luglio 2016, durante l'incontro con i vescovi polacchi a Cracovia, richiamandosi al pensiero del suo predecessore, Benedetto XVI:






«In Europa, in America, in America Latina, in Africa, in alcuni Paesi dell’Asia, ci sono vere colonizzazioni ideologiche. E una di queste - lo dico chiaramente con "nome e cognome" - è il gender! Oggi ai bambini – ai bambini! – a scuola si insegna questo: che il sesso ognuno lo può scegliere. E perché insegnano questo? Perché i libri sono quelli delle persone e delle istituzioni che ti danno i soldi. Sono le colonizzazioni ideologiche, sostenute anche da Paesi molto influenti. E questo è terribile. Parlando con papa Benedetto, che sta bene e ha un pensiero chiaro, mi diceva: "Santità, questa è l’epoca del peccato contro Dio Creatore!". È intelligente! Dio ha creato l'uomo e la donna; Dio ha creato il mondo così, così, così…, e noi stiamo facendo il contrario. Dio ci ha dato uno stato "incolto", perché noi lo facessimo diventare cultura; e poi, con questa cultura, facciamo cose che ci riportano allo stato "incolto"! Quello che ha detto papa Benedetto dobbiamo pensarlo: È l'epoca del peccato contro Dio Creatore!". E questo ci aiuterà.[57]»




Povertà e disuguaglianza economica









«Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!»


(Papa Francesco, 16 marzo 2013[58])

In una riunione dei vescovi latino-americani nel 2007 Bergoglio dichiarò: "Viviamo nella parte più ineguale del mondo, che ha fatto crescere ancora di più la miseria che si è ridotta di meno" aggiungendo "L'ingiusta distribuzione dei beni persiste, creando una situazione di peccato sociale che grida al cielo e limita le possibilità di una vita più piena per così tanti dei nostri fratelli".[59]




Il cardinal Bergoglio a Buenos Aires il 18 aprile 2012 stringe la mano al politico argentino Mauricio Macri


Il 30 settembre 2009 Bergoglio, parlando al convegno Las deudas sociales de nuestro tiempo ("I debiti sociali del nostro tempo") organizzato dall'Università gesuita del Salvador a Buenos Aires presso il Palace Hotel Alvear, citò il Documento di Santo Domingo redatto nel 1992 in occasione della quarta conferenza generale del Consiglio episcopale latinoamericano[60], documento in cui si afferma che "la povertà estrema e le strutture economiche ingiuste che causano grandi disuguaglianze" sono violazioni dei diritti umani.[61][62] Bergoglio continuò la sua relazione descrivendo il debito sociale come "immorale, ingiusto e illegittimo",[63] specialmente quando si verifica in una nazione che possiede le condizioni economiche necessarie per evitare i danni della povertà. Egli reclamò una risposta etica culturale e solidale per saldare il debito sociale nei confronti di milioni di argentini, per lo più bambini e giovani, affermando che è imperativo lottare per cambiare le condizioni strutturali, le attitudini personali o corporative che generano questo situazione.


Nel corso di uno sciopero di 48 ore tenutosi a Buenos Aires, sciopero indetto per la decisione del presidente Fernando de la Rúa di tagliare i salari e le pensioni dei dipendenti pubblici del 13%), Bergoglio predicando nella chiesa di San Cayetano, il santo patrono del lavoro e del pane, osservò la differenze esistente tra "poveri che sono perseguitati quando chiedono di poter lavorare e le persone ricche che ricevono applausi per essersi sottratti alla giustizia".[64]


Nell'anno 2002, in piena crisi economica dell'Argentina, Bergoglio criticò aspramente la classe politica al potere dicendo: "Non dobbiamo tollerare il triste spettacolo di coloro che non sanno più come mentire e si contraddistinguono per il tentativo di mantenere i loro privilegi, la loro avidità e la loro ricchezza guadagnata con disonestà."[65][66] Bergoglio proseguì pregando Dio affinché coloro che hanno responsabilità dirigenziali comprendessero che il vero potere è al servizio degli altri e affinché gli argentini affrontassero con coraggio la ricostruzione del loro paese.[66] Le osservazioni dell'arcivescovo si conclusero con una critica alla "assuefazione alla povertà".[67]
Molti commentatori hanno sottolineato come sia evidente in diversi suoi interventi e commenti del tempo l'opposizione di Bergoglio al governo Kirchner.[68][69][70][71]



L'attenzione agli emarginati









«O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei volti dei bambini, delle donne e delle persone, sfiniti e impauriti che fuggono dalle guerre e dalle violenze e spesso non trovano che la morte e tanti Pilati con le mani lavate.»


(Papa Francesco, 26 marzo 2016[72])

Bergoglio ha sempre dedicato grande attenzione alle persone che vivono ai margini della società, tanto da affermare che il potere del papa deve essere il servizio, specie ai più poveri, ai più deboli e ai più piccoli[73]. In quest'ottica, desidera una Chiesa di «prossimità», vicina all'umanità e alle sue sofferenze[74].


Nel 2001, durante una visita a un ospedale di Buenos Aires, ha voluto lavare e baciare i piedi a dodici malati di AIDS, criticando l'indifferenza della società verso gli ammalati e i poveri[75].


Reato di tortura









«Ribadisco la ferma condanna di ogni forma di tortura e invito tutti ad impegnarsi per la sua abolizione e per sostenere vittime e familiari.»


(Papa Francesco, 26 giugno 2017[76])

Bergoglio ha esposto la sua contrarietà alla pratica della tortura e ha sostenuto il ddl tortura che prevede l'introduzione del delitto di tortura nell'ordinamento legislativo penale italiano[77].[78]



Società urbana e urbanizzazione




Una veduta di Buenos Aires, città dove Bergoglio è nato ed è stato arcivescovo


Bergoglio, anche alla luce dei suoi vent'anni di impegno come arcivescovo di Buenos Aires, ha dedicato particolare attenzione alle sfide e alle opportunità offerte dalla moderna società urbana. Questi scenari, talvolta visti con timore, si presentano infatti come particolarmente affascinanti per il cristianesimo, considerato che proprio nelle grandi città del tempo la Chiesa si formò e trovò modo di espandersi[79].


Le moderne città sono viste da Bergoglio come luoghi di incrocio e scambio dove i legami di razza, cultura, storia non sono omogenei e, al tempo stesso, gli stessi diritti civili sono distribuiti in maniera non uguale[80]. In questo contesto, per Bergoglio il cristiano è chiamato a impegnarsi nell'essere cittadino, mettendosi a servizio della comunità in cui vive e attuando comportamenti che "creano cittadinanza". "Agire da buoni cittadini – in qualunque città – migliora la fede": riprendendo la raccomandazione di san Paolo (Romani 13,1) Bergoglio evidenzia a questo proposito il valore dell'inculturazione: vivere a fondo l'umano, in ogni cultura, migliora l'esperienza religiosa e la vita stessa delle città.[81]


La capacità di riconoscere come fratelli le persone che vivono nella città apre alla speranza, radicata nella fede, di nuovi incontri dove riconoscere e servire il prossimo, superando le forze centripete presenti nelle realtà urbane, dove molti sono portati a vivere in un sostanziale isolamento[82]. Lo sguardo della fede deve servire a vedere l'altro come un concittadino e deve divenire, in questo modo, uno sguardo "civico"[83]. In questa prospettiva Dio, secondo Bergoglio, diventa anche la chiave per superare il relativismo moderno: ogni incontro e ogni volto sono unici e la verità si serve mostrando nuove strade in avanti e non giudicando il passato delle persone[84].


Secondo Bergoglio, l'atteggiamento del cristiano nelle città può quindi risolversi in tre atteggiamenti: la capacità di andare incontro all'altro e di creare prossimità; la testimonianza; la pazienza nel seguire i processi senza forzarne i tempi[85].


Il conclave del 2005


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Lo stesso argomento in dettaglio: Conclave del 2005.

Il cardinale Bergoglio era considerato uno dei candidati più in vista per l'elezione a pontefice nel conclave del 2005;[86] secondo la ricostruzione del conclave operata dal vaticanista Lucio Brunelli sulla base del supposto diario di un cardinale elettore, Bergoglio sarebbe stato il cardinale più votato dopo Ratzinger.[87] Pur se tradizionalmente il presule aveva sempre rifiutato incarichi di un certo peso nella curia romana, anche i cardinali che votarono per Carlo Maria Martini puntavano sul porporato argentino, che poteva contare sui voti di quasi tutti i cardinali provenienti dall'America Latina.[87]


Al secondo scrutinio i voti per Ratzinger aumentarono rispetto al primo, ma anche Bergoglio ottenne un numero di preferenze non trascurabile: i sostenitori di Bergoglio miravano a fargli ottenere 40 voti.[87][88] Al terzo scrutinio a Ratzinger mancavano pochissimi voti per essere eletto:[87] diversi cardinali del blocco di Bergoglio, allo scrutinio successivo, diedero a Ratzinger i voti che gli mancavano per l'elezione.[86]


Il pontificato


Elezione a Sommo Pontefice






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Lo stesso argomento in dettaglio: Conclave del 2013.



Il nuovo pontefice Francesco si affaccia alla loggia il giorno della sua elezione




Festeggiamenti per l'elezione di Bergoglio davanti alla Cattedrale metropolitana di Buenos Aires


La sera del 13 marzo 2013, al quinto scrutinio, è eletto papa assumendo il nome di Francesco[89] in onore di san Francesco d'Assisi.[90]


È il primo gesuita a diventare papa e il primo pontefice proveniente dal continente americano[91] (nonché il primo extraeuropeo dai tempi di Gregorio III).









«Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell'accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca. [...] E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. [...] E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me. [...]»


(Il primo messaggio pubblico di papa Francesco[3])

Nel suo primo discorso pubblico come papa, dopo aver salutato affettuosamente la folla con un cordiale e semplice "buonasera", ha chiesto di pregare per Benedetto XVI, recitando insieme a tutti i fedeli la preghiera del Padre nostro, dell'Ave Maria e del Gloria al Padre. In seguito ha ricordato lo stretto legame tra il papa e la Chiesa di Roma, «che presiede nella carità tutte le Chiese», con un riferimento implicito alle parole introduttive della Lettera ai Romani di Ignazio di Antiochia.[92] Ha poi chiesto ai fedeli di pregare anche per lui,[91] sottolineando questo momento chinando il capo e rimanendo in silenzio per qualche istante. Anche in questo caso, si può cogliere un riferimento implicito al rito di ordinazione episcopale descritto dalla Tradizione apostolica di Ippolito di Roma, risalente all'inizio del III secolo, in cui spicca il richiamo al silenzio e la preghiera del popolo convenuto affinché le Spirito Santo discenda sul vescovo neoeletto.[93]

Papa Francesco ha impartito poi la benedizione Urbi et Orbi[94] senza l'abito corale e senza le tradizionali scarpe rosse preparate nella sagrestia della Cappella Sistina dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie Guido Marini e previsti per l'occasione, ma indossando solo l'abito piano bianco, con la croce pettorale in argento che utilizzava prima di essere eletto papa.[95] Solo al momento della benedizione il nuovo pontefice ha indossato la stola, che poi ha subito tolto.[96] Dopodiché, prima di congedarsi, ha nuovamente salutato i fedeli in piazza San Pietro, ringraziandoli per la loro accoglienza.




Papa Francesco pronuncia la sua prima omelia durante la missa pro Ecclesia


Il giorno seguente, padre Federico Lombardi, incontrando la stampa accreditata, ha raccontato che il neo-pontefice, subito dopo l'elezione, nel ricevere l'omaggio di tutti i cardinali nella Cappella Sistina, ha preferito stare in piedi piuttosto che utilizzare la poltrona a disposizione, è tornato nella Domus Sanctae Marthae sul pulmino con gli altri cardinali invece di utilizzare l'automobile papale. In seguito si è recato alla Casa del Clero dove aveva soggiornato nei giorni precedenti al Conclave, ha preso i suoi bagagli e ha pagato il conto.[97]


Il pomeriggio del 14 marzo Francesco ha concelebrato insieme ai cardinali elettori la missa pro Ecclesia nella Cappella Sistina. Ha scelto di proclamare l'omelia, improvvisata al momento, dall'ambone invece che ex cathedra.


Il Papa ha deciso di risiedere nella Domus Sanctae Marthae anziché nell'appartamento papale del Palazzo Apostolico.[98]


La scelta del nome papale


Bergoglio è stato il primo pontefice ad assumere il nome di Francesco, scegliendo per la prima volta dopo undici secoli, dai tempi di papa Lando, di adottare un nome mai utilizzato da un predecessore (se si esclude Giovanni Paolo I, il quale unì i nomi dei suoi due immediati predecessori, papa Giovanni XXIII e papa Paolo VI).


Il 16 marzo ha spiegato, in occasione del suo incontro con i giornalisti nell'Aula Paolo VI, le ragioni della scelta del suo nome pontificale:[99]






«Nell'elezione, io avevo accanto a me l'arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il clero, il cardinale Cláudio Hummes. Quando la cosa diveniva un po' pericolosa, lui mi confortava. E quando i voti sono saliti a due terzi, viene l'applauso consueto, perché è stato eletto il Papa. E lui mi abbracciò, mi baciò e mi disse: «Non dimenticarti dei poveri!». E quella parola è entrata qui: i poveri, i poveri. Poi, subito, in relazione ai poveri ho pensato a Francesco d'Assisi. Poi, ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l'uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d'Assisi. È per me l'uomo della povertà, l'uomo della pace, l'uomo che ama e custodisce il creato; in questo momento anche noi abbiamo con il creato una relazione non tanto buona, no? È l'uomo che ci dà questo spirito di pace, l'uomo povero... Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri![100]»



Il 17 marzo, dopo la preghiera di rito nel suo primo Angelus, ha inoltre precisato che, scegliendo il nome del patrono d'Italia, «rafforza» il suo «legame spirituale» con l'Italia.[101] Si è poi congedato dai pellegrini con la formula «Buona domenica e buon pranzo», che diventerà una costante in occasione dell'Angelus e del Regina Coeli.


Lo stemma papale





Blasonatura dello stemma

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D'azzurro, al disco raggiante e fiammeggiante d'oro caricato delle lettere IHS di rosso, la H sormontata da una croce di rosso; in punta, i tre chiodi della Passione di nero; il canton destro della punta alla stella (8) d'oro; il canton sinistro della punta al fiore di nardo d'oro.



Lo stemma scelto dal Pontefice è lo stesso scelto al momento della sua consacrazione episcopale, fatti salvi i simboli della dignità pontificia, uguali a quelli impiegati nello stemma di papa Benedetto XVI, quali la mitra (al posto della tiara) posta tra due chiavi una d'oro e una d'argento, passate in decusse accollate allo scudo e legate di rosso. Rispetto allo stemma di Benedetto XVI è assente il pallio, mentre è presente, collocato tra le estremità dei cordoni rossi che passano all'interno dei passa-chiave, il motto del Papa (lo stesso usato da vescovo), in forma di scritta su cartiglio; le lame e i passa-chiave delle chiavi hanno inoltre una forma più squadrata.


Lo scudo è azzurro che in araldica simboleggia, a causa della sua relazione con il cielo, tutte le virtù più elevate e, tra quelle spirituali, devozione, fedeltà, castità, giustizia, santità.


La forma dello scudo è di tipo spagnolo o fiammingo costituito da un quadrato cui si aggiunge un semicerchio in basso. Al suo interno sono presenti:



  • In alto centralmente (punto d'onore A) l'emblema araldico della Compagnia di Gesù con un disco raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere IHS, il monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi della Passione.

  • In basso a sinistra (canton destro della punta[N 3]) si trova una stella a otto punte d'oro che simboleggia la Vergine Maria.

  • In basso a destra (canton sinistro della punta) un fiore di nardo d'oro che simboleggia San Giuseppe[102].


La stella e il nardo erano, nello stemma episcopale, d'argento, poi mutato in oro in ottemperanza alle regole d'araldica. La scelta di questi simboli è stata motivata dalla volontà del pontefice di manifestare la propria devozione alla Vergine Maria e a San Giuseppe.[103]


Lo stemma del Papa è stato leggermente variato il 26 marzo 2013: la stella, originariamente a cinque punte, è diventata a otto, la grafica del fiore di nardo è stata migliorata, il motto del Papa è stato inserito nel cartiglio.[104][105]



L'anello del pescatore


Per il suo anello del pescatore, papa Francesco ha scelto fra i bozzetti disegnati dall'artista Enrico Manfrini per Paolo VI il simbolo di Pietro con le chiavi, il simbolo, cioè, del potere di amministrare la misericordia divina[106]. L'anello è stato realizzato in argento dorato.
Il Papa indossa l'anello del pescatore solamente durante le celebrazioni papali più importanti. Nelle altre occasioni, come gli Angelus, le udienze o le celebrazioni minori, indossa l'anello vescovile in argento.




Papa Francesco a bordo della papamobile tra i fedeli a piazza San Pietro


La messa inaugurale del ministero petrino




La messa inaugurale del ministero petrino di papa Francesco




Fedeli argentini seguono da Plaza de Mayo la celebrazione


La celebrazione d'inaugurazione del ministero petrino di vescovo di Roma si è tenuta il 19 marzo 2013 nella piazza antistante la basilica di San Pietro, in presenza di oltre 130 delegazioni estere ufficiali. All'inizio della celebrazione il Papa ha ricevuto l'anello piscatorio dalle mani del cardinale decano Angelo Sodano, mentre il cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran gli ha imposto il sacro pallio, già indossato da papa Benedetto XVI.


Papa Francesco ha aperto l'omelia della messa d'inizio del suo pontificato rendendo onore al suo predecessore, Benedetto XVI. Ha poi parlato dell'importanza della custodia e della tenerezza. Alla fine dell'omelia il Papa ha pregato affinché lo Spirito Santo accompagni il suo cammino e ha chiesto ai fedeli di pregare per lui.


Prima della cerimonia Francesco ha attraversato con la "papamobile" piazza San Pietro, gremita di oltre 200 000 persone.[107] Mentre girava tra i vari settori della piazza, ha fatto fermare la vettura ed è sceso per baciare sulla fronte un disabile e accarezzare alcuni bambini.[108]









«Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve guardare al servizio umile, concreto, ricco di fede, di san Giuseppe e come lui aprire le braccia per custodire tutto il popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l'intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: chi ha fame, sete, è straniero, nudo, malato, in carcere (cfr Mt 25,31-46). Solo chi serve con amore sa custodire!»


(Omelia di papa Francesco)

La presa di possesso della Cattedra romana


Il 7 aprile 2013 nella basilica di San Giovanni in Laterano si è tenuta la messa di insediamento sulla cathedra romana di papa Francesco, quale vescovo di Roma. Durante l'omelia il Papa ha ripreso il tema della tenerezza e della misericordia («Lasciamoci avvolgere dalla misericordia di Dio, confidiamo nella sua pazienza che sempre ci dà tempo; [...] Sentiremo la sua tenerezza, tanto bella, sentiremo il suo abbraccio e saremo anche noi più capaci di misericordia, di pazienza, di perdono, di amore.») e ha citato uno dei maestri di Joseph Ratzinger, il teologo tedesco Romano Guardini, «...che diceva che Dio risponde alla nostra debolezza con la sua pazienza».[109]
In segno di continuità con il magistero di papa Giovanni Paolo II, nella giornata dedicata alla divina misericordia da lui istituita, papa Francesco ha voluto utilizzare la ferula argentea, introdotta per la prima volta da Paolo VI e realizzata da Lello Scorzelli, adoperata durante il pontificato del papa polacco e nei primi anni del pontificato di Joseph Ratzinger, invece della ferula propria di Benedetto XVI, usata nelle precedenti celebrazioni (e, in seguito, alternativamente a quella di Paolo VI). Il pontefice ha, inoltre, presieduto alla cerimonia d'intitolazione di una porzione di piazza San Giovanni in Laterano a san Giovanni Paolo II.


Il rapporto con il papa emerito




Incontro tra papa Francesco e Benedetto XVI in occasione dell'inaugurazione della statua di San Michele arcangelo nei Giardini Vaticani, 5 luglio 2013


Il 23 marzo 2013 papa Francesco si è recato a Castel Gandolfo presso il Palazzo Pontificio per incontrare il papa emerito Benedetto XVI; dopo un abbraccio hanno pregato insieme, inginocchiati uno accanto all'altro. Storicamente si è trattato del primo incontro fra due pontefici.[110][111]


Il 2 maggio 2013, papa Francesco ha ricevuto Benedetto XVI, che dopo circa due mesi trascorsi a Castel Gandolfo, ha fatto il suo ritorno in Vaticano, andando a vivere nel Monastero Mater Ecclesiae, così come precedentemente previsto, al termine dei lavori di ristrutturazione. Papa Francesco e Benedetto XVI hanno pregato insieme nella cappella del convento Mater Ecclesiae, dove il Papa emerito passerà gli ultimi anni della sua vita, ed è così cominciata l'inedita convivenza di due pontefici all'interno delle Mura Vaticane.[112][113]


Papa Francesco e papa Benedetto XVI si sono incontrati nuovamente in pubblico il 5 luglio 2013, in occasione dell'inaugurazione di un nuovo monumento all'arcangelo Michele nei Giardini Vaticani.[114]


Riguardo al rapporto con il suo predecessore, papa Francesco, in un'intervista fattagli durante il volo di ritorno da Rio de Janeiro, ha dichiarato di volergli molto bene e di provare molta stima nei suoi confronti e, inoltre, ha aggiunto: «È come avere un nonno a casa, il nonno saggio, venerato, amato, è un esempio di prudenza… È come il mio papà, se avessi una difficoltà, una cosa che non ho capito, posso andare a parlare con lui»[115][116].


Il 22 febbraio 2014 Benedetto XVI ha partecipato al primo concistoro per la creazione di nuovi cardinali di papa Francesco assistendo al rito sedendo tra i cardinali e salutando il Pontefice regnante al termine della processione d'ingresso. Si è trattato della prima volta in cui si è verificata la compresenza di due papi viventi all'interno della basilica di San Pietro[117][118].


Il 27 aprile 2014 concelebra con Benedetto XVI la canonizzazione dei suoi predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II[119].


Il 28 settembre 2014 Benedetto XVI ha presenziato con Francesco alla festa dei nonni e alle iniziative connesse sul sagrato della basilica di San Pietro.[120]


Il 19 ottobre 2014 Benedetto XVI concelebra nuovamente con papa Francesco la messa in piazza San Pietro in occasione della beatificazione di Paolo VI e della contestuale conclusione del sinodo straordinario dei vescovi.


Il 14 febbraio 2015 il Papa emerito ha nuovamente partecipato nella basilica di San Pietro al secondo concistoro per la creazione di nuovi cardinali di papa Francesco.[121]


Il 30 giugno 2015 papa Francesco si è recato al monastero Mater Ecclesiae per salutare il predecessore prima di un periodo di riposo che questi avrebbe trascorso per un paio di settimane presso la residenza estiva di Castel Gandolfo, trattenendosi per un colloquio di circa mezz'ora.[122]


Il 30 novembre 2015 durante la consueta conferenza stampa nel percorso aereo di ritorno dal viaggio apostolico in Africa, papa Francesco, in merito ai recenti scandali - denominati Vatileaks2 - che hanno scosso il Vaticano, ha dichiarato che continuerà "con i cardinali, con le commissioni quell'opera di pulizia iniziata da Ratzinger", eletto proprio contro la corruzione. "13 giorni prima che morisse Wojtyła - ha continuato Bergoglio - Ratzinger ha parlato della sporcizia nella Chiesa" alla Via Crucis al Colosseo e, successivamente, nell'omelia della messa pro eligendo Pontifice. "Noi lo abbiamo eletto per questa sua libertà di dire le cose", ha aggiunto papa Francesco.[123]


Il successivo 8 dicembre, all'apertura della Porta santa per il giubileo della misericordia, ha presenziato anche il papa emerito Benedetto XVI che ha poi varcato per primo la Porta subito dopo Francesco.


Le riforme nel governo della Chiesa e del Vaticano




Papa Francesco celebra la messa della veglia pasquale nel 2016


La riforma della Curia


Il 13 aprile 2013 un comunicato della Segreteria di Stato annuncia che papa Francesco ha costituito un gruppo di cardinali "per consigliarlo nel governo della Chiesa universale e per studiare un progetto di revisione della Costituzione Apostolica Pastor bonus sulla Curia Romana". Gli otto porporati scelti sono Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, con funzione di coordinatore, salesiano e arcivescovo di Tegucigalpa, Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Francisco Javier Errázuriz Ossa, arcivescovo emerito di Santiago del Cile ed ex presidente del Consiglio episcopale latinoamericano, Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay, Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, Sean Patrick O'Malley, cappuccino e arcivescovo di Boston, George Pell, arcivescovo di Sydney. Il segretario è Marcello Semeraro, vescovo di Albano. Il 28 settembre, "dopo matura riflessione", papa Francesco mediante un chirografo, ha istituito tale gruppo di cardinali "come un «Consiglio di Cardinali»".[124] La prima riunione si è svolta dal 1º al 3 ottobre.[125][126]
Il 2 luglio 2014 entra a far parte del Consiglio il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato.[127]


Il 27 giugno 2015 è stata istituita la Segreteria per la comunicazione con il compito di "rispondere all'attuale contesto comunicativo, caratterizzato dalla presenza e dallo sviluppo dei media digitali, dai fattori della convergenza e dell’interattività" e anche di ristrutturare complessivamente, attraverso un processo di riorganizzazione e di accorpamento, "tutte le realtà che, in diversi modi, fino ad oggi, si sono occupate della comunicazione", al fine di "rispondere sempre meglio alle esigenze della missione della Chiesa".


Il 15 agosto 2016 è stato costituito il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, in cui sono confluiti il Pontificio consiglio per la famiglia e il Pontificio consiglio per i laici.


Il 17 agosto 2016 è stato costituito il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale in cui sono confluiti quattro Pontifici consigli: giustizia e pace, Cor Unum, pastorale per i migranti e gli itineranti e pastorale per gli operatori sanitari.[128]


La riforma dello IOR


Il 24 giugno 2013 papa Francesco ha istituito "una Pontificia commissione referente sull'Istituto per le opere di religione che raccolga puntuali informazioni sulla posizione giuridica e sulle varie attività dell'Istituto al fine di consentire, qualora necessario, una migliore armonizzazione del medesimo con la missione universale della Sede Apostolica". Questa commissione, composta da cinque membri e presieduta dal cardinale Raffaele Farina, ha la facoltà di accedere a "documenti, dati e informazioni necessari allo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali" anche se coperti da segreto d'ufficio.


Tale commissione, una volta terminate le indagini, dovrà consegnare al Papa una relazione conclusiva. Oltre al presidente Farina, fanno parte della commissione il cardinale camerlengo Jean-Louis Tauran (che fa parte anche della commissione cardinalizia di controllo dello IOR), la professoressa Mary Ann Glendon, come coordinatore monsignor Juan Ignacio Arrieta Ochoa de Chinchetru e nella qualità di segretario monsignor Peter Bryan Wells.[129]


Il 28 novembre 2013, papa Francesco ha nominato suo segretario particolare monsignor Alfred Xuereb, delegato per la Pontificia commissione referente sullo IOR.


Il 15 gennaio 2014 ha rinnovato, per il successivo quinquennio, la Commissione cardinalizia di vigilanza dell'Istituto per le opere di religione, che risulta ora composta dai cardinali Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, Thomas Christopher Collins, arcivescovo di Toronto, Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, Santos Abril y Castelló, arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore e da Pietro Parolin, Segretario di Stato.[130]


La riforma del Codice Penale vaticano




Papa Francesco in papamobile saluta i fedeli in piazza San Pietro


L'11 luglio 2013 il Papa ha varato, con un motu proprio entrato in vigore il 1º settembre 2013, una serie di misure che riformano il Codice Penale vaticano, adeguandolo alle normative internazionali e modificando la legislazione vaticana, di fatto ferma al Codice Zanardelli, se si eccettuano alcune modifiche (quali ad esempio lo spaccio di sostanze stupefacenti), per le quali le autorità vaticane hanno dovuto cercare altre fonti nel loro ordinamento giuridico[131]. È stata abolita la pena dell'ergastolo, sostituita dalla pena della reclusione da 30 a 35 anni, e sono stati dichiarati reati la tortura, i "delitti contro i minori" (vendita, prostituzione, arruolamento e violenza sessuale), la pedopornografia e la detenzione di materiale pedopornografico, gli atti sessuali con minori, i "delitti contro l'umanità" (genocidio e apartheid); sono inoltre state inasprite le pene per i reati di corruzione. Con il motu proprio l'imputato è presunto innocente fino a sentenza definitiva e sono stati regolamentati i criteri per l'estradizione.


Le disposizioni della riforma si applicheranno non solo allo Stato della Città del Vaticano, ma anche all'ambito della Santa Sede, in maniera da rendere perseguibili da parte degli organi giudiziari vaticani anche i reati commessi al di fuori dello Stato[132].


La riforma economica della Santa Sede


Il 18 luglio 2013 ha istituito una commissione referente che dovrà raccogliere informazioni sulle questioni economiche che interessano la Santa Sede. I membri della Commissione sono laici, esperti di "materie giuridiche, economiche, finanziarie e organizzative", già consulenti o revisori di istituzioni economiche vaticane o ecclesiastiche. Unico ecclesiastico è il segretario. Gli otto membri sono: Joseph F.X. Zahra, che ne è il presidente, monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda (segretario della Prefettura degli Affari Economici), Jean-Baptiste de Franssu, Enrique Llano, Jochen Messemer, Francesca Immacolata Chaouqui, Jean Videlain-Sevestre e George Yeo.[133]


Il 24 febbraio 2014 sono stati istituiti la Segreteria per l'economia e il Consiglio per l'economia, con il compito di armonizzare le politiche di controllo riguardo alla gestione economica della Santa Sede e della Città del Vaticano.


Il 2 novembre 2015 monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui vengono arrestati dalla Gendarmeria Vaticana perché implicati nella divulgazione di documenti riservati riguardanti gravi scandali finanziari all'interno della Chiesa.[134][135]


La riforma della pena di morte nel catechismo



Nell'agosto 2018 Bergoglio fa eliminare la pena di morte dal Catechismo tramite la revisione dell'articolo numero 2267.[136][137]









«Per molto tempo il ricorso alla pena di morte da parte della legittima autorità, dopo un processo regolare, fu ritenuta una risposta adeguata alla gravità di alcuni delitti e un mezzo accettabile, anche se estremo, per la tutela del bene comune. Oggi è sempre più viva la consapevolezza che la dignità della persona non viene perduta neanche dopo aver commesso crimini gravissimi. Inoltre, si è diffusa una nuova comprensione del senso delle sanzioni penali da parte dello Stato. Infine, sono stati messi a punto sistemi di detenzione più efficaci, che garantiscono la doverosa difesa dei cittadini, ma, allo stesso tempo, non tolgono al reo in modo definitivo la possibilità di redimersi»


(Papa Francesco, 2 agosto 2018)


L'impegno per la pace in Siria




Papa Francesco alla finestra del Palazzo Apostolico durante l'Angelus


Papa Francesco ha rivolto, durante l'Angelus del 1º settembre 2013, un appello universale per la pace al fine di evitare iniziative militari in Siria. Nel condannare l'uso di armi chimiche nella guerra civile siriana, ha affermato:






«C'è un giudizio di Dio e della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire. Esorto la comunità internazionale a iniziative basate sul dialogo e sul negoziato.[138]»



Per rafforzare l'impegno per la pace nel mondo, Bergoglio ha quindi indetto una giornata di digiuno e preghiera per il successivo 7 settembre[138][139].


L'iniziativa per la pace è stata inoltre affiancata, a livello diplomatico, da una lettera rivolta ai leader del G20 in riunione a San Pietroburgo e dall'illustrazione di un piano di riconciliazione in tre punti agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede[140].



La tutela dell'ambiente


Nell'omelia della messa inaugurale del pontificato, il papa ha richiamato l'esempio di san Francesco di Assisi per invitare tutti ad aver rispetto per ogni creatura di Dio e per l'ambiente in cui viviamo. Nella stessa occasione ha rivolto un appello ai governanti e a tutti gli abitanti del pianeta perché tutelino l'ambiente.[141] La sua seconda enciclica Laudato si' è dedicata in gran parte proprio alle problematiche ambientali.


La lotta alla pedofilia e ai comportamenti sessuali inappropriati nel clero


Il 5 aprile 2013 papa Francesco, ricevendo in udienza l'arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, gli "ha raccomandato che la Congregazione, continuando nella linea voluta da Benedetto XVI, agisca con decisione per quanto riguarda i casi di abusi sessuali, promuovendo anzitutto le misure di protezione dei minori, l'aiuto di quanti in passato abbiano sofferto tali violenze, i procedimenti dovuti nei confronti dei colpevoli, l'impegno delle Conferenze episcopali nella formulazione e attuazione delle direttive necessarie in questo campo tanto importante per la testimonianza della Chiesa e la sua credibilità".[142]


Il 15 maggio 2013, dopo l'appello dell'arcivescovo di Glasgow Philip Tartaglia, papa Francesco ha allontanato il cardinale scozzese Keith O'Brien. Per l'arcivescovo emerito di Saint Andrews ed Edimburgo è stato previsto l'abbandono della Scozia e il ritiro per un percorso di penitenza e preghiera.[143] Il cardinale O'Brien si era dimesso in febbraio dopo che alcuni quotidiani britannici avevano pubblicato denunce di comportamenti sessuali inappropriati nei confronti di tre sacerdoti. Il 20 marzo 2015 la Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato che papa Francesco ha accettato la sua rinuncia ai diritti e alle prerogative del cardinalato previsti dai canoni 349, 353 e 356 del Codice di diritto canonico[144]. O'Brien ha perso così il diritto di partecipare a un eventuale conclave, ai concistori e ad ogni riunione riservata al Sacro Collegio[145].


Il 5 dicembre 2013, il cardinale Sean Patrick O'Malley ha annunciato che, su proposta del Consiglio dei Cardinali, il papa ha approvato l'istituzione di una Commissione per la protezione dei fanciulli; l'istituzione ufficiale è avvenuta il 22 marzo 2014.[146]


Nonostante questo, il 5 febbraio 2014, le Nazioni Unite hanno chiesto che il Vaticano "rimuova immediatamente" tutti i sacerdoti riconosciuti colpevoli o sospettati di abusi su minori e li denunci alle autorità.[147][148]


L'11 aprile 2014, nel corso dell'udienza all'Ufficio Internazionale Cattolico dell'Infanzia, papa Francesco ha confermato l'impegno nella lotta contro la pedofilia e ha chiesto perdono per gli abusi commessi sui minori da parte dei sacerdoti:






«Mi sento chiamato a farmi carico di tutto il male che alcuni sacerdoti – abbastanza, abbastanza in numero, ma non in proporzione alla totalità - a farmene carico e a chiedere perdono per il danno che hanno compiuto, per gli abusi sessuali sui bambini. La Chiesa è cosciente di questo danno. È un danno personale e morale loro, ma di uomini di Chiesa. E noi non vogliamo compiere un passo indietro in quello che si riferisce al trattamento di questo problema e alle sanzioni che devono essere comminate. Al contrario, credo che dobbiamo essere molto forti.[149]»



Viaggi apostolici




Papa Francesco nelle Filippine, gennaio 2015






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Lo stesso argomento in dettaglio: Viaggi apostolici di papa Francesco.

Papa Francesco ha effettuato viaggi apostolici in 7 paesi continentali: in Albania, Turchia, Grecia, Bosnia ed Erzegovina, Polonia (per la XXXI Giornata mondiale della gioventù), Svezia e Portogallo. Sono 25 i viaggi apostolici intercontinentali: Brasile (per la XXVIII Giornata mondiale della gioventù), Giordania, Palestina, Israele, Corea del Sud, Filippine e Sri Lanka, Ecuador, Bolivia e Paraguay, Cuba e Stati Uniti d'America, Messico, Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana, Armenia, Georgia e Azerbaigian, Egitto, Colombia, Birmania, Bangladesh, Cile e Perù. Sono numerose inoltre visite apostoliche in Italia e le visite pastorali nella diocesi di Roma.


Canonizzazioni e beatificazioni




Papa Francesco durante la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II






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Lo stesso argomento in dettaglio: Canonizzazioni celebrate da Francesco e Beatificazioni del pontificato di Francesco.

Il 12 maggio 2013, accogliendo la determinazione di Benedetto XVI espressa l'11 febbraio dello stesso anno, ha canonizzato Antonio Primaldo e i suoi compagni martiri di Otranto, una suora colombiana (suor Laura di Santa Caterina da Siena) e un'altra messicana (suor María Guadalupe García Zavala).[150]


Nel concistoro ordinario pubblico del 30 settembre 2013 aveva fissato per il 27 aprile 2014 la data della canonizzazione dei predecessori Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.[151] Alla cerimonia era presente Benedetto XVI, il papa emerito, che ha concelebrato con papa Francesco la canonizzazione.[152]



Concistori ordinari pubblici, per la creazione di nuovi cardinali






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Lo stesso argomento in dettaglio: Concistori di papa Francesco.

Papa Francesco ha presieduto il suo primo concistoro il 22 febbraio 2014, nel corso del quale ha nominato 19 cardinali (di cui 16 elettori), provenienti da 15 differenti paesi.[153]


Nel suo secondo concistoro, il 14 febbraio 2015, papa Francesco ha nominato venti cardinali (di cui 15 elettori), originari di 18 diversi paesi.


Il 19 novembre 2016, nel terzo concistoro da lui presieduto, papa Francesco ha creato tredici nuovi cardinali elettori e quattro ultraottantenni, provenienti da 14 differenti paesi.[154]


Durante il suo quarto concistoro, tenutosi il 28 giugno 2017, papa Francesco ha creato cinque nuovi cardinali, tutti elettori, originari di cinque paesi diversi. Quattro di essi provengono da un paese che non aveva mai avuto cardinali in precedenza.


Il Giubileo straordinario




Papa Francesco apre la porta santa, inaugurando il Giubileo della misericordia






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Lo stesso argomento in dettaglio: Giubileo straordinario della misericordia.

L'11 aprile 2015, durante la celebrazione dei primi vespri della Domenica della Divina Misericordia, ha indetto ufficialmente, con la lettura e la consegna della bolla pontificia Misericordiae Vultus, un giubileo straordinario dedicato alla misericordia. Tale evento ha avuto inizio l'8 dicembre 2015 ed è terminato il 20 novembre 2016.[155][156]


La misericordia


Papa Francesco, in particolare durante il giubileo straordinario, ha voluto porre un accento specifico sul potente messaggio di Gesù Cristo sulla misericordia.[157]


Già da cardinale, il futuro papa riteneva nel pensiero delle sue pubblicazioni che la moralità cristiana non dovesse essere un titanico sforzo di volontà, bensì una risposta alla misericordia di Dio. Non è quindi per lui questione di non sbagliare mai, ma di saper riconoscere il proprio errore e risollevarsi ed in questo la moralità cristiana rappresenta un'autentica rivoluzione.[158] Commentando il passo evangelico di Gesù e della donna adultera, papa Francesco ha ribadito il fatto che Dio non si dimentica mai dell'uomo, ma non si dimentica nemmeno di continuare a ricordargli l'importanza di chiedere perdono.[159] Per l'enfasi posta nella misericordia, molti sono ritornati al cristianesimo e ad accostarsi al sacramento della confessione, risultato di quello che molti hanno definito "effetto papa Francesco".[160][161] Ad ogni modo questo stesso pensiero del pontefice sembre non aver sortito il medesimo effetto nel calo delle vocazioni sacerdotali in seno alla chiesa, ed in particolare nell'ordine dei gesuiti.[162]


Il portavoce vaticano Greg Burke disse all'epoca del giubileo della misericordia che l'enfasi posta da papa Francesco sul tema della misericordia si sarebbe estesa “persino a quanti siano colpevoli dei peggiori crimini.”[163]


Documenti e opere


Encicliche




  • Lumen fidei è la prima enciclica di papa Francesco, pubblicata il 29 giugno 2013, nell'anno della fede. Il testo della lettera enciclica è stato iniziato da papa Benedetto XVI, per completare la trilogia dedicata alle tre virtù teologali. Questa lettera enciclica è stata consegnata da Benedetto XVI al suo successore Francesco, che ne ha esteso e firmato il lavoro.[164][165][166]


  • Laudato si' è la seconda enciclica ed è dedicata all'ambiente.[167] Le prime due parole sono una citazione del Cantico delle Creature di San Francesco di Assisi.[168][169][170] L'enciclica, pur essendo stata resa pubblica il 18 giugno 2015, riporta la data del 24 maggio, solennità di Pentecoste.


Esortazioni apostoliche




  • Evangelii gaudium, sull'annuncio del Vangelo nel mondo attuale (24 novembre 2013).[171]


  • Amoris laetitia, sull'amore all'interno del nucleo familiare (19 marzo 2016).[172]


  • Gaudete et Exsultate, sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo (9 aprile 2018).


Motu proprio




  • Sulla giurisdizione degli organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano in materia penale (11 luglio 2013).[173]


  • Per la prevenzione ed il contrasto del riciclaggio, del finanziamento del terrorismo e della proliferazione di armi di distruzione di massa (8 agosto 2013).[174]


  • Nuovo Statuto dell'Autorità di Informazione Finanziaria (15 novembre 2013).[175]


  • Fidelis dispensator et prudens, per la costituzione di una nuova struttura di coordinamento degli affari economici e amministrativi della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano (24 febbraio 2014).[176]


  • Maiorem hac dilectionem, lettera apostolica in forma di motu proprio sull'offerta della vita.[177]



Relazioni con le altre comunità religiose


Il dialogo con la Chiesa ortodossa




Papa Francesco e il patriarca Bartolomeo I nella Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme


Già l'episcopato di Bergoglio a Buenos Aires era stato caratterizzato da una forte volontà di dialogo e reciproco rispetto con la Chiesa ortodossa. Il vescovo Giovanni, della Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia e residente a Buenos Aires, ha affermato che era abitudine del cardinale Bergoglio partecipare alla liturgia del Natale ortodosso nella città argentina.[178] Alla messa d'inaugurazione del ministero petrino di papa Francesco, inoltre, ha voluto essere presente, per la prima volta dopo lo scisma del 1054, il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. I due si sono incontrati dapprima in udienza privata e, poi, nella giornata del 20 marzo in occasione dell'incontro con i delegati fraterni delle altre confessioni cristiane e delle altre religioni. In questa occasione papa Francesco si è rivolto al patriarca Bartolomeo definendolo "fratello Andrea", in riferimento al rapporto di parentela tra gli apostoli Pietro e Andrea dei quali il papa e il patriarca di Costantinopoli sono gli ideali successori.[179]
Nello stesso incontro del 20 marzo, il pontefice ha incontrato anche il metropolita Hilarion di Volokolamsk, che ha soggiornato dal 18 marzo nella Domus Sanctae Marthae, dove risiede anche il papa con il quale aveva già avuto occasione di avere altri incontri, in rappresentanza del patriarca di Mosca e di tutte le Russie Cirillo I. Hilarion ha fatto, quindi, dono al papa di un'icona rappresentante la Madonna dell'Umiltà, successivamente donata da papa Francesco al pontefice emerito Benedetto XVI in occasione del loro incontro a Castel Gandolfo.[179]


Il 25 marzo 2013 il patriarca Bartolomeo I, in un incontro all'università Kadir Has di Istanbul, ha espresso «la possibilità per le prossime generazioni di vedere le Chiese di Oriente e d'Occidente riunite». Bartolomeo I ha inoltre manifestato la sua sorpresa per l'invito del papa, in occasione del suo arrivo a Roma per la messa d'inaugurazione del ministero petrino del pontefice, alla cena con i cardinali che Francesco ha voluto benedisse. Durante l'incontro i due hanno avuto modo di parlare non solo di questioni legate all'ecumenismo ma anche di temi di attualità quali l'ambiente e la povertà.[180]


Il 12 febbraio 2016 Francesco è il primo papa ad incontrare un patriarca della Chiesa ortodossa russa dopo quasi mille anni dal Grande Scisma, incontrandosi con Cirillo I a L'Avana, a Cuba, per firmare una dichiarazione comune.[181][182]


Il dialogo con la Chiesa ortodossa copta


A quarant'anni esatti dall'incontro tra papa Paolo VI e Shenuda III, il papa ha ricevuto in Vaticano il 10 maggio 2013 Tawadros II, papa dei copti ortodossi, allo scopo di rafforzare i legami di amicizia e di promuovere il dialogo ecumenico tra le due confessioni cristiane. L'incontro si è concluso con un momento di preghiera e con l'invito al papa, da parte di Tawadros, a visitare l'Egitto. Papa Francesco si è recato in visita in Egitto in occasione del viaggio apostolico dell'aprile 2017, venendo calorosamente accolto da Tawadros e dalla comunità copta ortodossa.


Il dialogo con i musulmani


Nel corso dell'Angelus dell'11 agosto 2013, il Pontefice rivolge un saluto all'intera comunità musulmana, definendoli come "nostri fratelli" e invitando cristiani e musulmani all'impegno per un maggior rispetto reciproco rafforzando il dialogo interreligioso, specialmente attraverso l'educazione delle nuove generazioni nel rapporto fra le due religioni.[183]


Controversie


Controversie col mondo politico


Francesco ha avuto dei contrasti col presidente statunitense Donald Trump[184] e con alcuni critici che hanno realizzato dei confronti tra i due.[185][186]


Nella crisi venezuelana, Francesco non ha apertamente denunciato gli atti di Nicolás Maduro, malgrado le reiterate richieste da parte dei vescovi locali, apertamente schierati contro il presidente. I critici di papa Francesco hanno sollevato a tal proposito delle sommesse simpatie ideologiche per Maduro e per i suoi alleati di sinistra, come ad esempio Evo Morales.[187]


Rapporti con la dittatura argentina


L'Argentina è stata governata dal 1976 al 1983 da una dittatura militare e questo ha aperto un dibattito sui rapporti che Bergoglio (all'epoca padre provinciale dei Gesuiti argentini) ha intrattenuto con la giunta militare. Sebbene si sia adoperato per salvare persone dalle torture,[188] egli fu accusato dall'avvocato Marcello Parrilli[189] di avere avuto responsabilità in relazione al rapimento, nel 1976, di due sacerdoti gesuiti della sua provincia religiosa ostili al regime, Orlando Yorio e Francisco Jalics.[75][190] Tale accusa è stata smentita da uno dei due sacerdoti rapiti, padre Francisco Jalics[191] e non ha trovato riscontri in sede giudiziaria[75][192]. In relazione a questa vicenda,[193] Bergoglio ha testimoniato di aver incontrato Emilio Massera e Jorge Videla con l'obiettivo di ottenere la liberazione dei due religiosi.[75][194]


L'episodio è citato in un libro del giornalista investigativo ed ex militante del gruppo guerrigliero di estrema sinistra dei Montoneros, Horacio Verbitsky, pubblicato nel 2005.[195][196] A livello mediatico l'ipotesi è stata risollevata dopo l'elezione di Bergoglio a pontefice e anche Verbitsky ha espresso pubblicamente la preoccupazione e la frustrazione di quanti, in Argentina, sono estremamente critici nei confronti dell'operato di Bergoglio al tempo della guerra sporca e delle posizioni che ha assunto in seguito.[197]


La Santa Sede ha respinto tutte le accuse, sostenendo che provengono da una "sinistra anticlericale" (con riferimento al libro di Verbitsky), che mai vi furono accuse credibili nei confronti di Bergoglio (che fu interrogato come persona informata dei fatti senza essere mai imputato) e che egli le negò in modo documentato.[198]


Pérez Esquivel, che ha vinto il premio Nobel per la pace per le denunce contro gli abusi della dittatura militare, ha difeso Bergoglio dalle accuse di complicità.[199][200][201] Anche il presidente dell'Associazione 24 marzo, Jorge Ithurburu, ha smentito le ipotesi di collusione di Bergoglio con il regime.[202][203][204][205] Perplessità, invece, sono state espresse dall'attivista argentina Estela Barnes de Carlotto, presidente dell'associazione Nonne di Plaza de Mayo.[202]


Il presidente della Corte suprema di Giustizia argentina, Ricardo Lorenzetti, in un'intervista al quotidiano La Nación, ha chiarito che Bergoglio «è una persona assolutamente innocente» e non è stato sospettato di nessuna complicità nelle violazioni dei diritti umani commesse durante la dittatura militare.[206]



Controversie sulla sessualità e sulla morale


Il papa ha ricevuto delle critiche sin dal 2013 per essere apparso al balcone di Piazza San Pietro assieme a Godfried Danneels nella sua presentazione iniziale, come pure per le nomine concesse a questi dal pontefice in seguito.[207] Danneels era stato infatti in precedenza ridotto al silenzio per crimini sessuali commessi da alcuni sacerdoti. Anche nel 2014 la riabilitazione di padre Mauro Inzoli, sconsacrato nel 2012 per abusi sui minori, ha sollevato delle critiche.[208]


La difesa di Juan Barros Madrid


Nel 2011 il sacerdote cileno Fernando Karadima, dopo un processo della Congregazione per la dottrina della fede, viene condannato a ritirarsi a una vita di preghiere e penitenze perché trovato colpevole riguardo alle accuse di pedofilia accumulatesi durante il suo sacerdozio. Juan Barros Madrid, che per 30 anni è stato al fianco di Karadima di cui è intimo amico, tanto da venir accusato di esser stato suo complice e di aver coperto gli abusi, viene successivamente nominato vescovo di Osorno: questo scatena la protesta di una parte della società civile e della politica cilena, tanto che scontri si verificano di fronte alla sua diocesi. Una ventina di parlamentari cileni chiede allora a Papa Francesco di sospendere la sua nomina, ma ciò non avviene. Il Papa, discutendo della questione di fronte a un gruppo di turisti in piazza San Pietro, lo difende:






«La Chiesa ha perso la libertà, lasciandosi riempire la testa dai politici e accusando un vescovo senza avere nessuna prova, dopo vent'anni di servizio. Quindi, pensate con la testa e non vi lasciate prendere per il naso da tutti i sinistrorsi che hanno messo in piedi questa cosa - e spiega - l'unica accusa contro questo vescovo è stata screditata dalla Corte di Giustizia. Quindi, per favore non perdete la serenità. Voi soffrite sì, ma perché siete sciocche, perché non aprite il vostro cuore a quello che dice Dio e vi lasciate trasportare da questi spropositi che dice tutta questa gente. Io sono il primo a giudicare e castigare chi è accusato di reati simili, ma in questo caso non c’è neanche una prova. Di cuore ve lo dico. Non vi lasciate prendere per il naso da questi che cercano scontri.»



Juan Carlos Claret, uno degli organizzatori della protesta, riguardo alle dichiarazioni del Papa ha detto che esse non hanno fatto altro che aggravare il loro malcontento. L'inchiesta della Corte di Giustizia cilena è in realtà ancora in corso.[209][210]


L'8 aprile 2018, in una lettera inviata ai vescovi del Cile, il Papa riconosce di essere "incorso in gravi errori di valutazione e percezione della situazione, in particolare per mancanza di informazioni veritiere ed equilibrate".


Il 18 maggio 2018, dopo tre giorni di incontri con il Papa in Vaticano, i vescovi del Cile chiedono perdono per i gravi errori e le omissioni da loro commessi e comunicano che "tutti noi vescovi presenti a Roma, per iscritto, abbiamo rimesso i nostri incarichi nelle mani del Santo Padre, affinché decida Lui liberamente per ciascuno di noi".



Il rifiuto dell'ambasciatore francese gay Laurent Stefanini


Nell'aprile del 2015 il Vaticano rifiuta la nomina, da parte del governo francese, del diplomatico Laurent Stefanini come nuovo ambasciatore presso la Santa Sede, in quanto gay dichiarato. Il ruolo di ambasciatore francese resta così vacante per oltre un anno fino al maggio 2016, quando Stefanini viene trasferito all'Unesco e viene nominato come nuovo ambasciatore - accettato dal Vaticano - Philippe Zeller, non omosessuale. Questo avviene nonostante le dichiarazioni di papa Francesco in merito al non giudicare i gay: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?».[211]
Laurent Stefanini - considerato persona riservata, di grande cultura e molto qualificata nel proprio lavoro - non ha mai fatto outing né parlato pubblicamente del proprio orientamento sessuale e, inoltre, aveva ottenuto la precedente approvazione della Conferenza episcopale francese. La Francia, per oltre un anno, si rifiuta di presentare un'altra nomina e il ministero degli Esteri francese chiede, inutilmente, il rispetto della vita privata del diplomatico, il quale - in un colloquio privato con papa Francesco, nell'aprile 2015 in Vaticano - ha conferma del mancato gradimento per la sua candidatura.
Un caso analogo era già avvenuto nel 2008, sempre per l'incarico di ambasciatore francese presso la Santa Sede; il posto rimase vacante per quasi un anno, visti i candidati non graditi al Vaticano: un luterano, un divorziato e, anche allora, un gay dichiarato.[212][213][214][215][216]



I funerali solenni del cardinale Bernard Law, protettore di sacerdoti pedofili


Tra molte polemiche, il 21 dicembre 2017 vengono celebrate in San Pietro, presiedute da papa Francesco, le esequie solenni del cardinale Bernard Francis Law - morto a 86 anni a Roma e successivamente tumulato nella basilica di Santa Maria Maggiore - con la partecipazione di tutti i cardinali presenti a Roma, di diversi ambasciatori presso la Santa Sede e del segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin.
Il cardinale Law fu - agli inizi degli anni duemila, quando era arcivescovo di Boston negli Stati Uniti - al centro di un caso di pedofilia su vasta scala, rendendosi colpevole di aver protetto un gran numero di sacerdoti pedofili, nascondendoli e spostandoli di sede; cercò poi di mantenere nascosti questi crimini, fino a quando vennero portati alla luce grazie al lavoro di indagine dei giornalisti del Boston Globe, per questo premiati con il Pulitzer. Nel 2002, il cardinale Law fu costretto a dimettersi e venne allontanato dalla sede di Boston ma, nel 2004, fu trasferito a Roma e nominato arciprete della basilica di Santa Maria Maggiore, una delle più importanti al mondo e che gode del diritto di extraterritorialità, mettendo anche al riparo l'alto prelato da qualunque eventuale procedimento giudiziario degli Stati Uniti; oltre a ciò, il cardinale Law venne nominato membro di sei congregazioni, tra cui quella del Pontificio consiglio per la famiglia.
I solenni funerali del cardinale Bernard Law - per il quale papa Francesco ha elevato «preghiere per il riposo della sua anima» perché «il Signore, ricco di misericordia, possa accoglierlo nella sua pace eterna» - e la successiva tumulazione nella prestigiosa basilica di Santa Maria Maggiore[217] hanno provocato la protesta delle vittime degli abusi e dei loro famigliari, a cui Bergoglio non ha peraltro rivolto alcun messaggio durante la funzione.
È stato anche osservato come papa Francesco non abbia, invece, partecipato ai funerali, avvenuti pochi mesi prima, di due cardinali - Joachim Meisner, arcivescovo emerito di Colonia, morto il 5 luglio 2017 e Carlo Caffarra arcivescovo emerito di Bologna, morto il 6 settembre 2017 - che erano tra i firmatari dei dubia nel settembre 2016, ovvero la richiesta di chiarimenti in merito ai punti ambigui dell'esortazione apostolica Amoris laetitia dello stesso pontefice; papa Francesco non risponderà mai a tali quesiti e si rifiuterà anche di ricevere i firmatari di questo documento.[218][219][220][221][222]


I diplomatici richiamati in Vaticano e sottratti al processo in uno stato estero


Altre critiche alla "tolleranza zero" per i pedofili, annunciata da papa Francesco, arrivano nell'estate del 2017 in merito al caso del monsignor Carlo Alberto Capella - senior member diplomatico, ovvero diplomatico di alto livello, della Santa Sede accreditato a Washington - accusato di aver scaricato e diffuso immagini pornografiche di bambini e adolescenti mentre visitava un luogo di culto a Windsor, in Canada, nel periodo tra il 24 e il 27 dicembre 2016. Il 21 agosto 2017 viene notificata al monsignor Capella, dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America, per via diplomatica, la possibile violazione delle norme in materia di immagini pedopornografiche e, contestualmente, tale Dipartimento chiede al Vaticano di rimuovere l'immunità diplomatica dell'alto prelato, richiesta respinta tre giorni dopo dalla Santa Sede che farà invece subito rientrare il diplomatico a Roma. In merito, nel settembre 2017, la polizia canadese - vista la gravità delle prove - emette un mandato di arresto per il monsignore; secondo molte fonti giornalistiche, anche se smentito dalla Santa Sede, il Canada si vede poi negare l'estradizione del prelato da parte del Vaticano, che intende invece svolgere internamente il suo processo. La possibilità di gestire un processo all'interno del Vaticano permette - a differenza di quanto avverrebbe in un tribunale ordinario di uno stato estero - di mantenere una certa riservatezza e un maggiore controllo mediatico, a scapito della trasparenza, oltre che un trattamento potenzialmente più favorevole nei confronti dell'imputato.[223][224][225][226][227][228]
Un caso analogo era capitato nel settembre 2013 - sempre durante il pontificato di papa Francesco - per il diplomatico polacco, accreditato nella Repubblica Dominicana, monsignor Józef Wesołowski, accusato dalle autorità dominicane di adescamento e rapporti sessuali con ragazzi adolescenti[229], oltre alla detenzione di materiale pedopornografico; anche Wesołowski, dopo essersi reso irreperibile alle autorità dominicane, venne subito richiamato in Vaticano e ospitato presso il Collegio dei Penitenzieri - lo stesso palazzo, di fronte Casa Santa Marta, la residenza di Papa Francesco, che ospiterà poi anche monsignor Carlo Alberto Capella - in attesa di processo, che però non venne celebrato a causa del decesso improvviso del monsignore il 27 agosto 2015, per infarto, secondo la Sala stampa della Santa Sede. Anche nel caso di Wesołowski, nel giugno 2014, la Polonia - così come la Repubblica Dominicana, che, come dichiarato dal procuratore distrettuale Berenice Reynoso, avrebbe voluto svolgere il processo presso i propri tribunali - chiese l'estradizione del prelato, ottenendo però un rifiuto dalla Santa Sede e - mentre il procuratore distrettuale di Varsavia Przemyslaw Nowak commentava che «monsignor Wesołowski è un cittadino del Vaticano e la legge vaticana non ne consente l'estradizione» - il Vaticano, da parte sua, smentiva anche qui di aver effettuato tale richiesta.[230][231][232][233][234][235][236][237][238]


Le critiche alla Pontificia commissione per la tutela dei minori


Il 22 marzo del 2014 venne istituita da papa Francesco la "Pontificia commissione per la tutela dei minori", composta da otto membri iniziali - tra i quali l'irlandese Marie Collins, una vittima di abusi e la francese Catherine Bonnet, studiosa di psicologia e psichiatria infantile - al fine di arginare il dilagante fenomeno della pedofilia clericale. Tale organo fu anche considerato la risposta al duro atto d'accusa nei confronti del Vaticano, da parte della Commissione ONU per i diritti dei minori di Ginevra, il 5 febbraio 2014, in merito agli abusi dei preti pedofili su decine di migliaia di minori; in questo documento si evidenziava come la Chiesa avesse sistematicamente violato la Convenzione sui Diritti dell'infanzia e come "la Santa Sede non abbia riconosciuto l'estensione dei crimini commessi, che non abbia preso le misure necessarie per affrontare i casi di abusi sessuali sui bambini e per proteggerli e che abbia adottato politiche e pratiche che hanno condotto alla continuazione degli abusi ed all'impunità dei responsabili" e, inoltre, come i responsabili degli abusi siano stati spostati di parrocchia in parrocchia "in un tentativo di coprire questi crimini"; infine, la Commissione ONU sottolineava come la denuncia di tali crimini sia stata fortemente ostacolata dalla Chiesa "a causa di un codice del silenzio imposto su tutti i membri del clero sotto la pena della scomunica".[239][240][241]
Nel corso degli anni seguenti alla sua istituzione, la "Pontificia commissione per la tutela dei minori" è stata oggetto di una serie di defezioni dei propri membri, seguite da polemiche e critiche sull'effettiva utilità della stessa. Il 6 febbraio 2016 si dimette, infatti, Peter Saunders - attivista inglese nella lotta contro la pedofilia e vittima di abusi da bambino - che critica l'impotenza della Commissione nei confronti del cardinale George Pell, ex arcivescovo di Sydney, che aveva protetto molti sacerdoti pedofili in Australia, il quale non rispondeva alle richieste di comparizione dei tribunali australiani inviando certificati medici da Roma; Saunders chiedeva anche le "immediate dimissioni" del cardinale Pell dagli "importanti incarichi" in Vaticano. George Pell, infatti, era stato accusato nel 2012 di aver insabbiato diversi casi di abusi in Australia e poi nel luglio 2016 di atti di pedofilia commessi da lui stesso ancora in Australia, per i quali verrà incriminato nel giugno 2017; il cardinale, da sempre difeso da papa Francesco, fu quindi spostato in Vaticano nel 2014 per coprire il prestigioso incarico di prefetto degli Affari economici del Vaticano, oltre ad essere inserito nel Consiglio dei cardinali istituito da papa Bergoglio nel 2013, il cosiddetto C9, costituito da nove cardinali con funzione consultiva del pontefice.[242][243]
Il primo marzo 2017 si dimette anche Marie Collins - irlandese, molestata quando era tredicenne da un cappellano in ospedale - che denuncia come il lavoro della "Pontificia commissione per la tutela dei minori" venga vanificato o respinto dagli stessi Dicasteri della Curia romana, come ad esempio per la semplice proposta di dover rispondere alle lettere inviate al Vaticano dalle vittime di abusi oppure per la richiesta di istituire un tribunale per giudicare i vescovi negligenti nel perseguire questi crimini.[244][245]
Il 23 febbraio 2018 è la psichiatra infantile francese Catherine Bonnet - specialista nella cura di minorenni vittime di violenze sessuali - che lascia la "Pontificia commissione per la tutela dei minori", denunciando come la stessa non sia riuscita a perseguire gli intenti dichiarati e rilevando anche come il mancato obbligo di denuncia nei confronti dei sacerdoti pedofili e il segreto pontificio sui religiosi indagati di abusi siano ostacoli insormontabili, per rimuovere i quali fu fatta una specifica richiesta a papa Francesco che non diede però alcuna risposta. La Bonnet lamentava, inoltre, che le vittime non hanno accesso agli elementi della procedura, che "quando inviano lettere, noi non rispondiamo" e, infine, il fatto che il Papa "non è mai venuto alle nostre riunioni interne".[246]


Controversie teologiche



Critiche all'enciclica Laudato si'






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Lo stesso argomento in dettaglio: Laudato si' § Critiche.

L'enciclica Laudato si' ha destato critiche sul piano teologico per una presunta ripresa delle teorie evoluzionistiche di Pierre Teilhard de Chardin e per un presunto tentativo di svincolare totalmente il nesso fra Natura e Scrittura (La Rivelazione della Parola) e conseguentemente riduzione del Male alla volontà di potenza dell'uomo, facendogli perdere così il suo significato metafisico, essenziale nella prospettiva metafisico-religiosa del cristianesimo.[247]



Critiche all'esortazione apostolica Amoris laetitia






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Lo stesso argomento in dettaglio: Amoris laetitia e Dubia (Amoris laetitia).

Sul piano teologico, le principali controversie su papa Francesco sono scoppiate con la pubblicazione dell'esortazione apostolica Amoris laetitia. Quattro cardinali hanno formalmente chiesto a papa Francesco delle chiarificazioni, in particolare sulla concessione della comunione ai divorziati risposati civilmente o conviventi. I cardinali hanno sottoposto cinque dubia (dubbi) con risposta sì/no. Francesco si è rifiutato di rispondere — mossa che il cardinale britannico Vincent Nichols ha indicato come "assolutamente legittima" in quanto "entrare in quel campo sarebbe oggi come un passo indietro rispetto alle cose che vuole aiutarci a comprendere, in quello che dobbiamo rispondere alla gente nel percorso verso Dio che non è semplicemente un applicare una legge."[248] Forti divergenze d'interpretazione si sono presentate tra i vescovi. Alcuni vescovi hanno delineato delle linee guida per le loro diocesi insistendo affinché i divorziati risposati rimangano comunque esclusi dall'assoluzione sacramentale e dall'Eucaristia, mentre altri vescovi hanno aperto la via all'accesso per tutti a questi sacramenti, eventualmente dopo un percorso penitenziale. Il cardinale Gerhard Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha dichiarato che l'Amoris Laetitia debba essere interpretata in linea con la dottrina. Pertanto, secondo il cardinale Müller, i divorziati risposati possono avere accesso ai sacramenti di Riconciliazione e Comunione solo se si astengono dai rapporti sessuali.[249] Papa Francesco, in seguito, ha annunciato che i prefetti dei dicasteri sarebbero stati nominati per un termine di cinque anni, e rimpiazzò il cardinale Müller alla fine del suo mandato nel 2017 con Luis Francisco Ladaria Ferrer.[250] Il cardinale Carlo Caffarra, uno degli autori dei dubia, ha commentato l'Amoris laetitia dicendo che "solo un cieco può negare che vi è una grande confusione, incertezza ed insicurezza nella Chiesa."[251]


Nel febbraio del 2017, in Roma sono apparsi dei manifesti raffiguranti un papa Francesco triste e con un commento contro le azioni intraprese nei confronti dei cattolici conservatori in Vaticano e mettendo in dubbio il suo atteggiamento di misericordia. Secondo la vaticanista Inés San Martín questa è "la prima volta nella memoria di Roma che la città ha visto dei manifesti di tale portata che criticano le politiche intraprese da un papa".[252] Una settimana dopo, viene fatta circolare una finta edizione dell'Osservatore Romano in cui si annuncia trionfalmente la risposta del Papa ai dubia (mai avvenuta).[253] Per tutta risposta, il Consiglio dei cardinali nominato da papa Francesco ha dichiarato il suo "pieno supporto" al pontefice.[254] Nel marzo del 2017, il cardinale Donald Wuerl, interrogato sulle critiche al pontefice, concluse: "Penso che siano solo persone incapaci di vedere oltre il loro naso. Questa visione delle cose si può comprendere solo attraverso un tipo di lente. Ma sia questo pontificato che l'Amoris Laetitia sono multiformi, e si possono comprendere solo attraverso queste lenti, altrimenti non si sarà mai in grado di apprezzarli."[255]


Nell'agosto del 2017 un gruppo conservatore di rappresentanti del clero, accademici e uomini laici di fama, tra i quali l'intellettuale tedesco Martin Mosebach, l'ex Presidente dello IOR, Ettore Gotti Tedeschi, e il vescovo Bernard Fellay, superiore della Fraternità sacerdotale San Pio X, ha siglato e inviato a papa Francesco un documento intitolato Correctio filialis ("Correzione filiale")[256] su quanto scritto da quest'ultimo nell'esortazione apostolica. Il documento, di venticinque pagine, è stato reso pubblico dal settembre dello stesso anno, in quanto gli estensori non avevano ancora ricevuto, a quella data, una replica formale da parte della Santa Sede. In questo documento papa Francesco viene criticato per aver promosso una vera e propria eresia attraverso parole, azioni e omissioni durante il suo pontificato. Questa correzione filiale è un'iniziativa storicamente molto rara: è stata la prima "correzione" ad essere mossa ad un pontefice regnante dall'epoca della pubblica ammonizione di papa Giovanni XXII nel 1333.[257][258]


Junipero Serra proclamato santo


La santificazione del missionario spagnolo Junípero Serra, avvenuta nel settembre 2015, ha sollevato molte critiche a livello internazionale, e particolarmente da parte di alcune comunità di nativi americani.
Accusato da alcuni del genocidio culturale ed etnico della popolazione nativa della California, costretta anche alla conversione forzata e alla schiavitù, Junipero Serra è ancora oggi una figura controversa, tanto che la sua tomba è stata vandalizzata pochi giorni dopo la santificazione.[259][260][261][262][263][264].



Cavalierato ad una attivista dei diritti sull'aborto


Nel 2017 la politica olandese Lilianne Ploumen venne nominata dama di commenda dell'Ordine di San Gregorio Magno.[265] Ploumen, coinvolta nella legislazione a supporto dei diritti di aborto per le donne, credeva che tale onore le fosse stato concesso in occasione della sua visita di stato nel giugno del 2017 come Ministro del Commercio Estero e dello Sviluppo per la Cooperazione.[266] Paloma Garcia-Ovejero, vice-direttore dell'Ufficio Stampa della Santa sede ha dichiarato che "l'onorificenza di San Gregorio Magno che il Santo Padre ha concesso come parte della prassi dello scambio diplomatico di decorazioni tra delegazioni ufficiali in visita tra uno stato ed il governo della città del Vaticano [...] non può essere considerata in alcun modo un appoggio alle politiche pro-aborto e sulla nascita appoggiate dalla signora Ploumen.”[267]


Critiche ai comportamenti


Anche sul suo comportamento ordinario e sulle sue dichiarazioni, al di fuori dei documenti ufficiali come encicliche o esortazioni apostoliche, vengono mosse critiche a papa Francesco dallo stesso mondo cattolico.


Rapporti con i luterani


Fortemente criticate sono le palesi simpatie manifestate dal papa Francesco nei confronti dei luterani. Nello specifico è stata fortemente criticata l'amministrazione della comunione eucaristica in San Pietro a un gruppo di dieci luterani finlandesi il 15 gennaio 2016;[268] critiche sono venute anche per aver voluto installare in Vaticano, nel palazzo Nervi in quell'occasione, un busto di Martin Lutero[268] e per l'emissione di un francobollo delle Poste Vaticane che celebra il riformatore tedesco.[269]



L'elogio ad Emma Bonino[270]


Critiche sono anche giunte a proposito dell'affermazione con la quale papa Francesco ha avuto parole di elogio nei confronti Emma Bonino, storica sostenitrice (anni 1970) della liceità dell'aborto.[271][272][273]



L'affidamento della direzione della redazione argentina de L'Osservatore Romano a un protestante


Polemiche sono state destate dalla decisione di affidare al vecchio amico presbiteriano Miguel Figueroa,[274][275] la responsabilità della redazione argentina de L'Osservatore Romano.[276]


Genealogia episcopale



  • Cardinale Scipione Rebiba

  • Cardinale Giulio Antonio Santori

  • Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.

  • Arcivescovo Galeazzo Sanvitale

  • Cardinale Ludovico Ludovisi

  • Cardinale Luigi Caetani

  • Cardinale Ulderico Carpegna

  • Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni

  • Papa Benedetto XIII

  • Papa Benedetto XIV

  • Papa Clemente XIII

  • Cardinale Bernardino Giraud

  • Cardinale Alessandro Mattei

  • Cardinale Pietro Francesco Galleffi

  • Cardinale Giacomo Filippo Fransoni

  • Cardinale Carlo Sacconi

  • Cardinale Edward Henry Howard

  • Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro

  • Cardinale Antonio Vico

  • Arcivescovo Filippo Cortesi

  • Arcivescovo Zenobio Lorenzo Guilland

  • Vescovo Anunciado Serafini

  • Cardinale Antonio Quarracino

  • Papa Francesco


Successione apostolica



  • Vescovo Horacio Ernesto Benites Astoul (1999)

  • Vescovo Jorge Rubén Lugones, S.J. (1999)

  • Vescovo Jorge Eduardo Lozano (2000)

  • Vescovo Joaquín Mariano Sucunza (2000)

  • Vescovo José Antonio Gentico (2001)

  • Vescovo Fernando Carlos Maletti (2001)

  • Arcivescovo Andrés Stanovnik, O.F.M.Cap. (2001)

  • Cardinale Mario Aurelio Poli (2002)

  • Vescovo Eduardo Horacio García (2003)

  • Vescovo Adolfo Armando Uriona, F.D.P. (2004)

  • Vescovo Eduardo Maria Taussig (2004)

  • Vescovo Raúl Martín (2006)

  • Vescovo Hugo Manuel Salaberry Goyeneche, S.J. (2006)

  • Vescovo Óscar Vicente Ojea Quintana (2006)

  • Vescovo Hugo Nicolás Barbaro (2008)

  • Vescovo Enrique Eguía Seguí (2008)

  • Vescovo Ariel Edgardo Torrado Mosconi (2008)

  • Vescovo Luis Alberto Fernández (2009)

  • Vescovo Vicente Bokalic Iglic, C.M. (2010)

  • Arcivescovo Alfredo Horacio Zecca (2011)

  • Arcivescovo Jean-Marie Speich (2013)

  • Arcivescovo Giampiero Gloder (2013)

  • Vescovo Fernando Vérgez Alzaga, L.C. (2013)

  • Vescovo Fabio Fabene (2014)

  • Cardinale Angelo De Donatis (2015)

  • Vescovo Miguel Ángel Ayuso Guixot, M.C.C.I. (2016)

  • Arcivescovo Peter Bryan Wells (2016)

  • Arcivescovo Waldemar Stanisław Sommertag (2018)

  • Arcivescovo Alfred Xuereb (2018)

  • Arcivescovo José Avelino Bettencourt (2018)


Ascendenza




















































Jorge Mario Bergoglio
(papa Francesco)


Padre:
Mario Giuseppe Bergoglio

Nonno paterno:
Giovanni Angelo Bergoglio

Bisnonno paterno:
Francesco Bergoglio

Trisnonno paterno:
Giuseppe Bergoglio

Trisnonna paterna:
Maria Giacchino

Bisnonna paterna:
Maria Bugnano

Trisnonno paterno:


Trisnonna paterna:


Nonna paterna:
Rosa Margherita Vassallo[277]

Bisnonno paterno:
Pietro Vassallo

Trisnonno paterno:
Cesare Vassallo

Trisnonna paterna:
Maria Sugliano

Bisnonna paterna:
Angela Crema

Trisnonno paterno:


Trisnonna paterna:


Madre:
Regina Maria Sivori

Nonno materno:
Francesco Sivori

Bisnonno materno:
Vincenzo Girolamo Sivori

Trisnonno materno:
Antonio Sivori

Trisnonna materna:
Caterina Daneri

Bisnonna materna:
Caterina Sturla

Trisnonno materno:
Giuseppe Sturla

Trisnonna materna:
Maddalena Pinasco

Nonna materna:
Maria Gogna

Bisnonno materno:
Pietro Giovanni Gogna

Trisnonno materno:


Trisnonna materna:


Bisnonna materna:
Regina Demergazzo

Trisnonno materno:
Giovanni Demergazzo

Trisnonna materna:



Onorificenze


Onorificenze della Santa Sede


Il papa è ex officio Gran maestro di tutti gli Ordini pontifici, che sono i seguenti:











Gran maestro dell'Ordine supremo del Cristo - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro dell'Ordine supremo del Cristo











Gran maestro dell'Ordine dello Speron d'oro - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro dell'Ordine dello Speron d'oro











Gran maestro dell'Ordine Piano - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro dell'Ordine Piano











Gran maestro dell'Ordine di San Gregorio Magno - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro dell'Ordine di San Gregorio Magno











Gran maestro dell'Ordine di San Silvestro papa - nastrino per uniforme ordinaria
Gran maestro dell'Ordine di San Silvestro papa


Onorificenze straniere


Nel corso della tappa boliviana del suo viaggio apostolico in America Latina dal 5 al 13 luglio 2015, papa Francesco ha ricevuto il 7 luglio dal presidente della Bolivia Evo Morales due onorificenze, poi lasciate il seguente 10 luglio alla Vergine di Copacabana, protettrice delle Ande, nel corso di una visita al santuario mariano di Santa Cruz de la Sierra[278].











Gran Collar de lo Orden Nacional Cóndor de los Andes - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Collar de lo Orden Nacional Cóndor de los Andes
— La Paz, 8 luglio 2015










immagine del nastrino non ancora presente Orden al Mérito "Padre Luis Espinal Camps"
— La Paz, 8 luglio 2015










Cavaliere dell'Ordine del Sorriso - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine del Sorriso
— 26 aprile 2016[279]

Il 22 dicembre 2015 è stato pubblicato come assegnatario del Premio Carlo Magno per il 2016[280]. La cerimonia di conferimento del premio si è svolta il 6 maggio 2016 nella Sala Regia del Palazzo Apostolico, alla presenza delle maggiori istituzioni europee[281].











immagine del nastrino non ancora presente
Premio Carlo Magno
— Città del Vaticano, 6 maggio 2016

Altri riconoscimenti



  • È socio onorario del Rotary Club di Buenos Aires[282].

  • Nel 2013 è stato nominato Persona dell'anno dal settimanale statunitense TIME[283]. Nel 2016 lo stesso settimanale lo ha inserito nella lista delle 100 persone più influenti, con un articolo di Joe Biden[284].


Pubblicazioni



  • (ES) Meditaciones para religiosos, 1982.

  • (ES) Reflexiones sobre la vida apostólica, 1986.

  • (ES) Reflexiones en esperanza, Buenos Aires, Ediciones Universidad del Salvador, 1992, pp. 351.

  • (ES) Diálogos entre Juan Pablo II y Fidel Castro, Buenos Aires, Ciudad Argentina, 1998, pp. 144, ISBN 978-987-507-074-5.

  • (ES) Hambre y sed de justicia. Desafíos del Evangelio para nuestra patria, Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2001, pp. 96, ISBN 978-950-512-427-5.

  • (ES) Educar exigencia y pasión. Desafíos para educadores cristianos, Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2003, pp. 192, ISBN 978-950-512-457-2.

  • (ES) Ponerse la patria al hombro, Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2004, pp. 144, ISBN 978-950-512-558-6.

  • (ES) Corrupción y pecado. Algunas reflexiones en torno al tema de la corrupción, Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2005, pp. 48, ISBN 978-950-512-572-2.

  • (ES) La nación por construir. Utopía, pensamiento y compromiso, Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2005, pp. 80, ISBN 978-950-512-546-3.

  • (ES) Sobre la acusación de sí mismo, Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2006, pp. 48, ISBN 978-950-512-549-4.

  • (ES) El verdadero poder es el servicio, Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2007, pp. 368, ISBN 978-950-512-628-6.

  • (ES) Las deudas sociales de nuestro tiempo, Buenos Aires, Ciudad Argentina, 2009, pp. 16, ISBN 978-987-507-346-3.

  • (ES) Educar, elegir la vida. Propuestas para tiempos difíciles, Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2010, pp. 176, ISBN 978-950-512-541-8.

  • (ES) Reflexiones sobre solidaridad y desarrollo, Buenos Aires, Ciudad Argentina, 2010, pp. 18, ISBN 978-987-507-352-4.


  • (ES) con Abraham Skorka, Sobre el cielo y la tierra, Buenos Aires, Editorial Sudamericana, 2010, pp. 228, ISBN 978-950-07-3293-2. (tr. it.: Il cielo e la terra, Milano, Mondadori, 2013, pp. 224, ISBN 978-88-04-63215-3.)

  • (ES) Mente abierta, corazón creyente, Buenos Aires, Editorial Claretiana, 2012, pp. 240, ISBN 978-950-512-778-8.

  • (ES) Rehabilitación de la política y compromiso cristiano, pp. 48, ISBN 978-987-24178-0-2.


Pubblicazioni in italiano




  • Vi chiedo di pregare per me. Inizio del ministero petrino di papa Francesco, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9056-5.


  • Non lasciatevi rubare la speranza, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9098-5.


  • La gioia di evangelizzare. [Dal 22 maggio 2013 al 21 luglio 2013], Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9129-6.

  • Omelie del mattino nella cappella della Domus Sanctae Marthae



I, 22 marzo - 6 luglio, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9168-5.

II, 2 settembre - 31 gennaio 2014, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9267-5.

III, 3 febbraio - 30 giugno 2014, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9376-4.




  • Percorriamo le vie della pace, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9192-0.


  • Lettera enciclica Lumen Fidei del sommo pontefice Francesco ai vescovi ai presbiteri e ai diaconi alle persone consacrate e a tutti i fedeli laici sulla fede, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013.


  • Esortazione apostolica Evangelii gaudium del santo padre Francesco ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, alle persone consacrate e ai fedeli laici sull'annuncio del Vangelo nel mondo attuale, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9197-5.


  • Varcare la soglia della fede. Lettera del cardinale Jorge Mario Bergoglio all'Arcidiocesi di Buenos Aires per l'Anno della fede, 1º ottobre 2012, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9055-8.


  • Solo l'amore ci può salvare, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9078-7.


  • Noi come cittadini, noi come popolo. Verso un bicentenario in giustizia e solidarietà 2010-2016, Milano-Città del Vaticano, Jaca book-Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-16-30532-8.


  • In Lui solo la speranza. Esercizi spirituali ai vescovi spagnoli (15-22 gennaio 2006), Milano-Città del Vaticano, Jaca book-Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-16-30534-2.


  • Servire gli altri. Memoria e cammino di speranza, Milano-Città del Vaticano, Jaca book-Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-16-30535-9.


  • Riflessioni di un pastore. Misericordia, missione, testimonianza, vita, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9182-1.


  • Papa Francesco e la famiglia, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9149-4.


  • I messaggi del papa su Twitter, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9160-9.


  • Fraternità, fondamento e via per la pace. Messaggio del santo padre Francesco per la celebrazione della giornata mondiale della pace. 1º gennaio 2014, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9196-8.


  • È bello per noi essere qui. Rio de Janeiro, 22-29 luglio 2013 XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2013. ISBN 978-88-209-9143-2.


  • Alle sorgenti della fede. 24-26 maggio 2014, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2014. ISBN 978-88-209-9342-9.


  • Apriamoci alla luce del Signore. [dal 5 marzo 2014 al 29 giugno 2014], Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2014. ISBN 978-88-209-9345-0.


  • Conversazioni sulla Bibbia. Solidarietà, dignità, preghiera, ragione e fede, con Abraham Skorka e Marcelo Figueroa, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2014. ISBN 978-88-209-9306-1.


  • Aprite la mente al vostro cuore, Milano, Rizzoli, 2013. ISBN 978-88-17-06850-5.


  • Il cielo e la terra. Il pensiero di papa Francesco sulla famiglia, la fede e la missione della Chiesa nel XXI secolo, con Abraham Skorka, Milano, Mondadori, 2013. ISBN 978-88-04-63215-3.


  • Così pensa papa Francesco. Riflessioni e spiritualità, Milano, Francesco Mondadori, 2013. ISBN 978-88-97702-11-5.


  • Dacci la grazia della tenerezza. Sullo spirito del Natale, Novara, Interlinea, 2013. ISBN 978-88-8212-917-0.


  • Dialogo tra credenti e non credenti, con Eugenio Scalfari, Torino-Roma, Einaudi-La Repubblica, 2013. ISBN 978-88-06-21995-6.


  • Dio nella città, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2013. ISBN 978-88-215-7922-6.

  • Educare



I, Nel cuore dell'uomo. Utopia e impegno, Milano, Bompiani, 2013. ISBN 978-88-452-7445-9.

II, Scegliere la vita. Proposte per tempi difficili, Milano, Bompiani, 2013. ISBN 978-88-452-7447-3.

III, Disciplina e passione. Le sfide di oggi per chi deve educare, Milano, Bompiani, 2013. ISBN 978-88-452-7446-6.




  • Guarire dalla corruzione, Bologna, EMI, 2013. ISBN 978-88-307-2137-1.


  • La mia porta è sempre aperta. Una conversazione con Antonio Spadaro, Milano, Rizzoli, 2013. ISBN 978-88-17-07237-3.


  • Non abbiate paura della tenerezza. Le omelie e le parole del papa che sta cambiando la Chiesa di Roma, Roma, Newton Compton, 2013. ISBN 978-88-541-6173-3.


  • Non fatevi rubare la speranza. La preghiera, il peccato, la filosofia e la politica pensati alla luce della speranza, Milano, Mondadori, 2013. ISBN 978-88-04-63348-8.


  • Papa Francesco. Il nuovo papa si racconta, conversazione con Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti, Milano, Salani, 2013. ISBN 978-88-215-7915-8; 2013. ISBN 978-88-6715-549-1.


  • È l'amore che apre gli occhi, Milano, Rizzoli, 2013. ISBN 978-88-17-06873-4.


  • Pensieri dal cuore, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2013. ISBN 978-88-215-9027-6.


  • Perché mi chiamo Francesco, Città del Vaticano-Milano, Libreria Editrice Vaticana-Figlie di San Paolo, 2013. ISBN 978-88-315-4355-2.


  • Umiltà, la strada verso Dio, Bologna, EMI, 2013. ISBN 978-88-307-2136-4.


  • Il Vangelo del sorriso, Milano, Piemme, 2013. ISBN 978-88-566-3474-7.


  • L'amore è contagioso. Il vangelo della giustizia, Milano, Piemme, 2014. ISBN 978-88-566-4109-7.


  • La bellezza educherà il mondo, Bologna, EMI, 2014. ISBN 978-88-307-2175-3.


  • Camminare con Gesù. Il cuore della vita cristiana, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2014.


  • Il cardinale Bergoglio al rinnovamento. Scritti e discorsi, Roma, Edizioni Rinnovamento dello Spirito Santo, 2014. ISBN 978-88-7878-233-4.


  • Chi sono i gesuiti, Bologna, EMI, 2014. ISBN 978-88-307-2192-0.


  • La Chiesa della misericordia, Cinisello Balsamo, San Paolo, 2014. ISBN 978-88-215-9175-4.


  • Il nome di Dio è Misericordia, una conversazione con Andrea Tornielli, Milano, Piemme, 2016. ISBN 978-88-566-5314-4.


  • Imparare ad imparare (con prefazione di Valeria Fedeli), Venezia, Marcianum Press, 2017. ISBN 978-88-6512-589-2


Film




  • Francesco da Buenos Aires - La Rivoluzione dell'uguaglianza, film documentario italiano del 2014, diretto da Miguel Rodriguez Arias e Fulvio Iannucci, che ripercorre la vita di papa Francesco dall'infanzia all'elezione al soglio pontificio.


  • Chiamatemi Francesco - Il Papa della gente, film italo-argentino diretto da Daniele Luchetti che racconta la giovinezza di papa Francesco, interpretato da Rodrigo de la Serna da giovane e da Sergio Hernández da anziano.


  • Punto di non ritorno - Before the Flood (Before the Flood), regia di Fisher Stevens (2016)


  • Papa Francesco - Un uomo di parola, regia di Wim Wenders (2018)


Note


Note



  1. ^ Il nome del papa è semplicemente "Francesco"; ciononostante, al momento dell'elezione, alcuni mezzi di comunicazione di massa lo hanno designato come "Francesco I" (tra questi la Radio Vaticana, v. Habemus Papam, cardinalem Bergoglio, François 1er). In seguito, per evitare fraintendimenti, il direttore della Sala stampa della Santa Sede Federico Lombardi ha chiarito che papa Bergoglio assumerà il nome pontificale di Francesco I quando uno dei suoi successori sceglierà di chiamarsi Francesco II, v. François Ier ou François?


  2. ^ La variante con [b] è usata dopo una pausa o una nasale.


  3. ^ In araldica, le posizioni di sinistra e destra sono definite rispetto a chi porta lo scudo.


Fonti



  1. ^ Stemma di papa Francesco: spiegazione dello scudo e del motto Miserando atque eligendo, in Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, 18 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2013).


  2. ^
    Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Bergoglio", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2007, ISBN 978-88-397-1478-7.



  3. ^ ab Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam Franciscum, vatican.va, 13 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  4. ^ Papa Francesco, chi è Jorge Mario Bergoglio primo pontefice sudamericano della storia, la Repubblica, 13 marzo 2013. URL consultato il 25 agosto 2018 (archiviato il 4 febbraio 2018).


  5. ^ Enciclopedia dei Papi (2013), in Enciclopedia Treccani.


  6. ^ Il padre di Papa Francesco salpò da Genova nel 1928 per Buenos Aires, in Primocanale, 14 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  7. ^ Borghi d'Italia: Montechiaro d'Asti, TV2000, 2013, a 00:29:33. URL consultato il 15 novembre 2013.


  8. ^ Filmato audioGRP Televisione, Papa Bergoglio visitò Bricco Marmorito, su YouTube, 14 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  9. ^ Elisa Ferrando, Jorge Mario Bergoglio è il nuovo papa Francesco ha radici astigiane, in La nuova provincia, 13 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  10. ^ Le origini astigiane del nuovo Papa. Campane a festa nelle chiese astigiane all'annuncio, in La Stampa.it (Asti), 13 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  11. ^ Tra la gente di Portacomaro Stazione: "Speriamo sia un Papa per i poveri", in La nuova provincia, 15 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  12. ^ Filmato audioGRP Televisione, Habemus papam astigiano, Portacomaro in subbuglio: le reazioni e i commenti della gente, su YouTube, 14 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  13. ^ Borghi d'Italia: Portacomaro (AT), TV2000, 2013. URL consultato il 19 aprile 2014.


  14. ^ Gioia e soddisfazione tra i Bergoglio astigiani, parenti di Papa Francesco, in La Stampa (Asti), 14 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  15. ^ Alberto Parodi, Il Papa scrive al parroco «La mia cara nonna Rosa», in Il Secolo XIX (Savona), 17 maggio 2013. URL consultato il 2 settembre 2013.


  16. ^ Borghi d'Italia: Piana Crixia (Savona), TV2000, 2013, a 00:28:55. URL consultato il 15 novembre 2013.


  17. ^ Papa Francesco. Probabili origini liguri per il Papa che viene da lontano, in ZenaZone, 15 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  18. ^ Simone Rossellini, Francesco, Papa "lavagnese", in Il Secolo XIX, 15 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  19. ^ Cabella Ligure scopre le radici di Papa Francesco


  20. ^ Papa Francesco vive con un solo polmone, lo ha perso da giovane per un'infezione, in Il Messaggero (Città del Vaticano), 13 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  21. ^ Jorge Mario Bergoglio, il gesuita che sfidò Benedetto XVI, in Il Sole 24 ORE, 13 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  22. ^ Redazione online, Eletto il primo Papa gesuita della storia, in Corriere della Sera, 13 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  23. ^ ab Claudia Daconto, Dal tango alla fidanzata: ecco perché Papa Francesco piace, in Panorama, 14 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  24. ^ Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, El jesuita: conversaciones con el cardenal Jorge Bergoglio, Javier Vergara Editor, 2010, ISBN 978-950-15-2450-5.
    «Ero del gruppo di amici con i quali andavamo a ballare. Poi ho scoperto la vocazione religiosa.».



  25. ^ (DE) Kurzbiographie des neuen Papstes: Papst Franziskus, in Radio Vaticana, 13 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  26. ^ ab Mario Adinolfi, Il conclave: storia, regole e protagonisti dell'elezione più misteriosa del mondo, Halley Editrice, aprile 2005, p. 109.


  27. ^ Dal Sito ufficiale dell'istituto superiore Sankt Georgen del 14 marzo 2013:






    (DE)

    «Die Lehrenden und Studierenden der Philosophisch-Theologischen Hochschule Sankt Georgen freuen sich über die Wahl von Kardinal Jorge Mario Bergoglio zum Bischof von Rom und zum Oberhaupt der katholischen Kirche. Der frühere Provinzial der argentinischen Jesuitenprovinz ist unserer Hochschule verbunden, weil er anlässlich eines Studienaufenthalts in Deutschland Mitte der 1980er Jahre einige Monate in Sankt Georgen verbrachte, um sich mit einzelnen Professoren über ein Dissertationsprojekt zu beraten. Zu einem Abschluss in Sankt Georgen ist es nicht gekommen. Wir wünschen dem neuen Papst eine glückliche und segensreiche Regierungszeit und sind ihm im Gebet verbunden.»


    (IT)

    «Gli insegnanti e gli studenti della Scuola Superiore di Filosofia e Teologia Sankt Georgen si rallegrano per l'elezione del cardinale Jorge Mario Bergoglio a Vescovo di Roma e a Capo della Chiesa Cattolica. L'ex [Padre] Provinciale della provincia argentina dei Gesuiti è legato alla nostra scuola superiore, poiché egli, in occasione di un soggiorno di studio in Germania alla metà degli anni ottanta, trascorse alcuni mesi a Sankt Georgen per consultarsi con singoli professori su un progetto di tesi di dottorato. Egli a Sankt Georgen non ha conseguito alcun diploma. Noi auguriamo al nuovo Papa un felice e prospero periodo di governo e siamo uniti a lui nella preghiera»


    ((DE) Papst Franziskus, Sankt Georgen, 14 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2013). (traduzione propria))



  28. ^ Stefania Falasca, Nessun groviglio è senza uscita, in Avvenire, 14 aprile 2013. URL consultato il 24 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2013).


  29. ^ Padre Russo: in ogni lettera il cardinale Bergoglio collocava un'immagine di "Maria che scioglie i nodi", Radio Vaticana, 20 aprile 2013. URL consultato il 24 novembre 2013.


  30. ^ Miserando atque eligendo. Ecco lo stemma episcopale di Jorge Mario Bergoglio, in Tempi, 14 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  31. ^ Beda il Venerabile, Homiliae, 2, HOMILIA XXII. IN NATALE SANCTI MATTHAEI APOSTOLI., su monumenta.ch. URL consultato il 15 novembre 2013.


  32. ^ Ufficio delle letture, su Liturgia delle ore, 21 settembre, Sito ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 15 novembre 2013.


  33. ^ Chi è papa Francesco, in il Post, 13 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  34. ^ Giovanni Santambrogio, Quando Bergoglio condannò la teologia della liberazione, in Il Sole 24 ORE, 14 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  35. ^ Luigi Geninazzi, Filippo Rizzi, Gesuita, figlio di emigranti piemontesi era arcivescovo di Buenos Aires, in Avvenire, 13 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


  36. ^ Tra questi, padre Juan Carlos Scannone, gesuita ed allievo di Karl Rahner, maestro di Jorge Mario Bergoglio (La Croix, 18 marzo 2013, citato in Roberto de Mattei, Re per diritto divino, in Il Foglio, 28 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2013).


  37. ^ Il primo beato del Pontefice, un prete ucciso dal regime, in La Stampa, 19 marzo 2013. URL consultato il 15 novembre 2013.


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    (LA)

    «Episcopus ordinetur electus ab omni populo [...] conueniet populum una cum praesbyterio et his qui praesentes fuerint episcopi [...] Omnes autem silentium habeant, orantes in corde propter discensionem spiritus»


    (IT)

    «Si ordini il vescovo eletto da [ovv. «scelto tra»] tutto il popolo [...] si riunisca il popolo con il clero ed i vescovi presenti [...] E ciascuno osservi il silenzio, pregando in cuor suo per la discesa dello Spirito»


    (Ippolito di Roma, Tradizione apostolica, cap. 2)



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    (EN)

    «Genocide is a strong word denoting a planned extermination of a racial, political or cultural group. It should not be used lightly. But what happened to the indigenous tribes of California qualifies as genocide, and that history is explored in A Seat at the Drum»


    (IT)

    «Genocidio è una parola forte che denota uno sterminio pianificato di un gruppo razziale, politico o culturale. Essa non dovrebbe essere utilizzata con leggerezza. Ma ciò che è accaduto alle tribù indigene della California si qualifica come genocidio, e quella storia è esaminata in A Seat at the Drum


    (California Genocide)



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  278. ^ Papa Francesco lascia le onorificenze boliviane alla Vergine di Copacabana


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Bibliografia



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  • Mons. Antonino Legname, Francesco, il traghettatore di Dio, pp. 648, Catania, Prova d'Autore, 2014.


  • Amedeo Benedetti, Il linguaggio di papa Francesco, al secolo Jorge Bergoglio, Genova, Erga, 2015.

  • Massimo Faggioli, Francesco, Enciclopedia dei papi 2014


Voci correlate



  • Conclave del 2013

  • Viaggi apostolici di papa Francesco

  • Beatificazioni del pontificato di Francesco

  • Canonizzazioni celebrate da Francesco

  • Concistori di papa Francesco


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Collegamenti esterni



  • Biografia ufficiale, su vatican.va.


  • Scheda biografica su Catholic Hierarchy


  • Scheda biografica su Giga Catholic


  • L'Osservatore Romano del 13 marzo 2013 sull'elezione di papa Francesco

  • Bergoglio in pole position, in "L'espresso" n. 49 del 28 novembre-5 dicembre 2002, su chiesa.espressonline.it (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2006).


Successioni


















































































































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