Impero achemenide







































































































































Impero achemenide




Impero achemenide – Bandiera
AchaemenidMapBehistunInscription.png
Dati amministrativi
Nome ufficiale Hakhâmaneshiyân
Lingue ufficiali Persiano antico
Lingue parlate
Accadico,[1]Elamitico (epigrafiche), Aramaico (documentaria), Medio, Greco antico,[2]Sumero (letteratura)
Capitale
Susa (amministrativa), Ecbatana (residenza estiva), Persepoli (cerimoniale, a partire da Dario I), Pasargade (residenza di Ciro II)
Altre capitali
Babilonia[3]
Dipendenze
Ionia,
Cipro,
Regno di Macedonia,
Regno del Bosforo
Politica
Forma di Stato Monarchia assoluta

xšayāθiya xšayāθiyānām (Re dei Re)
Da Ciro II di Persia a Dario III Codomano
Organi deliberativi Consiglio dei magi
Nascita
540 a.C. con Ciro II di Persia
Causa Conquista dell'Impero dei Medi.
Fine 331 a.C. con Dario III Codomano
Causa Conquista della Persia da parte di Alessandro Magno
Territorio e popolazione
Bacino geografico
Grecia, Tracia, Anatolia, Palestina, Egitto, Mesopotamia, Persia, Afghanistan e Battra
Territorio originale Persia
Massima estensione 8 500 000 km2 nel V secolo a.C.
Popolazione dai 10 agli 80 milioni[4] nel 480 a.C.
Suddivisione Satrapie achemenidi
Economia
Valuta Darico d'oro
Risorse grano, carne, cereali, pesce, orzo, pietre preziose, spezie
Produzioni derrate alimentari, gioielli e monili, beni di lusso, incenso, tessuti, cordame per navi, forniture navali
Commerci con
Fenici, Greci
Esportazioni gioielli e monili, beni di lusso, tessuti, spezie
Importazioni spezie, vino, olio d'oliva, beni di lusso, gioielli
Religione e società
Religioni preminenti Zoroastrismo
Religione di Stato Zoroastrismo
Religioni minoritarie
Ebraismo, religione greca e religione babilonese[5]
Classi sociali satrapi, proprietari terrieri, guerrieri, commercianti, artigiani, contadini
Evoluzione storica
Preceduto da Impero dei Medi
Succeduto da Impero macedone

L'impero achemenide (in persiano Haχāmanišiyā, in greco antico: Ἀχαιμενίδαι), detto anche primo impero persiano[3][6] per distinguerlo dal secondo impero persiano guidato dai Sasanidi, fu un'entità politica corrispondente all'attuale Persia fondata da Ciro il Grande nel 550 a.C. Per le sue conquiste l'impero achemenide è il più esteso della storia antica;[7] sul finire del VI secolo a.C. arrivò a comprendere: ad est la valle dell'Indo, a nord la parte meridionale del lago d'Aral e del mar Caspio fino alla Crimea e a ovest l'Europa, a sud l'Egitto, la Mesopotamia e i monti Zagros. Tutto l'impero era saldamente controllato dal Gran Re, a cui sottostavano i satrapi, e collegato in ogni punto grazie a un efficiente sistema di strade e di posta, velocizzata dagli spostamenti a cavallo e dalla presenza di stazioni di sosta. L'impero persiano crollò nel 332 a.C. in seguito alla battaglia di Gaugamela e alla vittoria dei Macedoni guidati da Alessandro Magno.




Indice






  • 1 Storia


    • 1.1 Origini


    • 1.2 Da Ciro il Grande a Serse I


    • 1.3 Il declino




  • 2 Un grande impero organizzato


  • 3 La religione e l'arte


  • 4 Esercito


    • 4.1 Composizione militare




  • 5 Le tombe


  • 6 Lista dei re achemenidi


    • 6.1 Non attestati


    • 6.2 Attestati




  • 7 Note


  • 8 Bibliografia


  • 9 Voci correlate


  • 10 Altri progetti





Storia |



Origini |


Fra i numerosi popoli dominati dai Medi, i Persiani erano quelli a loro più affini: come quelli erano divisi in numerose tribù, molte delle quali erano nomadi, mentre altre si erano stabilite in zone fertili e praticavano l'agricoltura.


Durante le guerre di Fraorte contro gli Assiri, i Persiani fornirono al sovrano medo reparti di cavalleria e fanteria astata, ma in seguito riuscirono a rendersi indipendenti dai Medi. È a questo periodo che la leggenda fa risalire le origini della dinastia achemenide, fondata da Achemene. Suo figlio, Teispe, fu il primo ad assumere il titolo di "re di Ansan e di Persia"; a lui succedettero i due figli: Ciro I su Ansan, e Ariamne sulla Persia, che furono seguiti dai loro rispettivi figli, Cambise I e Arsame.


Quando Ciassare sconfisse definitivamente gli Assiri, i re persiani tornarono a sottomettersi al sovrano della Media pur assumendo il titolo di "Gran Re".



Da Ciro il Grande a Serse I |




Disegno su un vaso greco raffigurante Dario I (riproduzione)


Salito al trono dei "Gran Re" nel 559 a.C., Ciro II riuscì subito a unire le tribù persiane sotto la propria egemonia. Approfittando della debolezza di Astiage, si ribellò, e alleatosi con il re babilonese Nabonedo, sconfisse il sovrano medo, tradito dal suo esercito che lo consegnò nelle mani di Ciro, il quale poté così marciare su Ecbatana e conquistarla. Le affinità tra i Medi e i Persiani consentirono ai due popoli di fondersi al punto tale che nel mondo antico venivano chiamati entrambi con il nome dei primi. Ciro proseguì l'espansione conquistando prima l'Asia Minore e la Lidia e poi il regno di Babilonia, e si spinse fino in Asia Centrale dove morì in battaglia, prima di poter conquistare l'Egitto.


L'impresa fu compiuta da Cambise II, figlio di Ciro, che sconfisse Psammetico III e si fece incoronare sovrano d'Egitto nel Tempio di Neith a Sais. Per tentare di conquistare Cartagine, Cambise si impadronì delle vie di comunicazione terrestri africane attraverso l'oasi di Siwa, arrivando fino alla Libia. Non riuscì però a portare a termine l'impresa perché i fenici si rifiutarono di fornire le navi contro quella che era una loro antica colonia.


Dopo la morte di Cambise II (522 a.C.), iniziò un periodo di intrighi e ribellioni che si concluse con la salita al trono di Dario I, nel 522 a.C. Fu proprio Dario, appartenente a un ramo collaterale della dinastia achemenide, a citare per primo la leggenda di Achemenes, nel tentativo di legittimare il proprio potere dicendosi discendente da Ariamne. Dario I conquistò la Tracia, il Caucaso e la valle dell'Indo e attaccò la Grecia, dove però fu sconfitto da un'alleanza di città greche indipendenti a Maratona (490 a.C.). Si dedicò quindi a consolidare le conquiste, per consegnare un impero forte e organizzato al figlio Serse I nel 485 a.C.


Anche Serse I cercò di annettere la Grecia peninsulare: riuscì a passare alle Termopili e a saccheggiare Atene, ma fu sconfitto a Salamina e a Platea e costretto a ritirarsi in Asia Minore. Con Serse I si conclude il periodo di grandezza della dinastia achemenide.



Il declino |


A Serse I, morto nel 465 a.C., seguì una serie di re che dovettero districarsi tra complotti politici interni, lotte per il potere, rivolte e l'eterno conflitto con la Grecia finché l'ultimo di essi, Dario III (336 a.C.-330 a.C.), fu sconfitto da Alessandro Magno, che si impadronì dei domini persiani.



Un grande impero organizzato |


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Lo stesso argomento in dettaglio: Satrapie achemenidi.



L'impero achemenide sotto Serse I





Cronologia dell'impero persiano


Dario III
Artaserse IV
Artaserse III
Artaserse II
Dario II
Artaserse I
Serse I
Dario I
Smerdi
Cambise II
Ciro il Grande
Cambise I
Ciro I di Persia
Teispe
Achemene


Ogni data è intesa avanti Cristo.

Nella seconda colonna l'arancio rappresenta il periodo arcaico (680-529 a.C.), il verde quello dell'espansione in Europa e delle guerre persiane (529-370 a.C.) e il blu la fase più tarda (370-330 a.C.).


La prima organizzazione dell'impero fatta da Ciro II prevedeva ampie concessioni alle autonomie locali e la centralità del potere regio come espressione della volontà divina, centralità rafforzata da un cerimoniale di corte che obbligava ad atti di sottomissione come la proskýnesis, l'inchino.


Dario I attenuò il decentramento amministrativo, poiché l'estensione e l'eterogeneità dell'impero esigevano un forte potere centrale capace di coordinare l'attività politica e di far rispettare la propria volontà.


L'impero fu suddiviso in venti satrapie, e a capo di ognuna fu posto un satrapo spesso legato alla famiglia regnante. I satrapi, oltre a riscuotere i tributi e ad amministrare la giustizia, si occupavano del reclutamento militare, ma non comandavano le truppe che erano affidate a generali di fiducia dello shah (re).


Fu adottata una lingua ufficiale comune per l'amministrazione statale, l'aramaico, e furono rafforzate le vie di comunicazione con la costruzione di diverse "strade regie", la più importante delle quali collegava le capitali dell'impero (Susa, Ecbatana, Pasargade e Persepoli).


Le venti satrapìe secondo Erodoto:




  • Ionia (Yauna): Efeso


  • Lidia (Sparda): Sardi


  • Cappadocia e Frigia (Katpatuka)

  • Cilicia


  • Siria e Cipro


  • Egitto (Mudraya): Menfi


  • Susiana (Anzan): Susa


  • Assiria e Babilonia (Athura): Babilonia


  • Media (Mada): Ecbatana


  • Caspio e Albania


  • Battriana (Bakhtris): Bactra


  • Armenia (Armina)


  • Carmania (Caramania) e Sagartia (Asagarta): Caramania


  • Saci Amirgi e Himalaya (Saka Haumavarka)

  • Gandara


  • Sogdiana (Suguda): Samarcanda (Marakanda)


  • Margiana (Margus): Merv

  • Gedrosia


  • Arbela e Carduchi


  • India (Hindush)


Stati vassalli e popoli tributari:



  • Nabatei

  • Arabi


  • Tracia (Skudra)

  • Geti

  • Colchide

  • Iberi

  • Albani

  • Gerrei

  • Maci



La religione e l'arte |





Sfinge alata dal palazzo di Dario I a Susa (Louvre, Parigi).


I sovrani achemenidi erano devoti ad Ahura Mazdā, il dio supremo, ma a questa religione ufficiale si aggiungevano (o opponevano) diverse religioni popolari, come quella legata alle pratiche misteriche della tribù dei Magi.
A partire dal VI secolo a.C. si diffuse anche lo Zoroastrismo, che ebbe grande fortuna tra la popolazione della Persia dopo la conversione di Dario I e di sua moglie. Molte delle caratteristiche dello Zoroastrismo (la tendenza monoteistica, la netta separazione del Bene e del Male, l'attesa di una apocalisse) si trovano anche nell'Ebraismo, e, di conseguenza, nel Cristianesimo e nell'Islam.


La commistione di elementi di origine diversa tipica della religione, si verificò anche nelle arti, dove ritroviamo elementi elamiti, babilonesi, ittiti, e assiri nella comune esaltazione del palazzo, arricchito dalla figura degli animali guardiani e dalla rappresentazione del "corteo dei tributari"; dagli egizi derivarono le sale regali, già presenti con le stesse caratteristiche nel tempio egizio; dalle regioni greche derivò la colonna, usata in Persia sia per gli interni sia per i portici esterni; dai proto-iranici derivarono altri tratti artistici, come la grande terrazza in pietra.


L'arte risentì della nuova atmosfera politica, spirituale e materiale, che mettendo da parte la crudeltà assira che aveva dominato l'Oriente per almeno tre secoli, la sostituì con un maggior spirito di tolleranza e clemenza che lasciava una certa libertà alle culture locali. Il sovrano invitò artisti da ogni parte dell'impero per realizzare opere importanti e questa fu un'altra ragione del carattere composito dell'arte.[8]
L'arte achemenide perse alcune forme e scene crudeli di guerra e di massacro di belve tipiche dell'arte assira.


Al tempo di Ciro II l'arte composita risulta visibile soprattutto nell'architettura, con la costruzione di mura di mattoni decorati con smalti e incrostazioni preziose, di colonnati fatti di tronchi di alberi rari e con la grande varietà di materiali usati nei rivestimenti e nelle decorazioni. Tra le innovazioni principali, vi fu l'uso della pietra, che se non sostituì i mattoni mesopotamici per la costruzione dei muri, costituì un fondamentale scheletro dell'edificio. Uno dei tratti ricorrenti dell'arte fu il gusto dell'animale come elemento decorativo. La città regale possedeva almeno tre edifici importanti: il maestoso ingresso a sala arricchita da colonne caratterizzate da porte figurate da animali di guardia, la sala per le udienze, il palazzo dei banchetti del re. Oltre alla costruzione di monumentali palazzi e alla loro decorazione, la terza attività artistica fiorente fu la lavorazione dei metalli, a sbalzo e cesello, con ornamenti di figure di animali o pietre; dalle coppe d'oro alle spade di bronzo, dagli orecchini agli anelli, erano estremamente variegati i tesori e le ricchezze del Gran Re. I successori di Ciro II costruirono, alla maniera egizia, palazzi con grandi sale per le udienze, decorati con infinite serie di animali e di uomini che dovevano testimoniare la potenza e la grandezza del "re dei re".[9]



Esercito |


Ciro il Grande riuscì a creare un enorme impero multi-etnico imponendo in ogni territorio il governo di una persona fidata, il satrapo. Ogni satrapia doveva consegnare al Gran Re una tassa, variabile in base alla ricchezza della regione.[10] La gestione di un così vasto impero necessitava di soldati di professione per mantenere la pace, sedando ogni tentativo di ribellione, e per proteggere i confini.[11]



Composizione militare |


I soldati dell'esercito persiano erano di diverse etnie:[12][13]Persiani,[14]Macedoni, Traci, Peoni, Medi, Achei, Cissiani, Ircani,[15]Assiri, Caldei,[16]Battriani, Saci,[17]Ariani, Parti, Caucasici albanesi,[18]Corasmi, Sogdiani, Gandari, Dadici,[19]Caspiani, Sarangi, Pacti,[20] Utiani, Miciani, Fenici coi "Siriani della Palestina" (come i Giudei), Egizi,[21]Ciprioti,[22]Cilici, Pamfili, Lici, Dori dell'Asia, Cari, Ioni, Egei delle isole, Eoli, Greci dal Ponto, Paricani,[23]Arabi, Etiopi,[24]Etiopi del Sistan e del Belucistan,[25]Libici,[26]Paflagoni, Ligi, Matieni, Mariandini, Cappadoci,[27]Frigi, Armeni,[28]Lidi, Misi,[29]Lasoni, Milii,[30]Moschi, Tibareni, Macroni, Mossineci,[31]Mari, Colchidesi, Alarodiani, Saspiriani,[32] isolani del mar Rosso,[33]Sagartiani,[34]Indiani,[35]Libici, Eordi, Bottiei, Chalcidesi, Brigi, Pieri, Perrabi, Enieni, Dolopi e Magnesii.



Le tombe |


Alcuni re persiani si fecero costruire una tomba. Naqsh-e Rustam è un'antica necropoli situata a circa 12 km a nordovest di Persepoli: quattro re della dinastia achemenide (Dario I, Serse I, Artaserse I e Dario II) fecero scavare le loro tombe in questo luogo. Altri re persiani fecero costruire le tombe in differenti luoghi: Artaserse II e Artaserse III preferirono scavarono le loro tombe, i cui resti sono tutt'oggi visibili, nei pressi di Persepoli. La tomba di Ciro il Grande fu costruita a Pasargadae (oggi Patrimonio dell'umanità).[36]





20101229 Naqsh e Rostam Shiraz Iran more Panoramic.jpg


Ingrandisci

Panorama di Naqsh-e Rustam (da sinistra le tombe di Dario II, Artaserse I, Dario I, Serse I)





Lista dei re achemenidi |



Non attestati |


I personaggi sotto rappresentati non furono re dell'impero achemenide, che verrà fondata più tardi da Ciro il Grande, ma satrapi del nuovo impero assiro e dei Medi.

































Nome
Immagine
Commenti
Date

Achemene

Primo re del regno di Persia
705 a.C.

Teispe di Ansan

Figlio di Achemene
640 a.C.

Ciro I

Cyrus I on horseback, seal.png
Figlio di Teispe
580 a.C.

Cambise I

Cambyses I - April 2013 - 2.jpg
Figlio di Ciro I e padre di Ciro II
550 a.C.


Attestati |


Le fonti attestano 13 grandi re durante i 200 anni di esistenza dell'impero. Il regno più lungo fu quello di Artaserse II durato 47 anni.























































































Nome
Immagine
Commenti
Date

Ciro II il Grande

Illustrerad Verldshistoria band I Ill 058.jpg
Fondatore dell'impero
560–530 a.C.

Cambise II

Cambyses II of Persia.jpg

Gran re e anche faraone d'Egitto
530–522 a.C.

Smerdi


522 a.C.

Dario I

Darius In Parse.JPG

Gran re e anche faraone d'Egitto
522–486 a.C.

Serse I

Xerxes Image.png

Gran re e anche faraone d'Egitto
486–465 a.C.

Artaserse I

Artaxerxes I image.png

Gran re e anche faraone d'Egitto
465–424 a.C.

Serse II


Gran re e anche faraone d'Egitto
424 a.C. (45 giorni)

Sogdiano


Gran re e anche faraone d'Egitto
424–423 a.C.

Dario II

Darius ii.png

Gran re e anche faraone d'Egitto
423–405 a.C.

Artaserse II


Gran re e anche faraone d'Egitto
405–358 a.C.

Artaserse III

Artaxerxes III of Persia.jpg

Gran re e anche faraone d'Egitto
358–338 a.C.

Artaserse IV


Gran re e anche faraone d'Egitto
338–336 a.C.

Dario III

Darius III of Persia.jpg

Gran re e anche faraone d'Egitto
336–330 a.C.


Note |




  1. ^ Harald Kittel, Juliane House, Brigitte Schultze, Juliane House e Brigitte Schultze, Traduction: encyclopédie internationale de la recherche sur la traduction, Walter de Gruyter, 2007, pp. 1194–5, ISBN 978-3-11-017145-7.


  2. ^ Greek and Iranian, E. Tucker, A History of Ancient Greek: From the Beginnings to Late Antiquity, ed. Anastasios-Phoivos Christidēs, Maria Arapopoulou, Maria Chritē, (Cambridge University Press, 2001), 780.


  3. ^ ab(EN) Ehsan Yarshater, The Cambridge History of Iran, Volume III, Cambridge University Press, 1993, p. 482, ISBN 978-0-521-20092-9.


  4. ^ Prevas (2009, p. 14) stima 10 milioni; Strauss (2004, p. 37) circa 20 come Ward (2009, p. 16). Scheidel (2009, p. 99) ne stima 35 milioni; Daniel (2001, p. 41) 50 come Meyer e Andreades (2004, p. 58). Jones (2004, p. 8) ne stima oltre 50 milioni; e Richard (2008, p. 34) quasi 70. Hanson (2001, p. 32) 75 milioni e infine Cowley (1999 e 2001, p. 17) 80 milioni.


  5. ^ (EN) T. Boiy, Late Achaemenid and Hellenistic Babylon, Peeters Publishers, 2004, p. 101, ISBN 978-90-429-1449-0.


  6. ^ La civiltà cattolica, pag. 404


  7. ^ (EN) David Sacks, Oswyn Murray e Lisa R. Brody, Encyclopedia of the ancient Greek world, Infobase Publishing, 2005, p. 256, ISBN 978-0-8160-5722-1.


  8. ^ "Le muse", De Agostini, Novara, 1964, Vol.I, pag.29-30


  9. ^ Impero achemenide, in Enciclopedia dell'arte antica, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.


  10. ^ (EN) Palmira Johnson Brummett, Robert R. Edgar e Neil J. Hackett, Civilization past & present, Volume I, Longman, 2003, p. 38, ISBN 978-0-321-09097-3.


  11. ^ (EN) Pierre Briant, From Cyrus to Alexander: A History of the Persian Empire, Eisenbrauns, 2006, p. 261, ISBN 978-1-57506-120-7.


  12. ^ Tutte le popolazioni elencate (con eccezione per i albanesi caucasici) presero parte alla Seconda guerra persiana.


  13. ^ Erodoto, VII, 59.


  14. ^ Erodoto, VII, 84.


  15. ^ Erodoto, VII, 62.


  16. ^ Erodoto, VII, 63.


  17. ^ Erodoto, VII, 64.


  18. ^ Chaumont, M. L. Albania. "Encyclopaedia Iranica.


  19. ^ Erodoto, VII, 66.


  20. ^ Erodoto VII, 67.


  21. ^ Erodoto, VII, 89


  22. ^ Erodoto, VII 90.


  23. ^ Erodoto, VII, 68.


  24. ^ Erodoto, VII, 69.


  25. ^ Erodoto, VII, 70.


  26. ^ Erodoto, VII, 71.


  27. ^ Erodoto, VII, 72.


  28. ^ Erodoto, VII, 73.


  29. ^ Erodoto,VII, 74.


  30. ^ Erodoto, VII, 77.


  31. ^ Erodoto, VII, 78.


  32. ^ Erodoto, VII, 79.


  33. ^ Erodoto, VII, 80.


  34. ^ Erodoto, VII, 85.


  35. ^ Erodoto,VII, 65.


  36. ^ (EN) The Royal Tombs and Other Monuments, su oi.uchicago.edu. URL consultato l'8 ottobre 2015.



Bibliografia |



  • Impero achemenide, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

  • J.M. Roberts, Storia completa del mondo, Piemme, 1998, pp. 120–123.



Voci correlate |



  • Dinastia achemenide

  • XXVII dinastia egizia

  • Persia

  • Iran

  • Altare del fuoco achemenide

  • Tassazione achemenide



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