Susa (Elam)































Susa

Royal City and Acropolis Tepes.jpg
Una vista dell'acropoli
Cronologia
Fondazione
4200 a.C. circa
Fine
1218
Territorio e popolazione
Lingua

Persiano antico
Localizzazione
Stato attuale

Iran Iran
Località

Shush


Coordinate: 32°11′21.19″N 48°15′28.03″E / 32.18922°N 48.257785°E32.18922; 48.257785




























UNESCO white logo.svg Bene protetto dall'UNESCO

UNESCO World Heritage Site logo.svg Patrimonio dell'umanità
Susa
(EN) Susa
Tipo Culturali
Criterio (i) (ii) (iii) (iv)
Pericolo Non in pericolo
Riconosciuto dal 2015
Scheda UNESCO (EN) Scheda
(FR) Scheda



Capitello raffigurante due tori nell'Apadana (la sala delle udienze) del palazzo di Dario


Susa (in persiano: شوش Šuš /ʃuʃ/; in ebraico שׁוּשָׁן Shushān; in greco antico: Σοῦσα /ˈsuːsa/; in siriaco: ܫܘܫ Shush; antico persiano Çūšā), l'odierna Shush, fu la capitale dell'antico regno dell'Elam e, in periodo più tardo, dopo essere stata devastata dal sovrano assiro Assurbanipal nel 646 a.C., divenne residenza imperiale dei Persiani achemenidi.


Già nel 1175 a.C. Susa era la capitale del regno elamita e fu al suo interno che il sovrano Shutruk-Nakhunte portò il bottino preso all'antica città di Babilonia, tra cui la famosa pietra di diorite su cui era stato inciso il codice di Hammurabi, rinvenuta nel 1901 da una missione archeologica francese.


A Susa furono in diversi momenti trasportati idoli delle divinità di paesi nemici conquistati o sottoposti a razzie (questo fu il caso del babilonese Marduk e della dea Inanna di Uruk, secondo la consueta orgogliosa usanza di impadronirsi anche del loro apparato religioso).
Già verso il 1150 a.C., secondo lo studioso statunitense Richard Frye, Elam entrò in una profonda crisi istituzionale e sarà solo dal VII secolo a.C. che il nome della città tornerà ad essere citata nei testi, riferita a un piccolo dominio ostile all'Assiria.[1]


Nel 636 a.C. Susa fu tuttavia saccheggiata e la sua ziggurat, che costituiva il simbolo religioso e nazionale più appariscente, fu rasa al suolo mentre le divinità elamite furono portate ad Assur, capitale imperiale dei vincitori.


Fu poi conquistata da Alessandro Magno nella sua spedizione contro l'Impero achemenide ma, a differenza di Persepoli, non fu saccheggiata.




Indice






  • 1 Note


  • 2 Bibliografia


  • 3 Voci correlate


  • 4 Altri progetti


  • 5 Collegamenti esterni





Note |




  1. ^ Richard Frye. 'The Heritage of Persia. p. 61



Bibliografia |



  • Jean Perrot, Le Palais de Darius à Suse. Une résidence royale sur la route de Persépolis à Babylone, Paris, PUPS, 2010


  • Richard N. Frye, The Heritage of Persia, London, Weidenfeld and Nicolson, 1962.


  • Adriano Valerio Rossi, “Archeologia, storia e filologia a Susa”, Studi in onore di Umberto Scerrato per il suo settantacinquesimo compleanno, a cura di M. V. Fontana e B. Genito. Napoli, 2003, pp. 681–700.


  • Adriano Valerio Rossi, “Antenati regali a Susa”, Un ricordo che non si spegne. Scritti [...] in memoria di Alessandro Bausani. Napoli, 1995, pp. 379–403.



Voci correlate |



  • Elam

  • Anshan (regione storica)

  • Anshan (città antica)

  • Sukkal-makh



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su Susa


Collegamenti esterni |


  • Filmato su Susa con commento in farsi., su jadidonline.com.

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Controllo di autorità
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