Ioni




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Gli Ioni (in greco antico Ἴωνες, Íōnes) erano una delle tre popolazioni elleniche dell'antica Grecia nel II millennio a.C.


Secondo la leggenda, il mitico capostipite degli Ioni fu Ione, secondo altre versioni erano figli di Io.


Probabilmente, la realtà storica dell'invasione ellenica della Grecia fu raccontata attraverso il mito della titanomachia: i fratelli Ade, Poseidone e Zeus impersonificano ioni, eoli e achei che soggiogano Crono e i suoi fratelli Titani, ossia i pelasgi adoratori delle divinità titaniche.


Il termine ioni, forse originario dell'Asia minore, designa gli abitanti dell'Attica e dell'Eubea, oltre che della Ionia vera e propria, la parte occidentale dell'Asia Minore colonizzata in tempi più recenti.


Verso la fine del II millennio a.C. gli Ioni migrarono dal continente verso le coste dell'Asia minore, dove più tardi diedero vita ad una confederazione religiosa di dodici città, incentrata sul santuario di Posidone a Panionion, presso Mycale.


Nell'VIII secolo a.C. gli Ioni si rendono protagonisti di una serie di colonizzazioni in Italia e Sicilia: ioniche (e precisamente euboiche) sono le colonie di Pitecussa, Cuma, Napoli, Rhegion, Naxos e Zancle. Alcune di queste saranno poi metropoli di alcune subcolonie: subcolonie di Naxos sono Leontinoi e Katane. Zancle fonderà poi Mile. Zancle e Mile congiuntamente fonderanno poi Himera.[1]


Dal VII secolo a.C. le città ioniche caddero sotto il dominio della Lidia e, dopo la sconfitta di Creso, sotto quello persiano.


Nel 480 a.C., in seguito alle Guerre persiane, gli Ioni tornarono indipendenti, ma nella sfera d'influenza di Atene. Per liberarsi dal dominio ateniese, si schierarono con Sparta, nella guerra del Peloponneso, ma ricaddero sotto il dominio persiano per gli accordi della Pace di Antalcida, nel 386 a.C.
La lega ionica fu poi ricostituita da Alessandro Magno. In seguito le città ioniche entrarono nella sfera d'influenza di Pergamo e dal 133 a.C. fecero parte della provincia romana d'Asia.



Note |




  1. ^ Braccesi e Millino, op. cit., pp. 13-21.



Bibliografia |


  • Lorenzo Braccesi e Giovanni Millino, La Sicilia greca, Carocci editore, 2000, ISBN 88-430-1702-0


Voci correlate |


  • Dialetto ionico


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