Manuel García (padre)






Manuel García nei panni di Otello


Manuel García (nome originario completo: Manuel del Pópulo Vicente Rodríguez), spesso indicato dalla musicologia italiana, per distinguerlo dal figlio, come Manuel García padre (Siviglia, 21 gennaio 1775 – Parigi, 10 giugno 1832) è stato un tenore, compositore, impresario teatrale e maestro di canto spagnolo.




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 Famiglia




  • 2 Caratteristiche artistiche


  • 3 Ruoli creati e interpretazioni significative


  • 4 Composizioni


  • 5 Note


  • 6 Bibliografia


    • 6.1 Altri riferimenti bibliografici




  • 7 Altri progetti


  • 8 Collegamenti esterni





Biografia |


García fu uno dei protagonisti della scena lirica europea dell'inizio del XIX secolo.
Nacque a Siviglia nel 1775 e fu battezzato, nella chiesa di Santa Maria Maddalena, con il nome di Manuel del Pópulo Vicente Rodríguez. Sulle vicende relative all'acquisizione del suo cognome definitivo di García esistono versioni differenti: secondo una tradizione storica, sarebbe rimasto orfano di padre a pochi mesi e avrebbe acquisito il cognome del secondo marito della madre;[1] secondo ricerche più recenti, "García" sarebbe stato in effetti il secondo cognome del nonno paterno, Diego Rodríguez-García, deceduto verso il 1760, e sarebbe stato ripristinato per il piccolo in onore dell'antenato.[2] Come che sia, sono destituite di fondamento le leggende circa una sua infanzia tribolata, da orfano o figlio illegittimo, e tutto lascia pensare invece ad una normale vita di famiglia a Siviglia, fino ad almeno quattordici anni d'età, quando il suo nome scompare dagli elenchi censuari della parrocchia di Santa Maria Maddalena.[2] Ed a Siviglia, il piccolo iniziò, per così dire, la sua carriera canora entrando a far parte a sei anni del coro della cattedrale, dove acquisì i primi rudimenti dell'insegnamento della musica e del canto, ad opera di Antonio Ripa e di Juan Almarcha.[1] L'inizio di una carriera vera e propria si ebbe invece, intorno al 1792, a Cadice, come autore ed esecutore di tonadillas, sorta di operine tipiche spagnole che ricordavano gli intermezzi italiani di inizio secolo. A Cadice García concluse anche il suo primo matrimonio, con la cantante Manuela Morales (1776-1836).[2] Il debutto nell'opera maggiore si ebbe invece a Madrid nel 1799 come Lindoro nella Nina di Paisiello.[1] Dopo una breve parentesi di inizio secolo a Malaga, García tornò a Madrid assumendo anche il suo primo incarico di tipo impresariale[3] presso il Teatro Coliseo de los Caños del Peral, incarico che si affiancava ovviamente a quello di primo tenore. Per questo teatro García continuò anche la sua attività di compositore, e qui, nel 1805, videro la luce il suo monodramma comico, El poeta calculista, e l'opereta, El cautiverio aparente, che riscossero un clamoroso e duraturo successo. L'aria "Yo que soy contrabandista", proveniente dal primo, divenne popolare in Europa e servì trent'anno dopo a Liszt come spunto per il suo Rondeau fantastique (S.252).[2]


Dopo essere stato nominato "compositore del Teatro del Príncipe",[4] a Madrid, senza peraltro riuscire ad assumere materialmente la carica,[2] nel 1807 si trasferì a Parigi[5] per esibirsi nel Théâtre des Italiens, dove debuttò nel 1808 con il ruolo di Gualtiero nella Griselda di Paër.[6] Seguì quindi un nuovo trasferimento, nel 1812, a Napoli, dove era stato scritturato da Barbaja per i Teatri Reali, e dove sarebbe restato fino al 1816: in questo periodo, dopo aver usufruito dei fondamentali insegnamenti del vecchio tenore e ora maestro di canto Giovanni Ansani, la cui scuola risaliva forse addirittura a Niccolò Porpora, interpretò parti da baritenore in opere di un gran numero di compositori coevi e fu, in particolare, il primo Achille nell'Ecuba dello sfortunato Manfroce (1812), il primo Egeo nella Medea in Corinto di Mayr (1813), e, soprattutto, il primo Norfolk nell'Elisabetta, Regina d'Inghilterra all'esordio di Rossini nell'opera seria a Napoli (1815). Per lo stesso Rossini, l'anno successivo, creò a Roma il ruolo di Almaviva nella prima esecuzione de Il barbiere di Siviglia. Durante il suo soggiorno napoletano, García continuò anche la sua attività di compositore ed al San Carlo videro la luce le sue opere Il califfo di Bagdag (1813), appartenente al genere comico, e Tella e Dallaton (1814), appartenente invece al genere serio.


Tornò quindi a Parigi al Théâtre des Italiens dal 1816 al 1824: durante questo periodo, il più fulgido della sua carriera, egli si esibì, anche a Londra, sia in ruoli di baritenore, serio (soprattutto Otello) e di "mezzo carattere" (Paolino ne Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa), sia, con qualche aggiustamento, in ruoli di tenore contraltino (Lindoro ne L'italiana in Algeri), e perfino come baritono nel repertorio mozartiano (protagonista del Don Giovanni e Conte di Almaviva ne Le nozze di Figaro). Continuò altresì, a pieno ritmo, la sua carriera di compositore e opere da lui musicate furono messe in scena all'Opéra-Comique (Le prince d'occasion, 1817, e Les deux contrats de mariage, 1824), al Théâtre des Italiens (Il fazzoletto, 1820), al Gymnase Dramatique (La meunière, 1821), oltre che nel tempio maggiore dell'Académie Royale de Musique (Opéra) (La mort du Tasse, 1821, soprattutto,[7] e Florestan, ou Le conseil des Dix, 1822). A Parigi egli si affermò anche come valente maestro di canto: in tale veste, riuscì a convincere il riluttante primo tenore dell'Opéra, Louis Nourrit, a permettere al figlio Adolphe di intraprendere, sotto i suoi insegnamenti, la carriera canora,[8] si dedicò ai due figli maggiori, Manuel, la cui fama come didatta avrebbe superato quella del padre, e Maria, poi passata alla storia con il cognome Malibran, ed ebbe tra i suoi allievi anche il futuro soprano donizettiano Henriette Méric-Lalande.[1] Nel 1824, aprì un'accademia di canto a Londra e pubblicò anche un saggio dal titolo Exercises and Method for Singing.[9]


Nel 1825 l'intraprendente García formò una compagnia di canto su base principalmente familiare e si imbarcò con essa alla volta degli Stati Uniti. Della compagnia facevano parte, tra gli altri, oltre a lui stesso e ai due figli citati, la seconda moglie Joaquina Sitchez (1780-1854), detta "la Briones", e i bassi di lungo corso, Paolo Rosich[10] e Carlo Angrisani.[11] La compagnia mise in scena i primi spettacoli operistici italiani in assoluto, a New York, e si spostò poi anche in altre città nordamericane, programmando sia opere rossiniane sia lavori nuovi dello stesso García, nonché il Giulietta e Romeo di Zingarelli. Ne Il barbiere di Siviglia, ad esempio, i ruoli della famiglia García erano così distribuiti: il patriarca interpretava la parte di Almaviva, "la Briones" quella di Berta, Manuel figlio quella di Figaro, e Maria quella di Rosina (Rosich e Angrisani erano rispettivamente Don Bartolo e Don Basilio). In America si trovava allora pure, emigrato, l'ultrasettantenne librettista mozartiano, Lorenzo Da Ponte, il quale riuscì ad ottenere che la compagnia mettesse in cartellone anche il Don Giovanni, e quest'opera ebbe quindi la sua prima americana, alla presenza del librettista, il 23 maggio 1826, con García nel ruolo del protagonista, la Briones come Donna Elvira, Maria come Zerlina, Manuel Jr. come Leporello, Angrisani come Masetto e Rosich come Commendatore.[12]


Nel biennio 1827-1828, dopo essere stata abbandonata da Maria che aveva approfittato dell'offerta di matrimonio da parte dell'anziano banchiere Eugène Malibran per sottrarsi all'oppressiva tutela paterna, la compagnia si spostò in Messico, dove García fu anche costretto a tradurre in spagnolo le opere che rappresentava, e dove comunque avrebbe voluto stabilirsi permanentemente; sennonché successivi disordini politici lo indussero, nel 1829, a rientrare a Parigi,[2] dove fu di nuovo accolto con calore. La sua voce cominciava però ormai a dare segni di deterioramento ed egli diede l'addio alle grandi scene con un'ultima rappresentazione del suo ruolo forse preferito, l'Otello di Rossini.[1] Mai cessando di comporre, ed anche continuando ad apparire su palcoscenici minori "a dispetto dei suoi capelli bianchi" («Revue Musicale», marzo 1831), egli si dedicò quindi di nuovo all'insegnamento, attività per la quale sembrava essere particolarmente portato,[2] coinvolgendo questa volta la terza figlia, Pauline, che avrebbe anch'essa conquistato gran fama in Europa, e non solo come cantante, con il cognome maritale di Viardot. Dopo essere apparso un'ultima volta sul palcoscenico, in un ruolo buffo, nell'agosto del 1831, García morì il 10 giugno dell'anno successivo e fu seppellito nel Cimitero del Père-Lachaise. L'orazione funebre fu tenuta da François-Joseph Fétis, che "lo ricordò soprattutto come compositore, lamentando che i suoi lavori migliori rimanessero non pubblicati, così com'è del resto ancor vero tutt'oggi". Il retaggio del suo insegnamento nel campo dell'arte lirica, comunque, per il tramite dei figli, cantanti e didatti del canto, sarebbe rimasto vivo e fecondo fin ben addentro al XX secolo.[2]



Famiglia |


Dal primo matrimonio con Manuela Morales, al secolo Manuela Aguirre Pacheco, ebbe due figli maschi, deceduti da bambini, e due femmine, una delle quali, Josefa (1803-ca.1845), si sarebbe fatta in seguito una certa rinomanza come cantante, con il cognome da sposata di Ruiz, esibendosi anche ripetutamente a fianco della sorellastra Maria Malibran.[13]


Dalla seconda moglie Joaquina Stiches ebbe altri tre figli, già precedentemente citati, Manuel, Maria e Pauline.[13]



Caratteristiche artistiche |


Nonostante le sue origini spagnole, Manuel García rappresenta, nella storia del canto, l'esempio tipico del tenore di stile italiano dell'inizio del XIX secolo. Secondo John Potter, fu soprattutto dopo la sua venuta in Italia nel 1812 e l'incontro con “il molto rispettato tenore e maestro di canto Giovanni Ansani, che egli acquisì le abilità che lo avrebbero reso capace di misurarsi con Rossini. Ansani gli insegnò come far arrivare al pubblico, e forse come acquisire, quel suono più ampio che Mozart aveva riconosciuto nei cantanti italiani fin dal 1770, e presumibilmente gli trasmise quel rigore pedagogico che gli avrebbe consentito di insegnare a sua volta con tanta efficacia”.[14] In effetti la sua voce era, secondo Fétis, "di tenore profondo",[15] cioè a dire, possedeva quelle caratteristiche baritonaleggianti che erano tipiche del tenore italiano barocco e neoclassico, il quale è stato conseguentemente spesso in seguito definito come "baritenore".[16]


García possedeva peraltro un'estensione vocale veramente ragguardevole: se da un lato era in grado di affrontare, come già detto, anche ruoli da vero e proprio baritono, le parti scritte per lui da Rossini sono tendenzialmente più acute di quelle scritte per altri baritenori come Andrea Nozzari o Domenico Donzelli,[17] e, secondo una testimonianza di Paolo Scudo,[18] sarebbe stato lui, e non Gilbert-Louis Duprez, il primo in grado di emettere il cosiddetto do di petto: egli non lo eseguì comunque mai in pubblico ed è lecito dubitare che uno con la sua formazione potesse apprezzare in qualche modo un simile urlo "da cappone strozzato", come poi lo avrebbe definito Rossini. Pur nella sua estensione verso la zona acuta, García non era certamente un tenore contraltino e, quando affrontava il ruolo di Lindoro nell'Italiana in Algeri, di fronte alla tessitura acutissima e alla scrittura prevalentemente sillabica dell'aria di sortita "Languir per una bella", egli preferiva abbassarla di un tono e mezzo, eseguendola in do maggiore, anziché in mi bemolle.[19]


La sua tecnica di emissione era sopraffina e gli assicurava capacità virtuosistiche eccezionali, con una vocalizzazione fluente e rapida e un trillo di forza di grande effetto. Dominava con notevole efficacia anche l'emissione in falsetto, al punto che, in una delle sue tonadillas, El poeta calculista, era prevista l'esecuzione di un duetto con sé stesso in cui alternava il canto come tenore a quello come soprano.[1]


Personalità bizzarra, ed anche violenta, dispotico nella vita perfino nei confronti dei figli, egli trasportò qualcosa del suo carattere sulle scene, rendendo memorabili le sue interpretazioni di Otello e Don Giovanni, ma riuscendo pure a tenere a freno la sua esuberanza e ad assicurare il prefetto controllo dello stile, cosa che fece del suo mozartiano Conte di Almaviva, un autentico grande di Spagna, altero ed elegante.[1]


Della sua attività come compositore non son rimaste invece tracce altrettanto significative.



Ruoli creati e interpretazioni significative |


L'elenco seguente non è esaustivo, ma è inteso a riportare i momenti più significativi della carriera di Manuel García dopo il suo arrivo in Italia. Con il simbolo (*) sono indicate le prime assolute, mentre il simbolo (**) è utilizzato per le prime rappresentazioni cittadine o teatrali, o comunque per altre rappresentazioni significative.


  • Amadeus Almanacco, accesso 1º marzo 2009, su amadeusonline.net.


































































































































































































































































































Ruolo
Titolo dell'opera
Genere dell'opera
Autore
Teatro
Data prima esecuzione

Achille

Ifigenia in Aulide
tragedia-opera (2° versione) [eseguita in italiano]

Christoph Willibald Gluck

Real Teatro San Carlo di Napoli
15 agosto 1812 (**)
Achille

Ecuba
tragedia per musica

Nicola Antonio Manfroce
Real Teatro San Carlo di Napoli
13 dicembre 1812 (*)
Gaulo
Gaulo ed Oitona
dramma serio per musica

Pietro Generali
Real Teatro San Carlo di Napoli
9 marzo 1813 (*)
Califfo Isaun
Il califfo di Bagdad
opera comica
Manuel García
Real Teatro San Carlo di Napoli
8 novembre 1813 (*)
Egeo

Medea in Corinto[20]
melodramma tragico (1° versione)
Simone Mayr
Real Teatro San Carlo di Napoli
28 novembre 1813 (*)
Endimione
Diana ed Endimione

cantata
Manuel García
Real Teatro San Carlo di Napoli
9 febbraio 1814 (*)
Almaviva[21]

Le nozze di Figaro
opera buffa
Wolfgang Amadeus Mozart

Teatro del Fondo della Separazione di Napoli
marzo 1814 (**)
Alceo
Partenope

festa teatrale

Giuseppe Farinelli
Real Teatro San Carlo di Napoli
15 agosto 1814 (*)
Don Rodrigo
Donna Caritea, regina di Spagna
dramma serio per musica
Giuseppe Farinelli
Real Teatro San Carlo di Napoli
16 settembre 1814 (*)
Dallaton
Jella e Dallaton, o sia La donzella di Raab
opera seria
Manuel García
Real Teatro San Carlo di Napoli
4 novembre 1814 (*)
Ermindo
La gelosia corretta
commedia per musica

Michele Carafa

Teatro dei Fiorentini di Napoli
carnevale 1815 (*)[22]
Enrico V
La gioventù di Enrico Quinto
opera

Ferdinand Hérold
Teatro del Fondo della Separazione di Napoli
5 gennaio 1815 (*)
Ataliba
Cora[23]
opera seria
Simone Mayr
Real Teatro San Carlo di Napoli
27 marzo 1815 (*)
Norfolk

Elisabetta, regina d'Inghilterra
dramma per musica
Gioachino Rossini
Real Teatro San Carlo di Napoli
4 ottobre 1815 (*)
Almaviva

Almaviva ossia L'inutile precauzione (Il barbiere di Siviglia)
dramma comico
Gioachino Rossini

Teatro della Torre Argentina di Roma
20 febbraio 1816 (*)
Lindoro

L'italiana in Algeri
melodramma buffo
Gioachino Rossini

Salle Louvois du Théâtre-Italien di Parigi
1º febbraio 1817 (**)
Torvaldo

Torvaldo e Dorliska
dramma lirico semiserio
Gioachino Rossini
Salle Louvois du Théâtre-Italien di Parigi
21 novembre 1820 (**)
Giocondo

La pietra del paragone
melodramma giocoso (revisione)
Gioachino Rossini
Salle Louvois du Théâtre-Italien di Parigi
5 aprile 1821 (**)
Otello
Otello ossia Il moro di Venezia
dramma tragico per musica (1° versione)
Gioachino Rossini
Salle Louvois du Théâtre-Italien di Parigi
5 giugno 1821 (**)
Norfolk
Elisabetta regina d'Inghilterra
dramma per musica
Gioachino Rossini
Salle Louvois du Théâtre-Italien di Parigi di Parigi
10 marzo 1822 (**)
Florestan
Florestan ou Le conseil des dix
opéra
Manuel García

Théâtre de l'Académie Royale de Musique di Parigi
26 giugno 1822 (*)
Aaron

Mosè in Egitto
azione tragico-sacra (3° versione)
Gioachino Rossini
Salle Louvois du Théâtre-Italien di Parigi
20 ottobre 1822 (**)
Ilo

Zelmira
dramma serio per musica (2° versione)
Gioachino Rossini

King's Theatre in the Haymarket di Londra
24 gennaio 1824 (**)
Agorante

Ricciardo e Zoraide
dramma per musica (1° versione)
Gioachino Rossini
King's Theatre in the Haymarket di Londra
24 marzo 1824 (**)
Idreno

Semiramide
melodramma tragico
Gioachino Rossini
King's Theatre in the Haymarket di Londra
15 luglio 1824 (**)
Almaviva
Il barbiere di Siviglia
dramma giocoso
Gioachino Rossini

Park Theatre di New York
29 novembre 1825 (**)[24]
Raimondo
L'amante astuto
opera comica
Manuel García
Park Theatre di New York
29 dicembre 1825 (*)[25]
Argirio

Tancredi
melodramma eroico
Gioachino Rossini
Park Theatre di New York
31 dicembre 1825 (**)[26]
Otello
Otello ossia Il moro di Venezia
dramma tragico per musica (1° versione)
Gioachino Rossini
Park Theatre di New York
7 febbraio 1826 (**)[27]
Narciso

Il turco in Italia
dramma buffo per musica (opera buffa, 2° versione)
Gioachino Rossini
Park Theatre di New York
14 marzo 1826 (**)[28]
Mennone
La figlia dell'aria
opera comica
Manuel García
Park Theatre di New York
25 aprile 1826 (*)[29]
Don Giovanni

Il dissoluto punito ossia Il Don Giovanni
opera buffa
Wolfgang Amadeus Mozart
Park Theatre di New York
23 maggio 1826 (**)[30]
Ramiro

La Cenerentola ossia La bontà in trionfo
melodramma giocoso
Gioachino Rossini
Park Theatre di New York
27 giugno (?) 1826 (**)
Everardo Cappelli(o)

Giulietta e Romeo
tragedia per musica

Nicola Antonio Zingarelli
Park Theatre di New York
26 luglio (?) 1826 (**)[31]
Almaviva
Il barbiere di Siviglia
dramma giocoso
Gioachino Rossini
Teatro Coliseo Nuevo di Città del Messico
29 giugno 1827 (**)


Composizioni |


Il repertorio seguente è tratto da The New Grove Dictionary of Opera (voce su Manuel García, redatta da James Radomski), con eventuali specifiche tratte da altre fonti.




  • Rappresentate


    • La maja y el majo (tonadilla, Madrid, 1798)[32]


    • La declaración (tonadilla, Madrid, 1799)[33]


    • El seductor arrepentido (opereta, Madrid, 1802)


    • Quien porfía mucho alcanza (opereta, Madrid, 1802)[33]


    • El luto fingido (opereta, Madrid, 1803)


    • El criado fingido (opereta, Madrid, 1804)[34]


    • El padrastro, o Quien a yerro mata a yerro muere (Madrid, 1804)


    • El poeta calculista (monodramma, Madrid, 1805)[35]


    • El cautiverio aparente (opereta, Madrid, 1805)


    • El preso (monodramma, Madrid, 1806)


    • Los lacónicos, o La trampa descubierta (opereta, Madrid, 1806)


    • Los ripios del maestro Adán (opereta, Madrid, 1807)


    • Il califfo di Bagdad (opera buffa, Napoli, 1813)[36]


    • Talla e Dallaton, o sia La donzella di Raab (opera seria, Napoli, 1814)


    • Le prince d'occasion (opéra-comique, Parigi, 1817)


    • Il fazzoletto (opera buffa, Parigi, 1820)


    • La mort du Tasse (tragédie lyrique, Parigi, 1821)[37]


    • La meunière (opera comica, Parigi, 1821)


    • Florestan, ou Le conseil des dix (opera, Parigi, 1822)


    • Les deux contrats de mariage (opera buffa, Parigi, 1824)


    • Astuzie e prudenza (Londra, 1825)


    • L'amante astuto (opera comica, New York, 1825)[25]


    • Il lupo d'Ostenda, o sia L'innocente salvato dal colpevole (New York, 1825)


    • La figlia del aria (New York, 1826)[29]


    • La buona famiglia (New York, 1826)


    • El Abufar, ossia La famiglia araba (Città del Messico, 1827)


    • Un'ora di matrimonio (opera buffa, Città del Messico, 1827)


    • Zemira ed Azor (Città del Messico, 1827)


    • Acendi (Città del Messico, 1828)


    • El gitano por amor (Città del Messico, 1828)[38]


    • Los maritos solteros (Città del Messico, 1828)


    • Semiramis (Città del Messico, 1828)


    • Xaira (Città del Messico, 1828)




  • Non rappresentate (o rappresentate in privato)

    • Un avvertimento ai gelosi


    • Le cinesi[39]

    • Il finto sordo


    • L'isola disabitata[40]

    • I tre gobbi

    • I banditi, o sia La foresta pericolosa


    • Don Chisciotte (opera buffa in due atti)[41]

    • La gioventù d'Enrico V

    • L'origine des Grâces

    • Le tre sultane

    • El Zapatero de Bagdad





Note |




  1. ^ abcdefg Caruselli, II, p. 506.


  2. ^ abcdefgh Radomski, Grove, II, pp. 345-347.


  3. ^ L'incarico era peraltro condiviso con l'attore di prosa Isidoro Maiquez, famoso per la sua interpretazione di Otello.


  4. ^ In seguito Teatro Español.


  5. ^ Insieme alla cantante Joaquina Sitchez, alias "la Briones", che si era esibita con lui e la moglie durante il soggiorno madrileno e che aveva alla fine preso il posto di quest'ultima, dandogli anche, nel 1805, un primo figlio, Manuel.


  6. ^ Il Théâtre des Italiens si era allora trasferito al Théâtre de l'Odéon, peraltro a sua volta ridenominato Théâtre de l'Impératrice.


  7. ^ La mort du Tasse fu probabilmente la più notevole e ben accolta tra le opere parigine di García, ed ebbe anche il riconoscimento di un'edizione de luxe della partitura, a quattro mesi dalla sua prima esecuzione (Radomski, p. 346).


  8. ^ Potter, p. 47.


  9. ^ Exercises and Method for Singing, with an Accompaniment, for the Piano Forte, composed and dedicated to Miss Frances Mary Thompson, by Manuel García, London, T. Boosey & Co., 1824. Si è a lungo ritenuto che il piccolo, e poco significante saggio, fosse la traduzione dell'omologo francese intitolato Exercises pour la Voix, ma, secondo James Radomski, le ultime ricerche hanno consentito di accertare che "la versione francese non uscì fino al dicembre del 1824" ed è quindi posteriore a quella inglese (...Chronicle..., p. 170, nota 26).


  10. ^ Rosich, che era stato, fra l'altro, il primo interprete del ruolo di Taddeo ne L'italiana in Algeri, durante la trasferta americana dei García svolse anche compiti di librettista: suo in particolare il libretto de L'amante astuto (accessibile online in books.google), ed anche quello de Il lupo d'Ostenda, o sia L'innocente salvato dal colpevole, che doveva essere, con tutta probabilità, un rimaneggiamento del libretto scritto da Bartolomeo Merelli e messo in scena a Venezia nel 1818 con musica di Nicola Vaccai e con la partecipazione dello stesso Rosich nel ruolo di Grood (italianopera.org, consultata il 14 dicembre 2010).


  11. ^ Seconto il sito online (ES) .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
    orfeoed.com[collegamento interrotto], partecipavano altresì alla spedizione americana, "Madame Barbieri, Giuseppe Pasta (marito di Giuditta) [e] Giovanni Crivelli". Appare quindi destituito di fondamento quanto riportato dall'Almanacco curato da Gherardo Casaglia sul sito Amadeusonline (consultato il 10 dicembre 2010), secondo cui figurerebbe tra i partecipanti anche un tenore dal nome "Gaetano Domenico" (anziché Giovanni) Crivelli, e ciò sia se riferito alla star Gaetano Crivelli, all'epoca impegnato alla Scala (ad esempio, nella Quaresima del 1826, nella prima locale de Il crociato in Egitto), sia al figlio naturalizzato inglese di questi, Domenico Crivelli, allora già in forza alla Royal Academy of Music di Londra come insegnante di canto. Dai libretti stampati in America, risulta invece che la Barbieri (peraltro sempre in essi definita "Barbiere") svolgeva le parti da primo soprano (Amenaide, Fiorilla, Donna Anna, Giulietta). Si trattava probabilmente della cantante francese Elisa Barbieri, che si ritrova attiva in Brasile negli anni immediatamente successivi (per tale periodo della sua attività cfr. Renata Saraiva, The practical reason of criticism, «Revista Pesquisa FAPESP», Ed 99, maggio 2004).



  12. ^ Amadeusonline - Almanacco di Gherardo Casaglia (consultato il 10 dicembre 2010). Per la precisione, c'erano state precedenti rappresentazioni sia del Don Giovanni che de Le nozze di Figaro, "però in versioni molto accorciate e in infelici traduzioni in inglese di Henry Rowley Bishop". Dato che la compagnia di García mancava di un tenore adatto a sostenere la parte di Don Ottavio (essendo il patriarca impegnato in quella del titolo), fu lo stesso Da Ponte a dover procurare un cantante locale in grado di fronteggiare in qualche modo la bisogna (Sheila Hodges, Lorenzo Da Ponte: The Life and Times of Mozart's Librettist, University of Wisconsin Press, Madison, 2002, p. 193, ISBN 978-0-299-17874-1).


  13. ^ ab A. Pérez de Urbina e A. Pérez Trullén, Manuel García, profesor de canto e inventor del laringoscopio y precursorde la laringoscopia (1805-1906), «Revista de patologia respiratoria», Vol. 9 Nº 3 - Luglio/Settembre 2006, pp. 130-140 (accessibile gratuitamente online presso academia.edu)


  14. ^ Potter, p. 45.


  15. ^ Radomski, Grove, p. 347. Secondo Radomski, "è possibile che [la voce di García] fosse di baritono con un falsetto molto sviluppato"; cosa che sembra però piuttosto incongruente con l'affermazione di Celletti e del redattore della Grande enciclopedia della musica lirica secondo la quale la scrittura vocale rossiniana per García è di solito più acuta che non per altri baritenori (cf. infra).


  16. ^ Caruselli, p. 506; Celletti, pp. 165-166. Rodolfo Celletti così si riferirà, assai pittorescamente, alle qualità vocali del tenore spagnolo: "Immaginate un Franco Corelli che canti d'agilità e che trilli. Questo, più o meno, doveva essere García." (La grana della voce. Opere, direttori e cantanti (2ª ed.), Milano, Baldini & Castoldi, 2000, p. 138. ISBN 88-8089-781-0).


  17. ^ Caruselli, p. 506; Celletti, pp. 165-166.


  18. ^ Paolo Scudo era un autorevole critico della Revue des Deux Mondes - cfr. Caruselli, II, p 398 (voce: "Duprez").


  19. ^ Celletti, p 166, nota 1.


  20. ^ Quest'opera era una vera festa di baritenori: oltre a García, erano presenti Andrea Nozzari, Domenico Donzelli e Gaetano Chizzola; un figlio di Medea era interpretato da una bimba di cinque anni che sarebbe diventata celeberrima col nome di Maria Malibran.


  21. ^ L'Almanacco di Amadeusonline assevera il piccolo ruolo di Don Basilio come quello interpretato da Manuel García nella prima napoletana de Le nozze di Figaro, indicata al Teatro San Carlo l'11.05.1815; il libretto a stampa, Le Nozze di Figaro, Dramma Giocoso in quattro Atti. Rappresentato in Napoli la Prima Volta Nel Real Teatro del Fondo Nel Mese di Marzo del 1814 /(la Musica è del Celebre Mozart), Napoli , Tipografia Largo del Castello, 1814 (copie conservate presso la biblioteca del Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella di Napoli), oltre ad antidatare di un anno la rappresentazione, riporta invece, quale ruolo interpretato da García, quello del Conte di Almaviva (cfr: Italianopera - Libretti a stampa). Il 1814 come anno della prima rappresentazione napoletana dell'opera mozartiana è anche confermato da Marco Emanuele nella sua voce sull'Elisabetta, regina d'Inghilterra nel Dizionario dell'opera 2008 (a cura di Pietro Gelli e Filippo Poletti, Milano, Baldini Castoldi Dalai, 2007, p. 385, ISBN 978-88-6073-184-5).


  22. ^ Fonte: Italianopera.org (consultata il 16 ottobre 2010).


  23. ^ Si trattava in effetti di un rifacimento del dramma per musica Alonso e Cora, andato in scena alla Scala il 26 dicembre 1803.


  24. ^ Edizione americana del libretto: Il Barbiere di Siviglia, Dramma Buffo per Musica, da rappresentarsi nel Teatro del Parco, New-York, New York, Murden (for the New-York Theatre), 1825 (disponibile liberamente on line in books.google).


  25. ^ ab Libretto: The cunning lover. L'amante astuto. Opera comica. In due atti. Poesia del Signor Rosich. Musica del Signor Manuel Garzia, New York, E.M. Murden (for the New-York Theatre), 1825 (accessibile online in books.google).


  26. ^ Edizione americana del libretto: Il Tancredi. Tancred; An Heroic Opera, in Two Acts. As Performed at the New=York Theatre, New York, Murden (for the New-York Theatre), 1825 (disponibile liberamente on line in books.google).


  27. ^ Edizione americana del libretto: Othello. A Tragic Opera. In Two Acts. As Performed by the Garcia Troupe in New York, in 1826, and The Italian Company at the Chesnut Street Theatre, in 1833, Filadelfia, C. Neal, 1833 (disponibile liberamente on line in books.google).


  28. ^ Edizione americana del libretto: Il Turco in Italia; (The Turk in Italy;) Opera Buffa. In Two Acts. As Performed at the New-York Theatre, New York, Murden (for the New-York Theatre), 1826 (disponibile liberamente on line in books.google).


  29. ^ ab Libretto: La Figlia dell'Aria. (The Daughter of the Air.) A Semi-tragic Opera. In two Acts. As Performed at the Park Theatre, New-York, New-York, Murden (for the New-York Theatre), 1826 (disponibile liberamente on line in books.google).


  30. ^ Alla presenza, del librettista Lorenzo Da Ponte.


  31. ^ Edizione americana del libretto: Romeo and Giulietta; A Serious Opera. In Three Acts. As Performed at the New-York Theatre, New York, Murden (for the New-York Theatre), 1826 (disponibile liberamente on line in books.google).


  32. ^ Nella partitura stampata nel 1973 (El majo y la maja, Madrid, ed. José Subirá), così come nella voce del New Grove Dictionary of Opera, i due termini del titolo risultano invertiti. Nella presente pagina si è invece preferito adottare la versione presentata dall'edizione critica curata da Juan de Udaeta e pubblicata nel 2008 (cfr. infra in Altri riferimenti bibliografici, Manuel García, La maja y el majo ...).


  33. ^ ab infra in Altri riferimenti bibliografici, Manuel García, La maja ...


  34. ^ (EN) harmonicorde.com


  35. ^ (EN) harmonicorde.com; il lavoro è stato anche pubblicato a stampa: vedi infra in Altri riferimenti bibliografici, Manuel García, La maja ...


  36. ^ Il califfo di Bagdad. Opera buffa in due atti, Libreto de Andrea Leone Tottola (Edición crítica de Alberto Blancafort), Madrid, Iberautor/ICCMU, 2008. ISBN 979-0-692-19029-5.


  37. ^ La mort du Tasse. Tragédie-Lyrique en trois actes, Libreto de J. G. A. Cuvelier/J. Helitas (Edición crítica de Juan de Udaeta), Madrid, Iberautor/ICCMU, 2008. ISBN 979-0-692-19026-4.


  38. ^ (EN) harmonicorde.com.


  39. ^ (EN) harmonicorde.com.


  40. ^ (EN) harmonicorde.com; il lavoro è stato anche pubblicato a stampa a cura di Teresa e James Radomski: Manuel Garcia, L'isola disabitata, Middleton (Wisconsin), A-R Editions, 2006, ISBN 0-89579-594-9..


  41. ^ Per questo lavoro (con link al libretto bilingue), cfr. (ES)
    orfeoed.com[collegamento interrotto]; il lavoro è stato anche pubblicato a stampa: Don Chisciotte. Opera in due atti, Libreto anónimo (Edición crítica de Juan de Udaeta), Madrid, Iberautor/ICCMU, 2007. ISBN 84-8048-582-5.




Bibliografia |




  • Rodolfo Celletti, Storia del belcanto, Discanto Edizioni, Fiesole, 1983, pp. 165–166, 175

  • Salvatore Caruselli (a cura di), Grande enciclopedia della musica lirica, Longanesi & C. Periodici S.p.A., Roma, ad nomen

  • (EN) John Potter, Tenor, History of a voice, New Haven e Londra, Yale University Press, 2009, ISBN 978-0-300-11873-5.

  • (EN) James Radomski, "García, Manuel (del Pópulo Vicente Rodríguez)", in Stanley Sadie (ed.), The New Grove Dictionary of Opera, Grove (Oxford University Press), New York, 1997, II, pp. 345–347, ISBN 978-0-19-522186-2

  • (EN) James Radomski, Manuel García (1775-1832): Chronicle of the Life of a bel canto Tenor at the Dawn of Romanticism, New York, Oxford University Press, 2000, ISBN 0-19-816373-8



Altri riferimenti bibliografici |



  • (ES) Manuel García, Caprichos líricos y Canciones españolas (Edición crítica de Celsa Alonso), 2 ed., Madrid, SGAE/ICCMU, 2003. ISBN 84-8048-103-X

  • (ES) Manuel García, La maja y el majo; La declaración; Quien porfía mucho alcanza; El poeta calculista (Edición crítica de Juan de Udaeta), Madrid, Iberautor/ICCMU, 2008. ISBN 979-0-692-19033-2



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  • harmonicorde.com: voce su Manuel Garcia, di James Radomski

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