Monti della Daunia
Monti della Daunia | |
---|---|
Stato | Italia |
Regione | Puglia Campania Molise |
Provincia | Foggia Avellino Benevento Campobasso |
Altezza | Monte Cornacchia 1 152 m s.l.m. |
Catena | Appennini |
Coordinate | 41°22′N 15°09′E / 41.366667°N 15.15°E41.366667; 15.15 |
Altri nomi e significati | Monti dauni Subappennino Dauno |
Mappa di localizzazione | |
Monti della Daunia | |
I Monti della Daunia (la Mundàgnë nei dialetto locale) costituiscono una modesta catena montuosa situata lungo l'orlo orientale dell'Appennino campano; essa occupa la parte occidentale della provincia di Foggia in Puglia nonché il bordo sud-orientale della provincia di Campobasso in Molise e i margini nord-orientali delle province di Benevento e Avellino in Campania.[1]
Essi traggono il loro nome dalla regione storica della Daunia che, a sua volta, era così denominata perché vi risiedeva l'antico popolo dei Dauni.
Nell'ambito della provincia di Foggia (talora chiamata anch'essa Daunia), entro cui è compresa la stragrande maggioranza del territorio, i Monti della Daunia sono meglio noti come Monti dauni o, più spesso, come Subappennino dauno.[2]
Indice
1 Geografia fisica
1.1 Cime maggiori
2 Geografia antropica
3 Cultura e luoghi d'interesse
4 Economia
5 Note
6 Voci correlate
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
Geografia fisica |
Il rilievo costituito dai monti della Daunia si sviluppa a guisa di dorsale irregolare estesa linearmente in senso nord-sud, con altitudini collinari o di bassa montagna, delimitatato a nord dalla valle del Fortore, a est dal Tavoliere delle Puglie, a sud dalla valle dell'Ofanto e a ovest dall'altipiano irpino lungo cui corre la linea spartiacque appenninica. La struttura geologica, piuttosto complessa, vede una netta prevalenza di rocce sedimentarie di tipo argilloso intercalate con arenarie o, più di rado, conglomerati; la composizione chimica delle rocce è però assai variabile mentre la coerenza è mediamente scarsa, divenendo più consistente soltanto nei gruppi montuosi più elevati tra i quali si evidenzia la successione del flysch di Faeto, composto da un'alternanza di calcareniti, calcari marnosi, brecciole calcaree, marne e marne argillose, con rari noduli e lenti di selce[3].
Nel complesso il paesaggio assume forme dolci e tondeggianti con una netta predominanza di colture cerealicole; nelle aree propriamente montane prevalgono però i boschi e i pascoli mentre molte valli sono scoscese e incassate, caratterizzate non di rado da fenomeni di dissesto idrogeologico[4]: tra le depressioni più rilevanti si citano la Valmaggiore (la più elevata in altitudine, a netta vocazione silvo-pastorale) e l'impervia Valle del Cervaro, caratterizzata dalla presenza di vaste aree boschive ma anche da un imponente smottamento, la frana di Montaguto.
Dalla catena scende a pettine una serie di brevi corsi d'acqua a regime torrentizio che sboccano poi nel Tavoliere delle Puglie: tra i principali si citano il Fortore, il Triolo, la Salsola, il Vulgano, il Celone, il Cervaro, il Calaggio e l'Ofanto. Pochi i laghi naturali: si citano il lago Pescara (situato a 902 m s.l.m., esteso su 3 ettari e profondo 6 m)[5] alle falde del monte Cornacchia e il piccolo lago Luza Aqua Fets in territorio di Greci, esteso su 3.500 m² a 740 m s.l.m.. Tra i laghi artificiali, anch'essi poco numerosi, spicca il grande lago di Occhito, esteso su 13 km² alla confluenza del torrente Cigno nel fiume Fortore.
Il clima mostra caratteri piuttosto continentali a causa delle barriere montuose (l'Appennino meridionale e il Gargano) che ostacolano gli afflussi marittimi; inoltre, per effetto dell'altitudine, le temperature si portano ovunque su livelli piuttosto bassi d'inverno con frequenti gelate, mentre le estati si mantengono abbastanza miti nelle aree propriamente montane. Le precipitazioni, mediamente modeste ma assai irregolari, mostrano una certa tendenza a concentrarsi nel semestre autunno-inverno con fenomeni talora abbondanti anche a carattere nevoso.[6]
Cime maggiori |
1 | 1.152 m | Monte Cornacchia |
2 | 1.145 m | Monte Saraceno |
3 | 1.105 m | Monte Crispignano |
4 | 1.078 m | Toppo Pescara |
5 | 1.061 m | Monte Sidone |
6 | 1.056 m | Monte Vento |
7 | 1.030 m | Monte Pagliarone |
8 | 1.030 m | Monte Tre Titoli |
9 | 1.015 m | Monte San Vito |
10 | 1.010 m | Monte Stillo [7] |
Geografia antropica |
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«... Da quel punto cominciano a mostrarsi |
(Orazio durante un suo viaggio lungo la via Appia, presso Benevento. Satire, Libro I) |
In epoca romana i Monti della Daunia costituirono un passaggio obbligato tra Roma, capitale dell'Impero e l'Oriente; vi si combatté la celebre battaglia di Ascoli Satriano ed ivi transitavano la via Appia "Regina viarum" e la sua variante via Traiana.
Nel medioevo la posizione elevata rispetto al Tavoliere garantì ancora una certa rilevanza strategica al territorio; ne restano testimonianza i numerosi borghi fortificati mentre rimangono scarse tracce della maestosa fortezza di Crepacuore, quest'ultima ubicata lungo la medievale via Francigena la cui esistenza è attestata a Troia fin dal 1024[8].
Viceversa in epoca contemporanea, nonostante la presenza di importanti infrastrutture quali la ferrovia Roma-Bari e l'autostrada Napoli-Canosa, l'area soffre dell'isolamento geografico: la popolazione residente è in decremento e, specie nei centri più piccoli, in generale più anziana della media.
Da un punto di vista amministrativo, i 29 comuni del versante pugliese dei monti della Daunia, tutti situati nella provincia di Foggia, sono organizzati in due comunità montane: la comunità montana dei Monti Dauni Settentrionali con sede a Casalnuovo Monterotaro e la comunità montana dei Monti Dauni Meridionali con sede a Bovino, entrambe poste in liquidazione nel 2009[9]; i comuni molisani della provincia di Campobasso sono invece aggregati alla comunità montana del Fortore molisano. Per quanto attiene ai comuni del versante campano, quelli della provincia di Benevento sono aggregati alla comunità montana del Fortore mentre quelli della provincia di Avellino sono suddivisi fra la comunità montana dell'Ufita e la comunità montana Alta Irpinia.
Cultura e luoghi d'interesse |
I monti della Daunia si caratterizzano per la presenza di due minoranze linguistiche: quella arbëreshë di Casalvecchio di Puglia e Greci e quella francoprovenzale di Faeto e Celle di San Vito nell'alta Valmaggiore.
In generale i centri abitati dei monti della Daunia, sorti in epoca medievale, conservano molte strutture tipiche dei borghi fortificati; tra i monumenti di maggior rilievo si citano le antiche cantine Cerrato, il santuario di Valleverde e la cattedrale Santa Maria Assunta a Bovino, il castello e il convento di Santa Maria della Consolazione a Deliceto e il santuario della Madonna del Carmine presso Accadia, quest'ultimo ubicato alle falde del monte Crispignano a 1041 m s.l.m..
Per quanto attiene le aree naturali si segnala la presenza di tre siti di interesse comunitario (SIC): Valle Fortore - Lago di Occhito nel settore nord, Monte Cornacchia - Bosco di Faeto nel settore centrale e Accadia-Deliceto nel settore sud. Tra le aree forestali più rilevanti si citano il bosco Cerasa (in territorio di Biccari), il bosco Difesa (in agro di Faeto) e il bosco Vetruscelli (nel tenimento di Roseto), tutti afferenti al SIC Monte Cornacchia - Bosco di Faeto, nonché il bosco delle Paduli (in territorio di Accadia) nell'ambito del SIC Accadia-Deliceto.
Economia |
Attraversati da un fitto reticolo di tratturi e tratturelli, le storiche vie della transumanza, i Monti della Daunia si contraddistinguono per le attività agro-silvo-pastorali e per le connesse produzioni tipiche, principalmente olio, pane, formaggi e salumi; tra questi ultimi spicca il prosciutto di Faeto che si fregia del riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale.
A partire dalla fine del XX secolo un nuovo settore, quello della produzione energetica, ha assunto notevole rilevanza per l'economia locale. Numerosi parchi eolici sono sorti lungo i crinali montuosi mentre la valle del Vulgano e l'agro di Candela si caratterizzano per l'estrazione di idrocarburi[10].
Note |
^ Monti della Daunia, su Provincia di Campobasso.
^ Il territorio, su Provincia di Foggia.
^ La formazione della Daunia (Appennino centro-meridionale): un esempio di acquifero minore (PDF), su Ispra.
^ Il patrimonio geologico della Puglia (PDF), su Società Italiana di Geologia Ambientale, pp. 53-57.
^ Carta Natura Puglia (PDF), su Isprambiente.
^ Ambito Monti Dauni (PDF), su Regione Puglia.
^ Il Subappennino Dauno, su Terre di Puglia (archiviato il 14 gennaio 2019).
^ Centro Studi Romei, La via Appia Traiana nel Medioevo (PDF), su Renato Stopani (a cura di), Vie Francigene del Sud, 1992, p. 4.
^ Soppressione delle Comunità Montane
^ Inquadramento geologico dell'Appennino Meridionale e relativi sistemi petroliferi (PDF), su Atti ticinensi.
Voci correlate |
- Bosco di Faeto
- Bosco Vetruscelli
- Daunia
- Comunità montana dei Monti Dauni Meridionali
- Comunità montana dei Monti Dauni Settentrionali
- Minoranza francoprovenzale in Puglia
- Monte Cornacchia
- Monte Crispignano
- Selva mala
- Valle del Cervaro
- Valmaggiore
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sui Monti della Daunia
Collegamenti esterni |
- https://web.archive.org/web/20170914095028/http://openmontidauni.it/
- https://web.archive.org/web/20161008054645/http://montidauniturismo.it/
- http://www.meridaunia.it
- www.subappennino.com - Sito patto territoriale prospettiva subappenino, su subappennino.com.
- Il Subappennino Dauno - Nei boschi sulle tracce del lupo, su terredelmediterraneo.org. URL consultato il 27 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2008).
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