Chiusa (Italia)
Chiusa comune | ||
---|---|---|
(IT) Chiusa (DE) Klausen | ||
Localizzazione | ||
Stato | Italia | |
Regione | Trentino-Alto Adige | |
Provincia | Bolzano | |
Amministrazione | ||
Sindaco | Maria-Anna Gasser Fink (SVP) dal 10-5-2015 (2º mandato) | |
Territorio | ||
Coordinate | 46°38′N 11°34′E / 46.633333°N 11.566667°E46.633333; 11.566667 (Chiusa) | |
Altitudine | 523 m s.l.m. | |
Superficie | 51,29 km² | |
Abitanti | 5 198[3](28-2-2017) | |
Densità | 101,35 ab./km² | |
Frazioni | Gudon/Gufidaun, Lazfons/Latzfons, Verdignes-Pardello/Verdings-Pardell[1] | |
Comuni confinanti | Funes, Laion, Sarentino, Varna, Velturno, Villandro | |
Altre informazioni | ||
Cod. postale | 39043 | |
Prefisso | 0472 | |
Fuso orario | UTC+1 | |
Codice ISTAT | 021022 | |
Cod. catastale | C652 | |
Targa | BZ | |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | |
Cl. climatica | zona F, 3 449 GG[4] | |
Nome abitanti | (IT) chiusani (DE) Klausner[2] | |
Patrono | sant'Andrea | |
Giorno festivo | 30 novembre | |
Cartografia | ||
Chiusa | ||
Posizione del comune di Chiusa nella provincia autonoma di Bolzano | ||
Sito istituzionale | ||
Chiusa (Klausen in tedesco[5], Tluses in ladino) è un comune italiano di 5 198 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige, di cui circa 500 residenti nel borgo antico.
Indice
1 Geografia fisica
2 Origini del nome
3 Storia
3.1 Origini
3.2 Stemma
4 Monumenti e luoghi d'interesse
5 Società
5.1 Ripartizione linguistica
5.2 Evoluzione demografica
6 Geografia antropica
6.1 Frazioni
7 Infrastrutture e trasporti
8 Amministrazione
9 Note
10 Bibliografia
11 Voci correlate
12 Altri progetti
13 Collegamenti esterni
Geografia fisica |
Chiusa si trova lungo il corso del fiume Isarco e storicamente è cittadina doganale. Può vantare il titolo di "città", insieme ad altri sette comuni dell'Alto Adige.
Si trova ad una trentina di chilometri a nord di Bolzano e una decina a sud di Bressanone.
Chiusa città si trova lungo la Strada statale 12 dell'Abetone e del Brennero, sotto la rocca di Sabiona.
Origini del nome |
Il toponimo Chiusa deriva evidentemente dal latino clausa, clusa, che significa "chiusa di un corso d'acqua", in questo caso dell'Isarco. Il nome è attestato dal 1027 come Clausa o Clusa.[6][7]
Storia |
Origini |
Il territorio comunale, sovrastato dal monastero di Sabiona (tedesco Säben), era già abitato prima di Cristo. Qui troviamo infatti tombe sia del periodo dei reti che del periodo germanico.
Tra l'800 e il 1000 Sabiona diviene un'importante sede vescovile, fino a quando questa fu trasferita a Bressanone, nell'attuale diocesi di Bolzano-Bressanone.
L'artista rinascimentale tedesco Albrecht Dürer nel 1494 si trattiene a Chiusa per ritrarre la città da lui molto apprezzata. Le sue impressioni sono presumibilmente fissate nell'incisione Das große Glück.
Sulla città di Chiusa, ha avuto un'importante influenza, il monastero delle suore di clausura di Sabiona.
All'interno del convento dei frati cappuccini, si trova una statua che raffigura il bellicoso frate Joachim Haspinger, che lottò assieme ad Andreas Hofer, per contrastare l'avanzata bavarese.
Nel tardo Otto- e primo Novecento, Chiusa fu una dimora di molti artisti, provenienti soprattutto dalla Germania.[8]
Il paese di Chiusa fa parte del circuito de "I borghi più belli d'Italia".
Nel 2002 lo scrittore tedesco Andreas Maier dedica a Chiusa il suo romanzo Klausen, tradotto anche in inglese.[9]
Stemma |
Lo stemma raffigura una chiave d'argento, su sfondo rosso, disposta diagonalmente. Lo stemma fu utilizzato come sigillo dal 1448, conosciuto dal 1397 e concesso nel 1540 dal cardinale Bernhard von Cles, amministratore del vescovado di Bressanone.[10]
Monumenti e luoghi d'interesse |
- La chiesa di Sant'Andrea (XV secolo)
- Il monastero di Sabiona
- Il castello di Gernstein, a Lazfons
- La collina dei frati (Paterbichl)
- Il museo Civico di Chiusa (Stadtmuseum Klausen)
Società |
Ripartizione linguistica |
La sua popolazione è per la grande maggioranza di madrelingua tedesca:
% | Ripartizione linguistica (gruppi principali) Fonte: Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012 |
---|---|
91,30% | madrelingua tedesca |
7,88% | madrelingua italiana |
0,81% | madrelingua ladina |
Evoluzione demografica |
Abitanti censiti[11]
Geografia antropica |
Frazioni |
Accanto al centro sede del comune, tre sono le frazioni: Lazfons (tedesco Latzfons), la più popolata che si trova lungo la strada per Velturno, poi Verdignes (tedesco Verdings), sotto Lazfons e Gudon (ted. Gufidaun), più a valle.
Infrastrutture e trasporti |
Il paese è servito dalla stazione di Chiusa, facente parte della ferrovia del Brennero e in passato capolinea della soppressa ferrovia della Val Gardena. Nel territorio comunale vi era altresì la stazione di Val di Funes, costruita all'imboccatura dell'omonima valle e dismessa nel 2001.
Amministrazione |
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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nel 1969 | Prader Josef | Sindaco | |||
nel 1989 | al 1997 | Heinrich Gasser | Sindaco | ||
dal 1997 | 2010 | Arthur Scheidle | SVP | Sindaco | |
2010 | in carica | Maria-Anna Gasser Fink | SVP | Sindaco |
Note |
^ Comune di Chiusa - Numeri e fatti.
^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 203.
^ Dato Istat - Popolazione residente al 28 febbraio 2017.
^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012.
^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 204.
^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. I, Bolzano: Athesia, 1995, p. 193. ISBN 88-7014-634-0
^ Florian Sonneck, Der Künstlerkreis in Klausen 1870-1914, Bolzano 2005.
^ Andreas Maier, Klausen: A Novel, translated by Kenneth J. Northcott. Rochester, NY: Open Letter, 2010. ISBN 978-1-934824-16-0
^ (EN) Heraldry of the World: Chiusa
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia |
- (DE, IT) Helmut Flachenecker, Hans Heiss, Hannes Obermair, Stadt und Hochstift: Brixen, Bruneck und Klausen bis zur Säkularisation 1803 / Città e principato: Bressanone, Brunico e Chiusa fino alla secolarizzazione 1803, Bolzano, Athesia, 2000. ISBN 88-8266-084-2
- (DE) Florian Sonneck, Der Künstlerkreis in Klausen 1870-1914, Bolzano, Athesia, 2005. ISBN 978-88-8266-233-2
- (DE) Andreas Maier, Klausen: Roman, 2ª edizione, Francoforte, Suhrkamp, 2006. ISBN 3-518-45569-9
- Andrea Vitali, "Clausa sub Sabione sita" - Sabiona e Chiusa nel cuore della Val D'Isarco, Bressanone, A. Weger, 2009.
- (EN) Andreas Maier, Klausen: A Novel, translated by Kenneth J. Northcott. Rochester, NY: Open Letter, 2010. ISBN 978-1-934824-16-0
Voci correlate |
- Principato ecclesiastico di Bressanone
- Sede titolare di Sabiona
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikimedia Commons
- Wikivoyage
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Chiusa
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Chiusa
Collegamenti esterni |
- Associazione turistica di Chiusa, Barbiano, Velturno e Villandro, su chiusa.info.
- Gudon - Gufidaun (frazione del comune di Chiusa), su gufidaun.com.
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