WWF
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World Wide Fund for Nature | |
---|---|
Abbreviazione | WWF |
Fondazione | 11 settembre 1961 |
Fondatore | Julian Huxley Bernardo dei Paesi Bassi Filippo d'Edimburgo Max Nicholson Peter Scott |
Scopo | Conservazione della natura |
Sede centrale | Gland |
Presidente | Yolanda Kakabadse |
Sito web | |
Il World Wide Fund for Nature, spesso abbreviato in World Wildlife Fund o con l'acronimo WWF, è un'organizzazione internazionale non governativa di protezione ambientale con sede nella città di Gland (Svizzera).
Indice
1 Storia
2 Missione
2.1 Alcuni progetti di conservazione del WWF
2.2 Città amiche del clima
2.3 Presidenti
3 Controversie legali
4 Sezioni nazionali
5 Onorificenze
6 Note
7 Altri progetti
8 Collegamenti esterni
Storia |
L'associazione venne fondata nel 1961 come World Wildlife Fund (letteralmente "fondo mondiale per la vita selvatica", intesa come "natura") su iniziativa di Julian Huxley, cui si aggiunsero i patrocini di Bernardo dei Paesi Bassi, di Filippo d'Edimburgo (marito della regina Elisabetta II) e altri; adottò come logo il panda gigante disegnato dal naturalista conservazionista e pittore sir Peter Scott. Alla fondazione e alla prima organizzazione parteciparono anche Guy Montfort e il finanziere e filantropo statunitense Godfrey Anderson Rockefeller.[1]
Come forma giuridica è un charitable trust (associazione) per scopi di beneficenza; il primo presidente della sezione britannica fu lo stesso Filippo d'Edimburgo, che divenne Presidente del WWF internazionale dal 1981 al 1996. La prima sede del WWF fu a Morges, in Svizzera, mentre in seguito venne trasferita a Gland, sempre nel paese elvetico. Nel 1986, anno in cui modificò il logo artistico di Scott nell'attuale, più stilizzato e riproducibile, assunse il nome che ha tuttora (World Wide Fund for Nature, cioè "fondo d'estensione mondiale per la natura"), tranne che negli Stati Uniti e in Canada dove la sua ragione sociale è ancora World Wildlife Fund. La scelta della modifica del nome, mantenendo però l'acronimo per continuità, volle significare l'allargamento degli scopi dalla semplice tutela della vita animale e vegetale alla tutela globale della natura, aprendosi anche alle tematiche del riscaldamento globale, della salute umana in relazione al deterioramento ambientale, del paesaggio e della crescita sostenibile.[2] La sezione italiana (WWF Italia) venne fondata dal giornalista e pittore Fulco Pratesi nel 1966.
Il panda gigante fu scelto quale emblema del WWF, alla sua fondazione nel 1961, da Sir Peter Scott che lo disegnò personalmente da una bozza preliminare realizzata dal naturalista scozzese Gerald Watterson[3][4] e da allora è diventato l'animale simbolo della conservazione della natura.[5] Prese origine dal panda gigante Chi Chi che fu trasferito dallo zoo di Pechino a quello di Londra negli stessi anni dell'istituzione del WWF. Essendo l'unico esemplare di panda gigante nel mondo occidentale in quel periodo, unitamente alle sue caratteristiche fisiche e al suo status di specie in via d'estinzione, il panda fu ritenuto idoneo ad essere un forte simbolo riconoscibile dell'associazione. Secondo Peter Scott, inoltre, il panda aveva la capacità di ispirare tenerezza e simpatia. Fu scelto come simbolo anche perché era facilmente riproducibile in bianco e nero e si necessitava di un animale che avrebbe avuto un certo impatto nella stampa in bianco e nero.[6]
Missione |
Secondo lo statuto e i documenti programmatici, la missione del WWF è quella di "bloccare la degradazione dell'ambiente naturale del pianeta e di costruire un futuro in cui l'uomo vivrà in armonia con la natura".[7]
Per il raggiungimento di tale obiettivo vengono indicate le seguenti azioni necessarie:[7]
- preservare la biodiversità delle forme di vita presenti sulla Terra;
- assicurare che l'utilizzo delle risorse naturali rinnovabili sia svolto in maniera sostenibile;
- promuovere misure che puntino alla riduzione dell'inquinamento e degli sprechi di risorse.
L'azione del WWF è mirata in diversi ambiti di intervento di interesse globale: le foreste, gli oceani e le coste, l'acqua dolce, le specie selvatiche, il cibo e il clima.[8]
Rispetto a ciascuno di questi ambiti, il WWF si prefigge degli obiettivi misurabili e gestisce con .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}oltre 2000 progetti di conservazione all'anno in tutto il mondo[senza fonte]. Tali progetti coinvolgono le popolazioni locali, in quanto il WWF ritiene che senza il loro appoggio la tutela dell'ambiente risulterebbe impossibile. Per individuare le aree in cui agire, il WWF ha adottato la strategia ecoregionale per selezionare le 200 ecoregioni, grandi aree geografiche, preservando le quali si potrebbe salvare gran parte della biodiversità del pianeta.[senza fonte]
Per raggiungere la sua missione il WWF non trascura il ruolo delle imprese, considerato il grande impatto sull'ambiente che può avere la loro attività. Si cerca quindi di portarle dalla propria parte, convincendole che conservare la natura e le sue risorse è più vantaggioso che distruggerle senza scrupoli.[senza fonte] Per ottenere ciò il WWF giunge anche a stipulare accordi di partenariato con quelle che si impegnano, secondo un protocollo concordato, a ridurre il proprio impatto.
Nel corso degli anni, il WWF ha spesso appoggiato iniziative mediatiche di una certa rilevanza[senza fonte]. In Italia, pur se più in sordina rispetto ad altre nazioni, ha ottenuto una certa visibilità collaborando con canali televisivi e, recentemente, portali web. Con Discovery Channel, ad esempio, ha finanziato a realizzazione di un videogioco animalista[senza fonte] basato su Cappuccetto Rosso. Celebre[senza fonte] inoltre il partenariato con RTL.
Alcuni progetti di conservazione del WWF |
- Conservazione Ecoregionale
A partire dagli anni '90 il WWF ha promosso in tutto il mondo la Conservazione e
Ecoregionale, ovvero la pianificazione delle azioni di conservazione su una base ecologica. Un ambizioso progetto internazionale ha permesso di mappare le ecoregioni del Pianeta e individuarne le 238 prioritarie, denominate Global 200.
- Progetto orso
Nel 1992, collaborò con il Parco Nazionale d'Abruzzo per la messa a dimora di centinaia di piante da frutto per limitare la dispersione degli orsi in aree non protette e tentare di ridurre il numero di esemplari investiti dalle auto. Il progetto è proseguito negli anni successivi collaborando con l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e il Corpo Forestale dello Stato per un'ampia indagine scientifica sulla consistenza e dinamica della specie. Grazie alla collaborazione con Nokia e di molti donatori è stato possibile acquistare recinzioni elettrificate in difesa delle greggi e delle arnie e ridurre i danni causati dagli orsi più "confidenti". Furono anche acquistati radio-satellitari per il radio-tracking. Tali indagini hanno permesso di ottenere nel 2008 la stima di popolazione dell'Orso bruno marsicano (N=43, min. 35 - max 67). Il progetto è tuttora in corso, grazie anche al sostegno del Ministero dell'Ambiente, anche sull'Arco alpino.
- Spadare
Nel 1995 il WWF raccolse 150.000 firme per abolire le spadare, reti da pesca che uccidono molte specie in pericolo. Nel 2002 l'Unione Europea proibisce le reti.
Città amiche del clima |
Città amiche del clima (in inglese Earth Hour City Challenge) è una competizione internazionale volta alla tutela climatica ed alla promozione di energie rinnovabili. Nel 2013 la classifica è risultata la seguente:
- 1º posto: Vancouver (Canada)
- 2º posto: Uppsala (Svezia)
- 3º posto: Forlì (Italia)
Presidenti |
Anni | Nome |
---|---|
1962–1976 | Bernhard van Lippe-Biesterfeld |
1976–1981 | John Hugo Loudon |
1981–1996 | Filippo di Edimburgo |
1996–1999 | Syed Babar Ali |
2000 | Ruud Lubbers |
2000–2001 | Hon. Sara Morrison |
2001–2010 | Emeka Anyaoku |
dal 2010 | Yolanda Kakabadse |
Controversie legali |
Nella primavera del 2002 il World Wide Fund for Nature fece causa alla federazione di wrestling statunitense della World Wrestling Federation, il cui acronimo era anch'esso WWF, in quanto quest'ultima violò l'accordo tra le due associazioni di non usare il proprio acronimo al di fuori dei confini americani. La causa fu vinta dal World Wide Fund for Nature e ciò fece cambiare il nome della federazione di wrestling in World Wrestling Entertainment (WWE).
Sezioni nazionali |
- WWF Italia
- WWF Svizzera
Onorificenze |
Premio Principe delle Asturie per la concordia (Spagna) | |
— 1988 |
Note |
^ In Memoriam: Godfrey A. Rockefeller, World Wildlife Fund, January 29, 2010.
^ WWF quick facts
^ WWF - WWF in the 60's
^ WWF - Giant Panda - Overview, Worldwildlife.org. URL consultato il 19 agosto 2012.
^
Il panda gigante - WWF Italia[collegamento interrotto]
^
Il WWF per il Panda gigante[collegamento interrotto]
^ ab (EN) WWF European Policy Office - WWF's mission
^ (EN) WWF - Our work
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikizionario
- Wikimedia Commons
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «WWF»
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su WWF
Collegamenti esterni |
- (EN) Portale ufficiale, su wwf.org.
- (EN) WWF Internazionale, su panda.org.
- (EN) Wickedlifefund, su wickedwildlifefund.com.
- WWF Italia, su wwf.it.
- WWF Svizzera, su wwf.ch.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 135632142 · ISNI (EN) 0000 0001 1940 2980 · LCCN (EN) n85317279 · GND (DE) 3003049-3 · BNF (FR) cb118759809 (data) · NLA (EN) 35609351 |
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