Vittorio Gassman








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«Un attore vero non si vaccina contro il bacillo istrionico; lo coltiva invece e ne sfrutta l'irrazionale virulenza fino a farlo esplodere nella pestilenza metaforica di cui parla Artaud.»


(Vittorio Gassman, Un grande avvenire dietro le spalle, 1981)



Vittorio Gassman


Vittorio Gassman, nato Vittorio Gassmann[1] (Genova, 1º settembre 1922 – Roma, 29 giugno 2000), è stato un attore, regista, sceneggiatore e scrittore italiano, attivo in campo teatrale, cinematografico e televisivo.


Soprannominato "il Mattatore" (dall'omonimo spettacolo televisivo da lui condotto nel 1959), è considerato uno dei migliori e più rappresentativi attori italiani, ricordato per l'assoluta professionalità (al limite del maniacale), per la versatilità e il magnetismo. Artista con profonde radici nel mondo del teatro più "impegnato", fu fondatore e direttore del Teatro d'arte Italiano[2]. La lunga carriera in Italia e all'estero comprende produzioni importanti, così come dozzine di divertissement che gli diedero una vasta popolarità.


Con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Nino Manfredi, Gassman è ritenuto uno dei più grandi interpreti della commedia all'italiana,[3][4] un quartetto al quale, dagli anni Sessanta, è generalmente accostato anche Marcello Mastroianni[5][6].




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 Anni quaranta


    • 1.2 Anni cinquanta


    • 1.3 Anni sessanta


    • 1.4 Anni settanta e ottanta


    • 1.5 Anni novanta




  • 2 Ritorno al teatro


  • 3 Televisione


  • 4 Altre attività


    • 4.1 Regista cinematografico


    • 4.2 Scrittore


    • 4.3 Doppiatore




  • 5 Vita privata


    • 5.1 Salute e morte




  • 6 Riconoscimenti


    • 6.1 Premi cinematografici


    • 6.2 Premi teatrali


    • 6.3 Onorificenze


    • 6.4 Tributi




  • 7 Teatro


  • 8 Filmografia


    • 8.1 Attore


      • 8.1.1 Cinema


      • 8.1.2 Televisione


      • 8.1.3 Documentari




    • 8.2 Regista


    • 8.3 Doppiatore




  • 9 Prosa televisiva RAI


  • 10 Prosa radiofonica RAI


  • 11 Programmi radiofonici Rai


  • 12 Discografia parziale


    • 12.1 Album


    • 12.2 Singoli


    • 12.3 Partecipazioni




  • 13 Doppiatori


  • 14 Note


  • 15 Bibliografia


  • 16 Altri progetti


  • 17 Collegamenti esterni





Biografia |


Nacque nell'attuale quartiere genovese di Struppa, all'epoca comune autonomo, il 1º settembre del 1922, figlio di Heinrich Gassmann[7], un ingegnere civile tedesco, e di Luisa Ambron, nativa di Pisa e di religione ebraica[8][9].


All'età di 5 anni visse un anno a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, dove il padre era impegnato nella costruzione del nuovo quartiere abitativo "Ferrobeton"[10]. Gassman raccontò spesso di ricordi legati a quella breve esperienza vissuta nella cittadina calabrese e di come ne rimase legato, tanto da citarla nel film Il mattatore (1960) di Dino Risi.



Anni quaranta |




Vittorio Gassman nel suo primo grande successo cinematografico, Riso amaro (1949), di Giuseppe De Santis


Ancora molto giovane si trasferì a Roma, e ottenne la maturità classica al Liceo Torquato Tasso nello stesso periodo di Giulio Andreotti, e frequentò l'Accademia nazionale d'arte drammatica, nella quale studiavano anche Paolo Stoppa, Rina Morelli, Adolfo Celi, Luigi Squarzina, Elio Pandolfi, Rossella Falk, Lea Padovani e, successivamente, Paolo Panelli, Nino Manfredi, Tino Buazzelli, Gianrico Tedeschi, Monica Vitti, Luca Ronconi e altri.


In questi anni, dotato di fisico atletico, si distinse come giocatore di pallacanestro tesserato per la S.S. Parioli[11], arrivando a far parte della nazionale universitaria e a giocare la finale scudetto con la 'Bruno Mussolini' nel 1942[12].


Il suo debutto teatrale avvenne a Milano nel 1943, con Alda Borelli, nella Nemica di Dario Niccodemi. Si spostò quindi a Roma, al Teatro Eliseo, unendosi a Tino Carraro ed Ernesto Calindri in un trio che rimase celebre: con loro recitò in diverse opere, dalla commedia borghese al teatro intellettuale, senza difficoltà nel passare da una all'altro.


Con la compagnia di Luchino Visconti Gassman ottenne i successi della maturità, assieme a Stoppa, Rina Morelli e Paola Borboni. Gassman interpretò Kowalski in Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams, recitò in Rosalinda di Shakespeare e nell'Oreste di Vittorio Alfieri. Successivamente entrò nel Teatro Nazionale con Massimo Girotti e Arnoldo Foà, per un Peer Gynt (Ibsen) di successo.


Il suo debutto cinematografico è del 1945, in Incontro con Laura, di Carlo Alberto Felice: la pellicola è andata perduta, e il suo primo film superstite è Preludio d'amore (1946), di Giovanni Paolucci. Nel 1947 si fa conoscere dal grande pubblico con Daniele Cortis, di Mario Soldati e due anni dopo coglie il suo primo grande successo con Riso amaro, diretto da Giuseppe De Santis, uno dei capolavori del primo neorealismo. Nello stesso anno recita nel film Una voce nel tuo cuore di Alberto D'Aversa, dove interpreta un giornalista al fianco di Constance Dowling, Nino Pavese e Beniamino Gigli.



Anni cinquanta |


Nel 1952, assieme a Luigi Squarzina, fondò e diresse il Teatro d'Arte Italiano, producendo la prima versione completa dell'Amleto in Italia, oltre a opere rare come il Tieste di Seneca o I Persiani di Eschilo. Interpreta nel 1954 a Siracusa per il XIII ciclo degli spettacoli classici il Prometeo Incatenato di Eschilo e nel 1960 l'Orestiade regia e traduzione di Pier Paolo Pasolini.


Nel 1956, anno chiave della sua carriera artistica, Gassman interpretò l'Otello con il grande attore Salvo Randone, con il quale alternava ogni sera i ruoli del Moro e di Iago. Tre anni dopo, in un programma televisivo intitolato Il Mattatore, ottenne un inaspettato successo, e Il Mattatore divenne ben presto il soprannome che lo avrebbe accompagnato per il resto della vita.




Vittorio Gassman (a destra) e Jean-Louis Trintignant ne Il sorpasso (1962)



Anni sessanta |


Gli anni sessanta si rivelarono molto gratificanti per la carriera cinematografica di Vittorio Gassman, sulla scia del grande successo ottenuto nel 1958 con I soliti ignoti di Mario Monicelli, che ebbe anche due seguiti (Audace colpo dei soliti ignoti, 1959, di Nanni Loy; e il tardo I soliti ignoti vent'anni dopo, 1985, di Amanzio Todini).


Il cinema lo aveva impegnato sino ad allora, in Italia e a Hollywood, in ruoli cinematografici atletici e di seducenti villain (dopo il trionfo di Riso amaro, 1949, di Giuseppe De Santis).




Con Catherine Spaak ne L'armata Brancaleone (1966)


Monicelli lo rivelò anche ottimo attore di ruoli comici (come anche in La grande guerra, 1959, e nel dittico L'armata Brancaleone, 1966, e Brancaleone alle crociate, 1969) ed egli acquistò in breve una vasta notorietà con prodotti più popolari, specie sotto la regia di Dino Risi: oltre al già citato Il mattatore (1960), Il sorpasso (1962), La marcia su Roma (1962), I mostri (1963), Il gaucho (1964), Il tigre (1967) e Il profeta (1968).



Anni settanta e ottanta |





Alessandro e Vittorio Gassman nel 1983


Sempre per gli schermi italiani, Gassman è tornato a lavorare con Risi (In nome del popolo italiano, 1971; Profumo di donna, 1974; Anima persa, 1977; Caro papà, 1979; Tolgo il disturbo, 1990) e ha avviato un proficuo sodalizio con Ettore Scola (C'eravamo tanto amati, 1974; La terrazza, 1980; La famiglia, 1987); all'estero si è fatto invece apprezzare in Un matrimonio di Altman (1978), La tempesta di Mazursky (1982), Benvenuta di Delvaux (1983), La vita è un romanzo di Resnais (1983).



Anni novanta |


Nell'ultimo decennio di vita ha continuato a lavorare per il cinema in Il lungo inverno di Jaime Camino (1991), ne Il re leone (1994) dove presta la sua voce a Mufasa, in Sleepers di Barry Levinson (1996) e ancora per Scola in La cena (1998).



Ritorno al teatro |


Nonostante i suoi successi cinematografici Gassman non abbandonò mai il teatro. Nell'ultima parte della sua carriera aggiunse la poesia al suo repertorio, aiutando a far conoscere in Italia alcune opere straniere.


Vero perfezionista, aveva in odio la dizione imperfetta o le inflessioni dialettali, pur essendo in grado di rendere perfettamente, quando richiesto, la maggior parte dei dialetti italiani. In modo abbastanza coraggioso, accettò la sfida di dirigere l'Adelchi, una delle opere meno note e meno "facili" di Alessandro Manzoni. La tournée di questo spettacolo raccolse mezzo milione di spettatori, attraversando l'Italia con il suo Teatro Popolare Itinerante (una nuova edizione del famoso Carro di Tespi).


Le sue produzioni teatrali comprendono molti dei più famosi autori del XX secolo, oltre a frequenti ritorni ai classici come Shakespeare, Dostoevskij e i grandi drammaturghi greci.


Fondò inoltre una scuola di teatro a Firenze, quella Bottega Teatrale che diresse personalmente dal 1979 al 1991 e che è stata una protagonista del mondo culturale fiorentino, richiamando a Firenze moltissimi dei nomi più noti del teatro e del cinema italiano e mondiale: da Giorgio Albertazzi (per molti anni vicedirettore) a Orazio Costa, da Adolfo Celi a Anthony Quinn, da Antonella Daviso a Ettore Scola, da Yves Lebreton a Siro Ferrone, solo per ricordarne alcuni.



Televisione |




Vittorio Gassman con Paolo Ferrari nel programma televisivo Il Mattatore (1959)


In televisione dosò le sue apparizioni nei programmi popolari, tuttavia partecipò alle trasmissioni di Mina, Corrado e Pippo Baudo soprattutto. Nel campo della pubblicità, interpretò Nostradamus in uno spot dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino nel 1997 di cui si ricorda il "tormentone": «Questo lo ignoro!».


Gassman fu uomo di intense emozioni e di grande onestà intellettuale; la sua autoironia e il suo notevole senso dell'umorismo lo portarono negli anni novanta a prendere parte a un programma televisivo (Tunnel) nel quale, in maniera molto formale e seria, recitava documenti come la bolletta del gas, il menù del ristorante o gli annunci economici[13]; "letture" che, con autoironia, venivano eseguite con la stessa abilità professionale e il tono elevato che lo rese famoso recitando la Divina Commedia di Dante.



Altre attività |



Regista cinematografico |


Per il cinema Gassman ha diretto sempre sé stesso in film dai forti accenti autobiografici quali Kean - Genio e sregolatezza (1956), L'alibi (1969), Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto (1972) e Di padre in figlio (1982).



Scrittore |


Ha coltivato anche una sua attività letteraria: dopo aver esordito col romanzo Luca dei numeri (1965), ha pubblicato successivamente sia volumi autobiografici come Un grande avvenire dietro le spalle (1981) e Memorie del sottoscala (1990), sia opere quali Ulisse e la balena bianca (1992), Mal di parola (1992) e Lettere d'amore sulla bellezza (1996) con Giorgio Soavi.



Doppiatore |


Ha avuto una parentesi come doppiatore come voce fuori campo del film Romeo e Giulietta (1968) di Franco Zeffirelli e dando la voce al commovente personaggio di Mufasa (interpretato nella versione americana da James Earl Jones) nel film d'animazione della Disney Il re leone (1994).



Vita privata |


Vittorio Gassman ebbe tre mogli[14] e tre compagne importanti, sempre colleghe attrici:




  • Nora Ricci (figlia di Renzo Ricci e Margherita Bagni), prima moglie, dalla quale ebbe la primogenita Paola, attrice ella stessa e poi moglie di Ugo Pagliai; matrimonio in seguito annullato dalla Sacra Rota[15][16];


  • Shelley Winters, seconda moglie, dalla quale ebbe la seconda figlia Vittoria (Tori)[17], poi medico geriatra, sempre vissuta negli Stati Uniti d'America[18];


  • Juliette Mayniel, importante compagna mai sposata, che gli diede Alessandro, anch'egli attore e regista;


  • Diletta D'Andrea, terza moglie fino alla fine, dalla quale nacque Jacopo, poi regista; fu praticamente un secondo padre per Emanuele Salce, figlio di Diletta e del suo primo marito, il regista Luciano Salce;

  • aveva avuto inoltre una lunga e tumultuosa relazione con Anna Maria Ferrero tra il 1953 e il 1960, periodo nel quale i due avevano fatto spessissimo coppia anche nel lavoro;

  • dal 1961 al 1963 fu legato all'attrice danese Annette Strøyberg.


Venne talvolta criticato a causa della sua vita privata: la sua disinvolta libertà nelle storie d'amore, nei matrimoni e nelle convivenze, condita da un annullamento presso la Sacra Rota, un divorzio negli Stati Uniti d'America e un figlio extramatrimoniale (Alessandro), suscitò scandalo negli anni cinquanta e sessanta, così come il suo iniziale ateismo, che in seguito lasciò il posto a una fede molto personale[17].
Nel profondo era un'anima pensosa e tormentata, la razionalità di base opposta ai richiami dell'infinito. Resta significativo, e simpatico, un suo "dibattito" con Alberto Sordi sui temi dell'esistenza e della religione. A Gassman che onestamente esternava i dubbi del pensante, Sordi con romanesca concretezza replicò invece: "A Vitto', io ce credo. Hai visto mai?"
Gassman inoltre espresse spesso commenti schietti e poco convenzionali, in qualche caso con il chiaro intento di sferzare le posizioni moderate, guadagnandosi così vari nemici nel mondo dello spettacolo e della cultura.



Salute e morte |




Tomba di Vittorio Gassmann al Cimitero del Verano, a Roma


Gassman fu probabilmente affetto a lungo dalla sindrome bipolare[19]. Morì a 77 anni nella sua casa di Roma per un improvviso attacco cardiaco nel sonno.


Cremato, le sue ceneri vennero tumulate nella tomba della famiglia D'Andrea (la famiglia della moglie), nel Cimitero del Verano, all'esterno del lato destro del Quadriportico[20][21][22]. La sua presenza è indicata da una piccola lastra di pietra a forma di libro aperto riportante il seguente epitaffio, voluto da lui stesso: Non fu mai impallato![23][24][25].



Riconoscimenti |




Vittorio Gassman al Festival di Cannes 1997



Premi cinematografici |


Mostra del cinema di Venezia


  • 1996: Leone d'oro alla carriera

Festival di Cannes


  • 1975: miglior interpretazione maschile - Profumo di donna

Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián


  • 1971: miglior attore - Brancaleone alle crociate

David di Donatello



  • 1958: premio internazionale "Olimpo" per il teatro


  • 1960: miglior attore protagonista - La grande guerra


  • 1963: miglior attore protagonista - Il sorpasso


  • 1965: miglior attore protagonista - La congiuntura


  • 1967: miglior attore protagonista - Il tigre


  • 1975: miglior attore protagonista - Profumo di donna


  • 1979: miglior attore protagonista - Caro papà


  • 1982: Medaglia d'oro del Ministro per il Turismo e lo Spettacolo


  • 1984: Targa Speciale


  • 1987: miglior attore protagonista - La famiglia


  • 1991: David speciale


  • 1996: David alla carriera (durante la 53ª mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia)


Nastri d'argento



  • 1959: miglior attore protagonista - I soliti ignoti


  • 1963: miglior attore protagonista - Il sorpasso


  • 1975: miglior attore protagonista - Profumo di donna


  • 1990: miglior attore protagonista - Lo zio indegno


  • 1999: miglior attore non protagonista (insieme con il resto del cast) - La cena


  • 2000: Nastro d'argento speciale



Premi teatrali |



  • David di Donatello 1958: premio internazionale "Olimpo" per il teatro


Onorificenze |











Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
— Roma, 16 marzo 1994[26]










Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— Roma, 27 aprile 1987[27]










Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte
— Roma, 2 marzo 1999[28]










Premio Principe delle Asturie per l'arte - nastrino per uniforme ordinaria
Premio Principe delle Asturie per l'arte
— 1997










Cittadinanza onoraria della città di Chiaravalle Centrale - nastrino per uniforme ordinaria
Cittadinanza onoraria della città di Chiaravalle Centrale
— 1982










Cittadinanza onoraria della città di Palmi - nastrino per uniforme ordinaria
Cittadinanza onoraria della città di Palmi
— 1997[29]


Tributi |




Vittorio Gassman con Anna Proclemer in una scena di Kean - Genio e sregolatezza (1954)


Il comune di Roma ha dedicato a Gassman ben due toponimi in due diverse zone della capitale: Largo Vittorio Gassman all'interno di Villa Borghese, nel quartiere Pinciano, nel 2003[30], e Lungotevere Vittorio Gassman in un'area industriale nel quartiere Portuense, nel 2006 (la denominazione precedente era Lungotevere dei Papareschi)[31][32]. Gassman, Anna Magnani e Marcello Mastroianni sono così gli unici attori a essere ricordati da due diverse aree di circolazione nel comune di Roma.


Sempre a Roma, nel 2004 lo storico Teatro Quirino fu denominato in suo onore Teatro Quirino - Vittorio Gassman. Durante l'inaugurazione ufficiale del 23 settembre 2004 il figlio Alessandro Gassmann commentò che avere un "suo" teatro rappresentava l'unico sogno che durante la sua prestigiosa carriera Vittorio non era mai riuscito a realizzare[33].


In occasione del decennale della scomparsa dell'attore, il 29 giugno 2010 il Comune di Milano ha intitolato in suo nome una via del quartiere periferico Adriano - Marelli, il Comune di Narni ha intitolato in suo nome una piazza in una zona residenziale di nuova costruzione mentre il 1º settembre dello stesso anno la Mostra del Cinema di Venezia si è aperta col documentario a lui dedicato Vittorio racconta Gassman, realizzato da Giancarlo Scarchilli insieme ad Alessandro Gassmann.


A partire dal 2010 il Bif&st di Bari assegna un Premio intitolato a Vittorio Gassman per il giovane attore rivelazione (dal 2011 al miglior attore protagonista) tra i film del festival.


Gallarate intitola a suo nome il teatro Condominio.



Teatro |




Gassman a teatro interpreta Amleto




  • Ma non è una cosa seria di Luigi Pirandello, 1944.


  • La macchina da scrivere di Jean Cocteau, regia di Luchino Visconti, prima al Teatro Eliseo di Roma, 2 ottobre 1945.


  • Rebecca di Daphne du Maurier, regia di Guido Salvini, prima al Teatro Quirino di Roma, 20 aprile 1946.


  • Erano tutti miei figli di Arthur Miller, regia di Luigi Squarzina, prima al Teatro Quirino di Roma, 6 novembre 1947.


  • Tre quarti di luna di Luigi Squarzina, regia di L. Squarzina, prima al Teatro Valle il 4 marzo 1953.


  • Amleto di William Shakespeare, regia di Luigi Squarzina, prima al Teatro Valle di Roma il 2 marzo 1954.


  • Leonora di Ferruccio Troiani, regia di Luigi Squarzina, prima al Teatro Valle di Roma il 2 aprile 1954.


  • Prometeo incatenato, regia di Luigi Squarzina, prima al Teatro Greco di Siracusa il 15 maggio 1954.


  • Kean di Alessandro Dumas, regia di Vittorio Gassman, prima al Teatro Comunale di Salerno il 25 novembre 1954.


  • Il sangue verde di Silvio Giovannetti, regia di Vittorio Gassman, prima al Teatro Valle il 2 marzo 1955.


  • Un marziano a Roma di Ennio Flaiano, regia di Vittorio Gassman, prima al Teatro Lirico di Milano il 23 novembre 1960.[34]


  • O Cesare o nessuno, regia di Vittorio Gassman, prima al Teatro La Pergola di Firenze, il 4 dicembre 1974.


  • Lieta serata insieme con Eduardo e i suoi compagni d'arte, conduce Vittorio Gassman, Teatro Tenda a Roma il 29 giugno 1978.


  • Non chiederci la parola di Eugenio Montale, prima al Teatro Genovese il 16 gennaio 1988.



Filmografia |



Attore |




Vittorio Gassman con Audrey Hepburn in una scena di Guerra e pace di King Vidor (1956)





I soliti ignoti di Mario Monicelli (1958). Sono presenti nella scena, in senso orario a partire da sinistra: Marcello Mastroianni, Renato Salvatori con dinanzi a lui Carlo Pisacane (seduto), Vittorio Gassman, Totò e Tiberio Murgia (inquadrato di spalle)




Vittorio Gassman con Alberto Sordi ne La grande guerra di Mario Monicelli (1959)




Vittorio Gassman in una scena de Il mattatore di Dino Risi (1960)




Vittorio Gassman (a sinistra) con Alberto Sordi e Nino Manfredi nel film Crimen di Mario Camerini (1961)




Vittorio Gassman nel film I mostri di Dino Risi (1963), nell'episodio Che vitaccia!




Vittorio Gassman insieme a Catherine Spaak ne L'armata Brancaleone di Mario Monicelli (1966)




Vittorio Gassman con Agostina Belli in Profumo di donna di Dino Risi (1974)




Vittorio Gassman (a sinistra) con Nino Manfredi e Stefano Satta Flores in un fotogramma del film C'eravamo tanto amati di Ettore Scola (1974)




Vittorio Gassman interpreta il Marchese Felipe de Aragona nel film I picari di Mario Monicelli (1987)



Cinema |




  • Incontro con Laura, regia di Carlo Alberto Felice (1945)


  • Preludio d'amore, regia di Giovanni Paolucci (1946)


  • Daniele Cortis, regia di Mario Soldati (1947)


  • Le avventure di Pinocchio, regia di Giannetto Guardone (1947)


  • La figlia del capitano, regia di Mario Camerini (1947)


  • L'ebreo errante, regia di Goffredo Alessandrini (1948)


  • Il cavaliere misterioso, regia di Riccardo Freda (1948)


  • Lo sparviero del Nilo, regia di Giacomo Gentilomo (1949)


  • I fuorilegge, regia di Aldo Vergano (1949)


  • Il lupo della Sila, regia di Duilio Coletti (1949)


  • Ho sognato il paradiso, regia di Giorgio Pàstina (1949)


  • Riso amaro, regia di Giuseppe De Santis (1949)


  • Una voce nel tuo cuore, regia di Alberto D'Aversa (1949)


  • Il leone di Amalfi, regia di Pietro Francisci (1950)


  • Il tradimento, regia di Riccardo Freda (1951)


  • La corona nera, regia di Luis Saslavsky (1951)


  • Anna, regia di Alberto Lattuada (1951)


  • Il sogno di Zorro, regia di Mario Soldati (1952)


  • La tratta delle bianche, regia di Luigi Comencini (1952)


  • Sombrero, regia di Norman Foster (1953)


  • Il muro di vetro, regia di Maxwell Shane (1953)


  • L'urlo dell'inseguito, regia di Joseph H. Lewis (1953)


  • Rapsodia, regia di Charles Vidor (1954)


  • Mambo, regia di Robert Rossen (1954)


  • Kean - Genio e sregolatezza, regia di Vittorio Gassman e Francesco Rosi (1956)


  • La donna più bella del mondo, regia di Robert Z. Leonard (1956)


  • Giovanni dalle Bande Nere, regia di Sergio Grieco (1956)


  • Guerra e pace, regia di King Vidor (1956)


  • Difendo il mio amore, regia di Giulio Macchi (1957)


  • I soliti ignoti, regia di Mario Monicelli (1958)


  • La ragazza del Palio, regia di Luigi Zampa (1958)


  • La tempesta, regia di Alberto Lattuada (1958)


  • Le sorprese dell'amore, regia di Luigi Comencini (1959)


  • La cambiale, regia di Camillo Mastrocinque (1959)


  • La grande guerra, regia di Mario Monicelli (1959)


  • Vento di tempesta, regia di Irving Rapper (1959)


  • Il mattatore, regia di Dino Risi (1960)


  • Audace colpo dei soliti ignoti, regia di Nanni Loy (1960)


  • Fantasmi a Roma, regia di Antonio Pietrangeli (1961)


  • Crimen, regia di Mario Camerini (1961)


  • Il giudizio universale, regia di Vittorio De Sica (1961)


  • Una vita difficile, regia di Dino Risi (1961)


  • Barabba, regia di Richard Fleischer (1961)


  • Il sorpasso, regia di Dino Risi (1962)


  • I briganti italiani, regia di Mario Camerini (1962)


  • Anima nera, regia di Roberto Rossellini (1962)


  • Frenesia dell'estate, regia di Luigi Zampa (1963)


  • Il successo, regia di Mauro Morassi (1963)


  • La marcia su Roma, regia di Dino Risi (1963)


  • La smania addosso, regia di Marcello Andrei (1963)


  • L'avaro, episodio di L'amore difficile, regia di Luciano Lucignani (1963)


  • I mostri, regia di Dino Risi (1963)


  • Se permettete parliamo di donne, regia di Ettore Scola (1964)


  • Slalom, regia di Luciano Salce (1965)


  • Il gaucho, regia di Dino Risi (1965)


  • La guerra segreta, regia di Christian-Jaque, Werner Klingler, Carlo Lizzani e Terence Young (1965)


  • La congiuntura, regia di Ettore Scola (1965)


  • Una vergine per il principe, regia di Pasquale Festa Campanile (1965)


  • Le piacevoli notti, regia di Armando Crispino e Luciano Lucignani (1966)


  • L'arcidiavolo, regia di Ettore Scola (1966)


  • L'armata Brancaleone, regia di Mario Monicelli (1966)


  • Lo scatenato, regia di Franco Indovina (1967)


  • Sette volte donna, regia di Vittorio De Sica (1967)


  • Il tigre, regia di Dino Risi (1967)


  • La pecora nera, regia di Luciano Salce (1968)


  • Questi fantasmi, regia di Renato Castellani (1968)


  • Il profeta, regia di Dino Risi (1968)


  • L'alibi, regia di Adolfo Celi, Vittorio Gassman e Luciano Lucignani (1969)


  • Dove vai tutta nuda?, regia di Pasquale Festa Campanile (1969)


  • Una su 13, regia di Nicolas Gessner (1969)


  • L'arcangelo, regia di Giorgio Capitani (1969)


  • Brancaleone alle crociate, regia di Mario Monicelli (1970)


  • Il divorzio, regia di Romolo Guerrieri (1970)


  • Contestazione generale, regia di Luigi Zampa (1970)


  • Scipione detto anche l'Africano, regia di Luigi Magni (1971)


  • L'udienza, regia di Marco Ferreri (1971)


  • In nome del popolo italiano, regia di Dino Risi (1971)


  • Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto, regia di Vittorio Gassman (1972)


  • Che c'entriamo noi con la rivoluzione?, regia di Sergio Corbucci (1972)


  • La Tosca, regia di Luigi Magni (1973)


  • Profumo di donna, regia di Dino Risi (1974)


  • C'eravamo tanto amati, regia di Ettore Scola (1974)


  • A mezzanotte va la ronda del piacere, regia di Marcello Fondato (1975)


  • Come una rosa al naso, regia di Franco Rossi (1976)


  • Telefoni bianchi, regia di Dino Risi (1976)


  • Signore e signori, buonanotte, regia di Luigi Comencini, Nanni Loy, Luigi Magni, Mario Monicelli ed Ettore Scola (1976)


  • Il deserto dei Tartari, regia di Valerio Zurlini (1976)


  • Anima persa, regia di Dino Risi (1977)


  • I nuovi mostri, regia di Mario Monicelli, Ettore Scola e Dino Risi (1977)


  • Un matrimonio, regia di Robert Altman (1978)


  • Quintet, regia di Robert Altman (1979)


  • Caro papà, regia di Dino Risi (1979)


  • Due pezzi di pane, regia di Sergio Citti (1979)


  • The Nude Bomb, regia di Clive Donner (1980)


  • La terrazza, regia di Ettore Scola (1980)


  • Sono fotogenico, regia di Dino Risi (1980)


  • Il turno, regia di Tonino Cervi (1981)


  • Camera d'albergo, regia di Mario Monicelli (1981)


  • Pelle di sbirro, regia di Burt Reynolds (1981)


  • La tempesta, regia di Paul Mazursky (1982)


  • Il conte Tacchia, regia di Sergio Corbucci (1982)


  • La vita è un romanzo, regia di Alain Resnais (1983)


  • Benvenuta, regia di André Delvaux (1983)


  • Il potere del male, regia di Krzysztof Zanussi (1985)


  • I soliti ignoti vent'anni dopo, regia di Amanzio Todini (1987)


  • La famiglia, regia di Ettore Scola (1987)


  • I picari, regia di Mario Monicelli (1987)


  • Mortacci, regia di Sergio Citti (1989)


  • Lo zio indegno, regia di Franco Brusati (1989)


  • Dimenticare Palermo, regia di Francesco Rosi (1990)


  • Tolgo il disturbo, regia di Dino Risi (1990)


  • Le mille e una notte, regia di Philippe de Broca (1990)


  • Quando eravamo repressi, regia di Pino Quartullo (1992)


  • Il lungo inverno, regia di Jaime Camino (1992)


  • I divertimenti della vita privata, regia di Cristina Comencini (1992)


  • Cento di questi anni, regia di Corrado Farina (1994)


  • Tutti gli anni una volta l'anno, regia di Gianfrancesco Lazotti (1995)


  • Sleepers, regia di Barry Levinson (1996)


  • La cena, regia di Ettore Scola (1998)


  • La bomba, regia di Giulio Base (1999)



Televisione |




  • Abramo, regia di Joseph Sargent - film TV (1994)


  • Il deserto di fuoco, regia Enzo G. Castellari - film TV (1997)



Documentari |



  • Vittorio racconta Gassman - Una vita da mattatore, regia di Giancarlo Scarchilli (2010)


Regista |




  • Kean - Genio e sregolatezza (1956), con Francesco Rosi


  • L'alibi (1969), con Adolfo Celi e Luciano Lucignani


  • Senza famiglia, nullatenenti cercano affetto (1972)


  • Di padre in figlio (1982), con Alessandro Gassmann



Doppiatore |



  • Mufasa in: Il Re Leone


Prosa televisiva RAI |




  • Versi di Dante, letture poetiche di Vittorio Gassman, ottobre 1955.


  • Kean di Alessandro Dumas, regia di Franco Enriquez, trasmessa il 29 aprile 1955.


  • Letture poetiche, di Vittorio Gassman 30 ottobre 1955.


  • Amleto di William Shakespeare, regia di Claudio Fino, trasmessa il 9 novembre 1955


  • Otello di William Shakespeare, 1957.


  • Oreste di Vittorio Alfieri, regia di Gassman e Silverio Blasi, trasmessa il 30 giugno 1958.


  • Adelchi di Alessandro Manzoni, regia di Gassman, trasmessa il 3 marzo 1961.


  • Il gioco degli eroi, testi di Vittorio Gassman e Ghigo De Chiara con Edmonda Aldini, Andrea Bosic musiche di Fiorenzo Carpi regia di Vittorio Gassman e Silverio Blasi 31 marzo 1963


  • Recital di Vittorio Gassman, per il IV Centenario dalla nascita di William Shakespeare regia di Stefano De Stefani 1964.


  • Memorie dal sottosuolo, con Vittorio Gassman, trasmessa il 3 dicembre 1970.


  • L'uomo dal fiore in bocca, regia di Maurizio Scaparro, trasmessa il 10 dicembre 1970.


  • Amleto di William Shakespeare, con Anna Maria Ferrero, regia di Vittorio Gassman, trasmessa il 30 dicembre 1972.


  • Ulisse e la balena bianca, riduzione di Vittorio Gassman da Melville, regia di Gassman, trasmessa il 28 maggio 1993.


  • Camper di Vittorio Gassman, regia di Vittorio Gassman, trasmessa il 2 dicembre 1995.



Prosa radiofonica RAI |




  • Oreste, letture varie, I notturni dell'usignolo 1949


  • I Masnadieri di Friedrich Schiller, regia di Anton Giulio Majano, trasmessa il 13 febbraio 1950.


  • Romeo e Giulietta, di William Shakespeare, con Massimo Girotti, Vivi Gioi, Vittorio Gassman, regia Guido Salvini 1951.


  • Il giocatore, tre atti di Ugo Betti Compagnia del Teatro Nazionale diretta da Guido Salvini regia di Vittorio Gassman 1951.


  • Yo, el Rey, commedia di Bruno Cicognani Compagnia del Teatro Nazionale diretta da Guido Salvini, regia Giudo Salvini 1951.


  • Avventura, di Sherwood Anderson, le novelle del secondo programma, lettura di Vittorio Gassman 1952.


  • Amleto, di William Shakespeare, regia di Luigi Squarzina e Vittorio Gassman 1952.


  • Noi mattatori di Amerigo Gomez, con Franca Valeri e Vittorio Gassman, lunedì 9 ottobre 1961, secondo programma, ore 20,30


  • Adelchi di Alessandro Manzoni, regia Vittorio Gassman, trasmessa il 31 gennaio 1961.


  • Ornifle', ciclo Una commedia in trenta minuti, traduzione di Vittorio Gassman regia Luciano Lucignani 1973



Programmi radiofonici Rai |



  • Viaggio in Oriente, suoni e impressioni raccolti da Vittorio Gassman e Ghigo De Chiara 1971


Discografia parziale |







Album |




  • 1953 - Brani scelti dall'Otello di Shakespeare (Cetra, CLV 0604, LP 10") con Anna Maria Ferrero e Salvo Randone


  • 1959 - Il Mattatore (Cetra, CLV 0609, LP 10")


  • 1963 - Teatro (LP)


  • 1965 - Pascoli (Cetra, CLC 0834, LP) con Alberto Lupo e Paolo Carlini


  • 1970 - Foscolo (Cetra, CLC 0846, LP) con Carlo D'Angelo e Paolo Carlini


  • 1972 - Montale (Fonit Cetra, LPZ 2034, LP)


  • 1973 - Il trasloco (Fonit, LPZ 2037, LP)


  • 1974 - La solitudine (Cetra, LP) con Giorgio Albertazzi


  • 1985 - Naufrago d'amore (Five Record, FM 13538, LP)


  • 1994 - Camper (Teatro Musica, CD) con Alessandro Gassmann, Sabrina Knaflitz, Jacopo Gassman


  • 2000 - Vittorio Gassman: Antologia Personale (Luca Sossella Editore, 4 CD + libro) a cura di Luca Sossella, musiche di Nicola Piovani


  • Leopardi - Canti (Cetra, CLC 0829, LP) con Arnoldo Foà, Giorgio Albertazzi, Alberto Lupo


  • Secondo Novecento (Stereoletteraria, SLI 24, LP)



Singoli |




  • Dante Alighieri - Inferno canto quinto (Cetra, CL 0401, 7")


  • 1955 - Dante Alighieri - Paradiso canto XXXIII (Cetra, CL 0402, 7")


  • 1955 - I promessi sposi (Cetra, CL 0414, 7")


  • 1955 - Amleto (Cetra, CL 0415, 7")


  • 1955 - Le poesie di A. Manzoni (Cetra, CL 0416, 7")


  • 1955 - Pascoli - Poesie (Cetra, CL 0417, 7")


  • 1955 - Saba (Cetra, CL 0420, 7")


  • 1956 - Poeti moderni (Cetra, CL 0426, 7")


  • 1956 - Il sonetto attraverso i tempi (Cetra, CL 0427, 7")


  • Dante Alighieri - Inferno canto XXVI (Cetra, CL 0437, 7")


  • I sepolcri (Cetra, CL 0438, 7")


  • Leopardi (Cetra, CL 0439, 7")


  • Leopardi (Cetra, CL 0440, 7")


  • 1958 - Mistici del '200 (Cetra, CL 0441, 7")


  • Gassman ne Il Mattatore (Cetra, CL 0443, 7")


  • Gassman ne Il Mattatore (Cetra, CL 0444, 7")


  • Elogio Olimpico - Poesie sportive (Cetra, CL 0457, 7")


  • Manzoni - Adelchi (Cetra, CL 0458, 7") con Carlo D'Angelo


  • Eschilo - Coefore (Cetra, CL 0459, 7") con Valentina Fortunato e Maria Fabbri


  • 1960 - Pascarella - Villa Gloria (Cetra, CL 0470, 7")



Partecipazioni |



  • Irma la dolce (Cetra, CLV 0607, 7")


Doppiatori |


In alcuni film, anche italiani, Vittorio Gassman venne doppiato. Gli attori che gli prestarono la voce furono:




  • Emilio Cigoli in: L'urlo dell'inseguito, Sombrero, Rapsodia, Mambo, Il muro di vetro, La ragazza del Palio


  • Sandro Ruffini in L'ebreo errante


  • Gualtiero De Angelis in: Anna


  • Stefano Sibaldi in La tratta delle bianche


  • Enrico Maria Salerno in: La donna più bella del mondo



Note |




  1. ^ Cinquantamila - Corriere della Sera, Vittorio Gassman


  2. ^ 1952-1954. Gassman fonda il Teatro d’arte Italiano, su cinquantamila.it. URL consultato il 20 gennaio 2018.


  3. ^ I COLONNELLI DEL CINEMA ITALIANO in www.davinotti.com


  4. ^ Il cinema italiano contemporaneo: Da “La dolce vita” a “Centochiodi”, Laterza, Bari 2007 - ed. dig. 11-2015


  5. ^ Teche RAI Consultato il 18 agosto 2016


  6. ^ Treccani - Enciclopedia del Cinema (2003) - Scheda di M. d'Amico - Consultato il 18 agosto 2016


  7. ^ Vittorio eliminò all'anagrafe la 'n' finale


  8. ^ Biografia di Alessandro Gassman. URL consultato il 18 maggio 2018.


  9. ^ Gassman era ebreo? A 17 anni dalla sua morte, ricordo di uno dei più grandi attori italiani | Mosaico, in Mosaico, 19 aprile 2017. URL consultato il 18 maggio 2018.


  10. ^ Biografia di Vittorio Gassman Archiviato il 3 maggio 2014 in Internet Archive.


  11. ^ In Serie A nella S.S. Parioli da Il Littoriale del 16 dicembre 1940.


  12. ^ Basket, Venezia e quella «finale» vinta 75 anni fa contro Vittorio Gassman Gazzetta.it del 7 giugno 2017.


  13. ^ Simonetta Robiony, Chiude il Tunnel dei dispiaceri, in La Stampa, 21 maggio 1994, p. 22


  14. ^ Paola Gassman - Curiosità e citazioni - Movieplayer.it, su movieplayer.it. URL consultato il 31 dicembre 2016.


  15. ^ la lunga lista dei vip che hanno annullato il matrimonio: da mike bongiorno a vittorio gassman. URL consultato il 31 dicembre 2016.


  16. ^ La passione per le donne di un inguaribile seduttore - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 31 dicembre 2016.


  17. ^ ab Vittorio Gassman, Un grande avvenire dietro le spalle, Longanesi, 1981.


  18. ^ Dr. Vittoria Gassman, MD - Norwalk, CT - Geriatric Medicine & Internal Medicine | Healthgrades.com, su www.healthgrades.com. URL consultato il 31 dicembre 2016.


  19. ^ .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
    Università di Pisa, Il giornale d'ateneo: Disturbo bipolare, una malattia che fa tendenza[collegamento interrotto]



  20. ^ Manuela Murgia, Il cimitero del Verano, ultima meta del turismo alternativo, su Reporter nuovo, 14 marzo 2014. URL consultato il 30 dicembre 2016.


  21. ^ la Repubblica/spettacoli: In 15 mila per l'ultimo omaggio al Mattatore, su www.repubblica.it. URL consultato il 31 dicembre 2016.


  22. ^ Angio' Antonio & Roccia Donato, Il Verano - Vivi San Lorenzo.it - Roma, su www.vivisanlorenzo.it. URL consultato il 30 dicembre 2016.


  23. ^ Immagine della tomba dell'attore Cimiteridiroma.it.


  24. ^ Vittorio Gassman: 15 anni fa la morte, in Pontilenews. URL consultato il 16 maggio 2017.


  25. ^ Gassman, morto per paura di morire, in Panorama. URL consultato il 16 maggio 2017.


  26. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.


  27. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.


  28. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.


  29. ^ Premi e onorificenze dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Palmi, anno 1997


  30. ^ Comune di Roma | Sito Istituzionale | Sistema Informativo Toponomastica


  31. ^ Comune di Roma | Sito Istituzionale | Sistema Informativo Toponomastica


  32. ^ Comune di Roma | Sito Istituzionale | Sistema Informativo Toponomastica


  33. ^ Vittorio Gassman - Sito ufficiale Archiviato il 10 marzo 2009 in Internet Archive.


  34. ^ Guido Turchi, su Associazione Culturale "Maestro Rodolfo Lipizer" Gorizia. URL consultato il 1º novembre 2014.



Bibliografia |



  • Giacomo Gambetti, Vittorio Gassmann, Gremese Editore, 1999.

  • Enzo Siciliano, Gassman, Vittorio, « Enciclopedia del Cinema Treccani », 2003.

  • Paola Trivero, Oreste di Alfieri per Vittorio Gassman, ETS Editore, 2010.



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Collegamenti esterni |






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  • Banche dati cinema: CineDataBase · MYmovies.it · Internet Movie Database · AllMovie · filmportal.de Modifica su Wikidata

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  • Enciclopedie: Treccani.it · Enciclopedia Italiana · Enciclopedia Britannica Modifica su Wikidata

  • Scheda su Vittorio Gassman in Discogs


  • Treccani - Enciclopedia del Cinema (2003) - Scheda di M. d'Amico - Consultato il 18 agosto 2016.

  • Vittorio Gassman, speciale RAI Tv " La Storia siamo noi" di Gianni Minoli, su lastoriasiamonoi.rai.it.


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