Anna I di Russia






























































Anna
Анна

Anna of Russia (Hermitage).jpg


Imperatrice e Autocrate di Tutte le Russie

Stemma

In carica
30 gennaio 1730 –
28 ottobre 1740
Incoronazione
28 aprile 1730
Predecessore

Pietro II
Successore

Ivan VI

Nome completo
Anna Ivanovna Romanova
Анна Ивановна Романова
Nascita

Mosca, 7 febbraio 1693
Morte
28 ottobre 1740
Luogo di sepoltura

Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo
Padre

Ivan V di Russia
Madre

Praskovia Feodorovna Saltykova
Consorte

Federico Guglielmo, duca di Curlandia
Religione

Chiesa ortodossa

Anna Ivanovna Romanova (in russo: Анна Ивановна Романова?; Mosca, 7 febbraio 1693 – San Pietroburgo, 28 ottobre 1740) figlia di Ivan V, fu imperatrice di Russia dal 1730 fino alla morte.




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 I primi anni e l'ascesa al trono russo


    • 1.2 Il regno


    • 1.3 Morte e successione




  • 2 Le stravaganze della corte di Anna di Russia


  • 3 Ascendenza


  • 4 Onorificenze


  • 5 Note


  • 6 Bibliografia


  • 7 Altri progetti


  • 8 Collegamenti esterni





Biografia |



I primi anni e l'ascesa al trono russo |


Anna era figlia di Ivan V di Russia e come tale nipote di Pietro il Grande. Nel novembre del 1710 Anna sposò Federico III Guglielmo, duca di Curlandia ma rimase vedova poco dopo nel gennaio 1711 quando il marito morì durante il viaggio di ritorno da San Pietroburgo. Dal 1711 al 1730 Anna rivestì dunque il ruolo di duchessa di Curlandia servendosi di un residente locale russo, Peter Bestuzhev, quale suo consigliere (e forse anche amante)[1]. Lasciando sfumare ogni proposta o ipotesi, ad ogni modo, Anna decise dopo la morte del marito di non risposarsi più sebbene fosse risaputa la sua lunga relazione con Ernst Johann von Biron, suo favorito.


Alla morte di Pietro II, non essendovi alcun erede diretto al trono, il consilio privato di stato presieduto dal principe Dmitrij Golicyn, prescelse Anna come imperatrice. L'intento dei membri del consilio, tutti appartenenti all'aristocrazia terriera (boiari), era quello di porre sul trono una figura facilmente influenzabile che accettasse di sottoscrivere decreti che avrebbero limitato il potere imperiale. Anna stravolse invece questi piani e, sfruttando le simpatie che possedeva presso i reggimenti della guardia imperiale e l'appoggio della piccola nobiltà, si impose come una vera autocrate.



Il regno |




La zarina Anna I di Russia in un ritratto di Louis Caravaque




Anna I di Russia


Uno dei primi provvedimenti di Anna divenuta zarina fu quello di reintrodurre l'uso della polizia segreta che utilizzava per intimidire e terrorizzare chi si opponesse alla sua politica. La sua durezza di governo si espresse con l'esiliare circa 30.000 persone in Siberia, gran parte di questi appartenenti al gruppo dei Vecchi credenti. Tra i suoi principali oppositori all'interno del gabinetto di governo si ricorda il ministro Artemy Petrovich Volynsky che venne infine decapitato pochi mesi prima della morte della stessa Anna.


Diffidente verso i nobili russi, li allontanò dalle posizioni di potere che nel contempo offrì a personalità originarie delle regioni baltiche della Germania. Ernst Johann Biron acquisì così particolare influenza a corte, dirigendo spesso a proprio vantaggio la politica russa al punto da venire nominato dalla stessa zarina al ruolo di duca di Curlandia all'estinzione della casata dei Kettler.


Anna strinse alleanza con Carlo VI (Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1711 al 1740) e coinvolse la Russia nella guerra di successione polacca (1733-1735). Al termine di quest'ultimo conflitto, la zarina riuscì nell'intento di porre sul trono di Polonia Augusto III a spese di candidati del calibro del nobile polacco Stanisław Leszczyński, suocero di Luigi XV di Francia. Nel 1735 attaccò l'Impero Ottomano ma Carlo VI raggiunse con questo una pace separata che costrinse anche la Russia a sospendere le ostilità e a restituire tutte le conquiste ad eccezione di Azov. Questa guerra delineò l'inizio di una sistematica espansione della Russia verso sud che sarà poi uno dei punti nodali della politica estera di Caterina II. Durante il regno di Anna iniziò inoltre l'espansione della Russia nell'Asia centrale.


D'altro canto, Anna concesse numerosi privilegi alla nobiltà. Nel 1730 ritirò la legge sulla primogenitura emessa da Pietro il Grande, consentendo che le proprietà potessero essere suddivise equamente tra i figli di uno stesso possidente. Dal 1731 Anna emanò una nuova legge che prevedeva che i proprietari terrieri fossero responsabili della tassazione dei servi della gleba a loro disposizione, elevando l'età d'inizio a servizio di questi ultimi da 15 a 20, con l'obbligo per i servi di prestare servizio gratuito almeno per 25 anni ed esigendo che per lavorare altrove i servi ottenessero un permesso speciale da parte dei loro padroni.



Morte e successione |


Anna era famosa per la sua notevole stazza che è ben visibile dai dipinti dell'epoca che la ritraggono, al punto che lo storico inglese Thomas Carlyle disse di lei: "la si poteva comparare ad un prosciutto della Vestfalia". Il grande peso le aveva portato seri problemi motori e di circolazione e quando la sua salute iniziò ad entrare in crisi, nominò suo nipote Ivan quale suo erede, sotto la tutela del duca Biron. Questa predilezione per il nipote era un tentativo di assicurare la prosecuzione della linea di suo padre Ivan V e di escludere quindi i discendenti di Pietro il Grande.


Anna morì all'età di 47 anni e la causa di morte venne identificata in una nefrite. Ivan VI, che all'epoca aveva appena 1 anno di vita, ottenne il trono, ma sua madre Anna Leopoldovna (malvista dagli ambienti di governo) ne pretese la reggenza. Scoppiò quindi una crisi interna che permise poco dopo la morte di Anna che Elisabetta Petrovna, figlia legittimata di Pietro il Grande, cogliesse l'occasione per imprigionare Ivan VI ed esiliare sua madre, prendendo il trono per sé.



Le stravaganze della corte di Anna di Russia |





Giochi tra cortigiani alla corte di Anna I di Russia (dipinto del 1872 ad opera di Valery Jacobi).


Il regno della zarina Anna di Russia venne segnato anche da una serie di stravaganze che fecero della sua corte una delle più discusse dell'epoca. Anna, era risaputo, amava scherzare e giocare coi cortigiani, spesso umiliandoli o costringendoli a pratiche vergognose come nel caso del principe Nikita Volkonski che era obbligato a preparare personalmente della crema con cui nutrire il cane della zarina, o la moglie di questi che era costretta a passare foglia a foglia coi propri denti la lattuga per il coniglietto domestico dell'imperatrice. Il principe Volkonski venne costretto con una finta cerimonia a sposare il principe Galitzine, vestiti da uccelli.[2]


Goduriosa nell'umiliare la vecchia nobiltà, fece sposare il vecchio principe Galitzine (il quale era incorso nella rabbia della zarina sposando una nobildonna italiana cattolica), con una delle sue serve Avdotaya Ivanovna dopo la morte della prima moglie. La coppia venne invitata dopo la cerimonia a cavalcare insieme un grande elefante col quale raggiungere una parte del giardino imperiale ove si trovava una grande grotta di ghiaccio appositamente costruita per l'occasione e dove i due novelli sposi dovettero trascorrere tutta la notte nudi. La struttura era costata la somma di 30.000 rubli e disponeva di un letto, un orologio, una statua di Cupido, una di un elefante e una di un delfino, tutti rigorosamente intagliati nel ghiaccio.[2]


Anna talvolta si divertiva a far suonare le campane d'incendio in diverse zone di San Pietroburgo per osservare la prontezza e le reazioni al panico della popolazione locale.[2]



Ascendenza |
























































Anna I di Russia

Padre:
Ivan V di Russia

Nonno paterno:
Alessio I di Russia

Bisnonno paterno:
Michele di Russia

Trisnonno paterno:
Patriarca Filarete di Mosca

Trisnonna paterna:
Ksenija Ivanovna Šestova

Bisnonna paterna:
Evdokija Luk'janovna Strešnëva

Trisnonno paterno:
Luk'jan Stepanovič Strešnëv

Trisnonna paterna:
Anna Konstantinovna Volkonskaja

Nonna paterna:
Marija Il'inična Miloslavskaja

Bisnonno paterno:
Il'ja Danilovič Miloslavskij

Trisnonno paterno:
Danil Miloslavsky

Trisnonna paterna:
?

Bisnonna paterna:
Ekaterina Fëdorovna Narbekova

Trisnonno paterno:
Fëdor Narbekov

Trisnonna paterna:
 ?

Madre:
Praskov'ja Fëdorovna Saltykova

Nonno materno:
Feodor Petrovich Saltykov

Bisnonno materno:
Piotr Mikhailovich Saltykov

Trisnonno materno:
Michał Hlebowicz Sołtyk

Trisnonna materna:
Julianna Michałowna Sołtyk

Bisnonna materna:
 ?

Trisnonno materno:
 ?

Trisnonna materna:
 ?

Nonna materna:
Anna Mikhailovna Tatishcheva

Bisnonno materno:
Mikhail Tatishchev

Trisnonno materno:
?

Trisnonna materna:
?

Bisnonna materna:
?

Trisnonno materno:
?

Trisnonna materna:
?



Onorificenze |











Gran Maestro dell'Ordine di Sant'Andrea - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine di Sant'Andrea











Gran Maestro dell'Ordine Imperiale di Sant'Alexander Nevsky - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro dell'Ordine Imperiale di Sant'Alexander Nevsky











Gran Maestro e Dama di Gran Croce dell'Ordine di Santa Caterina - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Maestro e Dama di Gran Croce dell'Ordine di Santa Caterina



Note |




  1. ^ Donald Releigh, The emperors and empresses of Russia: rediscovering the Romanovs, p.37, m. e. Sharpe Inc., 1996.


  2. ^ abc Michael Farquhar, A Treasure of Royal Scandals, New York, Penguin Books, 2001, p. 39, ISBN 0-7394-2025-9.



Bibliografia |


  • John Paxton, Leaders of Russia and the Soviet Union: from Romanof dynasty to Vladimir Putin, chapter 9 "ANNA", Taylor and Francis Group, 2004.


Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su Anna I di Russia


Collegamenti esterni |


  • Anna Ivanovna zarina di tutta la Russia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011. URL consultato il 28 ottobre 2018.











































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Controllo di autorità
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