Lia Zoppelli










Lia Zoppelli in una scena del film Chi si ferma è perduto (1960)


Lia Zoppelli (Milano, 16 novembre 1920 – Milano, 2 gennaio 1988) è stata un'attrice italiana attiva in cinema, teatro e televisione soprattutto in ruoli brillanti.




Indice






  • 1 Biografia


  • 2 Prosa teatrale


  • 3 Filmografia


  • 4 Prosa televisiva Rai


  • 5 Note


  • 6 Altri progetti


  • 7 Collegamenti esterni





Biografia |


Debutta in teatro a diciotto anni con la compagnia Cimara-Maltagliati-Ninchi e prosegue l'attività durante e dopo la guerra al fianco di interpreti di prestigio quali Ruggero Ruggeri, Memo Benassi, Sarah Ferrati, Tino Carraro. In seguito dell'armistizio firmato l'8 settembre 1943, e la costituzione della repubblica di Salò, si arruola presso il Servizio Ausiliario Femminile (SAF), inquadrato nelle forze armate fasciste. Dopo aver lavorato con Luchino Visconti, dal 1947 l'attrice comincia la sua proficua collaborazione con Giorgio Strehler, che la dirige nell'allestimento di opere come Piccoli borghesi di Maksim Gor'kij, Le notti dell'ira di Salacrou e Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni. Negli anni seguenti ella fonderà una fortunata compagnia insieme a Ernesto Calindri, Franco Volpi e Valeria Valeri. Nel 1951 è diretta da Mario Ferrero per la prima italiana di The Cocktail Party di T.S. Eliot. Viene poi scelta da Garinei e Giovannini per la commedia musicale Giove in doppiopetto, in cui recita con Carlo Dapporto.





Francesco Mulè e Lia Zoppelli in Za-Bum varietà tv RAI del 1963


Al cinema partecipa come attrice brillante ad un buon numero di pellicole, talvolta al fianco del grande Totò (Chi si ferma è perduto, 1960; Totòtruffa 62, 1961, Sua Eccellenza si fermò a mangiare, 1961) in cui si distingue sempre per una recitazione sobria, ironica ed elegante.


A partire dai primi anni sessanta Lia Zoppelli prende parte, specialmente in ruoli secondari, a molti sceneggiati televisivi come Tom Jones per la regia di Eros Macchi, I Giacobini (1962) di Edmo Fenoglio, Paura per Janet (1963) di Daniele D'Anza, e a numerosi lavori di prosa andati in onda per la serie "La prosa del venerdì", come Mancia competente (1957) e Affari di stato (1961).
Sempre in televisione offre le proprie doti d'interprete brillante ad alcuni varietà televisivi, come Gente che va, gente che viene (1960), Za-bum (1964) e Biblioteca di Studio Uno (1964).


Malgrado la grande quantità di lavori ai quali ha partecipato, il personaggio che le ha dato maggiore popolarità è sicuramente quello interpretato negli spot pubblicitari di Carosello tra il 1957 e il 1965 per Alemagna al fianco di Enrico Viarisio, che si concludevano immancabilmente con lo slogan Ullallà, è una cuccagna!.


Negli ultimi anni si dedica soprattutto all'attività teatrale.



Prosa teatrale |




  • Le notti dell'ira di Armand Salacrou, regia di Giorgio Strehler, Piccolo Teatro di Milano, 6 giugno 1947.


  • La dodicesima notte di William Shakespeare, regia di Giorgio Strehler, Piccolo Teatro di Milano, 1951.



Filmografia |




  • Lo vedi come sei... lo vedi come sei?, regia di Mario Mattoli (1939)


  • Il sogno di tutti, regia di Oreste Biancoli e László Kish (1941)


  • Il processo delle zitelle, regia di Carlo Borghesio (1944)


  • Tempi duri per i vampiri, regia di Steno (1959)


  • La cambiale, regia di Camillo Mastrocinque (1959)


  • Cerasella, regia di Raffaello Matarazzo (1960)


  • Il vigile, regia di Luigi Zampa (1960)


  • Le ambiziose, regia di Tony Amendola (1960)


  • Genitori in blue-jeans, regia di Camillo Mastrocinque (1960)


  • Sua Eccellenza si fermò a mangiare, regia di Mario Mattoli (1961)


  • Chi si ferma è perduto, regia di Sergio Corbucci (1961)


  • Scandali al mare, regia di Marino Girolami (1961)


  • Totòtruffa 62, regia di Camillo Mastrocinque (1961)


  • I fratelli corsi, regia di Anton Giulio Majano (1961)


  • Le ambiziose, regia di Antonio Amendola (1961)


  • La monaca di Monza, regia di Carmine Gallone (1962)


  • Gioventù di notte, regia di Mario Sequi (1962)


  • Gli italiani e le donne, epis. Chi la fa, l'aspetti, regia di Marino Girolami (1962)


  • Appuntamento in Riviera, regia di Mario Mattoli (1962)


  • La pupa, regia di Giuseppe Orlandini (1963)


  • Totò e Cleopatra, regia di Fernando Cerchio (1963)


  • Avventura al motel, regia di Renato Polselli (1963)


  • Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili, regia di Giorgio Capitani (1964)


  • Soldati e capelloni, regia di Ettore Maria Fizzarotti (1967)


  • Le dolci signore, regia di Luigi Zampa (1967)


  • Siamo tutti in libertà provvisoria, regia di Manlio Scarpelli (1971)


  • Rosina Fumo viene in città... per farsi il corredo, regia di Claudio Gora (1972)


  • Il conte Tacchia, regia di Sergio Corbucci (1982)


  • La casa stregata, regia di Bruno Corbucci (1982)



Prosa televisiva Rai |




  • Il cadetto di Winslow di Terence Rattigan, regia di Franco Enriquez, trasmessa il 6 giugno 1954.


  • Sedici ore per non morire di Mario Casacci, Mario Ciambricco e Giuseppe Aldo Rossi, regia di Stefano De Stefani, trasmessa il 17 novembre 1959.


  • La febbre del fieno, regia di Guglielmo Morandi, trasmessa il 28 luglio 1961.


  • Carlo Alberto, regia di Lino Procacci, trasmessa il 13 agosto 1959.



Note |



Altri progetti |



Altri progetti


  • Wikimedia Commons



  • Collabora a Wikimedia CommonsWikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lia Zoppelli


Collegamenti esterni |




  • (EN) Lia Zoppelli, su Internet Movie Database, IMDb.com. Modifica su Wikidata

  • Approfondimento dalla rivista Sipario, su sipario.it.

  • Scheda di Lia Zoppelli dal Dizionario dello Spettacolo del '900, su delteatro.it.

  • Partecipazioni di Lia Zoppelli alle messinscene del Piccolo Teatro di Milano, su archivio.piccoloteatro.org.


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