Shinzon
Shinzon | |
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Shinzon nel film Star Trek - La nemesi | |
Universo | Star Trek |
Lingua orig. | Inglese |
1ª app. in | Star Trek - La nemesi |
Interpretato da | Tom Hardy |
Voce italiana | Francesco Bulckaen |
Specie | umana |
Sesso | Maschio |
Shinzon, è un personaggio immaginario creato nell'universo fantascientifico di Star Trek.
Il significato del nome Shinzon è stato variamente interpretato. Esso, insieme agli altri nomi di personaggi Remani e Romulani, è basato su antichi nomi cinesi, in omaggio all'idea di Gene Roddenberry che i Romulani fossero una rappresentazione della Cina comunista degli anni sessanta.
Taluni lo fanno derivare da una variante con una romanizzazione non standard della parola xinzang, che in Cinese mandarino significa "cuore". Per altri il nome è un'allusione alle parole cinesi sheng, che significa "guerriero", e "zhan", che significa "luna": quindi Shinzon significherebbe "Guerriero della Luna", è rappresentato come la nemesi del capitano Jean-Luc Picard.
Nella lingua remana Shinzon letteralmente significa "Colui che Ritorna", oppure "il Liberatore", come appare nel romanzo di J.M.Dillard tratto dal film Star Trek - La nemesi. Per altri invece il nome significherebbe in Remano "Crepuscolo" o "Penombra"..mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}[senza fonte] Come un qualsiasi nome remano è una designazione.
Tra i personaggi legati al pianeta Remus si conoscono due Shinzon, il primo apparso nel film Star Trek - La nemesi e interpretato dall'attore Tom Hardy, il secondo apparso in un romanzo (non canonico).
Indice
1 Shinzon (film Star Trek: La nemesi)
1.1 Le origini e i primi anni
1.2 L'esilio su Remus
1.3 Nella Flotta Imperiale Romulana
1.4 L'ascesa al potere
1.5 Il colpo di Stato contro il Senato Romulano
1.6 L'incontro con Picard
1.7 La battaglia alla Fenditura Bassen
1.7.1 Incontro in sala tattica
1.7.2 Lo scontro finale
1.8 Gli eventi successivi alla morte di Shinzon
2 Lo Shinzon nei romanzi
3 Collegamenti esterni
Shinzon (film Star Trek: La nemesi) |
Le origini e i primi anni |
Clone malvagio di Jean-Luc Picard, Shinzon (2348-2379) venne creato dopo che un agente Romulano della Tal Shiar, presente al matrimonio dell'ufficiale della Flotta Stellare Beverly Howard con Jack Crusher riuscì nell'intento di procurarsi del materiale genetico proveniente dal Capitano Picard e da altri tre comandanti della Flotta. Ciò faceva parte del progetto del Pretore romulano Narviat di infiltrazione clandestina nei posti di comando della Federazione utilizzando dei cloni, allo scopo di distruggerla dall'interno, lo stesso progetto che portò alla cattura ed allo studio del prototipo di androide costruito dal dottor Noonien Soong conosciuto come B-4 (in seguito il dottor Soong avrebbe costruito un androide più perfezionato ed efficiente, chiamandolo Data).
Shinzon venne inizialmente allevato ed addestrato con lo scopo di rimpiazzare Picard, e fu geneticamente alterato al fine di crescere velocemente di età una volta raggiunti i tredici anni, saltando trent'anni di vita per poter assomigliare maggiormente alla sua matrice genetica. In età infantile gli venne diagnosticata una malattia umana molto rara, di cui anche Picard stesso aveva sofferto da bambino: la sindrome di Shalaft, un difetto congenito che lo rendeva ipersensibile verso ogni genere di suono al punto che perfino il più leggero bisbiglio gli provocava acutissime sofferenze. La malattia era di origine genetica, in quanto tutti i componenti maschili della famiglia di Jean-Luc Picard l'avevano contratta in giovane età, essendone poi guariti. Per fortuna Shinzon aveva incontrato un medico Romulano che aveva familiarità con questa malattia umana e che era riuscito a curarlo.
L'esilio su Remus |
Intorno al 2360, tuttavia, prima che Shinzon avesse raggiunto la piena maturità, una nuova fazione prese il potere nel Senato Romulano e decise di abbandonare il progetto, nella convinzione che fosse eccessivamente rischioso. Non avendo più bisogno del clone, i Romulani esiliarono Shinzon nelle miniere di dilitio sul pianeta Remus, dove visse per un lungo periodo nell'ombra, anche in senso letterale: il pianeta Remus ha una faccia costantemente rivolta verso il sole e l'altra costantemente in ombra, e le miniere di dilitio, come anche le maggiori città remane, si trovano sul suo lato oscurato. In effetti i Remani sono un popolo abituato a vivere nell'oscurità e mal sopportano la luce.
Nelle miniere di Remus Shinzon divenne oggetto di odio, abusi e violenze da parte delle guardie Romulane per lunghi anni. Tuttavia, un Remano di nome Vkruk si mosse a pietà verso il giovane essere umano e se ne prese cura insegnandogli a rafforzare la propria personalità per sopravvivere, a esercitare la perseveranza e la pazienza nella vita e a provare compassione per il destino infelice della maggior parte del popolo remano, disprezzato e ridotto praticamente in schiavitù ad opera dei dominatori romulani.
Fu Vkruk a dargli il nome di "Shinzon" ("Colui che ritorna" in lingua remana). Shinzon in quegli anni sviluppò un odio viscerale sia nei confronti dei Romulani che verso gli Umani, nonostante sentisse una fortissima attrazione per le sue origini. Imprigionato e costretto a lavorare nelle miniere di dilitio Remane, egli non vide più il sole e le stelle per quasi dieci anni.
Nella Flotta Imperiale Romulana |
Verso il 2370 Shinzon e Vkruk furono entrambi arruolati nella Flotta Imperiale Romulana come truppa d'assalto, poco più che carne da cannone. Il genio tattico di Shinzon si manifestò tuttavia assai presto portandolo ad una rapida ascesa nei ranghi dell'esercito Remano. Shinzon finì col guidare dodici assalti vittoriosi durante la Guerra del Dominio, e la sua figura acquistò un tale rilievo che la Tal Shiar affidò a lui e alle sue truppe remane il compito di riconquistare e distruggere una base situata nella Zona Neutrale che era stata la sede della ricerca scientifica relativa alle armi basate sulle radiazioni di thalaron, il cui uso era proibito, e che si trovava in pericolo imminente di cadere nelle mani dell'alleanza tra la Federazione e i Klingon, un risultato giudicato inaccettabile dal comando romulano.
Mentre l'intenzione della Tal Shiar era di eliminare Shinzon una volta compiuta l'impresa, egli riuscì invece a catturare prima dell'assalto il falco da guerra che avrebbe dovuto distruggerlo e le truppe su di esso trasportate. Conquistata la base, Shinzon scoprì l'arma segreta e trovò anche l'androide B-4, che era rimasto lì dimenticato, usando queste informazioni per ottenere il comando della sua nave da guerra.
L'ascesa al potere |
Durante gli anni tra la fine della Guerra del Dominio ed il suo colpo di Stato, Shinzon si dedicò assiduamente a guadagnare alleati nella Flotta Imperiale e nel Governo Romulano in preparazione della sua conquista del potere. Egli corteggiò gli elementi di spicco della Flotta, inclusi i comandanti Donatra e Suran, e alcuni senatori, tra i quali Tal'Aura, convincendoli con la promessa di una futura guerra contro la Federazione una volta che si fossero create le condizioni adatte. Nel frattempo, in una base segreta, Shinzon riuscì a costruire una nuova nave stellare, la Scimitar: un imponente nuovo falco da guerra con tecnologie molto avanzate sia nell'occultamento che nella capacità offensiva (aveva 52 distruttori phaser e 27 lanciasiluri fotonici, praticamente, oltre quattro volte la potenza di fuoco di un'astronave di classe Sovereign, come l'USS Enterprise E, il tipo di nave stellare più potente della Federazione, e poteva sparare mentre era occultata) che egli aveva inoltre equipaggiato con un'arma al thalaron.
La sua ascesa al potere non passò inosservata: in qualità di capo militare emergente, egli fu visto dai Remani come un leader e si manifestarono in lontananza minacce di una guerra civile; tuttavia, pochi tra i Romulani sospettavano di lui e dei suoi progetti. Per il mese di ottobre, i pezzi erano ormai posizionati sulla scacchiera.
In alcuni racconti basati su Star Trek la Scimitar viene descritta come la prima nave appartenente ad una nuova classe di falchi da guerra romulani che Shinzon era riuscito a catturare rubandola; nel film Star Trek: La nemesi, invece, viene affermato che Shinzon l'aveva fatta costruire su sua personale iniziativa, in una base remana segreta.
Il colpo di Stato contro il Senato Romulano |
Per sbarazzarsi dell'intero Senato Romulano Shinzon utilizzò l'arma basata sulle pericolosissime radiazioni thalaroniche. Durante una sessione plenaria del Senato, dopo che il Pretore Hiren aveva respinto le offerte di alleanza di Shinzon per preparare una nuova guerra contro la Federazione, la senatrice Tal'Aura abbandonò con una scusa la sala, lasciandovi una piccola arma al thalaron che, una volta attivata, sterminò il Pretore e tutti i senatori presenti, pietrificandoli. La capitale Romulana, Ki Baratan, cadde nel caos, e Shinzon vi entrò con l'aiuto della Flotta Imperiale, autoproclamandosi nuovo Pretore, cioè il titolare del potere esecutivo, e fece di Vkruk il suo Tribuno.
L'incontro con Picard |
Tuttavia Shinzon sapeva di avere i giorni contati. Quando era stato creato, gli scienziati Romulani avevano utilizzato per lui delle sequenze temporali modificate di DNA per programmarne la rapida crescita saltando trent'anni di vita, al fine di portarlo velocemente ad avere la stessa apparenza esteriore del suo "sosia" (in realtà la sua "matrice"), Picard. Questo programma di crescita accelerata, tuttavia, non era ancora iniziato quando il progetto di infiltrazione del clone nella Federazione venne abbandonato, e perciò la struttura cellulare di Shinzon iniziò lentamente a decadere, guastandosi e decomponendosi. Il solo modo di evitare la morte precoce per lui era quello di compiere una trasfusione completa di sangue dall'unico donatore geneticamente compatibile, Picard stesso, il suo "padre".
Per ottenere questo, Shinzon architettò un elaborato stratagemma per attirare sul pianeta Romulus l'Enterprise del capitano Jean Luc Picard, con il segreto scopo di rapire il Capitano della Flotta Stellare, per ottenerne informazioni strategiche sulle forze della Federazione prima di ucciderlo con la trasfusione di sangue. Successivamente, era intenzione di Shinzon di viaggiare a bordo della Scimitar alla volta della Terra, dove, consumato dal suo odio per l'umanità, avrebbe distrutto ogni forma di vita sul pianeta con la sua arma al thalaron prima di tradire anche i Romulani annientando anch'essi.
Shinzon lasciò sul pianeta Kolarus III i pezzi smontati dell'androide B-4 nella presupposizione che l'Enterprise li avrebbe trovati, recuperandoli e riassemblando l'androide (che però Shinzon aveva precedentemente programmato perché acquisisse e trasmettesse ai Remani le informazioni del computer di bordo della nave della Flotta Stellare). Come conseguenza di questa scoperta, l'Enterprise si trovò ad essere la nave della Federazione più vicina al pianeta Romulus quando Shinzon offrì di iniziare dei colloqui negoziali per trattare la pace tra la Federazione e i Romulani. Il sincero desiderio di pace e di dialogo tra tutti i popoli della Galassia, che aveva sempre guidato la vita e l'azione del Capitano Picard, non poteva non spingerlo ad accettare il rischio di questa nuova missione, e così Picard si diresse verso la trappola.
Tuttavia, una volta che ebbe incontrato Picard, Shinzon iniziò ad avere delle esitazioni nell'attuazione del suo piano, e anzitutto rinviò l'inizio delle trattative per la pace. Egli manifestò un profondo interesse per la storia personale dell'uomo di cui era il clone e della sua famiglia. Iniziava ad avere un effetto imprevisto su di lui il confronto tra lui e Picard, tra le diverse situazioni in cui si erano trovati, tra le differenti scelte compiute. Come ebbe a dichiarare in seguito a Picard, lui era come uno specchio in cui il Capitano poteva vedere la sua vera natura, comprendendo che se avesse vissuto nelle condizioni in cui si era trovato Shinzon, avrebbe agito nello stesso modo. Picard, che peraltro era rimasto sconvolto dalla scoperta di avere un clone, che sentiva come un "doppio sé", come la negazione della sua unicità come persona, gli aveva risposto prontamente che anche lui era uno specchio per Shinzon, e che quindi egli poteva vedere la sua vera natura in lui, comprendendo che avrebbe potuto, se lo avesse voluto, seguire il profondo desiderio di pace, di dialogo, di apprezzamento e ammirazione per ogni forma di vita, che in realtà era solamente celato dentro di lui. Visibilmente a disagio, Shinzon aveva interrotto il colloquio con il Capitano.
La decisione di riprendere l'attuazione del suo piano, Shinzon la prese dopo molte pressioni da parte di Vkruk, ormai divenuto il suo Viceré, e quando comprese che ogni ulteriore ritardo sarebbe stato per lui fatale, a causa dell'accelerazione del deterioramento delle sue condizioni fisiche. Rapì quindi Picard trasportandolo dall'Enterprise sulla Scimitar, ma con l'aiuto di Data il Capitano riuscì a liberarsi dalla prigionia e a ritornare sulla sua nave, tentando di fuggire dal territorio Romulano.
La battaglia alla Fenditura Bassen |
Nel viaggio attraverso la Zona Neutrale e verso il territorio della Federazione l'Enterprise era seguita a distanza ravvicinata dalla Scimitar, il cui dispositivo di occultamento la rendeva completamente invisibile ai sensori. Shinzon aveva tuttavia sottostimato i suoi avversari: Data scoprì l'origine della programmazione di B-4 e gli scopi che si prefiggeva, riuscendo a vanificarli. Inoltre, Shinzon era ossessionato da una violenta attrazione sessuale nei confronti del Consigliere del Capitano Picard, il Comandante Deanna Troi, e con le sue doti telepatiche era riuscito a stabilire un collegamento con lei, sostituendosi al comandante William Riker e usandole violenza, ma questo collegamento funzionò anche in senso contrario, quando Deanna Troi riuscì a individuare la posizione della Scimitar ancora occultata grazie al legame telepatico con Shinzon.
Quando le due navi raggiunsero la Fenditura Bassen, una regione nello spazio in cui le comunicazioni subspaziali erano impossibili, Shinzon decise di attaccare l'Enterprise, senza peraltro avere intenzione di distruggerla: il suo scopo era sempre quello di costringere Picard ad arrendersi e a consegnarsi a lui per effettuare la trasfusione di sangue che lo avrebbe salvato.
Incontro in sala tattica |
Dopo i primi scambi di colpi di phaser e di siluri fotonici, in cui la principale difficoltà per l'Enterprise era di individuare il bersaglio ancora occultato, Shinzon chiese a Picard un colloquio a due nella "sala tattica" dell'Enterprise, in cui aveva inviato la sua copia olografica. Alla sua richiesta di resa incondizionata, Picard rispose tentando per l'ultima volta di fare breccia nel cuore di Shinzon, ricordandogli la sua natura umana, il loro essere identici nel corpo come anche nelle aspirazioni interiori, la possibilità sempre presente, per lui come per tutti gli esseri umani, di cambiare radicalmente la propria vita, migliorando se stesso, nonostante tutte le esperienze di dolore e sofferenza vissute in passato. All'affermazione di Shinzon che lui era solo il risultato della vita che aveva vissuto, Picard insistette che invece sotto la sua maschera di durezza implacabile vi era qualcos'altro, che era ancora possibile fare emergere. "È questo che caratterizza gli esseri umani: la capacità di migliorare se stessi.". Con questa affermazione Picard riuscì a mettere grandemente a disagio Shinzon, e sembrava quasi che il lato buono di lui potesse finalmente prevalere, ma alla fine il timore di mostrare quella che gli appariva solo come una debolezza spinse ancora una volta Shinzon a chiudere il colloquio con una definitiva dichiarazione di guerra.
Lo scontro finale |
Intanto giunsero due falchi da guerra romulani, uno dei quali alla guida del comandante Donatra, che una volta resasi conto che Shinzon non aveva solo intenzione di attaccare la Federazione, bensì di provocare un vero e proprio genocidio con l'arma al thalaron, aveva deciso di tradirlo per salvare l'onore del popolo romulano. Per qualche tempo i Romulani fornirono copertura all'Enterprise, prima che le loro navi venissero seriamente danneggiate ad opera della Scimitar.
In un estremo tentativo di catturare Picard, Shinzon inviò il suo Viceré con una truppa d'assalto sull'Enterprise, ma anche questa azione fallì, e in essa Vkruk trovò la morte. Non avendo più la possibilità di usare il motore a curvatura, danneggiato dai colpi nemici ricevuti, e con pochissima energia rimasta ai banchi phaser dell'ammiraglia della Federazione, insufficiente per causare la distruzione o il danneggiamento di una nave con maggiore potenza di fuoco quale la Scimitar, il Capitano Picard ordinò un vero e proprio speronamento della nave avversaria ad opera dell'Enterprise, quale estremo tentativo di sconfiggere il suo clone, e arrestarne l'avanzata verso la Terra, provocando enormi danni ad entrambe le navi.
A questo punto, Shinzon, disperato, e rimasto privo di armi convenzionali da utilizzare contro l'ammiraglia della Federazione (lo speronamento aveva messo fuori uso, sia i disgregatori, sia i lanciasiluri della Scimitar) decise di usare l'arma al thalaron per annientare ogni forma di vita sull'Enterprise e diede inizio alla procedura di attivazione dell'arma. Non restò a Picard che teletrasportarsi sulla Scimitar per cercare di distruggere la nave nemica prima che facesse fuoco. Nel violento scontro corpo a corpo che ne seguì, Shinzon trovò la morte e le sue ultime parole rivolte a Picard furono: "Sono felice che siamo insieme... Il nostro destino è compiuto..."
Il Capitano Picard era ormai pronto a sacrificarsi per salvare l'Enterprise, sparando con il phaser contro il generatore delle radiazioni thalaroniche e distruggendo in tal modo la 'Scimitar, ma fu salvato in extremis dall'intervento di Data, che gli applicò un piccolo congegno portatile di teletrasporto e lo rimandò sulla sua nave. Quindi, Data sacrificò se stesso distruggendo la Scimitar e arrivando così al livello più alto di umanità che mai un androide avesse raggiunto: il sacrificio di sé per salvare gli altri.
Gli eventi successivi alla morte di Shinzon |
Le vicende fin qui esposte sono state per la maggior parte illustrate nel film Star Trek: La nemesi. Alcuni romanzi e racconti ispirati a Star Trek narrano le vicende successive alla morte di Shinzon. Queste informazioni sono tuttavia da ritenere non canoniche, e quindi non facenti parte della cronologia ufficiale degli eventi di Star Trek.
Nonostante la sua breve vita e la brevissima durata del colpo di Stato da lui compiuto (tra l'assassinio dei Senatori Romulani e la morte di Shinzon intercorrono solo tre giorni), l'enormità dell'impatto e dell'influenza che ebbe Shinzon non può essere sminuita. L'Impero Stellare Romulano fu gettato nel caos più totale, e la Flotta Imperiale si divise in diverse fazioni.
La senatrice Tal'Aura, unica componente del Senato Imperiale sopravvissuta (anche perché complice di Shinzon ed esecutrice materiale della strage), rivendicò il diritto a diventare Pretore, ma incontrò l'opposizione da parte di diversi gruppi e fazioni, non ultima la fazione della Flotta Imperiale di cui era capo il Comandante Donatra.
Un'altra conseguenza del colpo di Stato di Shinzon fu la liberazione dei Remani dal dominio romulano e il crearsi di uno stato di quasi guerra civile tra Romulani e Remani e tra gruppi e fazioni di Romulani tra loro, che durò per circa un anno. Finalmente, i Remani ottennero di essere trasferiti lontano dal loro pianeta di origine (che divenne un protettorato dell'Impero Klingon), e dopo un tentativo fallito di stabilirsi su un continente di Romulus, giunsero al pianeta Klorgat IV, situato nella zona di influenza dei Klingon.
Tal'Aura riuscì a consolidare la sua posizione di Pretore, anche se la fazione di Donatra continuò la sua ribellione fino al dicembre del 2380 quando, raggiunto il pianeta Archernar Prime, Donatra proclamò l'esistenza dello "Stato Imperiale Romulano", separato dall'Impero Stellare Romulano, e si autonominò Imperatrice. In conseguenza di ciò l'Impero Romulano si trovò grandemente indebolito, riducendosi ormai da superpotenza galattica a due stati di scarso rilievo, con il pesantissimo rischio di mettere a repentaglio la crescita della tecnologia avanzata romulana a causa dell'instabilità politica, e di destabilizzare gli interi Quadranti Alfa e Beta.
Si può quindi affermare che, a dispetto della sua giovane età, Shinzon lasciò sicuramente nella storia galattica un segno che non sarebbe stato facilmente dimenticato.
Lo Shinzon nei romanzi |
Il secondo Shinzon si discosta dalla serie televisiva, infatti vive soltanto sui romanzi (non canonici).
Nel libro scritto da William Shatner "Sangue di Capitano" viene battezzato con il nome di Shinzon il figlio di James Tiberius Kirk e Teilani di Chal, infatti dovrebbe essere colui che prenderà il comando della Faar Jolan e libererà tutti i Remani.
Il tentativo da parte di questa cellula estremista fallisce miseramente.
Collegamenti esterni |
- (EN) Shinzon, in Memory Alpha, Wikia.
- (EN) Il primo Shinzon su Star Trek Wikipedia (non canonica), su startrek.wikia.com.