Lingua proto-germanica


























Proto-germanico †
Parlato in Scandinavia
Periodo
Età del bronzo - 200 a.C.
Locutori
Classifica estinta
Tassonomia
Filogenesi
Lingue indoeuropee
 Lingua proto-germanica

Pre-roman iron age (map).PNG
Mappa delle culture dell'Età del ferro associate al Proto-germanico, ca 500 a.C.-50 a.C. L'area a sud della Scandinavia è la Cultura di Jastorf

Il proto-germanico è la lingua considerata come antenata comune di tutte le lingue germaniche.




Indice






  • 1 Testimonianze scritte e orali


  • 2 Caratteristiche linguistiche


  • 3 Evoluzione del proto-germanico


  • 4 Maggiori cambiamenti di suono


  • 5 Inventario vocalico del proto-germanico


  • 6 Inventario consonantico del proto-germanico


  • 7 Note


  • 8 Bibliografia





Testimonianze scritte e orali |


Non ci sono documenti scritti in proto-germanico, in quanto da una parte tale lingua, per quanto verosimile, è solo una ricostruzione scientifica, operata a partire dalle testimonianze delle lingue che ne sono derivate, e dall'altra essa era parlata presumibilmente in un periodo in cui la scrittura non era ancora nota. Tutte le nostre conoscenze di questa lingua estinta derivano dall'applicazione del metodo comparativo. Esiste qualche esempio di iscrizione in alfabeto runico dalla Scandinavia datate circa al 200 a.C. alcune delle quali rappresentano uno stadio di proto-norreno immediatamente successivo al "proto-germanico". Comunque alcuni prestiti linguistici esistono nelle lingue non germaniche vicine che si pensa li abbiano ricevuti dal germanico durante la fase proto-germanica; un esempio è il finnico kuningas "re", che assomiglia molto al termine proto-germanico ricostruito *kuningaz.


Il proto-germanico discendeva dal proto-indoeuropeo ricostruito, che è a sua volta l'antenato della maggior parte delle lingue parlate in Europa e in Asia.



Caratteristiche linguistiche |


Il proto-germanico aveva solo due tempi verbali (passato e presente), in confronto ai sei o sette del greco, latino e sanscrito. Alcune differenze sono dovute alla perdita di tempi esistenti nel proto-indoeuropeo, come il perfetto. Tuttavia alcuni tempi di altre lingue storiche (futuro, futuro anteriore, trapassato, imperfetto) sembrano essere singole innovazioni, perché non ricostruibili per il proto-indoeuropeo.
Inoltre il germanico sembra mostrare traccia di un substrato non-indoeuropeo, il cosiddetto vasconico proposto da Theo Vennemann.



Evoluzione del proto-germanico |


Si considera che gli Indoeuropei siano giunti alle pianure della Svezia meridionale e della Danimarca, luoghi di origine delle genti germaniche, all'inizio dell'Età del Bronzo (attorno al 2000 a.C.). Infatti questo è il luogo dove non sono stati trovati luoghi con nomi pre-germanici. Il periodo della Cultura della ceramica cordata sembra essere quello probabile.


Una caratteristica tipica delle lingue germaniche nota come Legge di Grimm, dovuta probabilmente alle parole ricevute dal celtico, inizia intorno al 500 a.C. e si completa nel II secolo a.C.



Maggiori cambiamenti di suono |



  • Legge di Grimm

  • Legge di Verner

  • Riduzione di vocale per cui /a/ e /o/ si uniscono in /a/ mentre /aː/ e /oː/ in /oː/, tale cambiamento incominciò alla fine del proto-germanico e continuò nelle lingue da esso derivate;

  • Semplificazione del sistema delle desinenze, infatti il Proto-germanico aveva sei casi (nominativo, accusativo, genitivo, dativo, strumentale, vocativo), tre generi, tre numeri (singolare, duale, plurale), tre modi (indicativo, congiuntivo, imperativo), due voci (attivo, passivo).



Inventario vocalico del proto-germanico |



  • Quattro vocali brevi (i, u, e, a),[1]

  • Cinque vocali lunghe (ī, ū, ē¹, ē², ō).[2]

  • Una o due vocali "extralunghe" o "trimoriche" (ô, forse anche ê).[3]

  • Quattro dittonghi (ai, au, eu, iu).[4]



Inventario consonantico del proto-germanico |



  • occlusive sorde p, t, k, kʷ

  • fricative sorde f, θ, x/h, xʷ/hʷ

  • fricative/occlusive sonore ƀ/b, ð/d, ǥ/g, ǥʷ/gʷ

  • nasali m, n

  • sibilanti s/z

  • liquide e semivocali r, l, j, w



Note |




  1. ^ Per i ed e vedi Fausto Cercignani, Proto-Germanic */i/ and */e/ Revisited, in «Journal of English and Germanic Philology», 78/1, 1979, pp. 72-82.


  2. ^ Sullo sviluppo di ē¹ vedi Fausto Cercignani, Indo-European ē in Germanic, in «Zeitschrift für vergleichende Sprachforschung», 86/1, 1972, pp. 104-110.


  3. ^ Donald Ringe, From Proto-Indo-European to Proto-Germanic, Oxford University Press, 2006, ISBN 0-19-928413-X..


  4. ^ Per eu e iu vedi Fausto Cercignani, Indo-European eu in Germanic, in «Indogermanische Forschungen», 78, 1973, pp. 106-112.



Bibliografia |



  • W.H. Bennett, An Introduction to the Gothic Language, New York, Modern Language Association of America, 1980

  • A. Campbell, Old English Grammar, London, Oxford University Press, 1959


  • F. Cercignani, Indo-European ē in Germanic, in «Zeitschrift für vergleichende Sprachforschung», 86/1, 1972, pp. 104–110.


  • F. Cercignani, Indo-European eu in Germanic, in «Indogermanische Forschungen», 78, 1973, pp. 106–112.


  • F. Cercignani, Proto-Germanic */i/ and */e/ Revisited, in «Journal of English and Germanic Philology», 78/1, 1979, pp. 72–82.


  • F. Cercignani, Early Umlaut Phenomena in the Germanic Languages, in «Language», 56/1, 1980, pp. 126-136.


  • F. Cercignani, Alleged Gothic Umlauts, in «Indogermanische Forschungen», 85, 1980, pp. 207-213.

  • A. Giacalone e P.Ramat (cur.) The Indo-European Languages, Routledge, 1999 ISBN 0-415-06449-X.

  • Don Ringe, From Proto-Indo-European to Proto-Germanic, Oxford, OUP, 2008, ISBN 0-19-955229-0.

  • J.B. Voyles, Early Germanic Grammar, Academic Press, 1992 ISBN 0-12-728270-X


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