Lens culinaris































































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Lenticchia

Illustration Lens culinaris0.jpg

Lens culinaris
(Illustrazione del 1885)


Classificazione scientifica

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Sottoregno

Tracheobionta

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Sottoclasse

Rosidae

Ordine

Fabales

Famiglia

Fabaceae

Sottofamiglia

Faboideae

Genere

Lens

Specie

L. culinaris

Nomenclatura binomiale

Lens culinaris
Medik., 1787

Sinonimi

Lens esculenta



Lens culinaris Medik. è una pianta dicotiledone della famiglia delle Fabaceae (o Leguminose)[1] detta volgarmente lenticchia, coltivata sin dall'antichità.


È una pianta annuale, utilizzata per i semi commestibili, ricchi di proteine e di ferro noti come lenticchie.




Varietà di lenticchie


Diverse sono le varietà di lenticchie. I frutti sono dei legumi che contengono due semi rotondi appiattiti. Le lenticchie fanno parte dei legumi secchi apprezzati in Europa anche se la produzione mondiale non è elevata: 3.841.883 t (2004).


La lenticchia rappresenta una delle prime specie domesticate: testimonianze archeologiche relative alla grotta di Franchthi in Grecia dimostrano che venisse mangiata tra il 13.000 e l'11.000 a.C..[2]


È stata una delle prime colture domesticate e il suo consumo viene attestato nell'episodio biblico di Esaù, nella Genesi.[3]




Indice






  • 1 Descrizione


  • 2 Distribuzione e habitat


  • 3 Tassonomia


    • 3.1 Principali varietà coltivate




  • 4 Produzione


  • 5 Uso alimentare


  • 6 Avversità


  • 7 Riferimenti culturali


  • 8 Note


  • 9 Voci correlate


  • 10 Altri progetti





Descrizione |


La lenticchia è una pianta annuale erbacea, alta da 20 cm a 70 cm. Gli steli sono dritti e ramificati.


Le foglie sono alterne e composte (imparipennate con 10-14 foglioline oblunghe) e terminano con un viticcio generalmente semplice o bifido. Sono munite alla base di stipole dentate.


I fiori, a corolla papilionacea tipica della sottofamiglia delle Faboideae, sono di color bianco o blu pallido e riuniti in grappoli da due a quattro. Il calice è regolare, a cinque denti sottili e relativamente lunghi. La fioritura avviene tra maggio e luglio.


I frutti sono dei baccelli appiattiti, corti, contenenti due semi dalla caratteristica forma a lente leggermente bombata. Il colore dei semi varia secondo le varietà da pallido (verde chiaro, biondo, rosa) a più scuro (verde scuro, bruno, violaceo).



Distribuzione e habitat |


Questa specie è originaria delle regioni temperate calde del mondo antico:



  • Sud-Est dell'Europa: Cipro e Grecia


  • Asia Minore e Vicino Oriente: Turchia, Siria, Libano, Israele, Giordania, Iraq, Iran


  • Caucaso e Asia Centrale: Azerbaigian, Georgia, Kazakistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Afghanistan e Pakistan.


La lenticchia è coltivata nel mondo intero, ma non cresce praticamente più allo stato selvatico.mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}[senza fonte].



Tassonomia |


La specie comprende quattro sottospecie principali:[1]




  • Lens culinaris subsp. culinaris (lenticchia coltivata), qualche volta considerata una specie distinta


  • Lens culinaris subsp. odemensis


  • Lens culinaris subsp. orientalis


  • Lens culinaris subsp. tomentosus



Principali varietà coltivate |


Svariate sono le cultivar di Lens culinaria in tutto il mondo. In Europa alcune cultivar sono state considerate prodotti tipici e dotate di denominazioni di origine (per es. la lenticchia verde di Puy AOC in Francia).


In alcuni casi vengono vendute decorticate come la lenticchia corallo o rosa o la Petite Golden.


Commercialmente le cultivar si possono dividere in base al colore - verde (Richlea, Laird), giallo, rosso, marrone (Masoor dalla buccia marrone e l'interno aranciato) - e alla taglia (piccole, medie, grandi).

























































































Produzione in tonnellate. Dati degli anni 2003-2004
Statistiche FAOSTAT (FAO) [4]



IndiaIndia
833 400 27 % 1 100 000 29 %

CanadaCanada
519 900 17 % 938 000 24 %

TurchiaTurchia
540 000 17% 560 000 15 %

AustraliaAustralia
207 000 7 % 220 000 6%

NepalNepal
155 800 5 % 160 000 4 %

Stati UnitiStati Uniti
110 700 4 % 154 000 4 %

CinaCina
132 000 4 % 150 000 4 %

SiriaSiria
168 437 5 % 125 300 3 %

BangladeshBangladesh
116 000 4 % 122 000 3 %

IranIran
105 000 3 % 110 000 3 %
Altri paesi 203 124 7 % 202 583 5 %
Totale 3 091 431 100 % 3 841 883 100 %

In Italia, le cultivar di lenticchie più diffuse sono:




  • Lenticchia di Castelluccio di Norcia, a Indicazione geografica protetta (I.G.P.) e a Denominazione di origine protetta (D.O.P.)


  • Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, prodotto agroalimentare tradizionale e presidio di Slow Food

  • Lenticchia di Ustica, prodotto agroalimentare tradizionale e presidio di Slow Food


  • Lenticchia di Onano, prodotto agroalimentare tradizionale e presidio di Slow Food

  • Lenticchia di Rascino, prodotto agroalimentare tradizionale e presidio di Slow Food

  • Lenticchia di Altamura, prodotto agroalimentare tradizionale

  • Lenticchia di Colfiorito, prodotto agroalimentare tradizionale


  • Lenticchia di Villalba, prodotto agroalimentare tradizionale

  • Lenticchia di Ventotene, prodotto agroalimentare tradizionale

  • Lenticchia di Valle Agricola, prodotto agroalimentare tradizionale

  • Lenticchia nera di Leonforte o dei Monti Erei, prodotto agroalimentare tradizionale



Produzione |


La lenticchia è relativamente tollerante alla siccità e viene coltivata in tutto il mondo.


Secondo i dati forniti dalla FAOSTAT (FAO) nel 2013 la produzione mondiale di lenticchie è stimata in 4,9 milioni di tonnellate.[4]



Uso alimentare |




























































































Lenticchie secche
(Valori nutrizionali medi per 100 g di prodotto)
Energia
kcal 330.00
Composizione chimica
Quantità
Acqua 11.2 g
Proteine 28.00 g
Carboidrati 57.00 g
Grassi 1.2 g
Vitamine
Quantità
Retinolo (A) 25.00 mg
Tiamina (B1) 0.5 mg
Riboflavina (B2) 0.2 mg
Piridossina (B6) 0.5 mg
Acido Ascorbico (C) 6.2 mg
Niacina (PP) 2.6 mg
Minerali
Quantità (mg)
Calcio 50.00
Ferro 9.00
Fosforo 450.00
Magnesio 100.00
Potassio 900.00
Sodio 10.00
Fibre 10,7 g

Solo le lenticchie a buccia spessa devono essere tenute in ammollo prima di essere cucinate. Il tempo di cottura varia a seconda della varietà, quindi da pochi minuti a 40 minuti. È bene aggiungere il sale solo a fine cottura.


Qualche ricetta a base di lenticchie:








  • Zampone con lenticchie


  • Cotechino con lenticchie


  • Zuppa di lenticchie


  • Purè di lenticchie


  • Minestra di lenticchie


  • Insalata di lenticchie

  • Lenticchie in umido


  • Pasta e lenticchie




Salade lentilles brunes.jpg




Avversità |


Le malattie da funghi che colpiscono la lenticchia sono l'antracnosi (Ascochyta pisi), la ruggine (Uromyces ervi), la peronospora (Peronospora viciae) e il marciume basale (Sclerotinia sclerotiorum). Tra gli insetti il più dannoso è il tonchio (Bruchus signaticornis).



Riferimenti culturali |


Secondo la tradizione, le lenticchie simboleggiano la prosperità e il denaro, in quanto hanno una forma che ricorda quella delle monete. Per tale motivo, in Italia durante il cenone di San Silvestro si mangiano le lenticchie (spesso come accompagnamento di zampone o cotechino), come simbolo di prosperità per l'anno nuovo.


Nella cultura ebraica le lenticchie, insieme alle uova, fanno parte delle cerimonie tradizionali del lutto perché la loro forma rotonda simboleggia il ciclo di vita dalla nascita alla morte.


In Etiopia le lenticchie stufate chiamate kik o kik wot accompagnano la focaccia injera, il piatto nazionale. Lenticchie a pasta gialla sono inoltre usate per fare uno stufato non piccante che è uno dei primi cibi solidi per lo svezzamento dei bambini.



Note |




  1. ^ ab(EN) Lens culinaris, in The Plant List. URL consultato il 2 aprile 2015.


  2. ^ Springer, su link.springer.com.


  3. ^ Antico Testamento, Libro della Genesi, 25, 29-34


  4. ^ ab(EN) FAOSTAT, Food And Agriculture Organization Of The United Nations - Statistics Division. URL consultato il 19 marzo 2015.



Voci correlate |



  • Civaie

  • Lenticchia di Villalba

  • Lenticchia di Onano



Altri progetti |



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