Confederazione generale dell'industria italiana
Confindustria | |
---|---|
Confederazione generale dell'industria italiana | |
La sede nazionale di Confindustria a Roma. | |
Tipo | Organizzazione di industriali |
Fondazione | 1910 |
Scopo | Tutela e rappresentanza del mercato e delle imprese |
Sede centrale | Roma |
Presidente | Vincenzo Boccia |
Direttore | Marcella Panucci |
Lingua ufficiale | italiano |
Sito web | |
La Confederazione generale dell'industria italiana, nota anche come Confindustria, è la principale organizzazione rappresentativa delle imprese manifatturiere e di servizi italiani, raggruppando su base volontaria oltre 150.000 imprese, comprendendo anche banche[1] e dal 1993 anche aziende pubbliche[2][3] per un totale di 5.439.370 addetti[4].
Indice
1 Storia
2 Descrizione
2.1 Organizzazione
2.2 Sedi
3 Presidenti di Confindustria
4 Direttori di Confindustria
5 Partecipazioni
5.1 L'Università: la LUISS Guido Carli
5.2 Il quotidiano: Il Sole 24 ORE
6 Loghi storici
7 Note
8 Altri progetti
9 Voci correlate
10 Collegamenti esterni
Storia |
Fondata il 5 maggio 1910, con sede a Torino e dal 1919 a Roma, per tutelare gli interessi delle aziende industriali nei confronti dei sindacati dei lavoratori. Il suo presidente Dante Ferraris, nel 1919 fu chiamato come ministro dell'Industria nel governo Nitti. Dopo il delitto Matteotti, il direttivo della Confindustria chiese il ripristino dell'ordine e della legalità costituzionale con un memorandum presentato nel settembre 1924 a Mussolini.
Nel 1925 riconobbe come unici interlocutori i sindacati fascisti. In quegli anni l'intervento pubblico, sfociato nel 1933 nella creazione dell'IRI, salvò dal dissesto numerose imprese in quel periodo di crisi mondiale[5].
Nel 1926 fu costituita la "Confederazione generale fascista dell'industria italiana" ai sensi delle legge 3 aprile 1926, n. 563. Aveva sede in Roma e inquadrava sotto di sé le Federazioni nazionali di categoria, che rappresentavano i datori di lavoro di un ciascun settore (industrie estrattive, fibre tessili, legno, ecc.) e sul territorio si articolava in unioni provinciali. Nel 1934 fu denominata "Confederazione fascista degli industriali". Ebbe tra i presidenti Giuseppe Volpi e Alberto Pirelli. Fu liquidata nel 1944[6].
Nel dopoguerra la Confindustria assunse un ruolo di primo piano nell'opera di ricostruzione post-bellica, che contemporaneamente siglò importanti accordi con i sindacati. Gli anni del "boom economico" portarono a uno sviluppo delle grandi imprese, insieme a forti divergenze all'interno dell'organizzazione sulla posizione nei confronti governi di centro-sinistra[7].
Dopo l'"autunno caldo", negli anni 70 varò la cosiddetta "riforma Pirelli" per rafforzare le proprie strutture organizzative con una rappresentanza più equilibrata e partecipata delle associazioni territoriali e di categoria e nel 1975 tornò la collaborazione con i sindacati, con l'accordo sull'indicizzazione dei salari. Nel 1976 per la prima volta divenne presidente un personaggio che non era un imprenditore, l'ex governatore della Banca d'Italia Guido Carli cui fu affiancato come direttore un economista di fama come Paolo Savona.
Nel 1999 è stata varata la "Carta dei Valori Associativi".
Descrizione |
Organizzazione |
La confederazione è guidata da un presidente, eletto ogni quattro anni. È affiancato da un board di 9 membri (vice presidenti), cui sono affidate deleghe operative. L'attuale presidente è Vincenzo Boccia. La direzione generale coordina tutta la struttura, dal centro studi, alle relazioni esterne, alle risorse umane, alle varie politiche. Dal 2012 il Direttore Generale è Marcella Panucci.
È suddivisa in 24 Federazioni di settore, che aggregano le associazioni di categoria, per rappresentarne e tutelarne gli interessi comuni.
Sul territorio vi sono 16 Confindustrie regionali e 98 Associazioni territoriali[8].
Sedi |
Dal 1972 la sede principale di Confindustria è in viale dell'Astronomia n. 30, all'EUR. Per questo motivo "viale dell'Astronomia" è spesso usato come metonimia per indicare l'organizzazione.
Complessivamente ha 103 sedi territoriali[9] con identiche strutture burocratizzate e diffuse anche a livello regionale e provinciale tra loro autonome[10] con bilanci separati e riservati da non contemplare un bilancio consolidato.[11][12]. La prima sede periferica fu Confindustria Sicilia, chiamata "Sicindustria", voluta nel 1950 da Domenico La Cavera[13].
Presidenti di Confindustria |
Nº | Presidente | Mandato | |
---|---|---|---|
1 | Louis Bonnefon Craponne | 1910 - 1913 | |
2 | Ferdinando Bocca | 1913 - 1918 | |
3 | Dante Ferraris | 1919 - 1919 | |
4 | Giovanni Battista Pirelli | 1919 - 1919 | |
5 | Giovanni Silvestri | 1919 - 1920 | |
6 | Ettore Conti di Verampio | 1920 - 1921 | |
7 | Raimondo Targetti | 1922 - 1923 | |
8 | Antonio Stefano Benni | 1923 - 1934 | |
9 | Alberto Pirelli | 1934 - 1934 | |
10 | Giuseppe Volpi di Misurata | 1934 - 1943 | |
11 | Giovanni Balella | 1943 - 1943 | |
12 | Giuseppe Mazzini | 1943 - 1943 | |
13 | Fabio Friggeri | 1944 - 1945 | |
14 | Angelo Costa | 1945 - 1955 | |
15 | Alighiero De Micheli | 1955 - 1961 | |
16 | Furio Cicogna | 1961 - 1966 | |
- | Angelo Costa | 1966 - 1970 | |
17 | Renato Lombardi | 1970 - 1974 | |
18 | Giovanni Agnelli | 1974 - 1976 | |
19 | Guido Carli | 1976 - 1980 | |
20 | Vittorio Merloni | 1980 - 1984 | |
21 | Luigi Lucchini | 1984 - 1988 | |
22 | Sergio Pininfarina | 1988 - 1992 | |
23 | Luigi Abete | 1992 - 1996 | |
24 | Giorgio Fossa | 1996 - 2000 | |
25 | Antonio D'Amato | 2000 - 2004 | |
26 | Luca Cordero di Montezemolo | 2004 - 2008 | |
27 | Emma Marcegaglia | 2008 - 2012 | |
28 | Giorgio Squinzi | 2012 - 2016 | |
29 | Vincenzo Boccia | 2016 - in carica |
Direttori di Confindustria |
1910 - 1934 Gino Olivetti
1936 - 1943 Giovanni Balella
1946 - 1970 Mario Morelli
1970 - 1976 Franco Mattei
1976 - 1980 Paolo Savona
1980 - 1984 Alfredo Solustri
1984 - 1990 Paolo Annibaldi
1990 - 2000 Innocenzo Cipolletta
2000 - 2004 Stefano Parisi
2004 - 2009 Maurizio Beretta
2009 - 2012 Giampaolo Galli
2012 - in carica Marcella Panucci
Partecipazioni |
L'Università: la LUISS Guido Carli |
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La Confindustria è proprietaria dell'Ateneo romano "LUISS Guido Carli", nato dall'acquisto da parte della stessa associazione degli imprenditori di una precedente istituzione universitaria: l'Università Pro Deo, costituita nel 1966.
L'istituzione è stata fondata nel 1974.
Nel 1977 l'Università cambia il nome in LUISS - Libera Università internazionale degli studi sociali. Un anno dopo, l'allora Presidente di Confindustria Guido Carli diventa presidente dell'Università che presiede fino alla sua morte, nel 1993. Nel 1994 il consiglio di amministrazione LUISS, intitola l'Università alla sua memoria e nel 1997 costituisce la LUISS Management S.p.A. per tutte le attività di formazione rivolte al mercato.
Il quotidiano: Il Sole 24 ORE |
Venne fondato il 9 novembre del 1965 grazie all'accorpamento di due noti giornali di quell'epoca, “Il Sole” (nato nel 1865) ed il “24 Ore“ (che sorse nel periodo della seconda guerra mondiale). Le sue sedi sono ormai sparse in tutto il paese ma i due principali centri di redazione rimangono Milano, sede centrale che è situata in via Monte Rosa, e Roma in cui vi è quella parte di redazione con specifici obiettivi politici.
Il gruppo è attualmente sotto la gestione di Confindustria, che lo ha acquistato in tutti i suoi settori: Il Sole24ORE non è soltanto un quotidiano ma rappresenta un sistema editoriale formato da: IlSole24ORE Radiocor (agenzia di stampa economico - finanziaria), IlSole24ORE.com (il sito del quotidiano con accesso a servizi, banche dati e giornale digitale a pagamento), Radio 24 (emittente radiofonica nazionale "news and talk" nata il 4 ottobre 1999), Ventiquattrore.tv (è stata l'emittente del Gruppo 24ORE su satellite e sul digitale terrestre dal 2001 a fine 2006).
Loghi storici |
Logo dal 1923 al 1926
Logo dal 1926 al 1934
Logo dal 1934 al 1943
Logo dal 1943 al 1946
Logo dal 1946 al 1983
Logo dal 1983 al 2003
Note |
^ Filippo Astone, Il partito dei padroni, p. 92.
^ Filippo Astone, Il partito dei padroni, p. 94.
^ Filippo Astone, Il partito dei padroni, p. 265.
^ Confindustria Sito ufficiale, su confindustria.it.
^ Copia archiviata, su confindustria.it. URL consultato l'11 novembre 2013 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2013).
^ La Confederazione fascista degli industriali
^ Copia archiviata, su confindustria.it. URL consultato l'11 novembre 2013 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2013).
^ sito Confindustria Archiviato il 15 ottobre 2013 in Internet Archive.
^ Filippo Astone, Il partito dei padroni, pp. 18,74.
^ Filippo Astone, Il partito dei padroni, p. 123.
^ Bernardo Iovene, Vizi e conflitti di Confindustria, Corriere della Sera, 2 aprile 2016. URL consultato il 9 giugno 2016.
^ Filippo Astone, Il partito dei padroni, pp. 74,124.
^ Sole24ore
Altri progetti |
Altri progetti
- Wikiquote
- Wikimedia Commons
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Voci correlate |
- ANIE
- ANIMA (federazione)
- Assinform
- Assilea
- Assobiomedica
- Ceced Italia
- Confindustria servizi innovativi e tecnologici
- Confindustria Monza e Brianza
- Federacciai
- Federmeccanica
- Federorafi
- Intersind
- Storia dell'industria italiana
- Uncsaal
- Unione petrolifera
Collegamenti esterni |
Sito ufficiale, su confindustria.it.
Eventi organizzati da Confederazione generale dell'industria italiana, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- Sito ufficiale di Confindustria digitale, su confindustriadigitale.it.
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Controllo di autorità | ISNI (EN) 0000 0001 2163 9493 |
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