Arzawa Minor
Con il termine Arzawa Minor (o Arzawa Proper), secondo una distinzione effettuta per prima dalla studiosa Susanne Heinhold-Krahmer (1977), si identifica un regno che sorse attorno alla metà del XIV secolo a.C. nell'Anatolia occidentale, a seguito della suddivisione operata dal conquistatore Ittita Šuppiluliuma I di un precedente stato arzawa unitario (denominato dalla Heinhold-Krahmer Grande Arzawa), probabilmente per un miglior controllo del territorio[1].
Gli altri regni in cui fu suddivisa l'area furono quello della Terra del fiume Seha, quello di Mira (per questo regno si veda sotto) e quello di Hapalla[2]; è probabile che un ulteriore stato, talvolta inserito nei regni Arzawa e talvolta no, cioè quello di Wilusa (la Troia dei Greci), fosse già staccato dagli altri in precedenza.
Il regno di Arzawa Minor fu quello che si snodava attorno ad Apasa/Efeso, capitale e centro più importante della precedente nazione unitaria; si affacciava quindi sull'Egeo, avendo come confinante a Nord la Terra del fiume Seha, a Sud la città-stato di Millawata/Mileto, e a Est lo stato di Mira[3].
È possibile che l'ultimo sovrano di Grande Arzawa prima della sottomissione agli Ittiti fosse stato Uhha-Ziti, che rimase comunque sul trono di Arzawa Minor, sempre riottoso al giogo del nuovo padrone, soprattutto per il ricordo dello splendore passato quando, seppur per un breve periodo sotto Tarhuna-Radu, gli Arzawa avevano scalzato gli Ittiti come prima potenza anatolica.
Probabilmente Uhha-Ziti non era figlio di Tarhuna-Radu, ma apparteneva al suo entourage familiare; è possibile fosse il figlio di suo figlio, come ipotizza Freu, che potrebbe essere stato un tale Anzapahaddu del quale abbiamo notizia aver sfidato il re ittita (1350 a.C. ca), sconfitto pesantemente il generale Himuili inviatogli contro e alla fine, solo dopo un'estenuante scontro armato, battuto dall'esercito Ittita guidato da Šuppiluliuma I stesso.
Comunque nel 1321 all'ascesa al trono del figlio di Suppiluliuma, Muršili II, Uhha-Ziti si rivolta; Mursili, appena ventenne, rompe gli indugi ed alla testa del proprio esercito scende ad Ovest.
Dai testi giunti sino a noi si intuisce tutta la trepidazione ed il timore del giovane sovrano mentre marcia verso Arzawa[4].
Gli stati Arzawa tuttavia si dividono: solo Terra del fiume Seha segue Uhha-Ziti, Hapalla e Wilusa restano neutrali, mentre Mashuiluwa (per il cui status si veda sotto) e la città di Mira, o almeno parte di essa[5], appoggia gli Ittiti; a fomentare la rivolta di Uhha-Ziti è lo stato miceneo di Ahhiyawa, ancora non identificato con certezza[6], che ha evidenti mire sull'Anatolia occidentale: sta tentando di infiltrarvisi sfruttando le rivalità locali ed ha posto la propria base operativa nella città di Millawata/Mileto, ora nella sua sfera di influenza[7].
Proprio mentre Mursili marcia verso Arzawa, un meteorite cade sulla città di Apasa e ferisce, tra gli altri, proprio Uhha-Ziti alle ginocchia[8]; gli Ittiti interpretano questo segnale come benaugurante, mentre il re Arzawa, impossibilitato a guidare le proprie truppe, le invia contro Mursili con alla testa suo figlio Piyama-Kurunta.
Lo scontro sul fiume Astarpa, confine tra i due stati, è cruento e decisivo: Mursili sconfigge l'esercito Arzawa e marcia indisturbato su Apasa (1319).
Uhha-Ziti, gravemente sofferente, fugge prima dell'arrivo degli Ittiti e ripara "nelle isole attraverso il mare", che gli studiosi ritengono trattarsi di territori di Ahhiyawa, anche alla luce dell'estradizione avvenuta l'anno seguente, da parte del sovrano di questo stato, di Piyama-Kurunta riparato presso di lui[8].
Mursili marcia senza più opposizione fino ad Apasa che saccheggia e sottomette, mentre Uhha-Ziti all'inizio della Primavera seguente, appena pochi mesi dopo la fuga, morirà infatti in esilio.
Lo stato di Arzawa Minor al termine della rivolta verrà cancellato ed i suoi territori inglobati nel regno di Mira.
Oggi alcuni storici [9]ritengono probabile che in realtà fino alla rivolta del 1321 Mira non fosse uno stato indipendente, ma che fosse essa stessa parte di Arzawa Minor, su cui regnasse Uhha-Ziti dal trono di Apasa; secondo questa teoria, dopo la rivolta, Mursili avrebbe spostato la sede del regno a Mira, appuntandovi come sovrano il fedele Mashuiluwa; negli annali Ittiti ci si riferirà a lui infatti come "il Signore di Arzawa".
È possibile che oltre alla fedeltà verso gli Ittiti, Mashuiluwa avesse anche motivi personali per schierarsi contro Uhha-Ziti: un passaggio negli Annali di Mursili, infatti, lascia intendere che proprio Mashuiluwa potesse essere l'erede legittimo del trono di Arzawa, forse addirittura di Grande Arzawa, come suggerisce Starke, e che Uhha-Ziti potesse essere un usurpatore, magari uno dei fratelli che lo avevano esiliato ai tempi di Suppiluliuma, sottraendogli il trono e costringendoli a riparare presso gli Ittiti; infatti Mursili ci narra: "...e la terra di Mira...io restitui a Mashuiluwa, e la casa ed il trono di suo padre io restituii a lui"[10].
Alcuni storici ritengono oggi che il sobillatore Piyama-Radu, che con l'appoggio di Ahhiyawa terrà in scacco l'impero ittita per tutta la prima metà del XIII secolo mediante rivolte ed insurrezioni armate in varie terre Arzawa, potesse essere il nipote di Uhha-Ziti che stesse tentando di riconquistare il trono del nonno.[11], dal che esce una ipotetica linea regale Arzawa (tutta da verificare) che di padre in figlio coprirebbe un secolo e mezzo di storia ed incastrerebbe una serie di personaggi noti ed enigmatici: Tarhuna-Radu, Anzapahhaddu, Uhha-Ziti (e Mashuiluwa), Piyama-Kurunta, Piyama-Radu.
Note |
^ J.D.Hawkins, British museum journal: The Arzawa letters in recent perspective.
^ J.D.Hawkins, British museum journal: Arzawa and teh Hittites
^ Trevor Bryce, I troiani ed i popoli limitrofi.
^ Si vedano gli annali di Mursili, nome ufficiale del reperto: CTH 61.II
^ : si vedano gli annali di Mursili, nome ufficiale del reperto CTH 61.II, pp 13-14
^ La maggior parte degli studiosi propende per Micene, Bryce ipotizza che fosse una coalizione di regni micenei, mentre Latacz avanza l'ipotesi di Tebe.
^ Trevor Bryce, The kingdom of the Hittites.
^ ab Mursili, Annali dei dieci anni, anni 3-4. CTH 61.
^ La Heinhold-Kramer, Starke, lo stesso J.D.Hawkins; si veda il suo "Tarkasnawa king of Mira" Note 50-57-58-59.
^ J.D.Hawkins: Tarkasnawa king of Mira. Pag.15. Quindi il padre di Mashuiluwa era stato re; questa interpretazione spiega meglio perché Suppiluliuma gli avesse dato in sposa la figlia: Mashuiluwa non era semplicemente un fuggitivo senza terra ma un principe ereditario esiliato ma con ambizioni di ritorno
^ Tra questi Starke, Hawkins e Latacz: Troy and Homer, pag 124-125-302.