Uhha-Ziti
Uhha-Ziti (... – 1318 a.C.) (o anche Uhhazidi) è stato un sovrano del XIV secolo a.C. dello stato di Arzawa Minor.
Fu probabilmente l'ultimo sovrano della nazione Arzawa unita (detta dagli studiosi anche "Grande Arzawa", secondo un termine coniato da S. Heinhold-Krahmer), prima della sottomissione definitiva agli Ittiti avvenuta attorno al 1345 a.C. e che durerà, tra rivolte e ripetuti focolai di ribellione, fino alla distruzione di entrambe le "nazioni", avvenuta per l'avanzata dei Popoli del Mare attorno al 1180 a.C.
Dopo la massima potenza raggiunta dal mondo Arzawa (1360 a.C. ca) sotto Tarhuna-Radu, il riscatto ittita arrivò un paio di decenni più tardi sotto Šuppiluliuma I che non solo riconquistò i territori persi (1350-1345 ca.) ma sottomise la nazione Arzawa, estendendo i domini Ittiti a tutta l'Anatolia; sfortunatamente le "Gesta" di questo grande sovrano sono arrivate sino a noi molto danneggiate, ma da quelle di suo figlio Muršili II e dai numerosi testi sopravvissuti (orazioni, corrispondenza, ecc..) alcuni studiosi ritengono oggi che il sovrano Arzawa con cui si confrontò potesse essere Uhha-Ziti[1].
Comunque sia andata, fu proprio Suppiluliuma poi ad affidargli il trono di Arzawa, una volta resala vassalla[2], terminata la riconquista dell'Ovest anatolico.
La lettura più probabile, alla luce degli eventi successivi, è che gli Ittiti siano riusciti a sconfiggere e rendere tributari gli Arzawa, ma che il loro controllo sull'Ovest sia stato relativamente blando, al punto che Suppiluliuma abbia dovuto "accettare" che Uhha-Ziti restasse in carica (mentre gli Ittiti, come si vedrà sotto, gli avrebbero certamente preferito Mashuiluwa), rendendolo comunque vassallo con un trattato di subordinazione.
Probabilmente Uhha-Ziti non era figlio di Tarhuna-Radu, ma legato al suo entourage familiare; è possibile fosse il figlio di suo figlio, come ipotizza Freu, che potrebbe essere stato un tale Anzapahaddu del quale abbiamo notizia per aver sfidato il re ittita (1345 ca.), sconfitto pesantemente il generale ittita Himuili inviatogli contro e alla fine, solo dopo un estenuante scontro armato, battuto dall'esercito guidato da Šuppiluliuma I stesso. In questa guerra il nome di Uhha-Ziti già compare in un passaggio frammentario delle "Gesta": pare di desumere infatti che Suppiluliuma lo abbia sconfitto presso Puranda nella fase terminale del conflitto, forse l'ultima battaglia, riconquistando la città e spingendo gli Arzawa sempre più verso Ovest[3].
Comunque nel 1321 all'ascesa al trono del figlio di Suppiluliuma, Muršili II, troviamo un Uhha-Ziti già maturo sul trono di uno degli Stati in cui l'area Arzawa è stata suddivisa, il regno di Arzawa Minor con capitale Apasa/Efeso; tutto il mondo Arzawa è ancora vassallo ittita.
Illuso dalla giovane età del nuovo sovrano, Uhha-Ziti sfida con parole pesanti Mursili, definendolo bambino con un regno in rovina; si rifiuta di restituire dei rivoltosi dello Stato, suddito ittita, di Lukka riparati presso di lui e solleva l'intero mondo Arzawa verso l'indipendenza; Mursili, appena ventenne, rompe gli indugi ed alla testa del proprio esercito si dirige verso occidente.
Dai testi giunti sino a noi si intuisce tutta la trepidazione ed il timore del giovane sovrano mentre marcia verso Arzawa[4].
Gli stati Arzawa tuttavia si dividono: solo la Terra del fiume Seha segue Uhha-Ziti, mentre Hapalla e Wilusa restano neutrali e Mashuiluwa[5] guida il popolo di Mira, o almeno parte di essa, in appoggio agli Ittiti; a fomentare la rivolta di Uhha-Ziti è lo stato miceneo di Ahhiyawa, ancora non identificato con certezza[6], che ha evidenti mire sull'Anatolia occidentale: sta tentando di infiltrarvisi sfruttando le rivalità locali ed ha posto la propria base operativa nella città di Millawata/Mileto, ora nella sua sfera di influenza[1].
Mentre Mursili marcia verso Arzawa, un meteorite cade sulla città di Apasa e ferisce, tra gli altri, proprio Uhha-Ziti alle ginocchia[7]; gli Ittiti interpretano questo segnale come benaugurante, mentre il re Arzawa, impossibilitato a guidare le proprie truppe, le invia contro Mursili con alla testa suo figlio Piyama-Kurunta.
Lo scontro sul fiume Astarpa è cruento e decisivo: Mursili sconfigge l'esercito Arzawa e marcia indisturbato su Apasa (1319).
Uhha-Ziti, gravemente sofferente, fugge prima dell'arrivo degli Ittiti e ripara "nelle isole attraverso il mare", che gli studiosi ritengono trattarsi di territori di Ahhiyawa, anche alla luce dell'estradizione avvenuta l'anno seguente, da parte del sovrano di questo Stato, di Piyama-Kurunta riparato presso di lui[7].
Mursili marcia senza più opposizione fino ad Apasa che saccheggia e sottomette, sorte riservata anche a Millawata; il re resterà ancora per un anno in terra Arzawa (1318), completando l'opera di riaffermazione completa del potere ittita, ma Uhha-Ziti non vedrà tutto questo: all'inizio della Primavera seguente, appena pochi mesi dopo la fuga, morirà infatti in esilio, verosimilmente per le conseguenze delle ferite riportare in seguito al meteorite, oltre che per l'età certo avanzata.
Lo stato di Arzawa Minor al termine della rivolta verrà cancellato ed i territori inglobati nel regno di Mira.
Alcuni storici ritengono oggi che il sobillatore Piyama-Radu, che con l'appoggio di Ahhiyawa terrà in scacco l'impero ittita per tutta la prima metà del XIII secolo mediante rivolte ed insurrezioni armate in varie terre Arzawa, potesse essere il nipote di Uhha-Ziti che tentava di riconquistare il trono del nonno.[8].
Note |
^ ab Trevor Bryce, The kingdom of the Hittites.
^ Si veda il reperto classificato con la sigla ufficiale Kub 14.16 iii 25-27 dove Mursili, figlio di Suppiluliuma, scrive alla gente della città di Puranda che suo padre "li ha affidati a Uhha-Ziti". Testo e commento in "Kaskal" 12/2015, Devecchi, pag.162 nota 29
^ J.D.Hawkins: Tarkasnawa king of Mira. Pag.13-15
^ CTH 61.
^ Un passaggio negli Annali di Mursili lascia intendere che proprio Mashuiluwa potesse essere l'erede legittimo del trono di Arzawa, forse addirittura di Grande Arzawa, come suggerisce Starke, e che Uhha-Ziti potesse averglielo usurpato, magari essendo un fratello non designato ad erede dal padre: "...e la terra di Mira...io restituii a Mashuiluwa, e la casa ed il trono di suo padre io restituii a lui". J.D.Hawkins: Tarkasnawa king of Mira. Pag.15
^ Entità ancora non chiaramente identificata; molti autori la ritengono Micene o una coalizione di stati micenei facenti capo magari proprio a questa città (tra questi Bryce, Cline e Beckman); J. Latacz invece propone Tebe - Troy and Homer: pag 240 e seg.
^ ab Mursili, Annali dei dieci anni, anni 3-4. CTH 61.
^ Tra questi Starke, Hawkins e Latacz: Troy and Homer, pag 124-125-302.