Parabiago
Parabiago comune | |||
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Dall'alto in senso orario: Villa Ida Lampugnani-Gajo, torre ornamentale in una corte lombarda, una roggia con il Santuario della Madonna di Dio il Sà sullo sfondo, via San Michele con la chiesetta omonima. | |||
Localizzazione | |||
Stato | Italia | ||
Regione | Lombardia | ||
Città metropolitana | Milano | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Raffaele Cucchi (LN) dal 01/06/2015 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°33′29.95″N 8°56′51.68″E / 45.558319°N 8.947689°E45.558319; 8.947689 (Parabiago) | ||
Altitudine | 184 m s.l.m. | ||
Superficie | 14,29 km² | ||
Abitanti | 27 842[1](31-12-2017) | ||
Densità | 1 948,36 ab./km² | ||
Frazioni | Ravello, San Lorenzo, Villapia, Villastanza | ||
Comuni confinanti | Arluno, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Cerro Maggiore, Nerviano, San Vittore Olona | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 20015 | ||
Prefisso | 0331 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice ISTAT | 015168 | ||
Cod. catastale | G324 | ||
Targa | MI | ||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||
Nome abitanti | parabiaghesi | ||
Patrono | santi Gervasio e Protasio | ||
Giorno festivo | Festa Patronale, il 19 giugno Fiera di San Michele, l'ultimo lunedì di settembre | ||
Cartografia | |||
Parabiago | |||
Posizione del comune di Parabiago all'interno della città metropolitana di Milano | |||
Sito istituzionale | |||
Parabiago (Parabiagh In dialetto milanese[2], Parabiacum in latino[3]) è un comune italiano di circa 30.000 abitanti della città metropolitana di Milano, in Lombardia, situato a circa 20 chilometri a nord-ovest dal capoluogo lombardo, sull'asse del Sempione.
Il capoluogo comunale sorge tra il fiume Olona, il canale Villoresi, la Statale del Sempione e la ferrovia Treviglio-Milano-Varese.
È soprannominata La città della calzatura, a causa del sorgere di numerose industrie calzaturiere sul suo territorio, e della sua affermazione tra gli anni settanta e novanta, assieme a Vigevano, di "principale polo calzaturiero a livelli internazionali nel nord Italia".
Grazie al D.P.R. del 27 novembre 1985 è insignita del titolo di città.
Indice
1 Geografia fisica
1.1 Territorio
1.2 Clima
2 Origini del nome
3 Storia
3.1 Antichità
3.2 Medioevo
3.2.1 Tregua di Parabiago
3.2.2 Battaglia di Parabiago
3.3 Epoca moderna
3.4 Tra l'Ottocento ed il 1945
3.5 Dal secondo dopoguerra ad oggi
4 Sport
4.1 Calcio
4.2 Pallavolo
4.3 Rugby
4.4 Ginnastica ritmica
4.5 Atletica leggera
4.6 Ciclismo
4.6.1 Giro d'Italia
4.7 Mondiali di Handbike
4.8 Attrezzature sportive
5 Simboli
5.1 Stemma
5.1.1 Gallo
5.1.2 Elementi vegetali
5.2 Bandiera
6 Ricorrenze
7 Monumenti e luoghi d'interesse
7.1 Architetture religiose
7.1.1 Chiese
7.2 Monumenti
7.2.1 Palazzi e ville
7.2.2 Mulini e Cascine
7.3 Luoghi naturali
7.3.1 Aree protette
7.3.2 Giardini pubblici
8 Società
8.1 Evoluzione demografica
8.2 Etnie
8.3 Lingue e dialetti
8.4 Religione
9 Cultura
9.1 Istruzione
9.1.1 Musei
9.1.1.1 Ecomuseo del Paesaggio
9.2 Teatro
9.3 Associazioni
9.4 Musica
9.5 Cucina
10 Eventi
11 Geografia antropica
11.1 Suddivisione storica
11.1.1 Centro storico
11.1.2 Quartieri periferici
11.1.3 Frazioni
12 Economia
12.1 Industria
13 Infrastrutture e trasporti
14 Amministrazione
14.1 Gemellaggi
14.1.1 Gemmellaggi AVIS
14.2 Istituzioni internazionali
15 Galleria d'immagini
15.1 Chiese
15.2 Edifici storici
16 Citazioni
17 Note
18 Bibliografia
19 Voci correlate
20 Altri progetti
21 Collegamenti esterni
Geografia fisica |
Territorio |
Il territorio ha una superficie di 14,17 km2 ed è distribuito su un suolo che ha un'altitudine compresa tra i 164 m ed i 189 m s.l.m.[4], con un'ambientazione tipica dell'alta Val Padana.
Secondo la Classificazione sismica la città è in zona 4 (sismicità molto bassa), come stabilito dall'ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003[5].
Vi scorrono il fiume Olona ed il canale Villoresi.
Clima |
In base alle medie climatiche dell'ENEA per la città di Milano[6], la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +3,1 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di +24,6 °C .
Milano | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 5,4 | 8,1 | 13,0 | 17,6 | 21,8 | 26,3 | 29,2 | 27,6 | 23,9 | 17,4 | 10,6 | 6,4 | 6,6 | 17,5 | 27,7 | 17,3 | 17,3 |
T. min. media (°C) | 0,8 | 2,7 | 6,1 | 9,6 | 13,3 | 17,1 | 19,9 | 19,0 | 16,2 | 11,2 | 6,0 | 1,6 | 1,2 | 9,7 | 18,7 | 11,1 | 10,3 |
Origini del nome |
L'etimologia è probabilmente da attribuirsi all'era preistorica o protostorica, infatti pare derivi da una parola composita, Para-blacum, Para-blacus o Para-llacus, con il significato di "vicino a terreni ammollati (o paludi)" e farebbe pensare al sorgere di alcune palafitte in prossimità dell'Olona.
Storia |
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Antichità |
Parabiago ha origini antichissime: dal primo insediamento palafitticolo della Cultura di Canegrate (XIII secolo a.C.), si è passati ad un modesto villaggio insubre (IV secolo a.C.), fino ad un abitato più sviluppato sotto la dominazione dell'Impero Romano (I secolo a.C. - V secolo d.C.), del quale sono giunti ai giorni nostri alcuni reperti archeologici, di cui il più importante è senza dubbio la Patera di Parabiago (IV secolo). Da Parabiago passava l'antica via Severiana Augusta, strada romana consolare che collegava Milano con il Verbano. Da un punto di vista amministrativo, in epoca romana, l'antica Parablacum faceva parte della regio XI Transpadana.
Medioevo |
Tra i secoli VI, VII Parabiago è capoluogo di un contado autonomo denominato Comitatus Parabiagi, probabilmente corrispondente alla Burgaria, retto da Conti di un ramo dei Sambonifacio; durante questo periodo la Regina longobarda Teodolinda concede il permesso di aprire un piccolo corso d'acqua artificiale detto Riale o Röngia, che attingeva le acque dal fiume Olona
Nel periodo compreso tra il XIII ed il XIV secolo i Crivelli de Parabiaco, discendenti dai Sambonifacio, reggono la Contea di Parabiago e la Contea di Burgaria; il borgo è già capopieve, elencato nel Liber Notitiæ Sanctorum Mediolani dallo storico Goffredo da Bussero.
Durante i secoli successivi Parabiago ha una lenta decadenza, difatti subisce ben due saccheggi, nel 1449 ad opera di Francesco Sforza e nel 1527 per mano borbonica, oltre a due epidemie (nel 1529 e nel 1540).
Tregua di Parabiago |
Le ambizioni politiche dell'Arcivescovo Leone da Perego, e la sua volontà di escludere il popolo dal governo del Comune di Milano, portarono all'insurrezione del Commune populi nel luglio 1257, guidata da Martino della Torre, ed alla successiva cacciata del ceto nobiliare dalla città. Le tensioni giunsero al culmine nell'agosto dello stesso anno, quando tra il Seprio e la Burgaria, si mossero gli eserciti delle due fazioni. La guerra civile venne scongiurata in data 29 agosto, con la firma della Tregua di Parabiago avvenuta sul sagrato della chiesa dei Santi Gervasio e Protasio.
Battaglia di Parabiago |
Con la morte di Galeazzo I Visconti (1327), il figlio unico Azzone, gli succedette con il titolo di Vicario Imperiale di Milano, comprato dall'Imperatore Ludovico il Bavaro. Nel 1332, gli si associarono gli zii Luchino e Giovanni Arcivescovo "ambrosiano", formando così una sorta di triumvirato. L'esclusione dal governo dell'altro zio Lodrisio, Signore del Seprio, scatenò da parte di quest'ultimo un desiderio di rivalsa che, dopo una serie di inutili congiure, si allea con Mastino II della Scala, Signore di Verona ed acerrimo nemico di Azzone. La controversia giunse al culmine con lo scontro armato nella Battaglia di Parabiago (21 febbraio 1339), la quale si concluse con la vittoria dei milanesi, agevolati da un'apparizione miracolosa di Sant'Ambrogio.
Epoca moderna |
Il periodo compreso tra il '500 ed il '600, risulta essere tempo di decadenza per la cittadina lombarda: nel 1582 San Carlo Borromeo toglie il ruolo di capopieve di Parabiago alla chiesa cittadina, declassandola in Parrocchia all'interno della Pieve di San Magno Legnano; nel 1625 Villastanza diventa Parrocchia indipendente, distaccandosi dal suo capoluogo. Dal punto di vista amministrativo, tuttavia, la Pieve di Parabiago fu mantenuta.
Sul finire del XVII secolo si registrano due eventi modestamente rilevanti: in data 26 settembre 1658, il Marchese Camillo Castelli acquista per sé e per la sua discendenza il Feudo di Parabiago; mentre nel 1668 un gruppo di Monaci Cistercensi si insedia presso il Monastero di S. Ambrogio della Vittoria.
Il '700 fu nuova epoca di splendore per Parabiago sotto il governo austriaco.
Nel marzo dell'anno 1700 Don Claudio Cavalleri e suo fratello Filippo fondano il Collegio Cavalleri, rinomata scuola rivolta ai figli delle famiglie nobili milanesi.
Il medico parabiaghese Giuseppe Giannini opera sul campo e scrive saggi di medicina.
Comincia l'opera artistica di Giuseppe Maggiolini, ricordato come Maestro d'Intarsio; le sue conoscenze in campo artistico, portano nel suo paese natio l'architetto Giuseppe Piermarini, incaricato di disegnare la facciata della Chiesa dei S.S. Gervasio e Protasio.
Nel 1798, a causa della Rivoluzione francese, la Pieve civile viene soppressa e la città sottoposta al distretto di Legnano, mentre l'Ordine cistercense viene soppresso e quindi il Monastero di S. Ambrogio della Vittoria chiude.
Tra l'Ottocento ed il 1945 |
Nel 1845 viene restaurata la Pieve di Parabiago.
Tra il 1850 ed il 1900, l'agricoltura diventa attività d'appoggio all'industria tessile e cotoniera, difatti le coltivazioni di cereali e viti, vengono definitivamente sostituite dal gelso e dall'allevamento dei bachi da seta.
Si risentono anche a Parabiago gli effetti della Rivoluzione industriale: si inaugurano la linea ferroviaria Milano-Gallarate (1860) ed il Canale Villoresi (1884); nel 1899 Paolo Castelnuovo fonda la prima fabbrica di scarpe, Parabiago è destinata a diventare la Città della calzatura; nel 1900 Felice Gajo acquista il Cotonificio Gadda, sul quale fonda la futura Unione Manifatture di Parabiago, assorbendo anche il Cotonificio Muggiani di Rho.
Nel 1907 nella villa di Felice Gajo viene rinvenuta la Patera di Parabiago, splendido piatto d'argento risalente alla seconda metà del IV secolo.
Nel periodo tra le due guerre la cittadina comincia a conoscere i primi cambiamenti del XX secolo: nell'anno 1923 un parabiaghese di nome Libero Ferrario, vince a Zurigo i primi Campionati del mondo di ciclismo su strada per la categoria Dilettanti; nel 1928 viene definitivamente interrato l'antico Riale, di origini longobarde, che per più di 1200 anni ha portato l'acqua potabile del fiume Olona nel centro del paese; infine durante gli anni trenta scompaiono la bachicoltura e la coltivazione del gelso, ritenute ormai obsolete.
In data 2 dicembre 1940 il Decreto Reale numero 1858 autorizza il Comune di Parabiago a mutare la denominazione della frazione Tiracoda in Villapia.
Dal secondo dopoguerra ad oggi |
Negli anni sessanta anche per la cittadina, come per il resto d'Italia, si ebbe il boom economico e demografico. L'industrializzazione aveva preso definitivamente piede, i piccoli calzaturieri artigianali si tramutarono in industrie, anche di medie e grandi proporzioni, sorsero grandi stabilimenti metalmeccanici e chimici e, con l'immigrazione dal Mezzogiorno, Parabiago cresceva di popolazione.
Il D.P.R. del 27 novembre 1985 porta al 26 ottobre del 1986, quando l'allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi giunge in visita con lo scopo di celebrare la cerimonia di "promozione" del comune e, con la simbolica consegna della pergamena al sindaco Renzo Fontana, sancisce la nomina di Parabiago a Città.
È anche il periodo in cui lo sport parabiaghese per eccellenza, il ciclismo, raggiunge il suo apice: nel 1972 il 55º Giro d'Italia, grazie agli sponsor Rancilio e Termozeta, arriva in paese, la 15ª tappa con arrivo e partenza da Parabiago e dopo un turno di riposo, avviene la successiva partenza della 16ª tappa; nel 1982 Giuseppe Saronni è il secondo parabiaghese Campione del mondo, questa volta per la categoria professionisti.
Negli anni novanta, Mani pulite colpisce anche la politica della cittadina, vengono arrestati alcuni degli esponenti dei governi municipali precedenti; nel frattempo circa il 70% della produzione industriale locale è rivolto nel campo calzaturiero, Parabiago è conosciuta in Italia e all'estero come la Città della calzatura.
Nell'anno 2000 all'interno del territorio comunale, viene avvistato per la prima volta in Italia ed in Europa un coleottero chiamato Anoplophora chinensis malasiaca (comunemente Cerambice dalle lunghe antenne o impropriamente Tarlo asiatico), originario dell'Estremo Oriente, introdotto per errore dal Giappone, che nel giro di qualche mese, ha provocato un grave disastro ecologico per la Regione Lombardia.
Sport |
Calcio |
L'Associazione Calcio Parabiago è chiamata affettuosamente dagli anziani Piccolo Torino a causa delle maglie color granata e per i successi passati nel campionato di Serie C.
Pallavolo |
Non dimentichiamo per la pallavolo la squadra maschile che recentemente ha partecipato al campionato di serie B e C1.
La squadra femminile ha invece raggiunto al termine della stagione 2015-2016 la promozione in Serie D.
Rugby |
Importante è la gloriosa squadra di rugby U.S. Parabiago attualmente militante in serie A; in città si sono anche svolte delle partite casalinghe della Nazionale Italiana Under 16 valevoli per il Torneo Sei Nazioni; nel 2007 si è svolta per la prima volta in Parabiago una partita in casa della Nazionale Italiana Under 21 per il "Sei Nazioni", al campo sportivo Rino Venegoni.
Ginnastica ritmica |
Molto importante e conosciuta a livello Italiano è la società dell'Arteritmica Parabiago. Fondata nel novembre 2006, ad oggi conta circa centotrenta atlete, che vanno da un'età minima di 3 anni e arrivano fino ai 18.
Atletica leggera |
Per quanto riguarda l'atletica leggera, gli atleti di Parabiago gareggiano per la Pro Sesto, società fondata nel 1957 diramata in provincia di Milano e che ha accolto nella sua rosa podi italiani, atleti azzurri e partecipazioni alla serie Oro dei Campionati italiani di società di atletica leggera.
Ciclismo |
A Parabiago il ciclismo ha da sempre fatto "la parte del leone" degli sport locali.
Due i campioni parabiaghesi che sono entrati negli annali delle competizioni: Libero Ferrario, primo Campione del Mondo di ciclismo per dilettanti, a Zurigo nel 1924, in suo ricordo si svolge ogni anno per le vie della città una gara Memorial ed il traguardo volante della Coppa Bernocchi proprio di fronte allo Stadio Comunale a lui intitolato; più recente è Giuseppe Saronni, che vinse a Goodwood (Regno Unito) il Mondiale su strada (oltre ad altre competizioni internazionali), residente ancora oggi in città.
Varie associazioni e squadre ciclistiche, hanno sede nel territorio comunale, a sottolineare il fatto che lo sport è molto in voga nella cittadina e nelle sue frazioni.
Giro d'Italia |
Nel 1972, durante il 55º Giro d'Italia, si registra la 15ª tappa, con arrivo e partenza da Parabiago, un turno di riposo in città e la successiva partenza della 16ª tappa con arrivo a Livigno.
Anno | Tappa | Partenza | Arrivo | km | Vincitore di tappa | Maglia rosa |
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1972 | 15ª | Parabiago | Parabiago | 168 | Roger De Vlaeminck | Eddy Merckx |
1972 | 16ª | Parabiago | Livigno | 256 | Eddy Merckx | Eddy Merckx |
Mondiali di Handbike |
Nei giorni 15, 16 e 17 giugno 2007, si sono svolti a Parabiago, i primi Campionati mondiali di handbike, ovvero le biciclette a tre ruote dove gli atleti, disabili fisici, spingono con la forza delle braccia i pedali. La cittadina risultò vincente, in quel di Londra, in data 4 settembre 2006, durante la votazione finale della Commissione della Federazione mondiale di handcycling, la WHF (World Hancycling Federation), battendo le altre due città candidate: Bruxelles (Belgio) e Perth (Australia).
L'importante evento sportivo, che ha portato nella cittadina circa 200 atleti disabili di ben 20 nazioni, è stato organizzato dal Gruppo Sportivo Rancilio, e per i tre giorni di durata delle gare, le vie del centro cittadino gli hanno fatto da scenario, con il "baricentro" stabilito in piazza Mercato, ove furono posizionati arrivi e partenze, oltre ad un piccolo villaggio allestito da strutture tecniche, aree espositive e di ristoro; padrino di eccezione per la prima giornata di gare, fu l'allora c.t. della nazionale Roberto Donadoni. La manifestazione è stata anche punto culminante di una serie di avvenimenti e spettacoli programmati per i giorni precedenti il Mondiale, tra i quali è da ricordare il concerto dei Dik Dik, svoltosi nel parco di Villa Corvini.
Attrezzature sportive |
- Campo Sportivo Libero Ferrario - calcio (A.C. Parabiago) e tennis
- Centro Sportivo Rino Venegoni e Luciano Marazzini, Ravello - rugby (U.S. Rugby Parabiago), calcio, atletica e nuoto
Centro Sportivo Nino Rancilio, Villapia - calcio- Palazzetto dello Sport Scuole Medie di San Lorenzo - pallavolo
- Palazzetto dello Sport Scuole Media di Villastanza - basket
Simboli |
Stemma |
Nel Codice Araldico Cremosano (XV secolo) lo scudo di Parabiago viene descritto come segue: "d'argento all'albero di verde nodrito nella pianura erbosa e al gallo al naturale passante sulla stessa" in questa descrizione l'albero non è ben chiaro a quale specie appartenga. Uno scudo simile, ove però il gallo è nero bargigliato con una "P" nel cantone destro del capo ed una "A" sul cantone sinistro del capo, è illustrato nello stemmario della Biblioteca Trivulziana di Milano ed è attribuito alla famiglia dei de Parabiago (probabilmente i Crivelli) feudataria del luogo, qui invece l'albero è più precisamente una quercia.
Gallo |
In araldica il gallo è simbolo di vigilanza, ordine, vittoria, e stando alla posizione strategica del borgo in antichità, ovvero sul Sempione a pochi chilometri da Milano, la vigilanza calzerebbe, come pure la vittoria (dei milanesi) se si rammenta la Battaglia di Parabiago svoltasi nel 1339.
Il gallo però potrebbe anche avere una diversa interpretazione, se si prende in considerazione l'origine celtica (insubri) del borgo.
Curioso infine è il ritrovamento nel territorio comunale, datato 1712 e ricordato negli annali, di una statuetta bronzea, probabilmente di età imperiale romana, raffigurante un soldato con il capo ricoperto da un elmo, che con una mano sostiene il proprio mantello, mentre l'altra si appoggia su di un gallo.
Elementi vegetali |
La simbologia araldica della pianura erbosa indica sicuramente la fertilità.
Per quanto riguarda l'albero, secondo il Codice Cremosano a causa dell'incertezza, non è possibile fornire una spiegazione valida del suo significato, mentre se è proprio una quercia, come illustrata nella Biblioteca Trivulziana, allora significherebbe forza, potenza, nobiltà, antico dominio, e farebbe ricondurre al ruolo di Parabiago nel Contado di Burgaria.
Bandiera |
In data 16 ottobre 2006, durante una delibera del Consiglio del Comune di Parabiago, il sindaco ha annunciato l'adozione di una bandiera per la cittadina, risultante da un'elaborazione vincitrice, tra un totale di 98, di un concorso di disegno indetto per le scuole elementari. Essa è un rettangolo "tagliato": nella metà in alto a sinistra sono rappresentati quattro rettangolini azzurri in campo giallo, che si sovrappongono negli angoli in direzione diagonale, e rappresentano le frazioni; nella metà in basso a destra vi è lo scudo dei De Parabiaco (come descritto sopra) in campo azzurro, a rappresentare il capoluogo.
Ricorrenze |
Il 21 febbraio si celebra l'Anniversario della Battaglia di Parabiago;
Monumenti e luoghi d'interesse |
Architetture religiose |
All'interno del Comune di Parabiago (frazioni comprese), attualmente esistono dieci chiese consacrate al culto, di cui una prepositurale (S.S. Gervasio e Protasio) e tre parrocchiali (S.S. Lorenzo e Sebastiano, Gesù Crocifisso e S.ta Elisabetta).
In passato la cittadina fu capopieve, come testimonia già nel 1220 Goffredo da Bussero (Liber Notitiæ Sanctorum Mediolani), e comprendeva anche Arluno, Canegrate, Cantalupo (frazione di Cerro Maggiore), Casorezzo, Cerro Maggiore, San Vittore ed Uboldo, e dal 1845 San Giorgio su Legnano; lo stesso cronista indica una lista delle chiese e degli altari presenti nella pieve, e nel territorio comunale cita come luoghi di culto S.S. Gervasio e Protasio, S. Siro (scomparsa), S. Vincenzo (scomparsa), S. Martino (scomparsa), S.ta Maria (attuale Madonna della Neve a Ravello), S. Lorenzo, S. Michele.
Chiese |
La chiesa Prepositurale intitolata ai santi Gervasio e Protasio, patroni parabiaghesi: probabilmente già esistente nel V secolo, l'attuale edificio venne costruito nel 1610 su ordine del vescovo di Milano san Carlo Borromeo, che nel 1570 visitò il borgo di Parabiago; arricchita tra il 1780 e il 1781, da una facciata in stile neoclassico progettata dall'illustre architetto Giuseppe Piermarini, conserva tutt'oggi uno splendido organo.
La chiesa di Sant'Ambrogio della Vittoria, costruita nel 1339 in onore al santo patrono milanese per ricordare il suo intervento miracoloso nella battaglia di Parabiago; durante il Seicento venne costruito al suo fianco un piccolo convento dai monaci di san Barnaba e sant'Ambrogio ad Nemus ed infine tra il 1708 ed il 1713, i monaci cistercensi diedero vita ad un grandioso progetto di ricostruzione di chiesa e monastero, che è quello degli edifici tuttora esistenti; attualmente il campanile è privo di campane, secondo una diceria popolare sarebbero stati i soldati napoleonici, o addirittura Napoleone stesso, a portarle via durante la Campagna d'Italia, ma in realtà vennero donate al santuario di Saronno nel 1798 alla soppressione dell'ordine cistercense. L'intero complesso è stato dichiarato monumento nazionale nel 1913.
Il Santuario della Madonna di Dio il Sà, sul confine con Nerviano, risalente alla fine del Quattrocento, attribuita a Donato Bramante e dichiarata monumento nazionale il 4 giugno 1914, con l'annesso piccolo lazzaretto o cimitero; è particolare perché è sita all'interno del comune di Parabiago, ma dipende dalla parrocchia di Nerviano. Nel gennaio del 2007, si sono svolti i lavori per il restauro dell'edificio e la sostituzione della copertura, quest'ultima era precedentemente in situazione di pericolo crollo.
La chiesetta di San Michele, dedicata all'Arcangelo Michele e costruita probabilmente nella prima metà del Seicento.
Il santuario di San Felice, molto probabilmente dedicato a san Felice martire, perché sulla facciata il santo è rappresentato in abiti militari d'epoca romana, venne costruito nel 1940 con una mastodontica cupola quadrata, che crollò il 20 gennaio 1950 e venne poi ricostruita in dimensioni più contenute.
A San Lorenzo, la parrocchia dei santi Lorenzo e Sebastiano, del 1929.
In frazione Ravello, la chiesa della Madonna della Neve costruita nel Settecento su un edificio già esistente nel Trecento, la facciata fu eseguita su probabile disegno di Giuseppe Maggiolini. Festa patronale il 5 agosto.
Nel quartiere Oltre-ferrovia, la parrocchia di Ravello intitolata al Gesù Crocifisso, di costruzione moderna e sede delle attività amministrative ecclesiastiche della frazione.
A Villastanza, la parrocchia di santa Elisabetta, edificata a partire dal 1620 su decreto del cardinale Federico Borromeo.
Nella frazione di Villapia, la chiesetta di Sant'Anna, del 1938; proprio grazie alla collaborazione popolana della sua edificazione, nel 1940 la frazione assunse il nome attuale a sostituire l'antico Tiracoda.
Monumenti |
Il collegio Cavalleri per i nobili, ebbe sede nella piazza centrale cittadina (attuale piazza Maggiolini), in un edificio settecentesco, che attualmente versa in condizioni pessime, e fu arricchito nel corso dei decenni da un salone teatro interno e da una torre astronomica tutt'oggi visibile; fu fondato nel marzo del 1700 dai fratelli don Carlo Filippo e don Claudio Cavalleri, rimase attivo fino al 1857.
La prima e la seconda bottega dell'intarsiatore Giuseppe Maggiolini, situate anch'esse in piazza ma ai lati opposti l'una dall'altra, entrambi edifici del Settecento.
Palazzi e ville |
Villa Maggi-Corvini o più semplicemente Villa Corvini (Víla Cùrvïn) ma tradizionalmente Palazzo Corvini con annesso parco, splendido edificio tardo-rinascimentale costruito nel Cinquecento,dove nacque nel 1821 il pittore romantico Giovanni Corvini, abbandonata poco prima della seconda guerra mondiale e finalmente ristrutturata alla fine degli anni novanta, oggi è sede di mostre temporanee e di un centro servizi.
Palazzo Castelli o popolarmente chiamato "la Torre" (la Tür), iniziato sul finire del Settecento e mai portato a termine a causa dell'estinzione della famiglia Castelli.
Ancora nel capoluogo comunale, le novecentesche, entrambe in stile vagamente Liberty, Villa Gajo (1907), nota anche come Villa Ida Lampugnani, dimora del senatore Felice Gajo, industriale e uomo politico, all'inizio del Novecento fu sindaco di Parabiago, e Villa Castelnuovo (1922), costruita dall'industriale Paolo Castelnuovo.
In Villastanza vanno menzionati il Palazzo Mantegazza, edificato nel 1840 da un ricco signore di nome Francesco Mantegazza e dalla morte di costui, avvenuta nel 1872, di proprietà dell'ospedale Fatebenesorelle di Milano, e l'antica Villa Gagliardi ove pare nacque Carlo Cattaneo, durante un soggiorno estivo dei genitori.
Mulini e Cascine |
Da annoverare lungo il fiume Olona alcuni mulini, testimonianza delle attività agricole del passato, che assieme ai mulini più celebri di Canegrate e San Vittore Olona danno il nome al Parco dei Mulini; da nord a sud:
Mulino Rancilio o Mulino del Miglio, con la Fornace Rancilio nelle vicinanze; l'isolino sull'Olona con ruderi del Mulino Corvini e resti dell'imboccatura del Riale o Röngia; il Mulino Bongini, il Mulino Moroni già Mulino Gajo e il Mulino Bert nelle vicinanze di San Lorenzo
Importante ricordare anche le cascine presenti nel Parco del Roccolo: a Ravello, è famosa la Cascina Ravellino, attualmente sita tra il centro della frazione e i bordi del Parco del Roccolo, ma un tempo si trovava in aperta campagna e tra i suoi poderi agricoli, aveva un esteso vigneto ove si coltivava una qualità autoctona di uva per la produzione di un particolare vino locale, oggi estinta; ai bordi del Bosco della Brughierezza (al confine con Busto Garolfo) le cascine Raimondi, Santa Maria, Bocca Rosa, San Giacomo e Zanaboni; in fondo al quartiere Calara, verso il confine con Casorezzo, si trova la Cascina Rancilio; infine presso Villapia, al confine con Arluno, la Cascina Frisasca.
Luoghi naturali |
Sul fiume Olona, all'interno del territorio comunale, si possono distinguere alcuni isolini, come l'isolino con i ruderi del Mulino Corvini situato vicino alla rotonda tra via Resegone e via Filarete, che per mezzo di due ponticelli è attraversabile pedonalmente, nei suoi pressi esiste ancora il Mulino del Miglio e recentemente è stato dissotterrato il tratto iniziale del Riale (detto anche Röngia).
Aree protette |
I boschi ed i prati nei pressi delle frazioni di Ravello, Villastanza e Villapia, fanno parte del Parco Agricolo Sovracomunale del Roccolo. Istituito nel 1991 tra i Comuni di Parabiago, Busto Garolfo, Casorezzo, Arluno, Canegrate e Nerviano (dal 1997), riconosciuto tale nel 1994 dalla Regione Lombardia, si estende per circa 15.000.000 di m2, ed è atto alla difesa di fauna, flora e attività agricole locali. Viene caratterizzato dalla presenza di specie arboree autoctone (quercia, ciliegio, pino silvestre) ed altre specie introdotte dall'uomo (robinia, castagno, quercia rossa, prunus serotina). Attualmente è in progetto una sua estensione fino al Bosco WWF di Vanzago.
Attualmente in via di istituzione, è il nuovo Parco Agricolo Sovracomunale dei Mulini, che dal Parco Castello di Legnano scenderebbe lungo le rive del fiume Olona attraversando i Comuni di Canegrate, San Vittore Olona e Parabiago, fino al Monastero degli Olivetani di Nerviano; il parco sarà punto di slancio per il recupero e la salvaguardia delle acque del fiume.
Altro progetto interessante è rappresentato dal Parco Villoresi, una cintura di verde pubblico che attraverserebbe le province di Milano e di Monza-Brianza, lungo le rive del Canale Villoresi; per ora è in fase di realizzazione soltanto la Pista Ciclabile Villoresi, destinata a diventare la "spina dorsale" della futura area verde.
Giardini pubblici |
Il Comune di Parabiago è dotato anche di alcuni parchi pubblici:
- Parco Corvini, facente parte del complesso di Villa Maggi-Corvini
- Parco Crivelli, tra le vie Sant'Antonio, San Francesco e Crivelli, dove un tempo sorgeva la dimora della famiglia nobile
- Giardini pubblici di via Corridoni a San Lorenzo
- Giardini pubblici di via Ovidio, nei pressi del Santuario della Madonna di Dio il Sà
- Giardini pubblici di via Monsignor Pogliani, all'angolo con via Principe Amedeo
- Giardini pubblici di via Masciardi all'angolo con via Piemonte a Ravello
- Giardini pubblici di piazza Goldoni che si estendono fino a via Olona a Villastanza
Società |
Evoluzione demografica |
Abitanti censiti[7]
Provenienza della popolazione straniera residente prime dieci posizioni per numero di individui (dati ISTAT al 31 dicembre 2010[8]) | |
Marocco | 264 |
Romania | 221 |
Albania | 168 |
Ucraina | 131 |
Ecuador | 123 |
Cina | 121 |
Perù | 106 |
Bulgaria | 68 |
Brasile | 57 |
Tunisia | 53 |
Etnie |
Al 31 dicembre 2010 gli stranieri residenti a Parabiago con regolare permesso di soggiorno assommavano a 1837, cioè intorno al 7% della popolazione[9]
Lingue e dialetti |
Nel comune è diffuso il dialetto lombardo occidentale, detto anche dialetto insubre, nelle varianti parabiaghese, sanlorenzino, ravellese e villastanzese, parlate situate linguisticamente tra il legnanese ed il meneghino.
Religione |
La maggioranza della popolazione è cristiana cattolica. L'immigrazione di cittadini comunitari ed extra-comunitari ha portato all'insediamento di minoranze di musulmani, ortodossi e buddisti.
Nel Comune sono presenti 4 parrocchie cattoliche[10] appartenente all'Arcidiocesi di Milano, Zona Pastorale IV di Rho, Decanato del Villoresi. La sede parrocchiale più antica è quella dei Santi Gervasio e Protasio, nonché fino al 1972 sede della Pieve di Parabiago.
Cultura |
Istruzione |
A Parabiago l'istruzione ha avuto importanza fin dal XVIII secolo, periodo in cui era attivo il Collegio Cavalleri per Nobili, al quale e famiglie nobili milanesi "mandavano" i loro figli in età adolescenziale. L'edificio è ancora presente (in condizioni di avanzato degrado) nel centro cittadino, in Piazza Maggiolini, distinguibile dalla Torre astronomica.
Attualmente, riguardo all'istruzione infantile, primaria e secondaria, la cittadina dispone di 1 asilo nido comunale, 1 scuola materna statale e 4 scuole materne paritarie, 4 scuole elementari statali e 1 scuola elementare paritaria, 3 scuole medie statali e una scuola media paritaria. Mentre per l'istruzione di tipo superiore, viene riportato l'elenco qui sotto. Non vi sono sedi universitarie.
- Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri "Giuseppe Maggiolini"
- Liceo Scientifico e Linguistico "Claudio Cavalleri"
Musei |
- Museo storico culturale "Carla Musazzi" in centro
- Museo del Bonsai "Crespi" in frazione San Lorenzo sul Sempione
- Officina Rancilio 1926
Ecomuseo del Paesaggio |
L'Ecomuseo del Paesaggio è un'istituzione culturale nata nel 2007 per studiare, conservare, valorizzare e presentare la memoria collettiva della comunità e del territorio che la ospita, delineando linee coerenti per lo sviluppo locale. La sua titolarità è stata assunta dal Comune di Parabiago tramite l'ufficio Agenda 21 Parabiago. Al gruppo promotore hanno aderito, insieme al Comune (assessorati alle politiche ambientali, urbanistica ed istruzione) diverse associazioni di volontariato e scuole. Sono stati attivati un Forum di discussione e alcuni gruppi di lavoro che hanno progettato la mappa della comunità e il piano di Azione dell'Ecomuseo e stanno realizzando azioni per lo sviluppo locale sostenibile.
Teatro |
A Parabiago nacque Felice Musazzi anima e fondatore della nota compagnia de "I Legnanesi" (nato tra l'altro in fraz. San Lorenzo), divenuta celebre grazie alle numerose commedie di successo recitate in dialetto locale.
Nata invece nella frazione Villastanza l'attrice Franca Rame, moglie del Premio Nobel Dario Fo. La Rame è figlia di commedianti di giro che sostavano con la compagnia in Parabiago proprio nel periodo in cui nacque.
Associazioni |
In città sono presenti numerosi abitanti provenienti dalla Sardegna tanto che è stato da loro fondato un Circolo Socio Culturale Sardo il quale ogni anno organizza una "festa popolare" nel secondo fine settimana di giugno presso il Centro Sportivo Rino Venegoni tra il quartiere Calara e la frazione Ravello con la possibilità di gustare specialità gastronomiche isolane.
Musica |
In città ha sede anche il prestigioso coro polifonico Ensemble vocale Calycanthus diretto dal compositore Pietro Ferrario.
Parabiago è anche un fervido laboratorio musicale del genere Punk rock. Grazie infatti all'importanza dei due istituti statali d'istruzione superiore, ovvero il Liceo Cavalleri e l'I.T.C.G. Maggiolini, i giovani parabiaghesi possono confrontarsi con ragazzi di varie cittadine e paesi dell'Alto Milanese e scambiare così interessi ed opinioni. Grazie a ciò, nacquero negli anni novanta due Punk Band tra le più famose d'Italia: i Punkreas ed i Gasnervino.
Cucina |
Come in gran parte del milanese, anche a Parabiago il piatto tipico principale della cucina locale è la cassoeula, che nella variante indigena della lingua insubre si dice casoeura o casöra (pron. kasœra per entrambi i casi), consumata in feste popolari come la Sagra di San Michele.
Per "dolce tipico" parabiaghese, si può citare la rosümáda parabiaghësa (pron. rosœumáda parabiaghœsa), una sorta di bevanda a base di uova sbattute, zucchero e rhum o grappa (mentre nel resto della Lombardia il vino rosso); nella versione "soft" per i più piccoli è senza alcool, molto nutriente e ricca di calorie, da consumarsi in periodi invernali.
Eventi |
- 31 maggio - Festa Parrocchiale di Villastanza;
- 19 giugno - Festa Patronale dei Santi Gervasio e Protasio;
- seconda di luglio - Festa Madonna della Neve a Ravello;
- 26 luglio - Festa di Villapia dei Santi Gioacchino ed Anna
- inizi di settembre - Festa Parrocchiale di Ravello e Festa Parrocchiale di San Lorenzo;
- ultimo lunedì di settembre - Sagra di San Michele con fiera popolare (Fiéra de Sän Michël), durante la quale i bar e i ristoranti cittadini organizzano "mangiate" di casoeura o casöra (pron. kasœra in entrambi i casi), tipico piatto popolare milanese.
Geografia antropica |
Suddivisione storica |
Centro storico |
In centro si distinguono quattro antichi rioni che prendono il nome dalle vie principali: Sant'Antonio, tra Piazza Maggiolini e la stazione; San Michele, verso Piazza Mercato; Santa Maria, lungo la via omonima che collega con Nerviano; Sant'Ambrogio, sulla strada che conduce alla frazione San Lorenzo; ai quali si è aggiunto in secoli più recenti un quinto denominato Sant'Anna, lungo la via IV Novembre e la ferrovia.
Quartieri periferici |
La periferia è idealmente divisa in quattro quartieri, prettamente residenziali: Calara dopo la ferrovia, oltre il cimitero e sulla strada per Casorezzo; Oltrestazione, talvolta confusa con Ravello, a causa della continuità urbanistica con la frazione; Madonna di Dio il sá, verso il confine nervianese; Costa Canegrate, nei pressi del confine con il comune omonimo.
Frazioni |
San Lorenzo (San Lorenz, AFI: [sãː luˈrẽːs]), lungo il Sempione, (2660 abitanti)
Ravello (Ravell, AFI: [raˈvɛl]), verso il confine con Busto Garolfo, (1218 abitanti)
Villastanza (Villastanza, AFI: [ˌvilaˈstɑ̃ːsa]), (3301 abitanti)
Villapia (chiamata anticamente Tiracoda, da Tiracova in dialetto, AFI: [ˌtiːraˈcuː(u)a]), verso Arluno e Casorezzo, (937 abitanti)
Economia |
Parabiago è una cittadina prevalentemente industriale, ma in passato fu un attivo borgo agricolo, si coltivavano cereali, vite, gelsi e bachi da seta; settore che era a rischio e che oggi si tenta di preservare con l'istituzione dei due Parchi Agricoli Sovracomunali del Roccolo e dei Mulini (o Media Valle Olona).
Risulta abbastanza attivo il terziario, oltre all'attività estrattiva nelle cave della frazione San Lorenzo.
Industria |
Settore principale dell'economia comunale, nonché artefice del popolamento negli scorsi decenni, è senza ombra di dubbio l'Industria.
Campo maggiormente rilevante è il calzaturiero, tanto importante da darle l'appellativo di Città della calzatura; ebbe inizio nel 1899 con l'istituzione della prima fabbrica per la produzione di scarpe da donna, ad opera di Paolo Castelnuovo e soci: da allora in paese si sviluppò una sorta di Artigianato, spesso e volentieri "casalingo", che dette in tempi più recenti linfa vitale per l'Artigianato Industriale locale, portando Parabiago ai primi posti in Italia, in concorrenza con Vigevano, e nel mondo. Negli anni novanta le aziende operanti in questo settore erano il 70% circa, attualmente però il panorama artigianale specifico sente un periodo di crisi, è infatti messo in difficoltà dalla concorrenza estera (soprattutto cinese); resiste ancora il "fiore all'occhiello" della calzatura parabiaghese, la Fratelli Rossetti, specializzata in scarpe di lusso e conosciuta in tutto il mondo.
Il tessile è ancora presente sul territorio con la ReDe, specializzata nella produzione di calze. Questo settore ebbe inizio con Felice Gajo e la sua Unione Manifatture di Parabiago all'inizio del novecento fu attiva anche in altri comuni del milanese.
Da menzionare il passato glorioso di due fabbriche di elettrodomestici: la Termozeta di San Lorenzo e la Rancilio macchine per caffè di Villapia, un tempo all'avanguardia nei rispettivi campi, ed entrambe sponsor del Giro d'Italia negli anni settanta e ottanta. Delle due, soltanto la seconda ha ancora sede in loco.
Per l'industria chimica, va ricordata la multinazionale Icap-Sira di San Lorenzo, la quale ha come prodotti principali collanti, coloranti e polimeri.
Infrastrutture e trasporti |
La frazione San Lorenzo è attraversata dalla strada statale 33 del Sempione.
La stazione di Parabiago, situata sulla ferrovia Domodossola-Milano, è servita dalla linea S5 del servizio ferroviario suburbano di Milano esercita da Trenord nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Lombardia.
Fra il 1880 e il 1966 la frazione San Lorenzo era servita dalla tranvia Milano-Gallarate, gestita dalla STIE[11].
Amministrazione |
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
Dal 1995 | al 2000 | Marica Mereghetti | Lista Civica Per Parabiago (centrosinistra) | Sindaco | |
Dal 2000 | al 2010 | Olindo Bruno Garavaglia | Lista Civica Gente di Parabiago (centrodestra) | Sindaco | [12] |
Dal 2010 | al 2015 | Franco Borghi | Il Popolo della Libertà | Sindaco | |
Dal 2015 | Raffaele Cucchi | Lega Nord | Sindaco |
Gemellaggi |
Samobor, dal 2010[13]:
Gemmellaggi AVIS |
La sezione AVIS locale a cavallo tra gli anni sessanta e settanta strinse i gemellaggi con la sezioni delle rispettive associazioni di donatori del sangue di[14]:
Samobor, dal 1967
Chenôve, dal 1972
Istituzioni internazionali |
Belize - Consolato Generale in Italia del Belize - via Milano 20, fraz. San Lorenzo[15][16]
Galleria d'immagini |
Cartello luminoso a messaggio variabile dell'amministrazione comunale di Parabiago che invita a partecipare a Wiki Loves Monuments.
Vista di Parabiago dall'alto verso Canegrate.
Vista di Parabiago dall'alto verso Ravello.
Inizio territorio comunale di Parabiago dal percorso sul Canale Villoresi.
Stemma dei Visconti (particolare da Villa Maggi-Corvini).
Stemma della famiglia Maggi (XVI-XVII secolo) sovrastante il portone principale di Villa Maggi-Corvini.
Un lato dell'incompiuto Palazzo Castelli, detto anche "La Torre".
La cerambice dalle lunghe antenne, minaccia dell'ecosistema lombardo.
Il canale Villoresi tra Busto Garolfo e Villastanza in primavera
Villastanza, la pista ciclabile lungo il Villoresi
Ravello, ponte su un secondario del Villoresi, all'interno del Roccolo
Vista del Mulino Gajo-Moroni situato sull'Olona
Chiese |
Chiesa ed ex-monastero di Sant'Ambrogio della Vittoria
Santuario della Madonna di Dio il Sà
Chiesetta di San Michele
Facciata del Santuario di San Felice
Parrocchia dei S.S. Lorenzo e Sebastiano
Chiesa della Madonna della Neve a Ravello
Parrocchia del Gesù Crocifisso di Ravello
Chiesetta di S.ta Anna a Villapia
Edifici storici |
Porticato di Villa Corvini
Particolare di Palazzo Castelli (la Torre)
Villa Castelnuovo
Scorcio di Villa Castelnuovo
Citazioni |
Parabiago viene citata assieme ad altre cittadine lombarde, in una poesia dialettale di Carlo Porta intitolata Brindes de Meneghin a l'ostaria per l'entrada in Milan de Sova S. C. Maistaa I. R. A. Franzesch Primm in compagnia de Sova miee l'Imperatriz Maria Luvisa (trad. Brindisi di Meneghino all'osteria per l'entrata in Milano di Sua Maestà Francesco I in compagnia di sua moglie l'Imperatrice Maria Luisa) al verso numero 250[17], trascritta nell'opera Poesie (1815).
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(dialetto milanese) «... | (IT) «... |
(Tratto dalla poesia di Carlo Porta) |
Note |
^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2017.
^ Parabiai o Parabiá in altre varianti locali; il dialetto parabiaghese è collocabile sull'immaginaria linea di confine tra il gruppo bustocco-legnanese ed il gruppo meneghino del dialetto lombardo occidentale
^ o anche Parallacus, Parablacus e Parabiacum
^ Da sito web "Comuni italiani"
^ Zone sismiche in Italia, dati Earth-prints (PDF), su earth-prints.org. URL consultato il 21-5-2008.
^ Medie climatiche Milano (TXT), su clisun.casaccia.enea.it. URL consultato il 15-09-2018.
^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
^ DEMO ISTAT
^ DEMO ISTAT, su demo.istat.it.
^ Da sito dell'Arcidiocesi di Milano Archiviato il 1º dicembre 2008 in Internet Archive.
^ Alessandro Albè, Guido Boreani, Giampietro Dall'Olio, La tramvia Milano - Gallarate, Calosci, Cortona, 1993. ISBN 9788877850867
^ Due legislazioni consecutive dal 2000 al 2005 e dal 2005 al 2010
^ Gemellaggio Samobor-Parabiago dal sito del comune
^ "Il foglio di Parabiago" Anno IX - numero 8 - ottobre 2008 - pagina 2
^ dal sito dell'ambasciata del Belize
^ Dal "Ministero degli Affari Esteri - Cerimoniale Diplomatico della Repubblica, pagina 50
^ si veda la pagina di Wikisource dove è riportato l'intero testo
Bibliografia |
- "Parabiago allo specchio", Raul Dal Santo - 2009, Comune di Parabiago
- "Vicende feudali del Borgo di Parabiago", Alessandro Giulini - 1902, Giornale Araldico, XXVIII Bari, pagina 7
- "Storia di Parabiago, vicende e sviluppi dalle origini ad oggi", Don Marco Ceriani - 1948, Un. Tipografica di Milano
- "Uomini e cose di Parabiago", Prof. Egidio Gianazza - 1990, Comune di Parabiago
- "Ipotesi di definizione del paesaggio dell'altomilanese in epoca imperiale romana", Raul Dal Santo e Matteo Dolci - 2006, Comune di Parabiago
- "Noi. Testimonianze e documenti in un libro per S.Lorenzo di Parabiago.", AA.VV. - 2006, Parabiago
- "C'era una volta Parabiago.", AA.VV. - 2005, Parabiago
Voci correlate |
- Battaglia di Parabiago
- Burgaria
- Ecomuseo del Paesaggio di Parabiago
- Patera di Parabiago
- Pieve di Parabiago
- Stazione di Parabiago
- Storia di Parabiago
- Tregua di Parabiago
Altri progetti |
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Collegamenti esterni |
- Sito istituzionale del Comune, su comune.parabiago.mi.it.
- Sito istituzionale dell'Agenda 21 del Comune di Parabiago, su eutelia.comune.parabiago.mi.it.
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 139641563 |
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