Carla Fracci






Carla Fracci nel 1969


Carla Fracci (Milano, 20 agosto 1936) è una ballerina italiana.


Carla Fracci è universalmente considerata come una delle più grandi ballerine del '900.[1]




Indice






  • 1 Biografia


  • 2 Onorificenze


  • 3 Note


  • 4 Bibliografia


  • 5 Altri progetti


  • 6 Collegamenti esterni





Biografia |


Figlia di un tranviere, Carla Fracci sin dal 1946 studia alla scuola di ballo del Teatro alla Scala con Vera Volkova ed altri coreografi, diplomandosi nel 1954. Dopo due anni diviene danzatrice solista, quindi prima ballerina nel 1958.


Tra la fine degli anni cinquanta e durante gli anni settanta danza con alcune compagnie straniere, quali il London Festival Ballet, il Sadler's Wells Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet.


Dal 1967 è una ballerina dell'American Ballet Theatre.




Carla Fracci prova con Fabio Grossi in occasione del Premio Acqui Danza conferitole nel 2006


La sua notorietà si lega alle interpretazioni di ruoli romantici e drammatici, quali Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini.
Ha danzato con vari ballerini, tra i quali Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Marinel Stefanescu, Alexander Godunov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu, Giuseppe Picone, Roberto Bolle. Da Giselle danzata con Bruhn viene tratto un film nel 1969. Ha interpretato Medea, Concerto barocco, Les demoiselles de la nuit, Il gabbiano, Pelléas et Mélisande, Il fiore di pietra.
Il marito e regista Beppe Menegatti si occupa della regia di quasi tutte le creazioni da lei interpretate.


Eugenio Montale le dedicò una poesia, La danzatrice stanca, inserita nel Diario del '71 e del '72, uscito nel 1973.


Nel 1982, è protagonista di una fiction televisiva: compare infatti nello sceneggiato RAI, diretto da Renato Castellani, Verdi, dove interpreta il ruolo di Giuseppina Strepponi, soprano e seconda moglie del grande compositore.[2]


Alla fine degli anni ottanta dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli.


Varie sono, negli anni successivi, le sue interpretazioni: Il pomeriggio di un fauno, Onegin, La vita di Maria, A.M.W. La bambola di Kokoschka, La primavera romana della signora Stone, quest'ultimo con Giuseppe Picone ed Alma Manera con la regia di Beppe Menegatti per citare le principali.


Dal 1996 al 1997 dirige il corpo di ballo dell'Arena di Verona.
Dal 1994 è membro dell'Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1995 è presidente dell'associazione ambientalista Altritalia Ambiente e nel 2004 viene nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO.


Dal novembre del 2000 al luglio del 2010 dirige il corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma. Ne segue il repertorio tradizionale e quello firmato da Diaghilev per i Ballets Russes (da La sagra della primavera nella ricostruzione di Millicent Hodson a Shéhérazade, L'uccello di fuoco e Petruška nelle versioni di Andris Liepa). A quest'attività affianca la riproposta di balletti perduti e nuove creazioni sotto la direzione di Beppe Menegatti.


Dal giugno 2009 al 2014 è stata Assessore alla Cultura della Provincia di Firenze.


È Ambasciatrice di Expo Milano 2015.


Nel dicembre 2013 Arnoldo Mondadori Editore pubblica la sua autobiografia Passo dopo passo a cura di Enrico Rotelli.[3]



Onorificenze |




Margrethe Shanne, Yvette Chauviré, Alicia Markova, Carla Fracci in Pas de Quatre











Dama di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Dama di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 20 ottobre 2003[4]










Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
— 2 giugno 1983[5]










Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte
— 25 febbraio 2000[6]


Note |




  1. ^ (EN) CARLA FRACCI, 'PRIM BALLERINA ASSOLUTA'. URL consultato il 5 settembre 2018.


  2. ^ Grasso, Aldo - Scaglioni, Massimo, Le Garzantine - Enciclopedia della Televisione, Garzanti, Milano, 2002, p. 806


  3. ^ La piccola grande Fracci tra divi e divine alla Scala - IlGiornale.it


  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.


  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.


  6. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.



Bibliografia |



  • Carla Fracci. A cura di Enrico Rotelli, Passo dopo passo. La mia storia, Mondadori, 2013.

  • Carla Fracci la leggendaria. Leonardo International, 2010.

  • Carla Fracci dalla A alla Z tra pubblico e privato. A cura di Giuliana Gargiulo. Graus Editore, 2005.

  • Carla Fracci immagini 1996-2005. A cura ed immagini fotografiche di Lucia Baldini. Le Lettere, 2005.

  • Carla Fracci Lo spettacolo della mia vita. A cura di Alexandra della Porta Rodiani. Leonardo Arte, 1996.

  • Carla Fracci - Trent'anni di Danza. Immagini fotografiche di Dino Jarach. J&R Edizioni "Gli Artisti", 1985.

  • Carla Fracci La mia vita sulle punte, come diventare ballerina. A cura di Carla Fracci e Daniel Jarach.Sperling & Kupfer, 1978.

  • Perché Carla Fracci. A cura di Lorenzo Arruga. Blow-up di Marsilio Editori, 1974.

  • Vivere è danzare...danzare è vivere Carla Fracci. Fotografata da Luciano Chesini, presentazione di Vittoria Ottolenghi. Gregoriana 42 editrice, 1975.



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Collegamenti esterni |



  • Carla Fracci as Giselle - American Ballet Theatre 1969, su youtube.com.

  • Carla Fracci a 70 anni con il primo ballerino Fabio Grossi alle Terme di Caracalla, su youtube.com.


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