Jury Chechi






































Jury Chechi

Jury chechi.jpg
Chechi nel marzo 2012



Nazionalità

Italia Italia
Altezza
166 cm
Peso
60 kg

Ginnastica artistica Gymnastics (artistic) pictogram 2.svg
Specialità

Anelli
Ritirato
22 agosto 2004
Palmarès












































Giochi olimpici
1
0
1

Mondiali
5
0
2

Europei
4
0
2

Universiadi
3
1
0

Giochi del Mediterraneo
13
3
0

Per maggiori dettagli vedi qui


Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 3 aprile 2016

Jury Alessandro Dimitri Chechi (Prato, 11 ottobre 1969) è un ex ginnasta italiano.
Soprannominato il "Signore degli Anelli" (evidente citazione del romanzo di Tolkien), ha dominato la specialità degli anelli negli anni novanta, riuscendo a dare all'Italia una medaglia d'oro olimpica nella ginnastica alle Olimpiadi di Atlanta 1996, 32 anni dopo la vittoria di Menichelli nel corpo libero alle Olimpiadi di Tokyo del 1964.




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 Carriera sportiva


    • 1.2 Dopo il ritiro


    • 1.3 Vita privata




  • 2 Palmarès


    • 2.1 Giochi olimpici


    • 2.2 Campionati mondiali


    • 2.3 Campionati europei


    • 2.4 Universiadi


    • 2.5 Giochi del Mediterraneo


    • 2.6 Campionati italiani




  • 3 Onorificenze


  • 4 Riconoscimenti


  • 5 Note


  • 6 Altri progetti


  • 7 Collegamenti esterni





Biografia |



Carriera sportiva |


I genitori lo chiamano Jury in onore del cosmonauta russo Gagarin. Da bambino, piccolo di statura e magrolino, non è certo dotato di un fisico che fa presumere una carriera sportiva. La sorella però frequenta una palestra di ginnastica artistica, la Società Etruria di Prato,[1] e Jury finisce per appassionarsi a questo sport, cosicché nel 1976 i genitori decidono di iscrivere anche lui.


Nel 1977, Jury centra il primo di una serie innumerevole di successi, piazzandosi al primo posto del Campionato Regionale Toscano. Nel 1984 entra nel giro della nazionale juniores di ginnastica e si trasferisce a Varese per potere studiare e contemporaneamente allenarsi nella palestra della gloriosa Società Ginnastica Varesina, specializzandosi nella disciplina degli anelli. Dal 1989 al 1995, sotto la guida del suo allenatore Bruno Franceschetti, vince 6 titoli italiani consecutivi, i Giochi del Mediterraneo, le Universiadi, 4 titoli europei e 5 titoli mondiali.


Dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Seoul del 1988, Chechi si è rivelato nel 1989 con un terzo posto agli anelli ai Mondiali e l'anno successivo ha conquistato il titolo europeo della specialità. È terzo anche ai Mondiali del 1991, anno in cui agli XI Giochi del Mediterraneo vince sei medaglie d'oro rispettivamente negli anelli, corpo libero, cavallo con maniglie, parallele simmetriche, concorso generale individuale e concorso generale a squadre[2]; nel 1992 è il grande favorito per la gara degli anelli alle olimpiadi di Barcellona ma, circa un mese prima delle gare, si rompe il tendine d'Achille durante un allenamento ed è costretto a rinunciare alle gare. Chechi non si perde d'animo, va a Barcellona a commentare le gare di ginnastica per la televisione e tornato alle competizioni l'anno successivo, si è aggiudicato per cinque volte di seguito il titolo mondiale (1993-97), rimanendo il primo ginnasta della storia a vincere cinque ori iridati consecutivi in una specialità. Queste vittorie, le prime per un atleta italiano dai tempi di Franco Menichelli gli fanno valere il soprannome di "Signore degli Anelli" che, riferendosi agli strumenti ginnici, parafrasa il titolo del famoso romanzo di Tolkien, di cui ha dichiarato essere appassionato. Tale soprannome, però, i giornalisti l'hanno attribuito anche ad altri atleti come il bulgaro Jovtchev e il greco Tampakos.


Ha colto poi il massimo alloro trionfando anche ai Giochi olimpici di Atlanta del 1996, anno in cui ha conquistato anche il suo quarto titolo europeo dopo i successi nel 1990, 1992 e nel 1994. Sempre negli anelli, ha ottenuto anche due vittorie in Coppa Europa (1991 e 1995). Notevoli sono stati anche i suoi risultati nel concorso generale, dove può vantare un terzo posto agli Europei (1990) e una vittoria e un terzo posto in Coppa Europa (1991 e 1995); nella sbarra, con un oro e un bronzo in Coppa Europa (1991 e 1995), e nel corpo libero, dove è stato terzo agli Europei del 1992. Nel 1997 annuncia il ritiro ma due anni dopo decide di tornare alle gare.


Nel 2000, il 12 maggio, un altro grave infortunio, la rottura del tendine del capo lungo del bicipite brachiale sinistro[3], la quale interrompe la sua preparazione per le olimpiadi di Sydney e questa volta il campione toscano sembra deciso al ritiro definitivo. Nel 2003 però, per una promessa fatta a suo padre, torna ad allenarsi in vista delle olimpiadi di Atene dove ha l'onore di essere il portabandiera della spedizione italiana durante la cerimonia di apertura.


Nella finale olimpica di specialità degli anelli del 22 agosto 2004, Jury Chechi conquista un'inaspettata medaglia di bronzo; alla giuria, davanti alle televisioni, indica che il vero vincitore della gara avrebbe dovuto essere il bulgaro Jordan Jovtchev, arrivato secondo, e non il greco Dimosthenis Tampakos, ginnasta di casa, il cui esercizio era stato caratterizzato da numerose imperfezioni.



Dopo il ritiro |


Poco dopo il ritiro ha ricevuto la laurea honoris causa in Scienze motorie dall'Università degli studi del Molise.[4]
Il 10 febbraio 2006, nella veste dello "Sciamano del Fuoco", apre la cerimonia di apertura ai Giochi olimpici invernali di Torino colpendo con un martello d'oro una fiammeggiante incudine.


Ha anche svolto il ruolo di consigliere comunale a Prato.[5]


È spesso apparso in televisione nelle vesti di ospite, come a La strana coppia o Buona la prima, ma anche come conduttore. A partire dal 2008 co-presenta infatti, prima con Marco Mazzocchi e poi con Antonio Rossi, il programma Ninja Warrior in onda sul canale satellitare GXT, inoltre nella stagione televisiva 2006/2007 ha partecipato alla trasmissione Amici di Maria De Filippi in veste di supervisore degli allievi di ginnastica artistica.[6]
Durante le Olimpiadi di Londra 2012 ha lavorato per Sky Sport come commentatore. Sempre per Sky Sport Jury Chechi conduce a partire dal Novembre 2013 una trasmissione televisiva settimanale dal titolo Più forza nella vita, ideata e scritta da Giuseppe Carlotti. Nel 2014 e nel 2015 è invece giudice di Si può fare!, talent show di Rai 1 condotto da Carlo Conti.


Nel 2016 si è candidato alle elezioni per la presidenza della Federazione Ginnastica d'Italia.[7]



Vita privata |


È legato sentimentalmente a Rossella, da cui ha avuto Dimitri, nato nel 2003, e Anastasia, nata nel giugno 2005.


Durante un'intervista si è dichiarato ateo.[8]



Palmarès |



Giochi olimpici |




  • Oro Oro Atlanta 1996 (anelli)


  • Bronzo Bronzo Atene 2004 (anelli)



Campionati mondiali |




  • Bronzo Bronzo Stoccarda 1989 (anelli)


  • Bronzo Bronzo Indianapolis 1991 (anelli)


  • Oro Oro Birmingham 1993 (anelli)


  • Oro Oro Brisbane 1994 (anelli)


  • Oro Oro Sabae 1995 (anelli)


  • Oro Oro San Juan 1996 (anelli)


  • Oro Oro Losanna 1997 (anelli)



Campionati europei |




  • Oro Oro Losanna 1990 (anelli)


  • Bronzo Bronzo Losanna 1990 (concorso generale)


  • Oro Oro Budapest 1992 (anelli)


  • Bronzo Bronzo Budapest 1992 (corpo libero)


  • Oro Oro Praga 1994 (anelli)


  • Oro Oro Copenaghen 1996 (anelli)



Universiadi |




  • Oro Oro Buffalo 1993 (anelli)


  • Oro Oro Buffalo 1993 (squadre)


  • Argento Argento Buffalo 1993 (concorso generale)


  • Oro Oro Catania 1997 (anelli)



Giochi del Mediterraneo |




  • Oro Oro Latakia 1987 (volteggio)


  • Oro Oro Latakia 1987 (squadre)


  • Argento Argento Latakia 1987 (anelli)


  • Argento Argento Latakia 1987 (concorso generale)


  • Oro Oro Atene 1991 (corpo libero)


  • Oro Oro Atene 1991 (cavallo)


  • Oro Oro Atene 1991 (anelli)


  • Oro Oro Atene 1991 (parallele)


  • Oro Oro Atene 1991 (squadre)


  • Oro Oro Atene 1991 (concorso generale)


  • Oro Oro Linguadoca-Rossiglione 1993 (cavallo)


  • Oro Oro Linguadoca-Rossiglione 1993 (anelli)


  • Oro Oro Linguadoca-Rossiglione 1993 (squadre)


  • Oro Oro Linguadoca-Rossiglione 1993 (concorso generale)


  • Argento Argento Linguadoca-Rossiglione 1993 (parallele)


  • Oro Oro Bari 1997 (anelli)



Campionati italiani |



  • 6 concorsi generali: 1989, 1990, 1991, 1992, 1993, 1995.

  • 1 campionato a squadre: 1994 (con la Panaro Modena).



Onorificenze |











Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana
— Roma, 27 settembre 2004. Di iniziativa del Presidente della Repubblica.[9]










Collare d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria
Collare d'oro al merito sportivo
«Campione mondiale ginnastica artistica - anelli»
— Roma, 1995.[10]


Riconoscimenti |


  • Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata fu inserita nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale.[11][12]


Note |




  1. ^ La nostra storia, S.G. Etruria. URL consultato il 24 marzo 2019 (archiviato il 6 giugno 2015).


  2. ^ Jury Chechi, Jury Chechi Website. URL consultato il 24 marzo 2019 (archiviato il 13 maggio 2017).


  3. ^ Chechi, grave infortunio Olimpiadi a rischio, la Repubblica, 12 maggio 2000. URL consultato il 27 marzo 2019 (archiviato il 2 ottobre 2018).


  4. ^ unimol.it, Juri Chechi Laurea ad Honorem in Scienze Motorie .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}
    [collegamento interrotto], su 193.205.105.120. URL consultato il 10 novembre 2011.



  5. ^ Cabrini consigliere comunale, Vaccaroni al ballottaggio


  6. ^ Copia archiviata, su mariadefilippi.mediaset.it. URL consultato il 28 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2008).


  7. ^ Ginnastica, Jury Chechi si rimette in gioco: correrà per la presidenza della Federazione, Repubblica.it, 17 novembre 2016.


  8. ^ Luca Pisapia, Londra 2012, le leggende azzurre. Chechi: ‘Giochi a Roma? Serviva coraggio’, ilfattoquotidiano.it, 23 febbraio 2012.


  9. ^ Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana Sig. Jury Chechi, su quirinale.it. URL consultato il 13 aprile 2011.


  10. ^ Benemerenze sportive di Jury Chechi, su coni.it, Comitato Olimpico Nazionale Italiano. URL consultato il 17 marzo 2019.


  11. ^ Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.


  12. ^ 100 leggende Coni (PDF), su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |






  • Sito ufficiale, su jurychechi.it. Modifica su Wikidata


  • (EN) Jury Chechi, su fig-gymnastics.com, FIG. Modifica su Wikidata


  • (EN) Jury Chechi, su gymn-forum.net, Gymn Forum. Modifica su Wikidata


  • (EN) Jury Chechi, su sports-reference.com, Sports Reference LLC. Modifica su Wikidata


  • (ITEN) Jury Chechi, su coni.it, Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Modifica su Wikidata














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