Marco Tronchetti Provera






Marco Tronchetti Provera


Marco Tronchetti Provera (Milano, 18 gennaio 1948) è un imprenditore e dirigente d'azienda italiano. Dal 1992 è amministratore delegato del gruppo Pirelli, del quale è stato presidente dal 1996 al 20 ottobre 2015, data in cui ne è diventato vicepresidente esecutivo.[1][2] Dal 2001 al 2006 è stato presidente di Telecom Italia.




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 La famiglia e gli inizi della carriera


    • 1.2 L'entrata in Pirelli


    • 1.3 La vicenda Telecom Italia


      • 1.3.1 Vicende giudiziarie


        • 1.3.1.1 Scandalo Telecom-Sismi


        • 1.3.1.2 Inchiesta Radar


        • 1.3.1.3 Caso Bondi


        • 1.3.1.4 Dossier illegali


        • 1.3.1.5 Caso Kroll


        • 1.3.1.6 Caso De Benedetti






    • 1.4 Politica


    • 1.5 Camfin


    • 1.6 Il ritorno in Borsa di Pirelli


    • 1.7 Vita privata




  • 2 Società amministrate e altri incarichi


  • 3 Onorificenze


  • 4 Note


  • 5 Altri progetti





Biografia |



La famiglia e gli inizi della carriera |


È nato nel 1948, terzo figlio di Silvio Tronchetti Provera e Giovanna Musati. Il padre operò nel settore metallurgico, energetico e nella commercializzazione di prodotti petroliferi, prima in qualità di dirigente e direttore del gruppo Falck, e più avanti come amministratore e infine presidente della Consumatori Combustibili e Ghise S.p.A., antesignana della attuale Camfin[3].


Marco Tronchetti Provera si laurea in Economia e Commercio nel 1971 all'Università Bocconi di Milano. Dopo un breve soggiorno a Londra, dove lavora presso la compagnia di trasporti e logistica P&O, rientra in Italia e fonda Sogemar Spa, società operante nel campo della logistica[4].



L'entrata in Pirelli |


Nel 1986 Tronchetti Provera vende Sogemar Spa e con la liquidità ottenuta dalla sua dismissione rileva quote azionarie di Camfin, aderente al patto di sindacato Pirelli e quotata in quello stesso anno alla Borsa di Milano. Tronchetti Provera viene nominato Amministratore Delegato, mentre nel 1995 ne assume la carica di Presidente (ruolo ricoperto dal padre dal 1965 al 1987[5]).


Nello stesso anno entra nel Gruppo Pirelli come socio accomandatario della Pirelli&C. Sapa, cassaforte della famiglia della moglie, per poi approdare alla Société Internationale Pirelli di Basilea, per la quale segue alcune operazioni di semplificazione societaria.


Nel 1992, dopo le dimissioni dell'allora suocero Leopoldo Pirelli da tutti gli incarichi esecutivi a seguito del fallito tentativo di scalata a Continental, Tronchetti Provera assume la guida operativa del gruppo. Nominato vice presidente esecutivo e amministratore delegato, Tronchetti Provera realizza un turnaround finanziario dell'azienda[6] attraverso la cessione di alcune attività minori e la focalizzazione sullo sviluppo tecnologico del settore pneumatici[7][8] e cavi.


Nel frattempo prende avvio l'attività nel settore immobiliare con la società Milano Centrale e il successivo sviluppo del progetto Grande Bicocca, sull'area occupata prima dagli stabilimenti aziendali del Gruppo Pirelli.



La vicenda Telecom Italia |


Nel 2000 Tronchetti Provera, con il management di Pirelli, ha concluso la vendita di OTI[9][10], società del gruppo che produceva componenti ottici modulari, alla compagnia statunitense Corning Incorporated. Con questa operazione sono arrivati nelle casse di Pirelli circa 4 miliardi di euro, che serviranno per l'acquisizione della partecipazione di controllo in Telecom Italia.


Nell'estate del 2001 attraverso Pirelli e con il sostegno della famiglia Benetton, Tronchetti Provera ha costituito la società Olimpia, che acquista circa il 27% di Olivetti[11] dalla società Bell di Emilio Gnutti e Roberto Colaninno[12], diventando così il nuovo azionista di riferimento di Telecom Italia. Tronchetti Provera viene nominato presidente della società.


Il 14 febbraio 2002, Marco Tronchetti Provera ha presentato il nuovo piano industriale[13][14] di Telecom Italia, dando avvio a un processo incentrato sull'innovazione e sulle nuove tecnologie, in particolare sulla connettività a banda larga[15] (nella cui penetrazione sul territorio, l'Italia, come dimostrano i dati dell'ECTA[16], tra il 2001 e il 2006, passa dal 2,5% al12,8%, raggiungendo oltre 7 milioni di linee[15]).


Sotto la guida di Tronchetti Provera, il management di Telecom Italia ha avviato l'accorciamento della catena societaria attraverso la fusione Olivetti-Telecom[17][18], conclusasi nell'agosto 2003.


Tra il 2004 e il 2005, la stessa gestione ha proceduto alla fusione tra Telecom Italia e TIM (15 miliardi per l'acquisto delle azioni minoritarie della sua stessa divisione mobile, un mercato in forte via di saturazione)[19][20] e, nel 2005, ha deciso le dismissioni di partecipazioni internazionali (Tim Hellas[21] e Tim Perù[22]), concentrando il Gruppo TIM Brasil sullo sviluppo della telefonia mobile brasiliana e argentina[23][24][25][26].


Nel settembre 2006, Tronchetti Provera ha lasciato la presidenza[27] di Telecom Italia a seguito di una polemica con la Presidenza del Consiglio[28][29][30] legata all'implementazione delle nuove strategie del gruppo di tlc, che puntava a creare maggiori sinergie tra rete e contenuti (c'era anche l'ipotesi di un accordo con la NewsCorp di Rupert Murdoch) e a dare alla società maggiore flessibilità industriale e finanziaria[31].



Nello specifico, la vicenda del mancato accordo con Murdoch,[32] ha aperto un dibattito sulle ingerenze della politica nelle strategie di sviluppo di Telecom che coinvolge l'allora Governo Prodi. Nell'aprile 2007, all'epoca delle trattative di Telecom Italia con AT&T, l'ambasciatore americano a Roma Ronald Spogli,[33] in una lettera al “Corriere della Sera” ha affermato: .mw-parser-output .citazione-table{margin-bottom:.5em;font-size:95%}.mw-parser-output .citazione-table td{padding:0 1.2em 0 2.4em}.mw-parser-output .citazione-lang{vertical-align:top}.mw-parser-output .citazione-lang td{width:50%}.mw-parser-output .citazione-lang td:first-child{padding:0 0 0 2.4em}.mw-parser-output .citazione-lang td:nth-child(2){padding:0 1.2em}








«L'Italia ha perso l'interesse da parte di un'impresa di altissimo livello, capace di migliorare i servizi di telecomunicazione, ridurre i costi per gli utenti italiani e aumentare il valore di un'azienda nazionale»


( Corriere della Sera: L’Italia e gli investimenti che non arrivano, su corriere.it. URL consultato il 4 settembre 2015.)


e anche, a margine di una conferenza stampa:








«Quella americana è una società in cui il governo stabilisce le regole, che in certi settori sono molto importanti e molto dure, però lascia che i settori si sviluppino nella maniera giusta. In Italia c'è una lunga tradizione di una presenza molto più forte del governo negli affari dell'economia.»


([33])

Prodi, da parte sua, si è espresso in questo modo: “Nessuno vuole influire sulle scelte, il mercato ha le sue regole. Ma mi sembra doveroso dire che almeno una delle grandi protagoniste delle telecomunicazioni resti italiana. Poi vinca il migliore”.[34]


A distanza di anni,[35] il ruolo che la politica ha avuto nell'intera vicenda è stato riconosciuto anche da altri testimoni come l'ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli e Paolo Mieli, Presidente Rcs Libri e già direttore del Corriere della Sera.[36]


Il 28 aprile 2007, la Pirelli di Tronchetti Provera ha raggiunto un accordo con un gruppo di banche italiane e l'operatore spagnolo Telefónica per la cessione della partecipazione in Olimpia[37] (che controlla Telecom Italia), che si formalizzerà nell'ottobre dello stesso anno. La cessione di Olimpia ha fruttato circa 3,3 miliardi di euro, con i quali Pirelli ha avviato un piano di rifocalizzazione nei propri core business. L'avventura in Telecom, complessivamente, è costata a Pirelli una minusvalenza di circa 3,5 miliardi di euro, rispetto a una plusvalenza di 3,9 miliardi ottenuta dalla cessione delle attività fotoniche di prima generazione.



Vicende giudiziarie |



Scandalo Telecom-Sismi |

Nel 2006 scoppia lo Scandalo Telecom-Sismi. Il gruppo Telecom e quello Pirelli, citate in base alla legge 231 sulla responsabilità amministrativa delle società hanno patteggiato le accuse mosse con una sanzione amministrativa.



Inchiesta Radar |

Il 24 luglio 2010 emerge la notizia che Tronchetti Provera è indagato nell'inchiesta sul sistema "Radar", installato in Telecom nel 1999, prima dell'ingresso di Pirelli nel gruppo, e che, per via di un difetto nella sua funzione antifrodi commerciali, consentiva l'estrazione dei tabulati telefonici di qualunque utenza senza che restasse traccia di chi aveva interrogato il sistema. Un problema segnalato nel 2006 alla magistratura proprio dall'allora presidente Tronchetti Provera. L'inchiesta, per la quale la Procura di Roma aveva già chiesto l'archiviazione, si è successivamente spostata per competenza a Milano, dove è stata archiviata il 4 marzo 2014.[38]



Caso Bondi |

Il 19 aprile 2011 la Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione per Tronchetti Provera e altri per la vicenda che riguardava la finta microspia trovata nel 2001 nell'auto dell'ex ad di Telecom Italia Enrico Bondi per mettere in cattiva luce - questa era l'ipotesi - e ottenere le dimissioni degli allora segretario generale e capo della security di Telecom Italia, Nola e Gallina. Secondo la Procura della Repubblica, la sostituzione dei due manager avvenne invece nell'ambito di un fisiologico avvicendamento di cariche in occasione di un qualsiasi cambio di vertici o di proprietà di un'azienda[39].


Il caso resta però aperto, in quanto la pronuncia di archiviazione del GIP di Milano sembrerebbe viziata da una testimonianza del Bondi che è stata impugnata dalla parte civile.


Attualmente è in corso un differente procedimento, sempre in corte di appello penale a Milano, volto ad appurare l'eventuale reato di falsa testimonianza in capo all'ex AD Telecom Bondi, avvenuto proprio nel corso della sua deposizione presso la procura di Milano.



Dossier illegali |

La vicenda dei cosiddetti "dossier illegali", nella quale Tronchetti Provera non è mai stato processualmente coinvolto,[40], si è chiusa con la sentenza della Corte d'assise del 13 febbraio 2013. I giudici, nell'individuare i responsabili delle attività illecite, hanno scritto nella sentenza: "I rilievi – plurimi ed articolati – che precedono dimostrano, per quanto qui si occupa, che le condotte appena ricostruite ed esaminate nei dettagli furono poste in essere da Tavaroli e da Cipriani per forzare la mano all'azienda e raggiungere obiettivi di comune interesse (in sintesi: denaro e potere), del tutto a prescindere dagli interessi del gruppo, e anche del vertice”.[40]


All'Udienza del 13 dicembre 2016 la Prima Sezione della Corte di Assise di appello di Milano, a parziale riforma della sentenza della Corte di Assise di Milano in data 13 febbraio 2013, ha tra l'altro condannato Marco Bernardini, Emanuele Cipriani e il responsabile civile Pirelli & C. Spa, in solido, a risarcire il danno non patrimoniale subito dagli ex manager Telecom Italia Piero Gallina e Vittorio Nola da liquidarsi in separata sede, nonché rifondere loro le spese di entrambi i gradi di giudizio.



Caso Kroll |

Nei primi anni 2000, Telecom era in concorrenza con alcuni fondi di investimento brasiliani per il controllo di Brasil Telecom.[41][42] Nel 2004 Tronchetti Provera entrò in possesso di un cd contenente dati che dimostravano l'avvenuta intercettazione di membri del suo staff da parte dell'agenzia investigativa Kroll, dei quali si servì per denunciare alle autorità brasiliane e italiane l'agenzia investigativa per spionaggio ai danni del gruppo Telecom.[43] Tuttavia, nel novembre 2012 il manager stesso fu a sua volta rinviato a giudizio presso il Tribunale di Milano con l'accusa di ricettazione, in relazione al prelievo dei medesimi dati dal computer di un dipendente dell'agenzia investigativa Kroll effettuato da parte di personale della security Telecom nel 2004.[44][45]
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano chiese per il manager una condanna a due anni e il pagamento di una multa di cinquemila euro, accusandolo di essere consapevole della natura illecita di quei file.[46] Il 17 luglio 2013 il Tribunale di Milano condannò in primo grado il manager ad 1 anno e 8 mesi di reclusione e al risarcimento delle parti civili (tra cui figurava la stessa Telecom) per il reato di ricettazione, concedendo le attenuanti generiche e la sospensione condizionale della pena[46][47] (coperta da indulto). Il reato di ricettazione è caduto in prescrizione nel settembre 2013, ma gli avvocati della difesa avevano già presentato istanza di appello.[48] Lo stesso Tronchetti Provera sceglie di rinunciare alla prescrizione.[49]


Il 17 aprile 2015 in apertura del processo d'Appello a Milano, Tronchetti Provera ha dichiarato davanti ai giudici di non aver commesso il reato. L'11 giugno 2015 la sentenza di secondo grado ha assolto il manager in formula piena.[50][51][52]


In data 18 febbraio 2016, la Corte di Cassazione di Roma ha annullato con rinvio l'assoluzione dall'accusa di ricettazione pronunciata dalla Corte d'Appello di Milano[53]


In data 9 febbraio 2017, la seconda Corte d’Appello di Milano ha nuovamente assolto Marco Tronchetti Provera «perché il fatto non costituisce reato»[54][55]


L’11 gennaio 2018 la sesta sezione della Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione del secondo processo di appello.


Il 6 novembre 2018, Tronchetti Provera è stato assolto nel terzo processo d'appello «perché il fatto non costituisce reato»[56].



Caso De Benedetti |

Nel gennaio 2015 prende il via il processo per diffamazione contro Tronchetti Provera da parte di Carlo De Benedetti (la frase incriminata è che De Benedetti "è stato molto discusso per certi bilanci Olivetti, per lo scandalo legato alla vicenda di apparecchiature alle Poste Italiane, che fu allontanato dalla Fiat, coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano, che finì dentro per le vicende di Tangentopoli").[57][58]
Il 21 settembre dello stesso anno Tronchetti Provera viene assolto con formula piena dal Tribunale di Milano "perché il fatto non costituisce reato"; De Benedetti aveva chiesto un risarcimento danni di 500.000 euro mentre la procura aveva chiesto una condanna a una multa di 1.000 euro.[59]



Politica |


In vista delle elezioni politiche italiane del 2013 ha appoggiato e finanziato la campagna elettorale di Mario Monti insieme con la famiglia Agnelli, a Luca Cordero di Montezemolo e a Diego Della Valle tra gli altri.[60][61][62]



Camfin |


A giugno del 2013 Tronchetti Provera ha ottenuto da Vittorio Malacalza il 30,94% di Gruppo Partecipazioni Industriali, arrivando così a detenere il 85,84% delle azioni. Allo stesso tempo il suo 48,62% di Camfin è confluito nella Lauro Sessantuno S.p.A. tramite il nuovo capitale Newco, di cui detiene il 54,8%. Advisor finanziari dell'operazione sono stati Banca IMI, Lazard, Rothschild e UniCredit.[63]
L'11 ottobre seguente, sulla base di un accordo sottoscritto a giugno, ha acquistato per 19,5 milioni di euro il 2,49% di Camfin appartenente all'amico Massimo Moratti trasferendo subito la quota nel nuovo capitale Newco toccando in totale il 63,48%.[64]


Dopo una serie di riorganizzazioni societarie,la compagine azionaria di Camfin – che oggi detiene l’11,35% di Pirelli – diventa controllata da Marco Tronchetti Provera, tramite Mtp S.p.a., con il 42%, e partecipata al 12% da Manzoni S.r.l.e UniCredit, all'8,49% dal gruppo Acutis, al 18,51% da Fidim, al 2,38% da Massimo Moratti e al 4,6% da Alberto Pirelli.


In data 4 ottobre 2018, Camfin ha annunciato che alla scadenza del lock up, a un anno dalla quotazione (vedi voce Ritorno in borsa di Pirelli), la società non ha avviato il processo di scioglimento[65], possibilità prevista dagli accordi sottoscritti in sede di IPO. Il Gruppo Acutis (a cui Camfin corrisponderà una liquidazione monetaria in cambio di azioni) e Manzoni S.r.l. (a cui saranno attribuite azioni Pirelli) usciranno dalla compagine azionaria di Camfin[66], mentre Marco Tronchetti Provera & C. S.p.A., Fidim S.r.l., Massimo Moratti e Finanziaria Alberto Pirelli S.r.l. hanno comunicato l'impegno a rimanere all'interno dell'azionariato di Camfin e a proseguire negli assetti societari esistenti per un periodo di tre anni. Camfin manterrà così una quota di poco superiore al 10% di Pirelli.



Il ritorno in Borsa di Pirelli |


Pirelli è tornata in Borsa il 4 ottobre 2017 dopo il delisting avvenuto il 6 novembre 2015 a seguito dell’OPA lanciata da Marco Polo, partecipata da CNRC (ChemChina) di Ren Jianxin per il 65%, per il 22,4% di Camfin (in cui nel frattempo si è fusa Nuove Partecipazioni che ne deteneva il 76% del capitale) e per il restante 12,6% della holding Lti[67]. L’operazione, voluta da Tronchetti Provera, ha permesso di collocare sul mercato circa il 40% della società a 6,5 euro per azione, pari a una capitalizzazione di 6,5 miliardi. Ai primi di agosto 2018 si è sciolta Marco Polo[68](come previsto dagli accordi tra gli azionisti), facendo sì che i soci ottenessero quote dirette nell’azionariato Pirelli e oggi, pertanto, ChemChina detiene il 45,52% del capitale, Camfin l’11,35% e Lti il 6,24%.



Vita privata |


La prima moglie di Tronchetti Provera fu la giornalista Letizia Rittatore Vonwiller. Al divorzio seguì nel 1978 il matrimonio con Cecilia Pirelli, figlia di Leopoldo Pirelli, allora patron dell'omonimo gruppo industriale. La coppia ha avuto tre figli: Giada, Giovanni e Ilaria. È sposato con Afef Jnifen, sua moglie dal 2001. Nel 2018, hanno chiesto la separazione consensuale


Tronchetti Provera è un appassionato di vela e un noto tifoso dell'Inter.



Società amministrate e altri incarichi |


Tronchetti Provera ricopre cariche apicali nelle seguenti società:




  • Gruppo Pirelli, vicepresidente esecutivo e CEO[69]


  • Camfin S.p.A. (holding), presidente esecutivo (fino a dicembre 2013)[69]


  • Marco Tronchetti Provera & C. Sapa, presidente


  • Mediobanca, ex vice presidente[70]


Altre società e organizzazioni:




  • RCS, membro del CdA


  • Università commerciale Luigi Bocconi, membro del CdA (rappresentante dell'Ente Fondatore Istituto Javotte Bocconi)

  • Fondazione Cerba, membro del CdA


  • Allianz, membro dell'International Advisory Board[71]


  • Confindustria, membro dell'Esecutivo


  • Assolombarda, membro del consiglio direttivo[72]


  • Assonime, membro del consiglio direttivo[73]

  • Fondazione Pirelli, Presidente

  • Fondazione Silvio Tronchetti Provera, Presidente

  • Fondazione Pirelli Hangar Bicocca, Presidente

  • Consiglio per le Relazioni fra Italia e Stati Uniti, ex Co-Presidente Onorario per la parte italiana per 15 anni


  • Commissione Trilaterale, Gruppo Italiano[74]


  • Aspen Institute, comitato esecutivo[75]



Onorificenze |











Cavaliere del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere del lavoro
«Laureatosi in Economia e Commercio all'Università Bocconi di Milano nel 1971, dal 1973 al 1986 sviluppa le attività di famiglia legate al settore dei porti marittimi creando una holding finanziaria. Nel 1986 entra nel Gruppo Pirelli come Socio Accomandatario di Pirelli & C. Nel 1988 viene nominato Amministratore Delegato della holding Svizzera Société Internationale Pirelli S.A. di Basilea. Nel 1991 è Amministratore Delegato e Direttore Generale di Pirelli SpA della quale diviene Vice Presidente Esecutivo nel febbraio 1992. Su delega del Cavaliere del Lavoro Leopoldo Pirelli assume la direzione del Gruppo e ne risolleva le sorti realizzando un piano di ristrutturazione e rilancio. Marco Tronchetti Provera è pure Presidente del Consiglio e del Comitato Esecutivo di CAMFIN SpA Società che controlla aziende operanti nel settore petrolifero. Ricopre importanti incarichi associativi in Italia e all'Estero.»
— 1996[76]










Cavaliere della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere della Legion d'onore
— 1998










Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico



Note |




  1. ^ Il Sole 24 Ore - Pirelli, i cinesi nel Cda: Ren Jianxin presidente. Marco Tronchetti Provera vice esecutivo e ad, su ilsole24ore.com. URL consultato il 30 novembre 2015.


  2. ^ Consiglio di Amministrazione - Gruppo Pirelli, su pirelli.com. URL consultato il 27 gennaio 2014.


  3. ^ Silvio Tronchetti Provera, su fstpnurun.nohup.it. URL consultato il 3 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2016).


  4. ^ Sogemar, su contshipitalia.com. URL consultato il 3 gennaio 2016.


  5. ^ Fondazione Tronchetti Provera - Silvio Tronchetti Provera, su fondazionetronchetti.it.


  6. ^ Corriere della Sera: Pirelli, i cinque segreti della rinascita il risanamento di un'azienda in grave crisi, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 27 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2014).


  7. ^ Corriere della Sera: Pirelli, scure e rilancio, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 27 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2014).


  8. ^ Arthur A. Thompson, A. J. Strickland III, John E. Gamble, Strategia aziendale - Formulazione ed esecuzione, Mcgraw-Hill, 2009, pp. 493-496, ISBN 978-88-386-6622-3.


  9. ^ Il Sole 24 ORE - Redazione online, Il Sole 24 ORE: finanza, economia, esteri, valute, borsa e fisco, su www.ilsole24ore.com. URL consultato il 5 gennaio 2016.


  10. ^ Yaroslav Trofimov, Anita Raghavan e Deborah Ball Staff Reporters of The Wall Street Journal, Corning Agrees to Buy Part Of Pirelli's Fiber-Optics Unit, in Wall Street Journal. URL consultato il 5 gennaio 2016.


  11. ^ Telecom cambia padrone - la Repubblica.it, in Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 16 dicembre 2016.


  12. ^ Pirelli prende il controllo di Telecom, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 5 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2015).


  13. ^ Telecom, scatta la cura Tronchetti, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 5 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2015).


  14. ^ la Repubblica/economia: Telecom, il piano di Tronchetti piace agli analisti e al mercato, su www.repubblica.it. URL consultato il 5 gennaio 2016.


  15. ^ ab Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Relazione Annuale, su agcom.it, 20 luglio 2006, p. 8.


  16. ^ http://www.websiteoptimization.com/bw/0609/


  17. ^ Corriere della Sera - Fusione Olivetti-Telecom: rapporto cambio 7 a 1, su www.corriere.it. URL consultato il 5 gennaio 2016.


  18. ^ Telecom Italia, Bilancio 2003 (PDF), su telecomitalia.com, 2003, pp. 13-14.


  19. ^ Il Sole 24 ORE - Redazione online, Il Sole 24 ORE Finanza e Mercati: notizie sui mercati finanziari, su www.ilsole24ore.com. URL consultato il 5 gennaio 2016.


  20. ^ Repubblica.it/economia: Ok alla fusione tra Telecom e Tim Il prezzo per azione è di 5,6 euro, su www.repubblica.it. URL consultato il 5 gennaio 2016.


  21. ^ Telecom Italia rilevaVirgilio e Tin.it, TIM cede quota in TIM Hellas, su Borsainside.com - Borsa, forex, finanza, quotazioni petrolio e oro. URL consultato il 5 gennaio 2016.


  22. ^ TELECOM: VENDE TIM PERU' AD AMERICA MOVIL, 110 MLN DI PLUSVALENZA, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 5 gennaio 2016.


  23. ^ Telecom cresce con Adsl e Brasile, su ilGiornale.it. URL consultato il 5 gennaio 2016.


  24. ^ Meno cellulari, più tv nella Telecom del futuro - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 5 gennaio 2016.


  25. ^ Telecom Italia, Bilancio 2004 (PDF), su telecomitalia.com, 2004, p. 4.


  26. ^ Telecom Italia, Bilancio 2005 (PDF), su telecomitalia.com, 2005, p. 43.


  27. ^ Telecom: Tronchetti lascia, Rossi presidente, su ilGiornale.it. URL consultato il 2 gennaio 2016.


  28. ^ IL SOLE 24 ORE, su www.ilsole24ore.com. URL consultato il 2 gennaio 2016.


  29. ^ Prodi-Tronchetti, lo scontro al telefono: «Tronchetti disse: Tim resta italiana», su LaStampa.it. URL consultato il 2 gennaio 2016.


  30. ^ IL SOLE 24 ORE, su www.ilsole24ore.com. URL consultato il 2 gennaio 2016.


  31. ^ "Tronchetti non fece alcun riferimento al progetto di riorganizzazione" - economia - Repubblica.it, su www.repubblica.it. URL consultato il 2 gennaio 2016.


  32. ^ Corriere della Sera: "Troppa politica, devo cercare soci per Sky Italia", su corriere.it. URL consultato il 4 settembre 2015.


  33. ^ ab Corriere della Sera: Ritiro AT&T, "forte presenza del governo", su corriere.it. URL consultato il 4 settembre 2015.


  34. ^ Il Sole 24 Ore: Scontro Prodi-Spogli sul ritiro di AT&T, su ilsole24ore.com. URL consultato il 4 settembre 2015.


  35. ^ Il Sole 24 Ore: "Ecco perché Pirelli uscì da Telecom", su ilsole24ore.com. URL consultato il 4 settembre 2015.


  36. ^ Il Giornale: Il pentimento tardivo di Mieli e De Bortoli su salotti e bande di sinistra, su ilgiornale.it. URL consultato il 4 settembre 2015.


  37. ^ Telecom, arriva Telefonica Olimpia ceduta per 4,1 miliardi - economia - Repubblica.it, su www.repubblica.it. URL consultato il 5 gennaio 2016.


  38. ^ Corriere della Sera: Telecom, archiviazione per Tronchetti, su archiviostorico.corriere.it (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2015).


  39. ^ Dossier illegali, archiviata l'inchiesta sulla microspia nell'auto di Bondi - Repubblica.it, su La Repubblica. URL consultato il 2 gennaio 2016.


  40. ^ ab Il Sole 24 Ore: Caso Kroll, Tronchetti rinuncia alla prescrizione, su ilsole24ore.com. URL consultato il 24 giugno 2015.


  41. ^ Caso Kroll, Tronchetti assolto in appello dall'accusa di ricettazione, su Repubblica.it. URL consultato il 17 dicembre 2015.


  42. ^ www.reuters.it, [url = http://www.repubblica.it/economia/finanza/2015/06/11/news/caso_kroll_tronchetti_assolto_in_appello_dall_accusa_di_ricettazione-116626630/ Appello dossier illegali, Tronchetti rinuncia a prescrizione] Controllare il valore del parametro url (aiuto), in reuters.it.


  43. ^ Spionaggio, gli 007 americani della Kroll fanno affari d'oro con le aziende italiane, su Il Fatto Quotidiano. URL consultato il 17 dicembre 2015.


  44. ^ Dossieraggio Telecom, Tronchetti Provera rinviato a giudizio, in Il Fatto Quotidiano, 12 novembre 2012.


  45. ^ Dossieraggio Telecom, indagini chiuse Tronchetti è indagato per ricettazione, su La Repubblica. URL consultato il 17 dicembre 2015.


  46. ^ ab Dossier illegali: Tronchetti condannato a un anno e otto mesi per ricettazione, la Repubblica, 17 luglio 2013


  47. ^ Spionaggio su Kroll in Brasile, Tronchetti condannato a Milano, su ilsole24ore.com.


  48. ^ Dossier illegali, Tronchetti Provera condannato a un anno e otto mesi per ricettazione. «Farò ricorso», su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 17 dicembre 2015.


  49. ^ Dossier illeciti, Tronchetti Provera rinuncia alla prescrizione, su Repubblica.it. URL consultato il 2 gennaio 2016.


  50. ^ La Stampa: Tronchetti Provera assolto in appello dall’accusa di ricettazione, su lastampa.it. URL consultato il 10 luglio 2015.


  51. ^ Corriere della Sera: Spionaggio sull'affare Telecom. Assolto Tronchetti Provera, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 24 giugno 2015 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2015).


  52. ^ La Repubblica: Caso Kroll, Tronchetti assolto in appello dall'accusa di ricettazione, su repubblica.it. URL consultato il 10 luglio 2015.


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  62. ^ Il Prof ha deluso i suoi sponsor: i grandi capitali lo lasciano solo


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